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Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 16/01/2012 12:00:00
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Paesaggi inospiti

di Giampiero Neri

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I

 

Di questi boschi in partibus infidelium

è abbastanza comune la poiana,

dove qualche spuntone di roccia

e mozziconi di sassi

che si alzano da terra qua e là

offrono asilo e protezione.

 

*

 

Volano in ampi cerchi

di un volo silenzioso

indisturbate dagli abitanti del luogo

che usano dividere le specie

in commestibili o non commestibili

e se commestibili

le perseguitano con ogni mezzo,

se no le ignorano completamente.

 

II

 

Dagli spalti del Dosso

il paesaggio si apre sulla pianura

e una lontana linea di alture

ne segna il confine.

A una stessa ora

c’è una macchia più scura

fra le foglie, un battito d’ali

un volo calmo sulle cime degli alberi,

la poiana che si appresta

ai suoi compiti

decide con una sola occhiata.

 

III

 

Del suo volo solitario

che volteggia nell’aria

si riflette un’ombra nell’erba,

come una impronta

che si staglia netta

un istante

prima di scomparire.

 

IV

 

La “brescianella” o capanno mascherato di foglie

era al fondo di un labirinto verde

adatto agli appostamenti

degli uccelli di passo.

Arrivavano stanchi del volo

e si posavano a frotte

su quei falsi ripari

di camminamenti arborei

e corridoi di piante all’italiana.

 

V

 

Caduta in disuso

a causa di vessazioni

e movimenti di opinione

la “brescianella” era stata abbandonata.

Di quel luogo insidioso

eppure attraente

rimaneva il silenzio

delle foglie ingiallite

e corridoi deserti.

 

*

 

Una volta era comune il ghiro

che corre di ramo in ramo

con la lunga coda

e appare e scompare tra le foglie.

Si nasconde nella cattiva stagione

in qualche cavità degli alberi

dove dorme per alcuni mesi,

favorito da una sua propensione al sonno

passata in proverbio.

Nel più solitario bosco

a ridosso del lago

denominato “in Buerga”

rimaneva una esigua colonia

superstite della caccia ostinata.

 

*

 

Proprio di fianco a quella tribuna

o arengario di pietra

erano state messe due vasche

per le piante acquatiche,

ma vi aveva fatto il nido

la Natrice dal collare,

che serpeggiava fra le foglie.

 

*

 

Gallerana era il nome di un torrente

un po’ fuori mano

frequentato da qualche ragazzo

durante l’estate.

Rarefatte le rane

e ormai deserto di quei giovani nuotatori

chissà se scorre ancora

fra gli alberi

e l’erba del sottobosco.

 

 

 

[ Poesie tratte da Paesaggi inospiti, Giampiero Neri, Lo Specchio, Mondadori ]



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