Guido Brunetti
Viareggio “Terra di ferina bellezza”
Mare, sole, spiaggia, serenità, rilassamento sono le qualità che da sempre hanno fondato le potenzialità di sviluppo e di valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale ed economico di Viareggio. La perla della Versilia è così diventata una delle mete balneari predilette non solo dagli italiani, ma anche dagli stranieri. Sia il mare che il sole sono infatti potenti alleati della salute, del benessere psico-fisico e della bellezza della pelle. La città è anche famosa per il suo Carnevale, uno dei più importanti del nostro Paese.
Viareggio è avvolta dalle dolci carezze dei caldi raggi del superbo sole d’estate, che folgorano, d’accordo con D’Annunzio, i monti alpestri, quando “tremolano” le onde del Tirreno, mentre le paranzelle “scivolano” sulle acque come le ninfe antiche.
Qui, la terra di Viareggio mostra le sue epifanie e si muta in umanità primigenia, con lo stupore e i suoni e i silenzi e l’estasi lirica.
Una sinfonia di forza e di leggerezza dello spirito, una infinita tranquillità d’animo, un accordo di colori, luci, forme, simboli, atmosfere.
E’ il fascino e il mistero di Viareggio. Che mi hanno portato a definirla “Terra di ferina bellezza” e a dedicarle un carme che si intitola “Ode a Viareggio”, i cui versi sono stati incisi su una targa marmorea dal Comune affissa su una parete della scuola dell’infanzia, in Darsena.
Viareggio mi si manifesta in una meravigliosa epifania del luogo. E’ il luogo dell’anima, il luogo della mia anima. Una condizione dello spirito, quello status che gli antichi filosofi greci chiamavano euthymia e eudaimonia, uno stato di benessere e di serenità, una ricerca di felicità intesa come principio dell’esistenza, che tende, come sosteneva Platone, al bene e alla virtù.
L’immagine di Viareggio espressa da questa ode assume non soltanto una dimensione creativa, ma anche una valenza universale, eterna, metafisica, le cui radici si possono rintracciare a partire da Omero, Platone e Aristotele, attraversano il Medioevo e il Rinascimento e giungono al Romanticismo e alle teorie del Novecento.
Emerge un affresco animato da un profondo respiro spirituale. Mare, monti, colline, spiaggia, sole, cielo: è l’ascesa dello spirito che ritorna nel suo mondo.. L’esaltazione della natura e del cosmo, in cui è contenuta Viareggio, mira a contemplare l’infinito e la bellezza del creato. Su tutto aleggia l’anima dell mondo e la dimensione del trascendente e dell’aldilà metafisico.
L’atmosfera di Viareggio creata dai versi dell’ode “rilascia- ha scritto il poeta Pietro Menditto- veramente sensazioni di una tranquillità straordinaria. Sono versi che “appartengono alla poesia da giudicare tra le grandi opere. E’ vera poesia”. Un auspicio poetico- aggiunge Menditto- “che fa onore a uno scienziato-umanista qual è Brunetti, una figura che apprezzo e stimo sommamente”. Brunetti -conclude- onora la cultura e la scienza per il contributo di sapere che apporta, ma anche per la profonda e classicamente signorile umanità che impronta il suo stile di autore, permeato di un’etica profonda di cui si sente la mancanza”.
In questa direzione vanno anche alcuni commenti di persone di Viareggio. "L’atmosfera di Viareggio creata dai versi dell’ode di Guido Brunetti- ha dichiarato un’anziana suora- genera in me una grande forza spirituale, ha il potere di alleviare gli acciacchi della vecchiaia e di suscitare nel mio animo sempre nuove emozioni”. “E’ una forma di elevazione culturale ed esistenziale- ha scritto un’altra signora di Viareggio-, un’apertura mentale, un sentimento di liberazione e di gratificazione”. Infine, un famoso e illustre uomo politico di Roma ha dichiarato: “A leggere la bellissima poesia “Ode a Viareggio” mi viene voglia di recarmi nella splendida città della Versilia per sperimentare e rivivere l’emozione che i versi mi hanno generato”.
In verità, a partire dal XVIII secolo, si assiste allo sviluppo di località termali e balneari, soprattutto in Inghilterra, divenendo rapidamente sinonimo di status symbol nella nobiltà e nella borghesia. Le località marine vengono privilegiate poiché rispondono al bisogno della cura della persona, del benessere psico-fisico e del clima mite.
Il loro sviluppo è anche dovuto al ruolo fondamentale della scienza medica, che mette in luce le qualità dell’acqua salata del mare. Le prime ad affermarsi sono le cittadine che si affacciavano sull’ Oceano Atlantico. Verso la metà del XIX secolo vengono aperti i primi stabilimenti balneari anche in Italia, in virtù di una maggiore attenzione nella cura del proprio corpo, in relazione all’igiene e agli effetti benefici sul piano fisico e mentale.
Si sviluppano le prime zone costiere, come la riviera ligure, Viareggio, Venezia, Napoli, Capri, ecc. Sono località accomunate dalla presenza di clienti facoltosi e dell’alta borghesia. Agli inizi del Novecento, la clientela si diversifica e popola le spiagge. Esplode il fenomeno del turismo balneare e il bisogno di mare, sole, spiaggia, divertimento.
Negli anni Sessanta del secolo scorso, l’Italia si impone in via definitiva tra le più importanti destinazioni del turismo balneare, che rappresenta uno dei settori più rilevanti dell’economia.
Evidenze scientifiche e mediche hanno mostrato al riguardo che il mare, il sole, la spiaggia sono rimedi straordinari, veri toccasana per il benessere dell’organismo. Migliorano l’umore e la circolazione, alleviano disturbi d’ansia, della pelle e i problemi della tiroide. C’è poi una ricarica di minerali e vitamina D. La quale genera un sistema immunitario più forte dovuto all’esposizione dei raggi solari e contribuisce all’attivazione delle cellule del sangue che hanno il compito di proteggere l’organismo da batteri e virus. I sali minerali disciolti nell’acqua marina sono potenti rimedi contro psoriasi, acne e dermatite, e purificano infine le pelli troppo grasse.
L’acqua di mare e i raggi del sole riescono inoltre a incrementare il rilascio della serotonina, definita l’ormone del piacere e della felicità, che allevia gli stati di ansia e depressione, lo stress e gli stati di tensione. L’aria di mare libera le vie respiratorie, in quanto ricca di particelle di sali di iodio, calcio, magnesio e cloruro di sodio. Sono elementi che rendono le vie respiratorie più resistenti alle aggressioni virali, come tosse e raffreddore. La vita di mare infine aiuta la riattivazione della circolazione linfatica, che giova a chi soffre di cellulite e ritenzione idrica.
Conclusione. Il senso della bellezza di Viareggio
Abbiamo definito Viareggio "Terra di ferina bellezza". La bellezza è la qualità capace di appagare l'animo, ha una dimensione "universale" (Platone) e una funzione catartica "liberatoria" (Aristotele), è purificazione dell'anima ed esprime un forte potere simbolico. La bellezza è una forza estetica, metafisica ed etica.
Una terra che dunque genera armonia, spiritualità, emozioni, sentimenti, stati d'animo positivi, godimento estetico, attivando sistemi neuronali e aree del cervello, che promuovono il benessere fisico e mentale della persona.
Il mare, la spiaggia, il sole hanno, come abbiamo mostrato, un grande potere curativo, generano notevoli benefici all'organismo e alla nostra salute. Producono sedazione neuromuscolare e tranquillità dell'animo.
Qual è dunque il senso della bellezza della terra di Viareggio?
E' un'emozione estetica, un piacere estetico, un senso di benessere e di serenità dello spirito. Una condizione che evoca il senso di "fusione" (Freud) che il bambino prova con la madre "completamente buona".
Nelle frasi finali del "Fedro" di Platone, Socrate è immerso nell'ambiente naturale dei platani e al sole pomeridiano ed esclama: "Oh caro Pan, e quanti altri dei qui dimorate, fate che io sia bello di dentro". Il senso di unione (fusione) con la natura viene nuovamente espresso da Socrate nella "Repubblica": "E quando un animo bello armonizza con una forma bella, e i due sono plasmati in una sola forma, quella sarà la più bella delle visioni per chi ha occhi per vederla".
La bellezza è fusione di anima e natura, di Io e paesaggio. Il paesaggio, il mare, la spiaggia e il sole della "Terra di Viareggio".
Che cosa è dunque la bellezza? "E' il dono di Dio" (Aristotele).
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore guido brunetti, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.