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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 12/07/2010 12:00:00
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Laissez pleurer mon cœur

di Marcel Proust (Biografia/notizie)

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Laissez pleurer mon cœur entre vos mains fermées
Le ciel décoloré se fane lentement
La fleur de vos yeux clairs comme un apaisement
Abaisse sur mon cœur ses corolles charmées.

Que vos genoux me soient la couche pacifique,
Vêtu de vos regards, j’aurai chaud pour la nuit
Et votre souffle écartera veilleur magique
Tout ce qui souille et ce qui raille et ce qui nuit.

Le port, les champs sont noirs; après le jour moqueur
La consolante nuit vient de larmes trempée
Et fondant de douceur la brume dissipée
Les feux de ton désir s’allument dans mon cœur.


*

Che il mio cuore lacrimi

Che fra le vostre palme chiuse il mio cuore lacrimi;
il cielo scolorito lentamente appassisce.
Il fiore dei vostri occhi, chiari come una quiete,
sul mio cuore reclina incantate corolle.

Mi siano le vostre ginocchia giaciglio di pace.
Mi vesta il vostro sguardo: e avrò caldo, la notte.
E, magica vigilia, allontani il vostro alito
tutto quello che è impuro, che è sarcasmo, che è offesa.

Neri il porto ed i campi; all’ironia del giorno
segue consolatrice la notte lagrimosa; e
la bruma dispersa sciogliendo di dolcezza,
per te si alzano in cuore fuochi di desideri.


Tratta da “Poesie”, Einaudi
Traduzione di Franco Fortini

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