Os infinitos céus fitam seu rosto
Absoluto e cego
E a brisa agora beija a sua boca
Que nunca mais há-de beijar ninguém.
Tem as duas mãos côncavas ainda
De possessão, de impulso, de promessa.
Dos seus ombros desprende-se uma espera
Que dividida na tarde se dispersa.
E a luz, as horas, as colinas
São como pranto em volta do seu rosto
Porque ele foi jogado e foi perdido
E no céu passam aves repentinas.
Il soldato morto
I cieli infiniti fissano il suo volto
Assoluto e cieco
E la brezza ora bacia la sua bocca
Che nessuno mai più bacerà.
Ha le due mani concave ancora
Di possesso, di impulso, di promessa.
Dalle sue spalle si libera un’attesa
Che divisa nella sera si disperde.
E la luce, le ore, le colline
Sono come un pianto attorno al suo viso
Perché egli fu giocato e fu perduto
E nel cielo passano uccelli veloci.
[ da Mar Novo, Sophia de Mello Breyner Andresen, Assírio & Alvim. La poesia qui proposta è nella traduzione di Roberto Maggiani ]
fotografia tratta dal Corriere.it