:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
Attenzione, dal 19 al 29 luglio 2024 è prevista una prima parte di lavori di manutenzione sul sito LaRecherche.it pertanto non sarà possibile, in tale periodo, registrarsi o autenticarsi, non sarà possibile pubblicare, commentare o gestire i propri testi in nessuna forma ma sarà possibile solo la consultazione/lettura del sito ed eventualmente la eliminazione dell'utenza di chi ne farà richiesta. Una seconda parte è prevista dopo la metà di agosto, le date saranno comunicate. Ci scusiamo per l'eventuale disagio. Ovviamente se riusciremo ad accorciare i tempi lo comunicheremo.
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 18/02/2013 12:00:00
Pagina aperta 2265 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Wed Jul 17 23:36:00 UTC+0200 2024

Tre inediti

di Davide Cortese (Biografia/notizie)

« indietro | versione per la stampa | invia ad un amico »
# 5 commenti a questo testo: Leggi | Commenta questo testo »


 

LO SCARAFAGGIO

 

Lo scarafaggio indossa una goccia d’oro

e se ne va via, senza saperlo mai.

Non lo sa, lui, né lo sa l’artigiano,

meno ancora la cornice

or ora dorata.

 

 

IO SONO LO STRANIERO

 

Io sono lo straniero.

C’è il mio sigillo su queste parole.

A voi, a te: straniero.

Il mio sigillo su parole perdute.

Sono senza città, io.

Delle strade quanto del vento.

Neppure le ossa sono il mio confine.

Abito la vita.

E vado.

Comunque voi mi amiate,

comunque voi mi odiate,

io vi sono straniero.

E straniero sono a me stesso.

Non c’è malvagità in questo,

né solitudine, in questo, credete.

Solo misteriosa vita.

 

 

DIMMI

 

Dimmi il profumo della salvia,

dimmi il muschio.

Che ora mi culli solo

la parola a lungo taciuta.

Ho cuore d’elfo, adesso

e nome d’immaginario fiore.

Sii terra su cui io possa nevicare.

Dimmi il muschio,

e mentre mite lo dici

sia il tuo petto

il nido del mio volto.

 

 


# 5 commenti a questo testo: Leggi | Commenta questo testo »