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Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 26/09/2016 12:00:00
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In viaggio con Apollinaire

di Mario Fresa (Biografia/notizie)

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Campane

 

Oh il mio caro zingarello: oh l’amante mio bello:

senti che razza, senti che razza di scampanio!

Quanto ci siamo amati, vedi un po’, tesoro mio

(e volevamo non esser mai visti, amore bello…)

 

Il nostro nascondino, noi l’abbiamo scelto male!

Le campane delle chiese fanno un chiasso infernale

a destra, a manca: e dall’alto dei campanili ognuna

già si mette a bisbigliare, pettegola importuna…

 

e così, già domani, prima Enrico e poi Ursula Maria

e in aggiunta Cipriano e Caterina

e a che i coniugi fornai, lì, nella panetteria

 

ah come sorrideranno quando, mettiamo, io passerò di là

e dove, ohimé, dove poi m’asconderò?

Ah, ne potrei morire!        Morire io ne potrei, chissà!

 

 

[ Da Alcools, Guillaume Apollinaire, traduzione di Mario Fresa pubblicata su In viaggio con Apollinaire, Edizioni L’Arca Felice, con disegni di Massimo Dagnino ]

 

 

 

Costellazione

 

Sono nato sotto il segno dell’Autunno

Per questo mi piacciono i frutti perciò mi disgustano i fiori

I baci che ho donato io li rimpiango tutti

Come un noce bacchiato sussurra i suoi dolori al vento

 

Oh mio Autunno perenne oh stagione della mia mente

Mani di antiche amanti cospargono il tuo suolo

Una sposa mi segue ed è l’ombra mia fatale

Le colombe stasera spiccano il loro       ultimo volo

 

 

[ Da In viaggio con Apollinaire, di Mario Fresa, Edizioni L’Arca Felice, con disegni di Massimo Dagnino ]

 

 

 

 

*

 

Nota

Testo francese di Le campane:

 

Les cloches

 

Mon beau tzigane, mon amant

Écoute les cloches qui sonnent

Nous nous aimions éperdument

Croyant n’être vus de personne

 

Mais nous étions bien mal cachés

Toutes les cloches à la ronde

Nous ont vus du haut des clochers

Et le disent à tout le monde

 

Demain Cyprien et Henri

Marie, Ursule et Catherine

La boulangère et son mari

Et puis Gertrude, ma cousine

 

Souriront quand je passerai

Je ne saurai plus où me mettre

Tu seras loin. Je pleurerai

J’en mourrai peut-être

  

[ Da Alcools, Guillaime Apollinaire ]

 


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