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18/11/2024 01:06:00
Rosaria Di Donato
- 07/04/2024 13:23:00
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Ritrovo oggi, tra i miei appunti , questa prefazione che avevo scritto per la raccolta ma che non ho poi inserito nella stessa per motivi editoriali: la trascrivo qui perché magari a qualche lettore potrà interessare.
Prefazione dell’autrice
L’espressione lustrante d’acqua è di Elsa Morante e viene usata nel romanzo La Storia per descrivere il telo impermeabile sotto il quale erano rannicchiati per la pioggia Assodicuori (Nino) ed il suo amico Quattropunte prima del loro arrivo nello stanzone in cui Ida, Useppe e gli altri si erano rifugiati durante la guerra: “ …d’un gesto solo buttò a terra l’impermeabile tutto lustrante d’acqua…” . Mi è sembrato di cogliere in tale immagine una delle innumerevoli, possibili definizioni della poesia: infatti essa, a volte, come un candido velo, madido di rugiada, riveste il mondo di significato. Altre volte, come un’onda anomala, sradica dalla superficie della Terra banalità, luoghi comuni, qualunquismi. Sempre lustrante d’acqua è la poesia perché essa lava, bagna, rende abbagliante ai nostri occhi tutto ciò su cui posa lo sguardo: tutto ciò che essa evoca all’essere attraverso la parola. Impalpabile, ma reale, la poesia, accende l’anima, la mente, la coscienza, il pensiero. Ad Elsa Morante, per la sua bella scrittura in versi ed in prosa dedico questa raccolta con gratitudine ed amore,
Rosaria Di Donato
Rosaria Di Donato
- 18/05/2015 21:25:00
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Sono grata a Loredana e Lorenzo per il loro passaggio e per la messa a fuoco di aspetti fondamentali del mio dire poetico che tende a varcare confini cercando un passo proprio che attinge allinteriorità e alla bellezza vissuta come tramite, come percorso verso larmonia. Trovo appropriati i vostri commenti e mi arricchisco nel confronto. Un cordiale saluto.
Lorenzo Mullon
- 18/05/2015 07:20:00
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devo dire che mi sono già commosso per questi primi versi c’è un girotondo di bambini ed angeli sotto la volta blu cobalto della chiesa gotica
come si può descrivere meglio latomo, linfinitamente piccolo?
gli scienziati, certi scienziati, chiedono ai poeti di abbandonare la rappresentazione umana quando si parla del microcosmo o del macrocosmo mi sembra una aberrazione, una profonda ignoranza di quello che siamo come scrive Roberto Sanesi a commento della sua traduzione di Yeats la realtà non è altro che lemanazione dellanima però ci vuole un tremendo abbandono e una capacità formidabile di divincolarsi dal nostro pensiero ristretto per comprenderlo
Loredana Savelli
- 09/05/2015 07:06:00
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Avverto in Rosaria Di Donato un istinto poetico forte. Ciò che mi colpisce di queste poesie è infatti in primo luogo la grande musicalità, il ritmo. I temi sono edificanti, nessuna traccia di autoreferenzialità. Cè sempre in questi testi lindizio di una luce, lapertura ai segni di una speranza che trasforma tutto in preghiera. Così anche le figure e le persone concrete, così come le suggestioni derivanti da una mostra o dal "semplice" sguardo sul reale, assumono uno spessore trascendente. Diventano icone. Complimenti allautrice anche per la coerenza interna della raccolta e per la sobrietà generale del dettato. Luso delle minuscole, poi, la dice lunga sullumiltà poetica e umana di Rosaria. Un caro saluto.
Rosaria di donato
- 30/04/2015 21:38:00
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Ringrazio vivamente Anna Maria Curci e Marzia Alunni per la rinnovata attenzione che hanno voluto dedicare alla mia poesia e per i loro giudizi attenti e benevoli che mi incoraggiano a proseguire nel cammino della scrittura, nel sentiero della ricerca e nella condivisione della parola poetica.
Rosaria Di Donato
marzia alunni
- 29/04/2015 16:08:00
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La ricerca poetica che Rosaria di Donato conduce è sempre più emozionante e viva. Colpiscono le sue scelte lessicali. Raffinate e dense di concetti, le poesie scorrono, come una musica sacra, e invitano alla meditazione, ora gioiosa, ora sofferta, nel segno della responsabilita del dire e dellesistere. Lacqua, menzionata nel titolo, oppure oggetto di fini allusioni, più che puro segno di vita, appare sinonimo del fluire, percorrere la via della luce, mantenendo una sorta di accordo fra interiorita e mondo esteriore, rivalutato, questultimo, attraverso la mediazione della bellezza. Tutto appare perche e gia dentro lorizzonte, ricreato e posto in salvo anche con gli strumenti della verita filosofica, sebbene a volte solo accennati, con misura, ovveroarmoniosamente. E una proposta poetica rara che si distingue per la sua profondita in un certo senso melodiosa! Marzia Alunni
Anna Maria Curci
- 28/04/2015 16:02:00
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In "Lustrante dacqua" di Rosaria Di Donato è lo stupore a soffiare sui versi, ad animare la meditazione. La parola prende quota, ma non dimentica la terra. L’abbandono fiducioso si affianca alla coscienza, le presta ali e speranza. La lirica che dà il titolo alla raccolta - qui a pag. 36 - ha, in questo senso, tutti i connotati del manifesto programmatico. Il desiderio di rifugiarsi nella nuova Gerusalemme, nella città di Dio, si accompagna alla critica inequivocabile allo scialo perpetrato quotidianamente, come avviene in "città" (p. 10). Se è il moto ascensionale a prevalere in "tracce" (p. 28), la fatica è il fardello esistenziale di chi vede e sente ben oltre ciò che (gli) altri vedono e sentono, come leggo in "inquieto sentire" (p. 27). Il confronto con la storia raccoglie gli indizi sconcertanti della cronaca ("hina", p. 15) e li scruta alla luce del lascito della memoria ("lager", p. 13; "a pier paolo pasolini", p. 14). Il bilancio, provvisorio perché con limpida onestà si apre alla ricerca ulteriore, è racchiuso nel titolo del componimento che leggo come salda sponda di approdo in questa raccolta e, allo stesso tempo, punto di partenza di altri viaggi:"altro ci vuole" (p. 16). Grazie a "La Recherche" per questa proposta che rinnova per me il piacere della lettura della poesia di Rosaria Di Donato. Anna Maria Curci
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