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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 18/01/2016 12:00:00
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Dolore dei sassi

di Rosa Salvia

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Ti hanno fatto diventare una Cassandra

 

Un'eco che non ripete

una sillaba sola

del tuo grido,

 

un sentore di serpi

che ti gelano il sangue,

 

un eterno timore

di lontananza,

 

un inverno eterno

senza primavera,

 

un non dare mai cibo

alla speranza,

 

ti hanno fatto divenire

una Cassandra,

 

un dolore profetico,

 

urticante.

 

 

Un nuovo mondo

 

Sulla pietra deserta

si pone il nostro cuore,

da cui grondano faville,

scuotendo l'aria,

ad altri cuori smisurati –

 

un senso di gelo nella carne

penetra

e fa segno di partire –

 

ci teniamo per mano

con gli occhi,

liberi dai nostri fardelli quotidiani

lungo il mare

che sprigiona luce

turchese da dentro

e che fa capire

quanta sete abbiamo

da svegli.

 

Le nostre ferite si riaprono,

il nostro lamento è dolce

e strano –

 

danziamo nei nostri cerchi d'acqua

dove guada il coro dei delfini

 

mentre il tempo ripara i vecchi torti.

 

 

La tua vita

 

La tua vita la vivi

sopra un altro pianeta,

da te distante, ormai,

milioni di anniluce,

ma non mordi le tue unghie

su una roccia.

Tu non sei l'arida roccia solitaria.

 

Silenziosa come il grano

sotto il giogo della luce,

canti le costellazioni

pur senza saper leggere le mappe,

e ascolti      ti perdi      ti ritrovi

con il tuo corpo che sceglie di sbiadirsi

pur di non corrompersi.

 

E la parola     frutto di scoglio

che ti possiede, t'illumina,

 

ferisce.

 

 

[ Da Dolore dei sassi, di Rosa Salvia, puntoacapo ]

 

 


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