Pubblicato il 11/07/2011 00:44:39
Ti ho conosciuto privo di vita steso sul gelido marmo di un disumano obitorio in un dicembre senza sole.
E freddo faceva davvero da farti morire così per strada coricato presso il muro dei giardini.
Ultimo tragitto all’isola quieta la lancia scava l’onda in laguna. Mia madre taceva afflitta e io nemmeno ti conoscevo.
Ti era stata matrigna la guerra undici anni di azzardi e paure e nemmeno uno straccio di pensione da potere tirare i remi in barca.
Successe qualche tempo prima procedendo di sera sulla riva un’ombra discosta intabarrata. Lei si arresta sgomenta e dice “Quello è tuo padre”.
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