Pubblicato il 28/07/2011 14:12:50
hai aperto gli occhi quella mattina di rosso consunto velluto agghindata grondava disprezzo pronta a guardare la realtà fissa negli occhi come una cosa qualunque stoica hai percorso quelle strade ora brillanti e pazze ora tenebrose e nebbiose immobili come vasi vuoti sei saltata sul primo treno fantasma diretto verso nessun posto ad ogni sgangherata stazione con pensiline dal gusto vintage murales e imprecazioni forestieri spaesati e sudati attendevano indicazioni da capi stazione troppo svogliati e monocromi per rispondere andavi cercando qualcosa col quale dissetarti saziarti da quella fame di vita e scoperta di fede e risposte circondata di gente in continua sfida competizione erosi dall'invidia eri dannatamente sola nel mucchio per dibattere con chi non volevi vedere ma sapevi li a tenerti compagnia in silenzio vincente qualcuno di vagamente somigliante a te
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