Pubblicato il 11/09/2011 09:36:37
Certe sere mi par di leggere l'angolo di poesia dalla mia finestra, e tutto -la gioia, le foglie verdi e i rami: inscheletriti pensieri- tutto è servizievole alla mia poesia. Tutto si offre a me dolce come una passione, tutto è donna.
L'albero che si ama da solo nella danza del vento, e mi parla della sua bella solitudine...
Sono colma della mia finestra -non so se è sciocco- e vorrei saperla tradurre.
Racconto l'eterno crampo e l'eterno grido che ha impietrito il fluire del giorno in un'estasi di mia fortuna
Gli spettri non sono più senza parole come nel giorno, il vento non è più altro, si confonde col respiro. Lo stupore ha i suoi figli, lampioni della strada. Non è raro.
Capisci, non ci sei più tu, non ci sono più io, c'è la sera che ci avvolge, e la poesia in prodigio di sentire stravolge. La storia di un anarchico sentire, che rende conto solo all'amore
Ho imparato i versi fra i rami dolorosi Ho amato la mia finestra, metà data alla mia veglia felice e alle mie parole quindi felici, metà al sonno delle piccole case e al silenzio delle stelle che io dico.
L'ho aperta sull'ignoto sorriso della mia poesia che si conosce quando conosce la sera
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