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Commenti al testo di Marino Santalucia
Trittico del Corpo

Sei nella sezione Commenti
 

 Loredana Savelli - 24/05/2016 18:23:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Belle, toccanti nella loro sobrietà, quasi scabra.

 Massi Gaudenzio - 12/06/2015 10:24:00 [ leggi altri commenti di Massi Gaudenzio » ]

Bella ...lungo silenzio....complimenti

 Marino Santalucia - 22/05/2015 16:04:00 [ leggi altri commenti di Marino Santalucia » ]

Sono perfettamente d’accordo con te Vittorio, il mio corpo tutto, è colmo di piccoli spazi dove si annidano mondi diversi.

 vittorio orlando - 21/05/2015 19:07:00 [ leggi altri commenti di vittorio orlando » ]

Il corpo del Poeta, è un corpo vivente (spazia in altri paesaggi),non di certo è un tronco di una società insensibile, che non fa altro che erigere barriere indicibili.
L’anima del Poeta non muore; la Sua Parola resta scolpita nell’infinito Tempo. e l’attesa non è altro che la sua totale dissoluzione.

 Marino Santalucia - 21/05/2015 18:55:00 [ leggi altri commenti di Marino Santalucia » ]

Caro Lorenzo, mi scuso per l’errore, però giustamente come mi fai notare, l’albero è sia uno ed una allo stesso tempo, proprio come gli esseri umani, entrambi hanno qualcosa dell’altro sesso chi più chi meno.
Mi piace molto il tuo commento, finalmente una mente aperta a 365°.

Grazie ancora.

Marino

 Lorenzo Mullon - 20/05/2015 16:04:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

{però anche tu con "una tronco" non scherzi
ma è bello, il tronco è uno e una, l’albero è ancora un intero!}

 Lorenzo Mullon - 20/05/2015 15:54:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

[uno scienziato eh]

 Lorenzo Mullon - 20/05/2015 15:53:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Visto dall’alto, il mio corpo
somiglia ad una tronco
disteso sul mondo.

questo è molto interessante
l’ho scritto forse ieri, o l’altro ieri
un scienziato, premio nobel, chiedeva ai poeti di non scrivere dei corpi celesti umanizzandoli

ma tutto ciò che si vede al di fuori di noi è in realtà una nostra emanazione
fa parte del nostro corpo
l’universo è il nostro corpo
lo vivevamo in questo modo quando eravamo nella pancia della mamma
prima di essere divisi dal resto
ecco l’unico peccato originale da cui siamo macchiati!

e lo hanno vissuto così i poeti che sono riusciti ad avere una visione originaria del mondo
Whitman, Yeats, e Apollinaire, con una chiarezza impressionante