Guido Brunetti
Neuroscienze: l'incredibile avventura del cervello e della mente
Da sempre, filosofi e scienziati hanno indagato il fascino del cervello e della mente. Ma è solo a partire dal Novecento che inizia, come sottolinea Anais Roux nel suo libro " Il cervello felice" (Edizioni, Sonda, Milano), ad essere esaminati gli stati mentali e cerebrali, grazie soprattutto all'avvento delle neuroscienze, l'insieme delle discipline che studiano il sistema nervoso, e delle formidabili tecniche di brain imaging. L'opera della Roux spazia nei più diversi settori delle neuroscienze, come la plasticità cerebrale, l'empatia, il sistema limbico, il sistema del piacere, l'amore, l'orgasmo, i sogni, lo stress, il cervello dei bilingui.
Negli ultimi anni, la ricerca neuroscientifica ha conseguito notevoli progressi, elaborando nuove teorie sul funzionamento del cervello e della mente. Sembra che la prima struttura cerbrale sia comparsa in un vermiciattolo 500 milioni di anni fa. Secondo autorevoli studiosi, l'evoluzione del cervello è stata determinata da diversi fattori, come i geni, le cindizioni ambiental e l'alimentazione.
Si ritiene poi che circa 7 milioni di anni fa, alcuni primati assunsero la posizione eretta, evento che permise loro di difendersi dai predatori e di essere più efficienti nella ricerca del cibo e nel costruire utensili sempre più complessi.
Tra le più grandi scoperte, citiamo l'Elettroencefalogramma (EEG, 1929), che permette di misurare e registrare l'attività elettrica del cervello e la Risonanza Magnetica (RM, 1973), la quale ci consente di ottenere una visione molto precisa del cervello. Altre scoperte sono legate a uno dei principali neurotrasmettitori del cervello, la dopamina, considerata alla base del benessere, del piacere e della gratificazione.
Nel 1985, inoltre, viene riconosciuta la neuroplasticità del cervello, la capacità dei neuroni di modificarsi e rimodellarsi per tutta la vita. Il cervello può quindi acquisire saperi e nuove conoscenze. Per molto tempo, gli scienziati hanno pensato che dopo i 25 anni, il cervello fosse ormai maturo e che le connessioni sinaptiche e il numero dei neuroni fossero immutabili,
Questa teoria è stata smentita verso la fine degli anni Novanta, quando i neuroscienziati hanno scoperto che la neuroplasticità cerebrale era molto attiva sino alla fine della vita. I neuroni infatti comunicano tra loro attraverso miliardi di connessioni. E' stato inoltre scoperto che negli adulti, il cervello è capace di creare nuovi neuroni (neurogenesi) per tutta la vita.
L'essere umano poi è in grado di capire e sentire quello che provano gli altri. Questa capacità è l'empatia. Collegata con l'empatia è un'altra scoperta, quella dei "neuroni specchio" effettuata nel 1991 dall' équipe del neuroscienziato Giacomo Rizzolatti. Sono gruppi di neuroni che si attivano quando un soggetto compie un'azione, ma anche quando osserva un altro individuo fare la stessa azione.
Il cervello è composto di circa 100 miliardi di neuroni. Ha la funzione di controllare l'intero corpo, e regolare i vari organi e i muscoli. E' formato da due emisferi, l'emisfero destro che controlla la parte sinistra del capo e quello sinistro che contolla la parte destra.
Concludendo, diciamo che non esiste ancora una teoria definitiva che spieghi la struttura e il funzionamento del cervello e della mente, l'origine della coscienza e la nostra essenza di di esseri umani. Le ipotesi spesso vengono corrette e smentite. La stada è ancora lunga, anche se molto affascinante.
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