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Collana di eBook a cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani

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eBook n. 197 :: Il Giardino di Babuk - Proust en Italie 2016, di Aa. Vv.
LaRecherche.it [Poesia e Narrativa]

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20/03/2016 19:00:00


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# 23 commenti a questo e-book [ scrivi il tuo commento ]

 Nando - 07/04/2016 20:12:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Lo riporto, seppure di scarso interesse e spessore, sia per manifestare anche in questa occasione e in questo spazio il mio pensiero di autore e di lettore, sia per rinnovare un manifesto apprezzamento a coloro che rendono possibile il "miracolo" di questa esperienza (in fondo la mia vuole essere semplicemente la testimonianza di un ignorante - e la probabile incapacità di scriverne una nuova adeguata all’occasione).



"Nando - 21/03/2016 05:41:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Mi è gradita l’occasione per esprimere i miei complimenti ai trenta finalisti e, tra questi, ai vincitori del premio; ma ancora di più, ringraziare Maria, Giuliano, Roberto, Franca e i loro collaboratori, per questo loro essere "ministri" della cultura, "servitori" docili con intelligenza e forza, di un loro imperativo interiore, liberamente assunto, coniugato con l’amore alla parola letteraria, tali da renderli costruttori di un "frammento", ma prezioso, di speranza per un mondo migliore.
Intanto, averli conosciuti personalmente, se non mi ha reso migliore, però senz’altro meno giustificato per non esserlo ancora diventato (evidentemente solo per la loro parte di contributo).

Grazie " ragazzi", una bella testimonianza d’impegno; un saluto particolare a Giuliano, che ancora non avevo avuto occasione di conoscere personalmente fino a ieri (mi dispiace di non essermi fermato per la cerimonia, causa altri impegni di famiglia)."

 Maria Musik - 07/04/2016 07:25:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Gentile Maria Rosa,
pur precisando, per dovere di redazione, che in cima a questa pagina è scritto
"Commenti al testo di Aa. Vv.
Il Giardino di Babuk - Proust en Italie 2016"
e, quindi, lo scopo primo è l’invito a commentare i testi, è altresì vero che, in spirito di libertà e condivisione, in ogni nostro spazio ci confrontiamo sui testi ma anche su contenuti, emozioni, valori e disvalori, meccanismi...
Quindi, ci interessano tutti i commenti e di tutti teniamo conto.
Credo che, sto interpretando, ciò che ha creato un confronto più acceso, sia stato il tono di alcuni che hanno ritenuto opportuno denigrare le opere classificate e/o le persone dei giurati: lei, evidentemente, non è fra questi e ne siamo più che coscienti.
Rispondendo, con maggior dovizia di particolari e a costo di ripetersi, all’appunto sulla mancanza di "motivazioni":
1) Dare o meno motivazioni è un’opzione libera che, in questo spazio, può essere esercitata dai giurati che ne sentano l’esigenza o che vogliano rispondere alle esigenze palesate da altri;
2) Rispondendo ad altro simile quesito: farlo per tutte le opere è impossibile; per la poesia hanno concorso 489 autori, il che vuol dire che ogni giurato ha letto 1467 poesie. Chiedere loro anche di motivare il giudizio ritengo sia veramente eccessivo. Lo stesso dicasi per i racconti anche se mi pare che l’esigenza sia stata palesata più dai poeti che dai narratori.
3) L’espressione di un giudizio è frutto di "singole sensibilità", in alcuni casi, molto diverse tra loro. La diversità è il plusvalore che assicura, fatta la media, una pluralità di interpretazioni non riconducibili, senza il rischio di appiattimento o diminuzione del singolo "sentire", in una breve motivazione. Ma è proprio la pluralità che può dare la misura dell’impatto che le nostre opere possono avere su un pubblico competente ma variegato.

Per chiudere, ci faranno più che piacere le sue considerazioni sui testi. Più ne giungeranno, meglio sarà.

 maria rosa giannalia - 06/04/2016 17:56:00 [ leggi altri commenti di maria rosa giannalia » ]

Ringrazio Roberto Maggiani e Giuliano Brenna per la pazienza e il riguardo che hanno avuto nell’illustrare con precisione e chiarezza le modalità di valutazione della giuria. Personalmente mi scuso se i miei due post possano avere arrecato fastidio a qualcuno ma, il fatto stesso di avere lasciato questo spazio ai commenti, credo che abbia legittimato anche delle richieste di chiarimento da parte di tutti. Per quanto mi riguarda, ho voluto semplicemente rendermi conto del "funzionamento" dei meccanismi anche al di là di ciò che c’è scritto nel regolamento, che, ovviamente, ho letto. In tutta sincerità pensavo che le opere premiate ( solo quelle!) avrebbero potuto giovarsi anche di motivazioni espresse da parte della giuria per il premio assegnato.
Se poi qualcosa nelle mie parole fosse risultato offensivo, assicuro che non era assolutamente mia intenzione. Al contrario, apprezzo moltissimo tutto il lavoro della redazione e di quanti mettono noi dilettanti di scrittura nelle condizioni di far leggere le nostre opere, di leggere quelle degli altri e di partecipare ai concorsi. Se invece questo spazio è stato aperto per "entrare nel merito" delle opere, previa lettura, con commenti di carattere estetico e critico, come detto in uno dei post, io sono la prima ad esserne contenta. Ma , forse, lo si doveva specificare meglio. Mi riservo comunque di farlo a breve, se la cosa può interessare.

 Simonetta Sambiase - 06/04/2016 16:46:00 [ leggi altri commenti di Simonetta Sambiase » ]

Ecco! Ben scritto! Questo doveva essere un luogo di commento critico al lavoro dell’ebook e non lo sfogatoio di presunzioni e di note vandaliche. Ma ha ben scritto tutto Federica, dando voce a chi di noi sta assistendo a questo spettacolaccio da salotto televisivo di bassa lega chiedendosi se davvero questo è il mondo poetico italiano e rispondendosi che fortunatamente non lo è affatto. Perché? Perché i grandi parlano di poesia e la leggono, gli altri stanno a contare i decimi e le decime di un risultato, mai facendo autocritica ed invogliandosi a lavorare meglio ma gridando al complotto. Ma ha già scritto Federica Galetto, che tra l’altro tutti noi conosciamo per la sua bravura. Do solidarietà a tutta la redazione. LaRecherche è un luogo ospitale: dove altro si può scaricare il meglio della poesia italiana gratuitamente? Basterebbe solo questa indicazione per ringraziare tutta l’associazione e il loro lavoro. E poi basta così. E’ già troppo.

 Federica Galetto - 06/04/2016 13:39:00 [ leggi altri commenti di Federica Galetto » ]

Errata corrige:
"E il regolamento, l’hai letto o metti solo in dubbio...[...]"

 Federica Galetto - 06/04/2016 12:31:00 [ leggi altri commenti di Federica Galetto » ]

Buongiorno. Sono qui per ringraziare La Recherche per l’encomiabile lavoro svolto e sul sito e nel contesto del Premio Babuk. Questo in prima battuta era doveroso. In seconda battuta invece, alcuni dei commenti che ho letto mi hanno lasciata di stucco. Mi domando se coloro che hanno espresso certe considerazioni,si comportano così abitualmente ogni volta che partecipano ad un Premio letterario. La Recherche, molto amabilmente e democraticamente ha lasciato aperto questo spazio per i commenti e credo sia davvero uno dei pochi siti che lo fa, in occasione di Premi e Concorsi. Tu, Autore, partecipi ad un Premio e non ti classifichi e allora cosa fai? Denigri le opere degli altri e il lavoro dei Giurati oppure vuoi a tutti i costi sapere quaali siano stati i "misteriosi" meccanismi che hanno portato alla graduatoria, sottintendendo una non regolarità di intenti e svolgimento? E il regolamento, tu Autore partecipante ad un Premio Letterario GRATUITO e organizzato da un sito serio e rispettabile come La Recherche metti in dubbio l’onestà della Giuria e dei meccanismi di voto giocando sulle richieste di motivazioni del perchè il tuo elaborato sia arrivato quarantesimo invece che trentesimo? A me pare davvero il mercato degli stracci questo. Signori della Recherche, perdonate il mio intervento ma dovevo dirlo, non fosse altro per la stima che ho per la Redazione tutta e per rispetto a chi lavora senza nulla chiedere in cambio e per solo amore della cultura.
Buon proseguimento e ancora grazie di tutto.

Federica Galetto

 Roberto Maggiani - 05/04/2016 20:23:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Prima di partecipare a un Premio si è soliti leggere attentamente il bando.
Al punto 13 del bando è scritto:

13. Ogni giurato possiede, su LaRecherche.it, un’area riservata a cui accede con Nome utente e Password e dalla quale legge ogni Opera in concorso nella Sezione che gli compete, in base al punto 12. del presente bando, in maniera totalmente anonima, assegnando a ognuna un punteggio espresso in trentesimi.
Per ogni sezione sono considerate vincenti le Opere che totalizzano i tre punteggi medi più elevati e comunque superiori a 23,000 (nella media si tiene conto di tre cifre decimali al fine di ridurre la possibilità degli ex aequo).
Se nessuna Opera raggiunge il punteggio minimo di 23/30, il Premio corrispondente non sarà assegnato (né in denaro né in titolo) e la Redazione de LaRecherche.it deciderà, d’accordo con il donatore del montepremi, la sua nuova destinazione. In ogni caso, la scelta sarà resa nota sulla pagina del Premio.
Si rende noto che, nel caso nessuna Opera raggiungesse il punteggio minimo sopra indicato, è facoltà del Presidente invitare tutti i giurati a rivedere le proprie valutazioni sulle Opere (anonime) che hanno ottenuto, tra i giurati, il maggiore consenso in termini di valutazione media.
Si informa che il calcolo del punteggio medio per ogni Opera sarà effettuato da un software appositamente sviluppato e testato da LaRecherche.it: al termine delle valutazioni produrrà, in modo totalmente automatico, una classifica per ogni Sezione. Solo a quel punto i nominativi degli autori saranno associati alle Opere in concorso e al punteggio ottenuto da ciascuna Opera.

*

Al punto 23 del bando di concorso sta scritto:

23. Ogni autore partecipante al Premio potrà, nei giorni successivi alla cerimonia di premiazione, verificare la propria posizione in classifica e conoscere la valutazione media della Giuria, accedendo alla propria area riservata dalla quale è stata proposta l’Opera in concorso. Non saranno rilasciati attestati di partecipazione.

*

Per quanto riguarda la serietà del Premio, garantisco io, in quanto Presidente; ogni giurato ha lavorato gratuitamente e alla giuria tutta va la nostra totale riconoscenza per la serietà e per la competenza. Ognuno di loro ha valutato in totale libertà e autonomia... rimando al commento di Giuliano Brenna.
Il nostro è uno dei premi più seri che ci siano: per competenza dei giurati, per gratuità e montepremi ma, soprattutto, per il totale anonimato nella lettura delle Opere. Molti autori importanti/noti, secondo me, non partecipano perché non possono spendere il loro nome (essendo la valutazione anonima) e dunque temono di non finire in classifica, se proprio devo dire tutto il mio pensiero. Riguardo ai premi citati... vogliamo parlarne davvero?

 Franca Alaimo - 05/04/2016 16:07:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Hai fatto benissimo, Giuliano, ad intervenire in questo (noioso e vano, così mi sembra) dibattito, in cui tutti quelli che hanno partecipato sembrano scontenti. Come scrivi tu, non c’è proprio niente di cui lamentarsi. Noi giurati abbiamo letto ce4ntinaia di testi, senza sapere affatto di chi fossero, se piacessero agli altri giurati o no, senza percepire nulla, spendendo il nostro tempo per amore della poesia.Più onesto e pulito di cosi tutto il meccanismo non avrebbe potuto essere. E poi: perché tutto questo dramma? In un concorso si parte in centinaia e solo pochi arrivano alla meta, come in qualsiasi altro concorso, il che non significa che, se non si arriva al traguardo, si è scarsi; si è, forse, un po’ meno convincenti, un po’ meno attrezzati. Il bello di scrivere versi sta proprio nello scriverli. La poesia non regala altro. Buona poesia a tutti!

 Giuliano Brenna - 05/04/2016 14:51:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Cerco di spiegare come funziona la classifica del premio. Ogni giurato valuta ciascuna opera che gli giunge in maniera anonima, usando il suo personale giudizio e criterio, non vi sono parametri imposti o requisiti, se non le restrizioni chiaramente indicate nel bando di concorso. Dopo attenta lettura e rilettura il giurato assegna all’Opera un voto che va da 1 a 30, e non è a conoscenza né della classifica provvisoria che si va formando né dei voti espressi dagli altri giurati, proprio per evitare possibili influenze di giudizio. I vincitori sono quelli che hanno la media matematica di tutti i voti dei giurati. Ogni giurato dà un voto all’opera, e solo a quella, non ci sono discussioni, o ci si mette d’accordo per far vincere questa o quella tra le opre presenti. E’ un sistema matematico che calcola precisamente la media dei voti. Sicuramente accade che qualche opera colleziona voti molto eterogenei tra loro, alcuni danno 3 a un testo che per altri vale 26, infatti la giuria è appositamente numerosa per accogliere pareri anche discordanti fra loro e per ottenere una media di voti che sia la più rappresentativa possibile. Va da sè che il giudizio è soggettivo, stiamo parlando sempre di poesie e di racconti, ognuno dà un voto in base alla propria esperienza, il proprio gusto, il proprio ideale di scrittura, gli esempi passati e moderni e così via. Mi sembra inutile sottolineare come i testi risultati vincitori abbiano ottenuto praticamente da tutti i giurati voti elevati. Spero di essere stato chiaro e penso che il sistema delle votazioni del Premio sia organizzato in modo da porre in piena luce i testi da valutare senza influenze alcune e che la giuria abbia agito in modo estremamente serio. Poi naturalmente su un totale di 435 poesie solo 30 sono le prime 30 e chi si ritrova in basso nella classifica prova dispiacere, ma tutti ma proprio tutti devono stare sereni sul metodo di valutazione delle opere, fatta, e lo ripeto, in maniera cristallina, senza influenze, senza favoritismi, quello che facciamo lo facciamo per amore della poesia e della letteratura, l’unico scopo è la diffusione dello scrivere e del leggere.

 maria rosa giannalia - 04/04/2016 20:45:00 [ leggi altri commenti di maria rosa giannalia » ]

Gentile sig.ra Maria Musik, concordo su una parte delle precisazioni che ha voluto esternare a proposito della modalità con la quale i giurati si esprimono intorno alle opere . Lei dice:
"Questo Premio non consente a nessun giurato di vedere né il nome degli autori né le valutazioni espresse dagli altri. Ammettiamolo: conoscere il nome di chi concorre può influenzare aprioristicamente l’approccio ai testi e il sapere come si “è regolato” uno scrittore/critico “di fama” potrebbe portarci ad affidarci al suo “giudizio” sminuendo il nostro." Certo, ciò è alla base della correttezza di un concorso serio e disinteressato quale questo bandito in questo sito. Guai se così non fosse. Ma ciò che io chiedevo nel mio precedente post non riguardava il fatto di conoscere il giudizio del singolo giurato , che sia un critico di fama o no. Ciò che chiedevo era quello di conoscere i parametri generali, concordati tra tutti i giurati, per l’assegnazione del premio. O comunque, se la cosa potesse portare nocumento alla serenità del giudizio della giuria, di conoscere almento le motivazioni in base alle quali i primi tre classificati, ad es., si siano collocati nei primi posti. Questo è ciò che sempre viene fatto in tutti i concorsi, a partire dai più prestigiosi ( premio Strega, Calvino etcetera fino ai più periferici e di importanza minima, ad es.quelli ai quali ho partecipato io stessa e che è inutile citare perchè si tratta di eventi molto locali). Ecco, solo questo. Non credo che tali motivazioni debbano rimanere segrete.Anzi, manifestarle, renderebbe ancora più motivante la partecipazione di chi scrive per diletto.

 Maria Musik - 04/04/2016 17:58:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Buonasera Vincenza.
Sinceramente, mi sfugge il motivo del livore del suo commento (non voglio emularla nel preconcetto e, quindi, non scado in, ovvie ma presunte, interpretazioni); mi sfugge anche il chi siano i "voi" che attacca così veementemente: i "giudici/giurati", la redazione, i commentatori, tutti gli altri?
Nessuno la censurerà per questo suo intervento ma mi permetta di ricordarle che questo sito ha, spesso, pubblicato testi dell’amatissimo Pasolini e di studiosi della sua opera (da poco uno "speciale") e del suo pensiero; ha anche organizzato una serata a lui dedicata. Forse le è anche sfuggito, nella foga del linciaggio verso ignoti, che una delle menzioni speciali è stata data a un racconto che, in parte, era a lui dedicato.
Se non è in accordo con le valutazioni della giuria in merito alla sua opera o a quella di altri, può qui esplicitarlo, magari senza insultare, lasciando a ciascuno la cura della propria coscienza e, soprattutto, senza tirare in ballo Pier Paolo Pasolini che, a mio avviso, è pietra di paragone assai ardua per chiunque fra noi.

 Vincenza - 04/04/2016 16:01:00 [ leggi altri commenti di Vincenza » ]

C’è ancora molta ipocrisia e adesione ad un modello culturale malato a quanto vedo anche sul web,gli autori e le autrici scomodi vengono boicottati.
Pasolini l’aveva capito,e voi che vi chiamate intellettuali e giudici vi scrivo apertamente in inchiostro di schermo sul meccanismo per cui ogni volta che vi conformate voi,inutilmente,tentate di bloccare la linfa delle idee di artisti liberi dentro come lui,che sempre torneranno a tormentare le vostre coscienze poco pulite,la coscienza di un paese è destinata a essere cambiata prima o poi, tempo al tempo,e ora censurate pure la scomodità di quanto ho esposto.
Cordiali saluti.

 Giovanni Buttitta - 29/03/2016 18:56:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Buttitta » ]

Dato che sono stato in qualche modo chiamato in causa dal precedente post, mi preme precisare che:
1) non c’era nessun intento polemico (nemmeno velatamente) nelle mie parole;
2) il discorso sui singoli voti era legato a una mia curiosità e nulla più (sapere sei un tuo lavoro divide o viene accolto con un giudizio mediocremente "omogeneo").

Tutto qui. Detto questo, mi rendo conto che il mio discorso poteva lasciar trasparire una certa "ansia di giudizio". Che non mi appartiene, almeno spero.

 Maria Musik - 29/03/2016 12:19:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Mi scuso, già dall’incipit, della lungaggine, necessaria, che caratterizzerà questa mia riflessione e, mi perdonino gli autori, verterà sui commenti. Necessaria anche la premessa che questa è l’espressione del mio pensiero e, quindi, non conseguente a un confronto con gli altri membri della Redazione che possono avere opinioni differenti dalla mia.
Vorrei sviscerare due punti.
Il primo. Alcuni di voi vorrebbero conoscere i voti dei singoli giurati e non la media (chi per i primi trenta, chi per tutti) e/o le motivazioni di tali giudizi. Sinceramente mi pare un desiderio che scaturisce da una visione un po’ scolastica del tutto, quasi di gentiliana memoria. Mi chiederete: “Allora perché usare il trentesimi?” Perché c’è da fare una graduatoria e questa modalita ci permette di giungere ad una media molto “precisa” che sia, questa sì, oggettivamente espressione del fondersi di tutti i giudizi. Il voto, in sè, non è così importante: rimane un “rivelatore” che può, forse, spronarci a raffinare di più le nostre competenze autoriali nella consapevolezza che, esponendoci all’altrui apprezzamento, ci troveremo sempre di fronte a reazioni disomogenee. Infatti, non si tratta di una prova d’esame: in quel caso, con insegnati competenti, ci si sarebbe trovati di fronte a una griglia di valutazione con indicatori oggettivi. Ma la giuria di un Premio non è una commissione di maturità e, come bene hanno espresso Maggiani e Nastasi, è espressione di una pluralità che si compone d’anime molto diverse, benché accomunate dall’amore per la letteratura (considerate la mole di lavoro affrontato senza remunerazione alcuna e, per alcuni, la presenza alla premiazione a spese proprie).
Questo Premio non consente a nessun giurato di vedere né il nome degli autori né le valutazioni espresse dagli altri. Ammettiamolo: conoscere il nome di chi concorre può influenzare aprioristicamente l’approccio ai testi e il sapere come si “è regolato” uno scrittore/critico “di fama” potrebbe portarci ad affidarci al suo “giudizio” sminuendo il nostro.
Per questo i giudizi sono e rimangono segreti. Persino la graduatoria resta un’incognita sino alla Premiazione stessa.
Potrebbe, forse, essere interessante, abbinare alle prime trenta opere di ogni sezione, la motivazione dell’inclusione. Ma questa condizione metterebbe in discussione il meccanismo della segretezza a priori. Per questo è possibile esprimersi pubblicamente in seguito, in questo spazio che sto ora occupando.
Alla fine, inoltre, non è detto affatto che la posizione nella classifica sia oggettivamente un indice certo del valore dei nostri testi. Ciò che ha scritto Nastasi ne è la prova. E aggiungo che neanche i racconti che, personalmente, avevo reputato più riusciti si sono tutti classificati: vuol dire che i primi sono immeritevoli? Evidentemente no. Vuol dire che ho poco gusto o giudizio? Non lo credo: ritengo, invece, che essi siano semplicemente diversi e, in alcuni casi, di “pochi trentesimi” da quelli degli altri giurati.
Sul secondo punto sarò più veloce: chiedo venia a chi si è espresso a buon diritto (non siamo qui a far salamelecchi) ma mi pare un po’ ingeneroso, quasi supponente, stroncare tutte e trenta le opere pubblicate in ogni sezione come inadeguate, non emozionanti, non sufficientemente intelligibili: non è possibile che fra novanta poesie (e trenta racconti, ché ci sono anche loro) nessuna sia meritevole. Così come il fatto che siano meritevoli non toglie merito alle altre tout court.

Il mio non è un “sei politico”, vi assicuro. Non sto dicendo “tutti bravi: è solo questione di fortuna”. Sono stati inviati anche testi lessicalmente e formalmente scorretti, alcuni potenzialmente validi ma non ancora maturi. Quel che sono qui a dire è che, secondo il mio parere che tale resta, un Premio deve esser vissuto come un’ulteriore occasione per scrivere, leggere e far “girare” un po’ di cultura tra le rovine di tanta barbarie. Ben venga la soddisfazione dei “vincitori” ma, quel che conta, è l’essersi messi in gioco e continuare a scrivere e leggere, a migliorare non per “la gloria” ma per amore della parola.

 maria rosa giannalia - 28/03/2016 19:54:00 [ leggi altri commenti di maria rosa giannalia » ]

Ma sarebbe possibile conoscere i parametri delle valutazioni espresse dalla giuria sia delle poesie che delle prose?
Potrebbe essere molto interessante conoscere, voce per voce, le caratteristiche in base alle quali sono stati giudicati i lavori vincenti. Grazie.

 Emilio Capaccio - 28/03/2016 15:15:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

Sento di ringraziare gli organizzatori che come l’anno scorso, in occasione della I edizione, hanno dimostrato generosità e dedizione nell’organizzazione del premio. Mi chiedo poi, ancora una volta: che cos’è e che funzione ha la poesia? Perché uno dovrebbe perdere il suo tempo a leggere una poesia se quello che legge non è autentico, non è semplice, non è decifrabile, non è sentito? Io non sono riuscito a finire di leggere il 90% delle poesie che sono risultate finaliste in questo premio a causa dell’indifferenza e della freddezza che mi hanno restituito.

 Domenico Romagnuolo - 27/03/2016 22:29:00 [ leggi altri commenti di Domenico Romagnuolo » ]

FORSE SONO IO L’ANTICO POETA CHE SCRIVE PER EMOZIONARE?LE POESIE CHE HO LETTO, DELLE DIECI IN VISIONE,SOLO POCHI VERSI DI QUELLE MI HANNO EMOZIONATO.COMUNQUE COMPLIMENTI PER IL PREMIO NELLA SUA SEMPLICITA’CHE PERMETTE IL COMMENTO.

 Giovanni Buttitta - 26/03/2016 11:31:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Buttitta » ]

Sarebbe interessante per gli autori, tutti, non solo i primi trenta, conoscere non la media dei voti ma l’insieme delle votazioni che l’hanno determinata. Perché la media appiattisce e, probabilmente, una media del 20 fatta, per esempio, di tre "20", ha un significato diverso della media del "20" fatta di due 30 e uno zero (30+30+0). Le indicazioni che gli autori potrebbero trarne sarebbero diverse.

 Eugenio Nastasi - 23/03/2016 19:10:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Anche se il lavoro di giurato è stato, quest’anno, a metà, visto che ho fatto parte della sezione narrativa, l’impegno di leggere e spesso rileggere i testi in concorso non si è reso più leggero. Bisogna dare atto però che la qualità dei lavori, sotto l’aspetto lessicale, è migliorato, come anche la varietà degli argomenti, pure se la mitografia di sè e del familiare ancora la fa da padrone.
Mi rendo anche conto che chiudere un racconto in una manciata di battute non è facile, ma da lettore onnivoro esorto a leggere, leggere, leggere e poi, quando scatta la voglia, scrivere, badando alla regola di Michelangelo, cioè quella del "tollere", cioè stringere sull’essenziale e sul crudezza dell’espressione, se proprio non si ha la mano della "prosa d’arte" che, comunque, è un pò datata.
Una confessione: pur avendo dato molti voti anche superiori al 23, il mio pezzo preferito (ho dato 29) non è entrato neanche nella trentina!Ha ragione Roberto quando scrive nella presentazione che uno dei punti d’onore di questo premio è la diversità d’opinione e, di conseguenza, il rispetto della pluralità di giudizio. Un caro saluto ai giurati e ad maiora a poeti e narratori cvoncorrenti.

 Gianfranco Isetta - 22/03/2016 10:11:00 [ leggi altri commenti di Gianfranco Isetta » ]

GRAN BEL LAVORO LA PUBBLICAZIONE, COME DEL RESTO IL CONCORSO. COMPLIMENTI A VOI E GRAZIE DI TUTTO

 Alberto Rizzi - 21/03/2016 23:06:00 [ leggi altri commenti di Alberto Rizzi » ]

Spiace che l’impaginazione dei miei versi sulla pagina sia saltata: mi chiedo se ci siano sistemi che evitino, se in futuro dovessi avere altre occasioni con voi, questo problema: per esempio su Facebook ho risolto la cosa, inviando le poesie in foto.

Ma è bello trovare un concorso, nel quale la qualità delle poesie scelte è mediamente buona: lieto di aver partecipato, quindi, e della considerazione che mi è stata data.

Un grazie a tutti voi, buona lettura a chi aprirà/scaricherà questa antologia e arrivederci alla prossima edizione...

 Simonetta Sambiase - 21/03/2016 19:37:00 [ leggi altri commenti di Simonetta Sambiase » ]

Non ho resistito ed ho scaricato ieri sera l’ebook nel mio kindle. Ho letto con attenzione la critica di Roberto che in quest’edizione è più"ottimista" sullo stato dei lavori dei poeti e narratori, e non è una notizia da poco. Ho divorato tutta la prima parte, ed ho incontrato autori che non conoscevo e che mi hanno incantata (Sono più lenta a leggere narrativa, mi rifarò in questi giorni). Resto convinta di dovere a tutti voi della Recherche della gratitudine per il lavoro che svolgete per tutti noi, di cui non vi ringraziamo mai abbastanza. Lo faccio adesso con questo lungo saluto in forma di chiacchiera arzigogolata. Grazie.

 emanuele di marco - 21/03/2016 11:37:00 [ leggi altri commenti di emanuele di marco » ]

scaricato ora, spero proprio di cominciare a leggerlo stasera.
intanto un grazie davvero di cuore a tutta la redazione de ’La Recherche’, che tanto si è spesa per questo premio, in tutti i sensi e attingendo ad ogni energia.