Pubblicato il 03/07/2011 09:54:28
Mi sospinge verso di Te la tramontana del mattino.
Ogni onda del lago mi lambisce piano mentre incedo sola nel mattino d’acquerello tenue e vago.
Della mia vita lontana, in cenere e brace resta lo sbiadito sorriso bambino, la nivea magnolia orfana nella valle di tenebra dove brancolo senza requie.
Ed il rimpianto nel fiore di neve, la giava d’un inverno come sogno sussurrato e lievein delebile alla Memoria, mentre solitaria e triste fiorisce all’ombra della tua assenza la mia magnolia.
Chissà se nei verdi campi Ti veglia lo sguardo del frondoso ontano nello stormire del fiordaliso al vento V’è pace nella tua eterna dimora.
Tu che nel cuore mio sei rimasto rosa di nostalgia, spina di rimpianto, struggente ed elegiaco concento.
Chissà se nel minuetto delle stagioni nella carezza del ricordo nel bacio gentile del vento hai trovato la pace al tuo umano tormento.
E il cuore in fiamme dispiega ali di fuoco e di rimpianto bruciante e a Te vola con fremito anelante.
Ora che sei perdutamente lontano stanca, fredda e vuota è la mia mano nel tessere di lacrime e riembranza la tela scarlatta del rimpianto, ora che oltre ogni infinita distanza soltanto ci unisce l’orfico canto.
Darei il respiro per averti soltanto un giorno al mio fianco. Ed il ricordo di Te Priamo diletto danza nel minuetto di rugiada del mattino bianco.
Mi sospinge verso di Te il maestrale dell’anima mia, dal cuore di tenebra della mia solitudine abissale ti ritrovo in ogni petalo di ricordo in ogni fiore della memoria in ogni baluginare d’elegia.
Mi porta da Te il vento di ponente.
Dal mare dei ricordi approdo stanca e mesta alla tua riva, mia baia sospirata nella luna d’emozione rifulgente.
Della vita, dei sogni, delle illusioni perdute, dell’amore in cenere alla fine della sinfonia dell’esistere cosa resta?
I petali appassiti, la musica lontana, i passi perduti della muta e dileguata festa.
E rinasco in Te, nell’abbraccio tuo che profuma di mare.
Mi placo in Te rifugio dell’anima mia, nel palpito malinconico dell’Amare, nel meriggio d’oro senza fine del ritrovarsi dove il sole d’un abbraccio non può mai tramontare.
Alla memoria di mio padre Emilio
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