JEUX DE VAGUES
(2019)
Accetta un consiglio: vai in spiaggia
fuori stagione, un pomeriggio di mare mosso.
Avrai in mente, mentre giungi, il classico distendersi
dell’onda, come lingua; il suo morire,
quel placato lasciarsi assorbire
dalla battigia.
È questo il diagramma della vita, per i più.
Ma, se farai attenzione, ti sorprenderai
a fissare altre onde, affluenti,
deboli per scavare un canale di risacca
e trovar pace; ugualmente chiamate
all’indietro, a scontrarsi e sfilare di lato
alla normalità delle novelle che accorrono.
Un gioco, solo un grumo di attimi,
zampilli e schianti.
L’esistenza: l’offesa.
Al mondo, distratto come te poco fa, resterà
il passo trionfante delle frangenti; nulla
del vano bramare agnizione, eufonia
con ciò che, onnipotente in giovinezza,
già mi scavalca.
ADOLESCENTE IN UN COMPRO ORO
Ti luccica lo sguardo bimbominkia
mentre intaschi (lo sai che t’han fregato?)
qualche piotta. Resta sul banco, forse,
quel bracciale di nonna che hai sottratto
da avelli di materia e di memoria.
Sepolti entrambi; certo, lei non torna
a romperti i coglioni per ‘sta cosa.
Verdi euro, tiràti, giusti giusti
per comprarti un device. Sarai felice
per un paio di dì. Papà che dice?
Gli rimborsano l’IMU, il resto stica.
UNA STORIA VERA
Mi batte piano sulla spalla: «Scusa,
possiam fare una foto tra poeti?»
«Con piacere! Io, che sono il più alto, magari sto in fondo...»
«Ehm... veramente tu dovresti scattarla».
[ tratte da La perdita e il perdono, Roberto R. Corsi, Pietre Vive Editore ]