Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
Poesia della settimana
Questa poesia è proposta dal 28/02/2011 12:00:00
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Se è guerra – la terra in rovina sotto il cielo sceso giù per chi non ha ali e nuvole e zolle sono di uguale sostanza e lutto e sangue e una speranza rafferma colano lungo le crepe della casa le stesse sul viso della vecchia che da quella che fu una soglia dal principio dei tempi urla asciutto il suo verbo ancora crocefisso.
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Andava incontro al padre lo rimetteva al passo, al presentimento postumo. Fate presto, fu ciò che in ultimo udì di lui - vero di voce. Voce rimasta a vibrare in qualche punto indeterminato, catturata dove la memoria non è questione di sinapsi e neuroni piuttosto del moto armonico semplice dell'amore che tiene alto il coefficiente di correlazione tra i vivi e i morti.
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La guerra finì e loro che c'erano nati dentro ne uscirono con vaghi ricordi di allarmi e vermi nella minestra. E nonna, quella di cui porto metà del nome, presa nella continuità spazio temporale, è malamente è malamente, ripensava e quando le offrivano del vino na cria diceva, una goccia, una lacrima. No cry nonna no cry passati ormai a un'altra storia a un'altra guerra di tutto il lascito ce ne resta na cria.
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