H
Smonto porte e chiavistelli
serrande azzurre contro i versi pronti
a mentire
nel delirio di un figlio cardiopatico:
per dolcezza regge appena il giorno.
Prendo un foglio bianco a penetrare
diagnosi impossibili,
geometrie che schiudono la cenere,
e tetti fenestrati ripetermi ossessioni,
un punirmi nel rinnovare sorrisi
nei tramonti sprecati.
Tutto disperde nello specchio
degli affreschi aperti alla commedia.
Un abbandono placare all'improvviso
i tuoi primi passi nelle sconosciute
strade di Londra, strade di Parigi,
neganfo ancora il tono dei cento battiti.
XXI
Non credo che potrò trovarti ancora
nei cieli proibiti del colore:
tu meteora che stride senza spazio né tempo,
io crudelmente impazzito in labirinti.
Sarebbe troppo umano riconoscere
il tuo profilo a me noto,
che scompare e ricompare come il lume
di una candela assassina.
Illusione la carne che è lacerata nel nulla
e mi corrompe il ricordo.
Di certo braccia e pianti sono vani
ove frana la luce ed ogni senso ha paura.
[ Da Ultimo tocco, Antonio Spagnuolo, puntoacapo ]