LO SCARAFAGGIO
Lo scarafaggio indossa una goccia d’oro
e se ne va via, senza saperlo mai.
Non lo sa, lui, né lo sa l’artigiano,
meno ancora la cornice
or ora dorata.
IO SONO LO STRANIERO
Io sono lo straniero.
C’è il mio sigillo su queste parole.
A voi, a te: straniero.
Il mio sigillo su parole perdute.
Sono senza città, io.
Delle strade quanto del vento.
Neppure le ossa sono il mio confine.
Abito la vita.
E vado.
Comunque voi mi amiate,
comunque voi mi odiate,
io vi sono straniero.
E straniero sono a me stesso.
Non c’è malvagità in questo,
né solitudine, in questo, credete.
Solo misteriosa vita.
DIMMI
Dimmi il profumo della salvia,
dimmi il muschio.
Che ora mi culli solo
la parola a lungo taciuta.
Ho cuore d’elfo, adesso
e nome d’immaginario fiore.
Sii terra su cui io possa nevicare.
Dimmi il muschio,
e mentre mite lo dici
sia il tuo petto
il nido del mio volto.