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a Luca

di Alessandro Ferrari
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Pubblicato il 04/05/2011 23:17:54

Ciò che segue è una poesia ma ho preferito inserirla nei testi di prosa perchè merita una piccolo spiegazione.(A dire il vero tutte le mie poesie non sono tali e quindi sono usurpatrici nel territorio dell'arte più pura.)
Capita nella vita di dover affrontare dolori inattesi, storie che puoi leggere tutt'al più sui quotidiani, magari le ascolti in qualche notiziario del telegiornale; la nostra società ci abitua a leggere queste tragedie con distacco o con l'accorato interesse che scema a fine notizia. O scompare a fine lettura e volta pagina.
Certe tragedie ci sfiorano soltanto. E' accaduto ad altri, meno male! Ci diciamo nel più profondo di noi stessi.
Poi, un bel giorno, la tragedia ci centra in pieno e allora... allora non sei preparato, e vieni assalito dal dubbio: come ho fatto a non vedere? Come ho fatto a non capire? Per anni continui a dibattere con te stesso andando alla ricerca di un segnale che non hai colto; o immaginando ciò che avresti potuto fare se l'avessi colto. Cosa avresti potuto fare?
Diciamo, dunque, che questo è ciò che avrei voluto dire se avessi potuto, se mi fossi accorto... se lui mi avesse confidato.
E' l'ultimo pensiero... a Luca.

Andiamo a vivere amico mio
lascia stare questi discorsi
non ti perdere nelle domande della tua età
sono solo tranelli che ti crei
per poterci piangere su,
e coi quali alimenti
questo senso di insicurezza.

Andiamo a vivere e posa quella penna
specialmente se le parole che ne escono
sono tristi come i tuoi occhi, adesso
e fredde come questa sera d'inverno
ed io cammino da solo
sulla polvere della mia vita.

Andiamo a vivere amico mio
e asciugati le lacrime,
vieni con me perchè
ci sono mille cose ancora da fare.
Ci sono donne da desiderare
fiori da vedere sbocciare
schedine da giocare e amici da conoscere.
Ci sono gli uccelli da veder passare
seduti alla finestra.
C'è l'estate da vivere.

Vieni amico mio, vieni a vivere
col sorriso sulle labbra
vero o finto che sia
ti servirà per muoverti meglio
e per capire che la vita è il sole
da veder sorgere e tramontare
un'altra canzone da imparare
mille calci ad un pallone
miliardi di lacrime da versare
e risate da lasciar scoppiare.
Questa è la vita e non è per niente nera.

Fatti coraggio amico mio e guarda il cielo
non spengere tutto così per niente
non credere che sia facile,
non alzare le mani:
ci vuole più coraggio a vivere
che a morire;
ci vuole più coraggio ad affrontare
questo continuo dolore
sperando si tramuti di tanto in tanto
in felicità che non a guardare
questo buco nero
freddo e spento come le tue parole.

Ti prego amico mio
posa quel ferraccio e pensa...
pensa che ci sono mille donne da scopare
e ce ne sarà una sola da amare.
C'è la tua vita da far crescere
e moltiplicare.
Hai ancora parole da dire e da sentire,
vite da incrociare per strada,
hai i tuoi sogni più grandi da capire
e devi ancora incontrarli
perchè ancora nascosti
nelle pieghe del tuo destino.
Questa è la vita, e il bello della vita
è che non la si impara mai.

Pensa, pensaci bene
e guardati attorno.
Guarda chi ti vuole bene.
Guardaci tutti e dimmi cosa vedi,
e rimani con noi
abbiamo ancora mille giochi da fare
e mille bagni al mare
e temporali da veder passare
e i tuoni da sentir scoppiare.

I tuoni da sentire esplodere.

I tuoni.

Adesso non mi resta
che l'immagine della tua faccia sorridente
confusa dalla nebbia dei ricordi
e dalla luce di una mattina d'estate
mentre scoprivi la vita con animo diverso
e correvi assieme a me.
Mi resta un attimo della tua vita
così diverso da questa notte
buia e piena di vento,
con questo freddo che mi prende il cuore
mentre passa questo mucchio di panni bianchi
che ora sei tu.
Adesso addio giovane amico mio
addio mentre risuonano le radio degli agenti
e le macchine mi scorrono piano accanto.
Addio mentre mi volgo e piango da solo.
Addio.
Devo andare a vivere.

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