Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
Poesia della settimana
Questa poesia è proposta dal 11/02/2019 12:00:00
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La riva Nel fondo della notte, a lungo l’ho guardato il buio tremando con tuttala paura che mai più facesse giorno e fosse, la riva, la memoria di un sogno o un’altra vita. La città A chi si appresta al finestrino e chiede: « Che paese è questo? » nessuno che risponda. Erba di traversina ai lati delle ruote; il convoglio si muove per la città che ancora non ha nome. Il cancello a Liana Al cancello dei morti si impigliò il foulard e ancora lo conservi assieme all’istantanea che il tedesco gentile ci scattò d’estate, quella di noi più giovani col fondo di filari bianchi. Ad ogni ora Guardo fuori dai vetri laggiù dove ti amo ad ogni ora che perdo o mi abbandona perché di noi non si ricorda l’aria che passa dentro gli anni e non ritorna. L’aria di lei Oh l’aria di lei comparsa al fondo della via, la beata indolenza che fa grigio febbraio e disadorno a chi allontana gli occhi e non la chiama, vana felicità senza futuro. Preghiera Umile nel ricordo, così segrete vanno le tue canzoni al muro delle rose. Ti sovvenga di me nell’altra storia ora che lasci il vuoto a cui mi affido, cara creatura e madre per cui non c’è parola. [ da Il cancello, Francesco Scarabicchi, peQuod ] 
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