:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Saggi
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 13 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Fri Jul 5 03:16:24 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Il dialegesthai come fondamento di democrazia

Argomento: Letteratura

di Ivan Pozzoni
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i saggi dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 03/07/2024 15:57:52

EDITORIALE

Il dialegesthai come fondamento di democrazia: valutazione, valore e decisione

(Ivan Pozzoni)

 

 

   Che necessità ha la cultura italiana attuale dell’ennesima nuova rivista? Nessuna! Che necessità ha l’ennesima nuova rivista dell’attuale cultura italiana? Nessuna! L’arrivista nasce unicamente dall’interesse ad incrementare un fitto dialegesthai tra studiosi, artisti ed esseri umani, indirizzato a creare nuovo valore.

 

In un mondo come il nostro, attratto, nel suo baricentro, dalla calamita / calamità del riduzionismo economico (valore = denaro), non è ozioso tentar di introdurre una clamorosa ri-definizione del termine «valore», riconducendolo all’ambito della morale e dell’arte; riteniamo necessario, ai fini dell’evoluzione della nostra democrazia malata in reali comunità morali ed artistiche, sostituire l’identità valore = bene e valore = bellezza, nelle forme del trinomio valore = bene = bellezza, all’attuale riduzione valore = denaro, mirando nuovamente alla rifondazione di un’etica e di un’estetica, successivamente alle irrefutabili esternazioni della loro dichiarazione di morte e alla cd. crisi della modernità. Consci dell’esistenza di un nesso stretto tra valutazione e democrazia, instradandoci sul cammino dei valori, ci incamminiamo senza esitazione sulla strada di una nuova democrazia, in cui ogni uomo abbia il diritto / dovere di decidere, sulle roventi tematiche dell’esistenza, all’ombra rassicurante di sistemi di valore costruiti con massima autonomia; benché non dimentichi dell’esser schiacciato dell’uomo – novello asino di Buridano- tra aneliti di libertà e desideri di sicurezza o della scarsa incisività di costui nel determinare individualmente il corso della storia, non ci arrendiamo alla solitudine dell’individuo oltre-moderno, e, non smettendo di immaginare la concretizzazione di nuove forme di comunità morali e artistiche, difendiamo l’ambizione di ciascun uomo a esser seriamente umano, nella sua moralità ed artisticità.

 

La solitudine dell’individuo «monade» oltre-moderno, vittima di una carenza di morale ed arte causata, a fine secolo scorso, dalla decisa affermazione dell’inaffidabilità teoretica di ogni meta-récit etico (teoria etica) od estetico (teoria estetica), rischia di sottometterci al dominio dell’eteronomia e alle decisioni di terze autorità nomadi; e ci vincola a ricorrere ad una forma anomala e asinallagmatica di contratto sociale, fondato sulla nozione diseconomica di un mandato in cui i benefici si dividano tra i mandatari e eventuali danni si scarichino unicamente sul mandante (mandato nell’interesse del mandatario). Per aumentare l’efficacia di un contratto sociale informato nell’ambito delle mostruose democrazie indirette moderne occorre rafforzare esso mandato, al di fuori di discorsi vani sul rafforzamento della sua c.d. imperatività («[…] ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato […]», recita l’articolo 67 della nostra Costituzione), affiancandolo ad un coerente sistema di valori morali e artistici suscitato dal corretto funzionamento dei meccanismi di un’etica o d’una estetica individuali; riconoscendo nell’autonomia l’esclusiva radice della democrazia, il binomio assenso / dissenso della democrazia indiretta acquisisce reale energia democratica solo nel momento in cui riesca a sottendere un’autonoma valutazione, un autonomo valore ed un’autonoma decisione. A tutti deve essere riconosciuto il diritto / dovere di costruire contesti di decisione rifacendosi alla formulazione antecedente di sistemi di norme in base a cui emettere valutazioni sulla bontà e/o bellezza di una determinata azione o sulla criticità di una determinata situazione, con la riserva estrema di delegare decisioni a terzi secondo cosciente consenso. Nella lotta tra decisione assoluta o decidere tra alternative altrui, tra anarchia e conformismo, tendiamo alla via di mezzo della tutela di un assenso / dissenso informati dalla ragione altrui, idonei a confluire in una «ragion moderata» distante dai tratti narcisistici e autistico-autarchici dell’odierna show-society. Rafforzando il dialegesthai tra voci differenti, non cadendo nella rete dell’esclusione e dell’emarginazione dell’attività culturale altrui, coltivando l’universalità del diritto / dovere di comunicare, non cedendo all’attrattiva della critica destruens, evitando atteggiamenti aristocratici, si arricchisce l’autonomia d’un individuo in cerca di nuove nozioni di identità e comunità e si bandiscono ogni conformismo ed ogni ortodossia, inclusa ogni ortodossia del difformismo; e, arricchendo l’autonomia o bandendo ogni conformismo, costruendo «mondi di carta», cultura, il mobilitarsi ad attivare una forma reale di democrazia, edificata sulla morale e sull’arte, contribuirà ad assicurare un senso all’esistenza d’una ennesima nuova rivista.

 

                                                                                                                                                                       Ivan Pozzoni

[L'Arrivista, n.1/2011]


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Ivan Pozzoni, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Ivan Pozzoni, nella sezione Saggio, ha pubblicato anche:

:: [ Letteratura ] La resilienza dell’artista nella «desertificazione» (Pubblicato il 04/07/2024 13:49:34 - visite: 16) »

:: [ Letteratura ] La nave dei folli naviga su cattive acque (Pubblicato il 04/07/2024 13:45:03 - visite: 8) »

:: [ Letteratura ] La sconfitta di ogni silenzio come forma di resistenza (Pubblicato il 04/07/2024 13:39:03 - visite: 7) »

:: [ Letteratura ] La tristezza come resistenza contro ogni destino da rifiuto (Pubblicato il 04/07/2024 03:24:54 - visite: 11) »

:: [ Letteratura ] L’a-trofizzazione della dimensione narcisistica dell’artista (Pubblicato il 04/07/2024 03:17:53 - visite: 12) »