Pubblicato il 30/08/2011 08:45:54
Soave il verde fogliame sussurra lungo il viale alberato del mio mattino solitario.
Cammino nella carezza della brezza azzurra sull’eco malinconica del passato, muta tessitrice di memoria all’arcolaio.
Una fola di vento e nel palpito di nostalgia tutto in un respiro è ridestato.
Mi chiama a sé l’ombrosa Chiesa del Carmine, il volo radente d’una rondine, il richiamo ancestrale della solitudine.
Ed ecco dalla navata s’effonde la voce maestosa dell’organo.
Soavi gli arpeggi l’anima dai tenui raggi dorati sfiorata vola ai radiosi nostri sentieri fra i toscani poggi.
E la nostalgia mi porta lontano sull’onda del pensiero alla carezza di luce del tuo sguardo amorevole e sincero.
E mi ritrovo accanto a Te mano nella mano nella palpitante bellezza di Santa Croce,
dove nel gioco di luci delle vetrate le emozioni si libravano in volo colombe d’armonia destate.
Santa Croce al termine del tenebroso tunnel la sospirata luce, rifugio incantato nel mio cuore dove della letizia ascoltammo insieme Amore la sublime voce.
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