|
« torna indietro |
leggi il testo | scrivi un commento al testo »
Commenti al testo di Amina Narimi
Sulla tavola di cera dellascolto
|
|
Amina Narimi
- 08/05/2014 21:55:00
[ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]
Sono come braccia le vostre parole che girano nei secchi il lino,
siete pane ed acquabuona , accorpamento
da portare nello zaino insieme ai ferri dei cavalli
da potervi toccare quando li ricurvo come un seno natale
a rianimare questa seconda terra
rendendo possibile ognivolta passarvi accanto
dove non c’è azzurro più azzurro dell’azzurro
del vostro sguardo sulla tavola di cera dell’ascolto
Grazie Alessandra sempre dolcissima e grazie a te Lœ verdissimo e vicino
Grazie Nando generoso insuperabile fratello, grazie Franchissimo di quella tavola stupenda
a te Cristina che mi hai fermato il fiato con una stretta al timo per poi riaprirmi il cuore in una rosa dico che non potrò mai dimenticare le tue parole scolpite dendron a sempre
Grazie a Voi.. con emozione…
|
franco
- 08/05/2014 10:03:00
[ leggi altri commenti di franco » ]
https://lh5.googleusercontent.com/-LDzR4eMdFC8/U2qQidspjqI/AAAAAAAAEZs/qGR5XyXDps0/w684-h513-no/SAM_0355.JPG
|
Lorenzo Mullon
- 07/05/2014 20:12:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Ferdi, fantastico, anche il tuo amato Ginsberg cantava del santo buco del culo, è un omaggio straordinario, evviva la lingua petica!
(perdono Amina, scusa, non ho resistito, sono veramente un cardellino spiumazzato, anzi un tarlo del nido del cardellino, riprovevolissimo, adesso vado a sfracellarmi sulla tavola di cera dellascolto)
|
Cristina Bizzarri
- 07/05/2014 18:36:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Subito, mi chiudo leggendoti - confesso una stretta come di paura allo stomaco, come quando si sta in uno spazio così aperto che si perde lorientamento e si hanno le vertigini e la nausea. Poi trovo il coraggio di guardare, e vedo tante storie, tutte le storie degli uomini con la loro speranza, il loro tremore - e le parole svanite, i cari scomparsi, le tracce cercate, i passi perduti. E la terra, fin dove si può, e il cielo, fin dove è possibile, e ancora e ancora domande, tutte le domande. Poi, quando non si fanno più domande, e si sta - in una pace. E mi viene da piangere. Ma di dolcezza, come davanti a una rosa, che vive - e non sa che questo.
|
Ferdinando Battaglia
- 07/05/2014 16:44:00
[ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]
Una lingua petica che sempre lascia lanima incantata.
Ciao Amina
|
Lorenzo Mullon
- 07/05/2014 13:56:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
non c’è erba più erba dell’erba, si gioca tutto qui, non abbiamo la speranza di aspettare, sul tetto del cedro del Libano risplendono contemporaneamente le quattro stagioni
|
Lorenzo Mullon
- 07/05/2014 13:55:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
non c’è erba più erba dell’erba, si gioca tutto qui, non abbiamo la speranza di aspettare, sul tetto del cedro del Libano risplendono contemporaneamenite le quattro stagioni
|
Alessandra Ponticelli Conti
- 07/05/2014 13:54:00
[ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]
Come si può commentare una poesia come questa senza rischiare di rovinare tutto? Comunque voglio dire una parola sullultima strofa: incantevole. Ciao e Grazie per le tue perle Alessandra
|
|