Eppure, tu e tua sorella non parlate mai di quello che state facendo.
Non vi mettete mai neanche a discutere del perché non ne parliate.
Vivete nei confini di un segreto condiviso,
e le pareti di quello spazio sono costruite dal silenzio,
un silenzio folle che può essere spezzato
solo rischiando di farvi crollare quelle mura sulla testa.
Così state seduti nel vostro bagno tiepido,
vi coprite di sapone a vicenda,
fate l’amore sul pavimento prima di cena,
dopo cena fate l’amore nel letto di Gwyn,
dormite come sassi,
e di buon mattino la sveglia vi richiama di nuovo alla coscienza.
Nei fine settimana fate lunghe scorribande per Central Park
resistendo all’impulso di tenervi per mano, di baciarvi in pubblico.
Andate al cinema. Andate a teatro.
La poesia che avevi iniziato a giugno dalla sera del compleanno di Andy
non è progredita nemmeno di un verso, ma non t'importa,
adesso hai altre cose che ti premono
e il tempo sta scorrendo veloce,
mancano sempre meno giorni alla tua partenza
e vuoi passare con lei ogni momento che puoi,
vivere la pazzia che avete fatto insieme
fino alla fine del tempo che resta.
[ La poesia qui proposta è un libero adattamento in versi della scrittura in prosa tratta dal libro Invisibile, Paul Auster, Einaudi (pagina 110) ]