Pubblicato il 13/08/2011 12:15:19
Forma idrodinamica spinta slancio guizzo propulsione fendente che divide il corpo l’acqua al suo passaggio.
Vita non pullula nel mondo sottoposto ondeggiano alghe mute irreali senza tempo distese ovattate di ombre e di silenzio.
Penetrano i raggi obliqui negli anfratti misteriosi rivelano anemoni e corpuscoli sospesi geometrie caleidoscopiche di luci e di colori.
Mi mimetizzo mare nella tua trasparenza nell’acqua che è sorgente di vita e di purezza ormai ricordo antico di ere primordiali.
Mi sfioro con le dita le squame iridescenti e poi riemergo ancora acquamarina fluida a respirare il cielo.
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