Pubblicato il 04/07/2024 03:17:53
EDITORIALE L’urgenza d’una a-trofizzazione della dimensione narcisistica dell’artista (Ivan Pozzoni) Radicandosi sin dalla modernità ottocentesca sull’identificazione romantica tra arte ed io artistico (lirismo artistico) e nutrita, in maniera bulimica, con l’oltre-moderno, dall’incontro con la società dei consumi, la dimensione del narcisismo è venuta ad assumere, nell’odierno momento storico, ruolo centrale nell’attività di ogni artista. La nozione stessa dell’essere auctor, autore o, similmente, artista, liberandosi da ogni senso etimologico di «accrescimento» socio-culturale, al di fuori di ogni rilettura comunitaria, con modernità e oltre-modernità si rinnova nei contenuti, venendosi a caratterizzare come réclamizzazione dell’io (modernità lirica) o «accrescimento» reclamistico dell’io ad effetto reiterato / immediato (oltre-modernità consumistica), fino ad esaurimento controllato (con correlato celere riciclaggio su nuovi orizzonti di consumazione); l’incidenza delle dinamiche del mercato e dello show-business su tale nozione è massima fonte di nutrimento del narcisismo dell’artista, incanalando ciascuna forma d’arte verso réclame (mercato) e culto dell’immagine (show-business), rafforzando deleteri meccanismi di massa idonei a riconvertire, nelle menti e nei desideri di tutti, i nostri modesti scrittoi in esclusive cattedre di baroni universitari, in amboni di vescovi, in scrivanie di amministratori aziendali, e trasformando ogni nostra iniziativa artistica in ribalta teatrale di consumati attori, consumatori di readings, happenings, sponsorizzazioni, eventi mediatici, concorsi letterari o poetry slams. Diviene urgente: a] neutralizzare ogni nefasta incidenza di réclame (mercato) e culto dell’immagine (show-business) sull’attività dell’artista e b] riattivare automatismi di a-trofizzazione della dimensione narcisistica dell’artista sia discutendo, insieme, nuovi modi di organizzazione dell’identità artistica, contro il dominio del mercato, sia incoraggiando l’avviamento di forme innovative di esaltazione dell’a-nonimato artistico, contro il dilagare dello show-business. Per introdurre nuove modalità di organizzazione dell’identità artistica, come reazione al dominio del mercato, occorre coltivare una visione non-liberista dell’iniziativa artistica, rifugiandosi, ad esempio, nel rifiuto dell’ideologia antagonistica dei concorsi letterari («concorrenza» senza collaborazione), nella ricusazione della valenza agonistica dell’arte (slams), nell’astensione mirata da ogni sponsorizzazione auto-referenziale; ai fini di diffondere forme di esaltazione dell’a-nonimato artistico, in veste di ribellione nei confronti della c.d. «spettacolarizzazione» dell’arte, serve iniziare a sostenere, ad esempio, una realizzazione sistematica di antologie a-nonime, intese come graffiti sui muri dei bordelli di Pompei, una decisa rinunzia all’egosurfing artistico (culto mediatico dell’ego), e un netto rifiuto dell’etica consumistica dell’evento / happening. La strada dell’a-trofizzazione della dimensione narcisistica dell’artista inizia dallo snodo del riconoscimento dell’urgenza di coordinare iniziative artistiche collettive, solidali, ed a-nonime, connesse al correttivo dell’epigraficità propria dell’arte aedica, o trobadorica, slegata a qualsiasi riferimento al nome dell’autore, ai fini della realizzazione di una concreta ed innovativa comunità d’arte. Ivan Pozzoni [L'arrivista, n.2/2011]
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Ivan Pozzoni, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|