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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Commento sul libro

Viterbo, anno del Signore 1114. Irnerio, il celebre giurista medievale fondatore della scuola giuridica bolognese, e il giovane monaco cistercense Bernardo di Clairvaux vengono convocati per scoprire chi ha affisso al portone della chiesa locale di San Giacomo un manifesto in cui si asseriscono la natura umana di Cristo e l'illegittimità del potere secolare del papa, tesi ereticale dal potenziale devastante per l'intera Chiesa cristiana d'Occidente. Qual è il significato dell'iscrizione, apparentemente incomprensibile, apposta in calce al manifesto? Si tratta forse della chiave per la soluzione del caso?