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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 07/08/2017 12:00:00
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I canti di Mihyar il damasceno

di Adonis

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La prostituta

 

A noi, a noi le nostre labbra
piene dello stupido mondo
a noi i resti dei cadaveri illuminanti
l'inizio del cammino e il rogo
a noi, a noi la nostra invisibile caduta
dai balconi chiusi del paradiso.

 

O magia, felice amuleto
che dipingiamo penitenza e letto
di pubertà per la nostra terra prostituta.

 


Incantesimo

 

Non hai arterie
solo la tua pelle vive, gira
si immerge nel vortice delle scorze
la tua pelle vive secca e nuda
la tua pelle, elastico di parole
vive incisa sulle case
con la sabbia, con il marmo.

I tuoi giorni rognosi giungono
nelle pupille di una cavalletta cieca
giungono nella pelle del ragno.

 

 

*

 

Una farfalla ha i miei occhi
e il terrore colpisce i mie canti.
- Chi sei?
- Una lancia errante.
Un dio che vive senza preghiere.

 

 

[ da I canti di Mihyar il damasceno, Mondadori, Lo Specchio ]

 

 


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