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IL TRAMONTO

di Catello Nastro
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Pubblicato il 30/03/2008

IL TRAMONTO
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Dovessimo fare un censimento tra quanti amano l’alba e quanti amano il tramonto, non so’ chi vincerebbe.
Sono essi due momenti della giornata ognuno tanto diverso dall’altra che coinvolgono non solo la luce ma anche i colori.
Molti sono stati gli artisti che hanno saputo riportare sulle loro tele i colori di questi due momenti salienti della giornata.
Ma pur nella loro bravura certamente essi non sono riusciti a cogliere i colori caratteristici proprio perchè sia l’alba che il tramonto vivono i vari momenti cromatici la stessa vita di un fiore.
Un attimo.
Un attimo per offrire agli uomini la loro costante di luci ed ombre, di chiaroscuro cangiante e di vari accostamenti di colori che mutano attimo per attimo..
Preferisco il tramonto proprio perchè rappresenta il riposo: il riposo del sole che se ne va a dormire per apparire, come al solito, il giorno dopo.
Forse lo preferisco all’alba perchè il tramonto è l’inizio della quiete, del riposo, del rifugiarsi in un mondo che consente per circa mezza fgiornata di non apparire, di non fare il protagonista in un mondo che, seppur offre dei momenti magnifici, pur sempre riserva dei momenti di tristezza che nulla hanno a che vedere coi momenti di pace che infonde il nostro cuore il fugace attimo della fase ultima della presenza del sole sulla parte a noio visibile del pianeta.
In tutto questo l’essere umano che vive intensamente la potenza della luce dell’astro più vicino a noi, accumula nel suo io dei sentimenti, delle emozioni, degli stati d’animo che mutano col cambiare dell’umore.
Il tramonto infatti può rappresentare il riposo ma nello stesso tempo può anche rappresentare il trapasso, può rappresentare il riposo temporaneo ma anche il riposo eterno,e che dire poi delle tenebre che se motivano il racchiudersi in noi stesso per una pausa di raccoglimento da un lato, dall’altro pur rappresentano la fine della luce, la fine di un momento di chiarezza.
Insomma le interpretazioni che noi possiamo dare al tramonto devono prima passare dai nostri stati d’animo, dal nostro umore temporaneo ma anche dal modo di considerare i fenomeni naturali e partecipi alla nostra vita interiore.
Dal tramonto si può cogliere sia il pessimismo che l’ottimismo dell’essere umano.
Tutto dipende dal nostro stato d’animo: ma anche in questo va chiarito il concetto che sia l’uno sia l’altro possono essere condizionati dalla visione del tramonto.
Nel tramonto, quindi, si possono cogliere i seguenti momenti della nostra vita interiore:
- la pace;
- il silenzio;
- il raccoglimento,
- la riflessione;
- l’amore;
- i limiti della nostra potenza;
- il confronto con la natura;
- la presenza di Dio Onnipotente creatore del cielo e della terra;
- il ricordo dei genitori;
- la preoccupazione per quelli che verranno;
- la poesia della vita come unica e principale fonte di ogni manifestazione artistica figurativa e non figurativa: pittura, scultura, architettura, fotografia artistica, composizione poetica o letteraria in genere, brano musicale per andare a concludere con le realizzazioni artistiche nel campo automobilistico, della moda, del designer applicato ai più svariati campi della scienza e della tecnica;
- l’amore visto come apportatore di luce, di colori, di stati d’animo contrastanti , di momenti alternanti, di fasi creative e distruttive, di situazioni di accostamenti e di separazioni, eccetera;
- il confronto che ognuno di noi dovrebbe fare ogni mattina non appena si alza dal letto e si guarda allo specchio.
E queste sono solamente alcune fasi del tramonto del sole, chissà quante altre migliaia si potrebbero cogliere nel fissare il suo cammino, ora lento ora veloce, misurato col contachilometri del nostro cuore.
Amo spesso guardare il tramonto ed in esso ritrovo momenti sempre diversi l’uno dall’altro.
Penso che la sera ognuno di noi, invece di stare due o tre ore davanti al televisore, se ne stesse a fissare i sole e cercherebbe di leggere nel suo grande libro, forse arricchirebbe di nuovi contenuti la sua esistenza allontanando le banalità che ci propinano dei programmi talvolta insulsi e privi di un qualsiasi significato razionale, ma posti lì solo per fare audience e tenere inchiodati davanti allo schermo per ore intere sonnambuli ed ipertesi per poi colpirli all’improvviso con messaggi pubblicitari che dovrebbero influire molto spesso sulle scelte di vita.
E terribilmente molte volte ci riescono.
Certo che in questa selezione la costante essenziale deve essere il coraggio delle scelte: se questo viene a mancare si ricade in un’apatia che addirittura non ci permettere di vivere razionalmente per scrollarci di dosso, odi, pregiudizi, ataviche reminiscenze del nostro inconscio, problematiche studiabili solo a livello psicanalitico.
Il tramonto del sole: un momento della nostra giornata nel piccolo del nostro microcosmo, un momento della nostra vita che si ripete ogni ventiquattro ore nel nostro macrocosmo.

Catello Nastro - tratto da “CILENTO MACILENTO” edizioni “Il Cilento nuovo”, 2004


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