I CORTIGIANI
VIII.
Gli eleganti Signori a passeggiare
In questa Corte all’intorno
Son forse motivo del tuo scorno?
Osserva come si dànno da fare!
Onorevoli spioni
Arraffatori di pensioni,
Vanno spacciando notizie da tarli:
Meriterebbero… io non so che;
Tuttavia, come indagarli?
Strisciamo sul selciato del Re.
I CAVALIERI DEL SANTO SPIRITO
IX.
Una parola dunque su questi messeri
Che fanno insieme plotone,
E banda a parte in questo rione.
Dicono qui i loro paternostri da ieri?
Questi Cordon Bleu li trovi
Atteggiarsi a fierezza nei loro panni nuovi
Tra lustre alabarde del cavolo.
Temono forse questi Signori all’opera
Che li divise gliele rubi il Diavolo
Visto che ci fanno delle croci sopra?
IL RE
X.
Su questa traccia di giudizio
È bene non far questione:
Adocchio Luigi di Borbone
Dalla porta di servizio;
È un Sovrano assai degno
In più è nel suo luogo di regno,
Sventura a chi gli facesse offesa.
Ben diverse le mie intenzioni, se vuoi;
Lui è primogenito della Chiesa?
Dunque Mazarino è dei suoi.
XI.
I monarchi hanno gli artigli longhi
Ci ghermiscono sebza correre
E non amano discorrere
Con un equilibrista dei dittonghi.
Dio ci guarddi dal vigente,
qui specialmente:
il nostro lauro sarebbe vanità…
svignàmocela d’un salto!
Se prende la gente come le città
Subiremmo di certo un brutto assalto.
[ da Flagello di Parigi - versi proibiti al tempo del Re Sole, Claude Le Petit, traduzione di Agostino Raff, Edizione del Giano ]
