Sognando la balena
Sono i luoghi che ancora non ho visto
sono Marrakech e le sue figlie
sono i sgargianti sepolcri
da cui le mani carezzevoli e sabbiose
spariscono nel nostro denso respiro
sono i luoghi di codesto
sottofondo incantatore
tra il sole che s’alterna
a quelle rocce cineree
dalle quali il poeta sogna la balena.
La giostra degli spiriti
Quante anime ho incrociato
alle volte vengono a visitarmi la notte
travestite
cammuffate un po’ dell’una
un po’ dell’altra
i fili si assorbono nella purezza
e si confondono nella giostra
degli spiriti.
Volo
Sei stato
ora sei
piuma minuscola
ch’eterna precipita.
(...)
E da quassù
Muoio dal desiderio di capire meglio Rimbaud,
di conoscere e dolcemente penetrare Mallarmé,
di scoprire i versi di Quasimodo,
d'immergermi in Huidobro (e nei suoi figli); di viaggiare
fino ai poeti della Repubblica Dominicana,
d'esplorare i misteri di Ermete Trismegisto;
di tradurre.
E da quassù,
posso vedere una città
brulicante di versi,
accendersi in un liquido - d'idromele -
dai molteplici sapori.
Opide allo specchio
Di fronte a uno specchio Opide
Pensava.
D'improvviso, come morso dal tempo,
Opide scrisse sull'immagine riflessa:
A quoi un poète est il bon?
Poeta nascitur non fit
Opide allo specchio
Ragionava, ragionava fra le righe
Fissando ora le dipinte lettere,
Ora lo spazio della sua fronte;
Fino a quando un giorno queste
Scomparvero ai suoi occhi investigatori,
Pietrificati nei suoi occhi,
Soli, appollaiati dinnanzi;
Prima ancora che verso l'alto
La sua bocca mutasse,
Allo specchio
Sorrideva Edipo.
In seminario
Sembra che qualcuno voglia raggiungere
Il centro della Terra, o la porta dell'inferno.
Correvamo senza sosta,
giovani e vecchi, correvamo con la palla
tra i piedi, correvamo con tutti i tempi:
sole alto, nebbia striata dagli spaghi
d'erba che fuoriusciva sconnessa
dalla terra, biblici diluvi e vento
bestiale dal nord-nord-est (soffiava
tra le due bianche porte arrugginite);
correvamo, giovani e vecchi.
Ieri una scavatrice riposava,
senza respirare, al fianco d'un nascosto,
profondissimo, insensato buco.
Sul corpo nudo del campo del seminario,
sembra che qualcuno voglia raggiungere
il centro della Terra,
o la porta dell'inferno.
[ da L'idromele - Parte prima, il seme bianco ]