Pubblicato il 19/08/2011 13:24:41
Scricciolo canuto mesto il tuo cinguettio nel mattino nel cercare il nido d’infanzia perduto.
A Te vicino prendo fra le mie la tua mano diafana d’alabastro e dai tuoi occhi azzurri un sorriso dolce infantile m’accarezza.
Ed ecco s’affaccia la memoria alla balaustra in dolci canti e sussurri.
Il ricordo dei tuoi giochi nelle corti a Milano nel bianco e nero d’un dileguato aprile.
Piccola rondinella, ricordi il Naviglio della Martesana, la tua gioiosa corsa? Lontana la crudele malattia che t’avrebbe ghermito nella fatale morsa.
Quel tuo amorevole abbraccio mai sbocciato nell’ombra desolata della mia infanzia mi brucia il cuore ancora.
Ora sorridi distante, più non mi ravvisi e con passo di fanciulla nel silenzio dell’aurora raccogli per la festa un bouquet di fiordalisi nell’ultima malinconica ora.
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