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Sandro Angelucci
- 23/01/2014 00:40:00
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Franca Alaimo dimostra - ancora una volta -, con questa straordinaria presentazione al testo di Proust, di possedere quelle doti esegetiche, assai rare, che permettono di entrare nellopera già prima di leggere. Nel caso in questione, il suo incentrare il discorso sulla "prossimità" e sulla "distanza" è - a mio avviso - una vera e propria illuminazione che, sola, può mettere in evidenza il senso della percezione artistica della realtà: percettività totalmente coinvolgente. Così, il sogno risponde alle stesse leggi; il mito è soggetto tanto alla prossimità (giovinezza) quanto alla distanza (maturità). Non posso, ovviamente, essere esaustivo ma certamente esauriente è questo prologo, che denota non soltanto capacità ma intenso ed autentico sentire.
Sandro Angelucci
Giuliano Brenna
- 20/01/2014 12:14:00
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Rileggo questo volume della Recherche e sono molto colpito dalla bella analisi che ci offre Franca Alaimo. Una visione profonda e sentita che mette in luce i notevoli pregi di questo "côté" e lo lega al resto dell’opera, come inevitabile che sia, ma in modo nuovo e assolutamente non banale o prevedibile. Un grazie anche ad Alessandra per le bellissime traduzioni degli incipit.
Eugenio Nastasi
- 18/01/2014 13:11:00
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Trovo straordinaria lanalisi che Franca Alaimo propone al lettore per introdurre e almanaccare sul libro più scorrevole de La Recherche, con quel tanto di "vicinanza" emotiva e di "distanza" elaborativa che accostano le aspirazioni dellautore a contorni e coloriti inconfondibili. Viene fuori, e la Alaimo lo dice chiaramente, il paradosso de "I Guermantes" e cioè la suprema illusione del racconto che si sostiene, ineffabilmente, dopo la distruzione di tutte le illusioni. In un susseguirsi di scene e di infiniti colloqui, i personaggi, costretti ad abbracciare la "rugosa realtà", mimano ad esprimere il succo presente e amaro dellesistenza e trovano in questo necessario riconoscimento un paradossale principio di dimenticanza. E questo, come scrive la Nostra, per mezzo della scrittura di Proust, "complessa e prismatica" che riesce a combinare "lelemento della distanza" inseguendo i suoi personaggi quasi per induzione, per approssimazione rendendoli quel tanto grotteschi da farli risultare di immediata fisionomia e, nello stesso tempo, di difficile catalogazione. I miei rinnovati complimenti a Franca e alla sua operosità "da alveare".
Gennaro Oliviero
- 14/01/2014 12:24:00
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Franca Alaimo ci fornisce unaffascinante rappresentazione di questo volume della "Recherche",attraverso unanalisi efficace che consente al lettore di cogliere gli aspetti più interessanti delle tante "scene" che si susseguono ad un ritmo lento e incalzante al tempo stesso. Le numerose citazioni e i riferimenti puntuali al testo sollecitano certamente la lettura 0 la rilettura di questa parte dellopera proustiana,che prepara lingresso in quel "Sodoma e Gomorra" nel quale i nodi della narrazione si sciolgono in un "delirio" ricco di suggestioni,che tanto scalpore determinarono allepoca della prima pubblicazione. Un plauso per limpegno,la competenza e la passione profusi in un ottimo lavoro di analisi e di commento.
Artemisia Gentileschi
- 14/01/2014 01:17:00
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ottima iniziativa .
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