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Notizie sull'eBook
Como, Teatro Sociale, 21 marzo 2010: Invasioni.
Nel contesto della rassegna artistica e poetica "Invasioni", Antonio De Marchi-Gherini, ha presentato l'ebook "L´Altro (L´evanescenza dell´Angelo)", LaRecherche.it, con lettura di testi.
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Corriere di Como, venerdì 19 marzo 2010.
Nuovo articolo sul quotidiano "Corriere di Como", in edicola con il "Corriere della Sera". E' stata segnalata la pubblicazione dell'e-book di Antonio De Marchi-Gherini: "L´Altro (L´evanescenza dell´Angelo)", LaRecherche.it e della lettura del 21 marzo al Teatro Sociale di Como. L'articolo mette in luce il successo del libro che in un solo mese è stato scaricato più di 450 volte, trattandosi di un libro di poesie, è un vero successo.
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Corriere di Como, giovedì 18 febbraio 2010.
Sul quotidiano "Corriere di Como" è stata segnalata la pubblicazione dell'e-book di Antonio De Marchi-Gherini: "L´Altro (L´evanescenza dell´Angelo)", LaRecherche.it.
"[...] Antonio De Marchi-Gherini, pluripremiato poeta, artista e performer dell'Altolago, finalista al Premio "Eugenio Montale", ha appena varcato le soglie di Internet con il suo nuovo lavoro letterario. Sul sito www-ebook-larecherche.it ha pubblicato infatti la sua recente raccolta di versi [...]".
Antonio De Marchi-Gherini
- 20/07/2015 14:30:00
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Lo stesso ragionamento, lha fatto, anche se in maniera più sintetica, Giulia Niccolai. Ovviamente mi riferisco a Morelli.
Antonio De Marchi-Gherini
- 26/07/2014 23:31:00
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Mettere regole alla poesia è come voler catturare il vento. Solo la mitologia è in grado di farlo. Per il resto niente di calcolato. Restano illuminanti, comunque, i tuoi commenti e mi dispiace solo di averti letto in ritardo. Grazie!
Davide Morelli
- 10/07/2014 00:28:00
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Per linearità intendo quella che Carlo Bo definiva "semplicità calcolata". Ci vuole fatica e lavoro per approdare a questo genere di semplicità. Anche la linearità e relativa(come osserva Alfonso Berardinelli ne "La poesia verso la prosa"). Non esiste un testo comprensibile a tutti, ma al massimo un testo comprensibile ai più. Comunque anche un conetto come quello di linearità e fondamentale. Non è forse lo stesso Berardinelli che definisce la stragrande maggioranza della poesia odierna come illeggibile ? Leggibile/illeggibile ...semplice/complesso non sono forse categorie necessarie, anche se hanno qualche limite intrinseco ?
Antonio De Marchi-Gherini
- 09/07/2014 23:38:00
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Ringrazio Davide Morelli per il suo misurato e centrato commento.
Davide Morelli
- 09/07/2014 23:07:00
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La sua e una ricerca poetica davvero singolare, perché si compenetrano linearità e misticismo. Complimenti !!! È una qualità rara saper essere chiari e spirituali allo stesso tempo.
Antonio De Marchi-Gherini
- 18/05/2014 17:31:00
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Gazie a te e a Conca per il commento. Comunque anche tu non scherzi, ciao Antonio
Emanuele Di Marco
- 16/05/2014 10:36:00
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e anche i 3500 contatti sono superati! penso sia davvero raro. complimenti vivissimi!
Achille Conca
- 18/01/2014 16:16:00
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Bella raccolta, non cè che dire.
Antonio De Marchi-Gherini
- 21/12/2013 14:19:00
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Ovviamente sono contento di aver superato anche i 3400 contatti, a tutti auguro Buone Feste.
Antonio De Marchi-Gherini
- 24/05/2012 11:32:00
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Sono strafelice di aver raggiunto i 2500 contatti. Certo che chi ha raggiunto quella cifra poteva battere un colpo. Comunque va bene anche così, grazie a tutti, antonio
Antonio De March-Gherini
- 24/05/2012 11:30:00
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Sono strafelice di aver raggiunto i 2500 contatti. Certo che chi ha toccato quella cifra poteva battere un colpo. Comunque grazie a tutti, antonio
Antonio De Marchi-Gherini
- 20/05/2012 15:01:00
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Guarda che, con tanti pseudolaureati che mi chiedono recensioni e/o altro e che non leggono più un libro post-laurea, sono certo di quello dico. Comunque lumiltà è una buona virtù e ti fa onore. Ciao, Antonio
Emanuele Di Marco
- 20/05/2012 11:06:00
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eh, eh... lectio magistralis mi sembra troppo... grazie, comunque. appena avrò tempo (e spero presto) vedrò di trarne un e-book per LaRecherche. un saluto.
E.
Antonio De Marchi-Gherini
- 19/05/2012 23:59:00
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Mi pare giusto ringraziare lamico Emanuele Di Marco, valente narratore ed abile conferenziere. Mi riferisco ad una Lectio Magistralis su Pier Paolo Pasolini giuntami via web, grazie e un abbraccio affettuoso, antonio
Emanuele Di Marco
- 19/05/2012 01:39:00
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essendo ormai vicini i 2500 download del tuo e-book, lascia che mi complimenti ancora con te per la tua opera che, più che evidentemente e giustamente, piace e attira tuttora. e ci mancherebbe, per un poeta della tua qualità! con tutta la cordialità
Emanuele
Alberto
- 24/02/2012 22:01:00
[ leggi altri commenti di Alberto » ]
Bello, bravo, Interessante.
Antonio De Marchi-Gherini
- 21/01/2012 22:17:00
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Mi sia permesso ai numerosi visitatori di questo e-book, ricordare, nel giorno della sua scomparsa lamico Vincenzo Consolo, da me più volte presentato soprattutto in occasione di Retablo. Un libro ambientato nella sua Sicilia e nelle valli e paesi del mio amato lago di Como, quando lemigrazione era inversa e dal nord si emigrava in Sicilia per fare fortuna. Con i proventi degli emigrati arricchiti, si erigevano chiese e si lasciavano lasciti ancora oggi ben visibili allinterno di questi gioielli darte, siglati Schola Panormi alias una confraternita che abbelliva i paesi dorigine. Ma lo voglio ricordare soprattutto per la sua prosa che era autentica poesia.
Antonio De Marchi-Gherini
- 08/01/2012 22:03:00
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Ringrazio il chiarissimo critico democratico, Giorgio Bàrberi Squarotti,di aver fatto postare il suo messaggio augurale. Anche se non ama il mondo informatico e preferisce continuare ad usare carta e penna. Tutti gli dobbiamo essere grati, noti e meno noti, perchè sempre degna chiunque di una risposta, ovviamente se lo scrivente ha dignità di forma e di contenuti.
Giorgio Bàrberi Squarotti
- 05/01/2012 20:53:00
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Torino, 21 dicembre 201 Caro Amico, auguro anche a Lei un Natale di speranza e un anno operoso e fruttuoso. Ogni tanto leggo Sue poesie con molto piacere e apprendo che ha vinto meritati premi, e mi rallegro. Con i più vivi saluti, Giorgio Bàrberi Squarotti
Antonio De Marchi-Gherini
- 28/12/2011 23:03:00
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Ringrazio Elio di essersi preso la briga di leggere il libro e soprattutto, lui più avvezzo a chimica e fisica,di aver partorito un giudizio equilibrato e prefondo nella sua apparente semplicità. Ringrazio di nuovo anche gli ultimi intervenuti e a loro e a tutti i lettori auguro un Buon 2012, augurio non formale, nonostante tutto faccia pensare ad un altro anno horribilis, Grazie Antonio
elio nocerino
- 28/12/2011 12:35:00
[ leggi altri commenti di elio nocerino » ]
Caro Antonio, non mi capita di leggere spesso le poesie, e devo dire che hanno il potere di riportarmi ai ritmi che sono reralmente umani. Alcune poesie sono ruvide nei versi ma ugualmente riescono ad essere caldissime e gelate nellespressione. nella tua poesia esiste una sottile malinconia con un tratto evanescente che mi giunge da unaltra dimesione e che trasforma la mia visione nel presente. elio
Luigi Picchi
- 24/12/2011 18:30:00
[ leggi altri commenti di Luigi Picchi » ]
E proprio vera la tua poesia di Natale di Anonima Veneziana, auguri
Antonio De Marchi -Gherini
- 11/12/2011 12:18:00
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Grazie per lestratto da un ben più lungo, vitale ed edificante messaggio ricevuto, auguri per la sua attività a favore delle anime e del pianeta.
Gemma Braggio
- 04/12/2011 16:45:00
[ leggi altri commenti di Gemma Braggio » ]
Complimenti per la sua arte e la sua poesia, tocca il cuore!
Antonio De Marchi-Gherini
- 11/09/2011 11:28:00
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Gentile Maria, la ringrazio per il commento. Ho pure trovato il sito tutto dedicato al Lago di Como e alle poesie sul lago. Vedrò cosa posso inviare. Se può mi invii la sua e-mail e il numero di telefono. Perchè nella fretta ci siamo dimenticati gliscambi, grazie
maria
- 09/09/2011 21:19:00
[ leggi altri commenti di maria » ]
Lho seguita attentamente laltra sera a Villa Olmo, devo dire che queste poesie sono un po diverse da quelle lette, ma più intense, maggiormente cariche di significati anche se meno comprensibili di Canti dAcqua e Terra, comunque complimenti
Antonio De Marchi-Gherini
- 11/08/2011 21:35:00
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Caro Franco, ti ringrazio di aver scaricato e letto le mie poesie. Per uno che non legge poesia abitualmente è un grosso impegno e anche fatica. Ad ogni modo se cerchi sul sito ne trovi anche di più discorsive, più abbordabili insomma. Buon ferragosto, ma che festa è poi, non lho mai capito, a parte lepoca romana...,ciao, antonio
Franco Pezzullo
- 09/08/2011 17:08:00
[ leggi altri commenti di Franco Pezzullo » ]
Cavoli, ma quante cose fai. Già avevo apprezzato i tuoi quadri, ma mi piacciono anche le tue poesie, anche se non essendo uno del mestiere non sono in grado di dare giudici appropriati.Un abbraccio
Antonio De Marchi-Gherini
- 08/08/2011 22:36:00
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Grazie ma avevo già sentito Vincenzo Guarracino al ritorno dalla Liguria. Comunque bene anche per la collettiva darte del 3 settembre in avanti: felice di esserci. Una delle artiste è mia cugina, anzi è come una sorella perchè lha allevata mia madre, ciao
f.b.
- 01/08/2011 21:30:00
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Oggi mega articolo su La Provincia con tua fotona, Carlo Linati e un altro poeta.
Antonio De Marchi-Gherini
- 07/07/2011 23:01:00
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Grazie per la tua disponibilità. In tempi tremontiani di vilipendio alla cultura, aldilà dei nomi altisonanti delle rassegne, resta sempre il lavoro da scerpa di noi non più nei verdi anni, bensì nei verdi portafogli e nel livore brigatesco di riscatto da questi politicanti da strapazzo. Comunque GRAZIE! Antonio
Franco Ballabeni
- 07/07/2011 22:56:00
[ leggi altri commenti di Franco Ballabeni » ]
Daccordo, ti farò da spalla a Parolario il 6 settembre a Villa Olmo, buone vacanze, Franco
Franco Ballabeni
- 31/05/2011 23:20:00
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Dal 16.06.2011 al 16.09.2011 Iniziative di poesie, musica, mostre di Poesia visuale, video media-art ecc. Tutti sono invitati dall associazione culturale Salviana a Pianello del Lario sul Lago di Como. Per partecipare contattare Franco Ballabeni e/o Antonio De Marchi-Gherini
Antonio De Marchi-Gherini
- 27/05/2011 20:50:00
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Caro/a P.Z. è tutto il pomeriggio che penso chi tu sia;se non è una presa per i fondelli è comunque una critica esagerata. Comunque grazie, anche se preferirei conoscerti.
p.z.
- 27/05/2011 13:06:00
[ leggi altri commenti di p.z. » ]
Bello, profondo, intenso, divino...lunico libro di poesia che mi ha veramente coinvolto in questi ultimi anni.
Antonio De Marchi-Gherini
- 14/05/2011 12:13:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Grazie a lei per avere trovato il tempo di leggermi, cordialmente
D.Nicola Giampaolo
- 06/05/2011 11:09:00
[ leggi altri commenti di D.Nicola Giampaolo » ]
Fai veramente tantissime cose. Complimenti e auguri, un caro saluto
Franco
- 21/04/2011 14:05:00
[ leggi altri commenti di Franco » ]
Buon Compleanno emerito vate,ad majora e che il peso degli anni non ti affatichi. Ma giovane spirito mercururiano come sei, da sempre, tu continui nella tua perenne giovinezza.
Antonio De Marchi-Gherini
- 07/04/2011 14:30:00
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Caro Franco, grazie a te per linvito. Il musicista israeliano mi è piaciuto molto, continuiamo su questa strada contro i nuovi conformismi poetici e artistici nel caos del berlusconismo di m.... imperante, ciao
Franco Ballabeni
- 04/04/2011 09:13:00
[ leggi altri commenti di Franco Ballabeni » ]
Lo spettacolo è andato benissimo, la mostra anche e continua fino a metà aprile, grazie per il contributo.
Antonio De Marchi-Gherini
- 08/03/2011 10:32:00
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Caro Roberto, ti ringrazio per il tuo commento. Visto che sei spesso a Como, ti consiglio di acquistare e leggere LARIO darte e di poesia di Vincenzo Guarracino, Guida Editore...ne vale la pena, ciao
r.n.
- 07/03/2011 13:45:00
[ leggi altri commenti di r.n. » ]
Ho letto il libro che gentilmente mi hai inviato. Mi è piaciuto molto, anche se dovrò rileggerlo, perchè qualcosa mi è sfuggito, cordiali saluti e auguri.
Antonio De Marchi-Gherini
- 20/02/2011 12:51:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Caro franco, non intendevo dire che la poesia è noiosa e pesante, certo per me è fatica e sudore, soprattutto la poesia lineare. Molto più mi diverto con la poesia visuale o visiva che dir si voglia, con la Mail Art, con le performance e la poesia sonora. Questo per rispondere giustamente alla tua osservazione fatta per telefono.Ciao e a presto
Antonio De Marchi-Gherini
- 16/02/2011 11:42:00
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Grazie, caro Franco, ci si sente per traguardi ben più ludici e interessanti...o no?
Franco Tarulli
- 15/02/2011
[ leggi altri commenti di Franco Tarulli » ]
Raccolta interessante come lintervista. Solo che qui il discorso è un po più complicato. Dovrò leggerla altre volte per coglierne in pieno il significato e gli insegnamenti nascosti tra le righe.
Antonio De Marchi-Gherini
- 06/02/2011 21:14:00
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Grazie anche alla lettura e attenta e approfondita di Caterina Australi.
Antonio De Marchi-Gherini
- 05/02/2011 21:26:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Ringrazio anche il poeta ma soprattuto legregio critico darte e letteratura Sergio Spadaro per lestratto dalla sua ultima raccolta di saggi che mi dedica, bontà sua,tre pagine. La raccolta è molto piaciuta anche a Giampiero Neri. Siccome lui il computer lo usa e ogni tanto sbircia anche larechercherendo pubblico il tutto. Grazie!
Antonio De Marchi-Gherini
- 04/02/2011 21:34:00
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Ringrazio Giampiero Neri e Giorgio Bàrberi Squarotti di aver autorizzato la pubblicazione di due lettere private inerenti allargomento, poichè non usi ad usufruire di computer.
Giampiero Neri
- 30/01/2011 17:04:00
[ leggi altri commenti di Giampiero Neri » ]
Carissimo Antonio, ti sono molto grato della bella recensione a Paesaggi inospiti, comparsa su LImmaginazione, Silarus e Satura. Mille grazie davvero. Permettimi però di dirti che la tua poesia su Satura è veramente bella. Complimenti:complimenti di tutto cuore. Sono contento e lusingato che siamo amici. la tua poesia ha tutti gli elementi non solo per piacere a un lettore ma per essere paradigma della nuova poesia. Ti ringrazio ancora e ti abbraccio Giampiero
Giorgio Bàrberi Squarotti
- 21/01/2011 13:52:00
[ leggi altri commenti di Giorgio Bàrberi Squarotti » ]
Caro Amico, sì, io non ho lo strumento elettronico e Le sono allora grato di avermi inviato LALTRO nella forma antiquata della carta stampata, che tuttavia ha lenorme privilegio di consentire la lettura e rilettura e il tenersi lopera davanti, per ripensarci e rifletterci sopra. Lopera è , a mio parere, molto bella :alterna la rappresentazione della vita concreta e il sacro che ne offre il significato, la spiegazione, con luminosa speranza. Sono quasi tutte quartine, a due a due fissate e fortemente ritmate: e anche questo è un segno di originale scansione. Le auguro un anno sereno e operoso e La saluto con viva amicizia.
Giorgio Bàrberi Squarotti
Le accludo due miei recenti libretti.
Torino, 15 gennaio 2011
Sergio Spadaro
- 17/01/2011 20:55:00
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Come è noto , nelle arti figurative Como e la sua provincia si caratterizzano come patria dellastrattismo italiano: e forse deve essere una certa aria che si respira sulle rive del Lario che fa sfumare ogni dato naturalistico in rarefatti segmenti iconici. Certo è che nella poesia di De Marchi-Gherini il dato naturastico che pure cè- viene subito assunto a un livello di metaforicirà e allusività tale da perdere ogni connotazione referenziale, per diventare discorso segnico e mentale (rifratto dallo schermo intellettivo) che, come dice Giorgio Bàrberi Squarotti, ne fa un gioco sospeso tra il surreale, il grottesco e il metafisico.
Estratto da: Sergio Spadaro PICCOLO CABOTAGGIO(Selezione di saggi e recensioni letterarie 1978-2008)Ismeca Editrice, Bologna 2010
Caterina Australi
- 14/01/2011 11:25:00
[ leggi altri commenti di Caterina Australi » ]
Ho ricevuto il collegamento e ho letto la raccolta, veramente bella, profonda, meditativa. Ci si deve lasciar trasportare dalle visioni e lasciar vagare la mente in quelli infiniti spazi, aperti, grandi come gli universi. Mi viene in mente Giordano Bruno, ecco più che poesia mi sembrano frammenti di alta filosofia mistica ed esoterica, complimenti.
Antonio De Marchi-Gherini
- 11/01/2011 19:58:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Cara Erminia, cercherò di accontentarti,facessero tutti la fila come te sarei maggiormente stimolato, ma purtroppo la realtà è unaltra. Lo è sempre stata, negativa,e poco attenta alla poesia, ma dallavvento, ormai trentennale, delle tivu belusconiane il livello culturale e il rimbambimento generale è cresciuto in maneria esponenziale, grazie comunque e ciao.
e.f.
- 08/01/2011 19:17:00
[ leggi altri commenti di e.f. » ]
Ti ringrazio per la risposta. Ho letto sullultimo numero di POESIA del premio, bene, speriamo che il 2011 sia un altranno di successi. Io aspetto comunque sempre un libro, recente...di carta, intendo! Ciao.
Antonio De Marchi-Gherini
- 01/01/2011 12:49:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Cara Erminia, ti ringrazio per gli auguri che contraccambio di cuore. Circa il libro è probabile che questanno mi decida di pubblicare raccogliendo diverse plaquettes e inediti piuttosto datati, ma non è certissimo. Sono contrario a pubblicare a pagamento. Sinora tutte le mie raccolte sono state editate da riviste di cui ero membro di redazione e/o direzione, quindi a costi pressocchè vicino allo zero, comunque se pubblicherò qualcosa ti farò sapere,ciao
e.f.
- 31/12/2010 17:37:00
[ leggi altri commenti di e.f. » ]
Buon Anno, carissimo.
e. f.
- 14/12/2010 12:17:00
[ leggi altri commenti di e. f. » ]
Dopo aver sentito le sue poesie a Genova e dopo aver letto queste, che sono molto diverse, ma comunque ricche di phatos e ritmiche come le altre, non mi resta che ribadirle tutta la mia stima e i miei complimenti. Forse dovrebbe pubblicare qualche volume in cartaceo, visto che è dal 1991 che, a parte antologie, non si trovano più suoi libri. E un vero peccato, perchè lei è un poeta vero.
Antonio De Marchi-Gherini
- 06/12/2010 23:32:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Cara Luana, ti ringrazio per il commento...troppo buona; e poi con laria che tira non saprei dire qual è la migliore poesia europea.
Luana Tirelli
- 06/12/2010 14:27:00
[ leggi altri commenti di Luana Tirelli » ]
Grazie per linvio delle-book. Veramente denso e visionario. Degno della migliore poesia europea degli ultimi tempi.
antonio de marchi-gherini
- 23/11/2010 23:18:00
[ leggi altri commenti di antonio de marchi-gherini » ]
Anche per te vale ciò che ho scritto a s., esiste il telefono, il cellulare e se proprio il braccino è corto, le mail private. Lasciamo a questi spazi una certa dignità.
f.b.
- 19/11/2010 09:15:00
[ leggi altri commenti di f.b. » ]
Complimenti per lennesimo premio vinto. Se posso vengo a Genova con te!
Oronzo Liuzzi
- 16/10/2010 12:49:00
[ leggi altri commenti di Oronzo Liuzzi » ]
Complimenti. Condivido in pieno le tue idee. Un abbraccio Oronzo
M°Franco Egidio Ballabeni
- 18/09/2010 15:21:00
[ leggi altri commenti di M°Franco Egidio Ballabeni » ]
Bravo! Lho riletta, questa tua nuova raccolta e, dopo aver completato Il Canto generale della Cicala, credo di poterla utilizzare per una nuova opera lirica con cadenze e valenze wagneriane e gregoriane, con le solite rotture alla John Gage, un saluto
Antonio De marchi-Gherini
- 06/09/2010 13:35:00
[ leggi altri commenti di Antonio De marchi-Gherini » ]
Approfitto di questo spazio per ricordare, a un mese dalla sua scomparsa un grande poeta, un grande amico, essenziale e non sbrodoloso come tanti, ha scritto poco, ma quello che realmente necessitava, fuori da intrallazzi, cattolico democratico sempre sostenuto da una giusta ironia, ci dividevano, forse, idee politiche e anche filosofiche, ma su etica e moralità eravamo identici... Ciao...Luciano , sei sempre con me, con noi... LUCIANO ERBA 1922-2010. Milano
Antonio De Marchi-Gherini
- 03/09/2010 13:58:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Caro Stefania e Mario, un sentito ringraziamento per i vostri interventi sul libro e allintervista, spero di reincontrarvi presto, un abbraccio affettuoso, Antonio
a.d.m.g.
- 01/09/2010 20:36:00
[ leggi altri commenti di a.d.m.g. » ]
Caro Emanuele, la cosa é reciproca, mi fa piacere risentirti...continuiamo così, finchè la buona sorte ci arride, un abbraccio tuo Antonio
Emanuele
- 29/08/2010 22:38:00
[ leggi altri commenti di Emanuele » ]
caro Antonio, complimenti a te per il tuo evidentissimo (e meritatissimo) successo. un abbraccio
Mario
- 29/08/2010 11:19:00
[ leggi altri commenti di Mario » ]
Ciao Antonio, volevo associarmi a quanto scritto da mia moglie, spero di reincontrarti, magari in unaltra crociera, un affettuoso saluto Mario.
Stefania
- 27/08/2010 11:32:00
[ leggi altri commenti di Stefania » ]
Va bene le chiacchiere in crociera...Mi hai buttato lì, quasi con pudore, che scrivi poesie; ma ore che le ho lette, pur non essendo del giro posso dire che sei un poeta autentico, oltre che un fine ed acuto conversatore. Complimenti
a.a.
- 19/08/2010 21:06:00
[ leggi altri commenti di a.a. » ]
Caro De Marchi, vedo che il tuo consiglio non è stato ascoltato, ed è un bene, perchè io sono uno che si intende di poesia e letteratura, quando sarà il momento ti dirò chi sono e resterai stupito.
a.d.m.g.
- 15/08/2010 00:24:00
[ leggi altri commenti di a.d.m.g. » ]
Rettifico. Deve essere stato un colpo di acquazzone, la menzione ce lho, bontà loro, ma ledizione del premio è la 24a. Laltra di cui parlo, perchè in finale ci sono giunto almeno quattro volte, è ledizione 16a del 2002, mi scuso con Liliana che comunque cera in posizione data, come da post precedente.
Antonio De Marchi-Gherini
- 14/08/2010 23:54:00
[ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]
Comunico ai lettori che il sottoscritto, con lamica Liliana Ugolini, sono tra i 21 selezionati al Premio Lorenzo Montano, sezione raccolte inedite. I nominativi completi sono facilmente rintracciabili sul web cliccando http://www.comune.verona.it/Bibliotecacivica...
Franz Kafka
- 08/08/2010 20:16:00
[ leggi altri commenti di Franz Kafka » ]
Il poeta é sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente con più forza degli altri la pesantezza della sua presenza nel mondo.
Antonio De Marchi-Gherini
- 23/07/2010 00:38:00
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Ringrazio Paolo Tronti e g.p. che non conosco e disconosco il sig Adriano Albricci che si spaccia per milanese e mio conoscente. Mai conosciuto nessun Albricci in vita mia. Almeno nella presente incarnazione. Dico questo perchè, rileggendo i commenti fatti sul mio libro e seminati qua e là, non mi riconosco assolutamente nel suo modo di operare. Se poi é qualcunaltro che, more solito, ma credo sia lo stesso rompiballe, si firma spesso con sigle o altri nomi io , oltre a stigmatizzare il fatto, non posso farci niente e sarebbe bene, per il sito e per la tranquillità di tutti che certi commenti venissero tolti.Compresi ovviamente i miei e firmati da tale signore. Ci si risente al mio ritorno.
g.p.
- 19/07/2010 15:46:00
[ leggi altri commenti di g.p. » ]
Libro curioso. Insolito...
Emanuele Di Marco
- 05/07/2010 19:27:00
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Complimenti per aver superato i 1000 download! Notevole quanto meritato!
Paolo Tronti
- 04/07/2010 20:34:00
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Bella raccolta. Chiara e complessa ad un tempo. Va letta con calma e bisogna lasciarsi trasportare dalla ricchezza delle immagini e dalla profondità delle emozioni.
Antonio De Marchi-Gherini
- 17/06/2010 02:08:00
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Ringrazio di cuore Luigi Picchi, stimato poeta e critico attento, e il caro amico Domenico Cara con il quale affettuosamente duetto e duello a suon di metafore e ossimori. Ad entrambi replico, cripticamente, che la perfezione non é di questo mondo. E aggiungo, essendo anni che mi dò da fare anche per laldilà, che carte alla mano, pure in quel luogo ci deve essere un po di confusione.
Domenico Cara
- 15/06/2010 18:34:00
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Ad Antonio , beneaugurando per il suo interagente continuum e le ulteriori e fervide oltranze! Con affetto Domenico Cara
Luigi Picchi
- 15/06/2010 18:30:00
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Una proposta. In appendice al mio giudizio mi permetto di raccogliere dei versi che, sebbene belli, trovo appesantiscano il tuo discorso. La bellezza va diluita in più testi. Non bisogna giocarsi troppe immagini in una lirica, ma lavorare su poche idee. Evitare assembramenti di metafore e immagini e dettagli. Distribuire meglio nella silloge queste gemme. Asciugherei di più il tuo stile immaginifico. Alcune tue poesie, specie tra le prime, (I,III e IV) potrebbero essere divise benissimo in due componimenti in modo da alleggerirli entrambi (nella III prova a staccare al terzo verso). Così pure un verso tipo "Incalzerebbe il senso con le reviviscenze", come chiusa é meno efficace del verso che lo precede.
Domenico Cara
- 14/06/2010 18:11:00
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Carissimo Amico, la gradita testimonianza della "recherche" e, quindi un reincontro a cui inconsciamente si aspira spesso, ma che sfugge puntualmente (senza ledere affatto la stima e laffetto di sempre)! tuo Domenico
Luigi Picchi
- 14/06/2010 18:05:00
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L’Altro é un ossimoro. Il tuo poema di poesie o romanzo in versi si legge tutto d’un fiato: Non ci si può interrompere nella lettura: è un flusso. Bisogna lasciarsi trasportare dalla corrente dei versi. Niente di futuristico o vitalistico in ciò. Anzi la tua poesia invita a pause di riflessione, a sospendersi tra un verso e l’altro, riprendendo immagini , situazioni , per ripensarle interiormente. E’ una storia interiore, la tua. Con ricordi rivelatori, dove la poesia invita all’interiorità. Anche se poi la ’vicenda’ si gioca fuori, nel mondo, nel creato e nella storia. Un ruolo importante ha la metereologia, i fenomenti atmosferici, le stagioni, i cicli della natura, al cui cospetto l’uomo vive e non deve mai dimenticarsi di vivere. Un aspetto significativo di questa tua silloge è che si muove attraverso due dimensioni parallele e interagenti: quella spirituale e quella naturale. Ciò che è dell’anima è pure fisico e viceversa. Il divino (l’angelo) e l’umano sono in sinergia oltre ogni dualismo. Così, oggetti, luoghi, persone non hanno un significato solo umano e terreno, ma anche spirituale. Questo è appunto la logica dell’incarnazione: fondere l’umano e il divino, il terreno e il trascendente, il materiale e lo spirituale, lo storico e il metafisico. Già la poesia opera incarnazioni e transustanziazioni: niente per lei é astratto. Come per la fede. Ecco allora che un verso potente e categorico come " Lui era il sole che bruciava nel centro" mi sembra dichiarare il nucleo del tuo libro: celebrazione del tuo incontro con la Sorgente di tutto, con il Principio primo, cioè Dio. Infatti in un incipit sembri riprendere un celebre passo del ’Cantico dei Cantici’ il poemetto biblico da sempre archetipo della poesia mistica. " Chi era che veniva bello...?". Hai avuto del coraggio a scrivere poesia religiosa, di questi tempi e da laico. Così non ti fai problemi a tirare in ballo la luna, questo residuo romantico, che oggi non possiamo più ospitare nei nostri testi, se non a rischio di sembrare sentimentali e che invece nella tua poesia è una presenza spontanea e opportuna. Sembra di leggere un autore simbolista e liberty. Una sorta di Gozzano con spunti esoterici ed orfici. Bravo!
Antonio De Marchi-Gherini
- 07/06/2010 13:38:00
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Ringrazio Leopoldo Attolico dellarguto e calibrato commento. A conforto della sua tesi veritiera , ricordo Fabio Simonelli che sul n.150 di POESIA, maggio 2001, a proposito di una mia plaquette scriveva."...é una piccola grande opera.Nonostante la sua brevità ,infatti, consente al lettore di avvicinarsi in modo pieno alla voce di un poeta ispirato ed abile in grado di utilizzare forme e stili a proprio piacimento...", cordialmente
leopoldo attolico
- 05/06/2010 01:15:00
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Caro Antonio , ti ho letto qua e là su rivista non poche volte e sempre con esiti felici per le meningi , innanzitutto perchè la tua poesia gira senza cravatta ( delle varie categorie estetiche te ne infischi grazie a dio ) e poi perché il tuo dotto casual non disdegna un equipaggiamento di munizioni ( linguistiche ) di media e lunga gittata in grado di raggiungere ( colpito sedotto e affondato ) sia il lettore della domenica che laddetto ai lavori. Credo sia questo laspetto più vistoso del tuo libro . Al di là di tutte le buone intenzioni la poesia è una questione di linguaggio , lo "spessore" si misura col linguaggio , il tema o i temi vengono dopo . Tu alla parola gli dai del "tu" e non permetti che lei ti dia del "lei": questo rapporto illustra un ménage sicuramente singolare di grande interesse . A tutto tuo merito , diciamolo ; anche se lei , come strumento , collabora non poco ...
antonio de marchi-gherini
- 29/05/2010 00:03:00
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Corre lobbligo di ringraziare il caro Emanuele Di Marco per le sue flautate parole e Eugenio Nastasi, per lennesima volta, che mi ha ricordato un po MISSING quel bellissimo film di un bel po di anni fa, ma il percorrere le vie dello spirito e della poesia é un po come quella marcia nella foresta amazzonica, prima che le colubrine dei portoghesi e spagnoli comincino a farti a pezzi. Grazie di cuore!
Emanuele Di Marco
- 21/05/2010 10:38:00
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caro Antonio, loccasione dei suoi gentili commenti al mio e-book è stata prezioso stimolo alla lettura della sua splendida raccolta poetica che avevo tralasciato. ho letto quasi in fretta le sue poesie, trascinato, direi, da un magico flauto che, con le sue armonie, mi portava dai recessi più nascosti del mio stesso animo alle meravigliose ampiezze dellinfinito e della sua splendida, nascosta, armonia. farle i complimenti sarebbe banale, visti i ben più autorevoli commenti che questo precedono: semplicemente voglio dirle il mio grazie per aver voluto condividere gratis et amore tanta luce.
Antonio De Marchi-Gherini
- 16/05/2010 15:00:00
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Devo ringraziare Giacomo Leronni che più di tutti é riuscito ad andare in profondità nella analisi dei testi e dell’opera nel suo complesso. Voglio però ricordare che stiamo parlando di poesie e non ho l’ardire, quando mai fosse possibile, di fare della teologia. Merita pure una risposta il carissimo amico Eugenio Nastasi: certo che si scrive per condividere, per cercare degli alleati: l’uomo é un animale sociale, oltre c’é solo la solitudine disperata e disperante.
Eugenio Nastasi
- 04/05/2010 20:06:00
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A proposito del bel commento di Leronni credo che a ogni libro appartenga la sua ricerca linguistica oltre al contenuto da veicolare e, pertanto, penso che "LAltro (LEvanescenza dellAngelo)" sia un testo che si muove come su un ponte amazzonico di liane sospeso sullabisso del senso e del mistero, dove ogni passo è un atto di fede, però convinto, sanguigno, da iniziati o, meglio , da addetti ai lavori; quella poesia non si inventa e non ubbidisce solo a un colpo dala; cerca, semmai, di aprire una pista nella giungla esistenziale e tu, Poeta, non vuoi percorrerla da solo, per questo scrivi, o no?
Eugenio Nastasi
- 04/05/2010 20:06:00
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A proposito del bel commento di Leronni credo che a ogni libro appartenga la sua ricerca linguistica oltre al contenuto da veicolare e, pertanto, penso che "LAltro (LEvanescenza dellAngelo)" sia un testo che si muove come su un ponte amazzonico di liane sospeso sullabisso del senso e del mistero, dove ogni passo è un atto di fede, però convinto, sanguigno, da iniziati o, meglio , da addetti ai lavori; quella poesia non si inventa e non ubbidisce solo a un colpo dala; cerca, semmai, di aprire una pista nella giungla esistenziale e tu, Poeta, non vuoi percorrerla da solo, per questo scrivi, o no?
Loredana Savelli
- 03/05/2010 13:17:00
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Commento emozionante questultimo di Giacomo Leronni: sintetizza tra laltro latteggiamento del lettore, il rispetto che deve allopera e al suo autore nellintuizione/percezione di quel contatto, privo di pregiudizi, che lo fa tendere verso la poesia, quella poesia. Quando si torna a leggere un testo con una disposizione più autentica, più profondamente generosa, se ne comprendono le mille e mille sfumature e i riverberi interiori.
“Vuole sfondare l’ignoto cammina per deserti in caduta libera verso i confini riconsidera
i suoi possedimenti. Scrivere è dare forma alle immagini. Fende come una lama il velo di lunghe notti chiaroveggenti.”
Mi piace riportare questi versi che sono appunto il ritratto del poeta-profeta.
Giacomo Leronni
- 03/05/2010 12:59:00
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"Solo nel silenzio potete trovare l’immortalità...": già questo verso, da solo, mi sembra indimenticabile e rende estremamente chiara loperazione tentata (e, a mio avviso, riuscita) da De Marchi-Gherini in questa sua opera. Come ho intravisto qua e là nei commenti che precedono, anchio parlerei di atteggiamento "mistico" e, più generalmente, spirituale/religioso. Naturalmente, per me questo non sminuisce affatto la portata dei testi, anzi... Il mistico è un folle, uno follemente innamorato delloggetto del suo amore, che contempla in continuazione fino a perdersi in esso. Questo atteggiamento ha unovvia ricaduta a livello di linguaggio, perché linnamoramento assoluto produce una lingua "altra", del tutto nuova, sconvolgente, a cui non siamo abituati. Una lingua che produce versi definitivi e di enorme portata come quello con cui ho iniziato questo mio commento. Dunque, da questo punto di vista, la forza interiore che spinge De Marchi-Gherini lo porta necessariamente ad innovare lingua e stile e ad usare le parole come se fossero nuovamente fresche, appena sbocciate e non consunte, logorate da secoli di uso, anche poetico. Ma forse la cosa più importante non è questa, bensì il fatto che questa ricerca poetica e spirituale ha unenorme portata etica, soprattutto in tempi di estrema piattezza e disillusione come gli attuali. Va dato atto a De Marchi-Gherini di un estremo coraggio, che si fonda non solo sulla sua condivisibile visione delle cose ma, soprattutto (e questo si sente benissimo leggendo il testo), sul suo modo di essere, vero e senza infingimenti. Assumere questo atteggiamento complessivo (linguistico/stilistico, ma prima ancora etico) è innovare profondamente, non solo la scrittura poetica in quanto tale ma lessenza stessa del lavoro di ogni poeta e per questo, anche per le benefiche ricadute in chi legge e condivide questa ricerca e questo percorso, credo che tutti dobbiamo essere grati allautore. Fin qui il mio personale commento, che arriva dopo tanti altri e non vuole certo essere esaustivo. Credo poi che De Marchi-Gherini debba essere soddisfatto dei molti commenti che ha suscitato, a favore (come la maggior parte) o meno. Certo, bisogna accettare anche le critiche o il dissenso. Purché non siano fondati sulla richiesta al poeta di usare un linguaggio, come dire, "più alla portata di tutti". Per chi scrive con impegno e ricerca costanti (come nel caso in specie) il linguaggio in un certo senso viene dopo, non è la prima cosa a cui si pensa e, comunque, è in buona parte "necessitato" da quella spinta interiore che, innanzitutto, si ricerca. Il poeta cerca in sé il magma che lo sommuove, si pone in umile ascolto, contempla allinfinito quel poco di luce che gli è di tanto in tanto concessa. E, quando quella luce dice qualcosa, il poeta come gli antichi profeti, apre la bocca per veicolare parole non sue o non totalmente sue che, proprio perché profondamente umane, come nientaltro sfiorano il divino...
p.b.
- 26/04/2010 09:57:00
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Si può anche parlare di ripiegamento nel privato, come qualcuno ha scritto. Ma quando mai porsi domande gigantesche sul senso della vita, e uscirne in modo non banale e scontato, come bene ha sottolineato Giulia Niccolai, non é anche atto pubblico e sociale. Non é solo inneggiando alla scomparsa classe operaia o contadina, che si fa della buona poesia civile, ma anche aiutando gli altri a capire cosa ci stiamo a fare su questo nostro pianeta ammalato. Antonio ancora una volta si dimostra poeta versatile e duttile, che sa scrivere in modo eccellente e con qualsiasi tipo di metrica.
Antonio De Marchi-Gherini
- 23/04/2010 14:42:00
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Grazie agli amici di Puodirloqui, settimanale on-line, che anche oggi continuano imperterriti a fare pubblicità al mio e.book.
Carmen Negrini
- 21/04/2010 09:30:00
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Ho letto tutta la raccolta. Poi ho letto tutti i giudizi, così sono riuscita a capirla di più.Certo é grande poesia; al momento fuori dalla mia portata e capacità, ma chissà che con lesercizio e con lo studio matto e disperato come dice Lei, anchio non possa arrivare a dei buoni risultati. Grazie!
Antonio De Marchi-Gherini
- 20/04/2010 14:06:00
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Caro Angelo Catelli, ho sempre combattuto in direzione ostinata e contraria. Avrei potuto quietamente adagiarmi su comodi valori di origine, ma Marx e Cristo mi hanno aperto gli occhi; é da una vita che combatto e lotto per i più umili, i più diseredati e non sfortunati come comodamente dice qualcuno. Purtroppo oggi certe forze politiche parlano alla pancia del popolo e la situazione sta degenerando, spero sempre in un ravvedimento e come diceva Antonio Gramsci: Vado avanti con il pessimismo dellintelligenza e lottimismo della volontà? Per il resto si vedrà, la poesia, mi creda, anche se utopicamente dico e spero cambierà il mondo, ha armi piuttosto spuntate. Grazie, comunque, per i suoi interventi.
Angel Catelli
- 19/04/2010 12:56:00
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Dopo lintervista, mi sono voluto leggere pure la raccolta, molto fine ed elegante. Che dire che già non sia stato detto nei numerosi commenti, a parte quelli polemici che sono fin troppo contenuti per un sito internet,certo cé un certo ripiegamento nel privato, nellinteriore e forse é la scelta giusta per questi tempi confusi e volgari, ma spero sempre di trovare ancora poeti impegnati civilmente e politicamente.
Antonio De Marchi-Gherini
- 17/04/2010 13:25:00
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Cara Loredana e Maria, non posso che darvi pienamente atto di quello che sostenete. Daltra parte avevo chiesto a Roberto di rimuovere questi e altri interventi che danneggiano non solo il sito ma anche me. Purtroppo qualcuno si spaccia per amico ma é illustre sconosciuto; qualche altro é andato sopra le righe e ho provveduto al richiamo orale e alla censura. Altro non posso fare, é un sito internet e se non si vuole applicare una censura rigida si devono, purtroppo, correre dei rischi. Scusate, e andiamo avanti per la nostra strada, Grazie
Loredana Savelli
- 17/04/2010 10:37:00
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Chi conosce Maria (che non sarà illustre ma è molto schietta), non può non avvalorare le sue posizioni, dettate da un profondo senso della realtà e da un amore incondizionato per lumanità. E certo che non di persone illustri è popolato questo sito ma di appassionati sì, varrà qualcosa ancora coltivare una passione? O bisogna consegnarsi al cinismo che ammazza i talenti, anche quelli piccoli? Dirsi poeti? Chi lha detto? Chi può dirlo?
Maria Musik
- 17/04/2010 10:30:00
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Mi spiace utilizzare la pagina dedicata ai commenti e, di questo inopportuno utilizzo, chiedo scusa ad Antonio De Marchi Gherini, ma sento proprio di dover intervenire. Prima Angela C. invita chi scrive col core in mano ad andarsene perché, anche se è grazioso come il buon selvaggio, la poesia è unaltra cosa, poi "un amico della poesia" non si pronuncia sulle-book ma chiede, riferendosi al sito, "come fare a capire quali sono i poeti, quali i dilettanti della domenica". Infine, il pirotecnico commento di Roberto G. che, nome e cognome, segnala come "amico mancato" chi non ha commentato entusiasticamente fra quelli che considera degni della corona dalloro, dichiara che degli illustri sconosciuti (che su 63 commentatori sono tre o quattro - la sottoscritta compresa -... gli altri non li conosce lui!) non se ne occupa (troppo in alto per volgere lo sguardo sui comuni, maleodoranti, mortali?) ed, infine, in un crescendo di autoreferenzialità chiede al Poeta “Perchè non l’hai pubblicato con qualche buon editore comasco, visto che, tolti i maggiori, i migliori per la poesia sono proprio nella nostra provincia e poi conosci gli editori?” Dopo certe esternazioni dovremmo oscurare larecherche! Altrimenti potremmo fare come su booking.come per gli alberghi: mettiamo vicino al nome dello scrittore da 0 a 5 stelle così che uno non stia a perder tempo a capire, con la sua testa, chi è poeta e chi no e legga solo quelli che “valgono”. Oppure potremmo trasferirla a Como e passare tutto in mano agli editori comaschi puro sangue e fare una Lega Comasca della Poesia? Angela è C., l’amico della poesia è anonimo e Roberto è G., di conseguenza tutti e tre sono anch’essi “illustri sconosciuti” e, quindi, potremmo non curarcene. Invece, ce ne curiamo, perché questo è lo spirito, l’anima vera di questo sito: nessuno merita d’essere disconfermato dall’indifferenza. Lancio un appello a tutti gli scrittori e critici professionisti che stanno pubblicando o solo commentando sul nostro sito: di tanto in tanto, lasciate i “salotti e gruppi culturali” ai quali, è pur vero e sacrosanto, che la Letteratura Italiana deve tanto, e scendete nella nostra piazza popolare. Trasferite un po’ del vostro sapere e sentire e credere a quanti fra noi vogliono crescere, commentate i nostri testi, indicate la strada del miglioramento. Insomma, scegliete di spezzare il pane della poesia e della letteratura in genere anche con i più piccoli, i meno acculturati, i più inesperti. Oltretutto vi accorgerete che fra i nostri testi vi sono pietre grezze ma, non per questo, meno preziose. Infine, scusandomi di nuovo, mi permetto, rivolgendomi a chi pensa che “il resto” sia solo letame, di citare De Andrè: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.
roberto g.
- 16/04/2010 23:00:00
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Antonio, ho seguito il tuo consiglio. I commenti li avevo già letti, per questo ti mettevo in guardia, perché ho letto anche quelli dei tuoi vecchi amici Cara, Bettarini e Spagnuolo, é lì che le cose non mi hanno convinto. Gli altri, per me, sono illustri sconosciuti quindi non me ne occupo. Il tuo libro é molto bello, diverso dalle ultime pubblicazioni, un po più impegnativo nella lettura, ma un ottimo lavoro. Perchè non lhai pubblicato con qualche buon editore comasco, visto che, tolti i maggiori, i migliori per la poesia sono proprio nella nostra provicia e poi conosci gli editori, mha!...alle volte non ti capisco, ciao
Giulia Niccolai
- 13/04/2010 11:03:00
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11 aprile 10 Caro Antonio, grazie dei tuoi gentilissimi auguri e davermi segnalato le tue recenti poesie sul sito internet. Le ho apprezzate per la loro profondità e per gli argomenti esistenziali che ci riguardano tutti. Hai voluto trattare le vere e proprie ragioni dellessere al mondo e sei riuscito a farlo con eleganza e sincerità senza essere banale o scontato. Complimenti per il tuo lavoro, con i miei affettuosi saluti, Giulia
Antonio De Marchi-Gherini
- 12/04/2010 19:04:00
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Sono stupefatto per il gran numero di copie lette e /o scaricate, ma gradirei i commenti, altrimenti non cè gusto; perchè il gioco é solo mediatico. Grazie!!!
un amico della poesia
- 09/04/2010 20:32:00
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Non é certo un dilettante, certo che guardano il vostro sito cè di tutto e di più, come fare a capire quali sono i poeti, quali i dilettanti della domenica. Poi non fatevi comunque ilusioni, non vedete che mondo ci ci circonda...vi sembra tempo di poesia.
Antonio De Marchi-Gherini
- 06/04/2010 00:50:00
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Grazie a te Loredana, anchio mi trovo nello stesso stato danimo, dopo questa orgia di feste più consumiste che interiori.
Loredana Savelli
- 05/04/2010 22:18:00
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Mi ha particolarmente colpito questa tredicesima poesia: "Pensò fango, sarò fango tra le rovine della terra. Fine di una stagione di bugie. L’ombra mia leggera leggerà tra le righe dei transfughi dei traditori inetti. Con un gesto della mano farò venire la pioggia un inesauribile diluvio con lampi e fulmini Il tempo vola e il cielo si copre di nuvole nere. Fa lo stesso sino alla fine io starò con voi." Mi sembra in tema con questo tempo sacro e con il mio stato d’animo di stasera. le poesie "servono" anche a questo. Grazie Antonio
Mario Benetti
- 05/04/2010 12:36:00
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Caro Antonio, ho letto con attenzione gli ’ultimi’ esiti della tua ricerca poetica, affascinanti, scavano in profondità, riflettono il rovello interiore che da sempre ti accompagna. Ma non troverai risposte certe, anche il tuo ultimo approdo cristiano non so quanto durerà. Tu sei uno spirito libero, non ammetti coercizioni, leggi, costrizioni. Non vorrei che tu ti sia infilato in un vicolo cieco dal quale non ne uscirai più. Ad ogni modo la poesia é trascendente e materica ad un tempo, un verso scabro, all’apparenza arido, ma, a una lettura attenta, ricco di interiorità, di folgorazioni, di immagini che possono anche tracciare una strada. Auguri!
Luigi Picchi
- 03/04/2010 21:45:00
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In questi giorni spero proprio di riuscire a scrivere un giudizio sistematico sul tuo LALTRO (LEvanescenza dellAngelo). Ma sai che é proprio bello!
Giampaolo
- 03/04/2010 18:55:00
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Mi sembra cambiato un po il registro, rispetto alle poesie pubblicate, ma ormai sono molti anni, su Tam Tam. E scomparsa lironia, il grottesco e il sarcasmo.Non ti sarai covertito a qualche religione? Comunque al di là delle mie convinzioni, mi sembrano testi profondi, meditativi, direi filosofici e non mi stupisce il gran numero di lettori che hai trovato, auguri!
Rosanna Giannino
- 31/03/2010 12:11:00
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Che bella sorpresa oggi fra le mail: un augurio di un poeta! E che poeta! Ho iniziato a leggere alcune delle tue poesie e mi sono piaciute molto per la loro raffinata eleganza. Complimenti sinceri e auguri anche a te!
Guido Zavanone
- 30/03/2010 00:04:00
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Dopo aver gustato le tue composizioni brevi ma intense de LALTRO (Levanescenza dellAngelo) di cui confermo la novità e la validità,leggerò volentieri altre tue composizioni.
Luigi Picchi
- 26/03/2010 10:57:00
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Quello che mi ha colpito, anche dalla lettura di domenica sera, è lo stile poematico, il filo/flusso narrativo che crea come una sorta di romanzo mistico-visionario in versi. Un’autobiografia lirica. Pensavo a Blake o alla poesia orfica. Sei riuscito ad essere sublime e semplice. Le metafore sono icastiche e dense. Queste le prime impressioni. Intendo rileggere il tuo lavoro però.
Loredana Bianchi
- 26/03/2010 02:27:00
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Ero tra il pubblico la sera del 21 scorso. Nonostante lottimo accompagnamento musicale, che però soffocava un po le voci e la bravura dellattrice che leggeva con il poeta, i testi mi sembravano astrusi, scollegati. Ora che li ho riletti, più volte, con calma, devo dare ragione a Adam Vaccaro, non si deve avere fretta e leggere frase per frase, parola per parola, allora la melodia sgorga dal cuore e dallanima. Questa é grande e vera poesia, non intimismo biografico.
Antonio De Marchi-Gherini
- 24/03/2010 00:43:00
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Per chi non lo conoscesse, Lorenzo Mullon, é un autentico poeta di strada, il suo indirizzo e-mail, non a caso, è carmina-dantpanem; infatti confeziona dei deliziosi libretti che reggono il confronto con quelli di Alberto Casyraghi, ma con una sostanziale differenza il secondo stampa i soliti noti più qualche bella speranza. Lorenzo produce i suoi e vive vendendoli. Un tempo era al Parco Sempione di Milano, ora nei dintorni di Venezia.
Lorenzo Mullon
- 23/03/2010 22:03:00
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Scusate se intervengo nuovamente,però mi frullano in mente delle domande. Cosa cé di male nel romanticismo, nella dolcezza,nellessere gentili? Un giorno tanti anni fa, Francesco Leonetti mi apostrofò dicendo:" Ho letto le sue poesie, lei, é un innamorato della parola innamorata". Cosa dovrei essere, un amante della parola che odia? E vero, troppi politici usano il sorriso per ingannare la gente, ma per questo dobbiamo fare la faccia dura, diventare aggressivi e cancellare il sorriso? Basta camminare in città, scendere in metropolitana e vedi tutti con la faccia scura, sempre incazzati, vestiti di nero( quando ero bambino quei rarissimi che si vestivano di nero li prendevamo in giro, li chiamavamo "becchini" ) dentro macchine nere con i vetri rigorosamente oscurati..un mondo senza colori, senza emozioni, senza verità. A me questa società rancorosa fredda e snob non piace proprio. Cosa dovrei fare, cedere alla tentazione del tanto peggio tanto meglio, finire nel sarcasmo autolesionista? Preferisco ricercare nella magia delle parole quegli spiragli di aria fresca e cieli stellati per stupirmi e per meravigliarmi ancora. Alla faccia degli invidiosi e dei negativi che godono nellintristire gli altri.
Lorenzo Mullon
- 23/03/2010 13:53:00
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Chiedo scusa per lopinione fuori dal coro, però mi sembrano poesie molto romantiche queste di Antonio De Marchi-Gherini. Ma, attenzione, ognuno nelle cose vede se stesso, e nella mia percezione(valida solo per il sottoscritto)il romanticismo non é né banale né scontato ma attualissimo. Attualissimo perché associo, forse sbagliando, il termine romantico al sogno e alla sua capacità di aprire ad altre dimensioni, reali quanto e più di questa. Tanto reali da provare a rovesciarle dentro questo mondo, rischiando anche sulla propria pelle. E mi dispiace per chi non le può frequentare queste dimensioni altre,e magari finisce per ricoprire le peggiori mansioni nelle stanze del potere, allora sì mascherandosi da "romantico", ma nei fatti deluso cinico e senza nessuna tensione ideale. Ecco, se non piace la parola romantico(consiglio però lo sforzo di non buttare via il bambino insieme allacqua sporca), se non piace allora userei proprio questa tensione per descrivere in positivo le poesie de "LALTRO (Levanescenza dellAngelo). Con laugurio che portino a nuove scoperte, non formali e non intellettuali ma legate allesperienza.
lilianaugolini
- 17/03/2010 19:24:00
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Unarmonia poetica accompagna questo apparire e scomparire di immagini( angelie pavoni, vizi e rose, mare e misteri). Infiniti raggi di bellezza sfogliano terre e tenebre, dolori e riscatto. Soffermarsi in pensieri quotidiani e tendere alla leggerezza dun cavallo a dondolo. La vita e la morte si corteggiano avvolgenti e la saggezza viene dalla memoria, in ridda di maschere. Metamorfosi di forme, quasi un caos di ripetizioni la pellicola della vita. Tutto si scioglie fra braccia in preghiera, ali dangelo in evanescenza. Un segno che questo libro lascia. Liliana Ugolini per " L Altro" ( Levanescenza dell angelo) di Antonio De Marchi Gherini
Guido Zavanone
- 16/03/2010 14:07:00
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Il libro LALTRO (Levanescenza dellAngelo)mi ha convinto ed emozionato.Riesci a scrivere con levità cose profonde. Sei un poeta metafisico e lirico insieme.
Giampiero Neri
- 12/03/2010 15:03:00
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Sto leggendo il tuo poema e dico subito che la mia impressione é molto buona, linguaggio, struttura, immagini, mi convincono. E un lavoro importante.
Adam Vaccaro
- 12/03/2010 14:59:00
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Queste poesie sono proprio materializazioni dellaltro, sono una sfida e sfidano chi legge a entrare nei loro panneggi austeri e densi di una luce delloltre, sfida a non fermarsi a prime manate impacciate, ma a proseguire a incalzare la loro tensione allinfinito...guai a leggerle con lorologio in mano.
Giancarlo Gherardi
- 12/03/2010 01:53:00
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Una poesia misteriosa.Ti sembra di aver capito tutto dacchito, poi ci ripensi e il pensiero si sdoppia, si triplica, si espande e si rapprende. Stiamo parlando di terra o di cielo? Quellessere vago che attraversa tutta la raccolta é luomo-poeta, o é un angelo, forse langelo che il poeta vorrebbe essere ma non ce la fa, appesantito comé dalla materia. Certo alcune immagini sembrano autobiografiche, ma sono come trasfigurate; sono un pretesto per dire altro. Ecco nello stato confusionale in cui versa la poesia, la filosofia e la vita di tutti i giorni, questo mi sembra, intendo dire la poesia di De Marchi Gherini, un raffinato metro interpretativo. Bravo!
Eleonora S.
- 11/03/2010 23:44:00
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Non fare tanto il Messner, che per arrivare alla Capanna Como abbiamo dovuto trascinarti, noi ci saremo senaltro, caro pellegrino dei sogni perduti, Antonio è un maestro in tutti i sensi e qui ha dato unaltra delle sue prove magistrali, a domenica, dunque...
Adriano Albricci
- 11/03/2010 15:50:00
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Ai tanti nomi che riconosco, perché da Antonio tutti qualcosa abbiamo avuto, anche se qualcuno ha le idee confuse su questo suo ultimo libro, perché non ci diamo appuntamento a Como domenica 21, lui sarà lì e potrà chiarirci i punti oscuri. Io vengo da Milano, ma voi comaschi che siete dei pigroni, scendete fino a Como dalle vostre valli, mi raccomando.
Antonio De Marchi-Gherini
- 10/03/2010 23:25:00
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Mi é tornata alla memoria una cosa, quando uscì La Passegiata di Carmen, ne parlò Antonio Porta su Alfabeta, una rivista che in quegli anni andava per la maggiore, piacque molto a Bruno Munari, Rubina Giorgi, David Maria Turoldo,Ciro Vitiello, Adriano Spatola e al bravo, e purtoppo dimenticato, Brandolino Brandolini DAdda: Perché cito questi nomi, perché erano e sono poeti diversissimi fra loro per tecnica scrittoria e interessi; ecco secondo me un libro é riuscito quando é trasversale ai preconcettiartistici del singolo. E già che ci sono ringrazio lallora giovane e bravo, giovane lo ero anchio, Marco Tornar che scrisse una bellisima prefazione. Ora lho perso di vista,ma credo scriva ancora.
Antonio De Marchi-Gherini
- 10/03/2010 23:01:00
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Caro Alther, credo di conoscerla, ma non ne sono sicuro. Ad ogni buon conto, mi fa piacere che altri libri miei le siano piaciuti. Si scrive, specialmente in poesia, con lillusione e forse la speranza, che qualcosa rimanga ed io non rinnego mai nulla di ciò che ho scritto. Anche i soloni che vanno per la maggiore e dicono che il poeta dovrebbe avere una voce riconoscibile, hanno cambiato più volte il loro registro e timbro di scrittura, ma se ne guardano bene dal riconoscerlo. Inoltre come dice il mio maesto zen...le cose cambiano.
Giovanni Alther
- 10/03/2010 14:59:00
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Anche questo libro é piacevole, anche se non di immediata comprensione.Io, però, che ho letto Le stagioni del silenzio e La passeggiata di Carmen, preferivo quel tipo di poesia a questa.
Angela C.
- 09/03/2010 14:56:00
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Una bella raccolta, non riesco a capire quelli che parlano di aridità; cosa doveva metterci la poetica del fanciullino. Mi sembra siano passati un po di anni. Poi in tempi come questi, così caotici e disordinati, credo che questa sia tendenzialmente una poesia possibile. Ho guardalo e letto anche altre raccolte sul sito, insomma, qualcuno dovrebbe pensarci due volte prima di pubblicare, nel senso che anche trovare le frasi ad effetto, le rime e la vita di tutti giorni con tanto buonismo, core in mano ecc. a volte é grazioso, ma la poesia é unaltra cosa.
Antonio De Marchi-Gherini
- 07/03/2010 18:53:00
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Volevo aggiungere, poi, che fedeli ai dettami programmatici del Gruppo 63 rimasero solo, Nanni Balestrini e Edoardo Sanguineti, mentre gli altri, dopo aver finto di demolire il mondo, si sono accodati e accomodati di buon grado sulle poltrone dei Guanda, Mondadori, Einaudi ecc. e lì hanno figliato i grandi poeti doggi, che a loro volta stanno figliando e i risultati esaltanti sono sotto gli occhi di tutti.
Antonio De Marchi-Gherini
- 07/03/2010 16:47:00
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Vedo che Lei se ne intende. Allora le dirò che, purtroppo, la restaurazione poetica in Italia é in atto da parecchi anni, soprattuto fa capo alla rivista Poesia, ora fondazione, che se certo ha il merito di tener accesa la fiammella sempre traballante della poesia, privilegia quasi esclusivamente poesia lirica e integrata, mentre per la straniera pubblica di tutto e di più, come sarebbe giusto fare anche per la poesia italiana. Ci sono comunque altre ottime riviste che fanno seriamente il loro lavoro, libere da soggezioni editoriali. Comunque prima di formulare un giudizio complessivo su di me dovrebbe conoscere anche le mie precedenti raccolte dove, sempre privilegiando listinto ispirativo, ho usato generi e metriche non precisamente simili a questultimo approdo.
Sara N.
- 07/03/2010 10:02:00
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Un bel libro non cé che dire. Cé un giusto dosaggio di contenuti e di sperimentazione linguistica; lesatto contrario di tanta poesia contemporanea ormai piegata alla regola della restaurazione sentimentalromantica pre Gruppo 63.
Antonio De Marchi-Gherini
- 04/03/2010 14:57:00
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Ringrazio lamica sconosciuta, ora però non caricatemi di troppi pesi. Meditate se volete, ma consideratelo vangelo apocrifo.
Eleonora S.
- 04/03/2010 00:43:00
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Dopo tutto quello che é stato detto e scritto non saprei cosa aggiungere. Certo che qui lautore gioca a nascondino con temi alti.Forse non é del tutto consapevole dei meccanismi interiori che ha messo in atto.Io il libro lho letto e riletto più volte solo aprendolo. Sono ecologista e mi piace lidea di salvare anche solo un albero, ma spero che un editore in gamba, che capisca veramente che qui siamo davanti e dentro a POESIA VERA, prima o poi lo pubblichi; perché sarebbe bello, magari in un libretto piccino, tanto le poesie sono brevi, poterlo aprire a caso e poi lasciar correre il cuore e la fantasia. Credo che ad ogni lettura si potrebbero fare dei passi avanti nellevoluzione spirituale. Non é insomma solo letteratura é qualcosa di più e siccome sono comasca andrò certamente a sentire il poeta a Como al Teatro Sociale visto che non lo conosco di persona.
Antonio De Marchi-Gherini
- 01/03/2010 00:17:00
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Lultimo commento ai miei testi di Roberto Maggiani é una pietra preziosa, una gemma che brilla di luce propria. Siamo oltre la mera recensione, siamo allafflato ideale e mistico che ci lega.E vero ho rinunciato ad una poesia solitamente più estroversa, colloquiale, comunicativa per andare oltre. E un po come sentire la predica di un parroco di campagna o avere, momentaneamente, lestasi di Teresa dAvila o il volo momentaneo del nostrano San Giuseppe da Copertino, cito questo santo che brillava per la sua ignoranza, ma tanta era la sua fede che superò brillantemente gli esami necessari per diventare prete... Ecco, una volta tanto ho lasciato fare allo Spirito che soffia dove vuole, e un po ha soffiato in su e un altro po ha soffiato in giù. Io non sono un santo e ho pure un certo caos teologico in testa, ma sono certo che una Mente universale di Amore puro permea il tutto e lo tiene in vita e se noi la smettiamo di urlare e di considerare luomo centro del creato, il miracolo é possibile. Grazie di cuore a tutti.
Roberto Maggiani
- 28/02/2010 23:21:00
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Avevo intenzione di scrivere, nuovamente e in altro modo, di questo libro che tanto ha saputo suscitare sentimenti e pareri contrastanti nei lettori che si sono avvicendati nella lettura, ma ho letto una poesia, la V a pagina 6 e lì mi sono fermato per molto tempo, come colpito da una sorta di estatica infatuazione poetica, e così non parlerò come avrei voluto. Prima di tutto mi preme rallegrarmi con l’autore, che sempre di più stimo, sia nel lavoro poetico e artistico, che umanamente, mi rallegro e complimento per aver saputo proporre – nel cammino del suo lavoro fatto anche di una poesia immediatamente godibile per la bellezza formale e di contenuti, che l’ha portato a vincere molti importanti premi – la novità di una nuova strada in seno alla propria poetica, una strada non di facile percorrimento, e che osa varcare i confini dell’incomprensione per provare a trovare un senso nuovo alle visioni del mondo. In questo senso l’autore si allinea a ciò che fanno i ricercatori, anche e soprattutto nel campo della ricerca fondamentale come la Fisica, nella quale ho avuto modo di lavorare: in questa silloge si rileva, in modo evidente, una ricerca, sia poetica che vitale, capace di proporre angolazioni diverse e inusuali sulla struttura del mondo materiale e immateriale – natura e sopra-natura –, per quanto riguarda forma e contenuti. Ho riletto tutto il libro e devo dire che a ogni rilettura ho percorso un tratto in più in una strada che non si sa dove conduca, la cui lunghezza è sconosciuta e nella quale pare non placarsi mai la voglia, pur nella stanchezza, di camminare per andare ancora oltre come richiamati da una sorta di codice enigmatico sotteso al discorso poetico, verso dove mai si arriverà se non per mezzo, forse, di un volo dangelo, l’angelo che è lAltro, il nostro prossimo, colui, o coloro, che sono davanti a noi con la stessa provata intelligenza, la stessa ironia, gioia, passione per la vita e gli stessi dolori. Se la letteratura ci avvicina agli altri allora è letteratura ed è viva, dà vita. Ecco allora che questo libro mi ha distolto da un me misero e autoreferenziale ed ha saputo disegnare davanti a me levanescente angelo che accompagna ciascun uomo nel suo tragitto eterno. Abbandono allora ogni ulteriore mio commento con questa poesia che da sola ha saputo, fin dallinizio delle-book, farmi percorrere da un brivido lungo la schiena, come nella sensazione beata e fantastica dellintuizione di qualcosa di nuovo e immensamente bello al di là del visibile:
Chi era che veniva bello come il sole pallido come la luna ospite clandestino. Si spogliò la sera incupita dalle prime tenebre. Lui era il sole che bruciava nel centro.
Infiniti raggi i suoi innumerevoli giorni. Altri già ne avevano conosciuto la bellezza e il fulgore. Ogni seme che l’autunno getta nelle viscere della terra si leverà alto in faccia al sole.
E una poesia bellissima, oso dire mistica, vede qualcosa e lo rivela, dice la speranza della luce anche per coloro che, come tutti noi, sono destinati ad essere vinti dalla vita nella morte… così l’ho letta, un richiamo alla speranza, come tutto il libro, a mio avviso, è.
Gisella M.
- 28/02/2010 11:43:00
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Bella raccolta. Va letta adagio meditando.Non é ironica e scherzosa come le prime raccolte. Né elegiaca e alta nel linguggio come certe indimenticabili poesie de Le stagioni del silenzio e I colori della notte, ma cé tutto il phatos e la continua ricerca di senso alle cose e alla vita.
Antonio De Marchi-Gherini
- 27/02/2010 00:38:00
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Anche ad Alfonso Lentini, amico di vecchia data,(insieme comparimmo in unantologia curata da Renzo Chiapperini nel 1993 in compagnia di Valerio Magrelli, Eugenio De Signoribus, Paola Mastrocola,Plinio Perilli, Gianni DElia e altri)il mio plauso per lintervento mirato e calibrato attorno al piacere-dolore,a volte inquietante per gli equilibri mentali,che la ricerca quotidiana del senso delle cose e della vita, del qui e ora,spesso porta. Una lucida disanima della raccolta nel suo insieme e la sottolineatura del testo dedicato allamico David Maria Turoldo, di cui ricordo le insonni chicchierate sui monti del Lario e a Fontanella di Sotto il Monte di Bergamo, appunto sui temi citati.
Alfonso Lentini
- 26/02/2010 16:55:00
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“L’Altro (L’evanescenza dell’Angelo)” non è opera di facile lettura, specialmente per chi non abbia familiarità con la poetica complessa di Antonio De Marchi Gherini. Ma questi versi si possono esperire anche abbandonandovisi soggettivamente, in ascolto "ovattato", limitandosi ad annasarne la crosta, il loro guscio di tartaruga. Avete presente il ronzio che si potrebbe sentire se imprigionassimo dei calabroni dentro a una bottiglia? Ecco, io ho avuto la sensazione di sentire quel brusio indistinto e insieme inquietante. Non so se sia un effetto voluto e programmato, sto parlando di una semplice percezione soggettiva. Ho insomma intravisto un procedimento quasi "oracolare", una "sapienzialità" trasformata in rumore, sottoposta a unoperazione di smontaggio e riproposta ai lettori di oggi in forma di puzzle disarticolato: “Parole date in prestito per negare l’evidente”. Sono, quelli di questo libro, scritture di natura franta e vagabonda, dotati a tratti di una carica visionaria che fa pensare sia ad atmosfere orientaleggianti sia a paesaggi più nostrani; vi si sente la tensione di una fiumana espressiva che tenta di mordere il versante immediato dei corpi, delle menti e delle lingue, cercando di inglobarlo nei contorni di un fare poetico non addomesticabile, composito e multifocale, per quanto segnato da un orizzonte stilistico compatto e nettamente definito. Situazioni sospese fra i “quattro angoli dell’universo”, “disegni di un sogno”, evocano liturgie antiche e misteriose, appare una luna che diventa “debito insoluto”, incalzano voli di pipistrello, incalza l’ “ambigua verità del senso”. A poco a poco sospettiamo che la voce narrante si identifichi con un essere volante ed esprima una visione dall’alto, una forma di alterità che “scende a patti con i punti di vista” ma che “a scrivere gli tremano le dita”. Risalta fra le altre poesie, per pulizia formale e intensità di contenuto, quella dedicata a David Maria Turoldo.
Alfonso Lentini
Lucia C.
- 26/02/2010 01:41:00
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Nel libro vi sono oscurità e luci annunciate fin dallimmagine di copertina, scandagliare la realtà significa anche rischiare nella forma poetica usata: mi è piaciuto.
Antonio De Marchi-Gherini
- 24/02/2010 22:52:00
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Nel ribadire i miei più sentiti ringraziamenti a tutti i recensori, devo comunque ringraziare più di tutti per la profondità della lettura, la finezza e compiutezza dellanalisi, la capacità investigativa totale di cogliere sfumature,anche le più recondite e per la vastità e ricchezza di pensiero il poeta Franca Alaimo. A Lei va aggiunta, per aver creduto subito nellopera e averne curato una lucida scheda introduttiva, lottimo Roberto Maggiani, la cui sapiente arte scrittoria ho già avuto modo di recensire in più occasioni ed in altre che sono in cantiere, ahimè con un certo ingorgo, causato anche dai nuovi contatti resi possibili da questo sito che ,per grafica, impostazioni e immagini é senzaltro uno dei migliori finora da me visitati.
salvatore violante
- 24/02/2010 16:30:00
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Non volevo più intervenire, ma come mi ha fatto notare il poeta, bisogna dare a Cesare il suo esatto cognome. CHIEDO SCUSA al musicista compositore FRANCO EGIDIO BALLABENI per avergli cambiato i connotati, per fortuna solo anagrafici. Quando si va ai commenti scompaiono i riferimenti e può succedere. Per il resto, ma è una mia opinione, non credo che ci sia verso che non abbia una sua rilevanza politica. Questa è unaltra ragione per cui la poesia è in castigo. Ricordo allamico poeta, che quando si vuole zittire i dissensi, si bruciano i libri con preferenza quelli dei poeti. Sono completamente daccordo con lui per quanto riguarda Maggiani. Questo sì un Angelo di sopportazione.
Antonio De Marchi-Gherini
- 24/02/2010 00:17:00
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Che poi adesso nella grafica é due volte sotto.
Antonio De Marchi-Gherini
- 24/02/2010 00:14:00
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Unultima cosa. Grazie al bravo e solerte Roberto Maggiani che, per puro amore della musa povera, tiene in vita questo sito con grandi sforzi e dispendio di energie. Energie che potrebbe spendere sulle sue opere sempre pregevoli. Ma il limite di questo, come di altri siti simili, sono proprio quegli interventi, e qui sono daccordo totalmente com lamico Salvatore Violante,di tipo amicale che fanno più danni che servizio alla causa. Mi è capitato di leggere frasi tipo:Non ho ancora letto il libro, ma ti faccio i miei più calorosi complimenti..ti abbraccio ecc. Ecco se queste cose scomparissero ne trarremmo tutti maggior giovamento in serietà e completezza dinformazione, ovviamente sempre nei limiti di quella marginalità di cui parlavo sopra.
Antonio De Marchi-Gherini
- 23/02/2010 23:52:00
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Io ringrazio chi assente e pure chi dissente, rispettiamo però le persone con i loro nomi e cognomi. Per il resto stiamo parlando di una silloge di poesia nemmeno troppo corposa, almeno come quantità di parole. E daltra parte non mi sembra questa la sede per aprire dibattiti politici. Lorsignori, come avrebbe detto Fortebraccio, se ne fregano.Non é tempo di poeti e di poesia, anche se ci illudiamo di ciò, siamo e ,credo lo saremo ancora per lungo tempo e forse sempre, un fenomeno marginale.
salvatore Violante
- 23/02/2010 22:23:00
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Torno solo adesso e le rispondo di getto. Sì mi riferivo a lei sig. Ballarbini. Credo di saper leggere. Avevo colto nel suo commento qualche perplessità verso questa ultima produzione di De Marchi-Gherini. Se mi dice che mi sono sbagliato, va bene. Sono solo. Viva Don Chisciotte, cosa vuole che sia. Per il resto, non si discute il grande poeta, come dice lei, ma questo libro libero. Non può essere letto sulla fiducia. Mi pareva che anche lei non ne fosse entusiasta. Ha richiamato dei problemi che lautore sta vivendo e che probabilmente conosco anche io, ma questo non centra. In genere, nei poeti, i problemi si dilatano in quelli del mondo, cioè in poesia.Io non conosco bene, come lei, lautore, ma mi creda, mi piange il cuore insistere ad oltranza.Mi sono documentato sulla sua poesia, e noto in questo libro libero un cedimento, il desiderio di voler piacere anche ai saccenti guardiani del Tempio, (ai guardiani dei cimiteri): De Marchi Gherini sa bene cosa intendo. E il modo peggiore di servire la poesia. E poi,per piacere,se a voi basta il servilismo per ottenere il grande editore ( mi pare che lui sia riuscito ad entrare fra i poeti dello specchio, Mondadori mi pare), noi cosa dovremmo fare quì a Napoli, suicidarci? Leditoria seria quì e solo una voce del vocabolario. Cosa dovremmo fare essere servili con le voci del vocabolario?. E dire che Miglio ci ha disegnato come il rovescio del carattere dellabitante di Padania! Una bimba napoletana è morta perchè i suoi lamenti sono stati ritenuti da medici indottrinati da Miglio, lamenti alla napoletana. Ma guarda un pò cosa si deve sentire...... E con questa ho chiuso perchè ne ho le scatole piene di gente che commenta per opportunismo amicale o per politesse
Franco Egidio Ballabeni
- 23/02/2010 10:10:00
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Se si riferisce a me Lei è più solo che mai. Considero Antonio De Marchi-Gherini uno dei più grandi poeti che ho incontrato sulla mia strada, solo che vivendo in provincia e non essendo il servilismo nel suo DNA forse non ha mai trovato le strade della grande editoria che pubblica pure emerite schifezze.
foucart@alice.it
- 23/02/2010 08:58:00
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Pensavo di essere solo contro tutti ed invece....persino un lettore colto pare aver intuito che in questa raccolta qualcosa non va. Adesso non posso neppure sentirmi Don Chisciotte ah..ah..ah...Un consiglio tuttavia, non sempre il legame affettivo può salvare lamore. Nota al testo: Amore=poesia
Franco Egidio Ballabeni
- 23/02/2010 00:40:00
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Non so in che pasticcio si sia cacciato il mio caro amico Antonio, di professione sono musicista e compositore, ho musicato testi di Viviana Lamarque, Gio Ferri e appunto di Antonio De Marchi-Gherini:Xilonen, La metamorfosi del Narciso, Andema(GHE)e altri,in questi giorni sto completando Il Canto generale della Cicala: ecco nelle sue poesie, che siano di taglio surrealista, tradizionale o teologico-esoterico, cé sempre quel quid che ti incuriosisce o, viceversa, ti fa pure ridere. Questultimo libro é pregnante, ricco, ma non ho trovato lironia che é sempre stata la cifra distintiva della sua poesia. So anche che sta passando un periodo non proprio positivo della sua vita e forse é questo il motivo per cui la sua poesia si é un po intristita, ma certo si rifarà. Lho visto risorgere tante volte.
Guido Zavanone
- 22/02/2010 20:35:00
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Poesie brevi ma intense. Ci tornerò sopra dopo una lettura più approfondita.
salvatore violante
- 22/02/2010 14:49:00
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Signora Maria Luisa Volonterio, un libro si rivolge ai lettori. A tutti i lettori di buona volonta. Se qualcuno di essi, non riesce ad arrivare fino in fondo, ciò avviene certo, ma non per difetto del lettore.Uno dei problemi, non il solo, della poesia della metà dellultimo secolo è stato quello o di scadere nella prosa cronachistica oppure di realizzare arcadici ghirigori linguistici. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. I poeti vengono letti solo da altri poeti e solo, perchè sperano di ritrovarselie a loro volta disposti al sacrificio della lettura. I poeti più venduti in Italia non arrivano a mille copie o poco più. Allora, vogliamo ancora pensare che per leggere una poesia bisogna essere dei critici letterari specializzati nellanalisi della struttura della lirica del 900 o specialisti di psicologia, sociologia, psicanalisi, neurologia e chi più ne ha più ne metta? Andiamo, suvvia! Un buon libro si fa leggere, deve farsi leggere. Chissà perchè Dante, poeta colto per eccellenza sentì il bisogno di scrivere la sua maggiore opera in volgare. Un buon libro di poesia può non essere compreso secondo le intenzioni dellautore, ma certamente, se è poesia, investirà di significanti mediati anche il lettore comune, il buon padre di famiglia per intenderci, che si sentirà coinvolto. Se ciò non avviene, quel libro non serve, neppure allautore. Di De Marchi-Gherini vi sono poesie che cantano straordinariamente, a tutti, ma non si trovano in questa raccolta.
Marialuisa Volonterio
- 20/02/2010 22:44:00
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Chi é costui che avanza bello come il sole, pallido come la luna...E un poeta vero, altro che i balbettii e i tentennamenti di certi giudizi, non so fino a che punto competenti. Mi viene un dubbio... ma il libro lhanno letto o sono saltati qua e là, tronfi della loro vanagloria. Qui cé unanima che si sta macerando nel dolore, come tutti gli esseri di questo mondo, ma lui non accetta la sconfitta a priori, non si inchina a verità artefatte, a dogmi precofezionati.Cerca, scruta, a volte annaspa,ma di certo tira dritto per la sua strada. Novello Pessoa, come qualcuno ha scritto, si mette e toglie le maschere del vivere quotidiano finchè riuscirà a togliere il velo di Maia. Vero alchimista dello spirito,finirà per trasformare il piombo che ancora lo appesantisce in oro fino e, quel che più conta, in pura luce.
Loredana Savelli
- 20/02/2010 09:19:00
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Mi unisco al coro dei commentatori, con una voce molto esile. Le poesie mi hanno dato lidea generale di una riflessione filosofica sul tempo. Quadri astratti e, a tratti, pennellate espressioniste (Kandinski con interventi di Munch qua e là). Parlo quindi delle mie impressioni di lettore semplice. Una riflessione: ogni qualvolta unopera suscita dibattiti significa che la provocazione artistica cè stata e tutti, compreso lautore, sono cresciuti. Un saluto a tutti.
Salvatore Violante
- 19/02/2010 23:17:00
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Ho riletto, dopo tutti questi bei commenti. Sicuramente cè un magma in fieri. Per ora è troppo pietrificato, non si avverte o è ancora troppo profondo il fuoco che lanima. In parole povere, il pensiero è nudo. Quel pensiero va vestito. Che Antonio, sia poeta, è fuor di dubbio. Ma uno dei tanti bravi poeti di cui è pieno il paesaggio. Per farsi grande è necessario che utilizzi i sesti, settimi e ottavi sensi che anche lui come tutti possiede ma che leccesso di aristotelismo nasconde. Forza Antonio!
Angela Ciffalì
- 19/02/2010 23:02:00
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Bello e complesso, ma di poesia facile ne vedo poca in giro. Poi siamo sicuri che quando la poesia é facile sia sempre poesia. Ezra Pound e Dylan Thomas sono considerati grandi poeti e lo stesso Zanzotto non mi sembra che sia così lampante da capire. Ecco, io credo che ci troviamo di fronte ad un lavoro teso e coeso, bisogna far risuonare, quei versi spezzati, dentro di noi, allora piano piano si formano immagini, figure, paesaggi sconfinati che non so se sono di questo mondo. Almeno questa é limpressione che ne ho ricavato.
Adriano Albricci
- 19/02/2010 20:41:00
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Poesia biblica, rapsodica.Questo il primo pensiero a lettura terminata, daltra parte anche nel libro per eccellenza non é che la narrazione sia piana, godibile immediatamente. Prima che la parola diventi carne, sangue del tuo sangue ci vuole un lungo periodo di sedimentazione. Io non so se questa sia grande poesia o solo un gioco a nascondino con Dio, o con qualcun Altro a cui il poeta pensa,soltanto ho colto emozioni che non provavo da un pezzo;e questo per me é già un dato estremamente positivo.
Roberto Maggiani
- 18/02/2010 22:44:00
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Mi fa piacere che questa proposta di poesia susciti tanto pensare e tanto meditare, difficoltà di interpretazione/comprensione e pareri contrastanti. La poesia, a mio avviso, deve creare subbuglio, ripulsa e/o attrazione; la domanda è, che cosa ha visto il poeta per scrivere questo? Verso dove ha guardato, posso porre il mio sguardo nella sua stessa direzione? Questa di Antonio è una poesia in cui credo molto a causa della sua natura vagamente indefinita, che si avvicina più ad un reale incerto e fluttuante come è lanimo più fervido e ricercante. E una poesia che richiede silenzio nella lettura, nessuna distrazione, attenzione e rilettura, è poesia non immediata - ecco il suo pregio - a tratti per comprenderne appieno i significati è necessario lo stesso sforzo che richiede la natura per essere penetrata, nelle sue manifestazioni più estreme e fantasiose; necessita ipotesi, studio, sperimentazione, capovolgimento paradigmatico, nuova bellezza.
Maria Musik
- 18/02/2010 21:19:00
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Che dire di queta Poesia: perfetta... troppo. Avrei voluto poter cogliere di primo acchito tutto luniverso carpito e sistematizzato da Franca Alaimo ma qualcosa, durante la lettura, mi teneva lontana, quasi incapace di emozionarmi. E provavo rabbia per questa mia incapacità di riuscire a congiungere allapprezzamento estetico un coinvolgimento che temi esitenziali, come quelli evocati, avrebbero dovuto suscitare. Eppure ero di fronte alla Bellezza. Rileggerò, alla luce dellesegetica e delle competenze critiche degli altri commentatori.
Giuseppe Gallo
- 18/02/2010 20:30:00
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Un testo a volo radente, a volte rettilineo altre sghembo. Il salire e il scendere di un anima o cuore in fermento; limprovviso frangersi dei versi o le chiuse improvvise, richiedono a mio parere, lunghe pause meditative. Non é poesia conviviale, né dintrattenimento. E un puro distillato di cuore e mente alla ricerca di una fede certa. E chi può volergliene al poeta se il dubbio lo attanaglia. Una cosa é credere, altro il credere di credere. E chi é senza peccato scagli la prima pietra.
Franca Alaimo
- 17/02/2010 19:24:00
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Il poeta cuce insieme nei suoi testi il tempo della memoria e quello fuggitivo del presente attraverso un linguaggio che corregge il passo esuberante e franto delle emozioni con lo sguardo della ragione che tenta di dare ordine al già esperito facendone un punto di partenza per altre investigazioni e ricerche di senso, ben sapendo, però, che la verità del Tutto abita nellintelletto damore degli Angeli. Essi appaiono e scompaiono, taciti e sapienti, di tra gli interstizi che si aprono tra le cose del qui, e attraverso i quali soltanto lanima può scorgere altri cieli che questo sotto il quale si svolge come un foglio disseminato di segni ancora non del tutto decifrati il viaggio affaticato della vita; e però sempre consolato da tanta ineffabile bellezza offertaci dalle creature vive, specie quelle del regno vegetale, la parte muta del mondo, quelle che più delle altre sembrano rivelarci la presenza di Dio, il suo amoroso Silenzio. Tra riflessioni e descrizioni di bella qualità cromatica, pervase di profumi e di luci, si avvertono anche le presenze, evanescenti anchesse come gli angeli, forse già angeli, dei cari morti. In tanta compostezza dinsieme pure bruciano come saette ardenti certi spasimi desideranti dello spirito, e certi particolari sottratti alla scena del mondo come epifanie incantate: ecco le tenere arance profumate dalloro; certi cieli vaporosi, la stessa fuliggine nella tasca del padre, cose e simboli allo stesso tempo. Una raccolta, questa, di De Marchi-Gherini che ha in sè il travaglio e la luce di un poeta che, tutto sommato, appare più teneramente nudo di quanto voglia.
Eugenio Nastasi
- 16/02/2010 19:12:00
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Caro Antonio, che la tua poesia fosse come penso sei tu, ora al centro ora ai margini di una rete di rapidi indizi intellettivi, "Per continuare bisogna elevare il verbo"; di ragionate segnature di controllo, "Brucia dentro di me il muto mistero"; di recepiti influssi naturali e affettivi, "Ogni seme che lautunno getta/nelle viscere della terra si leverà in faccia al sole"; del doppio tuo canale di vedere con locchio del poeta e del pittore, "Celebra una sua liturgia antica/sulla ramatura delle giovani querce", di tutto larmamentario libresco e umorale che percorre incessantemente il tuo acrocoro cerebrale, avevo avuto sentore, ma anche una insistita lettura dellebook "LAltro(Levanescenza dellAngelo)" mette alla prova il "bandolo della matassa" del lettore, perchè lo invischia e lo attrae con quella specie di dominio analogico speso a tutto campo, con la matematica cadenza dei versi e i netti tagli di un lessico metaforico-algido e, insieme, ardente sotto la cenere.Che dire della pag. XI, dedicata a Turoldo? di averla voluta scrivere a quattro mani? La materia del dettato si iscrive non a esperienze fulminate una volta per sempre: i tuoi paiono appunti per una indagine definitoria, un cammino a "macchia di leopardo", come inesorabilmente è lesperienza umana quando impone a sè la ricerca venatoria del senso, delle cose, dei ricordi, dei pensieri, dellAngelo che savverte e intanto svapora, dopo averti tinto con la sua impalpabile presenza. Un testo interlocutorio che impone al lettore un tragitto riflessivo e operativo: dare risposte a dubbi e incertezze della mente, (non escluso evidentemente il rapporto con lEterno), capire, ove è possibile, la sostanza di unofferta a interrogarsi, a non tralasciare i piccoli e i grandi eventi di una vita non "tesa a scansare"(Ungaretti docet)ma a districare, come fai tu, fra tautologie di immagini e di pensieri, quanto di spirituale e di profondo è insito in ogni cosa creata. Le immagini sono terrene ma nei versi si avvertono presenze scorporate, come sono, mi pare, le figure angelicate, le cose, gli intuiti di sicura provenienza autobiografica ma come derubricati da riferimenti esclusivamente contingenti. Alla prova di una lettura non corriva si segnala luso della lente dingrandimento per le pagine XXV, XXXIV, XXXVII e la chiusura. Non sono sicuro di averti pedinato a dovere...ma il tocco dellalchimista De Marchi Gherini è al suo zenit. Un abbraccio, Eugenio
Basilio Romano
- 16/02/2010 18:03:00
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Mi colpisce il senso filosofico che scaturisce dai testi, pur brevi palesano evidenti strutture metaforiche verso sensi più alti in un altrove immanente. Complimenti, e sono di bocca fine.
Roberto Maggiani
- 16/02/2010 17:34:00
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La nuova raccolta poetica del poeta e artista visivo Antonio De Marchi-Gherini presenta poesie di estrema affabilità ed essenzialità poetica ed esistenziale. Come finestre su ampi panorami, soddisfano l’occhio interiore e, attraverso di esso, lo spirito. Talvolta solo cenni che aprono a immaginazioni e portano ad alti e importanti pensieri sul senso della vita, sulla morte, sullo scorrere delle ore e sull’Altro come parte di noi, noi stessi appunto negli altri, loro in noi – come angeli – noi che scopriamo angeli dentro di noi, angeli che smuovono ali... c’è nell’intera raccolta, sia nella costruzione dei versi che nei motivi della scrittura, la bellissima sensazione di un andare verso qualcosa, forse il Paradiso?, e poi un continuo tornare verso linizio, questa Terra?, e in questo non volersi staccare completamente, non subito, c’è l’anelito e la passione di un uomo che prima del paradiso auspica un’esistenza serena in terra. Poesie che rilanciano la passione e un rispetto vitale per la natura.
Daniele Incami
- 16/02/2010 16:49:00
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E invece, secondo la mia lettura, una poesia che ha un grande respiro e tonalità espressive distribuite su più livelli: sentimento, fede, ragione. E una ricerca poetica autentica che sa parlare anche al cuore e apre su scenari in cui luce e ombra si contendono, nei riverberi dellintuito, gli spazi della conoscenza.
salvatore violante
- 15/02/2010 22:21:00
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è una poesia, se lo è, che non riscalda. Certo, cè tutta la struttura della poesia del secondo novecento. Il verbo al passato che crea distanza, lindeterminatezza della immagini che polarizza magia,la parola nuda che si pone indifesa. Però non funziona. Cè una filosofia di fondo che, credo, non si sostanzia. Inoltre cè una sovrabbondanza di intelletto di ragione. Manca lintelletto damore, quello che "muove il sole e laltre stelle" e che porta al "Paradiso" di Dante. Potrebbe anche darsi che lanima di un sessantaseienne non sia in grado di recepire questi accordi.
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