Richiami
Torno ai richiami della tua custodia
in curve di magnolie, nello scirocco indeciso,
e il movimento è un tonfo di carotidi incrinate,
di isterie e di rimandi.
Sovraccarico d’anni fingo certezze
tra le ombre asimmetriche
per dragare le note di un sospetto:
imbrattavo le notti, mentre la sera spezza i tendini
per l’impazienza della monotonia.
Non resta che l'occasione dello smarrimento
amaro tra i graffiti che tracciammo,
così come le molle d’orologio,
le pulsanti invasioni,
l’invito a ciondolare tra gli agguati
sull’orlo del sorriso che non stacca.
*
Silenzi
Ho nascosto i silenzi nello splendore dei granulociti
nel consueto, alternarsi delle tue promesse,
una musa più ebbra e stupefatta
per il debutto della fantasia
era il congedo di quella spirale
che avvolgeva i ricordi.
Una tregua al mio corpo come d’incanto
l’increspata stesura del ripetere,
lamentosa lingua del proporre le follie del mio segno.
Inquiete le mani tra i capelli
sfidano il registro sconnesso,
quel prodigio che annaspava armonioso
e non sa più come sconfiggere l’autunno
ormai lunghissimo, ingombrante,
nella dimenticanza del riflesso.
[ tratte da Il senso della possibilità, Kairòs Edizioni, 2013 ]