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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Commento sul libro

Chi l'ha detto che le vicende più incredibili debbano verificarsi solo su lussuose navi da crociera o su voli intercontinentali? Talvolta un banalissimo spostamento in treno può riservare sorprese ai confini della realtà. Linea Roma-Torino. Senza una ragione apparente, il convoglio si ferma in aperta campagna; la sosta prolungata crea tra i passeggeri una complicità data dal trovarsi accomunati in una situazione di disagio, ma gli occupanti dello scompartimento 16 non ci stanno: prendono una decisione improvvisa che imprimerà alle loro vite una svolta inaspettata, portando i loro destini a uscire dai binari prefissati e proseguire per una tangente comica e surreale dove il personaggio che ognuno è convinto di essere si sgretola rivelando una più amara, più vera e impensata realtà interiore. Tuttavia i quattro fortuiti colleghi d'avventura - l'anziana signora, il giovane scrittore, l'intraprendente donna in carriera e il navigato intellettuale bohémien - non sono soli nel loro stranissimo percorso: a loro insaputa, sono seguiti da un misterioso occhio mediatico che, nei progetti della sgangherata troupe televisiva che ha nascosto la microcamera sul treno, dovrebbe permettere di realizzare il più reale reality show della storia della televisione. Nulla però va come dovrebbe andare. A ritmi sempre più incalzanti, le circostanze si susseguono colorandosi di assurdo con quella vena folle che assumono spesso le situazioni in apparenza più normali.