Pubblicato il 06/09/2011 14:19:14
A Pino che se ne va
Così sei morto. Sul pavimento il cacciavite aspetta le tue mani sporche di grasso e i colpi di tosse del motore.
E' nella stanza accanto, dice qualcuno.
Se fosse vero ci daresti un segno: una pinza che cade, uno sportello che si chiude, una valvola col minimo rotolio che l'accompagna. Un colpo sulla scocca.
Ma tu sei morto e tutti ti voltano le spalle, anche i tuoi figli non ti riconoscono, non riconoscono il tuo silenzio.
Tu continui a guardarli rigirando un sorriso stranito tra le mani, impacciato davanti a tanta incomprensione.
La vita ti ha condotto fin qui e adesso non sta bene che continuiamo a parlarti
sei sceso senza domandare sei sceso con la faccia buona quasi chiedendo scusa
e non c'è niente da ridere niente da ridere.
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