Pausa
Nei piccoli e preziosi momenti di quiete
osservo il cielo così terso
e pittoricamente azzurro,
così intenso
da essere uno sfondo
di pregiato tessuto
teso a proteggere le case
dalle sporgenze delle antenne
su cui si adagia.
Il silenzio.
Si agitano i miei pensieri
alla stregua di quelle piccole
ali scure che attraversano
lo spazio tanto velocemente
da far pensare che giochino
a rimpiattino.
Il telefono.
Parole, frasi, ricordi
e sensazioni
continuano a susseguirsi,
sorde al richiamo del dovere,
e sempre in agguato ad occupare
ogni angolo della mente.
Ancora quello squillo, impellente.
Un ultimo sguardo a quel cielo,
un sospiro e tutta me stessa
torna a sonnecchiare
dietro quel velo di dovere
che si dileguerà di nuovo,
ma solo fuori da qui,
al fresco buio stellato.
(1991)
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