Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
Poesia della settimana
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(Poesia tratta da "Livro Sexto", Editorial Caminho. Traduzione di Roberto Maggiani)
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A ESTRELA
Eu caminhei na noite Entre silêncio e frio Só uma estrela secreta me guiava
Grandes perigos na noite me apareceram Da minha estrela julguei que eu a julgara Verdadeira sendo ela só reflexo De uma cidade a néon enfeitada
A minha solidão me pareceu coroa Sinal de perfeição em minha fronte Mas vi quando no vento me humilhava Que a coroa que eu levava era de um ferro Tão pesado que toda me dobrava
Do frio das montanhas eu pensei «Minha pureza me cerca e me rodeia» Porém meu pensamento apodreceu E a pureza das coisas cintilava E eu vi que a limpidez não era eu
E a fraqueza da carne e a miragem do espírito Em monstruosa voz se transformaram Disse às pedras do monte que falassem Mas elas como pedras se calaram Sozinha me vi delirante e perdida E uma estrela serena me espantava
E eu caminhei na noite minha sombra De desmedidos gestos me cercava Silêncio e medo Nos confins desolados caminhavam Então eu vi chegar ao meu encontro Aqueles que uma estrela iluminava
E assim eles disseram: «Vem connosco Se também vens seguindo aquela estrela» Então soube que a estrela que eu seguia Era real e não imaginada
Grandes noites redondas nos cercaram Grandes brumas miragens nos mostraram Grandes silêncios de ecos vagabundos Em direcções distantes nos chamaram
E a sombra dos três homens sobre a terra Ao lado dos meus passos caminhava E eu espantada vi que aquela estrela Para a cidade dos homens nos guiava
E a estrela do céu parou em cima De uma rua sem cor e sem beleza Onde a luz tinha a cor que tem a cinza Longe do verde azul da natureza
Ali não vi as coisas que eu amava Nem o brilho do sol nem o da água
Ao lado do hospital e da prisão Entre o agiota e o templo profanado Onde a rua é mais triste e mais sozinha E onde tudo parece abandonado Um lugar pela estrela foi marcado
Nesse lugar pensei: «Quanto deserto Atravessei para encontrar aquilo Que morava entre os homens e tão perto»
*
LA STELLA
Camminai nella notte Tra silenzio e freddo Soltanto una stella segreta mi guidava
Grandi pericoli nella notte mi apparvero Della mia stella giudicai di crederla Veritiera essendo essa solo riflesso Di una città adornata al neon
La mia solitudine mi parve corona Segno di perfezione sulla mia fronte Ma vidi allorché nel vento mi umiliava Che la corona che portavo era di un ferro Così pesante che tutta mi incurvava
Del freddo delle montagne pensai «La mia purezza mi perseguita e mi circonda» Tuttavia il mio pensiero imputridì E la purezza delle cose scintillava E vidi che la limpidezza non ero io
E la fiacchezza della carne e il miraggio dello spirito Si trasformarono in mostruosa voce Dissi alle pietre del monte che parlassero Ma esse come pietre si zittirono Solitaria mi vidi delirante e perduta E una stella serena mi sbalordiva
E camminai nella notte la mia ombra Di smisurati gesti mi circondava Silenzio e paura Camminavano nei confini desolati Allora vidi arrivare al mio incontro Coloro che una stella illuminava
E così essi dissero: «Vieni con noi Se anche tu vieni seguendo quella stella» Allora seppi che la stella che seguivo Era reale e non immaginata
Grandi notti rotonde ci circondarono Grandi brume ci mostrarono miraggi Grandi silenzi di echi vagabondi In direzioni distanti ci chiamarono
E l’ombra dei tre uomini sulla terra Camminava a lato dei miei passi E io meravigliata vidi che quella stella Ci guidava verso la città degli uomini
E la stella del cielo si fermò in cima A una strada senza colore e senza bellezza Dove la luce aveva il colore della cenere Lontano dal verde azzurro della natura
Lì non vidi le cose che amavo Né lo splendore del sole né dell’acqua
A lato dell’ospedale e della prigione Dentro l’usura e il tempio profanato Dove la via è più triste e più solitaria E dove tutto sembra abbandonato Fu segnato un luogo per la stella
In questo luogo pensai: «Quanto deserto Attraversai per incontrare colui Che abitava dentro gli uomini e tanto vicino»
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