Ivano Mugnaini
- 29/07/2013 18:19:00
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Ti ringrazio Mariella, sia per la lettura che per il commento, per la capacità di cogliere i contrasti essenziali su cui è basato e costruito il libro. Molto graditi anche gli auguri. Li ricambio, con un saluto molto cordiale. Grazie ancora e a presto rileggerci e rivederci, a Firenze o altrove. IM
Mariella Bettarini
- 28/07/2013 17:45:00
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Testo composito, potente, in cui la vita si mescola intensamente alla parola, lemozione si fa espressione ed incontra con (apparente) naturalezza la pagina. La "tempesta" e la "tregua" sono - di fatto -, mi pare, due antipodi in forte dialettica, due "stati" (e "stadi") dellesistere e del poetare. Scusandomi per la brevità, mi pare questa una possibile, sintetica "nota di lettura" per questi versi. Con un sentito augurio, un saluto caro da Mariella Bettarini
Ivano Mugnaini
- 25/07/2013 18:16:00
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Ti ringrazio, Eugenio: un commento intenso che trasmette bene laccuratezza della lettura e la competenza. Un abbraccio, Ivano
Ivano Mugnaini
- 25/07/2013 18:12:00
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Carissimo Antonio, il tuo commento è molto gradito, e la tua lettura accurata, equilibrata ed acuta. Mi scuso con te e con molti altri amici e critici di valore per aver inserito un curriculum parziale e non aggiornato in cui non tutti i nomi di chi si è occupato dei miei scritti sono citati. Il problema è dovuto alla necessità della sintesi che mi è stata richiesta anche per la compilazione del curriculum. Mi consola il fatto che in rete sono ancora disponibili e leggibili pagine di critica dedicate ai miei testi a firma di ottimi critici ed autori, tra cui te, Antonio. Ti ringrazio ancora. Un abbraccio, Ivano
Antonio Spagnuolo
- 25/07/2013 16:55:00
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Poesia piana , dal verso lungo oltre lendecasillabo , affinché il racconto rimanga compresso e compreso entro il ritmo incalzante del "segno". Mugnaini offre uno spaccato culturale degno di attenzione , e il suo poetare, interamente misurabile nello spazio - tempo, risulta omogeneo ad ogni sosta. Gli auguri sono sinceri , e mi permetto sottolineare che tra i critici che si sono occupati della sua poesia cè anche il sottoscritto.....non menzionato !
Eugenio Nastasi
- 25/07/2013 13:07:00
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"Quale amnistia? Per quali peccati" ed è scandendo una scrittura febbrile, una sorta di s.o.s. tamburellato da una frontiera esistenziale imprendibile e presente, una poematica della tensione come ne "Il deserto dei Tartari" di Buzzati, che il filtro del quotidiano diviene specchio dellassurdo e la domanda "per quali peccati?" cadenza un diapason che se può attarda lora dell"inquietum est cor nostrum..." di agostiniana memoria. Mugnaini nel suo "La tempesta e la tregua" non ha soluzioni alchemiche da proferire, saffida al tracollo ora liquido ora petroso dei suoi versi, ricapitolando tensioni e speranze, formule dubitative e preghiere, fermo sulla battigia del suo poetare, in attesa fosse anche solo di "squame, appuntabili, bastevoli a svernare, in cerca di "unaltra estate". Una scrittura salda, legata come scrive la Serofilli al "correlativo oggettivo", come il bulino che incide radici perchè i frutti non dimentichino lantica ferita, dacchè, come scrive la Cvetaeva "Lora dellapprendistato, in ogni vita/ è solennemente ineluttabile".
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