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Collana di eBook a cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani

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eBook n. 98 :: Solitudine, di Paolo Maggiani
LaRecherche.it [Fotografia]

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Data di pubblicazione:
19/01/2012 12:00:00


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# 24 commenti a questo e-book [ scrivi il tuo commento ]

 Francesco De Napoli - 30/01/2012 16:57:00 [ leggi altri commenti di Francesco De Napoli » ]

C’è sofferenza in queste splendide immagini e nei brucianti versi che le accompagnano. Una sofferenza palpabile e senza tregua, che, sul piano strettamente lirico-creativo, rischia di spingere l’autore verso il limite estremo di un certo autocompiacimento descrittivo. Ma è un rischio brillantemente cancellato dalla stessa armoniosa grazia con cui Paolo Maggiani avverte l’esigenza di porsi al cospetto dei fruitori del suo lavoro, senza infingimenti e senza narcisismi.

 Loredana Savelli - 29/01/2012 21:27:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ho visitato poche ore fa la splendida mostra dedicata a Mondrian (Roma, "L’Armonia perfetta"). Forse suggestionata dalle immagini del grande astrattista, azzardo un parallelo con le fotografie di Paolo Maggiani: in particolare ritrovo la stessa essenzialità di linee, gli orizzonti marini in rapporto ai tralicci verticali e poi la presenza di alberi spogli e in generale la ricerca di essenzialità, la scarsa presenza umana a favore di un astrattismo non freddo ma fortemente teso all’introspezione e alla spiritualità. La composizione equilibrata delle linee. La destrutturazione degli oggetti, quasi lo schiacciamento della prospettiva. La geometria.
Non sono affatto esperta, ma le immagini da sole si sono affiancate nella mia mente e ho voluto proporre questa lettura.
Un saluto.

 Antonio De Marchi-Gherini - 26/01/2012 14:12:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Paolo Maggiani è un fotografo maturo, nel senso della padronanza dei mezzi, certo la ricerca dura tutta la vita e ci potrà offrire in futuro, prodotti anche più ricchi. In quelli visionati esprime un suo stile personale leggero nei tratti e preciso nella scelta delle location dove operare. Contorni e sfondi paesaggistici, quando non minuzie di regesti umani,offrono visioni trasognate dai colori vibranti, anche quando le tinte sono pastello. L’intuitivo senso dello stile e, come dicevo, del colore, fanno di Maggiani un fotografo geniale, anche se, ne sono certo, non è ancora ’esplosa al massimo’ la sua potenzialità visionaria e creativa. Un abbraccio affettuoso antonio

 Paolo Maggiani - 24/01/2012 23:32:00 [ leggi altri commenti di Paolo Maggiani » ]

In seguito alla pubblicazione mi é nato lo scrupolo di essere fuori luogo, ma poi facendo mia una qualche idea di interdisciplinarietà, possibile a volte necessaria, che può verificarsi sia nell’arte che nella scienza, ho capito: pur avendo proposto una raccolta di immagini anziché di versi poetici, le ho proposte in un contesto in cui vi sono animi allenati ad ascoltare, leggere, percepire ed assaporare, il messaggio che arriva, qualsiasi sia la tecnica utilizzata, e quindi subito mi sono rincuorato e sentito parte di questo, ed ora vi ringrazio per le letture che mi suggerite.

 Maria Musik - 24/01/2012 18:20:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Prima di tutto un rimpianto: aver dovuto vedere le foto attraverso lo schermo del computer.
Mi sono detta: se ti conducono dentro al silenzio viste così, rimpicciolite e, certamente, diminuite in termini di colore ed impatto, cosa proverei nell’ammirarle nella loro “forma” migliore?
Un’opera assai particolare, d’effetto perché non punta all’effetto. Fotografie che apparentemente non cambiano soggetto, magnifiche perché traggono la diversificazione dalla messa a fuoco, dalla prospettiva, dai colori a volte acidi, altre pastello od entrambe le tonalità a differenziare piani, ad esaltare particolari.
Così nel continuare a farle scorrere di fronte agli occhi, ti scivolano nel cuore e nella memoria e ti ritrovi con i pensieri del mare d’inverno, del mare dentro… i tuoi pensieri di sempre.
Pensieri abbandonati, arsi, smossi e riconsegnati ad un cielo, incredibilmente azzurro.

 Luciano Nota - 24/01/2012 17:51:00 [ leggi altri commenti di Luciano Nota » ]

Tutto è fumo, plumbeo come il cupo volto di Selene.Ma ho una convinzione: quell’azzurro ha avvertito la dolcezza roboante del vapore.

Luciano

 Makaveli - 24/01/2012 17:35:00 [ leggi altri commenti di Makaveli » ]

che piacevole scoperta!
bellissime le immagini, ispirato il racconto poetico.
complimenti davvero!

 Alessandra Ponticelli Conti - 24/01/2012 16:47:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Immagini stupende. Metafore intense della vita. Della solitudine che spesso accompagna il cammino dell’uomo. Complimenti!

 Mariella Bettarini - 23/01/2012 17:48:00 [ leggi altri commenti di Mariella Bettarini » ]

Caro Paolo, bellissime, bellissime foto davvero: solari, drammatiche, serene, caotiche, vitali, contraddittorie, con titoli/versi di forte presa, di grande aderenza.
Non hai certo bisogno del mio "bravo!", che tuttavia sgorga naturalmente, come l’acqua del tuo/nostro Mare ("Mare Nostrum").
Un grande augurio e saluto da
Mariella

 Maddy - 23/01/2012 17:36:00 [ leggi altri commenti di Maddy » ]

Che dire?
Quando mi appresto a guardare in anteprima un lavoro di Paolo so che qualcosa d’inaspettato, profondo e coinvolgente sta per accadere in me, da sempre le sue immagini, i suoi quadri, le sue pennellate non mi hanno lasciato indifferente e anche se non sono un’intenditrice i miei giudizi poi li ha riscontrati anche con le persone più qualificate.
quando ho visto per la prima volta questo lavoro mi ha emozionato e nello stesso tempo mi ha messo a disagio, ha concretizzato la parola: solitudine, mi ha fatto riflettere, fermare e amare quel disagio facendomi sentire leggera ed effimera come una farfalla, che vive solo un giorno, ma che gode appieno della natura che la circonda.
Bravo Amore! Maddy e Pietro

 Maria Grazia Cabras - 23/01/2012 17:21:00 [ leggi altri commenti di Maria Grazia Cabras » ]

solitudine delle cose e umane solitudini legate da un medesimo destino/ solitari luoghi/piccoli e immensi abbandoni còlti da uno sguardo consapevole che definendo colori e prospettive/dilata spazio e tempo/spalanca orizzonti

Auguri sinceri e complimenti a Paolo Maggiani.

 Paolo Maggiani - 22/01/2012 13:35:00 [ leggi altri commenti di Paolo Maggiani » ]

Garzie Eugenio N.. Splendide le tue parole di commento. Grazie perchè grazie al tuo e agli altri contribruti mi state accompagnando ... ho visto e meglio ancora riesco a vedere.

 Eugenio Nastasi - 22/01/2012 13:14:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

"Da ciò che dura a ciò che passa..." recitava una preghiera che è affiorata alla mente guardando e ancora guardando questa progressione di immagini fotografiche "a tema", sorrette cioè, in qualche modo, dal desiderio poetico e scientifico di dare un inizio e un, seppure approssimativo, esito a un discorso interlocutorio. Perchè da grande solista Paolo Maggiani impegna sì il suo talento di fotografo, ma lo fa come se una voce recitasse dentro a un sottofondo di note musicali che arrivano misteriose e vive all’occhio che scruta e alla mente che sorveglia, nel delicato arpeggio d’una sinfonia, dal limite di cielo e mare alle tracce che serbano memoria di passaggi, al caos che s’ingromma sulla linea di sabbia, fino a ritrovare il filo di un bandolo che aspira a un ordine e a una quiete da comunicare e condividere.
Un lavoro straordinario: durata della vista delle foto, qualche manciata di minuti, durata del ricordo di esse una memoria indelebile.

 F. Carmine Tedeschi - 20/01/2012 18:44:00 [ leggi altri commenti di F. Carmine Tedeschi » ]

E’ raro sentir vibrare te stesso nelle immagini che un altro ti regala. L’ho provato dinanzi a queste foto, ricordando il giorno in cui ho catturato gabbiani zampettanti sul bagnasciuga, e un cieco all’alba a passeggio col suo cane contro il sole nascente, e la sabbia con impronte di vite diverse (cani, uccelli,bici,tronchi), e ciuffi di borragine ostinata sul ciglio di sentieri.
Il fascino di queste immagini è nel mostrarti come relitti di mondi perduti possano rinascere a vite altre.
Grazie.

 Piero Montali - 20/01/2012 14:45:00 [ leggi altri commenti di Piero Montali » ]

Ho già avuto modo di apprezzare le bellissime immagini di Paolo Maggiani in precedenti occasioni, di questo libro mi hanno particolarmente colpito:
La pesantezza opprimente di ’Stasi’
La liricità di ’Piccola porta del Paradiso’
L’inquieta solitudine di ’Corsi’
L’eloquenza narrativa di ’Fuoco dentro’ e la serena anamnesi finale, o bilacio dei sogni, che a me trasmette l’ultima immagine la 37.
Complimenti! E grazie per averlo reso disponibile a tutti.

 Stelvio Di Spigno - 20/01/2012 14:27:00 [ leggi altri commenti di Stelvio Di Spigno » ]

Chi mi conosce sa quanto io identifichi la solitudine con paesaggi marini e spiegge invernali. La mia poesia ne raccoglie non poche, di queste immagini stupende. Le foto sono davvero, ma davvero, belle. I miei complimenti e un saluto all’autore e a tutti gli amici della Recherche

 Anna Guzzi - 20/01/2012 11:38:00 [ leggi altri commenti di Anna Guzzi » ]

Mi piace l’idea dei resti sulla spiaggia, perchè stimola la mia immaginazione. Ciao

 rosaria di donato - 20/01/2012 11:16:00 [ leggi altri commenti di rosaria di donato » ]

Mi sono piaciute molto "Piccola porta del Paradiso" e "Il mio breve percorso": mi ispirano perché, a differenza delle altre, le trovo connotate da colori più tenui, più armonici e emanano maggiore positività, speranza. Vedo in esse una prospettiva più vasta. Se scriverò versi suscitati da queste foto le invierò all’autore.

Un cordiale saluto,

Rosaria Di Donato

 Paolo Maggiani - 20/01/2012 10:17:00 [ leggi altri commenti di Paolo Maggiani » ]

E’ un’emozione grande "far vedere ciò che si è visto" o anche solo far intuire, senza tante prosaiche spiegazioni e che "quel qualcosa" possa arrivare diretto. Ringrazio tutti quella che mi sta nascendo è un’emozione grande che, stavo dicendo, non si può immaginare e provare a priori fin che non si è "fatto vedere" o "fatto leggere".

E’ poi incredibile, almeno per me, e scusate il mio semplice entusiasmo, leggere nei vostri commenti la spiegazione che non mi davo, che non riuscivo a dare alle immagini tratte dalle migliaia possibili che in quel momento potevo vedere e scattare.

Ed allora ecco che:
...un poco di morte e la decomposizione di quell’avvenire che in realtà non s’è realizzato.
dice Luciano L.

...non sono solo le cose così come sono, ma come diventano nel ricordo; perché, mentre scatta le foto, egli ricorda qualcosa e ne anticipa altre. ... dice Franca A.

La fotografia come la scrittura va affinata, passano anni (alla faccia della rapidità con cui si fotografa in digitale) prima di riuscire a far fotografia, prima di riuscire a mettere se stessi in un’immagine.
Faccio un’esempio, da principio si fotografano i tramonti, belli, eccezionali, incredibili tramonti ma sono così per tutti e per tutte le macchine fotografiche. Belle foto bella tecnica orizzonti dritti, ma le immagini non ci connotano. Poi un giorno in un bosco in una spiaggia deserta, o in mezzo alla folla ecco che iniziamo a vedere intuire, siamo noi che in una sorta di magia estatica ci riflettiamo e riconosciamo attraverso impensabili simboli. La tecnica usata va da se spontanea, e quello che creiamo diviene unico e ci rappresenta, perchè siamo noi!

Ed allora ecco che:
...Intraprende questo viaggio dentro se stesso attraverso lo scorrere
delle immagini che raccontano il suo sentire. ..
dice Sara D.

... innescando dialoghi interni ed esterni. ..
dice Loredana S., che colgo l’occasione per salutare.

Grazie. Paolo

 Luciano Lodoli - 20/01/2012 00:02:00 [ leggi altri commenti di Luciano Lodoli » ]

Ci sono stato su quelle spiagge da bambino, nelle estati del 1946 e 1947, poi mai più.
In queste immagini qualcosa mi ci riporta, a quel tempo e a quei luoghi, ma allora tra solitudine e piccoli affollamenti ci si respirava sole, mare e speranza in in futuro migliore.
Ora nella solitudine di queste suggestive e melanconiche immagini c’è anche un poco di morte e la decomposizione di quell’avvenire che in realtà non s’è realizzato.

 Franca Alaimo - 19/01/2012 20:58:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

La prima e la seconda parte: un paesaggio marino: cieli ed acqua, qualche struttura lignea abbandonata, sabbia, colori, oggetti, relitti,luci, e nessuna presenza umana. Soltanto titoli. Nella seconda parte la presenza dell’uomo dà inizio all’espressione, scarna, ma esatta, di una narrazione simbolo: la vita, cominciata dal caos, diventa un viaggio verso il caos, ma con qualche pausa di gioia e l’esperienza bruciante dell’amore; un bastone come simbolo di fragilità e necessità di un qualche sostegno.
Le foto di Paolo Maggiani diventano, allora,sintesi visive di una narrazione, gli emblemi scelti dall’occhio per trasmettere ad altri occhi ciò che si è intravvisto. Le "cose" fotografate da Paolo non sono solo le cose così come sono, ma come diventano nel ricordo; perché, mentre scatta le foto, egli ricorda qualcosa e ne anticipa altre.
La qualità di queste fotografie è strepitosa: alcune di esse sembrano, per accostamento di colori e armonia compostiva, gareggiare con certa pittura contemporanea; quasi tutte portano impresso il segno della dinamicità e del caos pur nella loro immobilità raffigurativa. Tutte belle, tutte, queste foto, ma io amo moltissimo "Piccola porta del paradiso" per quella silenziosa e quieta magia che la pervade e la delicatezza dei colori che segnano un momento di pausa, quasi il raggiungimento di quel cielo tante volte invocato dal caos.

 Sara Dimatera - 19/01/2012 19:57:00 [ leggi altri commenti di Sara Dimatera » ]

Un altro modo di poetare dove le parole cedono il posto a colori, immagini,dettagli.
A volte è necessario "alloggiare" nei propri silenzi per ascoltare le proprie solitudini interiori.
Intraprende questo viaggio dentro se stesso attraverso lo scorrere delle immagini che raccontano il suo sentire.
Un modo diverso di raccontarsi che affascina.
Complimenti!!!!!
Un saluto
Sara

 Francesca Lipperi - 19/01/2012 19:31:00 [ leggi altri commenti di Francesca Lipperi » ]

Le sue immagini sono forti come poesie.
Sinceri complimenti per il bel lavoro.
Francesca Lipperi

 Loredana Savelli - 19/01/2012 19:14:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Che sorpresa! Il potere delle immagini!
Ma in questo caso anche le parole sono perfette, si apprezza una narrazione suggestiva e aperta che esalta le fotografie, innescando dialoghi interni ed esterni.
Un saluto a Paolo Maggiani, con viva stima.