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Al crepitare del fuoco nel camino
Sono qui con me Dolci e struggenti i ricordi A farmi compagnia Al crepitare del fuoco nel camino.
Il silenzio fiorisce di nostalgia Nel gelo anonimo di un mattino.
Alla finestra fumano sonnolenti i camini Come lo scorrere maestoso del nobile fiume Sui lungarni fiorentini In un pomeriggio toscano Dal sole baciato.
Palpita nel cuore L'autunno di un sorriso paterno, Un abbraccio perduto....
Tutto l'Amore vissuto Che non ho più dimenticato.
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti.
Luino, 17 novembre 2024
Id: 72064 Data: 17/11/2024 13:23:33
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La tavola della festa
La tavola della festa. Poesia di Marina Pacifici
E nel nulla assoluto, Nel silenzio memore Di una casa come tante In un piccolo centro storico S'illumina un ricordo.
Altra dimora, La grande casa alla stazione, Un Natale lontano La tavola imbandita Nel sapore di nostalgia Di una perduta festa.
I volti allegri Di mio padre e di mia madre, Il biondo cagnolino scodinzolante A noi vicini nei pressi.
Il sapore antico ed agrodolce Della gioia familiare Di una lontana festa Mi sovviene nella sera.
Ora che per voi posso dire soltanto una Preghiera E riposate all'ombra dei cipressi, Nel cuore solitario Un ricordo vivo e struggente Come il fuoco nel camino Una notte d' inverno Ardente mi resta.
Luino, 16 novembre 2024
Id: 72058 Data: 16/11/2024 15:03:51
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Un manto di brina
C'e' qualcosa di diverso Nell' aria stamattina. Arriva a passi quieti l'inverno Su una slitta di nostalgia Sopra un manto argenteo di brina.
C'e' qualcosa di nuovo nel cuore solitario E puro Mentre fumano allegri i camini.
C'e' qualcosa di dolce In questo rigore di scorcio autunnale. Vanno liberi sul sentiero della speranza Tra gemme di gelo I miei sogni bambini.
Id: 72052 Data: 15/11/2024 11:15:07
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L’ultima rosa d’autunnoE
EE' l'ultima rosa d'autunno Che nel giardino della Memoria E' fiorita soltanto per Te.
In silenzio Nel mio cuore l'ho coltivata Tra i rimpianti ed i tanti perché.
E' una rosa Da gocce d' amore, ricordi e rugiada accarezzata Che colgo pensando ora a Te.
Troppo presto, All'alba, Dovesti partire in esilio, Mio indimenticabile ed amato re.
In memoria di mio padre nel giorno del suo compleanno. Luino, 5 novembre 2024(
Id: 72048 Data: 14/11/2024 10:56:58
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E ci basterebbe soltanto un minuto
E ci basterebbe un minuto. Poesia di Marina Pacifici.
Vorrei che ti fosse concesso Di tornare Anche soltanto per un giorno.
Sentire un bussare gentile alla mia porta, Aprire, Rivedere il tuo sorriso indimenticabile Nel rosseggiare d' autunno, Mentre volteggia nel vento Una foglia morta.
Sederci al tavolo E raccontarti Tutto cio' che e' accaduto Da quando tristemente te ne sei andato, Come un treno nella notte Mai dimenticato.
E sentire ancora la dolcezza della tua voce, La carezza del tuo sorriso, Bacio di sole d' autunno Sul mio stanco viso.
E ci basterebbe un minuto, padre mio, Per l' emozione di un lungo abbraccio, Empito di un Amore Sopravvissuto oltre la morte Che non e' andato mai perduto.
Luino, 10 novembre 2024
In memoria di mio padre Emilio.
Id: 72047 Data: 14/11/2024 10:40:43
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Vorrei dirti
Vorrei colorare Dell'azzurro tuo sguardo le mie parole, Ma la mia voce emozionata Si e' persa nel silenzio malinconico delle viole.
Vorrei dirti in un sussurro Cio' che sente il mio cuore... Ma tu sei lontano E in solitudine Nel mare di assenza di una domenica di luglio Veleggiano alla deriva Nella nostalgia di Te Le mie ore.
Luino, 14 luglio 2024
Id: 71523 Data: 14/07/2024 14:00:23
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Un’ estate in Toscana
Un' estate in Toscana Poesia di Marina Pacifici
E allora mi rifugio nell'abbraccio dei ricordi, Quando la nostalgia suona per me soltanto Irresistibie i suoi accordi.
E mi ritrovo sotto il sole, Nel canto delle cicale, Tra gli uliveti o all' ombra dei cipressi In terra di Toscana E sento nel cuore viva quella gioia lontana.
E quindi cammino a te vicino, per mano, Nell' armonia agreste del paesaggio fiorentino.
E nella carezza memore del tuo sorriso, Poeta, Mi palpita ancora emozionato il cuore... Ricordo incancellabile Di un grande e perduto amore.
In memoria del Poeta fiorentino Lorenzo Crocetti, In arte Lorenzo il Tosco.
Luino, 12 luglio 2024.
Id: 71506 Data: 12/07/2024 10:22:16
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Pioggia
Pioggia Poesia di Marina Pacifici
E' una pioggia battente questa sera Nel dipanarsi di un'incerta estate A ricordarmi la dolcezza d' autunno del tuo sorriso com'era, La tua ironia, la gioia di esserci incontrati, Le passeggiate sui lungarni, le nostre risate.
E' una pioggia continua e triste Che scende in carezza di nostalgia sul cuore A farmi rivivere in un sospiro l'elegia emozionante E l' armonia, mio Poeta, dei lunghi anni trascorsi insieme nel nostro indimenticabile amore.
In memoria di Lorenzo Crocetti detto Il Tosco. Ed
Luino, 7 luglio 2024
Id: 71471 Data: 07/07/2024 21:41:36
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Se Tu fossi qui
Se Tu fossi qui Poesia di Marina Pacifici
Ora che sei il mio angelo E vegli su di me dal paradiso ... Mi si velano di lacrime gli occhi Quando ripenso al tuo meraviglioso sorriso.
Sole radioso, buono, paterno, degli uliveti toscani in festa E l' emozione profonda del tuo abbraccio.... Questo nel cuore ancora mi resta....
Se Tu fossi ora qui con me, Poeta dell' Anima mia.... La mia vita sarebbe felicità Non la tormenta di neve nella notte di un' invincibile nostalgia....
In memoria di Lorenzo Crocetti.... Poeta dell' Anima mia R i.p. 🙏🙏🙏🙏
Id: 71407 Data: 30/06/2024 11:49:58
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Se ci fossi ancora Tu
Se ci fossi ancora Tu.
Forse e' solo nostalgia.... Ma vedo l' ombra radiosa del tuo sorriso nella mia....
Forse e' solo malinconia.... Eppure mi rivedo bambina Mano nella mano con te Sicura e felice camminare per la via.
Ed e' la tua sedia vuota al mio compleanno che mi porto con una lacrima nel cuore Come il nostro abbraccio... Fermo immagine d' amore....
Forse e' solo elegiaco rimpianto Se ci fossi ancora Tu.... Ma vedo il bacio della tua carezza, Papà amato, Nella stella splendente Che mi occhieggia da lassù.
In memoria di mio padre Emilio, ferroviere. Per sempre❤️
Id: 71381 Data: 28/06/2024 11:54:56
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Un ricordo di Te
Un ricordo di Te Poesia di Marina Pacifici
Il tuo sguardo fiero, puro, Perso all' orizzonte, sereno. Passano gli anni Dal tuo inesorabile commiato Ma, come vedi, Nel ricordo e nella nostalgia, Al mio rimembrare Nulla manca o viene meno.
E così ti voglio ricordare In un brindisi col calice di Riserva Chianti.... Negli anni che abbiamo felicemente trascorso insieme E sono davvero tanti....
E così, ti voglio ricordare, valente e caro Poeta.... Anche ora che mi sei accanto. E con la dolcezza del tuo sguardo Tramuti anche ora, Nella mia solitudine, Nel respiro di Speranza di un sorriso L' amarezza del mio pianto.
Memento Tua Mihi sempre cara erit. Traduzione dal latino: La Memoria di Te Mi sarà rsempre cara. A Lorenzo Crocetti, Il Poeta Fiorentino.... 🙏🙏🙏❤️❤️❤️
Id: 71261 Data: 16/06/2024 13:26:24
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Pioggia di giugno
Pioggia di giugno Poesia di Marina Pacifici
E' una pioggia lieve stamattina A parlare al cuore stanco, A commuovermi con gli empiti puri Di un' emozione bambina.
E' una pioggia serena, senza fretta, Che rischiara l' anima E nell' abbraccio struggente di un ricordo la consola E la tiene stretta.
E' una pioggia leggera A riportarmi nel volo del cuore da Te, a Firenze, E a rammentarmi, Poeta dell' anima mia, La carezza dolce e radiosa del tuo sorriso Com' era.
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti. Dio benedica il tuo riposo, Carissimo Lorenzo, e la tua grande anima. 🙏🙏🙏
Luino, 15 giugno 2024
Id: 71249 Data: 15/06/2024 12:24:36
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Sulle colline del Chianti Fiorentino
Sulle colline del Chianti Fiorentino Poesia di Marina Pacifici
Ora che che gli istanti corrono come un treno ad alta velocità E di anni ne stan passando in solitudine davvero tanti....
Vorrei perdermi un mattino d' estate Fra le strade assolate del Chianti Fiorentino Percepire l' abbraccio degli uliveti e vigneti di Toscana... Assaporare la bellezza all' ombra in fiore di un lilla'. Inebriarmi del profumo di menta selvatica, Sorridere all' ammiccare dei papaveri, Udire il canto ipnotico delle cicale...
E sentire i palpiti del mio cuore bambino, Così indifesi, così spontanei e veri.... E ovunque io vada Sentirmi felice, placata..... Ritrovarmi a casa Ed amare il canto in assolo della campagna fiorentina....
Riscoprire un sogno nel cuore, Come quando ero bambina.... Amare il viaggio da sola nell' armonia della natura e della Tua terra, Poeta, Sorridere come ad una compagna di banco e d'avventure Abbracciare il nastro d' argento della strada....
Evviva la Toscana e le meravigliose colline del Chianti Fiorentino che mi videro davvero felice ♥️
Id: 71161 Data: 08/06/2024 13:49:23
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Al crepuscolo
Si dischiudono i fiori al crepuscolo Quando penso a voi, miei cari lassù in cielo....
Vi ho amato per una vita, vi amo in un empito di commozione nella memoria.... Non vi ho mai dimenticato....
Possa il Signore benedire il vostro riposo E le vostre anime pure. Accarezzare in un abbraccio di conforto E consolazione la solitudine del mio oggi Ed il mio struggente passato.
Id: 71114 Data: 03/06/2024 18:15:40
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Primavera fiorentina
Primavera fiorentina. Poesia di Marina Pacifici
E' una pioggerella leggera stamattina Che giunge in paterna carezza A risvegliare un canto nell'anima smarrita, A dissolvere come nebbia al sole la tristezza.
E in un barlume di memoria A ricordare in un sorriso al cuore La rinascita e l'armonia Di una primavera fiorentina.
Luino, 25 maggio 2024
Id: 71035 Data: 25/05/2024 10:59:52
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Vorrei tornare a Firenze
Vorrei tornare a Firenze Poesia di Marina Pacifici
Vorrei arrivare a Firenze Nel sorriso di benvenuto Della stazione di Santa Maria Novella Una sera E veder brillare nel blu la prima stella.
Vorrei tornare a Firenze E respirare la vita delle vie del centro E sentirmi palpitare viva e sognante Un' emozione dentro.
Vorrei contemplare la città Dalla maestà del Piazzale E godermi il sole, il vento, L' atmosfera regale.
Vorrei tornare a Firenze In autunno sotto la pioggia splendente Un mattino presto E sentire l'ironia fiorentina di una voce dire: Deh, ma che tempo 'a bischeri gli e' questo!.
Vorrei tornare a Firenze, la tua città, Un giorno di primavera E all' ombra in fiore del lilla' Ricordarmi La carezza mite del tuo sorriso com'era.
Vorrei tornare alle Porte Sante E udire i miei passi solitari sulla ghiaia. Ricordare Quando eri al mio fianco, Poeta, E stringevi con amore la mia mano Nel gioioso volo Tra i cipressi secolari della ghiandaia.
Nota. Le Porte Sante: il cimitero monumentale di Firenze accanto alla Basilica di San Miniato al Monte. Il Piazzale e' il Piazzale Michelangelo.
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti.
Id: 71010 Data: 22/05/2024 12:56:46
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All’ ombra del glicine
Tornerà il sole sulle mie colline Scriveva un poeta fiorentino Al mio cuore così caro.
Ma ora e' pioggia, mestizia ed inquietudine Sul mio sentiero Impervio ed amaro.
Eppure, Tornerà il sole sulle mie colline.....
E nel canto della solitudine In un bacio di sole Un giorno qualunque Accarezzerò nuovi sogni e speranze All' ombra del glicine.
Luino, 15 maggio 2024
Id: 70945 Data: 15/05/2024 20:47:36
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Per voi
Per voi. Poesia di Marina Pacifici.
Sarà un'aurora di luce Dall' emozionante colore.... Un palpito di vita e di gioia A parlarmi in un sussurro Di un perduto ed indimenticabile Amore.
Potessi ritrovare il vostro sorriso E placarmi nel vostro abbraccio.... Di speranza e rinascita canterebbe per me il solitario maggio.
In memoria dei miei genitori e del Poeta Lorenzo Crocetti.
Id: 70909 Data: 12/05/2024 14:20:26
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Oggi come allora
Oggi come allora. Poesia di Marina Pacifici
La pioggia mi accompagna Triste e silenziosa Sinfonia di solitudine E mi sussurra la tua storia.
Mi giunge in carezza di memoria A rammentarmi come sia la vita Con i suoi disincanti ed inganni.
E la nostalgia di Te, caro papà, Dura da quattordici anni...
Piove, oggi come allora, A mormorare all' anima mia assorta Quanto mi manchi E in un empito commosso Quanto io ti ami ancora.
In memoria di mio padre. 6 maggio 2010 6 maggio 2024
Id: 70861 Data: 06/05/2024 14:04:20
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Quel perduto autunno
Quel perduto autunno Poesia di Marina Pacifici.
Quel tuo sorriso mite, Mio perduto autunno, Pomeriggio di sole d' ottobre sulle colline. Quello sguardo paterno, profondo, Capace di curare ogni inquietudine E dell' anima le dolenti ferite.
Da molti anni non posi più passi Sull' umano sentiero, Ma so che sei volato lassù Sapendo quanto t' amassi.
Ed e' il tuo abbraccio, padre, Quello che più mi manca Quando una nevicata di ricordi La mia anima solitaria Della nostalgia e del rimpianto di Te Ammanta ed imbianca.
In memoria di mio padre.🙏❤️🌹 6 maggio 2010 6 maggio 2024
Id: 70842 Data: 04/05/2024 12:24:42
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Il mio tempo ritrovato
Il mio tempo ritrovato. Poesia di Marina Pacifici
Ora e' pioggia, Lacrime del cielo e disillusioni sul selciato.
Sferza la pioggia, Fredda e implacabile sul cuore Che sussulta ridestato.
Cigola su vecchi cardini, come per incanto, La porta del passato. E s' apre solo per me Mi attendeva e varco la soglia io soltanto...
Nella carezza della memoria Il mio tempo e' ritrovato.
Luino, Primo Maggio 2024
Id: 70822 Data: 01/05/2024 14:24:11
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Pioggia di fine aprile
Pioggia di fine aprile. Poesia di Marina Pacifici
In questa pioggia triste e fredda Di fine aprile Vanno i miei passi in solitudine sul selciato.
Poi un refolo di vento canta Tra il verde nuovo di un faggio E tutto e' ritrovato.
L' abbraccio struggente dei ricordi, La carezza di sole d'autunno Del tuo sorriso lontano...
Torna in un empito La rimpianta stagione fiorentina Al fianco di chi ho tanto amato.
In memoria del Poeta fiorentino Lorenzo Crocetti.
Id: 70758 Data: 27/04/2024 11:18:11
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Stella cometa
Stella cometa
E chissà dove brillerà adesso La carezza d' autunno del tuo sguardo Ora che, caro Poeta, Come stella cometa Nella mia vita sei passato.
Ora che Di solitudine e rimpianto Nel ricordo di Te Mi consumo e ardo.
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti. R.i.p. 🙏
Id: 70560 Data: 17/04/2024 12:02:16
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Un bacio di neve
Ho visto sul tuo musetto Un bacio di neve... Ma il nostro, mio angelo, Non e' un cammino breve....
Ho visto sul tuo amato musetto un sorriso lontano..... Ovunque sei e sarai, mio Amore, Troverai in carezza il mio passo sincrono al tuo E materna vicino a te, piccola stella, A proteggerti la mia mano.....
Alla mia piccola Charlotte....❤️❤️❤️❤️😍😍😍
Id: 70531 Data: 13/04/2024 14:24:31
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La carezza di un ricordo
La carezza di un ricordo. Poesia di Marina Pacifici
In questo tempo banale E senza senso Un bocciolo di nostalgia Diventa lirico pianto.
E nella carezza di un ricordo Nel palpito della primavera Ancora mi sei accanto.
E la tua ombra d' Amore M'illumina di luce E diventa respiro e canto.
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti.
Id: 70528 Data: 12/04/2024 16:45:56
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Bianchi tulipani
Sarà lo sguardo premuroso In veglia Di bianchi tulipani A sussurrare al mio cuore disperso Che non siete lontani....
Sarà il bacio di un colore di neve A ricordarmi nella carezza di sorrisi amati e perduti un sogno d' amore lieve....
Verrò lassù da voi Quando Dio vorrà un giorno.... E senza fine sarà il nostro abbraccio e la festa radiosa del mio ritorno....
Ai miei cari e al mio Poeta Lorenzo Crocetti lassù in cielo. 🙏🙏🙏🙏
Id: 70494 Data: 08/04/2024 15:54:46
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Pioggia
Pioggia Poesia di Marina Pacifici
Cade fredda e triste la pioggia Sul pave' insieme al cuore desolato Nella Pasqua di Resurrezione.
Scende fitta, continua A sussurarmi Chi per tanti anni ho amato, Altra perduta emozione.
La Pasqua con Te, a Firenze, Altre primavere, Diversa felicità.... Altra ambientazione.
E così, fin lassù.... Poeta, sii benedetto... Sarai nella mia memoria e nel mio cuore per sempre... Senza mai l' ombra del dubbio, incertezza O esitazione....
In Tua memoria, Poeta. Grazie.... 🙏🙏🙏
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti
Id: 70439 Data: 31/03/2024 16:40:46
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Ombra d’ Amore
Ombra d'Amore che segui premurosa tutti i miei pensieri.
Ti prego, ora che sul mio cammino si fa sera, restami accanto e portami con Te, per mano, sui Colli Fiorentini fra amati e indimenticabili sentieri.
Sorridimi ancora e recami leggera col passo di primavera come la Pasqua insieme alla Basilica di San Miniato al Monte come fosse ieri.
In amata memoria del Poeta fiorentino Lorenzo Crocetti.
Luino, 29 marzo 2024
Id: 70419 Data: 29/03/2024 09:24:43
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E vi ritrovo
E vi ritrovo in un empito nel bacio di rugiada del primo mattino all'ombra di veglia perenne del cipresso quando mi accorgo che nella carezza dei ricordi, miei cari mamma e papà, ancora mi sorridete con amore dal mio cuore bambino.
In memoria di mia madre e mio padre.
Luino, 23 marzo 2024
Id: 70368 Data: 23/03/2024 10:05:24
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Le tue mani
Rivedo ancora le tue belle mani da pianista. In questo giorno di silenzio e solitudine la nostalgia nel ricordo m'annebbia la vista.
Dolci, eleganti, gentili le tue mani carezza d'autunno ponti della mia speranza fanciullesca verso il domani.
Gli anni son volati ma vorrei che Tu sapessi... Le tue mani le stringo ancora nel mio cuore come le vedessi.
In memoria di mio padre. Luino, 21 marzo 2024
Id: 70355 Data: 21/03/2024 13:25:46
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E vorrei
E vorrei che la neve dei ricordi Di queste rose bianche Ora si tingesse Dello scarlatto rimpianto Della mia solitudine E del mio disperso cuore... Per sussurrare Che senza di voi Ed il mio angelo custode Nella mia memoria dolente Ed accorato canto Non ho più conosciuto la tregua L' autunno mite E la carezza dell' Amore. In memoria Dei miei genitori Enza ed Emilio E del Poeta fiorentino Lorenzo Crocetti.
Id: 70323 Data: 17/03/2024 15:46:03
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In Tua memoria, Poeta
E chissà dove brillerà ora Il chiaro incanto del tuo sguardo, Autunno dolce sulle colline di Toscana, Ora che Come vela alla deriva Di solitudine e nostalgia, Mio amato Poeta, Senza Te mi consumo ed ardo.
In memoria del Poeta fiorentino Lorenzo Crocetti
10 marzo 2024
Id: 70274 Data: 10/03/2024 11:47:13
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Un filo di fumo
Un filo di fumo In una danza di nostalgia Lento dai tetti sale E la memoria torna Sui suoi amati sentieri.
Un filo di fumo avvolge i miei pensieri Nella mattinata invernale E mi riporta A quel tempo struggente in cui Tu, Caro papà, c'eri.
In memoria di mio padre.
Id: 70163 Data: 24/02/2024 11:17:16
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Mi chiedo chi io sia
Mi chiedo chi io sia. Forse la dolcezza di un sorriso. Empatia.
Forse una foglia d'acero sul sentiero dei ricordi dove ogni solitario passo diviene Memoria ed Elegia.
Forse un'onda del mare che l'alta marea porta via.
Sono io, Marina. Forse sono soltanto Nostalgia.
Parafrasando il grande Aldo Palazzeschi
Ho nostalgia di tutto, anche delle cose che non ho vissuto F. Pessoa
Id: 70122 Data: 19/02/2024 15:58:34
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Bello come il giorno
Bello come il giorno il tuo sorriso che nei ricordi mi sfiora in onda di nostalgia rondine sospirata che al cuore fa ritorno.
Profondo come il mare il tuo sguardo che la mia anima non smette di incantare.
Emozionante, come in autunno un sentiero dorato nel bosco, il tuo abbraccio, Amore mio.
E nel nostro tenero bacio la stella nascente di una felicità che con Te al mio fianco finalmente conosco.
A Lorenzo il Tosco
Id: 69070 Data: 20/09/2023 17:13:20
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Un ricordo soltanto
Danzava la neve leggera, leggera. Nel mio sguardo stupito di bambina era magia nella sera.
Ricordi quel dolce volteggio com'era? Pareva il volo onirico di una chimera.
Cadeva la neve silente e lieve dal cielo d'opale, tingeva di meraviglia il notturno invernale.
Amorevole il tuo abbraccio paterno era la mia selva senza fine di fiabesco incanto.
Ma ora si è spenta la luce, da troppo tempo non sei più a me accanto... Resta nel cuore desolato la carezza di un ricordo soltanto.
In memoria di mio padre Emilio.
Id: 68999 Data: 09/09/2023 20:18:44
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Ti chiamerò Amore
In una mattina qualunque d'inverno nella luce del disincanto che spoglia l'anima e fa piangere spiegherò vele di gioia e ti chiamerò Amore.
Non ti dirò altre, inutili parole. Nel silenzio perfetto ti prenderò per mano. Fra noi uno sguardo eloquente di solitudini gemelle. . Ti offrirò il mio cuore che sarà il tuo giardino, il tuo regno senza resa.
Saremo Tu ed io insieme fino e oltre la notte serena sotto le stelle figli dell'universo nell'incanto di un sentimento, inatteso fiore per una vita ricercato, la magia tenera dell'intesa.
Id: 68998 Data: 09/09/2023 20:10:25
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Sarà nel palpito d’autunno
Percorreremo insieme mano nella mano i sentieri radiosi d'autunno.
Sarà un sorriso d'intesa fra noi senza bisogno di parole a benedire il nostro amore, raggiante, figlio del Sole.
Un trionfo di caldi colori intorno a noi saluterà il nostro abbraccio e l'emozione palpitante di baci all'ombra dell'acero fiammeggiante.
Id: 68959 Data: 01/09/2023 18:31:12
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E’ la pioggia
E'la pioggia leggera stamattina che mi fa pensare a Te mentre scende sul selciato con luce cristallina.
E' la pioggia di inizio settembre ad ispirare un canto nuovo mentre il mio cuore sente che ti amerò per sempre.
E' la pioggia silenziosa che in carezza dal cielo arriva a far sbocciare in questo scorcio d'estate la più bella rosa a farci veleggiare lontano in una marea d'amore verso una sognata riva.
Id: 68928 Data: 27/08/2023 16:16:47
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Lì mi troverai
Quando arriverà la notte d'inverno ed una lacrima di ricordo e nostalgia ti solcherà il viso non sarai solo nella tenebra: rivedrai il mio sguardo che ti accarezza l'alba del mio sorriso.
Quando ti sentirai disorientato col cuore puro e ferito di un bambino e le forze ti verranno meno. Ti bacerà la luce del mattino verso un nuovo orizzonte di sogno viaggerà nell'aurora di speranza sfrecciando il tuo treno.
E quando vedrai le tue certezze ed i tuoi progetti finiti in cenere ed il tuo passo sarà ormai stanco. Non temere, Amore mio, lì mi troverai. Ti prenderò per mano, in silenzio, camminando al tuo fianco.
Id: 68910 Data: 24/08/2023 13:42:05
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Ti ho incontrato
Ti ho incontrato in un naufragio di solitudine alla deriva quando fra onde e tempesta l'ultima nostra certezza svaniva.
Ti ho incontrato un giorno all'improvviso e la mitezza d'autunno dolce del tuo sorriso, Amore, m'illumina il cuore, carezza di luce, e sinfonia in crescendo d'emozioni mi resta.
Id: 68899 Data: 22/08/2023 10:59:32
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Ti cerco
Ti cerco nei primi passi del giorno tra gli spiragli del mio cuore dove ogni tuo ritorno si compie nella luce dell'Amore.
Ti cerco nei silenzi di nostalgia che dipinge la sera quando la mia solitudine ascolta il canto di una capinera.
Ti cerco nell'aurora su sentieri fragranti di rugiada quando ti guardo, amore mio, e sento che per noi ci sarà un radioso domani ancora.
Id: 68895 Data: 21/08/2023 13:37:51
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Sei con me
Sei con me nel bacio del primo mattino quando sul sentiero di nostalgia dove splende il tuo sorriso m'inoltro e ti sento in ogni palpito a me vicino.
Sei con me nella carezza dell'aurora quando ti stringo al mio cuore e mi sorprendo ad amare ancora.
Sei con me, Amore mio, ovunque io vada. Non importa quanto sia lunga e fredda la notte.
Tu sei il primo raggio di sole, il respiro della mia anima, il canto radioso della vita nel bacio profumato di sogno della rugiada.
Id: 68885 Data: 19/08/2023 10:29:35
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Penso a Te
Penso a Te nella luce del primo mattino. Nella danza solitaria delle ore quando l'alba in una lacrima ascolta i miei pensieri mi sembra di averti vicino.
Ti sento nell'anima, Amore, in questo scorcio di settembre avverto che ti amerò per sempre.
I tuoi occhi di mare, un sorriso senza ombra, verso sognati orizzonti il mio cuore fanno veleggiare.
Id: 68861 Data: 16/08/2023 11:45:04
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Ricordo
E' il canto struggente di un assiolo stamattina a risvegliare nel cuore il ricordo ed una nostalgia bambina.
Le campane a distesa nel palpito splendente di Firenze in un diadema di colline verdeggianti la domenica mattina.
La stretta amorevole della tua mano, il tuo abbraccio, l'autunno mite del tuo sorriso.
Viva memoria ed empito di rimpianto nel canto che dedico a Te, Poeta, con la carezza cerulea di un fiordaliso.
In memoria del poeta fiorentino Lorenzo Crocetti
Id: 68860 Data: 15/08/2023 17:27:26
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Il profumo del tiglio in fiore nella sera
La nostalgia ha il profumo del tiglio in fiore nella sera, nel canto solitario alla finestra di una capinera.
Quando ritrovo in un palpito di ricordo la mia infanzia su una biciclettina ai giardini della stazione all'ombra estiva dei tigli fragranti e dei vostri sguardi profumati d'amore...
Così nelle mie vacue e meste ore mi rammento la tenerezza struggente del vostro abbraccio com'era.
In memoria di mio padre e di mia madre
Id: 68859 Data: 15/08/2023 17:20:25
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Avremo giorni
Avremo giorni di speranza nell'autunno di emozione voli del cuore a lungo attesi e ritorni senza ombre o resa.
Quando mi guarderai, Amore mio, nella luce della felicità e in un mare di tenera intesa lascerò la notte dolce dei miei occhi ai tuoi sospesa.
Id: 68852 Data: 14/08/2023 19:43:07
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Estate
Un canto nuovo mi prende per mano. Ha un sorriso mite e tenero il tuo sguardo di mare. Ci accompagna solitario in veglia il volo del gabbiano.
Un sogno in bocciolo di speranza mi e' sbocciato nel cuore. Ti prenderò per mano, amor mio. Insieme placheremo la tempesta e verso l'orizzonte andremo lontano.
Id: 68845 Data: 13/08/2023 09:04:41
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Son venuta da Te
Son venuta da Te nel saluto commosso degli ulivi al vento, nel bacio di rugiada del primo mattino ho rivissuto tutto in un momento.
Presso il tuo riposo all'ombra del cipresso ho pregato in silenzio e ti ho avuto ancora vicino.
Son tornata da Te, Poeta, nell'armonia della campagna fiorentina col passo lieve ed il cuore di neve di una bambina.
Sono arrivata da Te nell'abbraccio di luce delle colline in un canto di cicale,che in una nenia di solitudine mi torna alla memoria quando l'alta marea della nostalgia di Te mi lambisce dolce e nel cuore in elegia struggente sale.
In memoria del poeta fiorentino Lorenzo Crocetti
Id: 68837 Data: 11/08/2023 18:14:06
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Canto triste del tempo perduto
Canto triste del tempo perduto che scrivo pensando ora a Te. In punta di piedi, bambino, al cuor mio s'è affacciato tra i rimpianti e i tanti perchè.
Se il tempo si fosse fermato Tu saresti ancora con me... Ma l'incanto all'ombra di un cipresso si è addormentato e così scrivo, pensando ancora a Te.
E' un canto d'amore ritrovato senza ombre,dubbi o se. A fior di labbra te l'ho dedicato perché sei stato e resti nel cuore per sempre il mio re.
In memoria di mio padre Emilio.
Id: 68836 Data: 11/08/2023 18:07:41
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Mattina di settembre sul lago
Mattina di settembre sul lago
Avessi visto che splendore il lago stamattina, In una sinfonia di vele ed onde Ad incresparne la superficie Nella carezza fresca dell'aria settembrina.
E l' opposta riva punteggiata di paesi Baciati dal sole nel diadema di monti Che fanno da radiosa cornice.... Un paesaggio così ti avrebbe reso felice.
Lo so che da lassù tutto vedi sereno E, mentre mi ascolti, mi sorridi In questo momento.
Una preghiera di cuore, un commosso saluto Ed un bacio per Te, Poeta mio, Ti giungano in carezza nel vento.
In memoria del Poeta Lorenzo Crocetti,
Lorenzo il Tosco. Con noi per sempre.
Id: 66709 Data: 19/09/2022 14:47:47
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Rondini e solitudine
Oltre la selva le rondini intrecciano voli nell'azzurro in silenzio quasi a sfiorare la mia solitudine.
Id: 66525 Data: 31/08/2022 18:18:01
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Soltanto per Te, mamma
Mamma, intenta a curare i tuoi gerani al balconcino o seduta laboriosa accanto alla finestra a ricamare. Quanto ti vorrei ancora a me vicino ora che in un mare di solitudine e nostalgia torno a naufragare.
In memoria di mia madre
Id: 66305 Data: 29/07/2022 13:22:16
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Una vela va
Una vela va nel silenzio del mattino. Soltanto i miei passi risuonano sulla via nella stagione della lavanda e del verdeggiante biancospino.
Una vela va lontano sulle azzurre acque del lago nelle prime luci del giorno. Ed io sul viale dei platani in solitudine penso a chi ho amato e non farà più ritorno.
Una vela va inconsapevole verso l'opposta riva ed io ricordo la struggente tenerezza di un commiato alla deriva.
A chi ho amato e non posa più passi sull'umano sentiero.
Id: 66289 Data: 25/07/2022 11:53:04
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Mamma
Mamma, mi sembra ancora di rivederti in un angolo ombreggiato del giardino, immemore nella bellezza radiosa del mattino rosa canuta del mio rimpianto e la tua esile mano tra le mie stringerti.
Mamma, dai Campi Elisi, avverti per te il mio solitario canto?
Già volge la sera con ombre amiche a me care ed il giorno con le sue inquietudini porta via. Ma tu resti nel mio cuore, mamma, come perduta e struggente sinfonia.
19 luglio 2022 In memoria di mia madre
Id: 66288 Data: 25/07/2022 11:41:53
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Ti porto con me
Ti porto con me nei miei silenzi lunghi un inverno e lungo i viali della mia solitudine.
Ti porto con me quando passo fra la gente con aria assorta ed indifferente.
Ti porto con me, ombra d'amore, stella polare fissa al centro del mio cuore.
Ed il tuo sorriso mi lambisce in un ricordo, raggio di luce mentre carezza d'autunno torna la tua voce.
In memoria di mio padre
Id: 62813 Data: 07/04/2021 12:27:55
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Ancora ritorni, primavera
Ancora ritorni, primavera con la sinfonia dei tuoi colori e boccioli tremuli al vento a parlarmi di vita,
ma io sono un cane sperso con un dolore grande come il mare nel cuore ultima viaggiatrice di notte in una stazione deserta, dimenticata sola e smarrita.
Id: 62705 Data: 28/03/2021 11:11:40
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Vento di primavera
Mi ha portato la carezza del tuo viso lontano il vento di primavera. Mi ha recato la dolcezza d'autunno della tua voce il volo stagliato sul blu del lago di un gabbiano.
E ho udito con nostalgia il canto della sera e immaginando nel mio cuore l'estate della tua mano ho rivisto nella memoria Firenze accanto a te com'era.
a Lorenzo
Id: 62524 Data: 14/03/2021 16:36:53
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Un sogno in bocciolo per la testa
Si respira il profumo di primavera alla mia finestra. Una nuova vita,l'aurora della gioia, l'effluvio del calicanto, giovani emozioni, un sogno in bocciolo per la testa.
Id: 62293 Data: 21/02/2021 14:53:05
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Per mia madre
Vorrei che dove ti trovi ora ti giungesse la carezza profumata del calicanto e poterti parlare ancora.
Vedere in un sospiro alla fine di questa notte all'addiaccio, fredda e senza stelle l'incanto dell'aurora. Sognare la tua mano che stringe la mia...
Nell'attimo in cui il dolore si trasfigura in elegia ed intimo canto e la solitudine, madre amata, diviene preghiera e poesia.
Id: 62199 Data: 12/02/2021 16:41:03
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Pioggia battente
Pioggia battente
E' un freddo mattino di pioggia battente. Vanno in compagnia dei ricordi i miei passi sul selciato tra le file malinconiche di lapidi, risuonano appena dal biancore della ghiaia.
Ed io penso ad un giorno di primavera splendente, al tuo sorriso caro, alle colline di Toscana baciate dal sole al canto del vento fra gli ulivi, al volo sereno della ghiandaia.
a Lorenzo
Id: 62140 Data: 08/02/2021 16:39:28
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Il sole d’inverno rischiara i binari
Il sole d'inverno rischiara i binari
Il sole d'inverno rischiara i binari in un giorno solitario come tanti... Ed io col cuore in frantumi penso a quei ricordi distanti.
La carezza di una voce, la stretta di un abbraccio, la primavera di un bacio dato dal cuore...
Come un arcobaleno d'illusione, passato l'incanto del ricordo, mi ritrovo ancora sola e sperduta nella selva del dolore.
Id: 62029 Data: 31/01/2021 14:28:51
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Firenze mi palpita nel cuore
Firenze mi palpita nel cuore
Firenze mi palpita nel cuore mentre l'Arno soave scorre nel suo perenne andare. Firenze dà all'anima una luce che non si può fino in fondo declamare.
I marmi policromi, Santa Croce, gli Uffizi, il Piazzale, la bellezza rinascimentale che ti abbraccia nell'anonimo giorno autunnale.
La gentilezza cortese dei suoi poggi, la bellezza di Fiesole, armonia che rischiara il mio oggi più del bacio del sole.
E Firenze mi reca come un fiore il ricordo amato di Te, che nel cuore mio, insieme a mio padre, resti sempre il Signore ed il Re.
A Lorenzo
Id: 61999 Data: 28/01/2021 18:04:35
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Con il cuore in frantumi
Dolente volge la sera e non trovo i giusti accordi con il cuore in frantumi e l'anima da un terremoto sconquassata.
Inseguo fino in fondo l'eloquenza delle parole per dirvi, cari mamma e papà, quanto mi mancate come la primavera ad un fiordaliso benchè paterno nell'inverno mi accarezzi il sole...
Eppure nella mia vita devastata dei vostri ricordi e del vostro sorriso come la luce del perduto autunno s'illuminano di nostalgia le mie giornate.
In memoria di mia madre e di mio padre
Id: 61950 Data: 25/01/2021 17:31:42
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Marina e Marina
Marina e Marina
Io sono fragile, la piccola Marina, viola nel bosco nascosta nella sera... Ho conosciuto una Sorella Grande, mia omonima, onda indomita dell'oceano lanciata verso la scogliera.
Io sono contraddittoria, sempre in bilico fra le mie nostalgie, sul binario vuoto in perenne attesa... Ho visto Marina Maior, Atena dall'elmo splendente, con lo scudo e la spada pronta alla battaglia, fiera, audace, generosa, verso il domani protesa....
Id: 61927 Data: 23/01/2021 15:45:31
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Come un bucaneve
Come un bucaneve
Vorrei destarmi nel palpito d'inverno come un bucaneve. Forte, coraggiosa, fiera nella brina e nella tramontana sbocciare e rinascere donna nuova in un mattino col cielo d'ametista nella neve.
A tutte le donne che lottano per un domani migliore.
Id: 61894 Data: 21/01/2021 15:59:54
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Si respira la pace nel mattino dinverno
Si respira la pace nel mattino d'inverno mentre il paese è ancora addormentato. Eco di passi lungo il viale risuonano lontano dal selciato.
Si rischiara il cuore alla luce dei ricordi nella solitudine amica dietro la finestra mentre il paesaggio è di bianco ammantato.
Il tempo vola. Due mesi fa, mamma, il tuo commiato.
In memoria di mia madre
Id: 61824 Data: 17/01/2021 11:14:10
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Cè una strada nel cuore
C'è una strada nel cuore
C'è una strada in collina fra cipressi ed ulivi in cui torno dai miei cari perduti con passo di bambina.
C'è una strada nel cuore fra ricordi e nostalgia dove nell'empito d'amore la tua mano stringe ancora la mia.
C'è una strada dolce in salita fra boschi di ulivi e luoghi d'incanto dove il dolore diviene preghiera e rimpianto e incrocia la morte, la rinascita, il canto perenne della vita.
In memoria dello zio Vittorio, di mio padre, di mia madre, di mia zia Elvisia, dei miei nonni e di tutti i miei cari perduti.
Id: 61806 Data: 16/01/2021 15:30:02
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Potessi portarti una rosa
Potessi portarti una rosa
Potessi portarti una rosa oltre irraggiungibili orizzonti ove il tuo corpo nel sonno mortale riposa... Comprendi già quanto sei contato e quanto ancora, Amico caro, per il mio cuore conti.
Potessi portarti un fiore di nostalgia e poesia Speme, sapresti quanto ti ricordo e rammento la nostra amicizia e il lungo cammino condiviso insieme!
In memoria del caro Amico Leandro, strappato precocemente ai suoi affetti dal maligno Covid.
Id: 61779 Data: 14/01/2021 17:24:19
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Qualcosa è rimasto di me
Qualcosa è rimasto di me
Qualcosa è rimasto di me della ragazza fragile che ero fra gli ulivi di quelle perdute estati...
Forse, amore mio, il tuo bacio d'autunno sul sentiero la melodia dei passi andati?
Cos'è restato di me, dei miei occhi profondi di mare... Soltanto una donna stanca della quotidiana guerra che ha ancora il bisogno d'amare.
A Lorenzo
Id: 61766 Data: 13/01/2021 17:32:15
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A mio padre
A mio padre
Vorrei che le tue braccia amorevoli mi fossero rifugio e conforto di bosco. Confidarti, padre mio, una felicità bambina che più non conosco e parlarti ancora di tante cose nella stagione sospirata che ti portò via, delle rose...
Ma tu resti irraggiungibile e compianto. L'Amore della mia vita e il mio struggente rimpianto nel bacio dell'inverno e dell' amico calicanto.
Id: 61696 Data: 09/01/2021 15:04:08
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Sono triste
Sono triste in questo giorno di solitudine, di gelo e di neve... Penso a te lontano, Amore, all'estate in Toscana, ad un sorriso perduto, ad un sogno lieve.
A Lorenzo
Id: 61654 Data: 06/01/2021 14:44:54
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Un presepe illuminato nella notte di nostalgia
Si accende nella memoria come favola antica e sempre vera un presepe illuminato nella notte di nostalgia.
Rintocca il campanile la mezzanotte, ma il sonno manca mentre il rimpianto il cuore mio di una nevicata di ricordi imbianca.
Luci di malinconia su un tempo andato... tutto ciò che, nello scrigno dell'Amore, per un attimo ho ritrovato.
In memoria di mio padre e di mia madre.
Id: 61598 Data: 02/01/2021 14:09:19
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Ritratto di mia madre
Ora che per Te posso fare ben poca cosa, guardo commossa tra la nostalgia i petali di una bianca rosa.
Adesso che vorrei dirti tanto, ma tu riposi il sonno quieto lassù in collina e a me resta solo il tempo andato ed il rimpianto.
Ora che posso dedicarti soltanto una poesia o una preghiera e nel cuore, tra il silenzio dell'antica casa, ti mando una carezza ed un bacio nella sera.
In memoria di mia madre
Id: 61516 Data: 27/12/2020 14:51:48
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Le note del rimpianto
La tua ombra mi visita pietosa con premura nella sera e nel cuore ho ritrovato per Te tutte le note del rimpianto. Tu lo sai, nell'antica nostra casa, sono rimasta sola, guardiana di un tempo che era... E tu lassù in collina, madre, ascolterai con amore il mio canto?
Id: 61438 Data: 21/12/2020 18:10:42
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Dicembre si sofferma alla mia finestra
Dicembre si sofferma alla mia finestra, ascolta i miei pensieri. Sul davanzale due rose bianche colorano la mia nostalgia.
Fra i tetti lieve il pennacchio di fumo di un camino ricama l'azzurro pallido del mattino.
La solitudine della casa risveglia nel cuore le care ombre del passato. L'oggi si confonde col mio ieri. Ricordi di tutto quanto ho amato.
Id: 61316 Data: 12/12/2020 20:04:03
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Rose bianche nella neve
Malinconico pensarti al camposanto, lassù in collina, mentre con ombra di rimpianto ti segue il mio passo di bambina.
Strano pensarti, mamma, lassù in cielo, mentre il cuore s'infiamma e della tristezza porta il velo.
Rose bianche nella neve ad accarezzare il tuo riposo accompagnano con la mia preghiera il tuo sonno lieve.
In memoria di mia madre
Id: 61265 Data: 08/12/2020 14:17:51
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Ed ora riposi nella coltre di neve
Ed ora riposi nella coltre di neve, mia piccola rosa bianca. Dormi di un sonno bambino e lieve.
Nella quiete del camposanto rintocca la campana all'ora della preghiera e spero ti giunga il mio canto.
Riposi nella coltre di neve che abbaglia ed incanta mentre scende pian piano la dama bianca nella sera e di nostalgia il mio cuore ammanta.
In memoria di mia madre
Id: 61216 Data: 04/12/2020 14:20:00
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Arriva dicembre alla mia finestra
Arriva gentile dicembre alla mia finestra. Due rose bianche e tanto rimpianto che nel cuore resta.
La notizia della tua morte mi è giunta nella notte, mamma, e come le sinfonie interrotte il cuore ferisce ed infiamma.
L'amore che ancora avrei voluto darti... Restano una rosa bianca, una lacrima silente, le preghiere e le poesie da dedicarti.
In memoria di mia madre
Id: 61131 Data: 29/11/2020 14:18:36
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Una rosa bianca
C'è qualcosa che resta nella quiete autunnale e nel silenzio del primo mattino lenta in una dolce preghiera come il fumo di un camino al cielo sale.
C'è qualcosa che torna nella solitudine delle ore un ricordo che soave lascia l'orma.
C'è qualcosa d'azzurro nel balenio della memoria quando senza dolore il cuore riscopre la sua storia uno sguardo che parla all'anima in tenero sussurro.
C'è qualcosa che in fondo ai pensieri manca. Un passo, una voce, un sorriso, il tuo, mamma, nella nostalgia dei petali di una rosa bianca.
Id: 61043 Data: 22/11/2020 09:55:05
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Per mia madre
Avrei voluto ci fosse il sole di settembre non una nebbia mesta che non consola il tuo commiato in novembre e dirti non andare, madre, con me resta.
Avrei voluto confidarti tante cose di me, di ciò che nel cuore sento ma il tuo sguardo azzurro s'è spento nel silenzio triste e commosso delle rose.
Avrei voluto darti l'ultimo saluto in un giorno di neve piccola stella immemore in modo che potesse essere dolce l'andare ed il tuo riposo lieve.
Avrei voluto amarti ancora per tanto, rosa perduta del mio rimpianto.
A mia madre; ti sia lieve il riposo.
Id: 60993 Data: 17/11/2020 20:03:47
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Lungo i binari
C'è un bagliore che passa lungo i binari. Alla vecchia stazione nulla è cambiato in questi giorni tanto amari.
C'è una nostalgia che mi parla lungo i binari: la luce del sole in un pomeriggio di novembre, il tuo abbraccio che mi è mancato e che porterò con me per sempre.
C'è un ricordo che si ferma lungo i binari: la carezza struggente dei tuoi occhi irrimediabilmente lontani e cari.
Id: 60931 Data: 13/11/2020 14:59:06
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Commiato
Avrei voluto esserti vicino e nella solitudine della mia sera il pensiero di te è divenuto carezza di rugiada nel mattino.
Avrei voluto essere al tuo fianco lungo i viali dipinti d'autunnale nostalgia e sentire ancora unite la tua anima alla mia.
Avrei voluto ricordare insieme a te gli anni radiosi di una lunga amicizia e di un sincero legame ma il tuo passo malinconico s'è accomiatato sul lungolago dal variopinto fogliame.
E' mancato il tempo ora che avrei voluto dirti ancora tante cose.
Così, Amico caro, lascio sul tuo riposo una preghiera e una lacrima in poesia nel sorriso triste delle rose.
A Leandro. Dio ha colto un fiore per il suo giardino.
Id: 60885 Data: 09/11/2020 17:54:08
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Penso a te
Penso a te nella dolcezza di questo giorno d'autunno che declina con la nostalgia struggente verso un padre lontano a cui si rivolge con affetto una bambina.
Penso a te e fatico a trovare nelle lacrime le parole in questo frangente tanto amaro ricordando il calore del tuo abbraccio caldo e buono come il sole.
Ti immagino, Amico caro, nel silenzio immacolato di una stanza nell'ora in cui il lago si tinge di porpora. Non conta la distanza se una preghiera ci unisce ancora.
A Leandro, Amico caro, che combatte per la vita.
Id: 60796 Data: 01/11/2020 17:11:08
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Resto qui sola
Resto qui sola nell'armonia cromatica mentre l'autunno compone la sua dolce sinfonia.
Resto qui amareggiata e ferita pensando a te lontano, anima mia.
Resto qui desolata e malinconica ricordando i poggi di Firenze ed aspetto un refolo di vento liberatore che verso di te mi porti via.
Id: 60754 Data: 29/10/2020 15:02:49
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Se sapessi dare un senso
Se sapessi dare un senso alla muta desolazione di questi giorni potrei dirti, Amico mio, quanto ti penso ferma al binario vuoto aspettando che ritorni.
Se potessi trovare le parole o la giusta melodia tornerebbe a splendere il sole nell'autunno della mia malinconia.
Quando il pensiero per un Amico vola niente è perduto o irrimediabilmente lontano... L'onda del ricordo mi lambisce e stringo ancora la tua mano.
A Leandro, carissimo Amico gravemente malato, che lotta in queste ore per la vita.
Id: 60644 Data: 19/10/2020 14:35:55
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Lultimo raggio di sole
L'ultimo raggio di sole indora il tramonto e il diario di bordo della solitudine tiene il resoconto.
L'ultimo raggio di sole rischiara i pensieri quando il cuore cede alla nostalgia nell'autunno fra gli aceri dagli scarlatti sentieri.
L'ultimo raggio di sole indora la sera e nel volo di una rondine ricordo al tuo fianco la dolcezza della sera.
Id: 60638 Data: 18/10/2020 18:16:07
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Unalba di rosa dipinge il mattino
Un'alba di rosa dipinge il mattino nell'ottobre terso di rugiada ogni ricordo si staglia nitido e silente è la strada mentre pian piano si desta Luino.
Un'alba di rosa dipinge il mattino mentre mi affretto per la via e tutto sembra vicino mentre ti penso nel canto della mia nostalgia.
Id: 60522 Data: 10/10/2020 11:00:13
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Piove a Luino
Piove a Luino silenziosa nella sera. Gocce di nostalgia sulla bella estate in Toscana nell'incanto di un ricordo torna in un sorriso la vita gioiosa a Firenze com'era.
Piove sui sogni assopiti alla stazione nel lucente ticchettare sul selciato tra vecchi binari e l'orologio fermo su un tempo rimasto nel cuore che ormai è rimpianto del passato.
Id: 60011 Data: 01/09/2020 16:37:35
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Se solo potessi
Se solo potessi illuminarti di speranza arriverebbe il sole e un arcobaleno brillerebbe nel bianco immemore di questa stanza.
Se solo potessi restituirti i tuoi ricordi vestirei il rosso della gioia nella gioia dai vivi accordi.
Se solo potessi farti sentire tutto il mio disperato amore torneresti a sorridere, mamma, oltre la valle cupa del dolore.
(A mia madre e a tutti gli ammalati d'Alzheimer).
Id: 60008 Data: 01/09/2020 13:21:32
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Porto con me
Porto con me l'estate con i suoi concerti di cicale e la sua magia. Ho impressi nel cuore i colli fiorentini, ridenti sotto il sole, gli ulivi al vento e la loro armonia.
Torno nel regno della solitudine ad un amaro confino di nostalgia... Ma nel cuore stringo ogni minuto la tua mano lungo una strada ombreggiata da cipressi nell'agreste elegia.
a L.
Id: 59634 Data: 29/07/2020 16:44:03
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Nella valle delle immemori ore
Nella valle delle immemori ore ti ho trovata, madre, dopo un lungo esilio all'alba di un antico dolore.
Avrei voluto tanto darti con cuore commosso il mio abbraccio, ma la vetrata crudele che ci separava mi ha permesso solo di donarti una lacrima, mia evanescente rosa di maggio.
Ti ho detto tutto di me di quanto ti penso, ti voglio bene e mi manchi e in una carezza d'amore si sono posati in respiro di cielo su di me i tuoi occhi stanchi.
A mia madre, ammalata d'Alzheimer
Id: 59280 Data: 01/07/2020 13:47:33
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Lestate canta alla mia finestra
L'estate canta alla mia finestra mentre la stazione si desta al mattino in compagnia del vento e del sole nell'abbraccio lungo la linea della ginestra.
L'estate bussa alla mia porta e si ricorda della solitudine del mio cuore. Echi d'altra età mai morta, ricordi d'un perduto amore.
L'estate torna a cercarmi e premurosa sussurra con voce paterna il mio nome fra i binari. Torna un bagliore, il respiro trema: la carezza struggente degli occhi tuoi cari.
(A mio padre)
Id: 59178 Data: 23/06/2020 13:00:27
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Pensiero
Penso a te in questo pomeriggio d'inizio estate. Rivedo te nel sorriso d'onda di un ricordo mentre la pioggia brilla sulle strade lastricate.
Vorrei vicino te nel diario di bordo delle mie solitarie giornate. Essere al tuo fianco per le colline di Firenze nel radioso incanto dei suoi giardini e nel bacio di sole a San Miniato al Monte dalle indimenticabili scalinate.
Id: 59077 Data: 16/06/2020 15:47:29
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Sogno
Il sogno mi chiama con dolcezza. E mi ritrovo fra colline di ulivi tra i passi della nostalgia, al tuo fianco, nel giorno di radiosa vividezza.
Ritorno al paese amato, a cara gente, ad un'altra età e tu mi sai accanto nella stagione in fiore del lillà.
Rinasco nella carezza del tuo sorriso. Non ti ho mai dimenticato e sempre ti ricordo da quando vago sola nella valle del rimpianto, mio carissimo papà.
Id: 58891 Data: 04/06/2020 09:58:15
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Nell’esilio della solitudine
Penso a te soltanto nell'esilio della solitudine. Vedo te, mia oasi, mio canto, nell'ora amara dell'inquietudine.
Penso a te, nella carezza dei ricordi del glicine e della nostra gioia insieme a Firenze fra la moltitudine.
Penso a te che nel cuore mi sei accanto, sorriso nostalgico e radioso del mio rimpianto.
Id: 58790 Data: 29/05/2020 13:11:46
*
Resto qui
Resto qui nella pioggia di maggio sola con i miei pensieri come vela che ha perduto l'ancoraggio nell'ombra e nella nostalgia di ieri.
Resto qui senza luce né parole mentre nel cuore la tua voce, amore, per me è speranza, respiro di vento e carezza di sole.
Id: 58597 Data: 16/05/2020 09:56:55
*
Nel giorno della tua festa
Nel giorno della tua festa vorrei dirti tante cose quando la malinconia a sera resta e il cuore ritrova le parole nello sguardo mite delle rose.
Vorrei che mi riconoscessi almeno per un momento e rammentassi tutto quanto mentre la valle viene accarezzata dal sole e dal vento e di quegli anni di tenebra rimangono solo la desolazione e la memoria del pianto.
(A mia madre)
Id: 58502 Data: 10/05/2020 12:30:02
*
Dieci anni, un giorno
La stazione è cambiata da quel giorno. Ammodernata e rinnovata. Osservo i volti dei ferrovieri e non conosco più nessuno a me intorno.
Dieci anni sono trascorsi da allora. Da quell'alba fredda di pioggia e commiato ed il mio cuore ti ama come allora nonostante di tempo ne sia passato.
Dieci anni, ma nell'anima soltanto un giorno, quando visito il tuo riposo all'ombra del cipresso e in una lacrima di nostalgia so,padre, che per te non ci sarà il treno del ritorno.
(A mio padre nel decimo anniversario della sua morte).
Id: 58422 Data: 05/05/2020 11:17:38
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Il silenzio
Il silenzio ha il canto delle stagioni passate sui sentieri del sogno nell'abbraccio delle mie vallate.
Il silenzio offre un orizzonte alla mia finestra. Oltre l'amarezza ed il disincanto nel maggio torna a fiorire la ginestra.
Il silenzio ha un viso familiare quando a sera siedo alla mia tavola solitaria e il cuore riprende a ricordare.
Il silenzio è sinfonia e arcobaleno di struggente colore a rammentarmi che la vita dona anche la luce della gioia non soltanto la tenebra del dolore.
Id: 58372 Data: 02/05/2020 09:45:09
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Una sinfonia sospesa
Una sinfonia sospesa la mia vita un magnifico abbraccio di colline e uliveti all'orizzonte il respiro della rinascita dopo un'aspra salita.
Un sentiero di passi perduti il mio destino quando guardo in solitudine la malinconica sera sul lago e mi sembra d'averti vicino.
Un treno che ancora deve arrivare il domani quando attendo in silenzio sul binario vuoto e sento nel prossimo incontro la dolcezza colma di speranza delle tue mani.
a Lorenzo
Id: 58200 Data: 22/04/2020 10:48:10
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Dimmi se potrò ritrovarti
Dimmi dove porta la tua strada in un sorriso di colline fra gli ulivi nella carezza gentile della rugiada.
Dimmi dove sboccia la tua primavera nel bacio dei ricordi destati dal canto della capinera.
Dimmi se mi salverò nella melodia della tua voce in questa notte senza fine dove brancolo in cerca di una luce.
Dimmi se potrò ritrovarti nello sguardo abbagliante dell'estate perchè ti amo e non smetto di pensarti nella solitudine che il lago offre alle mie giornate.
Id: 58096 Data: 17/04/2020 16:02:18
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Sono rimasti i ricordi
Sono rimasti gli sguardi su un palcoscenico muto vecchia commedia di un tempo ormai perduto.
Sono rimasti i giorni e le stagioni aspettando sospirati ritorni e un volo d'emozioni.
Sono rimasti i ricordi a farmi compagnia sbiadite fotografie quando a sera la nostalgia intona struggenti accordi ed un canto solitario riecheggia nella via.
Id: 57925 Data: 09/04/2020 10:10:17
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Dove sarai
Dove sarai in questa sera che non ritrovo il nido. Irraggiungibilmente lontano, dimmi, amore, odi il mio grido?
Dove sarai in questa notte che non sento il cielo. Ti prego, dilegua dal mio cuore la tristezza col dolente velo.
Dove sarai in quest'aurora che tinge di rosa il monte? Resta con me ancora, dispieghiamo le ali, libriamo insieme il volo all'orizzonte.
Id: 57892 Data: 07/04/2020 16:29:13
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Il faggio torna a rinverdire
Nel silenzio di un mattino come tanti in questo accenno freddo di aprile il faggio torna a rinverdire alla mia finestra.
Il viale deserto, radi e di fretta i passanti, soltanto il sole indora un raggio di vita e nel cuore l'amara novella di una nostalgia infinita.
Il faggio che piantasti tu, padre, in quella lontana primavera, prima che ti fosse fatale il maggio, ancora s'ingemma e presto tornerà con belle fronde
ad ombreggiare giorni solitari tutti uguali mentre io mi perderò ancora alla deriva nel mare del rimpianto dalla impetuose onde.
Id: 57799 Data: 03/04/2020 10:35:14
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Un treno nella notte
E allora vorrei prendere il primo treno un treno nella notte e venire da te, là tra i fiorentini poggi, mio respiro, mia luce, mio cuore, e fuggire dal niente di oggi, da questa valle di neve, desolazione e vite interrotte.
Id: 57727 Data: 30/03/2020 13:10:22
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In questi giorni che hanno perso la gioia
In questi giorni che hanno perso la gioia e la bussola vorrei ritrovare la voce della speranza il tepore autunnale del tuo sguardo il vigore dei sogni i germogli di una nuova emozione.
E con la mente torno al tuo fianco nel sorriso delle colline di Toscana al silenzio di una pieve di campagna che ci accolse all'ombra dorata degli ulivi e dei cipressi. Con te accanto rinasco nell'abbraccio del conforto di un'altra stagione.
Id: 57702 Data: 29/03/2020 11:27:56
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Quanto ti vorrei accanto
E' un silenzio dolce e immoto come la notte di Natale. Il giorno avanza lento in una calma surreale. La strada vuota e deserta nell'aria nemmeno una nota.
Il vento tra i boccioli il sole alla mia finestra. I merli dal melodioso canto a ricordarmi che la primavera non conosce pianto. Ma tu mi manchi... Quanto ti vorrei accanto.
Id: 57643 Data: 27/03/2020 09:52:30
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Nella selva di solitudine delle ore
Ti penso nella selva di solitudine delle ore e rivedo la mia Toscana accogliermi nel sorriso delle colline baciate dal sole.
Ti penso nel niente quotidiano mentre l'inverno s'infittisce nel mio cuore sento il calore ed il conforto della tua mano.
Ed ecco la pioggia di gioia quella Pasqua insieme a San Miniato mentre le campane a festa davano voce dall'altura a Firenze assorta sul Lungarno.
S'accende per me soltanto il ricordo lanterna di nostalgia ad illuminarmi il cuore... Come vedi non ho dimenticato nella luce di vita dell'Amore.
Id: 57566 Data: 23/03/2020 09:36:57
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Il silenzio dolce del giorno
Cammino lungo il viale nel silenzio dolce del giorno. Il canto delle rondini, la voce delle campane, nel cuore s'affaccia la primavera con i passi lievi del ritorno.
E tutto intorno dallo sciabordio delle onde allo stormire delle fronde è una gran pace. Nell'anima risorta e rinvigorita il dolore s'acquieta e finalmente tace.
Id: 57493 Data: 19/03/2020 09:43:25
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Amore al tempo del coronavirus
Vela alla deriva nella notte d'inquietudini ancora ti cerco e anelo al battito del tuo cuore. Tu dove sarai, Amor mio, disperso come me nella selva delle mille solitudini?
Ti penso e più della primavera come il respiro mi mancano i tuoi occhi, il tuo sorriso ed il tuo abbraccio inesorabilmente lontani come un miraggio in sospirate latitudini.
Id: 57440 Data: 16/03/2020 13:06:21
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Mi manchi
Mi manchi come il sole manca alla rosa. Sente freddo il mio cuore che lontano da te più non riposa.
Mi manchi come il sorriso della Toscana in questa terra di neve e silenzio in cui vivo mio malgrado, esule lontana.
Mi manchi come l'estate, come il canto del mare. E nella notte insonne l'anima mia i momenti insieme non smette con rimpianto di ricordare.
Mi manchi come più non potrei dire... Ma l'amore che mi lega a Te, Poeta del mio cuore, anche a distanza Tu potrai sentire.
Id: 57240 Data: 06/03/2020 14:40:03
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Oggi piove
Oggi piove e i radi passanti s'affrettano lungo il viale. Il Monte Lema di neve incappucciato si affaccia su Luino nella malinconia di una mattina invernale.
Oggi piove sui tetti e sul selciato. Nella quiete solitaria scende lenta la pioggia sui ricordi, la mia nostalgia e tutto quanto ho amato.
Id: 57215 Data: 05/03/2020 11:26:07
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Abbracciami con la dolcezza del tuo sguardo
Cercami tra i primi spiragli del giorno come a sera la strada di casa un sorriso amico un treno per il ritorno.
Trovami in un pomeriggio di sole. Infondi al mio cuore germogli di speranza e la tua voce sarà per me musica di poesia e parole.
Abbracciami con la dolcezza del tuo sguardo perchè sola e smarrita in questa notte d'inverno che non vuole finire d'inquietudine e nostalgia tremo ed ardo.
Id: 56911 Data: 20/02/2020 18:15:53
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Un raggio dorato sui monti si posa
Un raggio dorato sui monti si posa e sognando altri orizzonti sospirati e lontani la tristezza riposa.
Resto in cammino solitario sul lungolago pensando alla bellezza armoniosa della mia Toscana e rimango in ascolto in uno stagliarsi di onde fra la nostalgia col cuore in fiamme nel refolo mesto e abituale della tramontana.
Id: 56657 Data: 09/02/2020 14:18:13
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A te
A te che sei cascata rigenerante luce dell'amore e musica della mia giornata.
A te che per il mio cuore assiderato dall'inverno che non passa sei tepore di primavera.
A te che sei il sorriso segreto delle mie ore la voce delle campane la domenica e nella mia anima sei preghiera.
A te che sei tutto quanto desidero ed amo dedico un ramo in fiore di calicanto... Ti sia carezza nella solitudine della sera.
a L.
Id: 56394 Data: 29/01/2020 15:23:46
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Mi sei rimasto nellanima
Mi sei rimasto nell'anima malinconico come un sorriso ora che per te soltanto un ricordo posso accarezzare nel mesto sguardo del fiordaliso.
Mi sei rimasto nell'anima come una preghiera ora che al focolare della nostalgia si accende di rimpianto la mia sera.
Mi sei rimasto nell'anima tra i versi della più struggente poesia ora che come non mai, padre, sento la tua ombra a me accanto nel volo dell'elegia.
Id: 56162 Data: 16/01/2020 14:43:17
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Un ramo in fiore di calicanto
Anche l'inverno più rigido e severo ha il suo segreto incanto. Un velo di brina si posa sui ricordi, nostalgia e rimpianto.
Ti porterò, padre, un ramo in fiore di calicanto nella dolcezza del mattino e nella carezza del suo profumo in una lacrima di solitudine mi sembrerà di averti ancora accanto.
Id: 56085 Data: 12/01/2020 13:36:09
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Nella stagione del calicanto in fiore
Lo senti? L'inverno regna col suo rigore in un manto bianco che con eleganza sobria avvolge contrade e colli con argenteo splendore.
Lo senti? Il fumo sonnacchioso del camino e il canto sommesso del ruscello. Presto sarò da te, amore, nel mattino d'oro fra i poggi nella stagione del calicanto in fiore.
Id: 56003 Data: 06/01/2020 14:28:01
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Mattina di Natale a Firenze
Ricordo lo stupore struggente a Firenze in una mattina di Natale con le campane fra le colline che suonano a distesa mentre lento dai camini il fumo sale.
E Santa Maria del Fiore in un tripudio di luci e polifonie ci accolse con somma maestà. Eravamo insieme: il sorriso radioso della felicità.
a L.
Id: 55995 Data: 05/01/2020 14:37:09
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E allora, amore, dimmi
E allora, amore, dimmi dove si dirige solitario e malinconico ora il tuo passo. Verso il belvedere, là sul colle, ombreggiato dalla cipressaia?
E quindi pensa, amore, che la tua mano stringa ancora la mia e soltanto per noi volerà somma e maestosa, sullo splendore delle alture fiorentine, la ghiandaia.
Id: 55982 Data: 04/01/2020 15:28:20
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L’ora della nostalgia
Mi sono seduta alla finestra dei miei pensieri ma un refolo di vento il mio empito ha portato via.
Mi sono seduta alla fiamma di un tempo andato al camino della memoria quando dal viale illuminato a sera sale lenta tra le volute di fumo la malinconica elegia.
Mi sono seduta al focolare dei ricordi mentre la pendola in solitudine rintocca l'ora della nostalgia.
Id: 55774 Data: 15/12/2019 12:10:33
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Luci di Natale
Cos'è questo bagliore che illumina la sera d'inverno rischiarando il viale. Come voci perdute reduci prodighe di ricordi tornano struggenti e tristi le luci di Natale.
Id: 55754 Data: 13/12/2019 18:01:13
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Arriva linverno
Arriva l'inverno tra il fumo dei camini con dolce elegia e in silenzio ascolta del paesaggio addormentato la sussurrata melodia.
Arriva l'inverno nella brina dei mattini. Gentile senza far rumore pian piano sfoglia i ricordi nell'autunno di un amore.
Id: 55505 Data: 24/11/2019 11:29:12
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Lungolago di sera
Si perde il lungolago nella pioggia d'argento. Quiete e riposo nemmeno un soffio di vento.
Dorme l'opposta riva in uno scintillio di luci. Vegliano incappucciate di neve le montagne nel sogno di primavera dalle radiose voci.
Id: 55377 Data: 14/11/2019 17:40:40
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Per te
Torno da te in un giorno di solitudine come tanti. Vanno i miei passi nel sorriso mesto dei crisantemi bianchi.
Dal campanile che affaccia sul camposanto l'ultima rondine è partita nell'eco dei miei ricordi e del mio rimpianto.
Torno da te in un giorno come tanti. Da troppi anni mi manchi, tu sai bene quanti... Biancheggiano le lapidi nel bagliore del sole ora che l'Amore, padre, ha ritrovato le parole.
Id: 55223 Data: 02/11/2019 12:42:16
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Stazione
Trilla ancora la campanella qui alla stazione ma soltanto io attendo nell'autunno che dà voce all'emozione.
Un bagliore lontano sui binari lungo la ferrovia luce segreta della mia nostalgia.
Il colore perduto il sorriso di occhi amati e cari canto presente della malinconia.
Id: 55130 Data: 27/10/2019 11:53:07
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Sono sempre qui
Sono sempre qui al valico del cuore con le sue stagioni passeggera di un treno nella notte con i miei dubbi e le ragioni.
Sono ancora qui su un binario vuoto con la mia valigia colma di sogni perchè di vivere nessuno sa quanto io agogni.
Sono di nuovo qui a cercare il tuo abbraccio che più mi manca mentre la nostalgia in una nevicata di ricordi l'anima mia imbianca.
Id: 55024 Data: 19/10/2019 11:33:01
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La sera sul lago mi parla di te
Giunge il tramonto sul lago con pennellate armoniose di colore nel respiro dolce dei profumi autunnali. E la mia nostalgia dispiega le ali...
La sera sul lago mi parla di te, Amore, nel sussurro dell'onda nel baluginare dei paesi dall'opposta sponda.
Mentre me ne vado sola si staglia nel porpora un gabbiano. Un volo fende del cielo il viola e nel battito del cuore mi sembra che tu mi prenda per mano.
Id: 54951 Data: 13/10/2019 10:10:35
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Dolce come l’autunno
Bello come il giorno e dolce come l'autunno ti rivedo, padre, quando il tuo ricordo torna ad albeggiarmi nel cuore e ad illuminarmi l'anima.
E ti ripenso lungo il viale del rimpianto, sole tramontato troppo presto nel profumo struggente di una stagione perduta, che più non tornerà.
T'ho amato e t'amo. Ti sia preghiera e memoria fedele il mio canto. Nel tuo sorriso fiorisce nell'inverno della mia solitudine il calicanto.
Id: 54884 Data: 05/10/2019 20:31:57
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Al valico dei ricordi
Senti?
La tramontana sul lago nel beccheggio delle vele intona malinconica gli accordi mentre un'altra sera mi accende il cuore di rimpianto.
Vedi? Ti aspetto ancora al valico dei ricordi e soltanto per te ricomincerò il perduto canto.
Id: 54811 Data: 28/09/2019 18:25:02
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Lautunno
Ti ho sentito tornare nel canto notturno del vento mentre lo sferragliare del treno sui binari accompagnava i miei pensieri dolce e lento.
Ti ho visto arrivare nel fruscio di foglie colorate e di bruma e nostalgia accendere al fuoco dei ricordi le mie serate.
Ti ho aspettato in silenzio nella mia dimora quando il rintocco della mezzanotte in solitudine al cuore mio in trepidante ascolto parla ancora.
Id: 54763 Data: 22/09/2019 15:35:16
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Serale lacustre
La sera di settembre sul lago scintilla in un baluginare di tremule luci. Dall'opposta riva riverberano i paesi che si accendono come piccoli presepi ed al cuore in solitudine sussurrano con la malinconia struggente di perdute voci.
Id: 54625 Data: 06/09/2019 18:46:42
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Questa pioggia
Serena questa pioggia giunge nel canto fino alla mia stanza e sulle note della nostalgia mi porta via lontano vincendo ogni distanza.
Struggente questa pioggia reca la melodia dei ricordi quando il cuore pensa ad una contrada amata là sull'Appennino e la memoria intona dolce gli accordi.
Inebriante questa pioggia regala mille gocce d'intimo dialogo e d'argento e mi fa ritrovare la gioia andata nella poesia agli ulivi sussurrata dal vento.
Id: 54530 Data: 28/08/2019 11:14:51
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Trevi
Torno con la memoria sulle ali della nostalgia a quella contrada presso l'Appennino dove di meraviglia ed incanto il cuore si desta nel canto del mattino.
Le antiche case di pietra grigia profumano di legna arsa, di quieta dimora, di perduti affetti, di focolare... E lì l'animo affranto dalla tempesta quotidiana sogna di ritornare.
Fra gli ulivi che si perdono a vista d'occhio lungo le colline le rondini intrecciano sereni voli. E le campane di Sant'Emiliano rintoccano solenni le ore.
E' dolce pensare che oltre l'asprezza della trincea d'ogni giorno nella neve o con la pioggia nel soffio della tramontana o sotto il sole splendente là sull'Appennino un caro paese m'attende.
Id: 54488 Data: 23/08/2019 09:25:23
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Campane a festa
Che belle le campane nei primi passi del mattino. Le sento nel cuore come un sogno bambino.
Che gioia stamattina le campane. Mi giungono attese e serene, sospirate e lontane.
Che pace la voce sonora per la vallata. Risveglia pian piano la memoria quando la nostalgia mi prende per mano e mi riporta alla contrada amata.
Id: 54425 Data: 15/08/2019 10:25:22
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Agosto
Ricordo la dolcezza struggente di un'estate in Umbria e in Toscana nel silenzio sereno di una pieve romanica e di un chiostro ombreggiati da un uliveto e dai cipressi.
Ora che nel mio esilio lacustre affido la mia nostalgia e i miei ricordi al niveo candore di un foglio e alle confidenze dell'amico inchiostro.
Id: 54394 Data: 11/08/2019 17:42:49
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Quante volte
Quante volte ho confuso il mio smarrimento con la diaspora delle foglie che la tramontana porta via... Era l'autunnale elegia.
Quante volte allo specchio ho scambiato il tuo sguardo con il mio... Era un sogno d'oblio.
Quante volte ho inteso nelle note del vento la canzone che cantavi... Era malinconia.
Quante volte lungo il viale del lago ho intrecciato la tua ombra con la mia... Era nostalgia.
A mio padre
Id: 54345 Data: 04/08/2019 16:29:04
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Nella notte che non passa
Un passato che non si placa mai in grumi di memoria. Un futuro di tenebra ed un presente di disincanto e tormento.
Nel buio ascolto l'urlo del vento quando la tempesta infuria e tutto sconquassa. Resto qui sola mentre la ferita brucia nella notte che non passa.
Id: 54338 Data: 03/08/2019 17:53:42
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Un dolore senza nome
Dimmi come trovare la bussola di una felicità esiliata. Riscoprire la rotta ed il vento di una vita naufragata per una donna sola senza approdo. Quando il timone sferzato dal fortunale non conosce più il faro governare il sestante di un dolore senza nome.
Id: 54312 Data: 01/08/2019 10:17:32
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Temporale
Il monte Lema s'abbruna e nel viola pian piano scompare. Il lago d'onde impetuose s'increspa il cielo cupo annuncia il temporale.
All'orizzonte coperto nubi pesanti ricordano con malinconia i giorni ridenti di un'estate come ulivi nella nostalgia sempre più distanti.
Id: 54302 Data: 31/07/2019 10:12:24
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Sera destate in Toscana
Si respira il profumo della serenità nel sorriso radioso degli ulivi. Un giorno d'estate e papaveri assopiti nella luce il canto vivace delle cicale.
Le colline ridenti sotto il sole il fresco ombroso del pergolato innanzi ad un casale. Le cince ad intrecciare lieti voli e nell'aria la dolcezza in bocciolo della quiete serale.
Id: 54253 Data: 24/07/2019 16:46:23
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Portami con te
Portami con te nel sogno d'estate ai confini del giorno dove di gioia s'illuminano le giornate tra colline di cipressi, querce e ulivi al vento e con serenità verso contrade amate si percorre il cammino del ritorno.
Id: 54236 Data: 22/07/2019 16:39:11
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Ricordo
Ricordo un'estate in Toscana ed il silenzio all'ombra dei cipressi di romaniche pievi. Quando dal lago sferza la tramontana nella memoria tornano in quei luoghi amati i miei passi lievi.
Vola il mio cuore all'agreste elegia mentre in solitudine tesso la mia nostalgia.
Ricordo un tripudio di luce una festa di colore la bellezza sorprendente di un mattino... l'incanto senza fine del mio Appennino.
Id: 54219 Data: 20/07/2019 17:46:04
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Santa Maria a Quarto
Dardeggia sereno il sole in un cielo terso senza ombre nel volo allegro delle allodole.
Come in sogno m'inoltro per l'erta fiancheggiata da uliveti in una festa di luce. Intorno il canto delle cicale ed una pace perfetta.
Eccola sulla collina ridente la chiesetta mi attende nella quiete agreste della mattina.
(Nota: il titolo della poesia riprende il nome della località in cui si erge la pieve).
Id: 54202 Data: 19/07/2019 16:11:16
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La pieve sullAppennino
Ricordo la radiosa freschezza di un mattino una strada fra ulivi e cipressi che s'inerpicava serena là sull'Appennino.
E l'allegria della Terra di Toscana nello splendore di colori e visi cordiali che rendono dolce persino l'inverno con la tramontana.
Ci accolse senza fretta con la pazienza di una contadina di montagna la romanica pieve
e nel silenzio e la preghiera quel giorno m'è rimasto nel cuore insieme al tuo sorriso lieve.
Id: 54194 Data: 18/07/2019 17:18:22
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Voglio perdermi
Voglio perdermi in un mare di colline che procedono all'infinito tra ulivi e cipressi al vento dove il canto dell'assiolo nell'agreste elegia non s'è mai assopito.
Voglio perdermi nella dolcezza del giorno con te al mio fianco quando la primavera accarezza con respiro in fiore l'Appennino di bianco e di commosso incanto si tinge il sospiro del ritorno.
Voglio perdermi così con l'estate nel cuore libera finalmente dall'inverno di un dolore.
Id: 54172 Data: 16/07/2019 19:20:31
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Sogno fiorentino
Sono tornata una mattina d'estate nel canto della ginestra e dalle colline gli ulivi ed i cipressi mi salutavano a festa.
Sono tornata sulle ali della felicità con un sorriso nel cuore e dintorno v'era un trionfo agreste di luce e di colore.
Sono tornata a passi lievi con un sogno bambino per mano. E con te vicino nell'aurora di un abbraccio sereni siamo andati lontano.
Id: 54147 Data: 14/07/2019 17:41:48
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La cipressaia
Splende il pensiero lontano nel trionfo della ginestra di una contrada in Chianti lungo ulivi e filari.
Quando in una meridiana di disincanto i giorni si susseguono monotoni e amari in quel luogo caro al cuore faccio ritorno.
E rivivo la bellezza di un giorno con te vicino nel chiarore d'estate su una strada bianca di nostalgia verso la cipressaia
tra lo stupendo incanto del paesaggio fiorentino quando nel mio rimpianto su colline di luce vola per noi soltanto la ghiandaia.
Id: 54108 Data: 11/07/2019 11:34:10
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Voglia il vento
Voglia il vento farti gentile una carezza e in un soffio leggero mentre in silenzio ti guardo portare via lontano la mia tristezza.
Voglia il vento venire il tuo riposo a vegliare ora che assopita e vinta dal male non hai più la tenacia di lottare.
Voglia il vento recarti la melodia di una canzone d'un tempo oggi dissolta ma il ricordo più non ti sovviene. Era una stagione andata, una rosa perduta... la vita oscurata d'una volta.
A mia madre
Id: 54019 Data: 04/07/2019 14:43:07
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La sera ha il profumo inebriante della solitudine
La sera ha il profumo inebriante della solitudine mentre l'onda del lago si frange quieta a riva e i monti si tingono d'indaco nello stormire malinconico di un glicine nel barlume di un sorriso lontano alla deriva.
Id: 53986 Data: 01/07/2019 12:45:47
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Lungo il sentiero dei papaveri
Mi sono compagni i binari nella pioggia o sotto il sole in questi anni liberi e chiari che finalmente han trovato respiro nelle parole.
Alla stazione il canto delle cicale freme nell'aria cocente di luglio nella quiete meridiana di un'ora deserta ed irreale.
E mentre solitari i miei passi vanno cerco gli occhi tuoi chiari e sinceri nell'abbraccio di una tregua in cui dimentico quanto la vita sia beffa ed inganno lungo il sentiero dei papaveri.
Id: 53943 Data: 28/06/2019 11:00:32
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Mattinata nel Chianti
Una strada ombreggiata dai cipressi l'abbraccio delle colline il sole ridente del mattino tra le fronde del glicine.
Una quercia verdeggiante qua e là la tenerezza del tuo sorriso nell'aria fresca il profumo spensierato della felicità.
Rammento nella vividezza dell'emozione una mattinata nel Chianti con te vicino.
Sulle ali dei ricordi quando dal lago soffia la tramontana volo via e ritrovo il radioso incanto di un'estate in terra di Toscana.
a Lorenzo
Id: 53910 Data: 24/06/2019 13:26:01
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Vecchio ciliegio
Ciliegio solitario che protendi i rami nel silenzio del giardino senti anche tu il tepore di un giugno ridente e bambino?
Ciliegio accogliente tra il cinguettio di un nido nel cortile della scuola attendi all'alba il ritorno della rondine sola?
Vecchio ciliegio, malinconico e dimenticato, nello stormire delle tue fronde portami, nella carezza del vento, la voce lontana e perduta di chi ho tanto amato.
Id: 53722 Data: 06/06/2019 16:11:11
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Quanto ho in cuore non posso più dirti
Vola via maggio in un momento tra la noia della pioggia e la malinconia del fieno piegato dal vento.
Arriva giugno nel sorriso nuovo dell'Appennino dove gioisce per una breve tregua il mio cuore bambino.
Giunge l'estate nella carezza in fiore della ginestra e dei mirti, ma ormai è troppo tardi e quanto ho in cuore non posso più dirti.
A mia madre
Id: 53630 Data: 30/05/2019 13:08:18
*
La sera
La sera ha il profumo d'antichi binari, di un'altra età, di cose perdute. E nel cuore l'ombra del lillà riecheggia in solitudine le note di stagioni lontane, ormai mute.
Id: 53605 Data: 28/05/2019 15:52:22
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Labbraccio del mio silenzio
In questo campo che ha perduto la speranza nel vento della tristezza, girasole addormentato ti vengo a trovare.
Tacciono anche le parole, ormai non mi puoi più ascoltare. Soltanto l'abbraccio del mio silenzio vorrei ti potesse consolare.
Possano la mia preghiera ed un pensiero commosso, madre, l'ultima tua pena alleviare.
A mia madre
Id: 53384 Data: 11/05/2019 16:58:42
*
Nove anni
Nove anni son volati da allora. Sapessi quanti ricordi son tornati quando nello stormire triste del glicine maggio giunge ancora.
Così ripenso, padre, alla dolcezza del tuo sorriso e ti scrivo un'altra poesia. Sul tuo riposo all'ombra del cipresso lascio un fiordaliso e una preghiera di commossa nostalgia.
A mio padre, 6 maggio 2010 - 6 maggio 2019
Id: 53310 Data: 05/05/2019 10:34:38
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Rosa bianca
Vento di primavera il trionfo fragrante del glicine nuvole radiose e un sole a festa.
L'acero nel parco è rinverdito anche per chi con l'animo smarrito all'ombra della solitudine resta.
Azzurro indifeso il tuo sguardo rugiada di malinconia per il cuore. Non puoi vedere il mio segreto pianto mentre ti guardo, rosa bianca nel giardino del mio rimpianto.
A mia madre
Id: 53206 Data: 27/04/2019 19:23:35
*
Mattino nel Chianti
Ritroveremo nella memoria una strada di querce e cipressi la luce tremula tra i filari, il sorriso di quegli istanti, la gioia della bellezza senza pari di un mattino insieme nel Chianti.
A Lorenzo
Id: 53150 Data: 22/04/2019 16:44:48
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Vorrei
Vorrei potessi vedere anche tu la festa di questo giorno con le rondini a fendere il blu e il trionfo del sole in una stagione che fa lieto ritorno.
Vorrei potessi ammirare l'azzurro terso del cielo che pare una maiolica robbiana ora che è notte fonda sui tuoi occhi e la tua vela è perdutamente lontana.
Vorrei ti rallegrasse, madre, questo concerto campestre di primavera nel fiorire dei prati e delle colline ma purtroppo nella tua stanza in solitudine si addensano meste le ombre della sera.
A mia madre
Id: 53127 Data: 20/04/2019 18:44:44
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Verrà il vento liberatore
Verrà il vento liberatore a portarti via oltre la notte del dolore spezzando le catene di sofferenza e malattia.
Verrà la pioggia consolatrice nella sera a recarti una carezza un sollievo di primavera.
Verrà poi l'estate di luce infinita in una festa dei colori a ricordarmi che oltre la tenebra della morte ci sono altre stagioni nel canto della vita.
A mia madre
Id: 53094 Data: 18/04/2019 10:16:15
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Vorrei dirti tante cose
Vorrei dirti tante cose nel profumo della pioggia che accarezza il glicine ed il mio andare pensosa e sola.
Vorrei dirti ancora tanto mentre la campanella trilla alla stazione di frontiera e nel cuore ogni palpito si colora di nostalgia e rimpianto.
Vorrei dirti tante cose nell'ombra tremula della sera quando il Limidario si specchia nell'ametista del lago e l'anima si sente sospesa alla fragranza malinconica di una viola.
a L.
Id: 53028 Data: 12/04/2019 16:28:06
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Oggi è pioggia
Oggi è pioggia sulla valle e sul fiordaliso fra i ricordi bambini di un perduto sorriso.
Oggi è pioggia sui faggi e sui cipressi e l'anima solitaria in silenzio ascolta presaga di quanto il domani s'appressi.
Oggi è pioggia sulle mani stanche mie e tue quando vago senza meta e m'illumino pensando a noi due.
Oggi è pioggia sulle ore d'ombra e la verbena ed il cuore sente di un dolore carsico l'antica ed invincibile pena.
Id: 52953 Data: 07/04/2019 12:29:54
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In questo giorno di primavera
Malinconico pensare a te in questo giorno di nuvole e sole quando le rondini fanno ritorno e sbocciano rinate parole.
Dolce ricordarti in quest'inizio primavera in una festa di luce e colori ed emozioni che pare non sia mai sera.
Quello che avrei voluto dirti mi preme in petto ma non ci fu il tempo prima del commiato e non te l'ho mai detto.
Ma so che dove sei sereno ora ascolti il mio sentire e come un tempo con amore, padre mio, mi sorridi ancora.
A mio padre
Id: 52945 Data: 06/04/2019 15:11:28
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In questo giorno di primavera
Malinconico pensare a te in questo giorno di nuvole e sole quando le rondini fanno ritorno e sbocciano rinate parole.
Dolce ricordarti in quest'inizio primavera in una festa di luce e colori ed emozioni che pare non sia mai sera.
Quello che avrei voluto dirti mi preme in petto ma non ci fu il tempo prima del commiato e non te l'ho mai detto.
Ma so che dove sei sereno ora ascolti il mio sentire e come un tempo con amore, padre mio, mi sorridi ancora.
A mio padre
Id: 52944 Data: 06/04/2019 15:06:58
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Sera di primavera
Volge l'ora crepuscolare in cui il lago si colora d'ametista. Tutto è quiete dintorno nello sciabordio di una vela che dall'opposta riva compare alla vista.
S'effonde nel bocciolo della sera la fragranza di glicine. L'incanto di primavera si svela nel dolce profumo della solitudine.
Id: 52891 Data: 01/04/2019 19:06:36
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Il mio cuore bambino
Nonostante il mio cuore bambino senta ch'è passato soltanto un giorno so che di tempo da quel commiato ne è passato tanto io che di te vivo nella nostalgia e nel rimpianto e nel trillo della campanella aspettando il treno ancora attendo invano il tuo ritorno.
Da quell'alba di pioggia nel dolente adagio la vita è continuata oltre lo sconcerto ed il naufragio.
Ed oggi oltre le mura del camposanto il ciliegio fiorito nel primaverile incanto con struggente dolcezza mi parla, padre mio, di un amore mai finito.
Id: 52861 Data: 30/03/2019 14:15:45
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Treno
Treno che vieni d'oltre confine e mi accogli, malinconica passeggera, ascolta la mia solitudine nel canto primaverile della sera.
Treno che ascolti le storie di tanta gente dimmi, nell'infinito tuo andare e nei mille saluti, ricordi anche tu un commiato dolente?
Treno che di me tutto sai dimmi, amico mio, il sorriso d'estate potrà tornare mai?
Treno che passi silente nella notte e in un sospiro te ne vai lungo l'abbraccio dei binari portami la perduta carezza d'occhi cari.
Id: 52807 Data: 26/03/2019 16:18:31
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Vento
Vento che sussurri i sogni ai poeti e ai bambini portami lontano oltre i più remoti confini.
Vento che soffi dal mare recami la carezza dell'onda vigore per veleggiare.
Vento ramingo che giungi da settentrione profumi di rimpianto come il ricordo di una perduta emozione.
Vento che arrivi da un paese che non conosco donami il respiro della primavera l'incanto di una nuova luce per me soltanto sui sentieri solitari del bosco.
Id: 52794 Data: 25/03/2019 18:49:11
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Ti porterò un ramo di pesco
Ti porterò una viola dove riposi all'ombra del cipresso nei pressi di un romanico campanile nell'ora della nostalgia in cui canta sola l'allodola.
Ti porterò un ramo di ginestra sorgente di giallo squillante e in una sinfonia di ricordi alla mia finestra la sera fingerò che tu non sia distante.
Ti porterò, padre, un ramo di pesco in fiore nell'ora più fragile e sola quando dolce giunge la primavera narrandoti con struggente tenerezza del mio perduto amore.
A mio padre.
Id: 52755 Data: 23/03/2019 13:57:13
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Nel sorriso triste di una viola
La carezza del sole consola le lapidi in questo giorno di memoria nella stagione in cui le rondini tornano ai nidi e in solitudine penso alla tua storia.
Sono passati gli anni in una vita che riserva disincanto e feroci inganni.
Nel sorriso triste screziato d'indaco di una viola ti ricordo, padre, in una lacrima di poesia ora che il cuore mio a te rivolge un empito d'amore ancora.
Id: 52688 Data: 19/03/2019 15:20:09
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Vorrei trovare oltre la frontiera
Vorrei trovare oltre la frontiera parole nuove. La sorgente della speranza il conforto nel silenzio di una preghiera. E scrivere d'amore incurante del tempo andato e dell'assenza. Nel canto di primavera regista della mia vita sorridere nella pioggia rinascere nella sera.
Id: 52663 Data: 17/03/2019 15:15:49
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Primavera
Primavera soave che con passo di bambina arrivi fermati un attimo alla finestra della mia solitudine e portami la gioia ed il canto di un giorno sull'Appennino nella festa di rinascita dei rivi.
Primavera di luce che alla memoria gentile ti appressi recami il saluto struggente di un mattino in terra di Toscana sul sentiero caro al cuore di ulivi e cipressi.
Id: 52588 Data: 10/03/2019 13:44:07
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Il profumo segreto di stagioni perdute
Il profumo segreto di stagioni perdute pervade la sera. Fotogrammi di memoria come un treno già passato sui binari del rimpianto. Quando i ricordi all'arcolaio della nostalgia intessono la trama in solitudine mentre fuori canta per me soltanto la tramontana.
Id: 52575 Data: 09/03/2019 13:47:11
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Domenica di sole sul lungolago
Domenica di sole sul lungolago accompagna i pensieri dolcemente all'indaco dell'orizzonte sereno e vago.
Il volo di un gabbiano il canto solitario del rondone sullo sfondo le note di una melodia.
Il giallo nascente della ginestra, un sussurro d' elegia... Nell'aria il profumo di una nuova stagione.
Id: 52490 Data: 03/03/2019 13:53:37
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Un dolore grande come il mare
Un dolore grande come il mare che porto nel cuore da mille anni crudele torna a riaffiorare con la memoria, le illusioni andate ed il rimpianto dai segreti inganni.
Mi avvio lungo i binari lucenti nel sole che tornano l'anima in solitudine a consolare quando il cuore sussurra le parole e ritrova le stagioni amate e perdute che non so dimenticare.
Id: 52379 Data: 24/02/2019 10:47:28
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Una domenica, sai, come tante
Una domenica, sai, come tante con la memoria in muti discorsi tra l'anima in fiamme ed il cuore esitante nel ricordo di mesti trascorsi.
Una domenica, sai, come tutte le mie a pensare a te, amor mio, distante tra colline il sorriso della Toscana raggiante nella bruma delle mie nostalgie.
Una domenica,sai, nel silenzio dei binari assopiti nel bacio del sole quando il cuore ritrova il coraggio e si desta nella rinascita di parole.
A Lorenzo
Id: 52289 Data: 17/02/2019 13:59:27
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Un angelo sorride nei ricordi
Un angelo sorride nei ricordi sguardo di cielo bambino, azzurro, quando la nostalgia verso sera intona gli accordi con struggente sussurro.
Un angelo sorride con dolcezza e la primavera sboccia dintorno mitigando solitudine e tristezza.
E' volato il tempo ma in una lacrima di memoria il cuore ferito sente che è passato soltanto un giorno.
Per Alessia e Rosa.
Id: 52231 Data: 12/02/2019 13:58:49
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Dimmi, Padre
Dimmi, Padre, avrà mai fine il quotidiano gelo e di una nuova luce di speranza brillerà il mio sguardo guardando il cielo?
Dimmi, Padre, declinerà l'inverno inclemente e sboccerà meravigliosa e sospirata una stagione ridente?
Dimmi, Padre, troverò scampo al dolore che ferisce e disincanta nell'abbraccio dell'amore?
Dimmi, Padre buono, so che mi ascolti... Tornerà la carezza della primavera ora che grevi e cupe s'addensano le ombre della sera?
Id: 52189 Data: 09/02/2019 14:33:42
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Dovè finita la gioia?
Dov'è finita la gioia che mi hai donato? Forse nel baluginare di un ricordo lontano nel canto della pioggia sul selciato.
Dov'è finita la dolcezza dei nostri giorni? Forse in fondo al binario nella malinconia del mio sguardo solitario attendendo che ritorni.
Dove son finiti il sole e lo stupore della primavera? Forse nell'aurora di speranza delle tue parole, amore, nell'incanto insieme della sera.
a Lorenzo
Id: 52122 Data: 03/02/2019 12:16:26
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Nel fumo di un camino
Mi sono perso così nel gelo, nel fango e nella neve di un mattino. Scalzo e malvestito ero soltanto un bambino nella mala novella di Auschwitz insieme a milioni nel girone infero di filo spinato mi son perso così nel fumo di un camino.
Id: 52045 Data: 27/01/2019 10:52:36
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Un manto di rugiada
Un velo di brina ammanta i pensieri e la memoria severa mi riporta al mio dolente ieri.
Un ricamo di pioggia picchietta sul pavè lucente il viale nella quiete di un mattino invernale.
Un manto di rugiada m'accarezza nelle ore perchè so che ovunque io vada sei con me, Amore.
a L.
Id: 51931 Data: 20/01/2019 10:06:02
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Il calicanto
S'effonde lieve e delicato nell'aria tra il vento dal lago il profumo del calicanto in un giardino solitario.
Il primo fiore d'inverno reca una carezza d'elegia nella sera tra petali di cristallo la speranza della primavera.
Id: 51843 Data: 13/01/2019 17:20:03
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Prima che linverno
Prima che l'inverno della vita segni nella brina e nel disincanto il mio viso, lasciami andare libera lontano dalla terra di nostalgia dai sentieri del rimpianto nel sorriso terso del fiordaliso.
Invano attendo da troppe stagioni sul binario deserto un ritorno. Il tempo dice che sono passati gli anni ma il cuore ferito ed abbandonato piange desolato come fosse il primo giorno.
In memoria di mio padre
Id: 51821 Data: 11/01/2019 18:40:10
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Mattino dinverno sul lago
Mi desto senza tristezza in questo mattino d'inverno perchè sei al mio fianco mentre il fumo dal camino assonnato sale e ricama nella tenerezza il cielo d'azzurro e bianco.
Sorridono i monti viola in un proscenio d'elegia. L'anima mia sulle ali del pettirosso vola mentre la tua mano dolcemente stringe la mia.
Non sente freddo e gelo il mio cuore nemmeno in una distesa di brina perchè tu sei vicino e il mio passo va leggero e lieto come quello di una bambina.
a Lorenzo
Id: 51737 Data: 04/01/2019 10:23:22
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Avrei desiderato per te
Avrei desiderato per te un altro Natale con la neve che fiocca lenta e tutto rende lieve non la luce fredda e mesta di una corsia d'ospedale.
Avrei augurato a te un diverso Capodanno ma la malattia feroce ti ha ghermita senza scampo né via di salvezza con dolente affanno.
Avrei voluto per te altre stagioni, madre, e la dolcezza di una nuova primavera. Ora bruciano le perdute occasioni nell'azzurro spento e triste del tuo sguardo mentre ti sono accanto ed incombe inesorabile la sera.
A mia madre
Id: 51715 Data: 02/01/2019 15:57:08
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Capodanno
Per le vie del centro illuminate a giorno nello sfarzo di luci e vetrine passa chi verso casa fa ritorno perso nei suoi pensieri senza vedere nessuno a sé dintorno.
Un nuovo anno da poche ore ha segnato il passo ma il destino è immutato in una musica triste di sogni infranti e malinconia. Così per qualcuno sotto le arcate il Capodanno è una coperta di brina, stelle e solitudine nel gelo siderale della notte per la via.
Id: 51714 Data: 02/01/2019 15:31:28
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Paese
Si sveglia di brina e d'azzurro ammantato mentre allegri sbuffano i camini nel mattino d'inverno il paese sull'Appennino abbarbicato.
Nella danza della neve s'accende nel cuore di chi è lontano come un presepe di nostalgia il paese nel ricordo lieve.
E a primavera le scalinate ed i vicoli fioriranno di gerani e viole mentre il paese attende un ritorno nel canto del sole nel trionfo di colori del giorno.
Id: 51705 Data: 31/12/2018 19:04:52
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Sogno di una notte dinverno
Il sogno mi accarezza nel vento mite di contrade care al cuore che profumano di cipressi e di colline.
Mi riporta al sorriso dell'estate e al frinire di cicale fra dolci declivi nell'assolo di mille solitudini.
Ed il tuo abbraccio all'ombra in fiore del glicine... L'amore non ha stagione, né confine.
a Lorenzo
Id: 51616 Data: 20/12/2018 18:36:58
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Dimmi come mai
Dimmi com'è che dopo tanti anni dalla tua partenza, dispersa fra i ghiacciai, ti ricordo come la perduta estate che non tornerà mai... Tu lassù senti quanto ti amo, ti rimpiango e t'amai.
Dimmi come mai, padre mio, quel tuo sorriso mi scalda ancora il cuore. Lo so che dove sei mi ascolti ancora e non mi lascerai mai... Luce viva ed inestinguibile d'amore.
A mio padre
Id: 51566 Data: 14/12/2018 19:17:22
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A mia madre
Ti guardo con tristezza come la più fragile onda d'argento che mai farà ritorno a riva mentre ti allontani già vinta alla deriva.
Smarrito il sestante e stravolta la navigazione sei sempre più distante naufraga e sperduta in un crescendo di desolazione.
Ora che sui tuoi occhi, madre, è calata la notte nascondo una lacrima sulla chiglia infranta della tua vita
e sulle lacere e travolte vele nello schianto delle sartìe rotte di una tragedia senza tregua ch'è supplizio e condanna infinita.
Nota: A mia madre, ammalata d'Alzheimer.
Id: 51454 Data: 03/12/2018 18:44:21
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Nella sera dicembrina
Nella sera dicembrina per la via soltanto il vento. Sul pavé il gelo ricama disegni di brina. Intona la campana con rintocchi d'argento il gloria. Nel silenzio il cuore abbraccia il ricordo e si riconcilia sereno con la sua storia.
Id: 51429 Data: 01/12/2018 12:48:11
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E poi fu notte
Scomparve il sole nel respiro spezzato e incredulo di un momento.
Nel gelo perì la primavera s'assiderarono le viole. Nell'agonia d'un sogno ammutolirono speranze e parole. Venne l'esilio del cuore nella terra dei ghiacci e nel vento.
E poi fu notte di smarrimento e sconcerto. La sferza dei flutti, l'urlo della burrasca, lo sconquasso del naufragio, il terrore dell'abisso in mare aperto.
Id: 51369 Data: 25/11/2018 12:04:34
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Mater dolorosa
Ascolto in silenzio il tuo racconto, Amica mia, fiume in piena di dolore e sento dell'anima il lamento come in inverno il mare nelle confessioni desolate abbraccia il vento.
Sento lo strazio senza pace dall'abisso in cui è precipitato il tuo cuore, Madre coraggiosa e tenace, cui è stata strappata in un attimo l'aurora.
E mi unisco al tuo muto pianto nell'abbraccio di sorella, Madre dolorosa, cui la vita diede una corona di spine, ghermendo nella notte la piccola e nivea rosa che ora veglia su di te nel bacio argenteo e nel sorriso infinito di struggente stella.
A Rosa ed Alessia
Id: 51362 Data: 24/11/2018 16:16:05
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Facciamo finta
Un altro giorno ancora dietro una maschera ridente. Il sorriso in apparenza, nel cuore la pena di un angelo piangente.
Fantasticando in solitudine o in mezzo alla gente che tutto sia a posto ma nell'anima la ferita insanabile del dolore artiglia con feroce rostro.
E in questo odierno carnevale che ha perduto il senso e dove non quadra più niente continuiamo la commedia e facciamo finta che tutto vada bene.
Oltre il gelo e la neve nonostante i tormenti arriva una stagione mite e tornano a fiorire le verbene.
Id: 51349 Data: 22/11/2018 10:35:04
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Carezza dautunno
In questa notte che ha perduto l'abbraccio dell'aurora penso a te, padre, con struggente nostalgia ancora.
Sarà il canto del treno in un bagliore dai binari a portarmi il sollievo dolce dei tuoi occhi miti e cari.
E il tuo sguardo la tua voce che in ogni respiro m'accompagnano li sento vivi come una carezza d'autunno nel cuore... Barlumi inestinguibili d'amore.
A mio padre
Id: 51314 Data: 19/11/2018 17:42:41
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Ed è memoria
Un'altra notte mi sfiora appena e scivola lenta via come pioggia d'autunno.
Soltanto tu, mio muto interlocutore dal regno d'ombra, nel silenzio ascolti il grido del mio cuore e dall'abisso la mia pena...
Sul binario nella tenebra arriva un treno. Vorrei ancora risvegliarmi in un mattino di luce nella carezza della tua voce con l'antica gioia bambina e non con l'odierno veleno.
L'ora dal campanile intanto rintocca scandendo malinconica la mia storia. Le lancette corrono a ritroso lungo i sentieri della solitudine. Il rimpianto dall'argentea faretra un ricordo scocca.... ed è memoria.
A mio padre
Id: 51304 Data: 17/11/2018 14:55:47
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Ricordo in autunno
Non pensavo che nella pioggia della sera il tuo ricordo avrebbe fatto ritorno in una marea di rimpianto e nostalgia portandomi alla deriva come un'onda nel cuore.
Ora che nella tenebra brancolo e nel disincanto in solitudine arranco sogno un sollievo di luce, il canto di un nuovo giorno, l'estasi di rinascita nell'autunno dal vivo colore.
A mio padre
Id: 51277 Data: 14/11/2018 19:18:05
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Il pianto dell’acero
Sembra d'essere ghermiti in un labirinto onirico immersi nel biancore di questa stanza d'ospedale. Se si guarda il parco dalla finestra nella quiete d'autunno che dilegua soltanto l'incombere feroce del dolore è reale.
Piange l'acero di rosso vestito nella pioggia senza tregua di un calvario che sembra infinito.
Resta solo l'acero nella nebbia di novembre ammantato in un giardino che ha dimenticato perfino la speranza dove il tempo s'è fermato.
A mia madre
Id: 51224 Data: 11/11/2018 13:38:13
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Sera di silenzio e nostalgia
Sera di silenzio e nostalgia nella pioggia novembrina che cade e resta nel cuore senza un perchè.
Sera di binari lucenti un viaggiatore lungo la banchina e luci soffuse che mi parlano di te.
Avrei tante cose da dirti, mio rimpianto re.... E ti ritrovo oltre la solitudine e l'esilio in un empito d'amore nella tregua indifesa del cuore dove, nella carezza di un ricordo, ti sento sempre con me.
A mio padre.
Id: 51177 Data: 07/11/2018 15:56:40
*
Nel tempo dun sogno
Un nastro d'argento la strada si snoda lungo la Val di Chiana in direzione del sole e del vento. La voce delle campane nel mezzogiorno lieta riecheggia.
Qualche cipresso il mio viaggio saluta e dalla campagna serena il paesaggio svettando punteggia.
Dall'alto del colle Città della Pieve nell'autunno rosseggia e un sorriso rivolge a chi giunge da un lungo cammino nel giorno lieve.
L'abbraccio di colline m'accoglie tra il ricamo di ulivi a distesa nella vallata. Nel tempo d'un sogno all'improvviso mi sento placata.
Id: 51170 Data: 06/11/2018 16:36:20
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Al passo dei ricordi
Non m'importa di novembre sul lago nella mesta pioggia e nel vento. Al valico della nostalgia sola nel silenzio sboccia la poesia dove ritrovo il mio tempo.
E sono libera in un sfondo di colline chiantigiane che brillano rosseggianti nel sole. Nel bacio dell'autunno bandite le tristezze, le ansie son lontane.
E tu sei al mio fianco al passo dei ricordi, quando Firenze nobile dama ride nella stagione e in una rosa di accordi con te il mio cuore vola per l'emozione.
a L.
Id: 51134 Data: 03/11/2018 13:33:07
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La notte non passa
Penso a te nel silente saluto a distesa dei fiori mesti e lo sguardo di un crisantemo m'illude che l'amore che ci univa un tempo sia sopravvissuto e ancora resti.
Penso a te lungo il filare mentre me ne vado nella pioggia di novembre sola e triste. E l'immagine solare di un volto perduto in un empito la mia desolazione torna a consolare. Vivo, struggente e tenero come allora il tuo sorriso d'autunno nel cuore resiste.
Nell'ora in cui la sera disegna ombre inquiete nella mia stanza ti dirò, padre, in un orfico canto oltre ogni distanza... Quando il dolore della perdita l'anima mia sconquassa, almeno nel ricordo, ti prego, resta.... In questa notte di naufragio che non passa.
A mio padre
Id: 51097 Data: 31/10/2018 16:38:05
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Piove
Scende fredda la pioggia sul viale. Nel fluire d'autunno in lontananza il lago scompare e un manto di bruma leggero sale.
Una pioggia lenta, senza rumore, che accarezza la valle nella mattina di foschia velata nel silenzio assorto del cuore.
E' pioggia di novembre che consola selve e camposanti e torna in struggente melodia di ricordi e rimpianti.
Una pioggia gentile che sussurra piano come la voce di un vinile. Risuona in solitudine alla memoria e rammenta malinconica un autunno lontano.
E' pioggia che non si placa. Battente sferza il cuore... E resta nell'anima indelebile come un giorno di dolore.
Id: 51063 Data: 28/10/2018 11:57:11
*
Novembre
Una vela biancheggia dal lago. Nel silenzio la sera m'attende. E il ricordo in un cuore che ama in solitudine nell'autunno risplende.
Id: 51057 Data: 27/10/2018 14:13:59
*
E i cipressi dal quieto filare
E' un mattino di calma e ricordi nella bruma che s'alza dal viale. La campana che intona gli accordi la dolcezza del sole autunnale.
E i cipressi dal quieto filare attendono i passi di chi torna presso i suoi cari un saluto e una preghiera a lasciare.
E' un mattino di nostalgia e rintocchi, la rugiada resta in pianto ancestrale. Da una foto un sorriso struggente la tristezza dei miei occhi viene a consolare.
Un mattino tu sai come tanti di rimpianto, amarezza e vuoto abissale. Da una lapide il silenzio commosso d'un fiore riporta radioso alla mente il volto perduto dell'amore.
A mio padre.
Id: 50967 Data: 21/10/2018 11:51:07
*
Verrà l’inverno
Verrà l'inverno all'improvviso e nuove ombre di malinconia disegnerà sul mio viso.
Verrà l'inverno un mattino e nel silenzio del bosco lungo il sentiero mi sembrerà d'averti vicino.
Verrà l'inverno a consolare la mia nostalgia e la carezza della neve comporrà nel cuore l'adagio di una sinfonia.
Verrà l'inverno in un velo bianco ricamato d'argento. Il canto del pettirosso annuncerà nel ritrovato incanto la quiete nel vento.
Verrà l'inverno con la sua poesia a stemperare l'azzurro e la tristezza, senza un perchè. E l'autunno sarà soltanto un sogno lontano, un ricordo struggente, un dolce sussurro che terrò con me. Ammirerò in solitudine il lago e nella luce dell'amore penserò ancora a te.
a L.
Id: 50951 Data: 20/10/2018 14:05:47
*
Le mille sfumature della solitudine
Un ricamo di nebbia dal lago confonde paesaggio e contorni. Tra l'aria fresca sul sentiero del mattino un sollievo di luce dà nuovo respiro ai giorni. Ocra, rame, mogano, rosso, arancione, porpora... Una sinfonia di colori dal bruno intenso allo scarlatto, dal sorriso sgargiante del giallo fino alla ruggine. Nel trionfo d'autunno il sole accende le mille sfumature della solitudine.
Id: 50912 Data: 16/10/2018 18:15:18
*
Mia rosa di novembre
Nella lacrima scarlatta dell'aurora ti porterò un diadema incastonato di ricordi e gocce di rugiada, mio rimpianto re, nella carezza del vento prima che l'ultima illusione mia gemella come foglia d'acero esule cada.
E nel bacio del sole in un silenzio commosso d'elegia sulla tua lapide poserò una poesia scritta col cuore nell'autunno fiammeggiante di nostalgia.
Nella luce che il mattino indora sono sola in cammino per la via. Penso a te, mia rosa di novembre, in un empito che mi rivela la ferita insanabile d'averti perduto quanto mi manchi ancora e che t'amerò per sempre.
A mio padre, 5 novembre 1948- 6 maggio 2010
Id: 50896 Data: 14/10/2018 12:17:10
*
Una musica lontana
Una musica lontana mi torna alla mente nel refolo della tramontana di un giorno come tanti amaro e inclemente.
E ritrovo per un momento la perduta armonia nel respiro arioso delle note e la quieta dolcezza di un sorriso luce d'autunno sullo spartito...
Chiave in sol di nostalgia brilla un ricordo e inizia il primo movimento. Tra il soffio tiepido del vento torna la tenerezza di un tempo nel mio cuore assopito.
a Lorenzo
Id: 50812 Data: 08/10/2018 17:30:07
*
E così me ne andrò
Rinascerò nell'estasi del giallo e nei rossi d'autunno e porpora. Il mio cuore in un empito mi ricorderà che, malgrado tutto, so amare ancora.
Sarò foglia d'acero senza rimpianto nel volteggiare leggero per la valle ritroverò nei boschi il mio perduto canto.
Rinascerò nel vento d'ottobre che impetuoso spira dal lago esule da paesi lontani.
E così me ne andrò libera e serena con l'ancestrale saggezza dei cani che, inebriati dal sole, gioiscono del presente nella corsa felice inseguendo le nuvole e non pretendono nulla dal domani.
Id: 50777 Data: 04/10/2018 19:12:38
*
Nostalgia d’autunno
E allora, Poeta, dimmi. Già ottobre arrossa il vigneto al casale e il mattino risplende nella rugiada in un sorriso agreste di quiete autunnale?
Da troppo tempo manco e sono lontana. Nel mesto esilio datomi in sorte dove sferza inclemente la tramontana è sempre inverno per il cuore, ma mi giunge l'eco di una stagione viva alla memoria e di una contrada amata.
E guardo le colline, nella dolcezza del paesaggio assorte, attendermi nel rossore della campagna accarezzata dal sole. Vola una rondine verso la veranda e dalla scalinata rivedo sorridente il tuo saluto.
Il nostro bacio nella festa del ritorno oltre la nebbia del tempo e della lontananza non l'ho mai perduto. Tu lo sai, Poeta dell'anima mia, vivo di ricordi e nostalgia aspettando radioso quel giorno.
a L.
Id: 50733 Data: 30/09/2018 12:12:24
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Nellautunno della mia malinconia
Nell'autunno della mia malinconia vago nella notte portata dal vento per la via in solitudine foglia senza meta.
Anelo ad un perduto giardino tra le colline fiorentine nel radioso splendore ricordando il bacio in fiore nella stagione del biancospino.
a L.
Id: 50722 Data: 29/09/2018 13:12:44
*
Un fiore di lillà
L'inebriante profumo del glicine in una sera come tante di una stagione già trascorsa dà fragranza alla solitudine.
Non è un petalo di rosa superba nel giardino a ricordarmi chi ho tanto amato e non ho più vicino.
Un fiore di lillà mi fa ombra nel cuore mentre penso a te... Ora che non sei più qua.
Id: 50693 Data: 26/09/2018 19:01:02
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Comincia la notte
Ecco la notte nel balenare di una falena alla calda luce della lampada.
Si avvicina la notte nei cauti passi dei ricordi fra gemme di rugiada.
Comincia la notte nell'indaco bacio mentre s'approssima l'ultimo treno in un sospiro d'infinito nell'ora in cui il viburno dischiude sereno i petali.
Arriva la notte amica e confidente cara nella stagione inclemente di tramontana amara e io dispiego al sogno le mie ali.
Id: 50668 Data: 23/09/2018 19:25:11
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Abbracciando il silenzio
La notte arriva piano con passo leggero per il viale. La sento mentre veglio ancora avvicinarsi dolcemente nel profumo della pioggia autunnale.
La notte è mia compagna di viaggio nella quiete della foschia che dal lago sale. Aspetta con me lungo il binario un treno a tarda ora mentre resto qui abbracciando il silenzio.
Id: 50656 Data: 22/09/2018 18:15:30
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Lautunno del mio rimpianto
In silenzio ho ricordato l'amato canto. A piedi scalzi ho ritrovato il sentiero caro al cuore di quando m'eri accanto.
Il tempo ha impresso nell'anima indelebile della solitudine l'orma. Ho placato in versi liberi l'amarezza di un segreto ed invisibile pianto.
Ora che la stagione il paesaggio già indora ed il disincanto si stempera nell'ottobrino rossore puntuale a sera della nostalgia rintocca l'ora.
L'immagine di te struggente torna in un empito d'amore insieme all'autunno del mio rimpianto.
Nota: In memoria di chi ho amato ed ora è nei Campi Elisi.
Id: 50647 Data: 21/09/2018 20:36:10
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Autunno
Il vento nella notte mi ha annuciato il tuo ritorno nell'ora più fragile e sola in cui l'anima naufraga veglia.
Ho sentito i tuoi passi nell'aurora vermiglia lungo la via e prima che fosse giorno hai ascoltato il richiamo della mia malinconia.
Hai bussato premuroso alla mia porta. Da tempo t'aspettavo e t'ho dato il benvenuto.
Amico autunno, portami il sorriso lontano la carezza della voce di chi ho amato e perduto.
Come un padre tornato da un lungo viaggio abbracciami e stringi le mie mani. Nell'ora solitaria del dolore consola nel mio cuore il pianto muto. Donami un raggio di luce sul sentiero della speranza nel domani.
Id: 50579 Data: 16/09/2018 14:31:36
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Versi liberi
Mi ha sorriso il mattino e con passo leggero ho colto perle di rugiada
sul sentiero del biancospino oltre il disincanto del vero ritrovando la strada.
Ho vergato versi liberi con fiumi d'inchiostro su pagine bianche come la neve quando arriva dolce la sera
il mio sguardo s'illumina di un ricordo lieve per resistere alla burrasca e non cedere all'amarezza di una vita dal crudele rostro.
Id: 50573 Data: 15/09/2018 16:30:00
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Quel tuo sorriso destate
Avrei voluto dirti di persona queste parole ma l'alba t'ha ghermita e incredulo nel commiato t'ha baciata triste il sole.
Sei andata via tra lo scintillare della rugiada nel pianto dell'aurora lieve il passo sulla strada fra petali di rose in un trionfo di luce.
La commozione prende voce e s'illuminano struggenti i ricordi gentili come una carezza quando la nostalgia intona gli accordi placando infine la tristezza.
Vorrei dirti che mi manchi e che per sempre mi mancherai prima che l'inverno consoli in un manto di neve la solitudine e i campi stanchi. Non ti dimenticherò, lo sai...
Quel tuo sorriso d'estate e lo sguardo colore del mare mi son rimasti nel cuore. L' immagine serena di te torna alla memoria nella luce di un mattino insieme al tuo volto radioso di tenerezza... fermo immagine d'amore.
In memoria di Anna
Id: 50572 Data: 15/09/2018 15:47:50
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Quando il sole è tramontato
Tornano alla luce della lanterna nel volo delle falene una volta ancora le voci ed i passi perduti di chi su un celeste sentiero s'è inoltrato.
Quando il sole è tramontato i lampioni sui binari e la luce della dimora accolgono la sera. In silenzio accendo la lanterna ed illumino la tenebra di nostalgia iridata con i ricordi di un tempo esule
per ritrovare quel sorriso nel cuore restato come un raggio di sole carezza della memoria placata un autunno lontano e chi m'ha tanto amata.
Id: 50502 Data: 10/09/2018 14:02:59
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Autunno al casale
Dimmi. Settembre ha già indorato la pergola e il vento accarezza gli ulivi del podere?
Sarà la solitaria nostalgia delle mie sere o il canto dell'assiolo ma l'anima mia al casale, al tuo fianco vola.
E dalla valle giunge la voce d'argento delle campanea festa che si rincorrono a distesa mentre lieti a tavola si resta in compagnia di chi si ama nella soave brezza.
In un digradare struggente di colline d'armoniosa bellezza nel trionfo della campagna baciata dal sole si mitiga la mia tristezza.
E rivedo la dolcezza del paesaggio d'Umbria mentre quieto giunge l'incanto autunnale in un giorno senza resa né ombra.
Dalla valle intanto nel baluginare di lucciole con passo di rugiada la sera sale... E sono con te di nuovo felice al casale.
A Lorenzo
Id: 50476 Data: 08/09/2018 12:52:20
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Ritratto di madre
Un raggio di sole t'accarezza il viso nel giardino del tuo inverno che ha perso speranza e parole.
Bianchi i capelli nella neve degli anni si muovono al vento. In quest'epilogo triste di una vita che ha riservato soltanto feroci inganni fremono nella brezza liberi per un momento.
E azzurro fiordaliso i tuoi occhi indifesi si sono posati immemori sui miei. Sembri un fiore arreso, dalla tempesta reciso. Per salvarti dalla notte di tormenta, madre, cosa farei....
Id: 50464 Data: 07/09/2018 15:47:11
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Porto con me
Porto con me il sorriso agreste di un'estate in Toscana, la carezza delle colline ombreggiate di ulivi al vento, il bacio della sera alla campagna lungo filari di cipressi.
Porto con me la luce di un ricordo e una lacrima di nostalgia ora che sei lontano e cammini fra i poggi sereni che attendono l'autunno mentre mi manchi e ti vorrei accanto.
E nel silenzio a me caro di una solitudine compagna in un assolo d'elegia si libera al volo il mio cuore nel canto.
Id: 50446 Data: 06/09/2018 13:25:53
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Nel bianco veleggiare di un ricordo
Brilla qualcosa in lontananza nel bianco veleggiare di un ricordo fra pensieri in solitudine e vacue ore in questo luogo di nessuno sferzato da disincanto e tramontana.
Torna l'incanto radioso di un giorno insieme mentre la campagna abbaglia fra gli ulivi all'ombra fresca di una romanica pieve nella carezza del tuo sorriso: genesi d'amore l'estasi di un'estate in Terra di Toscana.
Id: 50432 Data: 05/09/2018 12:09:55
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Nel mattino di tersa vividezza
Un lago di zaffiro nel vento struggente di settembre cielo cobalto ed un sole smagliante. Sussurra il ricordo quando la vita ferisce troppe volte, quante!
I passi di un uomo lungo il viale con l'inseparabile biondo amico a quattro zampe a fianco. All'orizzonte della nostalgia il suo sorriso malinconico sempre più distante.
Nel mattino di tersa vividezza il cuore indifeso mi ricongiunge a voi, padre, ora che nella solitudine arranco. Quanta commozione, quanta tenerezza...
In ricordo di mio padre e di Fuchs.
Id: 50403 Data: 04/09/2018 15:08:06
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Il treno della nostalgia
Se si potesse far tornare indietro sui binari del tempo quel treno ormai passato per un abbraccio di commiato ed un ultimo saluto ritroveremmo non soltanto nel ricordo chi abbiamo tanto amato e poi perduto.
Nota. Dedicata a chi è partito da poco oppure molto tempo fa e a chi è rimasto solo e attende una nuova stagione lungo il binario di una stazione.
Id: 50385 Data: 03/09/2018 13:36:52
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Settembre
Come la fine di un sogno all'alba ci desta nel ricordo l'estasi di luce di un fugace giugno ma solo il rimpianto nell'addio resta.
E rimane la rugiada sui binari del commiato ora che in silenzio malinconico l'autunno viene. Ti aspetto sempre alla stazione dove ti ho incontrato.
In un arrivederci la speranza del ritorno attende lungo la banchina la futura campanella. L'amarezza si stempera nei colori del giorno e nel cuore per te è custodito il mio bene.
a L.
Id: 50369 Data: 02/09/2018 10:23:19
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Monti Sibillini
S'illuminano di gioia i miei mattini nella luce del tuo sorriso tra l'ondeggiare dei papaveri al vento verso l'estate dal vivo colore e la carezza azzurra di un fiordaliso. Quando il ricordo accende il cuore torno al tuo fianco sui sentieri sereni dei Monti Sibillini.
a L.
Id: 50333 Data: 30/08/2018 17:40:16
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Ulivi al sole
Torna l'estate abbagliante nel volo dei ricordi lungo ridenti poggi cipressi al vento e ulivi al sole.
Sulle strade bianche di terra battuta il sorriso smagliante della campagna fra ginestre in fiore.
E tra i filari d'argento degli ulivi lassù in collina mi attende un casale nell'agreste elegia.
Dopo tanto tempo e altre stagioni la memoria sussurra al cuore una sola parola: nostalgia.
a L.
Id: 50303 Data: 28/08/2018 10:15:54
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Camaldoli
Quanti voli di rondini a ricamare l'azzurro in solitari assoli, punto a croce bianco neve, quando la memoria mi chiama con struggente voce e passo lieve.
Ricordo Camaldoli nella luce di luglio. L'ombra secolare degli abeti, il vento ed il silenzio. Nel cuore la carezza della serenità.
Eravamo là, insieme, nella foresta sacra dove gli alberi sfiorano il cielo a mietere la messe sospirata di giorni lieti in un'estate irripetibile che soltanto nella nostalgia tornerà.
a Lorenzo
Id: 50280 Data: 26/08/2018 09:44:18
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Rendimi il sole
Resta con me. Non te ne andare. Sorridimi ancora. Rendimi il sole di un perduto autunno. Stringimi in un abbraccio fragrante di vita nella luce calda dell'Appennino. E dal mare del silenzio sentirò l'armonia delle tue parole e sul mio viso il primo raggio d'aurora disegnerà il mattino.
Id: 50271 Data: 25/08/2018 20:42:58
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Una musica costante
Una musica costante dall'empito vitale che venga ad illuminare il nulla quotidiano nel disincanto di un'amarezza abissale.
La voce suadente di un piano verso sera a rammentarmi la dolcezza perduta di un autunno a Firenze com'era a dar presenza a un sogno che ancora mi prenda per mano.
L'assolo virtuoso di un violino che m'accenda il cuore per dare voce al canto del mattino e rechi un sollievo d'alba all'anima nell'inquietudine di tenebra delle ore.
Id: 50245 Data: 23/08/2018 12:29:37
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Colline di Toscana
Il profilo radioso del giorno lungo il crinale delle colline tra filari di ulivi e l'ombreggiare di un glicine.
Ed il cuore sorridendo nel ritorno si distende ad abbracciare il panorama al tremulo saluto della campagna e s'accende di colori vivi.
A Lorenzo in arte Tosco.
Id: 50227 Data: 22/08/2018 09:46:35
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Guardo il Monte Lema
Un canto di grilli tra la distesa bianca nel baluginio del segnale rosso sui binari. E m'ha sorpreso un respiro di memoria nello spazio indifeso della nostalgia... L'autunno mite e sorridente dei tuoi occhi cari.
Guardo in solitudine il Monte Lema mentre la sera, dolce, stende il suo manto. Il profumo settembrino di fine estate e il tremulo incanto di campanule
ma nel cuore la luce manca... Nel ricordo indelebile, tu lo sai, il colore vivo e struggente del rimpianto.
In memoria di mio padre
Id: 50207 Data: 20/08/2018 21:27:51
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Una rosa
Una rosa bianca che illumini il mattino quando nel cuore la luce manca e porti alla memoria la dolcezza radiosa di un paesaggio fiorentino.
Una rosa rossa che doni la tenacia all'anima dalla tempesta scossa ne rigeneri il vigore e acquieti la tristezza.
Una rosa di vivo colore per dare un senso alla battaglia e cancellarne lo sconcerto ed il dolore.
Id: 50182 Data: 18/08/2018 13:07:12
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Dove un giorno vale un altro
Non fiorisce la verbena in questo luogo di sofferenza dove un giorno vale un altro. Nell'angolo muto e solitario di dolore non allevia il sole con dolce raggio la pena.
E l'azzurro dei tuoi occhi immemori persi nel vuoto dimentichi d'ogni volto, ricordo e colore li ho confusi con l'ombra pietosa di una lacrima
ora che prigioniera inconsapevole e vinta di una notte infinita resti sospesa senza speranza fra il nulla quotidiano e l'aldilà.
Nota: A mia madre e a tutti gli ammalati di Alzheimer.
Id: 50163 Data: 16/08/2018 17:22:52
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La collina degli ulivi
Ecco radiosa l'ora meridiana. Mi sfiora assorta l'estate sul lago dal profumo di lavanda nel sorriso in fiore del gelsomino. Torna il ricordo di un'estate in Toscana dai colori sereni e vivi.
Ed il pensiero vola lontano nel frullo d'ali di rondine ad un borgo arroccato sull'Appennino, ad una strada di cipressi, ai miei passi nel sole lungo la salita nei pressi di una pieve di campagna affacciata al belvedere verso la collina degli ulivi.
a L.
Id: 50139 Data: 14/08/2018 16:19:47
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E allora
E allora quando giungerà la notte dei tristi pensieri chiuderò gli occhi, amore, e tornerò al tuo fianco con i passi di ieri.
Le campane a festa dai lieti rintocchi l'estasi della ginestra in fiore una via di campagna ombreggiata dagli ulivi il sole del tuo sorriso lungo i miei amati sentieri.
Id: 50120 Data: 13/08/2018 11:02:15
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Paesaggio destate
Filari di ulivi che digradano da colline baciate dal sole.
Una strada di terra battuta fiancheggiata da cipressi verso un'antica chiesa di campagna.
L'occhieggiare di un papavero e sullo sfondo il tremulo saluto dei girasoli al vento.
Immagini di un'estate felice quando l'anima in silenzio abbraccia il ricordo e s'illumina serena libera dal tormento.
Id: 50105 Data: 12/08/2018 10:26:53
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Upupa
Chissà verso quali mete dispieghi ora il tuo volo buffa upupa dal piumaggio vivace e scarmigliato tra il ricamo dei rami in un ordito di ombre e sole nel giorno di quiete dal mattino ridestato.
Chissà se torni ancora al vecchio nido o se attendi in cuore qualcuno lontano che ami. E il tuo sgargiante volare sullo sfondo radioso dei monti del Casentino mi resta fra i pensieri nella dolcezza del mattino tra i verdi sentieri.
Id: 50081 Data: 10/08/2018 11:57:05
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Voci del Casentino
Campane a festa che si rincorrono con voce di giubilo a distesa nell'aria tersa del primo mattino. La Verna saluta il nuovo giorno mentre con passo di rugiada va sereno il pellegrino.
Nel cuore il ritorno alle foreste secolari dove faggi ed abeti svettanti sfiorano l'azzurro. E quando il ricordo diviene dolce sussurro, non rimpianto, si compone nella quiete il canto d'armonia del Casentino.
Id: 50072 Data: 09/08/2018 11:42:31
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Serale sul lago
Dove saranno finiti luce e colori? Forse nella valigia smarrita dei sogni dimenticata alla stazione di frontiera ora che, deserto il varco, si addensano ombre tremule e silenziosa con la pioggia in solitudine giunge la sera.
Id: 50058 Data: 08/08/2018 16:42:25
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Stagioni
Colsi il frutto avvelenato in gioventù dell'illusione. Fu mendace, amaro ed umiliante e mi recò soltanto desolazione.
Liberata mi fermai poi alla fonte della quiete in solitudine e del desiderio di ritrovar me stessa calmai la sete.
Nell'autunno della mia vita consapevole bevvi dal calice dell'armonia e infine nel tuo sorriso conobbi l'amore....
Insieme compagni di viaggio intessiamo di felicità le nuove rotte per anni,stagioni ed ore.
a L.
Id: 50033 Data: 07/08/2018 13:18:42
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Nel segno del Tau
Dalla balaustra solitaria del Monte Penna s'affaccia la Verna serena nella nuda roccia e tra la rugiada della sera, goccia dopo goccia, del mio cuore ascolta la pena.
E vola il pensiero a Te, Francesco, umile frate di Dio.
E mai come ora, in silenzio, nell'abbraccio della grazia sento il Tuo Spirito così vicino al mio.
Id: 50015 Data: 06/08/2018 16:17:17
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Luce meridiana
Irresistibile carezza di un sogno mi giunge nel trionfo dei colori della campagna presso un antico convento nel barbaglio estivo di luce meridiana.
Un refolo di vento mi accompagna e con dolcezza lambisce i pensieri rimasti all'ombra tremula di nostalgia tra i filari di ulivi in un canto allegro di cicale.
Torna struggente al cuore nella sinfonia del mio silenzio il sorriso agreste senza pari della Terra di Toscana.
Id: 49992 Data: 05/08/2018 09:41:34
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Sipario
Un teatro dimenticato con le scene nella polvere e luci spente in abbandono.
Un teatro in rovina dove grevi si addensano cupe ombre del passato e dove penzola vuota una cornice.
Un teatro dolente dove torno io soltanto mesta spettatrice nella notte d'inquietudine come in un'opera di Ibsen mentre annientata e tragica
ora che il sipario inesorabile sta calando
sulla scena sei rimasta tu intanto, mamma, a recitare tuo malgrado vinta l'ultimo atto del dramma.
Id: 49688 Data: 12/07/2018 18:08:51
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Un cuore di vetro
Un cuore di vetro finito in frantumi che tuttora ti pensa quando l'estate effonde del tiglio in fiore e della ginestra solitaria i delicati profumi.
Un cuore di vetro infranto che oltre la tempesta sa amare ancora quando guardo indietro e rivedo struggente il tuo sorriso di allora nella nostalgia in crescendo come un treno già passato...
E in lirico assolo, lo sai quanto ti ho amato, da una lacrima di ricordo albeggia il giorno e con l'aurora nasce il canto.
In memoria di mio padre.
Id: 49658 Data: 10/07/2018 22:31:26
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Festa destate
Festa di papaveri in campo ondeggiante al vento sfiorato dal volo gioioso delle allodole. Un concerto serale di grilli ed il sorriso d'oro del girasole.
Il silenzio degli ulivi su colline d'argento e l'ombroso incanto delle mura di un convento costellato di viole... La bellezza abbagliante della campagna toscana. Trionfo agreste della mia estate che canta nel sole.
Id: 49645 Data: 09/07/2018 17:27:37
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Appennino Toscano
Incantò musicisti, pittori e poeti e nel fior tra quelli, commosso da tanta bellezza, ricordo il grande Cardarelli.
Immortalò nei mirabili versi a Gavinana la sublime armonia che solo ai Poeti è dato cogliere nella pioggia o nella voce di campane per la via.
I borghi antichi incastonati come gemme nel paesaggio ridente e verde ove il cuore trova la sua contrada con vivo stupore e mai vi si perde.
Nell'aria il profumo di un'altra età la fragranza dei ricordi nell'ardere di legna bruciata la voce di un perduto amore m'attendono al casale nella soavità senza tempo della serata.
E se per i sentieri con la gioia pura della pioggia allegra che bagna il passo procede agile e vola via lontano nessuna meraviglia se la dolcezza m'è compagna... in Terra d'Appennino Toscano.
Id: 49624 Data: 07/07/2018 17:09:46
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Pianto di rugiada
Splende il sole di luglio radioso e buono sui binari fra i radi papaveri assopiti alla calura destati dal trillo lontano della campanella.
Ancora estate ma non è più quella senza la carezza paterna dei tuoi occhi cari, luce premurosa di stella.
E verso il Monte Lema si snodano verdi e rigenerati i sentieri. Nel pianto di rugiada l'alba mi sussurra di quel tempo perduto quando tu, padre, c'eri.
Id: 49615 Data: 06/07/2018 18:22:42
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Il volo delle rondini a sera
Il volo delle rondini a sera lambisce solitudini a rammentare al cuore un'estate perduta in altra contrada com'era.
La voce delle ombre a sera ha il sapore dei ricordi di un canto d'infanzia per la via, la grazia di un'antica preghiera. Il colore segreto della mia nostalgia.
Id: 49600 Data: 05/07/2018 21:23:09
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Labbraccio del ritorno
Ritroverò il sorriso agreste delle colline e l'abbraccio del ritorno ad un'amata contrada.
Nell'armonia romanica delle pievi ogni via in carezza d'ombra mi chiama verso una perduta dimora.
Nel sole che abbaglia splende di rugiada notturna il lillà. Lo stormire degli ulivi voce del mattino reca soave brezza.
Con passo fanciullo si va leggeri nell'anima ed il cuore sogna ancora libero dalla notte della tristezza.
Id: 49571 Data: 04/07/2018 17:31:27
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La Verna
Un luogo di serenità per lo spirito dove si veste di stupore e di sublime bellezza il silenzio dolce del mattino.
Lungo il cammino di San Francesco sui sentieri all'ombra dei faggi e degli abeti secolari del Monte.
La Verna, gemma di luce e di grazia nel diadema dell'Appennino. Armonia senza tempo del Casentino.
Id: 49556 Data: 03/07/2018 16:32:09
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Lontano
La nostalgia ha ali di gabbiano quando in solitudine si fa sera. Il cuore incontra il ricordo e vola via in un empito lontano.
Id: 49542 Data: 02/07/2018 16:19:04
*
Appennino
L'oro della ginestra in fiore nel canto di grazia del mattino. Un sentiero che s'inoltra armonioso nel verde.
Sento la dolcezza struggente del ricordo nella festa del ritorno. L'abbraccio paterno del mio Appennino.
Id: 49529 Data: 01/07/2018 16:18:12
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Sintrecciano le storie sui binari
S'intrecciano le storie in un ordito di binari alla stazione di Milano Centrale
in un giorno d'estate col sole che abbaglia tra colori chiari in una frenesia irreale.
S'incrociano destini muti e si sfiorano solitudini gemelle nello sguardo assorto dei viaggiatori.
Passano inesorabili i minuti nella città che non si ferma mai e migliaia di vite lungo le scalinate corrono anonime là fuori.
Id: 49519 Data: 30/06/2018 23:11:02
*
Ti racconterò
Ti racconterò di questa ottava primavera nell'ora in cui volano i pensieri e una rondine alla finestra mi ricorda lontani sentieri.
Ti racconterò delle tue amate colline per la Pasqua vestite in fiore a festa quando nell'anima soltanto la malinconia resta.
Ti racconterò della stazione come si è ammodernata con lucenti binari. Lampeggia rosso un segnale e nel sorriso dei tuoi occhi cari una solitudine abissale mi rivela che solo la nostalgia di te non è cambiata.
Ti racconterò di quanto mi manchi mentre fa capolino l'alba e al nuovo giorno volgo desolate mani speranze infrante ed i miei occhi stanchi.
In memoria di mio padre, otto anni dopo.
Id: 48288 Data: 03/04/2018 17:42:30
*
Tornerà la sera
Tornerà la rondine a fendere l'azzurro intrecciando lieta il volo nelle ali dispiegate di un nuovo sogno in sereno assolo.
Tornerà ad ombreggiare di nostalgia in fiore il biancospino e di rugiada bagnerò i miei passi nella dolcezza del mattino.
Tornerà poi nella quiete della valle il respiro così caro della sera e nel rintocco lontano di una campana per me soltanto i ricordi sbocceranno come la primavera.
Id: 48132 Data: 24/03/2018 18:31:03
*
Il pettirosso
Amico pettirosso che tra i cari ulivi al mio davanzale ogni pomeriggio vieni. Mi guardi attento con i tuoi occhi scuri e la mia solitudine non temi.
Piccola creatura dal vermiglio petto che delle ansie del domani non ti curi ti osservo quieto e sereno mentre il volgere del giorno attendi con coraggio nel freddo crudele dell'ultimo scampolo d'inverno ed il tuo restare nel fiore del mio silenzio mi è conforto, auspicio e diletto.
Ai miei piccoli e straordinari Amici con la coda, soffici e lunghe orecchie, morbide zampe oppure con le piume e le penne.
Id: 48013 Data: 19/03/2018 19:36:37
*
Firenze nella pioggia di primavera
Silenziosa e senza fretta scende la pioggia che gentile m'accarezza.
Mi porta alla mente una memoria diletta mentre il cielo plumbeo s'addensa sul lago ed attenua della giornata la tristezza.
Ben altro lignaggio, superbo panorama quella lontana primavera una mattina insieme tra le colline verso la scalinata di San Miniato lucente nella pioggia.
Fra gocce d'argento Firenze fiera signora splendeva in una bellezza senza eguali sul Lungarno e lungo i viali nella sua armonia secolare.
In un attimo il ricordo sorride e rivedo quel luogo incantato brillare nella luce del rimpianto dove il cuore mio con nostalgia non smette in un empito accanto a te di tornare.
a L.
Id: 47970 Data: 17/03/2018 14:26:23
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Rinascita
Solo il canto di una sorgente accompagna i miei passi nel bosco. Tra i sentieri respiro quiete seguendo le nuvole al vespro dipinte di palpitante rossore.
Il fischio del pettirosso sereno infonde pace. Un tappeto di primule e viole mi porta al crinale nel sole della sera ormai radente.
Dolcezza di una nuova stagione. Il vento mi reca delle colline toscane la fragranza e la tenerezza in bocciolo delle tue parole.
Tra le carezze dell'anemone mi sfiora un raggio di speranza e nei colori della gioia il tuo sorriso splendente.
a L.
Id: 47888 Data: 14/03/2018 15:37:28
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Nel silenzio della sera
La solitudine ha il profumo di viola nel silenzio della sera mentre la pioggia scende piano.
Il foglio con niveo candore accoglie le confidenze della mia mano di un tempo che era mitigando le ore amare dell'assenza
nell'eco di passi cari al cuore e l'ombra del rimpianto mi ricorda la dolcezza di una lontana primavera.
Id: 47823 Data: 11/03/2018 13:29:16
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Notturno di donna
E' fermo l'orologio dei ricordi sulla mezzanotte e la tenebra s'infittisce in una notte che ha esteso i confini al giorno nella novena dolente di centomila solitudini frementi come falene che anelano ad una luce che non farà ritorno.
Non albeggia e non accenna ad imbiancare il cielo quando la memoria è crudele scheggia e davanti agli occhi la nostalgia pone un velo di lacrime che lo sguardo annebbia.
Non passa quest'attesa quando brancolo nel labirinto d'inquietudine e mi ritrovo con l'anima al domani sospesa. Mentre aspetto nella notte sul binario un treno che non arriva o quando osservo le rovine a me dintorno con le mani ferite ed il cuore di vetro.
-Senza la mia solitudine, forse, mi sentirei ancor più sola- Emily Dickinson
Id: 47812 Data: 10/03/2018 21:37:14
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Il vento del mattino
Il vento del mattino ha bussato alla mia finestra. Mi ha portato il saluto d'oro della ginestra l'abbraccio struggente e lontano del mio Appennino.
Il vento nell'ora più fragile e sola mi ha recato sgargiante un sorriso fiorentino per l'anima mia che da te vola all'ombra in fiore del biancospino.
Il vento premuroso e paterno mi ha recato il commiato d'inverno, nuove speranze nella primavera di domani, un sogno ancora che veglia, la dolcezza fragrante d'amore delle tue mani.
a L.
Id: 47716 Data: 06/03/2018 11:17:46
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Mattino di grazia
Candida, fitta, soffice e lieve danzando dal cielo si posa la neve.
Ed il paesaggio ben presto ammantato si rischiara nell'incanto di un marzo di stupore imbiancato.
Sbuffa allegro anche un camino dall'esuberante pennacchio. Per la strada sotto la coltre addormentata s'affretta gioioso lo scolaro nel primo mattino.
Volteggia la neve con spensieratezza fanciulla e le distanze ed il dolore in un mattino di grazia senza l'ombra della tristezza nel bianco abbraccio annulla.
Id: 47641 Data: 02/03/2018 14:35:13
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Scende la neve
Scende la neve nel bosco dove sei addormentata. Si posa in pietosa carezza pian piano sulla tristezza d'alabastro della tua mano arresa nell'angolo di muto dolore dove sei relagata.
Torna la neve e volteggia desolata ricamando mesta il silenzio smarrito delle ore. Ultimo movimento della sinfonia che solitario sente in una lacrima segreta il cuore commiato senza parole per una fine già segnata.
A mia madre.
Id: 47521 Data: 25/02/2018 19:12:22
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Colline fiorentine
Tornerò al tuo fianco per radiose vie. Nel mattino di primavera salutato dal ciliegio vestito di bianco rideranno le colline dintorno a Firenze e le tue mani stringeranno le mie.
Soltanto una campana lieta ci chiamerà per la valle ombreggiata di ulivi per una nuova stagione sbocciata a festa nel superbo scenario della campagna Toscana.
Quando il vivere quotidiano diviene una notte in trincea senza fine soltanto un sogno nell'anima albeggiando resta. E i ricordi di noi tra la nostalgia li tengo stretti con un abbraccio al cuore per mitigare in solitudine la mia tristezza dall'assordante fragore.
a Lorenzo
Id: 47478 Data: 23/02/2018 14:51:17
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Memoria
Di un dolore vissuto e di un amore lontano perduto come un sogno tra le pagine del tempo o un raggio di sole nella foschia d'autunno sia fatta memoria.
Quando il cuore in solitudine torna bambino e nell'abbraccio del ricordo si riconcilia sereno con la sua storia.
A Lorenzo.
Id: 47456 Data: 22/02/2018 16:20:21
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Preghiera
E allora forse troverò la salvezza quando la mia bocca riarsa dal gelo dell’amarezza e dallo sconcerto davanti all’urlo soffocato di una fine da anni annunciata mormorerà una preghiera.
E allora, madre, piangerò l’ultima lacrima per te nella dolcezza solitaria di primavera.
Tu non sarai più alla croce del dolore sospesa bocciolo di rosa che non ha voce oltre il filo spinato della resa tornerai onda d’argento verso la deriva Libera.
Id: 47428 Data: 21/02/2018 16:20:09
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Vento di primavera
C'è un germoglio di vita nuova dall'indaco dei monti al riverbero di onde nell'aria questa sera. Sento un canto di rinascita, il bocciolo sereno della primavera.
E il vento mi recherà domani il profumo delle viole. Primule di speranza, petali di ricordi, anemoni ed emozioni. Amore senza tempo in una sorgente pura di parole... La carezza delle tue mani.
a L.
Id: 47342 Data: 18/02/2018 17:59:12
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Langelo del silenzio
L'angelo del silenzio ti veglia accanto, il viso triste e premuroso in una lacrima sincera ora che attraversi questa lunga notte che non conosce l'aurora in un angolo solitario di dolore.
L'angelo dell'ultimo cammino è tuo compagno di viaggio nel gelo della sera e veglia il tuo sonno in ore senza speranza sospese alla goccia di una flebo nella muta angoscia di una bianca stanza.
Adesso che per te non resta che l'estremo, disperato coraggio di dispiegare la naufraga vela e non ha più conforto di luce né carezza di colore nemmeno il respiro del mattino.
A mia madre.
Id: 46690 Data: 20/01/2018 21:09:17
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Il calicanto
In una pioggia d'oro il calicanto solitario all'imbrunire ascolta la mia malinconia nel silenzio d' inverno.
Carezza di nostalgia il tenue suo profumo s' effonde nella sera e consola il mio segreto pianto.
a L.
Id: 46552 Data: 15/01/2018 18:50:18
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Ed è memoria
Nel respiro del vento un ricordo vola via alla tremula luce per rammentarmi un tempo che ora è soltanto nostalgia.
Anche la solitudine ha la sua voce ed un segreto canto che resta oltre la notte di un sogno infranto nella lacrima nascosta che ciascuno serba in cuore in un' ombra di rimpianto con l' amarezza della propria storia.
Quando un altro inverno torna alla mia finestra e la tramontana bussa ai vetri... ed è memoria.
a L.
Id: 46497 Data: 13/01/2018 20:26:39
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Il colore della mia sera
La mia sera ha il colore di ciò che ho amato e perduto. Tinte di nostalgia tratto solitario luce di malinconia.
Una poesia scritta nel vento un canto muto un sorriso dal binario per te che mi crescesti come la rosa sospirata del tuo giardino lungo una vita con amore paterno.
Per te che mi albeggi nella memoria e non posso dimenticare ora che sei soltanto ombra palpitante di rimpianto. Ed il cuore nell'inverno, padre, tra gemme di segreto pianto ha il coraggio struggente di ricordare.
A mio padre.
Id: 46414 Data: 10/01/2018 19:40:53
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Epifania dun tempo che fu
Epifania d' un tempo perduto che non torna più. Melodia malinconica nell'anima mia che conosci soltanto tu.
Le fiabe narrate nella sera alla fiamma ardente del camino, la dolcezza dei ricordi nella notte di neve che imbiancava leggera un borgo sull' Appennino.
Il rocciolo* della nonna fragrante di casa ad imbiondire nel forno, un trenino lucente di latta per un viaggio incantato senza ritorno... Quel che resta del mio sogno bambino.
Il tuo sorriso caro, la tua voce era musica nel mattino, e quell' abbraccio che più mi manca.... Alla lanterna della nostalgia nel mio cuore ti ho ancora vicino.
Nota: A mio padre. *Il rocciolo è il ciambellone tradizionale umbro.
Id: 46255 Data: 05/01/2018 19:45:58
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Nella notte bianca
Nella notte bianca deserta la stazione attende un altro giorno nel manto di brina.
Leggero come un sogno arriva il treno sul binario. Accompagna nella dolcezza di un ricordo il mio pensiero solitario.
Dimmi come mai i tuoi passi li sento ancora nel cuore tornare al mio rimpianto dopo tanti anni che sei andato via.
Giunge un' alba di ghiaccio nel miraggio di un sorriso perduto e dipingo nuovi giorni, padre, con i colori ardenti della mia nostalgia.
A mio padre.
Id: 46142 Data: 02/01/2018 18:37:55
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Natale d altri tempi nel Mugello
Era una luce vera a rischiarare il sentiero nell' arrossire invernale dell' agrifoglio.
E' la nostalgia che consola il silenzio solitario della sera e verga con l'inchiostro della memoria il candore di un foglio.
Non c'era l' eccesso di oggi ad offendere gli occhi. Solo la voce delle campane a distesa la mattina di Natale a colmare di grazia il cuore con soavi rintocchi.
E ci si trovava tutti per la messa nella pieve uniti in preghiera umile e pura come un fiocco di neve.
Per i bambini minuti nel tanto bisogno una manciata di caldarroste e un pezzetto di panforte erano un sogno.
Ma si respirava la gioia e la tavola con poco imbandita sembrava un convivio di speranza per la famiglia in pace riunita.
Mentre scoppietta il ciocco nel camino ho ricordato col cuore fanciullo di allora un sogno struggente e bello... Com' era dolce nella carezza della neve la mia Barberino di Mugello.
a Lorenzo
Id: 45965 Data: 26/12/2017 20:14:10
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Sera di Natale
Sfreccia solo nel ricordo la slitta di un sogno sulla neve nell' aria cristallina.
Torna soltanto alla memoria sulle note di una nenia natalizia quella perduta meraviglia bambina.
Tra le vie deserte e solitarie Luino s'accende nel gelo intermittente di luce artificiale. E nel cuore resta la tristezza sovrana della sera di Natale.
Id: 45946 Data: 25/12/2017 21:24:55
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Macramè
Canzone bambina mentre scende la neve. Purezza d'un tempo che serbo in me.
Melodia in un sussurro nell' alba cristallina che torna alla mente senza un perchè.
Un ricordo nell'anima con un sorriso s'è affacciato e leggero tra i fiocchi mi parla di te.
Nostalgia segreta che ricama in silenzio un ordito di rimpianto macramè.
Poesia d'amore che in solitudine lungo i binari lontano mi porta da te.
Speranza mia lieve sulle ali del vento nel giardino del cuore dove Tu sei e resterai per sempre il mio re.
a L.
Id: 45559 Data: 08/12/2017 16:50:28
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Il fiore della solitudine
Alle prime luci della mattina un filo di fumo volteggia nel cielo. Ricama il fiore della solitudine sul paesaggio addormentato lucente di brina.
Vorrei andarmene lontano nell'aria di neve con il cuore leggero il passo di primavera e lo sguardo sognante di una bambina.
a L.
Id: 45457 Data: 03/12/2017 15:01:51
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Ricordi a sera
Sono ricordi che rischiarano il cuore i paesi del lago che s'accendono a sera e dall'opposta riva splendono in tremula luce.
Quando rivedo la mia vita lontana nel riflesso della memoria allo specchio di solitudine e la nostalgia di un autunno radioso fra le colline di Toscana struggente riprende voce.
a L.
Id: 45299 Data: 24/11/2017 18:46:56
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Allorizzonte di pensieri
E penso a te nella tenerezza del tramonto durante un intermezzo di silente memoria quando la nostalgia presenta il conto a chi viaggia lungo i binari con la solitudine della sua storia.
E a sera mi rifugio fra i ricordi d'autunno in dolce melodia. Tu mi sorridi dalle colline dintorno e in un palpito sono con te nel Chianti fra poderi, ulivi e vigneti in sublime armonia.
E allora volo via dal gelo esule dei miei istanti all'orizzonte di pensieri oltre l'inverno quotidiano ti trovo ad aspettarmi fra le ombre dei sentieri e insieme andiamo col passo lieve di ragazzi senza rimpianti tenendoci per mano.
a L.
Id: 45259 Data: 22/11/2017 18:40:11
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L ora
Accompagna i pensieri nell'andare lungo il viale alla luce di una consapevolezza amara.
Scende nell'anima con la lacrima nascosta di una memoria viva e chiara.
Arriva nel rintocco del vespro fra i passi silenti della sera d'inverno l'ora a me più vicina e cara.
Id: 45181 Data: 18/11/2017 16:49:32
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Medea
Erano bastioni inaccessibili di una fortezza avvolta nella nebbia, i tuoi occhi frenetici dal gelo artico.
Una fiamma di furore infera vi divampava e ne tramutava in brace persino il colore.
Sono miti fiordalisi in un campo all'imbrunire i tuoi occhi ora che mi sussurrano di un dolore antico mentre si compie del Golgota l'ultima salita.
E dalla balaustra senza speranza del tuo sguardo, madre, rivedo desolata la bambina prigioniera di allora, Medea che non sapeva amare ed il filo spinato di una vita.
Id: 45159 Data: 17/11/2017 13:33:26
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Compagne di viaggio
Era una contrada dolce nel mio sogno dove mi trovai quasi per magia. Mille colori d'autunno tingevano le colline in stupenda armonia.
Era un paese sull'Appennino ed accogliente la piazza si apriva allo sguardo con la torre civica e la loggia in simbiosi antica.
Mi ritrovai nel centro con passo bambino. Era un sogno sì, ma tutto sembrava reale e vicino.
Mi vennero incontro quattro donne. La prima dallo sguardo brillante mi disse sorridendo: “Finalmente sei tornata...Sono l'ironia”.
Si avvicinò mesta la seconda, una lacrima negli occhi le brillava: “ Eccomi a te.... Non mi riconosci? Sono la nostalgia”.
Incedeva con passo pensoso la terza figura femminile. Negli occhi una nube d'inquietudine. Mi si fermò dinnanzi: “Tu mi conosci a fondo come l'anima gemella.... Sono la solitudine”.
Era soave l'aria, un accenno di primavera. La piazza dal fervido viavai si era fatta deserta a sera. Attesi a lungo nel gioco d'ombre. Mi venne vicino l'ultima donna dallo sguardo profondo nei colori del mare: “Ti cercavo.... E come immaginavo t'ho trovata.... Vieni con me: sono la malinconia”.
Mi svegliai alle prime luci dell'alba. Il sogno era dileguato, ma nella realtà qualcosa m'aveva lasciato. Lungo il mio esistere quotidiano incontrai diverse amiche: l'ironia, la solitudine e la nostalgia.
Ma la compagna ideale che m'ha seguito come un'ombra nel viaggio di tutta una vita è stata soltanto lei: la malinconia.
Id: 45098 Data: 14/11/2017 19:22:01
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Nullaltro
Sono protesi al tramonto della nostalgia e al vento del rimpianto i miei ricordi in campi sconfinati di solitudine ora che la sera si avvicina sulle note di una memoria struggente e cara.
E resto in silenzio a decifrare il canto nella stagione amara mentre l'autunno dal malinconico rossore dilegua nell'inverno del disincanto in giorni di cenere e vacue ore... Null'altro avrò nella vita oltre la messe del dolore.
Id: 45042 Data: 11/11/2017 19:50:12
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Firenze, verso le Porte Sante
Sembrava un acquerello Firenze vista da San Miniato con Santa Maria del Fiore che si stagliava in lontananza, il lungarno e la bellezza francescana di Santa Croce.
Ora che ritrovo nel mio cuore quelle immagini di luce nell'ombra esule di una stanza e la nostalgia possente riprende voce.
Sobria la scalinata di San Miniato splendeva nella pioggia d'autunno un mattino portandoci al sagrato della chiesa. Era lo stupore magico e l'incanto di un sogno fiorentino in un giorno perfetto senza resa.
Di piogge a San Miniato al Monte ne ho viste e nel cuore con dolcezza in gocce di ricordi le ho serbate tutte quante, come la sublime armonia del silenzio e la carezza del vento fra i cipressi nell'ascesa verso le Porte Sante.
Id: 45013 Data: 09/11/2017 19:07:23
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Memorie di una donna
Dove ho dimenticato il sorriso della ragazza che ero? Nel silenzio dell'anima, ogni tanto, lo ritrovo ancora quando torno in solitudine al vecchio sentiero.
Dove ho perduto i colori d'autunno? Li ho stemperati nelle emozioni quando dolce giungeva la sera fiorentina all'ombra dei cipressi o forse nell'ondulare di luce lungo le colline del Chianti.
Dove ho lasciato in una lacrima il cuore lacerato? Fra sogni smarriti alla stazione di frontiera e che soltanto Tu hai compreso ed amato oltre le maschere, gli specchi e gli inganni di una vita tra millantatori, comparse e figuranti.
a L.
Id: 44993 Data: 08/11/2017 20:06:55
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E un ricordo vola via
Vela in solitudine sul lago navigo prima che per me cali la notte. E un ricordo vola via sulle ali del vento al valico della sera nel turbinio di foglie d'autunno. Nostalgia d'un altro tempo che non mi lascia scampo memoria di chi mi ha amata e non ho più accanto eco perduta dei passi di una giovane donna nei giorni che m'illuminavano ed illudevano in un lampo.
Id: 44838 Data: 29/10/2017 15:09:55
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Il sapore segreto della nostalgia
Cos'è questa malinconia che avverto viva al cuore e mi chiama nella sera con dolce malìa col canto irresistibile di sirena fra ricordi e sguardi perduti che tornano oltre il silenzio gremito di ombre delle ore.
Cos'è questa solitudine amica che mi prende per mano scendendo nell'anima mia fitta come neve e gentile m'accarezza. La tristezza ha gli occhi di mia madre, il rimpianto il sorriso di mio padre... Il sapore segreto della nostalgia.
Id: 44566 Data: 10/10/2017 19:20:44
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Non ho più pianto
Non ho più pianto e sono passati molti anni da quando salpasti precocemente le ancore da una vita prodiga d'inganni in quell'alba di sconcerto nella pioggia gelida di un lontano maggio.
Non ho più pianto e contro il fortunale con la mia vela in solitaria ho navigato con la tenacia e la mitezza che da te ho ereditato in silenzio e con coraggio.
Non ho più pianto da allora anche quando una fitta al cuore mi ricorda a sera quanto mi manchi e verso una notte di pensieri e nostalgia volgo i miei occhi stanchi.
Non ho più pianto nel deserto che mi trovo attorno quando all'oasi della memoria mi ristoro e l'aurora mi accarezza l'anima in una sorgente pura di ricordi dove tu mi attendi, padre mio, e con te nella luce del tuo sorriso torna la speranza di un nuovo giorno.
Id: 44494 Data: 04/10/2017 20:09:35
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Fragranza dautunno
E' il mormorio d'onda al vespro nell'abbraccio di commiato del giorno alla scogliera. Ed il battello sul lago in traversata verso l'opposta riva e la frontiera.
E' il pianto della rugiada in una carezza di ricordi nel convegno malinconico d'ombre che tornano a cercarmi nella solitudine della sera.
E' la fragranza indimentiabile d'autunno nello stormire di foglie esuli al vento e l'ocra del faggio a ricordarmi in un palpito struggente di nostalgia la dolcezza del tuo sorriso, papà caro, com'era.
A mio padre.
Id: 44434 Data: 30/09/2017 17:40:24
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Affresco umbro
Vieni con me in un abbraccio di colline che nel sorriso d'autunno ci daranno il benvenuto in un affresco umbro di querce rosse e gialle.
Sarà Sant'Emiliano che svetta dalla sommità del borgo amato a donarci il primo saluto e poi le campane a distesa nella valle a narrarci di un tempo ritrovato.
La sera ci accoglierà soave al casale. Guarderemo dal belvedere le colline dintorno accendersi di calde luci nei borghi in lontananza seduti alla vecchia loggia.
Insieme s'acquieterà la solitudine e dolce il ritorno diventerà musica del cuore nella carezza agreste della pioggia.
Id: 44350 Data: 24/09/2017 15:43:04
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Quel che resta del mio cuore
Li sento sincroni al mio andare quei lontani passi sul viale mentre i ricordi suonano nell'anima in struggente sinfonia e mi narrano d'un tempo volato via nel presente dal disincanto abissale.
Li rivedo in un baleno di poesia quegli occhi miti e malinconici specchio dei miei nel sole di settembre che indora le onde del lago... E ancora quel perduto abbraccio vorrei.
Lo ritrovo in un palpito di rimpianto quello sguardo paterno d'amore che nel gelo della solitudine accende nei colori brucianti d'autunno e di nostalgia quel che resta del mio cuore.
A mio padre
Id: 44331 Data: 22/09/2017 18:58:05
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Oltre frontiera
Parole sparse nella solitudine della notte nuda e indifesa come il palmo della mia mano. Un cuscino di stelle e sogni interrotti fra ricordi che bruciano più dei rimpianti a sera. Giunge l'alba per chi veglia da una vita ma il giorno è un miraggio lontano per noi legionari oltre frontiera.
Id: 44299 Data: 20/09/2017 13:41:20
*
Nel bacio della sera
Un manto di rugiada ricopre i campi ed il silenzio prima che la notte cada accarezza i pensieri.
Un filo di malinconia nella foschia tra i boschi accompagna i miei passi lungo la solitudine dei sentieri.
Una distesa di nostalgia s'apre al mio sguardo verso la radura oltre il fiume nel respiro di attimi in una manciata di ricordi e sulle note di una sinfonia cerco, amore, nel bacio della sera i tuoi occhi sinceri.
Id: 44286 Data: 19/09/2017 14:08:45
*
Madre
Vorrei cogliere per te l'ultima rosa mentre ti sfiora appena settembre e pregare per una pace che al varco attende dove ogni angoscia si placa e riposa.
Vorrei che mi ascoltassi mentre ti parlo con le parole del cuore ma il tuo sguardo azzurro s'è perso spegnendosi giorno dopo giorno nella tenebra del dolore.
Vorrei tenderti la mano e portarti al di là di queste mura oltre la fortezza inespugnabile della malattia in un tempo lontano che dilegua nell'autunno di nebbia e nostalgia.
Vorrei risvegliarti dall'infero regno col canto struggente di Orfeo per Euridice e vederti sorridere, madre, in un mattino di luce finalmente libera e felice.
A mia madre.
Id: 44202 Data: 14/09/2017 10:15:51
*
Autunno
S'accende di colore vivo e appassionato settembre nel giallo delle chiome, nel rosso bruno dei boschi, nel viola velato di malinconia dei monti.
Ecco l'autunno che pronuncia con dolcezza il mio nome e già m'avvolge nel suo abbraccio mentre mi vesto della luce di un altro giorno.
Lo sai, amore, attendo ogni istante il tuo ritorno. Il fischio del treno che m'annunci un mattino di grazia, un nuovo sogno, il respiro delle aurore, il fulgore di radiosi orizzonti.
a L.
Id: 44191 Data: 13/09/2017 15:34:58
*
Pioggia di nostalgia
Se potessi abbracciarti lungo un binario nell'allegro viavai di Santa Maria Novella coglierei petali di luce nel mio vivere solitario.
Se potessi tornare al tuo fianco nel cuore dell'Appennino sui sentieri del papavero e della genzianella di speranza e gioia brillerebbe il mattino.
Se potessi annullare in un gioco di parole la distanza primavera nell'oro in fiore di ginestra illuminerebbe l'ombra della mia stanza.
Se potessi incontrare la dolcezza del tuo sguardo autunnale la tristezza del lago quando piove e questa vita di piombo non mi farebbero così male.
a L.
Id: 44134 Data: 09/09/2017 14:40:56
*
Melodia di un amore perduto
Armonia di un tempo andato che torna alla memoria e abbraccia il silenzio della notte blu.
Canzone triste che m'accompagna nell' intreccio dei binari mentre sento quanto mi manchi tu.
Melodia di un amore perduto che resta vivo nel cuore in gocce di ricordi e non si dimentica più.
In memoria di mio padre.
Id: 44084 Data: 06/09/2017 11:27:12
*
Un autunno doro
Torna nel canto struggente delle rondini a sera il ricordo di un autunno d'oro.
Un biondo cucciolo al mio fianco sul sentiero dell'acero, Firenze vista dalle colline che splendeva in lontananza nella fragranza d'ottobre ed il tuo sorriso su di me, sole senza inganni, premuroso e sincero.
Fermo immagine d'un Amore vero.
a L.
Id: 44063 Data: 04/09/2017 19:22:30
*
Ti penso
Ti penso quando il vento della sera ricama il lago d'argento e la nostalgia si frange fra i ricordi nell'estenuarsi delle onde sulla scogliera.
Ti penso nella luce del mattino quando il Monte Lema s'illumina del primo sole. Sei con me in un bocciolo di ore e accarezzi il mio silenzio a distanza nell'incanto fiorentino.
Ti penso quando il grido delle rondini è voce delle nostre solitudini. Nel cuore albeggia il tuo sorriso e con te torna l'estate.
Ti penso dall'ombra che mi avvince e da lontano si tendono la mano specchiandosi gemelle la tua e la mia malinconia.
Ti penso quando a notte volgono i miei giorni senza di te esuli e stanchi.... Quanto mi manchi.
a L.
Id: 44037 Data: 02/09/2017 20:22:06
*
Pioggia
Scende continua la pioggia e non s'arresta. Nemmeno una tregua e l'anima smarrita nello sconcerto resta.
Percuote inarrestabile i ricordi cancellando l'estate per il viale silenzioso nella solitudine e malinconia di tante giornate.
Cala fitta la pioggia in fondo al cuore quando si varca desolati il sentiero dove anche la speranza perde luce, prospettiva e colore.
Nota: Era il male oscuro di cui le storie e le leggi e le universe discipline delle gran cattedre persistono a dover ignorare la causa, i modi: e lo si porta dentro di sé per tutto il folgorato scoscendere d'una vita, più greve ogni giorno, immediato. Da: La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda.
Id: 44003 Data: 31/08/2017 17:17:07
*
Stazione di sera
Vedessi com'è silenziosa e malinconica ora la stazione quando volge la sera ed il tempo dei ricordi mi chiama irresistibile con voce d'omerica sirena.
Resta desolato in attesa il giardinetto lungo la banchina e mesto il pergolato a narrare d'altre stagioni, viaggi di un tempo andato, dei sogni di una bambina.
Fischietta un ferroviere dai binari nell'ora serale che sento più mia. Vanno a ritroso le lancette della memoria, quanta nostalgia...
Vedessi come resiste e si rinnova la stazione che amavi tanto. Osservo in solitudine il binario ed un saluto lontano balena in un lampo.
Ed il tuo sorriso, papà caro, in carezza indimenticabile torna struggente ai miei occhi bagnati di pianto.
In memoria di mio padre.
Id: 43936 Data: 26/08/2017 15:23:02
*
Nella notte del cuore
E' anche qui un giorno di festa con la voce lontana delle campane che si inseguono giù nella valle a far eco ad un regno dimenticato dove soltanto il dolore sovrano resta.
Vorrei regalarti un raggio di sole mentre il tempo tiranno ha ghermito la tua memoria e le mie parole
mentre ti guardo, mamma, nascondendo per te una lacrima e una carezza nella notte del cuore.
A mia madre.
Id: 43867 Data: 20/08/2017 17:16:15
*
Nel silenzio fiorito di viburni
Sorgerà ancora il sole sulle mie colline nel respiro del vento e l'autunno porterà luce e colore alla vallata. L'inquietudine non incendierà più le mie notti nel silenzio fiorito di viburni quando la tempesta si sarà placata.
a L.
Id: 43821 Data: 16/08/2017 20:58:22
*
Ricordo
Vieni con me sui sentieri di un tempo lontano che torna a sussurrare al cuore con la voce struggente di una rondine sola nella sera di malinconia.
Vieni con me dove gli ulivi abbracciano il silenzio ed il vento accarezza i pensieri all'ombra delle querce ed ogni passo insieme diviene armonia.
Vieni con me. Sarà dolce perdersi nel dedalo pietroso dei vicoli della nostalgia in un antico borgo dove la fontana e rossi gerani alle terrazze baciate dal sole accompagnano il nostro andare mentre la tua mano, amore, stringe la mia.
a L.
Id: 43813 Data: 14/08/2017 20:57:18
*
Ricordi quell’estate?
Ricordi quell'estate che ci accolse a braccia aperte nel radioso incanto della Toscana fra antichi borghi e assolate erte?
Ricordi a tarda sera il volo della civetta fra gli uliveti a stupire nella memoria l'anima sola e a far sbocciare nella notte sogni quieti?
Ricordi quel bacio di saluto - io non l'ho mai dimenticato- lungo la scalinata del casale dal sapore dolce e amaro di un tempo amato e perduto che nel cuore soltanto si è salvato.
a L.
Id: 43783 Data: 11/08/2017 22:36:13
*
Così caro al mio cuore
Parlami, poeta, della tua Toscana assopita sotto il sole d'estate in un frinire di cicale fra svettanti cipressi lungo una strada bianca verso il mare nel giorno d'abbagliante chiarore.
Narrami, poi, della bellezza suprema di colline baciate dall'autunno che si perdono all'orizzonte soffuso di fiammeggiante rossore.
E quando verrà la sera, in silenzio, non conteranno più le parole. Nella serena quiete di un casale al fuoco del camino mi prenderai per mano e sarai luce, speranza, il respiro di un sogno così caro al mio cuore.
a L.
Id: 43751 Data: 08/08/2017 22:56:09
*
Dolci colline dUmbria
Le campane a distesa fra le colline ombreggiate di contrade nel bacio del sole recano una gioia inattesa.
Immaginami felice nella luce di un giorno senza resa e senza rimpianto fra le dolci colline d'Umbria.
Dove la notte ha la voce malinconica dell'assiolo ed il ricordo diventa canto nella carezza del vento fra gli ulivi quando un altro giorno se ne va e la nostalgia verso l'amato borgo prende il volo.
Id: 43742 Data: 07/08/2017 17:28:08
*
Inquietudine
Inquieta come una notte di tempesta che si ferma nel cuore tra il silenzio smarrito di chi resta e la ruggine dei binari di una stazione dimenticata. L'eco di sogni abbandonati.
Id: 43628 Data: 26/07/2017 16:53:27
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Paese
Dolce una strada si snoda fra verdi colline dove gli ulivi si perdono fino all'orizzonte.
La fragranza di legna bruciata si confonde col vento. Soave la sera scende in preghiera lungo i filari di querce che conducono al francescano convento.
Nell'aria il profumo di erbe selvatiche e fiori di campo si effonde. E in alto sul colle sorride il paese nella nenia di nostalgie antiche.
Per quanto si vada lontano e ovunque ci troviamo nella neve o sotto il sole sempre ci attende un paese... Il paese che nel cuore portiamo.
Id: 43559 Data: 20/07/2017 21:02:38
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Profumo destate
Profuma di colline ridenti sotto il sole la mia estate nell'abbraccio che si perde all'orizzonte di mille ulivi al vento.
Ha l'incanto di un papavero sbocciato nel silenzio dolce intervallato dal frinire dei grilli presso il muro di un convento.
E' un canto di pace fragrante del pane appena sfornato nell'agreste quiete di un casale dove il cuore ritrova nella lacrima dei ricordi struggente il tempo andato.
Profuma dell'essenza amara di cose perdute la mia estate nel bagliore a sera tremulo di nostalgia d'ombre ormai mute.... Tutto ciò che ho amato.
Nota: “E' tardi! E' l'ora! Sì, ritorniamo dove son quelli ch'amano ed amo”. ( L'ora di Barga, dai Canti di Castelvecchio, G. Pascoli).
Id: 43507 Data: 15/07/2017 21:24:01
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Lultimo atto
Una luce lontana nell'azzurro immemore del tuo sguardo smarrito nel labirinto invisibile riverbera una bellezza perduta nella tenebra di questa stanza.
Mi sussurra piano il silenzio ora che, fragile rosa senza speranza, al filo spinato della resa capitolata è la tua mano, mamma, e spettatrice muta resto mentre si trascina inesorabile l'ultimo atto del dramma.
Id: 43459 Data: 11/07/2017 14:21:29
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Festa di paese
Nuvole d'oro in un cielo turchese, l'abbraccio verdeggiante delle colline. Risuona la musica distante in una festa di paese.
La tavola imbandita al centro fiori di campo. La balera gremita per un valzer, la memoria s'accende in un lampo.
E la sera ha lo sguardo amaro della nostalgia di un'estate svanita che non torna più. Istantanea bambina di ciò che amavo, dove sorridi tra i miei ricordi, papà caro, anche tu.
Id: 43443 Data: 09/07/2017 17:34:40
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Il tempo dun sogno
Il tempo d'un sogno per ciò che desideriamo sia puoi leggere nei miei occhi quando il ricordo diviene intima sinfonia e la sera arriva con struggenti rintocchi.
E' una selva in ombra l'anima mia dove il sentiero s'apre per me soltanto e a notte brilla per Te lontano la stella della malinconia.
E' voce di violino quella che mi porto dentro assolo d'emozione nel sorriso bambino.
E' il mare d'una lacrima segreta che ho nello sguardo quando il giorno s'acquieta e in compagnia dei pensieri di rimpianto ardo.
E' un maniero solitario il mio cuore su una vetta innevata dove sventola per Te solo lo stendardo della nostalgia...
E l'elegia prende il volo.
a L.
Id: 43394 Data: 04/07/2017 14:46:12
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Come un treno nella notte
Lo senti anche tu il canto che viene dai binari e nel frinire dolce dei grilli riporta il pensiero ad anni cari?
La senti anche tu la voce del ricordo che sale dal cuore in assolo in intima preghiera e si effonde nella carezza struggente del vento a sera?
Lo senti anche tu il profumo del glicine e della pioggia che narra mille anni di solitudine e di un abbraccio perduto all'ombra dei lillà nel sorriso bambino
lungo la linea ferroviaria che porta via lontano nello sferragliare delle rotaie la memoria e un'altra estate dove ciò che si ama finisce col volto della malinconia in una lacrima s'accomiata e come un treno nella notte passa e per sempre se ne va.
a Lorenzo
Id: 43357 Data: 30/06/2017 21:09:15
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Il solitario dei destini incrociati
Nel solitario dei destini incrociati tu sei il vento ed io l'onda.
Dopo la tenebra degli abissi sei stato la luce del giorno, il porto sicuro, l'abbraccio che salva e per il mio cuore naufrago lo stupore dell'approdo alla sponda.
E quando sei lontano al sestante di solitudine brancolo in cerca di te, mia stella polare, nella notte fonda.
a L.
Id: 43334 Data: 29/06/2017 14:44:21
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Ti cerco
Ti cerco nel sorriso dell'estate quando il sole abbaglia il vuoto abissale d'anonime giornate.
Ti cerco nel volo della rondine nella luce senza pari di chiantigiane colline e in un istante nel palio di colore si colma di tenerezza la solitudine.
Ti cerco nel silenzio del mattino quando ascolto soltanto il cuore e nell'alba dei sogni esuli torno al tuo fianco nell'incanto fiorentino.
Ti cerco nel respiro della sera quando il mare dei ricordi abbraccia la mia solitudine come l'onda accarezza la scogliera.
a L.
Id: 43326 Data: 28/06/2017 14:46:21
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Libertà
Nell'incognito mare navigo da timoniere e capitano dell'anima mia sul veliero misterioso della vita.
Solo la carezza del vento sul mio viso mentre mi perdo all'orizzonte blu nel mormorare delle vele nell'abbraccio appassionato del mare.
Una donna sola a tracciare la rotta. La meraviglia di sopravvivere, la Libertà di ricominciare.
Id: 43281 Data: 22/06/2017 15:14:28
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All’ombra del faggio
Eccomi, Amico mio, lungo il sentiero di rugiada a visitare sulle orme della memoria che non cede al nulla d'ogni giorno all'ombra del faggio il tuo riposo.
Brilla radioso il sole nel mattino d'oro dintorno e tu sei con me ovunque io vada. S'inseguono in ceruleo ricamo le rondini e tra i ricordi struggenti che tornano al cuore tu voli prima di loro nella selva che conosce il canto d'infinite solitudini.
E rivedo il tuo musetto biondo, proteso in uno sguardo d'amore, dolcezza e dedizione, profondo come il mare e d'improvviso in una lacrima, l'emozione annebbia la tua immagine, mi ritrovo a naufragare.
Perchè dirupa il tempo che delude, muta e ci divide ma nel cuore di chi ama non passa la ferita bruciante del rimpianto che stride.
Così in un mattino come tanti in questa festa di nostalgia pensando a te, Amico caro, brindo ai nostri migliori anni trascorsi fianco a fianco, oscurati da una sorte cinica e proterva di una vita amara prodiga d'inganni che soltanto mestizia e disincanto mi riserva.
A Fuchs, splendido cane, mio compagno di vita per quattordici anni ed Amico per sempre.
Id: 43194 Data: 16/06/2017 20:50:37
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Un sogno ancora
Resiste la mia vela sola all'orizzonte e alla tempesta la chiglia tenace non vuole abdicare.
Affiderò all'alba di domani un sogno ancora prima che l'ultima onda nella notte cancelli l'illusione dell'aurora.
E navigo così in solitaria portando nel silenzio del cuore un dolore grande come il mare.
Id: 43134 Data: 10/06/2017 15:38:16
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Alla deriva
Senti anche tu il profumo del caprifoglio in fiore nella notte di veglia che in onde di tenerezza ci passa accanto?
Dimmi come mai fra le tue braccia, amore, mi sento libera da tristezza e rimpianto e una valle sconfinata si apre nel cuore oltre l'abbandono desolato di una stanza.
Quando la memoria investe l'anima con crudele barbaglio ed un ricordo diventa dolore, tesso i minuti che mi separano da te all'arcolaio della nostalgia e ricamo di speranza il vuoto abissale nel silenzio alla deriva delle mie ore.
a L.
Id: 43117 Data: 08/06/2017 21:00:35
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Nostalgia una sera destate
Dimmi, è fiorita anche quest'anno in una cascata d'oro la ginestra lassù al casale ed il vento bussa gentile alla finestra annunciando l'estate?
E le more in agreste ricamo lungo il muro del convento serbano lo stesso sapore di festa? Quando la vita diviene goccia d'arsenico quotidiano in terra di nessuno soltanto il ricordo illumina il cuore e resta.
Dimmi s'ode ancora a notte il canto malinconico dell'assiolo che l'anima chiama quando lontana da un esilio in ombra nelle sere la nostalgia prende il volo?
Sai, da troppo tempo manco. Non ho la forza di tornare nella dolce Umbria e vedere gli antichi borghi devastati, le comunità ferite, le pievi in macerie ed un sogno finito in cenere.
Id: 43055 Data: 04/06/2017 14:48:39
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Dal regno di tenebra
Dal regno di tenebra vorrei che il vento ti venisse a liberare
ora che anima in pena privata di memoria ed identità nell'infero dedalo senza via di salvezza sei costretta in perenne tormento a vagare.
La nebbia gelida che ti ha ghermita ti preclude l'orizzonte. Anche la speranza ha abbandonato il biancore dolente di questa stanza e della quiete s'è inaridita la fonte.
L'orologio alla parete scandisce il vacuo tempo dell'assenza senza i ricordi di un'estate al mare che non potrà tornare mai più,
mentre si consuma l'ultimo atto di un dramma già scritto e muta testimone mi perdo nella resa desolata ed immemore dei tuoi occhi blu.
A mia madre.
Id: 43045 Data: 03/06/2017 10:38:49
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Viva la Repubblica, viva la Costituzione!
Profondo rivolge lo sguardo azzurro delle Alpi, brune le chiome nel diadema di stelle ed il sorriso splendente dell'Appennino. Nel cuore la saggezza antica e la forza ancestrale della sua gente. Settantun anni certo non li dimostra quest'oggi, giorno della sua festa, in un tripudio di luce. Un fiore partigiano alla finestra tra la rugiada brilla d'emozione nel canto del mattino e sembra dire a piena voce: “Viva la Repubblica, viva la Costituzione!”.
Id: 43041 Data: 02/06/2017 15:50:07
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Scacco matto
Resta con me, Amore, quando la vita diviene una valle solitaria disseminata di croci.
Resta con me, Amore, quando la notte porta l'eco e la verbena effonde la fragranza d'altre estati nell'armonia di perdute voci.
Resta con me, Amore, oltre la tenebra d'inquietudine che preannuncia giorni brucianti e stringimi in un abbraccio.
Giungerà inesorabile l'alba dei sogni infranti ma nel nostro bacio, dando scacco matto alla sorte, insieme vivremo la felicità in indimenticabili istanti.
Id: 42954 Data: 27/05/2017 14:42:21
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Vento destate
Portami con te, vento d'estate. Nel soffio della brezza fammi vivere la gioia di nuove giornate, cancella ogni tristezza.
Portami con te, amico vento, alla sorgente del colore fra nuvole di porpora via, lontano dal tormento.
Portami con te dove il cuore spera ancora nella linea indaco fra cielo e mare. Lì sarò libera, finalmente, di volare.
a L.
Id: 42937 Data: 25/05/2017 20:24:29
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Un abbraccio bambino
Cos'è questa tristezza che si presenta al crepuscolo. Nel maggio in fiore finita la festa di luce la solitudine canta in assolo.
Cos'è questa malinconia che in crescendo prende voce ed ogni sera mi torna a cercare disegnando un sentiero perduto che continuo a sognare.
Cos'è questa nostalgia che il cuore mi fa tremare quando a notte fonda il pensiero struggente torna all'Appennino, alle antiche contrade che in silenzio non smetto d'amare con l'intensità di un abbraccio bambino.
Id: 42845 Data: 17/05/2017 19:15:24
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A te
Come onda senza più riva né passato in balìa del vento nel mare dell'assenza fluttui naufraga alla deriva.
Il giorno della tua festa è tornato ma dei ricordi e di una vita lontana più nulla ti resta.
Parole nuove ed un bocciolo di speranza nel respiro di primavera in una lacrima silente ti vorrei dedicare, madre, perché un raggio di memoria ti potesse illuminare.
A mia madre.
Id: 42797 Data: 14/05/2017 11:05:55
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In solitaria
L'estate ride nella luce dell'altopiano nel tremulo incanto di un fiordaliso al vento quando mi sei accanto e mi prendi per mano.
L'estate sfodera caldi colori in un campo di grano e papaveri quando scevri da tristezza rigenerati vanno i passi su nuovi sentieri.
L'estate si lascia alle spalle le tempeste di ieri ed i giorni bruciati invano oltre l'amarezza nel lungo viaggio chiamato vita dove nella luce del coraggio in solitaria veleggio libera sempre più lontano.
Id: 42787 Data: 13/05/2017 16:35:44
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Lora dei ricordi
Una rondine le spente acque del lago sfiora nel commiato al giorno quando volge la sera e il cielo si tinge di porpora.
L'ultimo raggio di sole il Monte Lema indora. Attende una carezza di rugiada il glicine solitario mentre la pendola della nostalgia rintocca segreta dei ricordi l'ora.
Id: 42734 Data: 08/05/2017 18:54:28
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Re di maggio
Si posa struggente il ricordo di te sul cuore in un petalo di rimpianto al sole del primo mattino che m'accarezza malinconico e dolce nel solitario mio andare paterno con il suo raggio.
Il canto del vento mi sfiora m'illumina la rimembranza d'un sorriso e nel ricamo tacito delle ore mi sembra d'averti accanto nel bacio d'ombra dei ricordi sul sentiero del faggio.
Sette anni sono passati dall'alba in cui stanchi i tuoi occhi si sono addormentati ma come vedi la nostalgia ancor non m'abbandona e resiste al tempo e alla tempesta in tenace ancoraggio.
E oggi torno come allora, padre, in solitudine a cogliere per Te soltanto la rosa scarlatta nella fragranza amara del più bel sogno infranto, mio re di maggio.
Di tutto l'amore che mi hai lasciato sia memoria, intimo canto, tacita preghiera in una lacrima di poesia e nel palpito d'ombra del mio cuore ferito che continua ad amarti silente omaggio.
Dedica: Al mio re di maggio, 5 novembre 1948- 6 maggio 2010 nel settimo anniversario della sua morte.
Id: 42708 Data: 06/05/2017 12:30:34
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Maggio fiorentino
Nella dolcezza del mattino maggio su Firenze e dintorni in pennellate di chiarore e colori di vita stende il nuovo verde.
Splende il biancospino tra gemme di rugiada e in un diadema di luce nasce sovrano il giorno.
Per sentieri agresti la primavera si fa strada e lo sguardo estasiato all'orizzonte si perde nel digradare armonioso di colline.
Lontana è la tristezza nel trionfo del sole. Solo profumo di glicine si effonde dal verde intorno. Spicca tra filari ombrosi di cipressi il sorriso al vento delle viole.
E come il giorno volge alla sera così l'estate si approssima alla primavera nella giostra di stagioni. Poi giunge la pioggia d'ottobre che in carezza autunnale i poggi indora.
Ed io ti amo, mentre dalla solitudine del lago il mio pensiero a te vola, poeta, oggi come allora.
a L.
Id: 42652 Data: 01/05/2017 14:03:55
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Non dire nulla
Non dire nulla. Ascolta solo il vento. Nella solitudine feroce d'esilio in una terra desolata e brulla mi porterà, Amore, la carezza della tua voce lontana in un momento.
Non dire nulla. Non occorrono parole. Nel silenzio del cuore che le distanze annulla il ricordo di noi sarà sorgente di rinascita nel bacio radioso del sole.
a L.
Id: 42638 Data: 30/04/2017 18:27:02
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Liberazione
E' un canto partigiano sulle ali del vento che dalle montagne per boschi e valli vola via lontano.
E' il sorriso sgargiante di una rossa primavera che vince la tenebra in orbace spezzando le catene e nel trionfo di luce abbraccia la sera.
Sono i passi silenziosi del coraggio dei partigiani lassù in montagna sui sentieri in fiore del lillà... è il profumo inebriante della Libertà.
25 aprile 2017
Id: 42564 Data: 25/04/2017 12:28:55
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Sera sul lago
Si stende sulla vallata la sera con un manto di calda luce. Le campane da una contrada all'altra si rincorrono con argentea voce. Il Monte Lema si staglia nel sole e s'adorna del verde nuovo di primavera.
Dopo la giornata di festa dal lago una fresca brezza sospinge le vele all'orizzonte. Nel sorriso delle viole un respiro di quiete resta.
a L.
Id: 42529 Data: 23/04/2017 16:05:58
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Vento
Vento che conosci il pianto d'oro della ginestra fra contrade sbriciolate in macerie e la mitezza francescana dell' ulivo in preghiera ascolta la mia voce solitaria alla finestra quando giunge la sera.
Vento del Nord che giungi dai monti con piglio severo mostrami l'aurora di nuovi orizzonti libera le vele liriche del mio veliero.
Vento che hai la purezza di un bambino e mentire non sai in quest'avara landa di nessuno tra meschine comparse nel viavai recami il ricordo struggente del mio Appennino.
Vento che non conosci confini e per te ciascuno è compagno di viaggio, nessuno straniero, portami il canto del mare. Entra nel cuore di centomila solitudini e accarezzale con il colore lontano e sincero di una terra da amare.
Id: 42468 Data: 18/04/2017 18:33:17
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Resurrezione
E' un trionfo di campane ad annunciare la Resurrezione che per la vallata, da colle a colle, da paese a paese, s'effonde stamane.
Il pesco ancora fiorisce, in una cascata di rinnovato colore, a ricordare che la primavera torna comunque anche quando nel cuore una stagione finisce.
Id: 42432 Data: 16/04/2017 14:18:53
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Getsemani
Un granello di sabbia nel giardino della mia anima è germogliato oltre la vallata di nebbia in silenzio a rammentarmi il viso evanescente ed il miraggio di una felicità che non ho mai incontrato.
Polvere di sogni sulle mie mani bagnate di rugiada nella notte fra gli ulivi del Getsemani protese in un ponte di rinascita verso il domani.
Un granello di sabbia lo porto nel cuore oltre la pena di ciascun giorno quando si dischiude in boccioli di solitudine il colore e la primavera con passi fanciulli nel sorriso d'ombra del biancospino fa da me ritorno.
Id: 42355 Data: 11/04/2017 20:50:14
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Allorizzonte di tosche colline
E nella dolcezza della sera fragrante d'elegia all'orizzonte di tosche colline indorato a ponente quando s'accomiata l'ultimo raggio di sole nell'abbraccio di nostalgia ti racconterò, Poeta, dell'incanto di un ciliegio in fiore che campeggia sovrano tra la solitudine al vento come nel cuore resta indelebile il ricordo del perduto amore.
a L.
Id: 42301 Data: 08/04/2017 16:21:45
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Verso quale orizzonte voli
Verso quale orizzonte voli, esule rondine, nel silenzio del viaggio mia dolce compagna ed amica che cercavi luce e primavera....
In un cielo dove si resta disincantati e soli sognavi il conforto della ginestra, la cantilena d'una favola antica ma t'accorgi fra le ombre e la solitudine che è già sera.
Col pensiero ed il cuore rivolti ad una carissima amica. “Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai milioni di maschere e rarissimi volti”. (L. Pirandello).
Id: 42283 Data: 06/04/2017 19:35:03
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Mi vestirò del bianco di un ciliegio in fiore
Mi vestirò del bianco di un ciliegio in fiore e nel silenzio della sera presagirò già l'aurora alla fine del dolore.
Mi vestirò del sorriso a festa del biancospino e al di là del nulla quotidiano mi sentirò serena nella dolcezza di primavera della pioggia come al tuo fianco in un giorno fiorentino.
Mi vestirò del verde nuovo nell'agreste incanto di mille ulivi al vento e sarò libera e felice con te accanto placato il fortunale del tormento.
Mi vestirò del rame bruno della mia terra tra le ombre che baciano colline di cipressi e querce e l'oro della ginestra. Mi sentirò finalmente a casa nell'ora più fragile e sola quando l'anima in cerca di approdo, di un abbraccio e di radici erra.
Id: 42270 Data: 05/04/2017 19:21:57
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I ricordi tornano al cuore
Stormo di rondini senza più nido i ricordi tornano al cuore con struggenti voli nella dolcezza lacrimosa di rugiada della sera.
Tornano i ricordi stelle cadenti d'esuli emozioni nel silenzio che ascolta la memoria dal raggio vivido sussurrarmi tra la nostalgia di un tempo andato un treno partito, un affetto perduto, un sorriso lontano la musica nell'anima di una festa fanciulla di primavera.
Id: 42220 Data: 02/04/2017 16:48:26
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E allora scrivo
E quindi scrivo quando a sera la sinfonia dei ricordi mi sussurra quanto mi manchi e so che sopravviverò, anche stavolta, alla bufera.
E dunque scrivo per poter respirare quando tra le maschere d'ogni giorno si contano struggenti le ombre dell'assenza e nel silenzio con la mia anima riprendo a dialogare.
Profonde le ferite della vita con coraggio sono riuscita a sanare e nella selva dei sentimenti ancora mi voglio perdere perchè non posso vivere senza amare.
E allora scrivo per tornare a sognare oltre l'urlo della burrasca nonostante tutto e placare nel cuore quel dolore sconfinato come il mare.
Id: 42200 Data: 01/04/2017 16:55:10
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La cognizione del dolore
Soltanto l'anima di una donna nel segreto dell'alba confida al silenzio in ascolto l'amarezza e le pene. Solo un cuore disperso nelle sfumature intime della tristezza ha profonda cognizione del dolore.
E resto prigioniera di un tormento senza voce nel mio tacito de profundis in inquietudini abissali a scontare un ergastolo che non m'appartiene brancolando nella tenebra verso un chiarore
mentre guardo i polsi serrati da invisibili catene e mi perdo col pensiero oltre il filo spinato d'ogni giorno sognando vele libere al vento, un paio d'ali, un'altra vita e nuove aurore.
Nota: “…parve a tutti di leggere la parola terribile della morte e la sovrana coscienza dell’impossibilità di dire: -Io- “. Da “La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda, romanzo incompiuto, da cui la poesia riprende liberamente il titolo.
Id: 42116 Data: 27/03/2017 19:14:41
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Volo di rondini
Sono tornate a garrire le rondini ad intrecciar inquieti voli alla stazione di frontiera nella stagione di giorni tutti eguali.
Chissà dove portano a sera i binari nello scintillare di un sogno... Forse in un luogo di mare lontano libero dalla tenebra di anni amari.
Id: 42102 Data: 26/03/2017 15:57:51
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Neve di marzo
E' neve di marzo che sulle vette stanca si posa come il velo perduto nel disincanto e nella solitudine di una sposa.
E' neve girovaga: se ne va in fretta nel tocco di una tristezza abissale che nell'anima dilaga.
E' neve orfana d'inverno, di una fanciullezza gitana che presto andrà via, nel refolo della tramontana nell'ombra della malinconia.
E' neve di marzo che muore in un attimo sui prati, destinata a sciogliersi al sole come le illusioni del cuore ingannato da millantate promesse, sogni abusati e mendaci parole.
Id: 42074 Data: 24/03/2017 17:03:17
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Malinconia
Resta assorta la primavera nel volto di una donna tra la pioggia solitaria sul lago che stempera le impressioni in intimo acquerello
quando piano con passi cauti giunge la sera e le gemme nuove si colorano d'attesa sulla scia sempre più lontana di un battello nella malinconia di un sogno vago.
Id: 42050 Data: 22/03/2017 15:31:04
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Solitario di parole
Ombra che torni a visitare le mie sere resta con me e in solitudine ricordami lontane primavere.
Rammentami altre stagioni col sorriso della nostalgia e la dolcezza perduta di un tempo che era, lascia ai ricordi la via nell'autunno di sole.
Posa il tuo sguardo sul mio nella rimembranza che al cuore non duole. Ascolta il rimpianto divenire elegia, poi in silenzio, nella malinconia di chi rimane, te ne andrai mentre il ticchettare della tastiera m'illumina l'anima in un solitario di parole.
Id: 41986 Data: 18/03/2017 15:42:04
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Notte a Luino
Palpita la notte e Luino s'acquieta, finita la corsa d'ogni giorno, quando solitari vanno i passi sulla via del ritorno.
Veglia nel blu profondo un'unica sentinella. Solo il vento ascolta il lago, che nel moto d'onde compone l'armonia, tra il baluginare malinconico di una stella.
Ascona scintilla di luci tremule dall'opposta riva.
Gemme in solitudine nell'oscurità, i paesi dell'altro versante brillano e riaffiorano struggenti dalla tenebra come ricordi, voci perdute in lontane stagioni, nella notte insonne di pensieri alla deriva.
a L.
Id: 41914 Data: 13/03/2017 19:03:37
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Solitudini
Volge la sera ed il giorno svanisce in ombre d'inquietudine tra il filo spinato quotidiano di un dolore carsico che dilaga in piena e sommerge il cuore in solitudini abissali.
Versi liberi nel soffio di poesia il respiro di una tregua nella luce dell'amore quando la vita ferisce ed assidera sulla scia di un sogno alla deriva nelle tenebre invernali.
Id: 41892 Data: 10/03/2017 20:21:39
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Canto di rinascita dellAppennino
Vieni. Sul bianco sentiero dei ricordi la rugiada accarezza i nostri passi mentre l'alba già volge al mattino.
Vedi? Il borgo ancora dorme un sonno lieve nel silenzio invernale dell'uliveto, nella francescana preghiera di una pieve vegliata dal biancospino.
Andiamo. Dolce, insieme sarà il cammino. Ed il vento soffierà via la tristezza e l'abbandono dalle contrade ferite al cuore, dove nasce l'elegia.
E l'oro della ginestra in fiore della Pasqua annuncerà radioso il mattino nel sorriso ocra dei sentieri.
La festa delle campane ridestate da borgo a borgo si farà assolo d'emozione, voce di violino tra i giochi alla fontana dei bambini e renderà un domani germogliato di speranza più di ieri nel canto di rinascita dell'Appennino.
Con il pensiero rivolto alla popolazione umbro- marchigiana e laziale colpita dal sisma.
Id: 41831 Data: 06/03/2017 20:33:25
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Solitario
Piove sui binari e le montagne scompaiono nel velo della foschia.
Chissà dove brilleranno ora i tuoi occhi chiari verso quale collina sotto un limpido cielo è diretto fiero il tuo passo.
L'altra riva, nel pensiero di te, si perde nel manto della mia nostalgia.
Piove senza tregua alla stazione di frontiera. Attende triste il treno sul binario mentre già volge la sera.
Scende la pioggia e batte forte in fondo al cuore. Si siede al mio tavolo vuoto la malinconia e nel solitario dei ricordi mi parla di te, amore.
Id: 41799 Data: 04/03/2017 13:08:08
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Con le vele al vento
E allora vivo istante dopo istante in solitudine nel coraggio quotidiano d'una donna alla sorgente d'ombra e silenzio e salpo verso nuovi orizzonti con le vele al vento
comandante e timoniere della mia vita provata dalla burrasca sferzata dai marosi riarsa nella salsedine ma mai rassegnata nemmeno per un momento.
Id: 41780 Data: 02/03/2017 20:37:24
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Alla stazione di mille solitudini
T'ho atteso con fiducia da una vita al binario della nostalgia e t'ho incontrato, viaggiatore malinconico, sulle ali della poesia.
Era autunno nella carezza radiosa di un sorriso, quando la tua mano ha preso la mia alla stazione di mille solitudini.
Ed il tuo sguardo, amore, come il bacio di sole alle colline ha diradato la nebbia delle mie inquietudini.
a L.
Id: 41721 Data: 27/02/2017 20:39:16
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Ci vorrebbe un angolo di paradiso
Ci vorrebbe il sole a diradare la nebbia feroce che ti ha ghermita
ora che i ricordi non hanno più voce e hai perduto nella tenebra senz'alba della malattia come una bambina le parole.
Ci vorrebbe il profumo d'estate a recar conforto al gelido neon di una corsìa, il respiro di una tregua nella notte che ha oscurato le giornate mentre l'ultima speranza dilegua.
Ci vorrebbe un angolo di paradiso nel tragico girone di questa Babele per lo sguardo tuo smarrito, mio dolente fiordaliso, che vinta dal naufragio verso l'approdo non hai più vele.
A mia madre
Id: 41692 Data: 25/02/2017 19:11:22
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Frontiera
Disegna la sera sul lago fra le onde la mia malinconia, in colori d'acqua ed evanescenti contorni.
Un altro inverno si perderà al confine del vento. Resto qui sola, al valico in terra di frontiera nel cuore dei giorni.
Id: 41630 Data: 20/02/2017 18:52:11
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Profumo di primavera
Dispiega sereno il volo lo scorcio del giorno verso il campanile del Carmine. Nel bacio di silenzio veglia la capinera.
Palpita di tenerezza il lungolago e nuova è l'aria con te al mio fianco. Un battello s'allontana dalla riva sullo sfondo blu, i passi ritrovano radiosa la meta.
Rintocca la campana l'ora di compieta nella serenità della sera. Un bacio sotto il faro del porto, nell'argenteo empito d'onde, laggiù...
Il vento effonde il profumo della primavera.
a L.
Id: 41599 Data: 18/02/2017 19:09:29
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Una linea invisibile
Una linea invisibile di malinconia e solitudine congiunge il lago alla notte dei pensieri.
Un baluginare di luci dall'opposta riva mi porta nella nostalgia la carezza di lontane voci che ancora mi parlano struggenti al cuore stanotte come ieri.
Id: 41559 Data: 16/02/2017 20:52:46
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D’ombra e solitudine
Rammenti la passeggiata in riva al lago verso il confine, dove il mormorio d'acqua ascolta dell'anima silente l'inquietudine?
E Cannobio, dall'opposta sponda, alla balaustra della sera si ammanta di foschia e saluta l'altrui solitudine nel ricamo dell'onda?
Un gabbiano nel battito d'ali si libra in volo sovrano e le spente acque sfiora, quando del giorno alla deriva volge in un sospiro di malinconia l'ora.
E ognuno è naufrago d'ombra in solitari pensieri, vuota e stanca la mano, all'orizzonte si perde nell'empito d'onda, sempre più lontano.
a L.
Id: 41504 Data: 13/02/2017 17:34:12
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Stabat mater
Se soltanto ti fossi lasciata amare prima, non sarebbe così lacerante quel mare di rimpianto che per te serbo nel cuore e dove naufrago nel perdono di una lacrima.
Se soltanto avessi illuminato con una carezza allora il viso di me bambina, cancellando ogni distanza come ora.
Adesso che mi guardi dolce ed indifesa, madre, mentre ti stringo le mani nel grido soffocato ed impotente di questa stanza,
ora che inesorabili le lancette
hanno dilaniato la tua memoria e la mia speranza e si apprestano, nel rovinare d'istanti senza domani, a scoccare la mezzanotte nell'ultimo respiro disperato di una desolante resa.
A mia madre.
Id: 41443 Data: 08/02/2017 19:00:06
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Immagina Luino
Immagina Luino serena nella luce invernale d'un giorno in un saluto di vento alle isole e i monti che dall'opposta riva brillano nel sole, bianchi di neve.
Immagina Luino che attende la primavera e le rondini in lieto ritorno nel profumo di calicanto, tra lo sbocciare delle viole.
Immagina Luino quieta nella sera nello sciabordio di onde che diventa canto mentre i paesi dintorno s'accendono come lanterne di un faro. La senti anche tu questa malinconia lieve?
E in quella tela d'autore ci saremo noi in una tregua d'amore, sui sentieri di primavera, nella luce del cuore che conosce solo l'oggi, non il poi.
a L.
Id: 41427 Data: 07/02/2017 18:07:39
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Il sole di mezzanotte
Si rischiara la tenebra e si dissolve l'inquietudine dei pensieri tra rovi di memorie, ferite in un inverno d'abbandono, nell'ombra di una stanza.
Sei con me nel palpito del cuore, stasera come ieri. E dolce compagna diviene la solitudine quando illumini di tenerezza i miei silenzi nell'estate di un sorriso, nell'autunno di un abbraccio che vince ogni distanza.
Sei Tu, Amore, lo sguardo mite e chiaro, della speranza.
a L.
Id: 41378 Data: 04/02/2017 19:08:30
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Voglio ricordarti com’eri allora
Voglio ricordarti com'eri allora energica e battagliera non ombra vinta in un pianto agonizzante d'aurora.
Voglio incontrarti in un tempo andato fra i ricordi tenace e forte come il vento sulla scogliera, non fragile foglia d'inverno sospesa in quest'anticamera della morte.
Voglio rivederti nel tuo sguardo azzurro intenso mentre dipingevi il paesaggio, quieta ed assorta ed è mia compagna la malinconia ora che ti penso e la tristezza bussa puntuale alla mia porta.
Voglio ritrovarti fra le mie memorie, madre, nel palpito del cuore, giovane, determinata e fiera, donna signora del suo tempo ultima vestale della sera.
A mia madre
Id: 41294 Data: 30/01/2017 18:11:07
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Sogno un giorno di primavera
Sogno un giorno di primavera libera lungo il filare di cipressi nel respiro verdeggiante di colline baciate dal sole.
Sogno una stagione da vivere insieme tra ulivi e viole, dove da colle a colle si distende la voce delle campane e il dolore finalmente tace.
Sogno il tuo sorriso, occhi di giada, musica di festa il chiarore agreste di una contrada. Un camino che arde tra vivida brace le nostre mani intrecciate e il cuore placato in una carezza di pace.
a L.
Id: 41267 Data: 29/01/2017 15:33:13
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Dal binario
Si mitiga il gelo e brilla il sole quando ti penso nel bacio di luce fra le colline in un giorno di gennaio.
Si placa la tenebra e si stempera la tristezza di questi giorni quando ricordo un mattino insieme nell'armonia di Firenze, radioso.
E' meno solitario il vivere quotidiano quando stringi le mie mani e mi sorridi dal binario.
A L.
Id: 41252 Data: 28/01/2017 16:34:04
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Che ti fosse carezza la sera
Vorrei tanto che ti fosse carezza la sera in questa notte di gelo dove non c'è l'aurora.
Vorrei che mi ascoltassi anche ora, adesso che le ore sono tutte uguali aggrappate a fili di seta di vane speranze sospese al biancore di pareti irreali.
Vorrei che ti ricordassi il canto dell'onda di un'estate al mare, nel bagliore al tramonto dell'ultimo sole e l'azzurro magnifico del tuo sguardo di giovane donna rivolto all'orizzonte blu cobalto,
adesso che il cielo nei tuoi occhi s'è spento, rosa smarrita nella notte, e mi guardi immemore ed indifesa mentre nascondo una lacrima in un addio senza parole.
A mia madre
Id: 41182 Data: 23/01/2017 18:00:57
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Il lungo addio
Splende il sole stamattina ma non recano né luce, né conforto i raggi che filtrano deboli e tristi dalle vetrate.
Vivo in un respiro inquieto il lungo addio dove ogni tuo palpito, madre, resta sospeso, in questa Via Crucis, al mio.
A mia madre.
Id: 41162 Data: 22/01/2017 15:20:46
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Petalo azzurro
Stanco il tuo sguardo ha incrociato il mio, mentre di tristezza ardo nella notte d'inquietudine senza tregua, né oblìo.
Dolente il tuo sguardo su di me si è posato dolce petalo azzurro come ultima, materna carezza in struggente sussurro.
A mia madre
Id: 41128 Data: 20/01/2017 18:21:17
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Liberami
Liberami da questa valle di dolore una via crucis senza tregua dove i giorni sono rovi che feriscono l'anima.
Illumina il mio sguardo nella notte di smarrimento con il sollievo dell'aurora che pone fine al tormento.
Lascia che io viva senza la morsa d'inquietudine e che senta la libertà nel canto del sole nell'abbraccio del vento.
Id: 41098 Data: 18/01/2017 19:04:56
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Nella neve
Vorrei rivederti in questo giorno di neve che annulla le distanze.
Vorrei su di me la carezza del tuo sguardo che colma le mancanze quando di nostalgia ardo.
Vorrei riabbracciarti in un giorno di bianco vestito e scoprire che al tempo e alle ingiurie della vita il nostro amore ha resistito.
Vorrei ritrovarti mentre la neve si posa senza fine sulla mia malinconia nella sera bianca.... E nella tenerezza di un abbraccio confessarti quanto la musica di una risata fiorentina mi manca!
Id: 40933 Data: 10/01/2017 17:36:34
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Inverno
La distesa di neve sfavillante nella mattina i boschi ammantati di bianche trine nel volo di un pettirosso mentre la slitta dei sogni correva nell'aria tersa dicembrina.
E' tornato un altro inverno e volute di fumo si alzano dai tetti nella solitudine assorta di una mattina. E quello che più manca è la perduta gioia bambina.
Id: 40781 Data: 01/01/2017 18:37:59
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Nel bacio dombra della sera
Dona l'abbraccio francescano del ritorno lungo filari di querce verso il convento nel bacio d'ombra della sera il mio paese e la dolce carezza delle colline t'illumina alle prime luci del giorno.
Narra cento storie alla fiamma del camino il mio paese nel silenzio in fiore del biancospino.
Respira nella voce a festa delle campane che si richiamano da colle a colle per tutta la valle ove commosse vi rinascono stagioni lontane.
Splende arroccato là sull'Appennino nella poesia di mille ulivi al vento, il mio paese, e nei ricordi vi torna col passo alato di neve e nostalgia il mio cuore bambino.
a L.
Id: 40733 Data: 28/12/2016 18:43:02
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Natale 2016
Nel primo mattino un nastro di foschia sfilaccia il pensiero in solitudine nell'ora in cui il fumo sui tetti dai camini narra con la voce struggente dei ricordi l'abbraccio di un paese sull'Appennino, il canto di un Natale contadino e vero.
E rintocca la campana inascoltata con voce argentina la nascita di Cristo, quando nel gelo per la via in un giorno di tristezza come tanti un senza tetto dimenticato dorme sotto una coltre di brina. Vedo gente sconosciuta affannarsi per l'ultimo acquisto in una commedia di banalità ed indifferenza che ho già visto e rivisto.
Id: 40716 Data: 25/12/2016 19:06:25
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Le mie colline
Si perdono all'orizzonte sotto il sole le mie colline, gemme di nostalgia, come il sorriso di donne che l'autunno dolce lungo filari di querce porta via.
Splendono nel respiro d'estate, oltre la notte di solitudine tra borghi arroccati sui colli, nell'abbraccio degli ulivi al vento.
Sognano nel manto di neve le mie colline - le rivedo ad occhi chiusi in un momento- ed il ricordo mi palpita nel cuore in una carezza lieve che non conosce oblìo, né tormento.
a L.
Id: 40613 Data: 15/12/2016 17:05:32
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Un pomeriggio di festa
Un pomeriggio di festa prima del Natale, sul viale tra la luce del sole ad assaporare ciò che di dolce nella vita ancora resta.
Un pomeriggio di dicembre sereno e terso, nel silenzio di parole, dove tra gemme di brina ritrovi il barlume di un sogno e tutto ciò che credevi perso.
Un pomeriggio insieme nell'intreccio di mani, innanzi al lago ricamato di onde blu cobalto, quando il cuore finalmente libero nel volo dei gabbiani si libra all'orizzonte, lassù in alto.
a L.
Id: 40576 Data: 11/12/2016 15:11:15
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Nel fumo che sale dai camini d’inverno
Sono fiori di brina e luci lontane che accompagnano a sera i miei passi sul selciato.
Sono attimi di solitudine in una nevicata di nostalgia quei petali brucianti di rimpianto per tutto l'amore che mi hai donato.
Sono lacrime di donna nascoste nel fumo che sale dai camini d'inverno mentre accarezzi le mie mani i ricordi che non ho dimenticato.
a L.
Id: 40540 Data: 08/12/2016 19:35:47
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Canto di Natale
Era Natale nel passo di neve incantato, era un sogno nascente fra la brina di un borgo addormentato.
Era la voce della zampogna ad illuminare i vicoli della semplice, buona gente elevando una preghiera al rintocco della campana nel dopoguerra, nella miseria nera, nel gelo pungente.
Era il suono di un tempo passato che torna nel tono malinconico d'emozioni perdute a rischiarare il Natale d'oggi tra facce indifferenti, distratte e mute.
Era il Canto di Natale puro come la neve che nella notte di vigilia scendeva e nell'anima ho conservato.
Torna il Natale d'oggi in una corsa frenetica. Per le vie affollate ti perdi fra la moltitudine ma non trovi più la tua gente...
E' soltanto un ricordo bambino destato in solitudine, fra carezze di nostalgia serbato nel cuore.... e più niente.
Id: 40477 Data: 02/12/2016 09:40:58
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Nella carezza del vento sullAppennino
E' un sogno in dissolvenza che profuma di biancospino, all'ombra di una quercia in primavera rivedo un casolare ridente nella carezza del vento sull'Appennino.
E' un desiderio crescente che sale dal cuore come una preghiera, le luci che s'accendono sulle colline nel tuo sguardo d'autunno rischiarano la mia sera.
E' un anelito che da sempre mi porto nell'anima con un sorriso lontano. Sentieri di luce, borghi adagiati sui poggi nel palio fiammeggiante di colore. E fra le tue braccia, Poeta, dimenticando il dolore il mio cuore è il giardino dove Tu sei il sovrano.
a L.
Id: 40472 Data: 01/12/2016 20:24:14
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La voce lontana delle campane
Cos'è questa malinconia che a sera con me rimane quando sui monti i paesetti s'accendono in luci tremule e lontane.
Cos'è questa nostalgia che in un sospiro si scioglie nel petto. Forse l'ombra di un amore vissuto e perduto, taciuto anche a noi stessi, né detto?
Cos'è questa dolcezza che sento di primo mattino, in un palpito di bellezza fra ricami di brina come l'incanto di un borgo che d'inverno si desta nell'armonia dell'Appennino.
Cos'è questa tenerezza che m'accarezza il cuore in un ricordo bambino e m'ha sorriso irresistibile stamane.... La voce lontana delle campane.
a L.
Id: 40412 Data: 27/11/2016 15:24:02
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Allombra di un abbraccio
Piove anche stasera come allora e sono gocce di solitudine a bagnarmi l'anima e a rilucere della mia nostalgia sul selciato.
Piove qui al confine, sul lago, mentre ripenso alla tenerezza di un autunno a Firenze nella bellezza radiosa di un paesaggio che nel cuore, all'ombra di un abbraccio, ho fermato.
Piove in questa sera di ricordi, quando in una stazione di frontiera sento ancora il calore del nostro bacio.... che non ho più dimenticato.
A L.
Id: 40378 Data: 24/11/2016 18:57:03
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Poesia di un autunno passato
Poesia di un autunno passato che torna senza un perchè. Nella solitudine di novembre a sera al cuor mio si è affacciato fra tremule ombre di nostalgia e tanti miei se.
Eco di un sentimento puro che è volata oltre i monti nel respiro del vento. L'autunno a Firenze nello splendore dei colli, il nostro passo sicuro, la carezza della tua mano.... rivivo tutto in un momento.
E' il sospiro di un tempo perduto che nella lacrima di un ricordo mi parla di Te e ritorna in quell'amore anelato dove tu, Poeta, sei stato e resti per sempre il mio re.
a L.
Id: 40323 Data: 20/11/2016 17:57:37
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Notte
E chissà quali ombre e quant'altra solitudine dipinge la notte là sull'opposta riva
in un baluginare di luci invernali sul lago e di paesi che come presepi s'accendono a sera fra la malinconia di chi resta nella carezza di un sogno alla deriva.
Id: 40280 Data: 17/11/2016 18:06:42
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Nel palpito dautunno rosso
Finì la mia giovinezza in un'alba di maggio. Nella pioggia fredda rimasi da sola mentre il cielo mi cadde giù addosso. Frantumi di sogni e cenere... Le illusioni perdute di una donna nel silenzioso disincanto delle sere.
E così iniziò il mio viaggio, di rondine che anela all'aurora, dispiegando le vele del coraggio navigai verso le porte del domani Libera nel palpito d'autunno rosso.
Id: 40237 Data: 14/11/2016 20:01:57
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Sera
Petali e cenere, il vuoto che mi porto dentro nel silenzio delle mie sere e stille di nostalgia quando guardo la vita da un vetro.
Non passa il treno per la felicità, nemmeno un merci per giungere a domani, in quest'esistenza dove siamo tutti naufraghi.
L'assenza quotidiana l'avverto nel cuore nel rimpianto autunnale d'un colle fiorentino, nella dolcezza di passi di rugiada verso San Miniato al Monte che splendeva nella tenerezza condivisa del cammino.
Quando tendo la mano e da te ritorno nell'aurora di un ricordo, in un'estate di luce sull'Appennino e in un sorriso dal binario ti ritrovo, Amore, a me vicino.
a L.
Id: 40209 Data: 11/11/2016 18:15:41
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Come una foglia dacero
Come una foglia d'acero che il vento d'autunno porta via è la mia vita
che se ne va piano in solitudine fra le ombre ed i ricordi sul sentiero di un tempo che ora è soltanto malinconia.
Id: 40166 Data: 09/11/2016 19:21:25
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Novembre
Una scia di ricordi e di passi solitari sul viale tra la pioggia che accarezza il lago diviene voce di violino nella mattina autunnale.
E tutto riappare come in sogno dal manto di foschia. Nuove emozioni al fianco dei miei cuccioli mi tengono compagnia, quando ciò che è inesorabilmente lontano sembra vicino.
Sono trascorsi sei anni da quell'alba di pioggia, in cui te ne andasti, ma sei nel mio cuore sempre. E un pensiero d'amore sulle ali del vento vola via, quando torna novembre.
Nota In memoria di mio padre, nel giorno del suo sessantottesimo compleanno, 5 novembre 2016.
Id: 40114 Data: 05/11/2016 10:09:39
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Ricordo dautunno in Toscana
Narrami dell'autunno che soave dipinge le nostre colline e i paesaggi armoniosi di Toscana d'acceso fulgore.
Dimmi, le strade del borgo splendono ancora di quell'antico chiarore e continua a cantare la fontana mentre la torre civica rintocca, nell'abbraccio dei poggi, l'ora?
Molti anni sono passati, ma il mio cuore disperso in una landa di solitudine verso quei cari luoghi torna ancora...
E in cerca di noi e di radiose giornate sui sentieri indimenticabili di un amore sorride come allora.
Id: 40068 Data: 01/11/2016 13:54:28
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Il silenzio desolato dellAppennino
E' rovinata in macerie anche la maestosa pieve, casa natia di San Benedetto, in uno schianto colmo di terrore.
Una domenica d'autunno il sisma spezza l'anima incredula in un boato greve.
Piangono attoniti sui Monti Sibillini i borghi sconquassati dallo sconcerto. Al cuore l'ultimo ricordo stretto in una valle di rimpianto.
Tornerà la primavera con le rondini ad intrecciar voli in un verdeggiare di colline e monti e nella Pasqua di Resurrezione, da una contrada all'altra s'alzerà in un respiro di luce verso nuovi orizzonti delle campane il canto.
Adesso ogni borgo ammutolito veste i neri panni dell'abbandono e del lutto. Lontano è il sorriso in fiore del biancospino, oscurato il trionfo d'oro della ginestra.
Ora risuona soltanto nel pianto di chi ha perduto tutto il silenzio desolato dell'Appennino.
Nota: Domenica 30 ottobre 2016. Una scossa sismica di magnitudo 6.5 distrugge la Cattedrale di San Benedetto a Norcia e molte altre chiese, sfregiando molti borghi, tra i più belli d'Italia, dell'Umbria e delle Marche. Per non dimenticare le comunità colpite.
Id: 40056 Data: 31/10/2016 14:20:38
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In una lacrima di poesia
Un usignolo solitario dal ramo del cipresso ghorgheggia il malinconico canto.
Note d'armonia per chi riposa sereno in questo luogo dove non v'è più affanno, ma solo rimpianto.
E' il giorno della memoria di chi ha terminato l'umano cammino nella quiete, in fondo ad un ombroso viale.
Il sorriso da una fotografia sembra così vicino e riporta alla mente tante cose in una solitudine abissale. Giunge la ricorrenza tra le lapidi in un fiorire di gigli e di rose.
Lo sguardo mesto del crisantemo si veste di porpora a parlarmi di te, ancora. E resto in silenzio a mormorare una preghiera prima che l'autunno nel bacio della sera l'ultimo colore sgargiante porti via.
Son volati gli anni, ma ti rammento in una lacrima di poesia. Caro papà, di te quanti ricordi... E quanta nostalgia!
Id: 40009 Data: 29/10/2016 14:50:04
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Cuore dAppennino
S'è ammutolito in singulto il dolce canto dell'assiolo che ci risvegliava in carezza d'armonia nella bellezza radiosa, fiorita di ginestra e lavanda, quando il casale ci sorrideva nel buongiorno del mattino.
E un silenzio greve nella morsa di devastazione, che attanaglia anche l'anima, fra macerie e polvere ha spento la festa delle campane e l'antica gioia della domenica all'ombra di una romanica pieve.
Piange lacrime di rugiada l'autunno nello sconcerto del mattino. E non trova pace, né consolazione, chi ha visto la propria vita sgretolarsi fra le rovine di case e chiese nel cuore straziato d'Appennino.
Con profonda commozione, dedicata alla popolazione umbro-marchigiana, colpita per l'ennesima volta dal sisma di ieri, 26 ottobre 2016.
Id: 39985 Data: 27/10/2016 20:11:06
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Autunno
Illuminami il cuore, autunno amico. Con malinconico passo recami ricordi nella struggente voce di un tempo antico.
Torna da me nella fiamma di colori d'ambra... E portami ancora dell'amore la luce che da lontano non m'abbandona mai, quando tenebra e solitudine mi ghermiscono l'anima in un esilio millenario di cenere e d'ombra.
A L.
Id: 39958 Data: 25/10/2016 19:28:29
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Un amore lungo una vita
Dimmi. L'ottobre ha tinto di rosso incanto la vecchia quercia lungo una strada in Chianti là sul nostro sentiero che ci vide l'un l'altra accanto in una passeggiata di giovanile speranza nell'abbraccio radioso dei colli, per tanti anni?
Dimmi, Poeta, la senti anche tu la calda stagione dei ricordi illuminare il vuoto solitario d'una stanza? Anche tu avverti il gusto amaro di un disincanto quotidiano che una vita matrigna ci ha riservato fra illusioni dissolte, affetti perduti ed inganni?
Dimmi, dunque... e sentirò il tepore d'ottobre della tua mano, ora che l'autunno le colline di Toscana già indora. E il mio cuore, librandosi lontano, in cerca di noi sulle orme di un amore lungo una vita verso te vola.
a L.
Id: 39939 Data: 24/10/2016 15:45:37
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Domenica dautunno sul lago
Giunge l'autunno sul lago con soffio breve, con passo da gentiluomo, signorile e lieve. Dipinge il paesaggio d'acceso rossore prima che l'inverno tutto assopisca, cullando quella lacrima di colore, nella coltre di neve.
E piano arriva novembre, mentre l'ultima rondine si accomiata in voli tardivi. Nel silenzio del mattino si alzano verso il cielo volute di fumo da un assonnato camino.
Piove. Eppure il cuore non smette di sognare colline baciate dal sole, nella veglia serena degli ulivi, mentre un vento tiepido canta stagioni nuove.
Id: 39932 Data: 23/10/2016 19:57:52
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Prospettiva chiantigiana
Sarà il tocco fragrante di malinconia d'autunno che torna a prendermi per mano.
Rivedo lontano indimenticabile lo scenario che torna in un ricordo palpitante:
le colline del Chianti splendere nella luce del giorno per noi soltanto negli abiti oro e cremisi della festa.
Ora mentre volge in tenebra la notte di gelo e sconforto solitario in cui non vedo nemmeno un accenno d'alba, nel cuore con la carezza del tuo sorriso quel dolce incanto d'autunno mi resta.
A Lorenzo
Id: 39903 Data: 21/10/2016 19:24:12
*
Tempo delegia
Una sinfonia di solitudine accompagna il mio andare nel silenzio della sera lungo il viale del Carmine.
La fragranza di stagioni andate che han visto la fine si avverte nell'aria come un perduto abbraccio riemerge struggente da un empito di nostalgia.
E nel rossore d'autunno tra le foglie rapite dal vento in turbine un ricordo si posa nel mio tempo che sfuma malinconico in elegia.
Id: 39878 Data: 20/10/2016 19:21:55
*
L’autunno della mia nostalgia
Un soffio di vento da settentrione e un ricamo di brina disegnano in bocciolo petali d'illusione alle soglie immemori del giorno.
Fermo il respiro nel riverbero dell'onda il lago zaffiro mi reca l'eco di una voce profonda e della solitudine, tremula testimone d'anima, sull'acqua traccio il malinconico contorno.
E mi ritrovo fra le ombre lungo un binario deserto di una stazione senza più nome nel cuore della notte, aspettando il treno del ricordo di chi dall'autunno della mia nostalgia soltanto in sogno e in poesia potrà far ritorno.
In memoria di mio padre, ferroviere.
Id: 39861 Data: 18/10/2016 19:22:50
*
Ecco l’ora a me più cara
Ecco l'ora a me più cara quando giunge la sera e nel respiro dei ricordi tutto appare com'era.
Eccola, amica mite e sincera, a me tanto dolce nel malinconico canto di una capinera che alla finestra della mia nostalgia si avvicina.
Quando greve il passato nel cuore lascia l'orma tra il pianto di rugiada perduto di una bambina e le ombre che da me tornano puntuali.
Chiudo gli occhi, un soffio di poesia... E dispiego al volo, oltre la burrasca, libera rigenerate le mie ali.
Id: 39845 Data: 17/10/2016 19:05:34
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Pensiero
Triste pensarti in quel luogo di pace ove il tuo cammino spezzato all'ombra del cipresso giace.
Ancora giovane te ne sei andato all'alba di un giorno di pioggia, mio re di maggio, alfiere precocemente caduto di un tempo mai dimenticato.
Dolce pensarti nel tuo sereno riposo, quando l'autunno negli ori e nei rossi accende la mia solitudine, che commossa in una lacrima di rugiada, tra una selva di lapidi nel sorriso sgargiante dei fiori, torna a renderti omaggio struggente e silenzioso.
In memoria di mio padre Emilio.
Id: 39829 Data: 16/10/2016 15:08:48
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Con la carezza di un raggio di sole
Volge già al termine ottobre in un soffio di malinconia sul lago. La festa di colori nella danza di foglie per la via si perde a sera in un rimpianto vago.
Chissà dove sarà diretto il tuo cammino nel ridente incanto dei colli fiorentini... verso Fiesole o Pian de' Giullari?
E in un empito tornano al cuore i nostri mattini a Firenze, che splendeva in quell'autunno, ed il bacio indimenticabile dei tuoi occhi chiari.
E' al mio fianco, in una pioggia di parole, fedele compagna Solitudine.... E nell'anima torna di te radiosa l'immagine con la carezza di un raggio di sole.
a L.
Id: 39824 Data: 15/10/2016 19:12:37
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Sera dottobre
Cos'è questa tristezza a sera che scende fredda in fondo al cuore...
Lenta giunge senza fretta nel silenzio ombroso delle mie ore.
Cos'è questa nostalgia che arriva dolce in una carezza nell'ottobre dall'acceso fulgore.
Sarà che sei lontano, e dalla nebbia e gelo di una solitudine sul lago a te anelo come una rondine verso cieli di primavera dalla serena vividezza.
a L.
Id: 39812 Data: 14/10/2016 19:50:38
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Un sorriso di Toscana
Dimmi come mai a sera torna il ricordo in un crescendo di nostalgia e la mente su ali di sogno in cerca di te vola lontana.
Dimmi se lì spira, come da me sul lago, pungente la tramontana nell'armonia dei colli fiorentini vestiti negli accesi toni della festa d'autunno.
Dimmi quindi se anche tu senti procedere sincroni i nostri cammini in solitudini parallele lungo un viale di cipressi verso Fiesole.
Dimmi se grondano malinconia come i miei, i tuoi mattini nel silenzio di parole quando vanno i tuoi passi nel profumo di rugiada verso il Chianti e la dolcezza d'ogni sua contrada.
Dimmi perchè nascondo negli occhi una lacrima e nell'anima l'ombra dei ricordi in una vita che trapassa come lama.
Dimmi come mai volge già la sera e a distanza così lontana reco nel cuore il tuo volto e la luce di un sorriso di Toscana.
a Lorenzo
Id: 39795 Data: 13/10/2016 17:37:05
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Tu
Tu che per me sei il sorriso dell'aurora e la dolce carezza dell'occaso.
Tu che hai unito al tuo il mio cammino un autunno sul sentiero erto della vita, per scelta e non per caso.
Tu che sei la mia Gerusalemme in terra e la mia tregua dopo l'urlo di trincea nella ferocia di una quotidiana guerra.
Tu sei tutto ciò che di bello e buono la vita mi dona e quanto voglio amare...
Tu nell'anima sei il niveo giglio che torna ogni sera per miracolo a sbocciare....
Ed il cuore mio ferito a consolare.
A Lorenzo
Id: 39779 Data: 12/10/2016 19:54:12
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Lultima vela
E' un refolo freddo che dai monti incappucciati, già coperti dalla prima neve, scende a valle in un soffio di pensieri fra le ciglia, nel palpito di malinconia lieve.
Beccheggiano le sartie nell'ora più fragile e sola. All'orizzonte si tendono la mano gemelle le tue e le mie nostalgie.
L'ultima vela solca il lago e la sera riverbera quella perduta dolcezza, che in fondo al cuore portiamo, in acque pervinca. E chissà quale sarà poi l'approdo prima che l'inverno della vita la chiglia in una sferza di tramontana vinca.
Id: 39762 Data: 11/10/2016 18:47:26
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Il mio tamo ti sia carezza in un sussurro
Dipinge ottobre il cielo d'acquerello, in tinte tenui di malinconia. L'ultimo sole, un barlume d'oro e il giorno è già volato via.
Sulle ali del ricordo di un tempo menestrello, vanno passi lungo il viale dal lago soffia un refolo di nostalgia.
Un campanile svetta nell'azzurro. Il cuore a te pensa solitario, oltre le nebbie della distanza... Il mio “t'amo” ti sia carezza in un sussurro.
a L.
Id: 39740 Data: 10/10/2016 15:37:16
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Pioggia dautunno
La senti, amore, questa pioggia che cade lieve e piano?
Porta il profumo della nostalgia, l'eco di un ricordo lontano.
L'avverti picchiettare tra le foglie ormai disperse sul selciato, nella fragranza di stagioni vissute e perse che tornano da noi in un sentire ridestato?
E' la pioggia d'autunno che giunge con dolcezza e reca al cuore un soffio di malinconia, in un assolo d'anima, libera nell'elegiaca carezza.
a L.
Id: 39702 Data: 09/10/2016 12:12:25
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Andiamo
Vieni con me in una sinfonia di colori lungo filari di cipressi tra le colline, nel silenzio di antichi borghi arroccati dove voce d'emozioni a noi care reca il vento.
Vieni. Insieme dimenticheremo le stagioni amare in un momento.
Saremo fianco a fianco tra uliveti secolari che si perdono all'orizzonte in un paesaggio di luce nel trionfo dei colori.
Andiamo. Non restano dubbi, né tristezza.
Armonia senza pari risuona per me la tua voce. E a sera, la festa di malinconia si rischiarerà al focolare della tenerezza quando, prendendoci per mano, la tua solitudine sarà fedele compagna della mia.
a L.C.
Id: 39684 Data: 08/10/2016 17:28:37
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La Signora Malinconia
La solitudine ha profumo d'autunno nella sera, quando per un viale sul lago rammento l'ombra cara dei filari di querce com'era.
La nostalgia mi attende già al mattino nella leggerezza del fumo che s'alza dolce in un ricamo di sogno dai tetti di un paese sull'Appennino.
Il ricordo siede alla mia tavola quando il giorno va via. Mi guarda nel silenzio di una casa dove sono rimasta io soltanto.
Leva il calice con me ed insieme brindiamo alla nostra ospite, che è giunta attesa e puntuale, intanto, la Signora Malinconia.
Id: 39596 Data: 01/10/2016 14:18:17
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Sfuma il cielo nei colori della malinconia
Sfuma il cielo nei colori della mia malinconia l'autunno nel fruscio di foglie sul lago e di passi sempre più distanti per la via.
Una voce mi giunge, tingendo di tenerezza il mattino, e nel tuo sorriso il silenzio diviene sinfonia.
E chissà Tu dove sarai sul sentiero, assorto nell'incanto fiorentino, mentre l'ottobre colora di fiamma e d'oro le tosche colline nell'agreste elegia.
In una vita che dirupa e rovina, attorno solo macerie, disincanto e solitudine, in questa pioggia di ricordi e nostalgia fra le tremule foglie d'acero vorrei tanto la tua mano stringesse la mia.
a L.
Id: 39528 Data: 26/09/2016 15:20:26
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Il mosaico del cuore
Il mio pensiero a te vola ora che l'autunno giunge sul lago in un refolo malinconico di vento e nel silenzio della valle mi coglie sola.
Solo Tu, valente restauratore, hai ricomposto il mosaico infranto del mio cuore, decifrandone le tessere e mettendo insieme con dolce pazienza i frammenti nel crepuscolo di un dolore.
Soltanto tu, Poeta, nel nulla quotidiano che ci sovrasta e ferisce sei la mia Itaca verso cui protendo esuli vele.
Tu mi attendi all'approdo nell'abbraccio d'onda e mi prendi per mano in una sinfonia d'Amore.
Id: 39465 Data: 21/09/2016 15:03:24
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Ti narrerò
Ti scriverò, Poeta, in un palpito d'elegia nella pioggia e nel gelo esule in questo confino di solitudine ove ogni istante è memoria e nel pensiero ramingo la tua mano sfiorerà la mia.
Ti parlerò di me e del disincanto di cui mi vesto di giorno attendendo sempre il sorriso radioso d'estate e l'abbraccio sospirato di un ritorno.
Ti narrerò dell'autunno che dolce sento arrivare nel fruscio di ricordi per il viale e del volo di nostalgia che mi porto dentro rondine di malinconia
verso filari di girasoli e colline di ulivi protesi al cielo dove vorrei migrare nella tenerezza delle sere tra il profumo di legna arsa per le vie di un borgo all'ombra del campanile dove la tua strada, Amore, incontra la mia.
Id: 39427 Data: 19/09/2016 14:42:43
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Nel mio bisogno damare
Si desta Luino in un mattino di pioggia. I monti incappucciati con sguardo severo vegliano il lago che ondeggia piano.
Ammantata di foschia l'opposta riva la immagini soltanto, più in là, assorta alla deriva.
Ti vorrei qui con me in questo giorno di malinconia, nel tempo che va, dove i ricordi tornano in solitudine come pioggia ed ogni sogno sfuma in ombra.
Ti vorrei a me accanto, nel mormorio dell'onda mentre guardo l'altra sponda che nella nebbia riappare...
Come un empito di felicità e l'incipit di un canto che Tu soltanto, Poeta, sai decifrare... nel mio bisogno d'amare.
Id: 39385 Data: 15/09/2016 18:09:59
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Perché, Signore?
Perché, Dio mio, s'infittisce la notte di un dolore che non passa quando la terra trema e sconquassa la vita di chi nella burrasca annaspa.
Perché, Signore, la sciagura, lo sgomento ed il pianto per terre già provate di gente tenace che vede rovinare in macerie il sacrificio di generazioni che han lavorato tanto?
Ma Tu sei lì, nel cuore straziato d'Appennino, nella dolcezza sfregiata delle pievi devastate tra polvere e massi, nello sguardo ammutolito di un bambino.
Il silenzio tuo diviene voce in carezze lievi e nello struggente abbraccio, Padre, resti vicino a quanti nella tenebra tra le rovine dolenti figli Tuoi ora portano la croce.
Dedicata alle vittime del terremoto che ha devastato il Centro Italia.
Id: 39356 Data: 13/09/2016 19:08:55
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Firenze dautunno
Splendeva Firenze nella calda luce autunnale con riflessi di giada. Radiosa la via, dolce era la strada. Sul Lungarno si specchiava in un rivebero d'armonia la Biblioteca Nazionale.
Andavano sereni e sincroni i nostri passi per il centro animato di vita, colori, arte, passione e suoni. E la moltitudine di visi e di sorrisi freschi sbocciava innanzi a Santa Maria del Fiore sotto la Cupola del Brunelleschi.
Poi, in un silenzio colmo d'emozione, ci ritrovammo in Santa Croce dove l'Amore, sulle note della polifonia del coro, dispiegò fra le volte con ali d'angelo la pura voce.
Firenze e quei giorni insieme fanno capolino alla porta della mia nostalgia ancora adesso e li ritrovo in un fermo immagine di noi nel cuore mentre un nuovo autunno, all'ombra medicea del cipresso, dipinge la Toscana ed i nobili colli di fiammeggiante ed indimenticabile fulgore.
a L.
Id: 39326 Data: 11/09/2016 10:57:37
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Una storia damore
Pronuncio il tuo nome come preghiera dal silenzio in crescendo a piena voce quando torna sui passi della malinconia la sera ed il ricordo di noi diviene luce.
Sussurro il tuo nome come un canto al primo mattino nel chiaroscuro di nostalgia nell'ora in cui s'affrettano mille solitudini per la via mi fermo all'ombra d'autunno e mi sembra d'averti accanto.
Dico il tuo nome in un sorriso mentre nascondo nel cuore la croce ed una lacrima per i visi amati e perduti, ormai senza più voce, in un'alba di morte.
Sul binario che sai attendo il tuo ritorno, contandone i minuti, sfogliando le ore assorte di un nuovo giorno.
Sarò lì ad attenderti nel respiro delle stagioni, con la pioggia, la neve, il vento o il sole. Ti porgerò un fiordaliso e rinascerò nel tuo abbraccio.
E nella partita lunga una storia d'amore, oltre il labirinto pirandelliano della vita, lo sai, non sono soltanto parole, daremo insieme scacco matto alla sorte.
A L.
Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti. (L. Pirandello)
Id: 39303 Data: 10/09/2016 11:49:31
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Carezza di sole
Cantami ancora della tua Toscana quando la quotidianità ferisce e la mente sulle ali della nostalgia in cerca di te vola lontana.
Narrami con dolce malinconia d'autunno prima che l'inverno ci sia vicino. Resta con me quando si fa sera nel tremulo respiro dei ricordi alla fiamma confortante del camino.
Parlami della festa d'estate nel sorriso delle colline fra gli ulivi assorti in un coro di cicale. Fammi ritrovare un barlume di gioia con te nella luce viva di quelle giornate.
Ti ascolterò attentamente, non dirò parole. Basterà il tuo racconto, la tua voce... Ed il tuo sorriso, Poeta, per il mio cuore disperso sarà carezza di sole.
a L.
Id: 39274 Data: 07/09/2016 14:37:18
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La solitudine
La solitudine è una scia che solca il mare burrascoso della vita; è il canto di una sorgente nel bacio d'ombra dei pensieri che rinfranca il passo nell'erta salita.
Sa esser fedele compagna e non delude mai neanche in amore, quando s'incontra un'altra solitudine gemella della propria nella dolcezza d'autunno per la via...
Ecco improvviso un palpito di sole, il silenzio s'illumina in un sorriso.... e a vicenda, nell'aspro mare, si conforta il cuore.
Id: 39211 Data: 03/09/2016 14:16:20
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Dammi i colori
Dammi i profumi, gli aromi delle terre che tanto amo, mentre dall'esilio in una pioggia di ricordi e rimpianto verso esse nella tenebra naufraga bramo.
Dammi la festa della lavanda, il trionfo della ginestra in fiore, la carezza lieve del rosmarino e della menta selvatica. Fammi ritrovare nelle luci a sera che si accendono al casale per noi soltanto la gioia antica.
Dammi i colori, Poeta, del mio Appennino e narrami il perduto incanto. Con la tavolozza dell'emozione stenderò nei colori della nostalgia la tela del sogno.
E nell'empito di ulivi al vento e il frinire di cicale al sole, lassù in collina, in un sorriso agreste ti troverò a me vicino.
Id: 39173 Data: 30/08/2016 13:00:15
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Arquata del Tronto
Era una gemma incastonata nel diadema dei Monti Sibillini, protesa verso il Monte Vettore.
La rocca medievale con la torre maestosa svettava verso il cielo, in alto, in una giornata tersa e radiosa dai riflessi blu cobalto.
La piazza si apriva in un sorriso di gerani ai balconi, in un ricamo di sole, mentre un'anziana ricamava al tombolo nell'armonia serena delle ore.
E mormorava la fontana una nenia infinita. I giochi per le vie dei bambini, boccioli di colore, il canto della vita.
La rivedo ancora Arquata, ridente e bella, prima che il terremoto spegnesse in tenebra come la notte di San Lorenzo l'incanto tremulo di una stella.
Id: 39145 Data: 27/08/2016 13:21:38
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Pianto d’assiolo
Lo sento vivo al cuore l'Appennino con i suoi mille paesi arroccati che come tanti presepi s'accendono alla memoria in un palpito struggente d'affetti ritrovati.
Lo sento cantare con tremula dolcezza nella sinfonia dei casali che s'illuminano al vespro sparsi fra le colline a narrare la tenace, rurale mitezza.
La sento incombere nell'anima la notte del dolore per la perduta voce d'antiche contrade ove ogni vicolo racconta la sua storia ormai senza più colore sotto le macerie dall'irreale biancore.
Ora che nei borghi rasi al suolo feriti al cuore resta soltanto a sera il pianto dell' assiolo.
Id: 39118 Data: 24/08/2016 20:16:28
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Dovè finita lestate?
Dov'è finita l'estate in questo scorcio di settembre nella pioggia torrenziale che ci bagna a ricordare un altro tempo nella dolcezza di uno sguardo un luogo altrove, sempre?
Dov'è finita del luglio la gioia, la spensieratezza, ora che il fischio del treno annuncia la partenza ed il pendolo della tristezza tornerà a scandire le giornate...
Dov'è finita, amore, la nostra estate?
Id: 39064 Data: 20/08/2016 12:54:52
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Luino dallaltra sponda
Ricordi Luino che compariva in un trionfo azzurro mentre il battello solcava il lago, nel canto del vento nel ricamo dell'onda?
Compariva il campanile del Carmine, memore sentinella per mille anni di solitudine, come in cielo a sera occhieggia la prima stella.
Sembrava d'osservare le nostre vite da lontano, mentre l'opposta sponda nell'intreccio della mano ci regalava un'emozione profonda.
Luino d'estate in un giorno radioso si avvicinava adagiata sotto il sole coi suoi tetti rosso mela, nel volo del gabbiano, nel biancheggiare all'orizzonte di una vela.
a L.
Id: 39031 Data: 17/08/2016 18:32:39
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Dimmi
Dimmi, dove ho lasciato i miei colori forse al sole d'altri luoghi, luci ed ardori.
Dimmi, dov'è la sorgente dell'atarassia in una vita di inganni, tormento e ipocrisia.
Dimmi, dove sono finiti i miei sogni ed i desideri forse su un sentiero di querce all'ombra di ieri.
Dimmi, Poeta, dove vagherà il mio cuore esule domani forse in cerca d'altre radiose stagioni e della carezza delle tue mani.
Id: 39016 Data: 16/08/2016 15:58:06
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Lasciami sognare
Lasciami sognare la dolcezza del mio Appennino, una manciata di caldarroste, un bicchiere di vino, per il mio cuore che vuole ancora amare.
Lasciami assopire alla fiamma del camino quando la vita è gelo e tormenta, lascia che io senta un anelito vicino, un soffio di poesia che mi accontenta.
Lasciami tornare nel luogo che Tu sai e resta con me, cammina al mio fianco. So che il mio silenzio intenderai.
Lontano dalla nebbia e dai ghiacciai, disegneremo coi passi della gioia per la contrada addormentata un mattino d'inverno, nella neve ricamato di bianco.
Id: 38998 Data: 13/08/2016 21:13:28
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La mia estate
Ha campi di girasoli che parlano al cuore casali illuminati di ricordi la mia estate e vecchie strade ombrose di querce.
Ha la dolcezza ineguagliabile del ritorno ed il silenzio di romaniche pievi vegliate dai cipressi nella campagna che abbaglia sotto il sole. Ha la tenerezza di un abbraccio senza parole che non dimentica e palpiti di memoria nel mormorare di una fontana della contrada antica.
Ha la poesia di un canto di cicale in un pomeriggio terso e radioso ed il profumo di menta e papavero per i sentieri solitari.
Ha la bellezza senza fine delle colline che si perdono all'orizzonte dove campeggiano ulivi secolari al vento la mia estate.
Id: 38978 Data: 11/08/2016 16:04:11
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Le mie colline
Sorridono nel vento le mie colline e cantano nel sole tra gli ulivi che sfiorano l'orizzonte.
In ogni stagione le sento vive al cuore e le rivedo da lontano in un momento.
Dormono nella neve come piccoli presepi i miei paesi e s'illuminano nella memoria per me soltanto,
quando la nostalgia s'inebria di rugiada del ricordo e nel respiro d'elegia diviene canto.
Id: 38942 Data: 08/08/2016 17:09:50
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Nostalgia
Cos'è quest'anelito che sale al cuore in una marea e s'affaccia alla veranda del ricordo come una preghiera?
Nostalgia per lo sfondo azzurro dei Monti Sibillini sulle ali dell'assiolo che cantava al casale fra l'oro della ginestra ed il ronzare ebbro dell'ape tra la lavanda nella dolcezza agreste della sera.
Id: 38921 Data: 07/08/2016 10:52:39
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Ti cerco
Ti cerco in ogni palpito di vita quando le ombre sulla solitudine s'addensano e il giorno cede il passo alla notte con nostalgia infinita.
Ti cerco nel riverbero del sole sul sentiero tra ricordi sbiaditi che tornano vivi in un battito di cuore destandosi dal torpore del tempo in bianco e nero.
Ti cerco nell'azzurro di un mattino nel bacio di ieri quando fra ricami di malinconia torna l'inverno e intenta scrivo i miei pensieri mentre pigro sbuffa sui tetti un camino.
Ti cerco a fior di labbra in ogni mia preghiera quando nella pioggia d'amarezza finisce la mia sera.
Ti cerco e la mia mente non vuole mai lasciarti... Forse perchè arcigna la vita troppo spesso volta le spalle e non esita ad abbandonarti.
Id: 38726 Data: 20/07/2016 20:56:07
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Una lacrima di silenzio
Sembra un angolo di cielo questo giorno come tanti tra sguardi malinconici a leggere lo spartito dei rimpianti.
E il sole brilla perdutamente lontano a ricordarmi il tempo d'antiche parole.
Avrei voluto dirti tante cose nei colori tremuli della nostalgia ma il vento impetuoso le mie confidenze tra petali di solitudine ha portato via, tra le ombre di una valle di viole.
Sono rimasta muta quando la tua mano ha ritrovato la mia. Ed i tuoi occhi di fiordaliso, madre, puri, in un sorriso, una lacrima di silenzio hanno reso armonia.
Id: 38668 Data: 16/07/2016 20:02:51
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Sintrecciano le storie sui binari
S'intrecciano le storie sui binari, quando l'estate mediterranea in un tripudio di colori e luce abbaglia. Improvvisa, rea, incombe l'oscura nuvolaglia: giunge di mattina la tenebra nelle vesti della cupa signora.
Vanno ignari incontro al giorno i viaggiatori di due treni pendolari. La morte a tradimento li coglie tra gli ulivi nel sole feroce di una piana senza ritorno nell'urlo incredulo del vento.
Sui binari s'intrecciavano le storie. La folgore di uno schianto, il terrore, la fine e poi il nulla... Fiori di sangue fra la terra brulla.
Solo lo sguardo attonito dei papaveri ed il frinire impazzito delle cicale restano a narrare di quelle vite spezzate... Ormai tragiche memorie.
Id: 38628 Data: 13/07/2016 23:14:57
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Sera di pioggia sullAppennino
Si avvicina con passi freschi di sogno nella sera il ricordo dal sorriso bambino. Tende la mano gentile e mi riporta là, nella festa di colori dell'Appennino.
Li sento sospirare tra i pensieri i miei ulivi d'argento, sui sentieri del cuore dove tutto sembra sempre vicino.
Li ascolto stormire nella pioggia, sotto lo sguardo biancheggiante del biancospino, in un abbraccio di verdi colline, con la voce dell'amore che d'ogni ferita è lenimento.
Li avverto nell'anima cantare da lontano e pronunciare il mio nome, oltre la cortina di solitudine, recandomi sollievo nel tormento.
Li rivedo con la dolcezza degli occhi di bambina dall'altura del casale occhieggiante di lucciole, nella danza vespertina.
E mentre dintorno le campane echeggiano con voce struggente di perduta contrada chiamandosi da borgo a borgo, si snoda per me soltanto della nostalgia la strada.
Fischia, invitandomi alla partenza, il treno del ricordo, quasi a incoraggiarmi: “Suvvia, non è lontano... Lo trovi in ogni respiro il tuo caro altopiano!” ed il fischio del vapore al cuore è promessa e concento.
Chiudo gli occhi, sento la carezza dei fiordalisi e dei papaveri sfiorarmi l'anima... E rivivo tutto in un momento!
Id: 38601 Data: 11/07/2016 20:55:40
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Via Crucis
Alte e severe queste mura si stagliano contro l'azzurro. Vi s'arrampica in solitudine l'edera dove cala malinconica la tua sera.
Inespugnabili ed invalicabili mura cingono d'assedio il giorno ammutolito in un sussurro.
Non è la morte liberatrice in questo maniero la tirannica sovrana, ma la malattia e la sofferenza che mietono paura.
Sembra un giorno di festa nel parco baciato dall'estate, anche se la gioia al di là del cancello resta. All'ombra austera dei pini ci siamo fermate.
Tu, rosa canuta, nel giardino di viole assorta, con me non rimani. Smarrita a siderale distanza immemore mi fissi, inconsapevole di ieri, di oggi e di domani.
E io desolata assisto alla Via Crucis, mentre sali il Calvario arrancando sotto il peso della croce, rassegnata insieme agli altri crocifissi, ammalati, sofferenti, senza voce, che non conoscono pace né la speranza del sole.
E dalla selva dei ricordi ti guardo, madre, con l'anima in fiamme tra cenere e brace ed una lacrima nel cuore, senza parole.
A chi vive il calvario della malattia.
Id: 38573 Data: 09/07/2016 14:49:37
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Vieni con me
Vieni con me all'antica contrada. Fresca è la notte, sospirato il viaggio, ma insieme lieve sarà la strada.
Vieni con me al casale, quando dolce scende la sera. S'illumina il cuore al profumo della lavanda, nell'assolo della capinera.
Vieni con me alla città dalle sette porte. Ci attende in festa Porta Romana, dove ogni passo va leggero e trova propizia sorte.
Vieni con me dove canta la fontana con voce limpida e le rondini hanno i voli felici del ritorno, non del commiato le grida.
Vieni con me prima che sia giorno nel sogno dell'Appennino, tra monti sorprendenti e colline di ulivi, dove leggende e storia mormorano persino i rivi.
Vieni con me, Poeta. Per intenderci basterà l'intesa di uno sguardo. Io non dirò parole. A scrivere di un amore nel vento, tra il saluto elegiaco della ginestra in fiore, saranno le nostre anime libere e sole.
a L.
Id: 38561 Data: 08/07/2016 14:19:02
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Il sorriso lontano di un amore
Ho rivisto in sogno il verde tenero dei tuoi occhi di mare, nel riverbero di onde che il tempo ha attenuato.
Come un petalo fragrante di solitudine nella pioggia dimenticato su una panchina, vivo la stagione del disincanto.
Quando l'aurora in scampoli di luce veste di colore un nuovo giorno, s'illumina il sorriso lontano di un amore.
E la memoria prende voce sul sentiero ombreggiato di glicine e nostalgia del ritorno.
a L.
Id: 38541 Data: 06/07/2016 20:39:44
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Pioggia nella sera
La senti piano picchiettare là sui tetti? La pioggia a bagnare le nostre solitudini e tutto quello che non ci siamo mai detti.
Cortese cade come una carezza lontana e la meridiana dell'anima ritrova la tersa lucentezza dei mattini d'estate in Terra di Toscana.
Ricordi com'era allora lassù in collina tra una schiera di ulivi d'argento ed una cantilena pura e bambina?
L'avverti gentile che dalle montagne scende a placare tristezza ed inquietudini nei voli intrecciati di nostalgia delle rondini.
La sento nella sera sfiorarmi il cuore, ticchettando sul selciato.... A riportarmi indietro con il pensiero al tuo abbraccio a quanto un tempo ho perdutamente amato.
a L.
Id: 38483 Data: 02/07/2016 16:16:05
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Nudo di donna
Lungo i binari della notte la solitudine accompagna i miei pensieri. Nel viaggio lungo una vita che mi ha portata a te, da sempre ho cercato con lo sguardo dove fossi.
Nel raggio d'ombra quando l'anima trema nuda, senza più rifugio, amami.
Nudo di donna spoglia di oggi e di ieri, protesa verso il domani, scalza d'illusioni,
ricca soltanto del coraggio tenace delle mie mani, della forza dei miei pensieri, della memoria malinconica dei miei occhi.
Amami ancora e sarà sinfonia di luce il silenzio mentre la notte piano nell'alba dilegua, prima che l'ora del commiato ci colga con inesorabili rintocchi.
a L.
Id: 38447 Data: 29/06/2016 12:59:04
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Vorrei trovare le parole
Vorrei trovare le parole oltre la desolazione mentre assorta resti, rosa senza domani, nella valle del dolore.
Vorrei ti giungesse la voce di un piano, la carezza di una sinfonia a lenire il tormento inesorabile della malattia e che riconoscessi il tocco della mia mano.
Vorrei ti lambissero un raggio di sole, un bocciolo di speranza e s'accendesse la fiaccola di un ricordo in quest'agonia spettrale di un baratro senza fine, nel biancore mesto di una stanza.
Vorrei che l'inverno del tuo sguardo, madre, incontrasse nel silenzio l'estate del mio e nel sorriso memore di un abbraccio vincere le nebbie d'oblio.
A mia madre.
Id: 38400 Data: 25/06/2016 15:20:01
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E riverbera nellonda
Il sorriso d'estate lo sento schiudersi nell'anima nel ventaglio d'ombra che dai monti alla valle dipinge la sera nella dolcezza di colore.
Il canto del vento nella luce del sole sui sentieri dell'Appennino che si vestono a festa di verde nuovo lo porto nel cuore.
Vanno solitari i miei passi lungo il lago nell'ora in cui l'assenza diventa nostalgia e riverbera nell'onda la sembianza di un volto amato nella stagione del tiglio in fiore.
Id: 38358 Data: 21/06/2016 21:15:42
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Nel blu della marina
Spiccava nel blu della marina il rosso nastro di seta. Una paglia fiorentina dalla tesa allegra diventava corona nei sogni di bambina.
Formine, paletta, un secchiello, piccole mani intente a raccogliere conchiglie tra le note accennate di un ritornello. Vegliava silenzioso un marinaio dalla scogliera i giochi d'infantili fiabe e meraviglie.
Cantava dolce il mare tra le onde cullando le orme di piccoli passi. Il vento effondeva la fragranza della pineta mentre il tempo, gigante buono, contava fiori spontanei e sassi.
Un aquilone nell'azzurro sempre più lontano tra riflessi d'indaco sfiorando le nuvole era vedetta della sera e quei sogni teneva premuroso per mano.
Il mare, la sabbia d'oro e la risacca, all'orizzonte occhieggiava bianca una vela... Ecco le immagini che restano vive dopo il naufragio e in un palpito di memoria tornano quando il cuore ad un'estate perduta anela.
Id: 38233 Data: 12/06/2016 21:27:27
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Del lungo tempo vissuto insieme
Guardami dall'armonia dei colli fiorentini che mi sboccia nei pensieri come rosa quando qui sul lago la pioggia sferza monotona senza posa.
Ascolta il mio silenzio dai declivi di querce e cipressi e, nel palpito dell'emozione, mi sembrerà d'essere insieme.
Sorridimi in uno sfondo di ulivi e viole ed il tuo sguardo sarà il bacio del sole. L'inverno del distacco si perderà nel sogno evanescente di chi si ama e la distanza non teme.
Resta con me prima che la notte dilegui. E poi me ne andrò lungo i binari di solitudine, sfiorando l'immagine di te, mia speme.
Ascolterò lo sciabordìo di ricordi dall'abisso di nostalgia che porto nel cuore. Soltanto noi decifriamo la partitura, il canone di un amore.
Abbracciami e il tuo bacio sarà respiro perenne del lungo tempo vissuto insieme.
Id: 38225 Data: 11/06/2016 14:35:04
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Memoria damore
Dimmi. Canta ancora la sorgente nel bosco all'ombra del faggio?
E la pioggia cristallina saluta prospera il maggio, accarezzando il piccolo paese lassù in collina?
E sul nostro sentiero di fiordalisi ed anemoni, dove c'incamminavamo mano nella mano, s'incontra qualche volta la nostra gente?
Raccontami. Da troppi anni di quei luoghi non so più niente.
Non ho l'ardire di tornare per vedere tutto dal “progresso” devastato in un giorno di dolore bruciante e non trovare più chi in gioventù ho tanto amato.
Dimmi, tu. T'ascolterò con l'anima vibrante.
E mi sembrerà al tuo fianco una volta ancora quelle selve di valicare....
In un volo del cuore che mai smette un solo istante insieme al tuo bacio quel tempo di ricordare.
Id: 38204 Data: 09/06/2016 20:36:16
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Ai margini della notte
Ai margini della notte ho abbracciato un sogno e nello scorcio d'alba ho colto un fiordaliso.
Anche se non esistesse il paradiso non ne avrei bisogno. Navigo in solitario libera sulle mie rotte.
Id: 38081 Data: 02/06/2016 15:01:36
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Contrada di nostalgia
Segna l'ombra dei ricordi la vecchia meridiana. Rammenta neve e gelo, perdute stagioni di sole e tramontana.
Nella contrada di nostalgia il tempo sembra si sia fermato al riparo frondoso del melo in ascolto per la via.
Cigola ancora la persiana e scricchiolano i cardini di porte che non s'aprono più.
Fremono al vento i gerani nell'eco dissolta di giochi bambini, testimoni di addii nel saluto mesto delle mani.
Procede un'anziana lenta per l'erta nell'ora in cui la campana rintocca il vespro.
Sarà il silenzio colmo di dolcezza di una romanica pieve deserta a mitigare la malinconia di un'antica storia.
Quando sulle ali dei ricordi tornano in solitudine i miei passi e ogni goccia di rugiada diviene memoria.
Id: 37871 Data: 21/05/2016 14:45:53
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Sul sentiero dei passi perduti
Mi accoglie il sentiero del bosco, sui passi del ritorno assorti e sereni quando altrove la vita diviene condanna e un deserto anonimo di anime il giorno.
Il silenzio secolare del faggio conosce tutto di me, da stagioni mi attende. Maestoso le fronde in un abbraccio mi protende e l'oro ramato di una foglia mi parla di te sul sentiero dei passi perduti.
Mi ascolta paterno il faggio, nel profumo delle viole ed il canto del pettirosso, ancestrale magia. Chissà verso quale vetta soltanto dei ricordi in compagnia andranno i tuoi capelli canuti nel respiro di una solitudine gemella alla mia.
Il vecchio generale sul sentiero nulla domanda, non vuol sapere chi io sia. Mi sfiora con i rami e nulla dal giorno attende. Tutto nella dolcezza della sua ombra diviene armonia, tesoro inestimabile e segreto il silenzio ove ogni goccia di rugiada placa la nostalgia...
Quando il ricordo di un amore sorride e risplende alla memoria nel tempo d'elegia.
Id: 37769 Data: 15/05/2016 10:18:06
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Che ti fossero carezza le mie parole
Soltanto per te avrei voluto dedicare poesie meravigliose, ma la vita strazia e ferisce, falciando anima, sogni, gigli e rose.
Soltanto per te avrei voluto dire parole prodigiose, che ti fossero carezza, ma la notte dalla scogliera me le ha portate via col vento e sono rimasta sola al faro dei ricordi, ultima guardiana, con la mia tristezza.
Soltanto per te, mio Poeta, ho placato un mare di dolore e veleggiando in libertà ho ricominciato ad amare.
Poi, all'ombra del tuo sguardo, sono approdata mentre il sole di maggio accompagna il nostro andare per Firenze nel trionfo di primavera rinata.
Id: 37737 Data: 12/05/2016 14:49:32
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Ricordi?
Ricordi?
Cadeva la pioggia anche quel giorno. Un ticchettare di poesia era a noi dintorno, per l'erta verso il Piazzale*, lungo la fiorentina via.
Ricordi?
Era la pioggia gentile d'ottobre a dipingere di vivo colore le colline che alla Città del Giglio sublimi fan corona, indimenticabile elegia.
Ben diversa ora la pioggia in solitudine qui, sul lago. Goccia su goccia d'inquietudine scende fredda e mesta.
Un pensiero di nostalgia tra la bruma, vago, struggente nella musica del rimpianto a farmi compagnia resta colmando dei fiori inebrianti di un amore le mie desolate mani.
Nel vivo incanto s'accende il ricordo di noi, felici in quell'autunno fra le colline, incuranti del domani, e nel cuore la memoria appassionata si desta.
* Il Piazzale Michelangelo a Firenze.
Id: 37731 Data: 11/05/2016 14:52:23
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Dimmi
Dimmi dov'è diretto questo treno nel cuore della notte oltre il fremito di pensieri solitari e sguardi eloquenti di ombre interrotte.
Dimmi dove portano i binari della mia malinconia forse ai colori perduti dei ricordi, ad un tempo che ora è soltanto nostalgia.
Dimmi cosa cela l'austero crinale quando torna l'autunno e con la pioggia la nebbia nel ricamo di memoria dal lago triste sale.
Dimmi Tu se esiste un senso a questa vita nel gioco crudele di specchi, quando il disincanto e l'amarezza riflettono il riverbero di un giovane volto e poi ci si ritrova soli, rassegnati e vecchi.
Id: 37681 Data: 08/05/2016 11:55:44
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Carezza dautunno
E chissà Tu dove sarai,
verso quale punto d'orizzonte o respiro d'indaco lo sguardo malinconico, specchio del mio, volgerai.
Da quando te ne andasti sono rimasta col cuore assiderato nel nulla quotidiano dispersa nella feroce morsa dei ghiacciai.
E chissà se ti ritroverò un giorno in un digradare festoso di colline nel radioso incanto di rinascita di un uliveto senza fine.
Mi basterà incrociare lo sguardo che Tu solo sai, un sorriso, quell'abbraccio che all'ombra dei ricordi non mi abbandona mai, l'andante del tuo passo quieto e sereno.
Ora che ogni istante dall'amaro calice di memoria bevo l'ennesima goccia di veleno e mi spengo giorno dopo giorno.
Ora che mi sento fragile e sperduta come una bambina nella selva di tenebra del dolore brancolando verso le ombre evanescenti di un tramontato ritorno.
Ora che tutto il mio essere, falena notturna, insegue per sopravvivere la luce tramula dei ricordi, barlume d'amore.
Ora che la pioggia come in quell'alba sulla mia solitudine cade mesta e piano.
Adesso che cerco come allora, padre mio, la perduta carezza d'autunno della tua mano.
NOTA: Nel sesto anniversario della tua partenza, carissimo papà. Resti nel mio cuore oggi come allora.
Id: 37656 Data: 06/05/2016 15:52:20
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Il mio sentiero
Il mio sentiero s'inoltra nella selva in solitudine e non teme il commiato del giorno, nel frullo d'ali della rondine.
Il mio sentiero sale lungo il crinale ove sono dolci l'autunno e i racconti d'inverno alla fiamma che arde nel camino di un antico casale.
Il mio sentiero profuma di ginestra e viole, ed il cuore mio vi si rifugia quando la vita ferisce cruenta lasciando senza parole.
Il mio sentiero si confonde all'orizzonte di colline e mi porta nel tuo abbraccio dove sboccia un sorriso.
In un palpito appassionato d'estate, fra i giorni protesi al vento nella festa di colori dell'Appennino, s'intrecciano il papavero, la genziana ed il fiordaliso.
Il mio sentiero, s'inerpica tra vette innevate di nostalgia e ti raggiungerà, amore, ovunque tu sia.
Id: 37583 Data: 01/05/2016 15:12:43
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Partigiano nella neve
Voglio immaginarti così, sulle note di un canto partigiano con il sorriso dei vent'anni e un foulard scarlatto al collo, accarezzato dal vento.
Voglio pensarti così finita la guerra tra i passi alati che ti riportano a casa, nel sole che ti bacia con la dolcezza di un bambino.
Voglio seguirti, partigiano nella neve, sui sentieri dell'Appennino.
Voglio esserti accanto in una notte d'inverno tra gli spari, le grida ed il tormento.
Voglio ricordarti così, col pugno chiuso levato al cielo nell'aurora di Libertà, in quell'abbraccio di rossa primavera felice per un momento.
Ricordando il mio bisnonno Emiliano, partigiano nella Brigata Garibaldi, e tutti coloro che hanno combattuto per la Libertà.
Id: 37480 Data: 25/04/2016 15:08:11
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Dombra, memoria e solitudine
D'ombra, memoria e solitudine sono coperti i muri lungo i binari della stazione.
Narrano di treni ormai passati, ricordi sbiaditi, viaggiatori muti nella notte di un tempo che era.
Seguono il viale profumato di glicine e pioggia i miei passi a sera.
Cercano luce, colori caldi di vita, ali rigenerate da un sogno per spiccare il volo come rondine libera a primavera.
Id: 37471 Data: 24/04/2016 20:30:12
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Porto con me
Porto con me petali di sogno nel vento, mille anni di solitudine, un empito di nostalgia, ed il sorriso amaro dell'inquietudine.
Porto con me una verità contraddittoria, un libro tascabile, un treno nella notte, qualche poesia, la mia semplice storia.
Porto con me un aquilone di libertà, mentre il sole di primavera bacia il glicine e le ombre di un passato che più non tornerà.
Porto con me un paese lontano, qualche rimpianto e il bocciolo di un sogno bambino nel palmo della mano.
Porto con me il canto di colore e di vita della Toscana, anche a distanza siderale, nel gelo della tramontana in un'aspra stagione di disincanto, tutta in salita.
Porto con me un arcobaleno di luce quando nel cuore è notte fonda ed albeggia una voce.
Porto con me il silenzio lungo un inverno quando i ricordi hanno il sapore triste dell'assenzio.
Porto con me i segreti del mare, di chi, dopo il naufragio, ripara chiglia e timone e con tenacia torna a veleggiare.
Id: 37408 Data: 19/04/2016 18:39:59
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Il De Profundis del vento
Si resta ancora, come in Germinal, sepolti vivi laggiù in miniera, o dispersi nella morsa del marmo senza il tempo di un commiato e il conforto di una preghiera.
Sembra una storia in bianco e nero, d'altri tempi, che lascia l'amaro in bocca, quando la notte l'ora più sola rintocca.
Una storia di fatica, oggi come ieri, alla luce della lanterna e acetilene a narrare le fatiche secolari di generazioni, umiliazioni, diritti negati, scioperi, rivendicazioni, soprusi e infinite pene.
Il risveglio degli operai, ben prima dell'alba, nel cuore della notte, le ossa per la fatica dolenti e rotte.
Resta lo sguardo triste e silente delle stelle, il De Profundis del vento, quando si muore ancora per lavoro come nell'Ottocento.
Dedicata ai due operai travolti e dispersi dal crollo di un costone in una cava di marmo a Carrara.
Id: 37337 Data: 14/04/2016 20:27:47
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Primavera a Firenze
Cade triste la pioggia sul lago e una malinconia sottile mi coglie a sera a ricordare Firenze
nel trionfo radioso di colline all'orizzonte senza pari nel giubilo di colori di una perduta primavera
all'ombra dei tuoi occhi cari...
E mi sovviene la dolcezza senza fine del tuo sorriso, amore, com'era.
Id: 37285 Data: 10/04/2016 19:56:50
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Paese che resti vivo al cuore
S'illumina nella memoria a sera come un presepe antico caro al cuore il paese solitario della mia nostalgia.
Poca la gente per la via.
La fontana canta la musica dei ricordi di un tempo ritrovato in uno scenario ridente di ulivi e dolci colline in agreste elegia.
Il sagrato silenzioso della chiesa all'ombra dei cipressi attende la domenica il rintocco delle campane a festa nel respiro di una gioia sospesa.
Il vento narra nenie e poesia quando il camino rischiara all'amato casale nelle sere d'inverno la mia malinconia.
Con la pioggia, sotto il sole, o assopito nella neve, nella festa di colore delle stagioni mi attende sempre il mio paese là, sull'Appennino.
Un sorriso di primavera e passi alati di felicità ha il ritorno nel mio sogno bambino.
Id: 37267 Data: 09/04/2016 14:37:09
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Petali di nostalgia
Avrei voluto che si dileguasse della tristezza il velo, ma il mattino di un commiato l'ho serbato nel cuore con la struggente carezza di un petalo di rimpianto.
Avrei voluto dirti tante cose mentre mi eri accanto, ma le parole le ho perdute in un soffio di vento fra i binari come l'autunno porta via le ultime rose.
Avrei voluto trattenere per sempre il sorriso gentile dei tuoi occhi chiari, ma il fischio del treno ha affidato al respiro del ricordo l'aria perduta della festa e quei momenti cari.
Avrei voluto non lasciarti andare, ma la pioggia mesta mi ha rammentato nello sguardo della solitudine che la nostalgia è l'ombra dell'amare.
Id: 37222 Data: 06/04/2016 19:42:13
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Quando lusignolo canta al giorno
Sboccia l'alba sulle note malinconiche di un gorgheggio in melodia, mentre si rischiara piano alle luci del lampione la solitudine di una via.
E s'intrecciano virtuose le note da solista là sul ramo quando l'usignolo canta al giorno, attendendo con la primavera che la felicità di un'antica stagione possa fare ritorno.
Id: 37127 Data: 31/03/2016 21:23:57
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Legione straniera
Non rimpiango nulla nel disincanto dei quarant'anni vinto il labirinto d'illusioni, lasciata la selva di sogni e d'inganni. Amaro è lo sguardo di noi legionari dispersi a varie latitudini nella diaspora di anni solitari.
E' notte in quest'attesa senza fine. Dalla fortezza dimenticata nel deserto mi confondo nella tempesta di sabbia
il cuore brancola allo scoperto nella febbrile veglia in una vita che è assalto, sgomento e rabbia.
Id: 37066 Data: 28/03/2016 21:34:10
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Giorno di Pasqua
Sarà una Pasqua di luce.
Le campane a festa si chiameranno da un paese all'altro con rintocchi d'argento. Le colline vestite di verde nuovo sorrideranno con occhi bambini alla primavera e al vento.
Nelle valli sarà il trionfo di boccioli, primule e viole. L'amore ritroverà la musica del tempo antico e in un sospiro le parole.
Sarà la carezza senza tempo di una voce.
La corona di spine dimentica del tormento gemmerà nel roseo incanto dei fiori di pesco.
Resterà soltanto la memoria placata del dolore tenace e tacito di una donna all'ombra della Croce.
Id: 37024 Data: 25/03/2016 19:59:09
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Donna che cercavi l’Amore
Quante volte una donna è costretta a subir violenza?
Dal filo spinato del manicomio alla condanna di vivere inseguendo l'amore di cui non sappiamo nulla se non la drammatica assenza.
Dalla ricerca di un'esule felicità, le tue bimbe strappate alla culla, alla vita fuori “dalle mura di Gerico” vestendo i panni logori della quotidianità e la mesta parvenza.
Donna che cercavi l'Amore, quanto si deve scontare l'inferno in questa vita fra le pareti scrostate di un istituto psichiatrico, urla soffocate, dove il perbenismo confinava il dolore?
Dimmi, Poetessa, tu che amavi la Milano dei tuoi navigli, quante volte la ferocia umana ti ha dilaniato l'anima in un calvario nuovo e antico con efferati artigli?
Nonostante tutto, al di là del labirinto oscuro della follia oltre il reticolato del manicomio sei volata via libera lontano sulle ali indomite della poesia.
Omaggio ad Alda Merini
Id: 36968 Data: 21/03/2016 20:03:11
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Alla luce tremula dei ricordi
Alla luce tremula dei ricordi cerco di rivederti com'eri un tempo il sorriso mite, i capelli d'argento.
Provo a immaginarti come saresti adesso mentre visito con un fiore il tuo riposo accanto ad un cipresso.
Restano le spine avvelenate di un amore nella memoria di anni negati, una gioventù soffocata e silenzi mai rimarginati.
Scende la sera in un conforto di solitudine e la tua ombra a me si approssima già.
Quanto tempo è passato, papà...
Id: 36927 Data: 19/03/2016 16:04:11
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Ti cerco
Ti cerco nella notte del rimpianto, quando la nostalgia scende in una pioggia di ricordi e mi avvince col suo canto.
Ti cerco nel mio nulla quotidiano in questa terra di frontiera, dove ognuno recita la mesta comparsa di uno, nessuno e centomila e si perde nel silenzio della sera.
Ti cerco nell'inverno di ogni mio mattino, quando nel cuore albeggia lontano un sorriso e volo al tuo fianco nell'incanto fiorentino.
Id: 36871 Data: 15/03/2016 20:59:19
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Reminiscenza d’amore
Ricordi quell'abbraccio all'antico casale? Intorno a noi l'estate era un ondeggiare di ulivi e di cince in coro nel superbo panorama di colline in rigoglìo.
Oltre la nebbia degli anni di quel giorno d'oro ancora rivedo l'istantanea viva al cuore: tu ed io, fermo immagine d'amore.
E di quell'ultimo bacio, mi torna il batticuore, sulla scalinata in pietra ne avverto l'essenza,
quando la nostalgia scocca dalla faretra un ricordo incancellabile al cuore e riapre il sentiero di una stagione mai sopita dal sapore agrodolce che si chiama reminiscenza.
Id: 36870 Data: 15/03/2016 20:46:12
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La mia Pasqua fra le colline
La vedo già nel cuore la mia Pasqua fra le colline in uno scampanìo lieto di campane da contrada a contrada e il dileguarsi d'ogni inquietudine.
Un sorriso di sole mi attende insieme al vento fra gli ulivi. La vallata di viole ammantata e la dolcezza dell'Umbria dai sereni declivi.
Un ridente casale e una tavola imbandita all'ombra di una quercia. E in quella festa di primavera ci saremo noi finita la quaresima del dolore brinderemo alla rinascita di un poi.
a L. e a P.
Id: 36833 Data: 12/03/2016 20:18:24
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Far festa, perchè?
Giace in un angolo, umiliata la mimosa. Un cencio impolverato in soffitta un tempo era un velo da sposa.
Tra abusi, violenze e femminicidi, guerre, sfruttamento nel lavoro, l'otto marzo è un grido di rondini che hanno perduto i nidi.
Far festa, perchè?
Per un futuro disatteso, negato, disilluso di un'ultima speranza in rosa che tu, Donna, amica, compagna, leggi nel mio sguardo amaro ed io specchio in te.
Id: 36754 Data: 08/03/2016 21:11:55
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Sui sentieri dellamore
Ecco la neve che annulla del tempo la distanza e tutto sembra vicino quando il cuore risveglia nel ricordo bambino.
Il campanile in lontananza nel bianco manto rintocca l'ora e la nostalgia bussa alla mia porta una volta ancora.
E rivedo in un mattino di luce una slitta d'abete, la candida distesa abbagliante nel biancore, un padre che sorrideva alla sua bambina tra le corse gioiose e fanciulle giù per la collina.
Struggente la neve quando torna la valle ad accarezzare. Al silente volteggio resto sospesa ed il cuore, nel respiro della memoria, sui sentieri dell'amore trova il coraggio di ricordare.
Id: 36694 Data: 06/03/2016 14:16:33
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Neve di marzo
Volteggia dal cielo soffice e lieve piano piano dolce la neve.
Si posa gentile senza rumore. Un velo d'incanto ricopre il tormento, assopisce il dolore.
E' neve di marzo che si scioglie al sole in un momento come parole di un perduto amore smarrite lontano, nel vento.
Id: 36665 Data: 05/03/2016 17:18:05
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Canto di grazia
Il mio paese sorge nel sogno all'orizzonte terso di colline e non svanisce nei colori dell'aurora.
Lì mi rifugio quando la tristezza l'anima mi strugge ed al tramonto il ricordo di rimpianto s'imporpora.
Per i suoi vicoli di pietra di gerani fioriti alla finestra verso il silenzio della romanica pieve il passo alato della nostalgia mi porta ancora e torna come rondine lieve.
Il primo mattino profuma di pane appena sfornato e la pioggia quando cade è un canto di grazia sul selciato.
Querce e ulivi sussurrano nel vento e per l'agreste incanto con i cipressi compagni di via non vi è inquietudine o tormento.
Dolce la mia contrada, in un sospiro lontana... Se chiudo gli occhi la ritrovo radiosa nel cuore in un sorriso la mia meravigliosa Toscana.
Id: 36635 Data: 03/03/2016 20:26:56
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Colline di Toscana
Non tramonta una stagione amata e sempre resta viva nel cuore, quando ripenso alla mia Toscana che splendeva nell'autunno di rosso fulgore.
Un abbraccio di ulivi e querce dolcemente mossi dal vento, un filare di cipressi accompagnava il nostro andare su una strada di terra battuta ci svelò la felicità in un momento.
Quando la nostalgia in un soffio mi parla e riflette il suo sguardo nel mio, nel silenzio della sera, all'ombra di una stanza quel tempo andato ritrovo oltre la sferza della tramontana.
Così mi ritrovo al tuo fianco in un mattino di luce e la carezza del ricordo mitiga l'amarezza della lontananza nel sorriso indimenticabile delle colline di Toscana.
Id: 36562 Data: 28/02/2016 14:24:37
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Armonia fiorentina
Ti ho cercato nel commiato del giorno come una rondine esule anela nell'inverno del rimpianto alla primavera del ritorno.
Ti ho aspettato in una stazione di frontiera sul binario della mia nostalgia in compagnia dei ricordi e la pioggia era un canto nel silenzio dolce della sera.
Ti ho trovato nell'armonia di un autunno fiorentino tra colline di luce e incanto il sorriso in un bocciolo di stupore e con cuore bambino ho scoperto l'Amore.
Id: 36541 Data: 27/02/2016 14:59:17
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La passeggiata
Quanti anni sono passati nella girandola di stagioni tra sentieri profumati di rugiada e passi dimenticati.
E così andava solitario il poeta lo sguardo specchio di lontane emozioni nell'oro d'autunno, nel silenzio d'inverno.
Era madre la natura dalle carezze di seta per chi vagava nell'ora delle ombre libero da illusioni, speranze, senza meta.
Il sentiero s'inoltrò nel dramma, quella sera di Natale: il passo assorto incrociò la nera signora dagli occhi ardenti di fiamma.
La passeggiata fu interrotta, lo sguardo azzurro si spense, il respiro dalla tenebra vegliato. Rimasero un larice ed un agrifoglio a dare il commiato nel pianto della neve al poeta che giaceva in un campo addormentato.
Ricordando l'ultima passeggiata del poeta Robert Walser, 25 dicembre 1956, Herisau, Appenzell
Id: 36486 Data: 24/02/2016 15:12:58
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Sera a Luino
Silenzioso appare il viale sul lago che ami tanto.
Scende la sera ed è un incanto nel tocco precoce di primavera.
Un battello salpa per l'opposta riva accesa in un baluginare di tremule luci, fitte di malinconia come lontane voci.
Due musetti scrutano attenti i miei pensieri, quando incrocio i loro occhi teneri e sinceri.
Sulle acque increspate del battello ormai distante resta spumeggiante la scia.
Un usignolo da un platano canta in assolo nell'ora in cui il cuore solitario sulle ali della nostalgia prende il volo.
Id: 36454 Data: 22/02/2016 18:46:47
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Non canta il calicantus
Non canta il calicantus triste sotto la pioggia. Tenue diffonde la sua essenza nel giorno della festa dell'amore.
Non protende i rami verso il cielo con letizia sfoggiando stellati i fiori, dimenticato nel canto in un chiaroscuro di dolore.
Nell'ora d'abbandono a pensieri solitari il suo profumo langue per quel che resta del giorno in un giardino dove l'usignolo tace, perduto è il canto a ricordarmi quanto la vita sia assenza, sogno evanescente illusione e lontananza...
Fotogramma d'amore in dissolvenza.
Id: 36350 Data: 14/02/2016 19:07:02
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Parole in solitudine
Ticchetta senza posa la tastiera nel silenzio della stanza. Il gelo infiora di brina il paesaggio nella foschia mentre volge già la sera.
Parole in solitudine briciole di una vita con retrogusto d'ironia che passa come un treno nella notte alla stazione della malinconia.
Un altro giorno se n'è andato, Amica mia. E' fermo l'orologio sul binario. Sono l'unica passeggera non importa la classe nell'anelito d'andar via...
E attendo qui l'ultimo treno ombra interrotta in un tempo di nostalgia.
Id: 36335 Data: 13/02/2016 18:57:34
*
Aleppo
C'erano giardini all'ombra degli ulivi fioriti di rose bianche, non mani febbrili a scavare sotto le macerie disperate e stanche.
C'erano i treni che correvano lungo la ferrovia, non l'aria immota greve nell'odore della morte in un'inenarrabile agonia.
C'era il passo di primavera delle donne brune con le chiome libere al vento non l'orrore dei veli ed occhi rassegnati in terrore e sgomento.
C'erano le scuole ed il sorriso dei bambini nei cortili colorati da un coro mentre il giorno donava un canto in una sola voce,
non la pena degli orfani di guerra con lo sguardo disarmante dell'innocenza fanciulla in silente pianto che di una vita assassina già porta la croce.
(Ai bambini siriani, vittime innocenti della guerra).
Id: 36294 Data: 11/02/2016 21:50:12
*
Il mio giorno di grazia
I faggi protesi al cielo in un abbraccio di gemme tenere.
I prati fioriti di primule e la valle immersa nel sole che sogna il profumo di nuove sere.
Sullo sfondo il lago in un saluto di onde al vento.
Ora che ha perduto le parole il tormento e la solitudine il tempo in abbandono rincuora.
Ha sguardi d'indaco e terra d'ombra il mio giorno di grazia.
Una festa d'azzurro tra le rondini in lieto ritorno quando il dolore della memoria infine tace.
e la vita torna a cercarmi pronunciando il mio nome in dolce sussurro.
Id: 36266 Data: 10/02/2016 14:34:17
*
Carnevale in bianco e nero
Era una festa semplice senza pretese, nè tecnologia: nostro dominio il regno incontaminato della fantasia.
Stelle filanti per le vie, sciamavano ragazzini in allegria nel lancio di coriandoli e il suono delle trombette sospinto dalla tramontana.
E la memoria vola lontana a reminiscenze dilette. Il cuore ritrova le note intime di segreti assoli.
La musica distante, la banda del paese, accompagnava i carri del Carnevale. Il corteo festoso dei bambini in maschera si snodava per il viale.
Pierrot, Brighella, Arlecchino e Colombina sfilavano in quella vigilia fanciulla della vita, colma di speranza e d'attesa.
Bastava poco per essere contenti: una manciata di chiacchiere e una fetta di ciambella, le smorfie e le battute di Pulcinella.
Ora di quegli anni d'entusiasmo dissolta è la sorpresa ed il domani, tanto sognato, si è rivelato tormento e resa.
Dove saranno finite le risa spensierate di Colombina?
Nella soffitta del disincanto giace il bel costume di seta dimenticato in un canto con l'argentea mascherina.
Ma quello che più manca in un bruciante rimpianto è la perduta gioia bambina.
Id: 36222 Data: 07/02/2016 15:12:37
*
Nel mio sogno bambino
Ti offrii i petali dei miei verdi anni, dispersi nel vento dopo la tempesta.
Mi donasti i frutti del tuo autunno d'oro. Al termine della tormenta il ricordo di noi campeggia e in vivida dolcezza mi resta.
Era un ottobre fra serene colline e Firenze scintillava nei colori miti e puri dell'amore che ci portarono in una superba campagna verso Siena.
Ci accolse festosa una sinfonia di ulivi al vento e di cipressi ordinati in filari. Era l'incanto agreste della Toscana o forse soltanto la carezza dei tuoi occhi cari.
Sorridimi, poeta. In un esilio lungo una vita mitiga nel silenzio la pena. Regalami un tramonto fiorentino senza pari, uno scorcio d'Appennino. Resta come allora nel mio sogno bambino.
Id: 36180 Data: 04/02/2016 16:11:34
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Libera
Ognuno cammina nell'ombra dei suoi fantasmi in una vita anonima senza infamia, né gloria.
Dure e senza luce sono le prigioni invisibili della memoria.
I ricordi dolorosi sono le segrete celle d'isolamento dove ciascuno con la sua coscienza è nudo segregato nell'inevadibile fortezza.
Vorrei partire nella notte e non fare più ritorno. Con passi di rugiada all'alba oltrepassare il fiume Lete.
Trovare finalmente un nuovo approdo scevra dal passato in una terra chiamata speranza... E scrivere da principio nell'inchiostro della rinascita libera la mia storia.
Id: 36103 Data: 30/01/2016 20:51:06
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La prima rosa di giugno
Giungerà il passo soave della neve a portar sollievo nella morsa del dolore al tuo cuore lieve.
Ti sveglierai un bel mattino e intorno a te percepirai l'armonia in bocciolo, la radiosa carezza di un giardino
e non ti sentirai più solo.
Sfiorerai il glicine e scoprirai che gocce di dolcezza placano ogni inquietudine.
Soffierà il vento della primavera a sospingere lontano nell'azzurro di domani l'aquilone dei tuoi sogni.
Occorre tempo,bambino mio, per guarire dell'amore negato dalla cieca indifferenza adulta la dolente ferita.
Ma in una festa di colori fiorirà d'improvviso la tua vita. Ricorderai l'inverno di questi giorni come le ombre in dissolvenza di un brutto sogno.
E per l'azzurro puro dei tuoi occhi fra petali di speranza nell'aurora di un sorriso per te soltanto sboccerà la prima rosa di giugno.
Da insegnante dedico questa poesia a tutti i ragazzini in difficoltà.
Id: 36067 Data: 28/01/2016 20:33:19
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Pioggia a San Miniato al Monte
Vedi? Piove anche qui oggi e la nostalgia si distende in un respiro lungo il lago, addormentato.
Senti? Le gocce ci sfiorano piano mentre un ricordo sulle ali del rimpianto vola lontano e mi parla di noi, di quella stagione che nel cuore ho fermato.
E rivedo dolcissima la nostra Firenze che sorrideva lungo l'Arno nella primavera giubilante di colore e ci appariva come un sogno da San Miniato.
La carezza della pioggia ci prendeva per mano nel richiamo delle campane a festa in quella Pasqua, dopo la messa cantata in gregoriano tra la processione dei monaci benedettini e noi a rimirar la Città del giglio dal superbo sagrato.
Istantanea d'emozione d'indimenticabili momenti fiorentini, preghiera infinita, poesia di un amore che non ho mai dimenticato.
Id: 36036 Data: 27/01/2016 18:48:35
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In memoriam
Crepitano mesti i passi sulla ghiaia lungo il viale. Soltanto un pettirosso nel primo mattino sfida il gelo invernale.
Sono tornata a visitare il tuo riposo all'ombra del cipresso. Ti ho portato un fiore rugiadoso in quest'atmosfera onirica ed irreale.
Strano pensarti nell'aldilà e a quell'alba tragica di pioggia di un'improvvisa partenza. Prego tu abbia trovato la felicità, mentre brancolo nelle tenebre della tua assenza.
Eccomi qua in silenzio ad intrecciare con te, mio unico interlocutore, un dialogo d'amore muto. Possa la struggente tenerezza del fiordaliso, caro papà, recarmi la carezza del tuo sorriso perduto.
Id: 35975 Data: 24/01/2016 16:08:27
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Era una notte
Era una notte di sogno e stupore per lo sguardo bambino assorto nel volteggiare della neve che accarezzava il riposo del biancospino.
Era una notte di cui ricordo ancora il chiarore ed il paese sull'Appennino ammantato di grazia e candore.
Era il bacio niveo agli ulivi addormentati, era l'attesa della festa un sorriso d'amore nell'abbraccio d'affetti ritrovati.
Era una notte che pareva infinita di nenie e racconti accanto al camino nel calore perduto di una famiglia dispersa e lontana.
Era una notte che il cuore rammenta per tutta la vita quando si vive in esilio in una terra di confino nella sferza inclemente della tramontana.
Id: 35962 Data: 23/01/2016 20:35:23
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Resta con me
Resta con me quando la sera nel gelo del presente con soffio mesto giunge piano.
Torna al mio fianco in un'estate di luce e d'amore oltre la giostra di colore delle umbre colline là sull'altopiano.
Specchia i tuoi occhi profumati di grano e papavero e di purezza nei miei. Abbracciami, dissolvi la mia amarezza e dimmi che non ho vissuto invano.
Con tocco fragrante d'autunno prendimi per mano. Sorridimi. Io non dirò parole, basterà la luce di uno sguardo d'intesa oltre il valico del giorno e insieme andremo lontano.
Id: 35938 Data: 22/01/2016 20:15:40
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Dal fronte settentrionale
Vorrei dirti tante cose prima che esali l'ultimo respiro questa notte fatale.
Vorrei abbracciarti e per un'ora soltanto respirare immemore nell'agonia che non conosce l'alba in questa vita polare, risvegliarmi e trovarti a me accanto.
Vorrei scriverti, amore mio, con la tenerezza struggente che soltanto un cuore ferito sa trovare... Sei stato per me l'approdo di salvezza dal naufragio, l'aurora boreale.
Vorrei guardarti ancora una volta negli occhi, rinascere e sorridere, ma la vita in trincea è tormento, attesa, stillicidio d'inquietudine, assalto e rovina nel nulla quotidiano
qui sul fronte settentrionale.
Id: 35937 Data: 22/01/2016 20:09:21
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Elegia dinverno
Anche l'inverno nel passo di gelo e rigore ha il suo canto.
Alla fiamma viva del camino prende voce a sera il rimpianto nel volto evanescente dell'Amore.
S'accende come un astro il ricordo nel dolce profumo di glicine.
E rivedo in un battito di ciglia gli splendidi viali di Firenze, l'allegria dei vicoli, i colli di gioia e luce che illuminano la mia solitudine.
E mi ritrovo in un sorriso al tuo fianco nel desiderio di primavera a Santa Maria del Fiore, nei colori soffusi di tenerezza della sera a contemplare i marmi policromi.
E il cuore in un mare di nostalgia che non si placa mai dei visi lontani, amati e perduti, ascolta l'ombroso canto orfico dai Campi Elisi tu, Poeta lo sai, e come il vento sull'altopiano nella carezza ai fiordalisi ne serba in silenzio i nomi.
Id: 35865 Data: 19/01/2016 15:44:30
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Firenze
Firenze ha sublime voce come il colle d'ulivi dove c'inerpicammo quella primavera io in silenzio e tu mi sorridevi nella carezza di luce della sera.
Firenze nel mattino ha sguardi lievi per stupirti in ogni stagione nel mistico raccoglimento delle pievi.
Firenze ha un sogno in bocciolo che ti attende a Santa Croce nel richiamo delle campane quando dell'Amore senti ancora la voce in sorprendente assolo.
Firenze ha grandi braccia per stringerti nell'emozione e un bacio d'allegria e di benvenuto che t'accoglie nel parlare schietto già alla stazione.
Firenze ha una canzone d'ironia dell'irresistibile sua gente, maestra di vita, quando cammini sul Lungarno le mani in tasca, senza pensieri e dell'antica ferita come in un sogno svanito non ricordi più niente e sei libero dai fantasmi di ieri.
Id: 35833 Data: 16/01/2016 18:59:32
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Benedetti toscani
Immagina la campagna più bella dove fra cipressi, querce ed ulivi senti nel cuore il canto dell'elegia.
Metti una sera in trattoria ad un'allegra tavolata fra amici con Chianti, risate, chiacchiere... Assente solo la malinconia.
Sorprendente come l'armonia a Piazza del Campo quando il sorriso della vita ti coglie in un lampo.
Schietto e generoso il toscano come il Brunello di Montalcino che è il sovrano di ogni vino.
Allegro e ironico il parlare nel viavai del mercato di San Lorenzo brioso il vociare.
Ti spoglia l'anima il Tosco sguardo come la marina di Livorno al tramonto illuminata dal solare dardo.
Dolce ed indimenticabile come l'autunno nel Chianti quando l'empito di nostalgia ti regala giorni emozionanti.
E quando l'inverno in un anonimo paesetto senza storia al confine del nulla diventa ancor più amaro, nella mente un pensiero frulla e torna l'abbraccio di sinceri affetti che ti riscaldano il cuore anche lontani...
Unici, cari, benedetti toscani.
Id: 35657 Data: 09/01/2016 16:43:02
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Dimmi perchè
Dimmi perchè consumo l'attesa in fondo al binario nella notte del dolore.
Dimmi perchè sfoglio i petali della malinconia giorno dopo giorno e come il miracolo della primavera aspetto sempre il tuo ritorno.
Dimmi perchè nel mio vivere solitario ardo di febbre d'amore.
Dimmi perchè esule in questa terra di nessuno porto nel cuore l'empito del tuo abbraccio e la nostalgia d'autunno fra i colli di Toscana dal sublime fulgore.
Id: 35627 Data: 06/01/2016 15:06:52
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Per chi
Per chi nel cuore è rimasto bambino e sogna ancora gustando una manciata di caldarroste alla fiamma del camino.
Per chi ritrova se stesso nel bacio della solitudine e nell'anima porta un orizzonte di verdeggianti colline.
Per chi non cede alla vanità o al meretricio del successo e respira poesia cogliendo un lillà su una strada di terra battuta all'ombra di un cipresso.
Per chi sa donare ancora un sorriso e alla vita tende libera la mano volando sulle ali della rondine felice nel sole in un campo di grano.
Per chi segue una stella la cometa d'un sogno e nella brina d'ogni giorno attende la prima rosa di giugno.
Id: 35581 Data: 03/01/2016 16:31:37
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Un presepe di nostalgia
Era un giorno di brina e di gelo e un velo bianco ammantava il cielo.
Nel silenzio perfetto trovammo la via per mano la tua solitudine prese la mia.
La secolare faggeta ci portò in una cornice d'elegia alla mistica meta.
E ai nostri occhi mentre la neve cadeva piano piano l'Abbazia di San Gemolo si svelò come un sogno arcano.
Ci accolsero nella misericordia i chiostri come in altri tempi i pellegrini, sorridevamo quel giorno con sguardi bambini.
Austera la Chiesa mostrò il suo gioiello: nella pia grotta di pietra era nato il Bambinello.
Il fabbro era intento alla fucina mentre in un canto scorreva il ruscello nell'attese mistica delle ore; il pastore dal colle si scaldava al fuoco del divino amore.
E la moltitudine in quello scenario era in preghiera devota al sacro evento di una grotta nella sera. Passammo dal chiostro della vecchia pieve mentre dintorno cadeva la neve.
Presto, ahimè, ognuno di noi riprenderà silente la propria via e allora in solitudine il cuore accenderà un presepe di nostalgia dove nella tremula luce dei ricordi la tua mano stringerà ancora la mia.
Id: 35571 Data: 02/01/2016 18:43:55
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Memoria
E' ricordo di un tempo sfumato che ora torna nel sorriso di te.
In silenzio al cuor mio s'è affacciato col rimpianto e tanti perchè.
E' memoria di un amore lontano che scrivo soltanto per te. Di quegli anni dolci e arcani i binari lucenti nel sole la carezza son delle tue mani.
In memoria di mio padre, ferroviere.
Id: 35560 Data: 01/01/2016 18:52:08
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Come allora
Adesso che ho lasciato agli occhi dei ragazzi le illusioni della giovinezza e per me ho riservato soltanto lo sguardo amaro e consapevole dei quarant'anni di una donna che non si meraviglia più di niente e in nulla spera
mentre cammino in ombra lungo il viale senza fine della malinconia vorrei ritrovarti in quel pomeriggio d'estate sul lungomare in una città stile Liberty della Versilia
quando mi sorridevi nel sole sfavillante e nel mare di zaffiro nel bacio d'emozione delle tue parole di gentiluomo la carezza della tua calda voce d'autunno colonna sonora dei miei pensieri nel mio batticuore che ogni istante ti sente
e scoprire che non ti ho perduto e la morte è solo illusione d'ombra
e che un giorno saremo ancora insieme su un lungomare senza addio nel radioso abbaglio di un sogno d'amore proprio come allora.
Id: 35549 Data: 31/12/2015 19:59:38
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All’imbrunire
E' voce di violino che narra elegia in un crescendo d'emozione l'anima mia.
E' la carezza della solitudine fra ulivi d'argento felicità che non conosco il richiamo di libertà nella sinfonia del vento.
E' immagine di un paesaggio perduto sui crinali della nostalgia, l'assolo di colori al tramonto con cui dipingo la mia malinconia.
E' un bacio posato piano sul giorno che muore dalla sera che arriva quando dolce e ferma la tua mano, Amore, mi salva nel labirinto della memoria dall'abisso della deriva.
Id: 35539 Data: 30/12/2015 16:23:16
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Era Natale
Era Natale con un piatto di minestra e pane nero. Era il sorriso bambino che guardava la neve cadere con il naso incollato alla finestra, o il pettirosso intirizzito a beccare briciole sul sentiero.
Era Natale nel coro di voci della messa a mezzanotte che s'innalzava con volute d'incenso dalla navata.
Era una corsa di fanciulli felici là sull'Appennino tra il ricamo allegro di fumo per le vie del borgo ammantate da una nevicata dal crinale alle pendici.
Era la povera tavola imbandita con la tovaglia bianca della festa e la famiglia tutta riunita in compagnia su sedie di paglia. Sorrideva il cielo fuori anche al fischio della tramontana o incappucciato in scura nuvolaglia.
Era il sapore contadino del vino rosso e del panforte e anche nella miseria il focolare brillava di calde luci.
Qualche semplice dono per i più piccini: noci, arance, una sciarpa fatta a mano, una manciata di mandarini.
Era il profumo di ginepro arso nel camino, era la carezza del nonno intento a raccontare mentre fumava la pipa illuminando di felicità il cuore di un bambino.
Id: 35516 Data: 28/12/2015 17:54:06
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Dopo la festa
Deserte le vie a sera camminano in silenzio al nostro fianco in un palpito d'ombra rimpianti e nostalgie.
Una frenesia anonima di luci per il Natale a ricordare al cuore la malinconia d'affetti perduti borghi che s'accendono alla memoria come antichi presepi e lontane voci.
Un'aria immota dopo la festa in un paese di frontiera per i viali senza domani mentre cala la sera soltanto la tristezza resta.
Id: 35500 Data: 25/12/2015 17:44:17
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Perdute sere dinverno in Toscana
E' notte fonda nel gemito della tramontana. Prendi una seggiola e siediti vicino a me accanto al camino.
Raccontami dell'agrifoglio che brillava nella brina in una notte d'argento lontana. Fammi sognare per un momento e portami con te sul sentiero dei ricordi alla tua Barberino.
Narrami di una tormenta di neve in un paese arroccato sull'Appennino, del ticchettare del ramo spoglio del noce ai vetri della tua finestra e l'eco onirica in dissolvenza di una campana.
Fammi sentire della nostalgia la voce e del rimpianto la lacrima svelata che resta. Bevi con me un bicchiere di Chianti d'annata e alla fiamma sfavillante del camino di quelle perdute sere d'inverno in Toscana l'antica poesia sarà ridestata.
Id: 35480 Data: 23/12/2015 21:49:18
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Dal regno d’ombra
Ombra che ascolti tutti i miei pensieri dimmi chi sono sperduta e all'addiaccio nella trincea della memoria in un'agonia di contorni nel silenzio livido dei colori dove l'oggi si confonde con ieri.
Ombra che vieni a visitare le mie notti e che all'alba con passi di brina te ne vai, dimmi se da questa ferita quotidiana che mi lacera dentro con il disincanto del dejà vu mi salverò mai.
Ombra che di me tutto sai, chi ho amato e sogno tuttora, oltre il passo del non ritorno mandami una carezza di luce in ricordi indifesi fra i primi petali del giorno e sospendi nel respiro di un sorriso perduto la lacrima segreta che mi brucia gli occhi al palpito dell'aurora.
Id: 35394 Data: 16/12/2015 14:56:45
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Solitario
Meste le carte questa sera al mio solitario. Ho pescato il jolly che sfoggia lo sguardo arrogante e menzognero come l'usurpatore di un regno d'illusione che falsa dei sentimenti ingannati e feriti anche l'inventario.
Nel pensiero resti Tu soltanto, mio sovrano di cuori, a sorridermi dal roseto scarlatto in fiore di una stazione di sogno lontana nello sventolìo delle bandiere al soffio della tramontana che ti accarezza il viso, lacrima d'amore, nel tremulo respiro dei ricordi che ancora fanno male.
Potessi prendere un treno ed essere al tuo fianco solo per un breve inciso... Dolce sarebbe il mattino tra la sferza invernale anche nel gelo più inclemente e bianco.
Ma scompare nelle nebbie del rimpianto la tua divisa grigioazzurra, mentre il cuore sperduto ancora il tuo nome, padre mio, a fior di labbra sussurra.
Volto la carta ed ecco la regina di fiori... A rammentarmi che la vita, oltre la notte del dolore, svela nella luce un'inattesa primavera di colori.
Pesco l'ultima carta, poi più niente. Getto il mazzo della nostalgia nel baule dell'oblìo e me ne vado in silenzio per la via nell'aria di neve in mezzo alla gente che cammina assorta con aria anonima e indifferente.
Id: 35388 Data: 15/12/2015 18:26:07
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Il sogno di un Natale bambino
Scendeva la neve quella notte soffice e magica. Dormivano stretti l'uno all'altro nella dimora antica i cuccioli con la madre accanto alla fiamma del camino.
Il paese era uno spendore tremulo di luci nelle case e sembrava un presepe vivente che brillava alla luce dell'amore in serena attesa fino al mattino.
Nell'aria quieta a mezzanotte si chiamavano festose le campane tra le colline in lieto rimando da un paese al vicino ad annunciare la nascita di Gesù Bambino.
E la neve lenta lenta si posava senza fretta sui tetti, sui giardini e per i viali, nel respiro di una fiaba diletta concessa una volta l'anno per incanto a noi mortali.
Nella notte risplende ancora per me soltanto l'antica fiamma nel camino, ma è solo un ricordo lontano che sorride fra la neve del mio Appennino: il sogno di un Natale Bambino.
Id: 35358 Data: 12/12/2015 20:54:19
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Dalla selva doblìo
Vorrei che dalla selva d'oblìo mi riconoscessi per un momento.
Vorrei soffiare sull'azzurro smarrito dei tuoi occhi la primavera placandone il tormento.
Vorrei abbracciarti e sentirti dire soltanto una volta che mi hai voluto bene senza turbamento.
Tu mi guardi immemore e non mi distingui neanche nel labirinto che ti tiene prigioniera in atroci, invisibili catene e che ha per perimetro infernale l'urlo silente di pareti bianche.
Ormai non è più il tempo. Giunge mesta la sera e la tua vita ed i ricordi, madre, si sono persi nel vento.
Id: 35299 Data: 08/12/2015 17:36:30
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Stella di Natale
Volge la sera ed il paese é una frenesia di luci intermittenti
a ricordare ai cuori miopi e spenti che s'approssima il Natale.
Per le vie del centro poca gente. Sarà il freddo, la foschia o la crisi, a rendere l'atmosfera inquieta e pungente.
Mi soffermo innanzi alla vetrina del fioraio dove campeggia tra petali cremisi la stella di Natale a rammentare a qualche memore passante, confuso tra la banale corsa all'acquisto, che nella solitudine abissale anche quest'anno nasce Cristo.
Id: 35296 Data: 07/12/2015 21:31:27
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Centomila solitudini
Siamo tutti un po' Ulisse che sospira la sua Itaca lontana quando a sera siamo soli ad ammainare le vele nel tocco gelido della tramontana.
Portiamo con noi l'ombra della famiglia reale o idealizzata e talvolta restiamo sulla scogliera dei ricordi a raccogliere il sestante infranto della nave contro la vita schiantata.
Abbiamo tutti una rimpianta stagione e un altro paesaggio nel cuore quando la musica finisce come l'estasi d'amore e ci si sperde tremanti e scalzi nel labirinto del dolore.
E in diaspora tra il disincanto si va nella conta dei giorni alla ricerca delle origini come naufraghi alla deriva di centomila solitudini.
Id: 35228 Data: 02/12/2015 15:36:38
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Colli di Toscana
Sarà la nostalgia ad ardere i miei giorni quando osservo i binari e mi manchi nell'attesa che ritorni.
Sarà l'ombra del disincanto a rendere amaro lo sguardo verso l'orizzonte quando sogno il bacio dei colli di Toscana, ma la vista è preclusa da un austero monte ed il ricordo dispiega le ali al canto.
Sarà la sinfonia di un amore che mi fa tremare nella carezza della tramontana, quando a sera volgono in ricordi di ghiaccio anni confinati nei miei dolenti inverni e allora mi rifugio nell'abbraccio indimenticabile dei tuoi autunni.
Sarà la febbre di vita che brucia le mie ore quando m'inerpico sull'erta della memoria verso Fiesole dove il tuo sorriso, amore, sgorga in sorgente di rinascita e tu sei il bacio del sole.
Id: 35223 Data: 01/12/2015 15:02:36
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Libera Donna
Uno sguardo limpido il sorriso dolente e puro a ricordare che la malattia non la imbavagli su un letto di contenzione non ne ammutolisci il grido e la diversità non si cela dietro un muro.
Scrivesti che la donna è un pugno di dolore in un crescendo lirico d'emozione ma dalla tua croce senza giustizia che fu il manicomio ne uscì una Poetessa colma d'amore.
Sono trascorsi ormai sei anni dalla tua partenza nel freddo mattino milanese del primo novembre.
E la Musa piange ancora di una stella luminosa l'animo cortese, mentre la malinconia scolora la sera nel rimpianto di un'assenza che ancora resta.
Il manicomio ti ferì con feroci artigli, ma a me piace ricordarti libera tra le vie di Porta Ticinese verso il Caffè Chimera col vestito della festa il passo alato della poesia ed il sorriso niveo di una bambina mentre passeggiavi lungo i tuoi Navigli.
Ricordando Alda Merini
Id: 35180 Data: 27/11/2015 21:22:08
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Ti parlerò
Ti parlerò di una spenta stagione e di anonime giornate quando al tuo fianco nel volo dell'emozione tornano i miei passi sul sentiero delle genziane nei caldi colori d'estate.
Ti parlerò della ragazza che ero e della donna d'ora che oltre la Caporetto del dolore nella landa d'amarezza e disincanto sogna ed ama ancora.
Ti parlerò di una musica perduta della neve che volteggia la notte in fanciullo stupore e di un palpito di poesia quando il mare dall'approdo t'allontana e tutto va alla deriva della nostalgia.
Ti parlerò di sogni andati di ricordi che narrano d'altri tempi e di visi divenuti sospiro d'ombra ridestati alla fiamma del camino
quando a sera soffia la tramontana e vedo la tenerezza di due sguardi cuccioli consolare pensieri d'inchiostro e starmi devotamente vicino.
Ti parlerò di una solitudine gemella a te che ascolti l'empito del mio cuore da lontano quando alla stazione di Santa Maria Novella m'illuminerò dell'autunno caldo del tuo sorriso e sentirò di non aver atteso invano.
Id: 35136 Data: 24/11/2015 18:39:21
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Ero soltanto una bambina
Sono tornata scalza e ferita oltre la tormenta dei ricordi a visitare le tue immemori ore.
Eri Medea la terribile sguardo di ghiaccio e cuore di piombo bastione inespugnabile d'odio e furore.
Ero soltanto una bambina indifesa ed innocente che implorava il tuo amore.
Ed ora anima vinta e piegata sul baratro della fine mi guardi assente.
Io ti tendo la mano placata e libera e t'accarezzo madre oltre il filo spinato del dolore.
Id: 35095 Data: 22/11/2015 16:20:05
*
Il colore dellinferno
L'orrore ha tinto di calce queste mura.
Nel silenzio abissale i corridoi trasudano ancora le urla di angoscia e paura.
Sarà forse il bianco il colore dell'inferno, nel cortile di un giardino in abbandono senza sole dov'è sempre inverno.
E povere anime, sbriciolate su una panchina. Lo sguardo assente cerca ancora il sorriso di una stagione bambina.
Recluse, segregate, violate, senza più ricordi né passato... La triste nenia del manicomio dimenticato.
Id: 34975 Data: 13/11/2015 20:04:53
*
Stato di grazia
Dimmi che alla fine della tenebra sboccerà l'aurora. Al termine dell'esilio oltre le nebbie di un nulla quotidiano ed un cammino nel limbo bianco dimmi se ti rivedrò ancora.
Dimmi se alla fine della tempesta troverò protesa dolce e paterna la tua mano.
Dimmi che ci sarà il mare del tuo sorriso ad accarezzare il mio viso stanco. E che questa vita non mi ferirà più ogni giorno come una lancia nel fianco.
Dimmi se m'accoglierà una festa di sole nell'azzurro che bacia i campanili, mentre ginestre, querce e ulivi danzano sereni senza smarrimento. E fra le tue braccia quando risuonano le cantilene dei cortili negli autunni sull'Appennino tornerò bambina e affiderò di nuovo l'aquilone dei miei sogni al vento.
Id: 34926 Data: 10/11/2015 19:47:33
*
Una rosa rossa languente
Eccomi qui all'ombra del cipresso in fondo al viale silenzioso.
T'ho portato un fiore per il tuo compleanno una rosa rossa languente a ricordare la tua giovane vita ghermita in un'alba di pioggia dolente.
Cinica la vita crudele l'inganno e intanto passa in un sospiro l'autunno torna la neve e un nuovo anno giunge tra fiori di brina in solitario affanno.
Mentre dalla foto mi segue in una carezza il tuo sorriso perduto nella mia nostalgia bambina poso sulla lapide una lacrima insieme ad una preghiera in un empito di perenne amore e con la rosa ti lascio, padre, ciò che resta del mio cuore.
Id: 34901 Data: 08/11/2015 15:27:05
*
La mia sera
La mia sera splende nel rosso incanto dei tramonti di Toscana e non teme l'inverno poiché affida il canto alla tramontana.
La mia sera é sposa delle valli. Incede col respiro d'argento degli uliveti d'Umbria e quando giunge nel ricordo reca carezze d'ombra.
La mia sera veste i colori della nostalgia di un commiato lungo un binario alla stazione quando la tua mano cerca la mia.
La mia sera sussurra negli empiti cari al cuore quando vanno per il viale i miei passi solitari e ripenso al saluto di cipressi e querce al vento e rivedo noi macchia d'amore sorridere sullo sfondo dei colli fiorentini accesi nell'autunnale rossore.
Id: 34892 Data: 07/11/2015 20:12:18
*
E così tornerò
Farò ritorno in un mattino di neve quando l'Appennino sembra un presepe alle porte del giorno assopito in un sonno lieve.
Dolce mi sorriderà nel canto rinascimentale la contrada e dall'erta strada d' esilio l'ultima pietra bacerò nel sapore di una lacrima di sale che versò Cassandra per la sua perduta Ilio.
M'accoglierà Firenze nel grido di campane in una festa di colore. Il Duomo rintoccherà l'ora e tu mi prenderai per mano nel sogno che non dilegua ma dispiega al volo le ali ancora.
E così tornerò nel respiro solitario al termine di un confino greve di rimpianto, gelo e ghiaccio.
Sarà un sorriso lontano dal fondo del binario nella prima luce del mattino a recare primavera al mio stanco viso e troverò tregua, amore, nel tuo abbraccio.
Id: 34883 Data: 06/11/2015 19:51:34
*
Il canto del cigno
Finì la tua vita in una notte di terrore senza una preghiera né una gesto d'amore.
Venne spezzata nella tenebra della ragione da una squadraccia fascista con cieco furore.
L'alba pianse disperata madre pietosa in lacrime di rugiada la scomparsa di un figlio morto senza un segno di croce né la carezza di un giglio.
Si fermò il cammino ma restarono l'orma e la tua voce sola in poesia, film e scritti corsari a portar luce su anni oscuri di stragi infinitamente amari.
Perchè il Poeta anche se gli si tarpano le ali col pensiero e l'opera Libero nel vento vola.
Ricordando Pier Paolo Pasolini.
Id: 34832 Data: 02/11/2015 10:50:55
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Non ci sei che Tu
T'incontrai al termine di un naufragio dopo che la burrasca la mia chiglia ed ogni illusione aveva infranto.
Ti conobbi tra il sapore della salsedine l'urlo del tifone la sferza delle onde ed il gusto amaro del pianto.
Ti trovai nell'ora più buia smarrita la stella polare quando incombe la solitudine e crolla l'ultima certezza.
Fu la vita, il soffio benevolo del maestrale o forse il Fato a mitigare nella carezza del tuo sguardo l'abisso d'oceano della mia tristezza.
La dolcezza del sentimento sulle ali della poesia si libera nell'armonia del vento.
Non è peccato lo sappiamo entrambi amare il faro che mi ha salvato. Non è scandalo il desiderio che la tua mano stringa per sempre la mia.
Ed ora ripreso il mare con bianche vele dispiegate in un sogno d'amore sospinti dalla brezza navighiamo insieme verso l'orizzonte blu.
Oltre il respiro del fiocco al vento ci sorprende ancora il cuore tra il canto della marea... Nel mio destino non ci sei che Tu.
Id: 34781 Data: 27/10/2015 19:20:41
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Dove il tempo si è fermato
Ho camminato verso la torre antica dove la notte nell'ora più fragile e sola ad una lacrima d'amore è rimasta sospesa. Ho dipinto un sogno nei tremuli riflessi del ricordo fragrante di rugiada e di passi sul selciato.
Sono tornata all'alba nel paese sull'Appennino ancora addormentato e lungo il viale di querce verso San Martino nell'oro di un autunno senza resa ho ascoltato il vento che tra i rami mi narra di un amore perduto e mai dimenticato.
Mi sono fermata al limitare del bosco d'aceri nel palpito di nostalgia ammantato oggi come ieri lungo la valle dell'assenza sul sentiero del faggio assopito. Oltre le nebbie del Lete il mio cuore ancora sente la tua presenza in un sospiro d'autunno incantato nel regno d'ombra dove il tempo si è fermato.
Id: 34745 Data: 24/10/2015 15:33:56
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Nel volo dellamore
Tra le pagine bianche e quelle nere ai margini del giorno nella musica perduta di antiche sere
fra i respiri d'autunno che segna d'oro e scarlatto il cammino del ritorno
nell'abbraccio del ricordo tra i campi stellati di un sogno ti cerco, mia stella,
e nel volo dell'amore ti agogno.
Id: 34674 Data: 19/10/2015 20:23:38
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Prima dellaurora
Ti alzavi presto anche la domenica mattina prima dell'aurora. Nei miei ricordi destati dall'aria ottobrina il tuo sorriso m'illumina ancora.
Dalla finestra, lo scenario delle dolci, umbre colline ancora immerse nella notte blu. Ecco che dopo tanti anni al ricordo teneramente t'affacci tu.
Ancora incerto il giorno ed in cucina eri già affaccendata, il ciocco nel camino accendevi ed iniziavi laboriosa e serena la giornata.
Uno sguardo azzurro che scaldava il mio cuore di bambina. Quando la memoria parla in un sussurro sono al tuo fianco nella grande cucina.
Profumava la casa delle delizie che cuocevano in forno. E gentili le tue parole carezze materne al cuore smarrito rondini di una perduta stagione fanno ritorno.
Un vento di tempesta, troppo presto, inclemente ti portò via nel fiore degli anni. In un bocciolo di nostalgia questo nell'anima mi resta il ricordo indelebile di te, mia cara zia.
Id: 34659 Data: 18/10/2015 15:13:02
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Nostalgia fiorentina
Torneremo ancora tra la pioggia d'autunno un mattino ed il viale di pini verso il Piazzale* ci infonderà quiete ed armonia nell'abbraccio fiorentino.
Torneremo poi per quella via verso la spiritualità senza tempo di Santa Croce ed il francescano convento dove di Dio udimmo la voce nell'emozione di un coro in polifonia.
Torneremo quindi liberi dal tormento per i colli di Firenze sorridenti in una danza di ulivi e cipressi nella carezza del vento. La felicità sarà al nostro fianco almeno per un momento.
Torneremo infine a Siena tra le vie del centro in un dedalo di storia e nei nostri occhi, amore, quando la tenerezza ci porterà in volo senza più la zavorra della pena il dolore sarà soltanto ombra e memoria.
*Il Piazzale Michelangelo a Firenze.
Id: 34647 Data: 17/10/2015 10:32:12
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Respiro destate nel cuore
L'ultima lacrima del giorno tinge di fulgido colore il tramonto e soffonde di malinconia i miei pensieri. Struggente l'autunno ha compiuto il suo ritorno.
Giunge la sera con passo di rugiada mentre mi attardo nella selva dei ricordi prima che la notte cada e l'oggi scompaia sui binari di ieri.
Lontano oltre il sospiro della distanza portami con te sui nostri sentieri là, nella festa di colore sull'altopiano.
Riscaldami alla luce dolce del tuo sguardo d'autunno che da me farà ritorno perchè sola tremo in una vita di trincea e assalto
quando mi accorgo d'aver soltanto te, poeta, mio respiro d'estate nel cuore mentre un inverno interminabile senza requie né scampo m'incombe intorno.
Id: 34621 Data: 16/10/2015 18:36:37
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Sera dautunno
Volge la sera nell'atmosfera ovattata, senza fretta. Un silenzio di memorie avvolge la casa, mentre l'orologio alla parete ticchetta.
Mentre il lago scompare nella foschia, cala una pioggia leggera che sui tetti picchietta. Ed il cuore vola... Dimmi anche tu stasera sei perso in un labirinto di malinconia?
Ti ricordi nel nostro autunno quella sera? Il temporale ci sorprese sul Colle dell'Incontro.
Il portico del convento ci offrì gentile riparo mentre i cipressi e le querce si piegavano al vento in un turbine di foglie.
E Firenze dalla piana scompariva laggiù nell' aria abbrunata, lontano. Ora è la nostalgia a prendermi per mano e torna al tuo fianco pian piano per non lasciarti più.
Dolce la casa in collina, celata dal bosco assopito nell'oro e nel rosso colore ci accolse e ristorò al fuoco scoppiettante del camino.
Incuranti del tempo che fa razzìa, nello scorcio indimenticabile di un autunno fiorentino, la tua mano, Poeta, stringe ancora la mia.
Id: 34593 Data: 13/10/2015 15:17:31
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E così me ne andrò
E così me ne andrò nel turbine di foglie d'autunno libera nel vento e sentirò la dolcezza della vita accarezzarmi per un momento prima che volga la sera.
E così me andrò colorando di rugiada il sogno e di nostalgia il selciato ricordando un tempo ramingo perduto ed amato.
E così me ne andrò nella neve un mattino felice il mio sguardo il passo lieve di un bambino in un diadema di colline sognerà di averti vicino.
E così me ne andrò in solitudine nel silenzio di parole alle prime luci dell'alba sui sentieri del fiordaliso dove nasce il sole.
E così me ne andrò oltre la valle assorta nell'autunnale rossore e senza voltarmi indietro proseguirò cercando il tuo sorriso che mi attende alla sorgente dell'amore.
Id: 34549 Data: 09/10/2015 21:12:23
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Abbracciami
Abbracciami quando l'autunno colora di malinconia la sera e l'aria nel silenzio freme soltanto del volo di una capinera.
Abbracciami in questa terra di confine quando la notte fra gelo, disincanto e ghiaccio cede il posto livido al mattino nei fiori amari della solitudine.
Abbracciami quando il vivere quotidiano toglie le parole e lascia il cuore muto sospeso al drappeggio degli ultimi raggi di sole tra i vicoli di un tempo perduto.
Abbracciami quando il mio sorriso dissolve malinconico ed il passo diventa stanco. Il tuo sguardo sarà per me carezza d'autunno canto di una cascata respiro di colore bacio rigenerante d'elegia.
Abbracciami lassù sull'erta di Fiesole in una primavera di speranza sbocciata nel sorriso senza ombra della terra di Toscana quando la nostalgia mi prende per mano e mi porta al tuo fianco al valico di un'estate d'amore lontana.
Id: 34529 Data: 08/10/2015 15:16:20
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Narrami ancora, poeta
Narrami ancora, poeta, di un tempo bambino quando la memoria ha carezze di seta e quel miraggio sembra vicino.
Dimmi delle corse fanciulle la domenica dai viottoli verso il sagrato dove nel mondo ragazzino della fantasia vi era tutto il desiderato.
Raccontami della tua Barberino, quando la neve si posava soffice fra i palpiti di un sogno lieve nell'incanto senza fine dell'Appennino.
Ed il Natale, allora era gran festa, con la famiglia riunita attorno alla tavola imbandita che al lume della nostalgia nel cuore ancora resta.
Ora che ricordiamo una stagione svanita quanta malinconia! E di quell'età lontana perduti la nitidezza e lo splendore non resta che un sogno mai dimenticato fra struggente ricordo e languore.
Possa esserci di conforto la poesia nella luce dell'amore.
Id: 34497 Data: 04/10/2015 11:16:00
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Torna lincanto
Vive il sogno nel sorriso bambino lungo le strade di cipressi e querce all'ombra degli ulivi che portano sull'Appennino.
Resta l'orma nel cuore dei passi di un tempo amato che non dimentica l'antico cammino quando la nostalgia dispiega al vento lo stendardo dal fiammeggiante colore.
Torna l'incanto nel fiorire fra i ricordi del biancospino e la sera ritrova il canto perduto quando siamo insieme nella dolcezza d'autunno fra le colline di un paesaggio fiorentino.
Id: 34491 Data: 03/10/2015 14:41:03
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Quel che resta di me
Quel che resta di me profuma di rugiada alle porte del giorno quando l'alba disegna piano un sogno lungo la strada del ritorno.
Quel che resta di me è scritto nel mio silenzio nelle chiome in abbandono del glicine quando la memoria ferisce amara come l'assenzio tra i passi malinconici dell'inverno che viene.
Quel che resta di me rimane nel cuore inciso quando sei lontano e nell' empito della nostalgia ti sento accanto come il bacio del primo sole sul mio viso.
Quel che resta di me lo leggi nello sguardo o nell'ombra solitaria del mio sorriso quando l'autunno lancia l'ultimo dardo ed il ricordo si perde
lungo il crinale del Monte Vettore in cerca di noi e dell'estate sui sentieri dell'altopiano tra la messe d'amore nella carezza del vento al fiordaliso.
Id: 34483 Data: 02/10/2015 15:54:13
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Pensiero a sera
Dimmi dove vanno i tuoi passi questa sera, oltre la valle d'ulivi quale la meta.
Forse risali le radiose colline in un dolce ricamo di declivi verso l'Impruneta e ti soffermi alla cattedrale?
Dimmi perchè a sera mi coglie l'ombra di una malinconia autunnale in un volo di pensieri che vanno via lontano e tornano al tuo fianco sugli amati sentieri.
Sarà forse la nostalgia di te, di Firenze e dell'incanto di Toscana a prendermi per mano e a rendere soave nel respiro dei ricordi persino la tramontana.
E quando l'autunno distende sulle tosche colline il suo rossore nel frullo d'ali della ghiandaia nello stormire degli ulivi al vento sentimi a te vicina almeno per un momento e sii certo del mio amore.
Id: 34454 Data: 30/09/2015 16:21:51
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Domenica dautunno sullAppennino
Era l'autunno fragrante di rugiada a colorare nei caldi colori dell'infanzia una mattina.
E' la nostalgia dai passi alati a riportare il cuore in un sospiro sull'Appennino vincendo ogni distanza con gioia bambina.
Si svegliava il paese nel grido delle campane a chiamarsi in lontananza da colle a colle nella quiete ottobrina con voce d'argento.
E dalle alture ombreggiate di cipressi e querce alla valle lungo la passeggiata verso il convento stormivano nella carezza dei ricordi gli ulivi al vento.
Si perdeva lo sguardo nel panorama d'infinita dolcezza nel turbine di foglie gialle.
Se chiudo gli occhi rivedo tutto in un momento oltre le nebbie del tempo dai bastioni inespugnabili della tristezza.
Profumava l'aria del pane appena sfornato e sbuffava allegro un comignolo. Tra le vie del borgo la quiete era scandita dai passi carichi di ricordi di un'anziana sul selciato.
Troppe stagioni ormai sono trascorse ed il camino dell'antica casa giace spento,ormai in abbandono. Chi l'abitava ora riposa in cima al colle in un silenzio di preghiera confortato.
Ma nel volo della memoria quel tempo fanciullo in un incanto senza ombra è ridestato.
Lo specchio della solitudine riverbera nell'empito tutto ciò che ho amato e riflette in un sorriso lontano la bambina di allora rimasta sui radiosi sentieri dell'Appennino e la donna che ricorda ancora come fosse ieri nella nostalgia autunnale di un mattino.
Id: 34422 Data: 27/09/2015 14:48:19
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Oggi come allora
Avrei voluto fermarmi con te nell'incanto senza tempo della Terra di Toscana, quando profumano di legna arsa nella dolcezza d'autunno le vie arroccate sui colli della contrada.
Avrei voluto respirare l'aria soave di un nuovo giorno cogliendo per te soltanto un sogno bambino e bagnarmi di rugiada lungo il sentiero del ritorno tra i petali agresti di un mattino.
Avrei voluto camminare al tuo fianco fin dall'aurora verso le luci del casale ma il mio sorriso triste si è perso nell'azzurro del tuo sguardo al canto della tramontana.
E quando la nostalgia a sera mi chiama con struggenti, irresistibili rintocchi tingendo nella porpora d'autunno i miei ricordi mi rifugio tra le stagioni vissute insieme nella valle della memoria per dirti che ti amo oggi come allora.
Id: 34402 Data: 25/09/2015 20:29:58
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Ombra damore
Si perde nella notte del mio rimpianto l'alba gelida tra la pioggia quando nella folgore te ne andasti via.
Nel silenzio della grande dimora scandito soltanto dalla pendola della memoria ombra d'amore ti rivedo ancora.
Mite il sorriso, malinconico lo sguardo, specchio del mio, profonda e calda come l'autunno la voce che nelle sere d'inverno mi rischiara più dell'aurora.
E quando vanno tristi e pensosi i miei passi lungo il viale che il vento colora di porpora ti incontro in solitudine al crocevia, quando il ricordo di una tenerezza perduta mi prende per mano e della nostalgia segreta, struggente e dolcissima rintocca l'ora.
Id: 34372 Data: 22/09/2015 18:42:06
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Serata in Chianti
Ricordi la dolcezza di quell'autunno nella pioggia leggera per la via? La strada si perdeva tra filari di cipressi in un ricamo all'orizzonte fra i casolari.
I colli fiorentini s'accendevano di luci nella sera ed ottobre stendeva caldi colori in un'agreste elegia dai contorni nitidi e chiari.
Ci trovammo poi per caso nell' incanto senza fine del Chianti tra contrade, vigneti e la musica di fiere itineranti.
Nell'antica piazza, forse era Greve, all'ombra della torre ci accolse ridente una trattoria.
Luci ardenti, chiacchiere in compagnia, visi gioviali; s'illumina il cuore al ricordo lieve... Era assente solo la malinconia!
La tovaglia di lino ci attendeva in un candore niveo di festa. Un bouquet di viole posato al centrotavola nella fragranza di cose perdute vivo alla memoria resta.
Pappardelle al ragù di cinghiale soffici e fumanti, chianina arrostita su rami di ginepro furono accolte con un applauso da tutti gli astanti in un'atmosfera di gioia generale.
E poi musica, canti, cori in compagnia e una selva di calici rubino di ottimo Chianti... Quella sera, la tua mano nella mia, alla tristezza fu dato il foglio di via.
Id: 34347 Data: 20/09/2015 15:26:40
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Un amore profondo come il mare
Sognerò all'orizzonte la radiosa vela del ritorno quando la malinconia al cuore mio s' affaccia e a uno sguardo lontano anela nell' intreccio dei binari come un faro a cui approdare.
Aspetterò nell' uliveto della mia nostalgia che passi l' inverno nel canto della tramontana mentre la neve dei ricordi sul fare del giorno tornerà la mia solitudine ad imbiancare.
Attenderò che la tua mano stringa di nuovo la mia sull' erta di Fiesole nel gioco d'autunno dai caldi colori che infiamma i colli di Toscana tra luci ed ombre di un amore profondo come il mare.
Id: 34329 Data: 18/09/2015 21:19:18
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Raccontami una storia
Raccontami una storia sulla Terra di Toscana quando giunge l'inverno e sul lago ci si sente ancora più soli nella sferza della tramontana.
Narrami di un tempo ridente e menestrello fragrante di ulivi all' ombra delle querce e di rondini dai festosi voli nel verde rigoglioso del Mugello.
Parlami del bagliore fugace di primavera della giovinezza quando scende la sera e la fiamma di una stagione che ora è solo nostalgia si consuma nella tristezza.
Sussurrami l'incanto fra i colli di un mattino nella pioggia d'autunno per la fiorentina via quando l'amore incrocerà ancora il nostro cammino.
Id: 34307 Data: 16/09/2015 18:21:14
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Piove
Piove. E si stempera la malinconia sul lago in un tempo senza colore dal contorno sfumato nella tristezza vago.
Piove ed il paese nel mattino riprende piano la giornata mentre vanno solitari i passi sul selciato.
Piove ed un treno alla stazione di frontiera attende al binario nella foschia dimenticato.
Piove ed un pensiero all'orizzonte via è volato senza dolore prima che giunga la sera.
Piove, ma il cuore ritrova il cammino sul sentiero dei ricordi e si desta nella luce con stupore bambino quando la nostalgia si veste di rugiada e di sole nell'incanto dell'Appennino.
Id: 34257 Data: 13/09/2015 11:30:44
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Treno di notte
Treno che nella notte solitario vai, dimmi dove finisce il tuo viaggio: nel canto del mare o nel silenzio dei nevai?
Tu che conosci la mia storia fermati un istante, treno amico, alla stazione della memoria e ascolta d'altri tempi il racconto antico.
Dimmi qual è la tua destinazione: nel paese dei sogni o nella landa sconfinata d'amarezza che anche tu, compagno silente, sai.
Dimmi. Da questa terra di nessuno lungo i binari radiosi di speranza del domani esule nella notte me ne andrò mai?
Id: 34238 Data: 11/09/2015 14:40:53
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Ricordo dautunno
Lieve l'andare raminghi i pensieri torna l'autunno sugli amati sentieri.
Ascolta il canto oggi come ieri con cuore bambino e ripercorri l'itinerario di un tempo andato all'ombra scarlatta degli aceri.
Sarà settembre nei colori fiammeggianti della sua fine sulle ali della memoria a dissolvere le nubi della solitudine.
Erano passi fragranti di fiaba, sogni e rugiada ed un sole senza resa baciava il cammino sulla nostra strada.
E quando alla nostalgia resto sospesa ritrovo la via perduta nel bosco di querce verso l'antica contrada.
Era un ottobre dai giorni d'oro. Andavano sincroni i nostri passi prima che le rondini volassero via e tu con loro.
E ti rivedo, ombra palpitante della mia nostalgia, nel ricamo dei ricordi fra i boschi oggi come allora e nella luce del tuo sorriso mi rifugio, padre, quando il rimpianto di te bussa alla mia porta con struggente tocco ancora nella quaresima senza fine di giorni tristi e foschi.
Sono rimasta sola sul vecchio sentiero e la malinconia, in un turbine di foglie senza più dimora, dipinge la mia sera mentre la campana rintocca con argenteo suono mi sembra come allora d'averti accanto.
Ti sia carezza il soffio di una preghiera tra petali di ricordi e la dolcezza, per te soltanto, padre buono del mio canto.
Id: 34211 Data: 09/09/2015 19:51:39
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Colli fiorentini
Ti cerco nel mio niente quotidiano. Mi perdo nella dolcezza del tuo autunno quando trema nel freddo esule d'ogni giorno la mia mano.
Ti sento come il sole quando il mare in silenzio alla deriva dei ricordi sospinge il cuore dall'abisso del tormento a ricordare.
Ti sogno come il bacio dell'estate nel saluto fremente di nostalgia di ulivi e cipressi al vento che si perde con lo sguardo all'orizzonte.
Ti rivedo nell'armonia senza pari dei colli fiorentini accarezzati dal sole d'indimenticabili giornate e nel respiro di un momento ti abbraccio nella luce dell'amore a San Miniato al Monte dalle sublimi scalinate.
Id: 34199 Data: 08/09/2015 14:05:02
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Stella polare
Lo sai anche tu quanto sia difficile le vele ancora dispiegare e riprendere il mare se alla deriva si è finiti a naufragare.
Nel cuore arde la lanterna della speranza e tra il beccheggio della sartìa, a siderale distanza, sento la tua presenza mentre la sera colora il ponente di nostalgia.
In una vita che è disincanto ed assenza, quando il vento di tempesta sibila e incombe minaccioso all'orizzonte il fortunale a te lo sguardo volgo, tornando a sognare.
E mi ritrovo in volo, nel radioso approdo di un sorriso, al porto sicuro del tuo abbraccio, mia stella polare.
Id: 34184 Data: 07/09/2015 15:26:39
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Mare amaro
Dimmi perchè, Signore, la tua voce tace mentre fluttuano frementi tra le onde inermi alla deriva quelle anime senza pace.
Dimmi perchè, Signore della vita e della morte, sulla rotta dei tormenti l'urlo della burrasca ghermisce sempre chi è prostrato e tanto crudele ed arcigna sia la sorte con i bambini senza più sorriso nell'abisso ora dormienti.
Dimmi perchè di questa tragica notte non si scorge una lacrima d'alba all'orizzonte, mentre al timone veleggia feroce e infernale Caronte.
Dimmi perchè la marea si alza, ruggisce e senza sosta si frange mentre l'ultimo disperato la morte di un bambino piange.
Dimmi perchè, Padre, il fortunale non si acquieta per quei figli ormai muti, senza più nome, né respiro, che sognavano un viaggio verso ben altra meta.
Id: 34155 Data: 04/09/2015 20:19:27
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Mi manca il sole
Mi manca il sole del tuo sorriso dolce e buono mentre mi accompagna la pioggia per la via ed il ricordo di te torna come una cascata dal rigenerante suono.
Mi manca l'aurora delle tue parole e l'immagine di te nel cuore è orma che m'illumina di luce. Nel silenzio della mia sera sento ancora la tua voce.
Mi manca quel ritorno e la lanterna accesa al casale brilla nella notte della mia nostalgia fra i sentieri sul crinale.
Mi manca il tempo di un sogno trascorso insieme nel saluto festoso degli ulivi al vento là sui Monti Sibillini ed attendo una nuova stagione come il seme di grano la primavera.
Ora vorrei l'autunno del tuo abbraccio a dar colore vivo e respiro ai miei mattini per ritrovar l'estate ed un rifugio in una vita che è tormento, trincea, gelo e ghiaccio.
Id: 34137 Data: 03/09/2015 12:59:00
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Avremo ancora silenzi dellautunno
Avremo ancora i silenzi dell' autunno e sogni che ci attendono nel volo di foglie lungo i sentieri scarlatti del crinale.
Quando le lancette andranno a ritroso alla lanterna tremula della memoria ci conforterà la tacita compagnia a sera di una solitudine abissale.
Avremo il tempo dell'inverno da ingannare in racconti e confidenze. In un sospiro la nostalgia e ricordi sfavillanti saranno con noi alla luce del camino.
Avremo l'emozione nello sguardo sulle note di una musica lontana ed un abbraccio ritrovato in un empito colmerà le assenze.
Avremo un sorriso bambino e speranze in bocciolo in passi fra la neve nella bellezza fiabesca di un mattino nella dolcezza malinconica delle sere.
Dispiegheremo le ali della poesia e bianche vele d'illusione nell'incanto del vento che accarezza sogni e stagioni prima che il nostro cammino dilegui inesorabile in cenere.
Id: 34127 Data: 02/09/2015 14:56:51
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Settembre
Si frange l'onda senza tregua azzurra e sola. Una vela all'orizzonte dilegua ed il pensiero si libera e vola.
Tramonterà l'ultimo sole d'estate in un crepuscolo amaro di memoria e malinconia.
A gran distanza sincroni ai miei i tuoi passi vanno incontro alle colline nella luce soffusa di fiorentina bellezza della via.
Un tappeto di foglie d'oro e cremisi lungo il viale del lago accenderà lo sguardo della solitudine dai mille, anonimi visi.
Sbiadirà anche il palpito del rosso vivo d'autunno tra la mestizia e la foschia.
Giunge settembre a vendemmiare ricordi con dolce malìa. Resteremo soli nella pioggia sul selciato a bagnarci di rimpianto ed elegia.
Caro poeta, leviamo in alto i calici al tempo andato e lunga vita a tutto ciò che vorremmo sia... Inebriamoci di sogni e nostalgia!
Id: 34101 Data: 30/08/2015 17:02:50
*
Lombra della nostalgia
Avrei voluto dipingere la quiete serena di quando ti osservo scrivere e la sera alla balaustra della nostalgia indugia a scendere.
Avrei voluto non farti partire e fermare l'amore per sempre rendendo eterna la bellezza di un momento.
Avrei voluto in un sospiro guardare i tuoi occhi profondi e premurosi e dimenticare il labirinto del tormento.
Avrei voluto che l'estate ci rapisse là, sull'altopiano e in un sussurro di fiordalisi e genziane sui sentieri varcati mano nella mano perdersi insieme nel vento.
Id: 34076 Data: 28/08/2015 13:34:24
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Abbraccio dautunno
Dimmi dove s'è smarrito quel sogno bambino che correva lungo le colline fra gli ulivi d'argento e riposava nel sorriso ombroso del biancospino.
Dimmi perchè si vive di solitudine, assenza e nostalgia ed i ricordi rischiarano l'anima in una miriade di lucciole, nella cantilena di antiche storie narrate alla fiamma sfavillante del camino.
Dimmi come mai ho smarrito la via e in un respiro tutto ciò che amo, ormai perdutamente lontano, alla luce balenante fra i ricordi del tuo sorriso mi è vicino e mi prende per mano.
Dimmi se ti riabbraccerò nella dolcezza d'autunno che colora di scarlatto incanto i colli di Toscana, alla prime luci di un mattino sul lungarno baciato dal sole mentre di nostalgia ardo e mi perdo nella tramontana.
Dimmi, mio poeta, se troverò parole radiose di speranza come l'Appennino per noi che celiamo una lacrima nello sguardo e nel cuore un sorriso bambino.
Id: 34075 Data: 28/08/2015 13:26:48
*
Commiato
Te ne vai con l'estate in un raggio di sole e nubi scure incappucciano il Monte Lema per un commiato senza parole.
Te ne vai assorto e malinconico nel mattino per la via verso Firenze e vuota senza di te è la mia mano in un crescendo di nostalgia.
Te ne vai nell'occhieggiare del rosso fanale e dintorno scende mesta una nebbia autunnale lontano dai tuoi occhi cari.
Te ne vai nella pioggia leggera mentre ti segue il mio pensiero in un intreccio di ricordi lungo i binari e per il cuore è già sera.
Id: 34034 Data: 24/08/2015 12:57:27
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I miei fantasmi
Tornano da me a notte fonda i miei fantasmi nell'ora più fragile e sola quando la nostalgia diviene profonda e la memoria, in un'alta marea di ricordi, sospinge il cuore alla deriva, sempre più lontano.
Il lume di candela il loro viso disvela. Hanno la purezza di un volto bambino e l'aria stanca di un viandante. Protendono in saluto aperta e gentile la mano che chiede un pezzo di pane ed un sorso di rosso vino.
Sono senza voce i miei fantasmi, mesto il sorriso e tristi gli occhi siedono alla vuota mia tavola e nell' eloquenza tacita dello sguardo mi ricordano del tempo andato.
Ma presto si fa l'alba con lievi rintocchi e poco dopo giunge il giorno. Il sole scocca il primo infuocato dardo. Senza parole dai miei cari fantasmi è il commiato; devono riprendere solitari la via...
Ed ogni notte quando la torre rintocca attendo insonne il loro ritorno; brindiamo insieme ad un tempo che ora è soltanto nostalgia ed in silenzio ci facciamo compagnia.
Id: 34021 Data: 22/08/2015 21:28:50
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Un giorno sullaltopiano
Immagina un giorno in cui l'azzurro si fonda col verde, in un angolo di paradiso in terra dove il cuore ferito si rifugia e non si perde.
Pensa ad una stagione che nella memoria erra in cui le rondini facciano ritorno in un intreccio di voli e l'emozione trionfi in lirici assoli.
Ricorda un luogo dove splende il sole in un cielo terso dove trovi quanto di più caro credevi d'aver perso.
Vieni con me lassù sull'altopiano ai laghi che riflettono le nuvole ed i sogni corrono liberi nel vento verso l'orizzonte come cavalli bradi lontano.
Dedicata a Lorenzo
Id: 34006 Data: 21/08/2015 16:50:05
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Unestate di luce
Il tramonto dissolve piano mentre l'onda del lago lambisce in un gioco d'ombra la chioma di un salice.
Freddi i colori si stemperano nella tavolozza della mia malinconia.
E quando con passo solitario incrocio la nostalgia al valico della sera il pensiero vola via nel canto del vento.
Ed il cuore torna là sull'Appennino dove l'emozione si perde fra mille ulivi d' argento ritrovando la voce e si sublima in un'estate di luce.
Id: 33991 Data: 19/08/2015 22:19:04
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Notte fonda
L'ombra torna nel refolo amaro di un nuovo autunno che i boschi indora. La memoria lascia indelebile l'orma.
Ed il ricordo nell'ora più fragile e sola mi travolge con irresistibile onda,
quando cerco la prima luce dell'aurora e mi accorgo che è ancora notte fonda.
Id: 33971 Data: 18/08/2015 12:18:08
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Volo di memoria
Albeggia la notte più gelida ed oscura quando la mente approda alla riva nel sole di una memoria lieta e sicura.
Scoppietta allegro il ciocco nel camino ed arde la fiamma nel focolare in un luogo dove il cuore grato e felice si appresta a ritornare col passo sognante di bambino.
Splende una luce nel casale e dintorno è notte fonda, una tela blu sull' agreste incanto.
Svetta alto e severo il cipresso là sul crinale, nella quiete della collina, mentre la luna la campagna d'argento inonda nel rigore invernale.
Il vento senza posa scompiglia i rami che ticchettano alla finestra in un ricamo di brina ed il silenzio diviene canto.
Tornerà la primavera nella pace agreste del casale fra la cascata d'oro della ginestra ed il profumo di rovere delle botti in cantina.
Ora il cuore quieto riposa mentre il ricordo balugina nella notte e la memoria vola somma dalle ceneri del rimpianto.
Id: 33953 Data: 15/08/2015 19:45:13
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Quando tornano i miei passi
Sono rimasti lassù sull'altopiano i sogni e la gioia sui sentieri di sole assopiti nel biancore dei sassi.
E' rimasta l'ultima mano da giocare in una finale con la sorte e carte consunte dal disincanto rischiando gli assi.
E' rimasta la nostalgia nella pioggia triste del lago un giorno d'agosto quando tornano i miei passi.
Id: 33946 Data: 14/08/2015 21:14:11
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Ritorno al casale
Vieni con me all'antico casale che ci attende in cima all' erta e si staglia pietra su pietra, proteso in elegiaca carezza a sfiorare il crinale.
Quando la nostalgia sul far della sera scoccherà un ricordo dall'argentea faretra, sarà dolce far ritorno.
Là, in terra d'Umbria, dove il cuore, libero dall'amarezza, non conosce abbandono, né ombra.
Vola via con me dalla cenere esule, quando la vita diviene dolore ed il cammino si perde tra la nebbia della tristezza.
Vieni, alle pendici dell'Appennino, sulle ali dello storno, alle sorgenti del colore dove nasce il sole.
Torneremo insieme sui sentieri dell'amore a cogliere i grappoli, fragranti di speranza, tra la rugiada nella luce di un nuovo giorno.
Id: 33925 Data: 12/08/2015 17:33:45
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Dove lamore in silenzio disegna i sentieri
Una tela verdeazzurra sfavillava nel soffio del vento, la memoria a distanza siderale quando cala solitaria la sera al cuore sussurra.
Era un andare libero e bambino il respiro della gioia sbocciato fra le genziane là sull' Appennino.
Un digradare radioso di cime, in superbo diadema, si perdeva allo sguardo lontano e la felicità era con noi prendendoci per mano.
Lasciammo le parole e le amarezze di ieri alle pendici del Monte Vettore, nel volo di porpora dell'upupa fra le rocce dove l' amore in silenzio disegna i sentieri nel sole.
Id: 33924 Data: 12/08/2015 17:28:23
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Terra d ombra
Dolce si perde lo sguardo e vaga il pensiero sui Monti Sibillini.
Azzurri i panorami, in una corona di vette che s'innalzano senza fine, assopiti nell' oro del sole, nella carezza del vento, superbi gli orizzonti che in un empito sembrano sempre più vicini.
E qui, in un coro di cicale, il cuore torna bambino verso la contrada antica sul colle arroccata, al casale in abbandono dei Lari.
E qui, in un fremito di ulivi al vento, ritrovo l' abbraccio struggente dei ricordi, l'ombra amata e perduta dei miei cari.
Id: 33905 Data: 10/08/2015 15:38:13
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Non ti ho detto mai
Non ti ho detto quanto mi manchi quando al sole che tramonta volgo gli occhi stanchi.
Non ti ho detto quanto ti sono grata e che l' anima mia ferita grazie a te è rinata in una nuova alba di vita.
Non ti ho detto della solitudine dei miei giorni nel profumo di glicine guardando i binari attendendo che ritorni.
Non ti ho detto quanto sei importante ed il sorriso tuo al cuore in un battito ho stretto.
Non ti ho detto che sento a distanza ogni pensiero e lego al tuo ogni mio respiro, quando sincroni a distanza vanno a sera i nostri passi nella nostalgia sul sentiero.
Non ti ho detto, ma tu, poeta, nel mio silenzio leggi, immagini e sai... Ed è per questo che non smetterò d' amarti mai!
Id: 33576 Data: 14/07/2015 14:22:52
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Un sorriso dallo sguardo azzurro
Nasconde una lacrima nell' azzurro dei suoi occhi tra la nostalgia, in solitudine, il poeta. Quando malinconica giunge la sera, nell' argenteo chiamarsi di campane per le colline, dai vibranti, memori rintocchi.
Ascolta il viandante ed il naufrago che gli chiedono rifugio, chi è rimasto solo e la sua dolce comprensione, per l' anima di un esule, è carezza di seta, armonia in assolo, approdo ad un sogno di rugiada vago.
Vanno al vespro verso una solitaria meta i suoi passi assorti nel pensiero e, all'ombra dei pini lungo il piazzale, il cuore salpa le ancore, indomito veliero.
Tende grandi e gentili mani, profumate di foglie al sole autunnale, verso l' alba di domani.
Regala un sorriso dallo sguardo azzurro il poeta, profondo più del mare.
Il silenzio regnato un inverno sprigiona l' armonia in versi, mentre lungo l' erta di Fiesole vestita a festa in primavera sbocciano parole,
quando cala la sera con struggente sussurro ed il cuore, in un saluto di cipressi e querce al vento, nell' abbraccio dei colli torna a ricordare.
Id: 33533 Data: 11/07/2015 14:22:57
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Firenze nel respiro della nostalgia
L' autunno intesseva trame d'oro nel fulgido ordito di colori acquerello.
Forse scrivo nel respiro della nostalgia, ma di quella perduta stagione tutto ora mi pare bello...
Firenze radiosa sotto i nostri occhi splendeva lungo l'Arno nell'incanto armonioso di settembre.
Al Giardino di Boboli, nel palpito di attimi in assolo, tra il volo di rondini a sfiorare l'infinito, in un bacio ci amammo un giorno...
Un istante lungo un sogno, sospinto dall' aquilone dei ricordi, che nel cuore durò per sempre.
Id: 33521 Data: 10/07/2015 13:35:46
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Il canto del mare
Un ricamo di onde d' argento m'ha accolto nella carezza del silenzio in una notte solitaria.
Ed il respiro di un sogno sulle ali della procellaria, si è dischiuso come un fiore di mare nel vento.
Armato il mio veliero, con tenacia di donna dalle fiere mani ho salpato all' alba senza rimpianti, né rimorsi, verso il domani nel canto del mare.
Liberati gli ormeggi, sono partita senza attendere il giorno. Nel mio nome il coraggio era destino.
Mi sussurra Libertà il beccheggio della sartìa, mentre sempre più lontano all'orizzonte blu solco l' onda argentea.
E nel cuore biancheggia il sorriso di un tempo, nell'anima porto il canto del mare.
Coraggio in solitudine di chi, come me, dopo il naufragio, nel sapore amaro e consapevole della salsedine, con l' abbraccio paterno di commiato del vecchio marinaio al porto, dispiega ancora il bianco fiocco al vento e, finalmente, torna a veleggiare.
Nota: “Nomina sunt consequentia rerum”.
Id: 33487 Data: 07/07/2015 13:22:57
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Là, sul ponte degli arcobaleni
Col tuo musetto tenero e tondo, le orecchie soffici, lunghe, portate sbarazzino a penzoloni, gli occhi profondi come il mare, sei partito all'improvviso per un viaggio in capo al mondo.
Così , Amico mio, mi piace pensare. Hai lasciato l'orma dei tuoi passi lievi nel mio cuore, oltre le radici di un rimpianto autunnale rosse più del rovere.
Sei andato lontano e fredda, vuota e triste resta sola la mia mano.
Hai portata via con te gli anni più radiosi, vissuti ogni istante fianco a fianco.
Quante corse a perdifiato tu ed io, nella giostra delle stagioni, quando ti nascondevi tra i rami in fiore del biancospino, finchè il sole andava a riposare in una coltre di nuvole, stanco, fino al mattino.
Così ti voglio ricordare, nella carezza di un pensiero, ed il mio cuore accanto al tuo continuerà a viaggiare.
Sei volato lassù, mio angelo silente, sul ponte degli arcobaleni.
Aspettami, amico caro, con i tuoi occhi teneri ed attenti, accanto al lillà quando un giorno la mia ora verrà e compirò anch'io lo stesso viaggio senza ritorno.
E sarà festa di luce, in una primavera senza fine là, sugli altopiani ameni, nel trionfo dei colori a noi intorno quando ritrovandoti in una carezza, vivremo di nuovo insieme, inseparabili, liberi e sereni.
Nota. Con il cuore vicino ad una cara amica che oggi ha perduto il suo Alvin. Ricordando il mio fedelissimo ed impareggiabile Golden Retriever, Fuchs, mio splendido compagno di vita per quattordici anni.
Id: 33462 Data: 06/07/2015 13:56:40
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Il Palio di Siena, metafora di vita
Volano le stagioni, ma a rivederla provo nel cuore, sorprendente come allora, una sinfonia di emozioni.
Piazza del Campo, in un respiro gremita, gente affacciata da bifore e loggioni, il sorriso ondeggiante dei vessilli sfoggiato in un canto di colore.
Sbandieratori, il corteo storico che si snoda, i capitani delle contrade e, nel bel mezzo, appare il carro col Drappellone.
Il festoso sventolìo degli stendardi, l' eleganza rinascimentale dei costumi, accoglie le dieci contrade sulla piazza accarezzata dal sole con gli ultimi dardi.
Ecco il mossiere, con pazienza magistrale, ad allineare al canape fantini e destrieri. In un'attesa irreale, i contorni della sera sulla piazza divengono ancor più nobili e fieri.
E Siena è un tripudio di suoni, festa cromatica, abbraccio di folla, quando risuona solenne la Campana del Sunto e le fa eco la Martinella.
E parte la mossa, i cavalli lanciati lungo il tracciato e alla Curva del Casato sfreccia il vincitore, dal giubilo della folla osannato.
Nel crepuscolo dal dorato dardo, la mia nostalgia lancia a somma altezza, nell' empito dei ricordi, lo stendardo.
Fui felice come non mai alla Curva di San Martino, quando l' amore mi sorrise nella radiosa dolcezza di un mattino.
L'undicesima contrada in gara, a Siena si dice sia la Sorte.
La Curva del Casato in salita resta. E ci affrettiamo nella corsa febbrile del nostro umano palio che dura una vita,
ma fatalmente al traguardo, inesorabile, nel tripudio della festa, ci attende nel vessillo della notte, silente e cupa signora, la Morte.
Id: 33427 Data: 04/07/2015 14:20:31
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L ultima rosa rossa
L'ultima rosa rossa ho colto per Te nel mio giardino, una lacrima porpora accesa nell'ora dell' aurora.
L'ultima rosa rossa ho coltivato per te, con l' anima rivolta alla Città del Giglio, quando la nostalgia ferisce i giorni con inesorabile artiglio.
L'ultima rosa rossa ti ho donato, cogliendola per Te soltanto, quando incombe l'inverno del disincanto lo so, da lontano, in ogni respiro solitario mi sei accanto.
L'ultima rosa cremisi è sbocciata nell' ombra del mio cuore. Forse questo mio omaggio ti regalerà ironici, fiorentini sorrisi... Ma sii certo del mio amore.
Id: 33411 Data: 03/07/2015 13:58:37
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La mia estate
La mia estate nasce dall' abbraccio senza pari dell' Appennino, nel volo solitario della ghiandaia e il saluto di colline dai mille ulivi d' argento.
La mia estate canta nel vento la melodia dell' assiolo, tra il biancospino, nel silenzio assolato di biondi campi di grano.
La mia estate è un ricordo bambino che mi porta lontano, una nenia di paese nella quiete meridiana trascorsa al tombolo.
La mia estate è una festa di luce, il trionfo d'oro del sole, la carezza di una voce nella sinfonia d'amore a sera di tenere parole.
La mia estate conosce il fresco raccoglimento di antiche pievi, incastonate nel verde di valli silenti e lo sguardo puro di un poeta che mi sorride all'ombra delle querce.
La mia estate è iniziata ieri, nella rugiada di un giorno dai passi lievi di chi trova l' amore e non si perde, nel sogno fragrante di lillà e fiordalisi, dove i papaveri hanno stagioni di storie da narrare al vento, là sull' altopiano.
La mia estate sboccia quando mi prendi per mano e, incuranti del tempo che va, in un ricamo di sentieri, insieme andiamo lontano.
Id: 33400 Data: 02/07/2015 22:00:18
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L amore che non ho mai perduto
Vorrei dirti dell' ulivo che all' antico casale sfiora nel vento la veste in fiore del biancospino e che tu mi narrassi il cuore bambino delle corse di un tempo andato per l' Appennino.
Vorrei aspettarti di nuovo al treno nel canto della campanella e che tu tornassi per un momento quando la sera respira la fragranza di nostalgia della serenella.
Vorrei perdermi per una volta ancora nel tuo abbraccio, rifugio d' infanzia al dolore, prima che il maggio crudele ghermisse una giovane vita nell' aurora.
Vorrei raccontarti della sinfonia di stagioni nella dolcezza senza tempo del tuo paese , arroccato sull' erta in un bacio di colline, e che tu fossi con me al belvedere di San Martino, oltre l' assolata svolta.
Vorrei renderti tributo, padre mio, per l' amore che mi hai donato e che non ho mai perduto e nella valle di solitudine avvinto al cuore insieme al tuo sorriso per sempre ho suggellato nella carezza di luce di un mattino.
Id: 33265 Data: 25/06/2015 15:05:18
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Firenze, verso San Miniato al Monte
Dimmi, quando la sera scende piano nella rugiada della mia nostalgia, con il soffio di una carezza tra una sinfonia di memorie
e s' incrociano lontano i nostri sguardi al balenare di fanali sui binari senza nome in una diaspora di storie.
Dimmi, ora che il vento bambino consola le chiome in fiore del caprifoglio e la notte ricama piano l' elegia in un sussurrato incanto, sul biancore di un foglio, al lume di luna dall' argentea chiarezza.
Ascolta il mio canto e ti ritroverò al mio fianco, in un palpito d'amore, lungo il viale bagnato di pioggia verso San Miniato al Monte, nel profumo di un giorno fiorentino dalla radiosa vividezza.
Id: 33234 Data: 23/06/2015 19:19:55
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Nel bacio di commiato dell onda al vento
Era un sogno alla nostalgia ormeggiato di bianche vele dispiegate oltre lo sguardo tenero dei ricordi, in un pomeriggio assolato, nell' azzurro d' estate.
Impressione di nuvole e monti sul lungolago, un silenzio senza ombra diventava tela d' autore per una regata. Nei tuoi occhi un sorriso vago e la felicità all' ultima sartìa legata.
Ti ho incontrato ed amato in un momento nella stagione della lavanda.
In un fotogramma del cuore ancora ti rivedo, fermo immagine d' amore, tra il saluto di fiocco e randa nel bacio di commiato dell' onda al vento.
Id: 33170 Data: 20/06/2015 15:32:19
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Il vento della sera
Soffia il vento della sera tra petali di ricordi e pensieri. Ai margini della notte torno sulle ali del rimpianto con cuore di neve sugli amati sentieri sulle orme dissolte di un sogno perso.
E' una melodia in voce di piano, dolce e lieve, un canone inverso nel chiaroscuro di malinconia che mi narra di ieri, nella fragranza di gardenia.
Quando la nostalgia mi prende per mano sul far della sera e l' arcolaio di un tempo andato recita l' antica nenia, che nell' anima smarrita diviene preghiera.
Id: 33136 Data: 17/06/2015 21:40:15
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Mattina di pioggia a Luino
Scende dolce la pioggia stamattina senza fretta. Mi accarezza con petali di stupore e passi d' incanto di una bambina.
E' un canto la pioggia, sai, alla stazione di frontiera e m' accompagnerà, nel ritornello di solitudine benedetta, fino a sera, nei ricordi di una stagione che non tornerà mai.
Un ricamo d' amore ritrovato e un sorriso bambino il nostro cammino sul viale delle querce, all' ombra del passato, nell' abbraccio senza pari dell' Appennino.
Gentile m' ascolta la pioggia e arriva piano, quando scruto il Monte Lema e la nostalgia di te mi porta lungo il crinale della memoria, sui sentieri, lontano.
Id: 33081 Data: 14/06/2015 12:39:34
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Dimmi dove
Dimmi dove finisce oltre la girandola d' estate quel sentiero.
Forse all' ombra dell' acero in un abbraccio d' amore, in un bacio vero, nella stagione in cui il fiordaliso fiorisce.
Dimmi dove canta il vento ed il pensiero si rifugia quando la trincea quotidiana strema e ferisce;
nel diadema delle vette protese al Monte Vettore, in un ricamo di tenerezza e di sublimi ore, fra le memorie più care al cuore strette.
Dimmi dove porta, mio Poeta, la strada in terra battuta accarezzata dal sole.
Forse al tuo sorriso sincero, all' amata contrada là sull' Appennino, alla felicità perduta fra campi di papaveri e viole, nel saluto di ricordi fragranti di rugiada, sbocciati fra la nostalgia nell' azzurro di un mattino.
Id: 33068 Data: 13/06/2015 14:26:17
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Elegia d’ amore sull’ Appennino
Raccontami ancora, Poeta, della giostra di stagioni là sull' Appennino, in un volo d' emozioni di un tempo bambino.
Sussurrami quindi di un rifugio, Poeta, là nel cuore dei ricordi, dolce meta oltre un cammino aspro ed ingrato, dove termina l' esilio chiamato vita e la valle d' ulivi sorride dall' alto dell' erta salita in un giorno ritrovato.
Stringimi a te nel canto del vento, accanto alle mura ombrose del francescano convento, dove sboccia il gelsomino avvinto allo scarlatto incanto dei rosai....
Nell' abbraccio dell' elegia, amore, Tu lo sai, nel bacio di poesia dell' Appennino non ci lasceremo mai.
Id: 32987 Data: 09/06/2015 12:20:57
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Con passi di rugiada
Con passi di rugiada arriva giugno, bambini cari.
Ora che, giunti al valico di un' avventura insieme, si separa la nostra strada, nei vostri occhi voli l' aquilone di un sogno, fanciullo sorridente su un sentiero amico.
Vi sia dolce il cammino verso il domani e ponti di speranza siano protese e unite sempre le vostre mani.
Resta il tempo per un abbraccio sulle note malinconiche di una canzone, una carezza ed un saluto, all' ombra dei ricordi fragrante di nostalgia di un tempo perduto, che apre il varco in fiore ad una nuova stagione.
Dedicata ai miei allievi di quinta elementare che terminano il ciclo scolastico della primaria.
Id: 32848 Data: 02/06/2015 15:09:06
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Vieni
Vieni.
Siamo bambini sui sentieri. L'aria è dolce, il vento fine. Fra i nostri passi frusciano le felci, all' ombra della solitudine.
Vieni.
Raggiungeremo insieme il crinale, tra la fragranza del caprifoglio bianco, nella selva dove ci attende la sera con lieve malinconia.
Vieni.
Là, sul sentiero dei ricordi di un tempo che ora è soltanto nostalgia dove la tua mano, amore, stringe ancora la mia.
Id: 32620 Data: 23/05/2015 14:29:16
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Tutto ciò che ho amato
E' buio in fondo al cuore mentre scroscia il temporale. La notte sussurra nell' insonnia i ricordi che più di mille ami fanno male.
Fa freddo qui da soli senza il conforto di una parola. Echi d' infanzia di quando cadevo e l' abbraccio di mio padre con una carezza recava sollievo.
E' lontana l'aurora; non si scorge alcuna luce in questa notte che non conosce fine, mentre la nostalgia ricama il silenzio con gemme di porpora.
Quanto vorrei la musica di una voce, la gioia bambina in estate di una corsa a perdifiato nel prato fra papaveri, lucciole e grilli, contando le stelle distesa accanto al vecchio noce.
Un sorriso, una cantilena fanciulla, un sogno sbocciato che non conosceva resa, un fiordaliso fra i capelli...
Tutto ciò che ho amato.
Id: 32563 Data: 20/05/2015 14:31:30
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L ultima viola
Te ne andasti tra la rugiada di una notte bianca con passo lieve ed è la dolcezza del tuo sguardo ciò che al cuore più manca, come al calicantus il bacio della neve.
Te ne andasti in un' alba di maggio e la pioggia cadeva in un canto. Te ne andasti senza un ultimo abbraccio, in una lacrima, rosa perduta nel mio rimpianto.
Te ne andasti e portasti via il sole dal mio sguardo incredulo. Il tuo sorriso triste si spense in un palpito di un commiato senza parole.
Te ne andasti e rimasi da sola nella carezza di nostalgia dei sentieri, in una valle della memoria nel vento di oggi e di ieri, oltre l' autunno dei ricordi, ultima viola.
Nel quinto anniversario della morte di mio padre, 6 maggio 2010- 6 maggio 2015.
Id: 32302 Data: 05/05/2015 17:07:41
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Ricordo fiorentino
E' la pioggia dolce nel mattino a parlare al cuore, ridestando un ricordo fiorentino nella primavera radiosa di un amore.
Un abbraccio in fondo al binario salutava un arrivo nel palpito d' emozione di un cuore bambino.
Poi un caffè insieme al Bottegone nello splendido scenario dei marmi policromi di Santa Maria del Fiore.
Dintorno le colline erano vestite a festa nell' abito fragrante di primavera di ginestra, campanula e lillà romantico proscenio di un amore che non conosce sera.
E la luce del tuo sorriso recava carezza di speranza in un bocciolo di sentimento al mio stanco viso.
Il Colle dell' Incontro ci attese nella pioggia una mattina.
Il silenzio ed un bacio nella dolcezza di un momento erano con noi sul sentiero a narrare di un amore figlio del vento.
Id: 32260 Data: 03/05/2015 11:25:44
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Portella della Ginestra
Il profumo del pane appena sfornato, il sorriso di una donna affacciata alla finestra. I campi di grano nel vento ondeggiavano in un mare dorato.
Doveva essere un giorno di festa, invece di stelle rosso sangue sbocciarono i fiori quell' anno nel pianto silente della ginestra.
Id: 32227 Data: 01/05/2015 15:21:01
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Vele al vento
Rintocca la campana con voce argentina chiamando al vespro, mentre mi perdo nell' azzurro delle onde con cuore di bambina.
L' aquilone della sera porta lontano i miei pensieri nel soffio della nostalgia oggi come ieri.
E resto qui con le vele al vento dispiegando randa e fiocco tra l' ultimo raggio d' oro nel beccheggiare delle sartìe in malinconica cantilena a narrare d' un altro tempo.
Id: 32209 Data: 29/04/2015 20:42:52
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Il profumo del fieno falciato
Inebriante il profumo del fieno falciato ed un concerto di grilli senza fine narrano del mio tempo bambino risvegliato in un sogno di poesia, dove i ricordi si confondono tra le ombre in fiore del glicine.
Una danza di lucciole ed il volo sereno della rondine a sfiorare le spente acque del lago annunciavano la sera,
o forse è soltanto una pioggia di nostalgia a parlare gentile al cuore di una stagione che era.
Ora che sono sola in un canto di primavera ad attendere maggio nel silenzio della frontiera.
Id: 32150 Data: 26/04/2015 12:43:56
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E ancora cerco il tuo sorriso
Il venticinque aprile un ricordo torna bambino all' ombra del cortile in un palpito di emozione.
Ecco, m'inoltro con la lanterna ardente di memoria per i sentieri della Resistenza, mentre amara si fa la notte dell' assenza.
E oggi che di bandiere è solenne sventolìo alla Commemorazione il tuo passo più non raggiunge il mio.
Salgono fiere le note di Rossa primavera e nel bacio della nostalgia sarai con me lungo i binari della malinconia, quando col battente di un tempo andato nel ricamo di solitudine busserà, all' antica dimora, silente la mia sera.
E quanto mi manca, padre, la mite fermezza della tua voce nei racconti partigiani, fragranti tra il fumo di pipa, all' ombra maestosa del noce quando premuroso tenevi fra le tue le mie fanciulle mani.
E ancora cerco il tuo sorriso che mi albeggia nel cuore quando affido un pensiero d' amore al soffio del vento fra le valli, alla lacrima cerulea dei fiordalisi,
ora che sei soltanto ombra palpitante di nostalgia irraggiungibile nei Campi Elisi, verso libero e perduto di un amato canto.
In memoria di chi non posa più passi sull' umano cammino e di chi ha combattuto lassù in montagna, nel Settantesimo Anniversario della Liberazione. Viva la Resistenza!
Id: 32132 Data: 25/04/2015 13:34:43
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Dove fiorisce ancora il glicine
Dimmi: fiorisce ancora il glicine presso il muro del casale e ancora il sole bacia al tramonto il portico in commiato al giorno?
Dimmi: oltre la valle di solitudine in quest' amara terra di nessuno riuscirò a far ritorno all' antico podere,
dove la rondine saluta in volo gioioso l' estate, la mietitura e serene al canto dei grilli sbocciano le sere?
E dimmi, ora l'uliveto ancora abbraccia al limitare della collina il vigneto in una danza argentea di rami nel vento in festa?
Il nostro ultimo bacio ed un saluto silente prima della mia partenza nel tramonto di un abbraccio dopo tanti anni, lo sai, oltre il sorriso indimenticabile delle colline in un palpito d' emozione vivo al cuore per sempre mi resta.
Id: 32063 Data: 21/04/2015 19:48:29
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Quel foulard rosso
Quanti siete caduti lassù fra i monti verso l' erta salita, dove la morte attese al varco la vita.
A chi avrete mandato l'ultimo, appassionato pensiero d' amore nel fatale, giovane commiato in un bosco dove sbocciano le viole.
In quanti avete imbracciato il fucile dispiegando la vela della libertà nell' alba di un giorno.
Siete andati lassù in montagna in un' ascesa senza ritorno, fratelli, amici, compagni cari.
Adesso il bosco non ode più guerra, furore e spari. Rinasce in primavera e dintorno è un nuovo canto.
Resta l'anemone a vegliare il riposo nel silente, memore pianto e d' inverno è la neve a portare carezza ad un sonno giovane e lieve.
Eppure oggi, oltre la nebbia degli anni, sui versanti abbracciati dall' agrifoglio e dal bosso nel bacio del vento alle valli per i sentieri vedo ancora brillare il sole di quel foulard rosso.
In memoria del mio bisnonno Emiliano, partigiano nella Brigata Garibaldi e di tutti i partigiani che hanno combattuto per la Libertà. Per non dimenticare la Resistenza.
Id: 32004 Data: 19/04/2015 14:33:39
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Il bosco degli anni perduti
Dove torna una rondine a primavera smarrito il nido, quando il sole dipinge nel rimpianto il tramonto ed ogni raggio è sospiro di una stagione che era?
Dove sarà il bosco degli anni perduti quando vanno sul sentiero della memoria nel niveo sguardo degli anemoni passi stanchi e muti.
Dove mi attenderà premurosa la tua mano al valico della tenerezza nell' abbraccio d' autunno di un faggio lontano.
Dove dimora un cuore in inverno spento il camino quando il ricordo sorride bambino in un tempo che ora è soltanto nostalgia.
Dove si attardano nella notte i pensieri tra viali d' ombra quando si resta soli oggi come ieri.
Dove canta malinconico l' assiolo le note della mia solitudine quando giunge la sera e nel profumo di glicine l' aria non freme d' un volo.
Id: 31988 Data: 18/04/2015 14:43:18
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L ulivo nella terra di nessuno
Piange l' ulivo sul lago abbandonato al vento affida l' aquilone dei ricordi di un tempo passato.
Sospira l' ulivo dall' animo bambino e ripensa con dolcezza al bacio di luce nel palio di colore dell' Appennino.
Sussurra l'ulivo tra spente fronde il suo malinconico canto. La nostalgia giunge al ritmo delle onde, acerbo ed amaro è il rimpianto.
Attende l' ulivo desolato su un lago senza sole e abbassa mesto la chioma. Nel puro cuore un luogo mai dimenticato dove fremono alla carezza della primavera fiordalisi, papaveri e viole.
Resiste l' ulivo sperduto in un luogo senza nome mentre volge la sera e rialza la chioma nel coraggio tenace argentea e festante nella nuova stagione in un palpito di ritrovata emozione.
Sogna l' ulivo la sua terra amata e perduta nella notte della nostalgia. Il vento torna compagno ed amico, le radici sentono l' abbraccio del paese natìo, la fragranza dell' uva spina asprigna si perde fra le ginestre in fiore sul sentiero antico.
Sorride l' ulivo tornato fiero partigiano nell' oro della luce meridiana. Mai si piegherà all' esilio in quella landa arcigna e nel pensiero trova respiro e pace mentre un sorriso vola via lontano. Mai capitolerà nella terra di nessuno alla sferza della tramontana.
Id: 31954 Data: 15/04/2015 20:49:43
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Come un ulivo sul Lago Maggiore
Vorrei far ritorno sul Monte Vettore e perdermi nella dolcezza dell' altopiano fra i sentieri in fiore del pianoro.
Vorrei sentire ancora l' assiolo che canta al cielo malinconico la sua melodia quando a sera la rondine è volata via e fra gli scampoli dei ricordi s' assopisce il giorno.
Vorrei sognare nell' abbraccio del mio Appennino dove ogni fiordaliso s' intreccia all' oro della ginestra e nel bacio di rugiada si veste il mattino.
Per ora resto qui a mani vuote tra le montagne della mia nostalgia nell' esilio in terra di nessuno sperduta e desolata come un ulivo sul lago.
Id: 31887 Data: 11/04/2015 18:24:04
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Vento che vai
Vento che voli e che ascolti il mio silenzio, tu che sai tutto di me e leggi il mare di malinconia nei miei occhi, nelle ore amare più dell' assenzio, quando la tristezza incede con inconfondibili rintocchi.
Vento che vai alla sorgente della poesia, amico mio silente porta con te la mia nostalgia.
Vento che passi nella carezza delle stagioni sulla mia pelle, fammi vedere con lo sguardo di una bambina, con gli occhi delle stelle.
Vento che baci colline ed Appennino, ti prego a chi vive ogni giorno nel rogo d' inquietudine dona un abbraccio paterno ed un sorriso bambino.
Vento che sussurri, nel sospiro dei ricordi, a diecimila ulivi d' argento la poesia del ritorno,
portami nella mia terra lontana, all' antica casa della perduta famiglia, fra la gente che amo e lì fammi sognare all' ombra di una quercia almeno per un momento.
Id: 31759 Data: 03/04/2015 22:38:47
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Domenica delle palme
Un lontano scampanìo nella domenica delle palme effonde di ricordi dischiusi al primo sole la valle d' oblìo.
Forse è proprio il ramo di ulivo benedetto a narrare di un tempo sbiadito e dal contorno stinto nei colori della nostalgia fragranti di viole al cuore ancora avvinto.
Ecco l' esiguo ramo in altra stagione signore e compagno del vento a parlarmi di te nel respiro di un momento.
E dipingo nei colori del rimpianto questa quaresima che è la vita nell' affanno di un perenne venerdì santo in cui non si scorge la resurrezione.
E la carezza dell' ulivo in un silenzio a me caro gemmato d' emozione mi riporta agli amati sentieri che sconfinano oltre la notte di quest' oggi amaro quando tu, padre, c' eri.
Ed il bacio dell' ulivo festa di primavera fra le mani mi annuncia nel vento l' abbraccio senza pari delle mie colline nell' aurora radiosa del domani.
Id: 31660 Data: 29/03/2015 12:05:52
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Azzurro
Cosa resta della primavera quando oltre il calvario della malattia è già notte fonda e non più sera.
Cosa resta di un sogno dopo che la bufera cancella il sentiero e si rimane soli e spersi mentre nevica disincanto ed è compagna solo l' amarezza.
Cosa resta del domani quando tace persino la speranza, assopita fra le pareti bianche. Vuote restano le mani, naufraghe e stanche, nel bagliore al neon di una corsia e la penombra di una stanza disegna il nulla quotidiano, mentre senza più parole veglio e ti guardo.
Cosa resta di una vita, mamma, dipinta nell' azzurro immemore di uno sguardo tremulo ora che dei ricordi e di me, che in silenzio ardo, ti giunge soltanto un ultimo sussurro e la malinconia in lirico assolo.
Id: 31631 Data: 27/03/2015 16:08:11
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Pensiero d amore
Stasera la pioggia ha voce di rimpianto; stilla piano, goccia a goccia, la malinconia e nell' anima diviene canto.
Volge l'ora in cui il cielo s' abbruna e la pioggia si colora della mia nostalgia. Il profumo dei ricordi pervade nel silenzio la via.
A notte la memoria, all' angolo del viale, cede il passo all' elegia.
Cogliendo un bouquet di sogni e viole, ti raggiungerà sulle ali di un pensiero d'amore, nella tenerezza della notte, ovunque tu sia.
Id: 31565 Data: 24/03/2015 15:23:54
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Dove l’ amore incrocerà il nostro cammino
Narrami ancora dell' autunno d' oro, sfumato nei colori del rimpianto di un tempo lontano, mai dimenticato.
Raccontami di un' infanzia trascorsa sui declivi argentei di ulivi al vento dell' Appennino ed il dipanarsi dolce dei ricordi sarà con noi nel crepitare memore del ciocco e nella fiamma ardente del camino.
Parlami, Poeta, della sera lungo il viale dei cipressi verso l 'antica badìa, quando canta l' assiolo e la solitudine in carezza di seta ricamerà in trame gemelle la tua e la mia nostalgia.
Dimmi, infine, dove vola la ghiandaia nel canto di primavera tra i petali di dolcezza di un mattino.
Forse un giorno faremo ritorno nell' agreste incanto, all'ombra in fiore del glicine alla tua Barberino.
Sarà festa di luce e colori novelli sbocciati fra le colline, nel silenzio dei sentieri, dove l' amore incrocerà il nostro cammino.
Id: 31509 Data: 21/03/2015 15:53:19
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Il profumo del lillà
Ti ho portato un ulivo anche quest' anno, in giovane virgulto, che vegli il tuo riposo di giusto oltre la vita dal fatale inganno.
Ho piantato un ulivo per te soltanto presso l'ombra di un avello. La frondosa carezza argentea dell' arbusto, quando la solitudine dipinge nel silenzio del cuore il dolente acquerello, possa placare,per un attimo, di te il rimpianto.
Anche oggi, che della tua festa è l'anniversario, la malinconia tinge le ore nel crepuscolo solitario. E nel disincanto un pensiero resta.
Fra poco in sorriso fragrante un' altra estate colorerà di vita e sogni l'alba silenziosa di nuove giornate.
Ed il profumo del lillà renderà più amara la memoria di un tempo che ora è soltanto elegia, mentre tu non sei più qua nel dipanarsi del giorno.
Ti ho visto transitare nel palpito di un ricordo fugace, oltre le luci balenanti tra i binari di un treno senza ritorno, alla stazione della mia nostalgia, caro papà.
Id: 31467 Data: 19/03/2015 14:52:29
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Portami con Te
Portami con Te nell' abbraccio dell' Appennino. Fai sognare il mio cuore bambino, imperfetto, ma che sa amare.
Conducimi sulla bianca strada d'ulivi all' antico casale. Donami una sera dal sapore romantico nel volo delle falene.
Regalami un girasole ebbro d' estate in un giorno d' oro.
Le rondini saranno compagne del nostro andare libero, senza amarezza, e i grilli nell' agreste pace faranno un dolce coro.
Sul sentiero radioso dell' asfodelo seguiremo il meridiano incanto di terse giornate scevre dalla tristezza e dal suo pesante velo.
E nell' occhieggiare del papavero saremo ancora l'un l'altra accanto con passo lieve, cuore puro e sorriso sincero.
Id: 31426 Data: 17/03/2015 20:35:26
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Canto
Canto il prisma di luce nascosto nella vita quando ammiro perdersi all' orizzonte in un mare di verde la corona regale di colline al termine di un' erta salita.
Canto l' amore ritrovato in un susseguirsi di ombre sospese mentre vanno lungo il viale dei ricordi i passi sul selciato in solitudine verso il domani prodigo di attese.
Canto il dischiudersi della primavera in una gemma di speranza quando a sera l'ultima luce del sole illumina di quiete la mia stanza.
Canto la fine della tenebra ed un novello sogno quando tiro in secca le mie amare reti e ad un' alta marea ancora agogno.
Canto il silenzio dopo la burrasca e l' indomito volo di una procellaria quando, placati il ruggito del mare e l'urlo dei venti, in intimo assolo mi libro di nuovo libera nell' aria.
Id: 31398 Data: 16/03/2015 17:54:32
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Resta un soffio di poesia
Rimane l' amarezza consapevole che l' umana vita è turbine d' affanno e, nel fremito della solitudine, ben fragile cosa.
Resta un soffio di poesia, pietatis rosa, quando la rugiada della nostalgia fra i pensieri si posa.
Veglia il cipresso austero il lieve riposo, a portarti il saluto della Terra di Toscana in questa landa lontana, ombreggiando a sera di malinconia il viale silenzioso.
Svetta il campanile romanico a sussurrare un sentimento in bocciolo nuovo ma dal carme antico.
Si staglia il campanile alto e severo a narrarti del mio cuore bambino come allora solo e sincero.
S'innalza il campanile sobrio e solenne a ricordarmi,padre, oltre la morte di un amore perenne.
Id: 31351 Data: 14/03/2015 15:14:40
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E noi contradaioli della nostalgia
E' un susseguirsi dolce di colline di declivi che racchiudo nei miei silenzi ombreggiati da selve di querce, cipressi ed ulivi.
E' il sorriso della Toscana ed il saluto agreste dell'Umbria che ritrovo in liberi versi ove i sentieri dei passi andati non sono mai persi.
Da sempre porto nel cuore un mattino di rugiada quando il vento mi indica, al crocevia della tenerezza, la strada.
Siena, che svetta dall' altura, il profilo del Duomo, ed il diadema dei poggi nel radioso incanto di un sorriso m'illumina anche oggi rammentandomi chi sono.
Un cielo smagliante in Piazza del Campo mi narra una favola d' amore antica: l' onda dei ricordi torna in un lampo e la memoria dischiude le braccia amica.
E noi contradaioli della nostalgia fremito di sogno nel palpito di colore mentre sventola lo stendardo della vita nel Palio di luce
quando i ricordi ricamano in silenzio le mie sere e la tua mano, Amore, all' ombra della Torre del Mangia stringe ancora la mia.
Id: 31262 Data: 12/03/2015 20:42:34
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Eccomi qui
Eccomi qui nella danza di ombre della sera oltre il volo della ghiandaia a cogliere un bocciolo di primavera.
Eccomi qui, provata ma non vinta, quando i ricordi inebriano nell' oscurità del rosso vivo del rimpianto la nivea rosa di ieri al glicine della nostalgia avvinta.
Eccomi qui senza più la maschera d' inquietudine a ricamare i pensieri in silenzio sulle ali della rondine.
Eccomi qui a dispiegare la mia vela e a salpare di nuovo le ancore verso il confine di un sogno, dove l'orizzonte dipinge nei colori della speranza la sua tela.
Eccomi qui ad intonare il controcanto in assolo e a spiccare sola e controvento di nuovo il volo.
Id: 31211 Data: 11/03/2015 14:43:30
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Primo fiore di primavera
Un pensiero lieve nel frullo d' ali di una capinera vola alla mia finestra quando dolce dipinge le ore la sera.
Saranno forse le malinconie di una maestra, ma oltre lo schianto del naufragio e l'urlo del fortunale un approdo nel cuore resta.
Un sorriso fanciullo, occhi attenti e premurosi, un abbraccio bambino, fragrante di sogno e di festa, ricamo di quiete dopo giorni tempestosi.
Infine qualcosa di buono, nel silenzio amato, torna a sera: il vostro affetto, bambini cari, sollievo in anni amari sboccia nel mio giardino, primo fiore di primavera.
Ai miei allievi
Id: 31191 Data: 10/03/2015 19:58:29
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Sinfonia d amore in Chianti
C'è un luogo nel cuore dove non giunge mai l'inverno, al riparo dal disincanto che ghermisce l' anima nuda tra ghiaccio e gelo.
C'è un paese della memoria in cui mi è dolce tornare sulle ali dei pensieri, che si specchia in un cielo turchese, dove un amore narra la sua storia nel sorriso in Terra di Toscana, tra verdeggianti poggi e radiosi sentieri.
C'è una una strada d'oro nella carezza agreste del Chianti, anche ora che sono passati gli anni, dove fanno ritorno nel sogno i miei passi sulle orme di noi, anelanti, in cerca del tuo sorriso carezza di speranza nel domani.
C'è un viale di cipressi in soave filare al limite ventoso di vigneti, adagiati fino all'orizzonte, che disegna il luogo dove vorrei con Te tornare e i ricordi volano lontani.
Ma il rimpianto Tu lo sai, mio poeta, è cosa amara e vana.
E ancora ripenserò a noi, macchia d'amore nel respiro di un abbraccio perso in un agreste paesaggio, quando la nostalgia ombreggerà del rosso di un nuovo autunno i superbi colli di Toscana.
Id: 31088 Data: 07/03/2015 11:10:12
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In un palpito di papaveri e fiordaliso
E già avanza la sera nel silenzio della valle che riposa nello strascico di neve dell'inverno adagiato sui versanti, come una sposa ricorda il commiato di un amore partito verso il fronte nel novembrino turbine di foglie gialle.
Si è soli a rammentare la melodia che non torna di un antico canto mai dimenticato, ad arrotare il vomere, che solcherà il campo ai semi di sole anelanti in attesa della primavera e del profumo di speranza di giovani sere.
Tornerà l' estate nella festa del biondo grano e mieteremo una stagione di sorrisi. Sarai al mio fianco in una sinfonia d' amore prendendomi per mano e sogneremo insieme nello stormire d'oro della ginestra sull' altopiano in un palpito di papaveri e fiordalisi.
Id: 30936 Data: 01/03/2015 16:52:54
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Ho lasciato il cuore accanto a te
Ho lasciato il respiro dove comincia la notte, in un ordito di strade dimentiche del giorno verso il mare e nuove rotte.
Ho atteso al Colle dell' Incontro tra pensieri d' inchiostro che la tenebra cedesse il passo all' aurora e tu facessi da me ritorno.
Ho lasciato il cuore accanto a te mentre procede sereno il tuo andare in un' armonia rinascimentale dove m'è dolce sognare in un abbraccio all' ombra del glicine.
Ho lasciato il sorriso lungo la linea di zaffiro in cui le nostre colline abbracciano il cielo tra querce ed ulivi in agreste sospiro dov'è lieta anche la solitudine.
Id: 30931 Data: 01/03/2015 15:37:35
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I sentieri del tempo perduto
Nello specchio si nasconde un riflesso triste e muto che m' osserva a sera ed ha lo sguardo mesto di un bambino sperduto.
Con amarezza mischio le carte di un destino cinico mentre gioco al solitario ripensando ai miei sogni volati via come foglie d' autunno al vento di lontane stagioni... O piuttosto pie illusioni!
La malinconia gocciola piano dalla grondaia colma di neve tra le briciole di un minuto e stringo il giorno andato in una manciata di ricordi che colora di silenzio il nido di tenerezza assopita nella mia mano.
Ed ora mi ritrovo nella tramontana più inclemente a camminare esule senza più l' illusione di un rifugio sui sentieri del tempo perduto.
Ci si strema il cuore fra lastre di ghiaccio per chi, poeta caro, come noi vive nell'inverno del disincanto solo e all' addiaccio.
Id: 30814 Data: 25/02/2015 15:27:13
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All imbrunire al casolare
Raccontami: canta ancora l' assiolo all'imbrunire al casolare, mentre lo sguardo dal viottolo d' ulivi domina la tosca vallata in lirico assolo?
E la rondine fa tuttora il nido sul vecchio comignolo, che si erge dal tetto di rossi mattoni e saluta l' estate profumata di lavanda con la gioia del suo volo?
Dimmi, mio poeta, tra i petali di una nuova stagione, mentre il sole accarezza nel canto del vento i biondi covoni, avremo ancora una tregua, una terra d' approdo, una dimora,
a cui far ritorno quando la fragranza di antiche sere nella luce tremula della nostalgia alle porte del cuore bussa, in un fremito di papaveri, prima che l' alba annunci il giorno?
Id: 30787 Data: 24/02/2015 17:33:02
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Pioggia a Luino
Non è di certo l' andare in un manto di gocce d' argento lungo il viale di pini marittimi verso la Basilica di San Miniato questa pioggia triste e sottile che accompagna il solitario procedere sul selciato.
E tutto il paese in un pomeriggio di foschia lungo lo snodarsi del lungolago nel ticchettare di stille pare addormentato.
Mentre il tuo passo va, poeta caro, in un abbraccio di querce e ulivi nell' armonia senza pari dei colli fiorentini e si specchia in un cielo di smagliante turchese qui l'inverno è sempre più amaro.
La pioggia a Luino tu lo sai, mio poeta, da quella sorridente di Firenze è ben diversa. E nel luccichio di nostalgia al cuore sussurra il profumo rimpianto di una stagione insieme nella malinconia del ricordo persa.
Id: 30699 Data: 21/02/2015 13:09:59
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Mio angelo biondo
Quando la sera cala stemperando nei colori del rimpianto la solitudine e in un mare di nostalgia le mie vele oriento,
due occhi nocciola mansueti ed un fulvo manto mi riportano a tempi lieti quando tu m' eri accanto nei giorni di sole e vento.
Quanti anni fianco a fianco passati, amico mio caro... Rivedo in un chiarore d' aurora il tuo musetto nella neve bianco ed i miei passi ai tuoi accompagnati.
Ora che riposi all' ombra dolce del castagno e nella malinconia il mio cuore indugia nella selva di ieri tra petali di ricordi.
Nell' ora più sola quando arde la lanterna di nostalgia con il pensiero tra la neve soffice d' un tempo affondo.
E ancora ti rivedo osservarmi nella luce d' oro del mattino con lo sguardo d'infinito amore, mio angelo biondo, e ti sento nella sinfonia di ogni stagione a me vicino.
Con il pensiero e la memoria rivolti Fuchs, il mio migliore Amico, straordinario compagno di vita per quattordici anni.
Id: 30627 Data: 18/02/2015 16:16:04
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Sussurro d ombra
Nevica. E suona per me soltanto la sinfonia oggi nell' anima. Armonia in boccioli di luce diviene ora il rimpianto.
E Tu, dal diadema fiorentino di superbe colline in un tripudio di colori che attende una primavera senza pari, ascolterai il mio canto in solitario assolo?
Si riflette della fiaba antica il biancore nel silenzio della mia dimora, memore custode di giorni amari, che ascolta il sussurro d' ombra di una perduta voce ancora ed è una danza di ricordi tra le nivee ore.
Scende dolce, pian piano, ed il pensiero oltre il fumo del camino sulle ali d' inverno vola lontano nel sorriso fanciullo del mattino.
Nevica. Oggi come allora. Ed è un ricamo di nostalgia quando vanno soli i miei passi per la candida via.
Il respiro si placa in una tregua estemporanea ed il cuore, ritrovando il tempo bambino, riposa mentre la bianca dama m'accompagna e soave sulla cenere muta del dolore si posa.
Id: 30551 Data: 15/02/2015 13:42:47
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Era la stagione del glicine in fiore
Cosa mai potrò narrarti mentre dormi nella valle d' inverno ed un raggio d'oro accarezza il tuo riposo vinta la tenebra del dolore.
Quali parole farò per te sbocciare sciogliendo il ghiaccio che da anni m' assidera il cuore.
Forse un ricordo fanciullo nella girandola variopinta di pensieri mi farà ritrovare a te vicino, padre, sui sentieri di ieri.
Si spegneva nei tuoi passi il sole sorridendo tra le sere d' estate ed il profumo di rugiada si perdeva nel respiro del giardino.
O forse erano i tuoi racconti fragranti di agreste nostalgia, la melodia dolce della tua voce nel bagliore di mille lucciole a illuminare il mio cuore bambino di luce.
Era la stagione del glicine in fiore.
Ora che il sorriso di quel tempo si è perduto soltanto questo rammento di una vita insieme, Tu lo sai, la storia di un amore scritta nel vento.
In memoria di mio padre
Id: 30518 Data: 13/02/2015 19:18:42
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Forse è la tenerezza
Forse è la tenerezza che il pensiero indora, quando tra i passi dell' alba sogno tra le tue braccia ancora.
Forse sarà l' erica in un manto di porpora a narrare di una nostalgia antica che ci arde nell' anima oggi come allora.
Forse verrà la primavera con nuova fragranza nell' ora a noi più cara, tra il silenzio della sera, a vincere ogni distanza.
Forse la tormenta della tristezza, mio poeta, nella notte più inquieta sovrastata dal dubbio greve soltanto nel sollievo lirico dei versi si placa e s' acquieta in una corsa fanciulla nella neve.
Forse sulle ali della poesia vinceremo la nebbia desolata dell'inverno che ghermisce il cuore e sveleremo la vita come vorremmo che sia sui sentieri dell' amore.
Id: 30473 Data: 11/02/2015 19:50:16
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Elegia d amore in un casale fiorentino
Palpita lieve il pensiero con passo di bambina e torna ai luoghi amati alla campagna fiorentina.
Le rondini in una festa d' azzurro intrecciavano il volo o forse ora è soltanto la nostalgia in lirico assolo.
Dintorno un abbraccio gioioso di poggi e la danza soave di mille ulivi d' argento. Nel freddo senza luce di oggi rivedo quell'incanto in un momento.
Intanto le campane si chiamavano annunciando la Resurrezione ed il sole brillando ci donava un panorama senza pari nel diadema d' armonia agreste. Lo sguardo si perdeva all'orizzonte di colline e oltre, sempre più lontano.
Che speranza, che dolcezza nello stormire d' oro delle ginestre quel mattino all' antico casolare!
Ecco perchè dalla tenebra di tristezza ora che sono sola in terra d' esilio, spento il focolare, tra i ghiacci desolati di oggi,
smarrita la bussola, torno ancora, Amore, a ricordare il trionfo di luce ed il palio di colore di un giorno insieme tra i poggi.
Id: 30358 Data: 06/02/2015 21:00:16
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A te che mi sorridi e non sai chi io sia
Non giungerà la primavera con l' effluvio di un giorno in fiore per chi vive all' addiaccio nell'inverno della malattia all' ombra cupa del dolore.
Non brilla il sole per chi ha perduto la speranza e nel biancore irreale di una corsia anche il conforto di fragili parole.
Ma forse, mamma, solo per un momento quando mi sorridi immemore nell' azzurro del tuo sguardo senza sapere nemmeno chi io sia
ti sarò accanto in silenzio nella carezza di un pensiero bambino tra la voce fragrante di nostalgia degli ulivi al vento ed il bacio di una poesia.
( A mia madre)
Id: 30273 Data: 04/02/2015 15:38:13
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Cercando Te
Dimmi cos'è rimasto di me dopo il sapore amaro del naufragio, delle mie mani nude e ferite tenacemente impegnate a ricomporre, dopo lo schianto del fasciame, la vinta chiglia.
Dimmi come mai, padre mio, oltre la nebbia degli anni ancora ti cerco con occhi stanchi nella mia sera con desolato amore di figlia e sussurro al vento quanto mi manchi.
Dimmi quando, oltre la vita ed i suoi crudeli inganni. ti incontrerò di nuovo, lungo i binari dell' eternità, e se tra i raggi dell' aurora nella lacrima di un abbraccio potrò dirti: “Eccoci ancora insieme, papà...”.
In memoria di mio padre.
Id: 30246 Data: 03/02/2015 16:01:24
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Nel passo delle sere
Ora che la notte lo scenario del Monte Lema abbruna i ricordi bussano alla mia finestra con il ticchettare di un ramo spoglio di castagno.
La malinconia si perde nell' azzurro della stagione andata che vorrei ancora avere mentre nel cuore dell'inverno sogno i colori palpitanti di tenerezza delle nostre sere.
E la nostalgia in crescendo diviene musica nella mia sera quando in un nastro d' oro di sentieri ritrovo il benvenuto gioioso degli ulivi al vento
e l' abbraccio dell' Appennino dove il tuo sorriso di nuovo illumina in una festa radiosa di colline l' aspro mio cammino.
Id: 30181 Data: 31/01/2015 14:24:43
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Nella selva innevata della nostalgia
Dimmi come mai mi logora questa sala d' attesa prima del viaggio e mi consumo in un male di vivere dopo che ho visto in chi più ho amato e perduto il volo spezzato dell' esistere.
Dimmi perchè i miei occhi bruciano nella febbre del domani e nella neve dei giorni tremano nude le mie mani.
Dimmi quando riabbraccerò con lo sguardo il panorama ridente delle tue colline e là in Terra di Toscana in un ricamo di ulivi e querce si placherà la mia inquietudine.
Dimmi dove mi porterà quest' intreccio amato di binari, se mai mi perderò ancora una volta nell'aurora sospirata dei tuoi occhi chiari.
Dimmi perchè scende nel cuore con amarezza la sera ed io resto sola nella selva innevata della nostalgia a sognare la primavera.
Id: 30118 Data: 28/01/2015 16:22:18
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Sera d inverno
Ti attenderò nella stagione della ginestra quando il vento profuma di primavera e sarà dolce guardare insieme dalla mia finestra imbrunire il Monte Lema nei colori della sera.
Ora il crinale è assopito nella coltre di neve, il silenzio regna nella pineta. Sono sola ad osservare il panorama mentre al vespro va lontano il tuo passo là sui fiorentini colli verso l' altura nell' abbraccio della faggeta.
La lontananza segna il passo dell' inverno, e la nostalgia con un filo d' oro i nostri pensieri unisce ma io t' aspetto anche quando la solitudine le mie ore inasprisce con la fedele speranza di chi ama.
Id: 30011 Data: 23/01/2015 14:41:57
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In un tremulo saluto di ulivi al vento
Ti narrerò dell'ora più fragile e sola tra i rovi d' inquietudine quando anche la speranza nella tenebra s'invola.
Ti narrerò di un esilio lungo una vita lambito dalla nostalgia quando mite l'onda unisce in una sinfonia di tenerezza, folgorando ogni distanza, la tua solitudine alla mia.
Ti narrerò di una malinconia che ormai è la mia ombra quando vanno in una stagione di ricordi passi perduti per la via.
Ti narrerò e tu mi comprenderai ne sono certa già da un silenzio fiorito d' emozione e donerai al mio sguardo l' abbraccio d' armonia di Firenze nella piana in un tremulo saluto di ulivi al vento nella festa dei colori di Fiesole e dei colli che ci attendono ridenti in primavera dalla dolce erta.
Id: 29933 Data: 20/01/2015 18:56:22
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I sentieri della tenerezza
Portami via con te, amico vento, placa in un soffio libero rimpianto e tormento.
Recami i germogli di una sospirata primavera quando il disincanto segna nei colori dell' amarezza il silenzio della mia sera.
Riportami là, al paese umbro arroccato nell' incanto dell' Appennino ove ritrovo l' antica dimora in abbandono della famiglia dissolta in ombra e sorride il mio tempo bambino.
Conducimi poi nella dolcezza dei colli fiorentini in Terra di Toscana... Insieme a chi amo, tu lo sai, ripercorrerò i sentieri della tenerezza di un perduto autunno dove mi sarà dolce e mite persino la tramontana.
Id: 29898 Data: 18/01/2015 15:08:36
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Resta con me
Resta con me l'ombra cupa della tristezza quando l' inverno spegne l' autunno dal rosseggiante fulgore e la sua radiosa vividezza.
Resta con me la stagione amara del disincanto quando l' inquietudine del giorno lascia il campo alla malinconia della sera e dalla solitudine sovrana nasce il canto.
Resta con me il profumo acerbo della nostalgia quando penso a te lontano e vanno i miei passi sincroni a tuoi nella fiorentina armonia.
Resta con me l' acquerello di serenità cui agogno quando mi specchio nei tuoi occhi e nel lago d' amore che ci unisce vivo il giorno d' oro del mio presente con te nella dolce certezza che non sia soltanto un sogno.
Id: 29863 Data: 16/01/2015 15:35:20
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Pensiero a sera
Un petalo di tristezza si posa sul mio cuore mentre mesta l'onda del lago si frange a riva.
Sei lontano e vacue tra la foschia d'inverno ed il fumo solitario di un camino si dipanano lente le ore alla deriva.
Verso quale colle oltre il crepuscolo dal malinconico rossore in un abbraccio di querce e ulivi si dirigerà il tuo passo a sera e chissà se nel profumo vivo della nostalgia anche tu ricorderai la dolcezza del giorno insieme com' era.
Chissà per quale strada procederà il tuo andare, mentre Firenze, dalla piana, scintilla nobile al tramonto in luci di rubino e di giada.
M' accompagna di te un pensiero lieve che m' accarezza piano nel ricordo del tuo sorriso come un fiocco di neve.
Id: 29813 Data: 13/01/2015 16:05:55
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Sono in fondo le nostalgie
Sono sogni soltanto a rischiarare il nulla quotidiano quando la tramontana soffia gelida, si perdono i passi sui sentieri del niente e dall' esilio nasce il canto.
Sono solo ricordi a portarmi lontano quando la solitudine in un silenzio senza fine dolcemente torna a prendermi per mano.
Sono in fondo le nostalgie ad ardere nella mia sera a rammentare al cuore il colore terra d' ombra di stagioni svanite che furono le tue e le mie.
Id: 29696 Data: 06/01/2015 20:49:12
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Rosa d inverno
Ho nascosto una lacrima mentre ti guardo fragile rosa d' inverno immemore nel giardino dei miei ricordi.
Ho raccolto parole tra le foglie cadute nel mesto parco prima che la fine ti colga al varco.
Col dolore negli occhi mi sono accomiatata da te e sono andata via, mamma, lasciandoti unica confidente di un tempo che ora è soltanto nostalgia.
A mia madre, ammalata d' Alzheimer
Id: 29653 Data: 04/01/2015 14:33:39
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Nel vento
In una valle di poesia mi rifugio quando pensieri d' inchiostro colorano le ore tra i rintocchi della memoria nell' ombra solitaria di serate.
In una selva di parole mi rigenero quando albeggia dopo una notte di tormento e colgo un raggio di sole, primavera tra le mie mani, e tra petali di speranza volo via nel vento.
Id: 29637 Data: 03/01/2015 13:46:25
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Primo giorno dell anno
Passata è la festa.
La sera imbruna ormai la via e delle luminarie che lampeggiano tra festoni oscillanti riluce soltanto la gran malinconia.
La stazione di frontiera è avvolta dalla tenebra in un' atmosfera d' abbandono e solitudine.
Per la piazza deserta s' attardano sparuti passanti.
Un altro anno con un bagaglio greve d' illusioni ed amarezze si è da poco accomiatato e quello nuovo nel gelo del disincanto in un' aura d' inquietudine anonimo si fa avanti.
Id: 29613 Data: 01/01/2015 20:41:30
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Mezzanotte per la via
Volge l' ora a me più cara quando in solitudine cammino tra una folla di ricordi di un tempo che ora sfuma in poesia.
Rintocca la mezzanotte in un velo d' insonnia che disegna tra fiori di brina l' acquerello di una sussurrata elegia.
E alla lanterna balenante della nostalgia tra il biancore d' inverni perduti nella neve dei ricordi mi sarà compagna anche questa notte la malinconia.
Id: 29550 Data: 28/12/2014 19:51:57
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Canto di Natale
Nella brina d' argento attendeva il paese nelle ore liete della vigilia.
La neve veniva giù pian piano e nella tenerezza di un sogno fanciullo si riuniva la famiglia.
Dopo tanti anni ho vivo nel cuore in un barlume di nostalgia quel Natale lontano.
Nell' antica dimora splendeva allegro il ciocco nel camino. Musica erano le voci del nonno e del babbo, mentre in cucina la nonna, la mamma e la zia s' affaccendavano a preparare la cena della festa.
Era la luce dell' amore nei volti dei miei cari a rischiarare la tavola imbandita nei miei ricordi di bambina, a elargire il dono più prezioso: la lanterna ardente della speranza che allora pareva infinita.
Troppi posti ora sono rimasti vuoti e brucianti sono le assenze in questo giorno silenzioso.
Sono rimasta io soltanto, l' ultima della lista, mentre la mezzanotte rintocca solenne ed il Natale mesto con voce malinconica rinnova il canto.
Id: 29489 Data: 25/12/2014 16:57:06
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Caro papà
Il sospiro solitario di un rametto di agrifoglio e lacrime bambine in ghiaccio condensate si posano sul tumulo nel rimpianto oltre il soffio di una preghiera, tra l' effimera consolazione di parole affidate ad un foglio bianco narrandoti della tenebra della mie giornate.
E' Natale, ma non vedo alcuna luce che rischiari il vuoto del mio niente quotidiano, nelle luminarie che lampeggiano nel buio sento soltanto il gelo della tristezza che inesorabile mi prende per mano.
Quanto vorrei la carezza d' una voce e il trillo fanciullo di campanelle d'argento, un sorriso paterno, il calore perduto d' un abbraccio a recare sollievo per un momento.
E' Natale, tu lo sai, mentre riposi là in una coltre di brina nel silenzio del camposanto.
E la campana annuncia con rintocchi solenni l' imminente Natività, ma la sferza amara della tramontana mi ricorda ancora, come il primo giorno, quanto al cuore affranto tu manchi, caro papà.
Id: 29444 Data: 22/12/2014 22:24:50
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La voce d un tempo
La voce d' un tempo nei rintocchi notturni del campanile torna quando greve il passato nel cuore lascia indelebile l'orma.
Rintocca per me soltanto l' ora più sola quando sento vicini i passi perduti lungo la nebbia per la via.
L'inverno inargenta i ricordi e nel vento la brina scrive il suo canto.
Davanti all' antico portone del rimpianto, ormai in un abbandono di ruggine chiuso, bussa stanotte la mia anima in cerca di rifugio come un' esule narra amara la sua storia.
La nostalgia mi tende la mano nel silenzio più dolce oltre il gelo siderale del disincanto...
Ed è memoria.
Id: 29326 Data: 14/12/2014 15:23:44
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Ricordi perduti nel vento
Azzurro pallido lo sfondo un raggio di sole accende la giornata tra i rami del faggio nudi e protesi dove la rondine ha lasciato il nido.
Forse avresti dipinto così la tela, mamma, prima che feroce il fortunale della malattia lacerasse la tua fragile vela e nel naufragio lasciasse i nostri anni sospesi.
Si spengono le parole nel niente quotidiano... Forse soltanto la malinconia della musica darà il respiro a una voce, mentre ti prendo la mano.
Scivola via piano la mattina fra gocce rade nella luce lo sguardo tuo puro di bambina mi guarda sempre più distante.
Il silenzio dell'inverno conforta il pensiero ora che la neve ti attende al varco quando la sera accarezza ricordi perduti nel vento tra le ultime foglie d' acero.
Sembra di toccare il cielo con un dito in questa anticamera della fine dove il tuo sorriso vacuo immemore mi parla con tristezza di un tempo ormai svanito.
Id: 29179 Data: 06/12/2014 15:52:13
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Ricordo
Si perdono nella tristezza gli sguardi sotto la pioggia in un giorno qualunque spenti i colori sul lago.
E la memoria disegna fra i pensieri in un alone di nebbia un ricordo chiaro nel contrafforte della Basilica Benedettina.
Erano lieti i nostri passi tra gocce d' argento in una mattina di Pasqua a San Miniato al Monte.
Firenze dalla piana sorrideva adagiata e la felicità pareva salutarci radiosa in un giorno di festa elevato al cielo dal canto gregoriano tra il giubilo delle campane che si perdeva all' orizzonte.
Un abbraccio ci sorprese nel freddo della pioggia e il lucente sagrato in un' insolita primavera fiorentina.
Come vedi, non ho dimenticato e tutto torna nella dolcezza di un ricordo, quando si compie il mio rientro solitario a sera scandito da passi lievi di nostalgia sul selciato.
Id: 29135 Data: 03/12/2014 14:39:22
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Nel silenzio della mia sera
Ecco il silenzio che colora di viola i pensieri e li porta al valico dell' inverno nel manto di foschia su perduti sentieri in un' eco di voce lontana.
Ecco la nostalgia che mi prende per mano nel rintocco serale di una campana fino al crocevia dove la tua solitudine incrocia la mia.
Ecco il palpito d'ombra che avvolge la mia sera quando tra il ricamo di onde nella tramontana si frange la malinconia
e tutto alla luce di un sorriso mi annuncia un atteso ritorno, la festa radiosa di un abbraccio, amore, il bocciolo di una nuova primavera.
Id: 29071 Data: 29/11/2014 16:11:59
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Un sorriso bambino
Quanti segreti nascondono i bambini nei loro occhi quando la sera d'inverno scende piano ed il silenzio si veste di nebbia e malinconici rintocchi.
Quanta solitudine prende l' infanzia per mano in un mondo sempre più indifferente nell' incognito universo.
Quanta dolcezza nello sguardo dei bambini quando un sorriso illumina il viso come il giorno dischiuso da un' alba sul mare e gli occhi, dispiegando le vele della fantasia, non smettono di sognare.
Dedicata ai miei allievi
Id: 28994 Data: 26/11/2014 18:29:41
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Nostalgia a sera
Quale voce ha il rimpianto quando ci si sveglia al mattino e la brina ammanta i pensieri nell' inverno del disincanto.
Quanti colori ha la malinconia quando l'ultimo refolo d'autunno in un turbine di foglie i ricordi porta via.
Quanti sentieri ha la nostalgia quando nella foresta della solitudine il vento dipinge l'ultimo barlume del giorno.
Quanti empiti ha l'amore quando nel freddo di una stazione di frontiera i binari lucenti mi protendono l' abbraccio di un incontro annunciandomi nel silenzio della sera soave il tuo ritorno
Id: 28881 Data: 22/11/2014 14:12:04
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Preghiera
Soltanto Tu conosci la fragilità di un cuore e il tormento dell' assenza. Solo Tu conosci davvero l' abisso del dolore e fra la tormenta dell' abbandono nel silenzio diventi rifugio e presenza.
Ti cerco sperduta fra le nebbie del dubbio quando il disincanto brucia il respiro ed i ricordi fremono inquieti sulle ali del nibbio.
Mi ascolterai oltre l' urlo del vento in un mattino d'inverno, quando la brina disegna nei pensieri un ricamo bianco ed il frangersi della burrasca la riva divora.
Sarai al mio fianco anche allora nella speranza di un momento.
Mi troverai smarrita e nuda nella notte perduta la rotta, schiantata la chiglia, senza più la carezza della stella polare sola al termine di un naufragio.
Mi stringerai, mio Dio, oltre la diaspora di anni spezzati con la tenerezza senza tempo di un abbraccio di un padre alla figlia.
E trionfo di luce in una festa di colori, nell' aurora boreale del ritrovarsi Signore, sarà per me la Tua voce.
Id: 28808 Data: 19/11/2014 19:57:31
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Ed ora mi resta
Mi resta l'ultimo oro rosso d'autunno nel respiro assorto del giorno, quando le rondini ormai sono volate via e la malinconia prende voce in un crescendo, mentre il cuore trepidante attende su binari solitari la festa di colore nel vento caldo di un ritorno.
Mi resta nell' anima l'impressione di una passeggiata sul Colle dell' Incontro verso il francescano convento, quando rivedo fra i poggi il nostro andare e la serenità col tuo passo torna per un momento.
Mi resta nella memoria la luce di un sorriso lontano, quando ascolta i miei pensieri il fiordaliso e scende la sera sul lago, prendendomi con dolcezza per mano.
Mi è rimasta nel cuore la carezza di uno sguardo nell' abbraccio senza pari di tosche colline, quando nella notte rintocca amara l' ora della solitudine e nel sospiro del ricordo di un autunno insieme, nella lanterna d' amore memore consumo in silenzio i miei giorni e di nostalgia tremo ed ardo.
Id: 28674 Data: 14/11/2014 16:12:40
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Un mattino dipinto nel vento
E ancora mi perdo fra i palpiti di un sogno seguendo il profumo della ginestra in fiore.
E poi mi ritrovo sui sentieri d' amore quando la tenerezza mi prese per mano e la felicità mi sfiorò col passo alato di un bambino.
Là nella sinfonia in fiore dei colori dell' Altopiano.
Forse il respiro di un bacio in bocciolo o il canto di un cuore sussurra fra petali di nostalgia in assolo.
E ancora ti rivedo, mio dolce Appennino, risplendere nella luce d'oro di un mattino dipinto nel vento nella danza struggente di mille ulivi d' argento.
E ogni istante ti sento nella festa senza fine delle tue stagioni, quando una campana dal diadema senza pari di colline con voce lieve mi rischiara l'anima e mi sorprendo a volare lontano in una cascata di beatitudine, mio indimenticabile Appennino Umbro- Marchigiano.
Id: 28581 Data: 10/11/2014 19:03:06
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Ricordo fiorentino
Ho rivisto Firenze nella carezza di una voce quando l'autunno in nostalgia di colore riverbera tra le note di una giornata nel canto gregoriano in Santa Croce.
Ho rivisto Firenze in un battito d' amore tra la danza di foglie a Pian de' Giullari quando la tenebra di una solitudine scoprì l' alba della speranza in occhi infinitamente cari.
Ho rivisto Firenze nel via vai allegro della folla a San Lorenzo quando un ricordo rischiara la notte di un silenzio.
Ho rivisto Firenze in abbraccio fra la pioggia a San Miniato nel cammino senza fretta di un passante quando andavano sincroni i nostri passi sul selciato.
Ho rivisto Firenze con lo sguardo profumato di sogno di un bambino festante nel saluto delle colline in un manto di rugiada quando il tuo sorriso torna ad illuminare l' erta mia strada.
Ho rivisto Firenze in un mattino presto quando ironica una voce ovattata nella nebbia esclama: “O che tempo 'a bischeri gli è questo?”.
Id: 28542 Data: 08/11/2014 20:25:07
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La lanterna di un tempo andato
Un volo di lucciole accompagna la reminiscenza in un intermezzo di sussurrate parole nel bagliore malinconico di una stanza.
Un tempo dissolto prende forma alla luce della lanterna che arde nella mia sera folgorando su ali di chimera le briciole terrene di ogni distanza.
Sono orme soltanto in un gioco d' ombre ma le ritrovo tutte nel mio cuore.
Solitudine, tristezza e rimpianto... O forse il sospiro vivo d' indimenticabili ore.
Ecco tutti i miei cari ormai inesorabilmente lontani seduti con me alla tavola nel giorno della festa.
Sento ancora la melodia delle voci, il calore delle loro mani, l' estate di un sorriso che nell' anima mi resta.
E la famiglia perduta ritrovo al completo qui al mio fianco. Ma il respiro tra la commozione si spezza nel commiato al vento di un fazzoletto bianco.
Brilla fioca la lanterna questa sera tremula nel niente quotidiano. Ecco che nel passo di neve dell'infanzia l' aurora di un ricordo mi prende per mano.
E mi riporta sul sentiero del dolce mio Appennino all'ombra degli ulivi dove il tempo ritrovato sorride bambino.
Forse è soltanto l'illusione o un soffio di poesia. Si spegne la lanterna e l'ultimo barlume dissolve la malìa...
E mi ritrovo nuda e scalza sperduta nella landa senza fine della nostalgia.
Id: 28392 Data: 01/11/2014 21:12:51
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Il volto dautunno dai rossi colori
Il sorriso sgargiante dei fiori mi sorprende nel primo mattino il volto d'autunno dai rossi colori narra struggente del tempo in cui m'eri vicino.
Risuonano antiche melodie tra i passi lievi sul selciato alla luce di perduti occhi le mie malinconie mi rammentano tuttora quanto t' abbia amato.
E' voce suadente l'assolo di violino ma è ricordo soltanto il volo solitario di una rondine dal campanile si libra nell'aria sulle ali del rimpianto.
E ancora mi perdo alla carezza del vento lo sguardo di una foto dalla lapide mi sorride un istante...
E il palpito del cuore sfoglia la nostalgia tra i fiori mesti mentre sussurro in preghiera in una lacrima anelante: “Ti prego, padre,perchè non resti?”.
Id: 28365 Data: 31/10/2014 20:19:27
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Stazione di frontiera
Quante stagioni sono passate sui binari di una stazione di frontiera nel tempo abbandonata.
Quante foglie d' autunno si sono posate nel vento di lontane giornate che profumavano di primavera.
Quante illusioni perdute sul mio viso in un controluce di malinconia si sono impressionate nel fermo immagine d'un amore tra le pagine mai dimenticate.
Resto io soltanto in una pioggia di ricordi su antichi sentieri nel silenzio della sera
uno zaino colmo di nostalgia un sogno fra le mani reduce di ieri viaggiatrice solitaria di domani.
Id: 28222 Data: 25/10/2014 14:14:41
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Commiato d autunno senza parole
Avrei voluto dirti tante cose, ma il tuo sorriso triste si è perso nel passo d'autunno fra gli ultimi petali d' immemori rose.
Avrei voluto poterti abbracciare oltre il filo spinato della malattia nella valle d'oro del silenzio prima che la tempesta crudele costringesse alla deriva lacere e vinte le tue vele a naufragare.
Avrei voluto stringere, mamma, alle tue le mie mani impotenti e disperate, mentre inesorabile e cupo cala il sipario, perchè mai più vedremo insieme l' aurora di domani.
Avrei voluto dirti quanto mi manchi ma l' eco struggente delle mie parole si è confuso al tremulo bagliore del tramonto nel malinconico commiato azzurro dei tuoi occhi stanchi.
Id: 28090 Data: 18/10/2014 15:22:31
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Scacco matto
Amami così nella pioggia d' autunno quando i viali danno il commiato a foglie senza più domani.
Amami così, mio poeta, nell' amarezza e nel disincanto quando il giorno indugia mesto in un' aurora di solitudine e l' ora dirupa in una via come tante senza più nome.
Amami così nella luce d'inverno oltre il chiarore di fiamma del focolare quando il gelo disegna fiori di brina ai vetri di un antico balcone.
Narrami la tua struggente novella che profuma di ulivi, cipressi e colline.
Stringimi a te in un abbraccio che dia scacco matto al tempo tra la folla di un binario a Santa Maria Novella e una volta ancora fammi sognare.
Id: 27992 Data: 13/10/2014 18:58:37
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Dove il silenzio regna sovrano
Andiamo. Lontano dalla nebbia, dalla mestizia e dall'inverno sempre più vicino.
Vieni con me lieve è il cammino e radiosa la strada nell' incanto senza ombra dell' Appennino.
Nel chiarore delle stelle ci attende il sentiero di terra battuta che porta fino alla sommità del Monte Vettore. Fra le tue braccia ritroverò in un bocciolo di ore la felicità perduta nei passi fragranti di tenerezza del mattino.
Stringi la mia mano mentre il giorno già dilegua in una sinfonia di ricordi e partiamo.
Fra i primi spiragli del giorno nel respiro fresco di rugiada giungeremo là dove il silenzio regna sovrano.
Sarà dolce perdersi in un' estasi che dona soltanto un sospirato ritorno nel verde abbraccio dell' altopiano in fiore tra i mille colori del pianoro.
Liberi dalla tristezza ci vestiremo dell' autunno dalla luce d' oro.
E tra la carezza della genziana e dell' asfodelo nel nostro bacio, amore, si specchierà l' azzurro senza fine del cielo.
Id: 27913 Data: 10/10/2014 10:54:54
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A Luino volge la sera
Scende dolce la sera a Luino nella carezza d' autunno mentre il lago s'immagina appena nella foschia.
Dall'opposta riva si accendono ad una ad una fioche luci che sembrano voci lontane in un crescendo di nostalgia.
Chissà nell' ora a noi più cara in quale viale ombroso verso i colli il tuo sguardo contemplerà l' impareggiabile elegia che abbraccia in un ottobre di caldi colori la sera fiorentina.
L' onda in un frangersi di malinconia sogna l' azzurra brezza come un cuore solitario si perde nella notte dei ricordi ritrovando lo spartito di un' incompiuta armonia, l' eco di un amore o il riflesso della giovinezza.
Id: 27883 Data: 08/10/2014 19:33:06
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Ricordo d autunno
L' autunno, sai papà, è sempre lo stesso con un cielo grigio e triste ed il giorno che albeggia con monotono biancore di gesso.
Il dolore, da quando te ne andasti, non è mutato e in una sinfonia di ricordi e foglie raminghe vanno assorti i miei passi sul selciato.
Il cuore, in battiti muti, trascina istanti ogni volta più stanchi e soltanto tu, leggendo la notte senza aurora dei miei occhi, sai quanto mi manchi in una diaspora di anni sperduti.
La solitudine poi è sempre più amara quando a sera, nel baluginio del lago dall' opposta riva, oltre il tremulo sussurro della nostalgia rivedo per un istante radioso il tuo sorriso tra la foschia del tempo andato e la tua immagine ormai irraggiungibile m' abbraccia una volta ancora in una simbiosi infinita e perdutamente cara.
Id: 27862 Data: 07/10/2014 13:35:37
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Fiocco di neve
Narrami ancora con la tua calda voce d' autunno che mi accarezza nel refolo fragrante di foglie morte.
Lenisci le mie inquietudini mentre a sera la nostalgia tremula s'insinua fra ombre e ricordi e bussa greve alle porte.
Raccontami ancora, Poeta, delle mille solitudini senza sbocco e senza meta e dell' amarezza dell' umana sorte.
Prendi la mia mano nella luce d' oro e partiamo per irraggiungibili altitudini.
Sarà dolce anche l' avara stagione di gelo e rigore che il diadema dei monti abbruna là sull' altopiano e nella fioritura tardiva di una miriade di sogni cullata dalle nuvole
senza tempo sarà il nostro amore scevro da tristezza alcuna. Andremo insieme con passo lieve figli di un solstizio d' inverno liberi come un fiocco di neve.
Id: 27772 Data: 02/10/2014 14:25:45
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Ancora tanti sogni
Porto con me l'ombra della tristezza mentre nel viale rosso d' autunno vanno i miei passi solitari come foglie rapite dalla brezza.
Porto con me l' amarezza ed il rimpianto quando a sera nella tremula luce dei ricordi affido ad una pagina i miei pensieri e l' affanno dispiega le ali al canto.
Porto con me il respiro di un lontano sorriso nel veleggiare della malinconia quando le stagioni trascorse insieme dischiudendo il varco di ieri
nel vento della notte tornano come la tua immagine in dissolvenza ed il silenzio m' accarezza il viso.
Porto con me ancora tanti sogni, amore, oltre l'inverno di nostalgia e solitudine che tu solo sai come l' estate in fiore sull' altopiano a sospirata altitudine quanto nel cuore io agogni.
Id: 27670 Data: 28/09/2014 14:51:06
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Lied d autunno
La sera giunge piano nel profumo di vento in un turbine di foglie quando tra l' oro del tramonto cammino in compagnia dei miei pensieri
con passo di rugiada lo sguardo assorto in cerca del bacio di sole di un'estate volata via sulle ali di una rondine ieri.
I ricordi si affollano attendendo con un sorriso che la solitudine dischiuda le sue soglie sui sentieri della ginestra e del fiordaliso.
L'autunno incede con dolcezza sedendomi accanto dinnanzi al camino acceso e narra malinconico la sua storia
quando a sera nel respiro d'ombra il cuore resta in un silenzio tremulo sospeso indugiando al canto della tramontana e la nostalgia diviene memoria.
Id: 27640 Data: 26/09/2014 16:05:06
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Autunno
La carezza del tuo sguardo su di me mi fa autunno sul viso ora che ho lasciato dietro le spalle vicoli ciechi di alibi e stazioni in abbandono di perché.
Sei con me, amore, al valico che profuma di viburno di una stagione senza ieri né domani nel palpito di un abbraccio,
mentre il cielo scolora i primi accenni del giorno si cercano le nostre mani tra la diaspora del vento e l'illusione onirica di una notte nella danza di foglie gialle.
Id: 27601 Data: 24/09/2014 14:05:20
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Sinfonia d autunno
Portami con te sui sentieri del giorno nel bacio di rugiada e nella carezza della speranza.
Resta al mio fianco nell' autunno rosseggiante di poesia. Avvinci per sempre nel roseto senza ombra di un sentimento che non conosce tempo la tua vita alla mia.
Stringi la mia mano e insieme voliamo via folgorando il dolore e ogni distanza fino al sorriso dell'aurora.
Prendimi fra le tue braccia, amore, e tra i passi di stelle e nostalgia sugli altopiani della notte fragranti di viburno fammi sognare ancora.
Id: 27578 Data: 23/09/2014 13:48:14
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Commiato d autunno
La tristezza ha la fragranza di rosa bianca nel mattino, quando la tua mano stanca incespica con l' incertezza di un bambino.
La malinconia si tinge dell' azzurro dei tuoi occhi, madre, ora che la tua voce giunge con la carezza di un sussurro e la malattia funesta suona inesorabile i suoi grevi rintocchi.
Ho stretto al cuore in una lacrima segreta la neve del tuo sguardo e annodato all' anima la dolcezza assente del tuo sorriso ora che ti guardo fragile foglia d'autunno portata via dal vento nel commiato silente del sole all' ultimo dardo.
A mia madre
Id: 27526 Data: 20/09/2014 14:45:41
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Sogno d’ estate sull’ altopiano
Vorrei perdermi nell'incanto dei colori della fioritura là sull' altopiano.
Vorrei ritrovare tra spiragli in bianco e nero di anonime giornate la radiosa felicità dell' estate.
Vorrei distendermi spoglia di tristezza nel verde e ammantarmi di tremula luce tra il sorriso di fiordalisi e papaveri e il niveo saluto delle margherite.
Vorrei sentire il bacio del vento sulla pelle e la carezza senza tempo della tua mano che in un battito d'amore si perde.
Vorrei addormentarmi e sognare fra le tue braccia ancora là sull'altopiano mentre s'intrecciano le nostre vite e destarci insieme al canto dei grilli sotto un cielo di luglio splendente nel respiro delle stelle.
Id: 27493 Data: 18/09/2014 13:03:19
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Stagioni amare
Rintocca la pendola della nostalgia l' ora mentre sospeso a vele di pensieri un altro giorno assorto fugge ancora.
A sera mieterò nel silenzio il mio raccolto nell'ultimo raggio del tramonto in una festa di luce.
E la tua voce mi coglierà nell' ora più sola nella notte del disincanto a stilare il bilancio di stagioni amare.
Sarà l' abbraccio dell' emozione allora nel respiro del silenzio a farmi ricordare...
L'incanto della Valnerina, la gioia di sincroni passi e una strada d'oro che si dipanava senza fine ai nostri occhi, l' aurora di uno sguardo dal belvedere verso la valle...
Ritrovo tutto in fondo al cuore ora che la sera incede con tenui rintocchi all' ombra di una solitudine amica mentre il crepuscolo d' autunno con malinconica dolcezza saluta l' estate nel canto del vento in un tremulo commiato di foglie gialle.
Id: 27474 Data: 17/09/2014 14:32:10
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L autunno del mio rimpianto
Sarebbe un' onda struggente d' emozione a lambire il nostro abbraccio, se tu tornassi in un silenzio dolce più del sole
e una girandola di sogni ritroverebbe il tempo andato all'ombra di un sorriso nella gioia di fanciulleschi passi.
Una manciata di giorni fiorirebbe d'incanto in una primavera lunga un sospiro, al termine di un inverno che incombe senza tregua recando a chi decifra i segni disincanto ed amaro sconquasso.
Ti direi del cammino dolce in una festa di luce nella tua amata terra e della carezza della ginestra in fiore e del bacio dell' Appennino
dove il cuore mio nella nostalgia solo e sperduto erra nel respiro tremulo di foschia e di reminiscenza del mattino.
Ti narrerei della nostra stazione dimenticata ormai in abbandono, visitata soltanto dai ricordi e dalla tramontana in solitario canto.
Ti direi, padre mio, della notte che mi ghermisce nella tenebra da quando t' accomiatasti su un binario senza ritorno in un' alba tra la pioggia e la mia incredulità greve di rimpianto.
Ti confiderei che sinfonia senza fine risuona tenera la tua voce nel mio cuore dove resti unico sovrano esule nel regno in dissolvenza di un perduto amore.
Ti sussurrerei, ma il rimpianto, tu lo sai, è cosa vana mentre l' autunno già segna il passo e l' estate dei nostri giorni, fermandosi al valico inesorabile di ieri,
si confonde con il tuo sorriso evanescente e campeggia all' orizzonte ormai perdutamente lontana.
In memoria di mio padre.
Id: 27347 Data: 10/09/2014 14:46:36
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Mia cara solitudine
Siediti con me, amica solitudine, nell' ora tremula della nostalgia accanto al camino ormai spento.
Fredda è la cenere, estenuata la brace, ma nella carezza d'ombra bevi un bicchiere. Rammenta con me stagioni andate, la dolce melodia di segrete sere.
Dona nuovo respiro al cuore che tace.
E ti narrerò di un tempo bambino, di corse fanciulle sfrenate per i vicoli di un paese, del sorriso di un' estate fra i colli, specchiata in un cielo turchese e dell' abbraccio, nel saluto festoso degli ulivi al vento, del mio Appennino.
Fermati un po' soltanto, sii cortese e la piega amara della vita si placherà all' ombra soave di preghiera di agresti chiese, nello sguardo sereno del ricordo ed il tormento dispiegherà le ali al canto.
Quando la tramontana a sera gioca con il fumo fragrante di rimpianto dei camini, nella morsa di un inverno che ghermisce il cuore, bussando alle dimore in abbandono visitate solo in sogno per le stradine dell' antica contrada
ed il silenzio diviene memoria.
Id: 27306 Data: 08/09/2014 13:59:23
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Sui sentieri della ginestra in fiore
Era respiro e onda di gioia il bacio del sole nel nostro andare seguendo le orme del vento fragranti di sogno là sull' Appennino.
L' abbraccio ci sorprese nell' estate di un momento in uno stormire di fiordalisi e papaveri sotto un cielo assorto che specchiava il pianoro immerso nel palpito di luce.
Il volo dell' upupa alla sorgente antica di pietra ci diede ristoro e accompagnò in silenzio i passi placando per un istante l'ombra cupa del dolore nello sguardo spento del disincanto.
Fummo insieme là sui sentieri della ginestra in fiore girovaghi e poeti per passione naufraghi di vita sulle coste memori di un amore.
Id: 27305 Data: 08/09/2014 13:57:13
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Pensieri lungo i binari
Cos'è questa malinconia che stilla dall' anima come pioggia, mentre l' onda spenta del lago scandisce i giorni in muta roggia.
Cos' è questa nostalgia che ghermisce il cuore, quando i ricordi si affollano alla mente e ancora mi chiamano con ardore.
Cos'è questa tristezza sfilacciata fra i monti all' orizzonte in nubi di rimpianto, da quando il treno ti ha portato via spezzando illusione ed incanto.
Lascerò liberi i pensieri lungo i binari e in un viaggio nella luce dell' amore l'anima ritroverà il canto, l'abbraccio della gioia al tuo fianco e giorni di speranza infinitamente chiari.
Id: 27120 Data: 28/08/2014 15:02:26
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Sogno bambino
Chissà quando albeggerà un sogno bambino e l' argento della luna tornerà ad illuminare l' aspro cammino.
Chissà quando sboccerà il respiro di un' altra estate in un saluto tremulo di papaveri e fiordalisi nell' abbraccio senza pari del mio Appennino*.
Resterò a sognare nel silenzio senza fretta delle neve con il cuore in malinconico assolo in un inverno come tanti nella valle della nostalgia assorta in solitudine tra fiori di ghiaccio alla mia finestra.
Vivrò per compiere quel ritorno sfogliando petali di ricordi in una stagione conquistata tra i passi lievi della speranza in un bacio di luce dagli struggenti accordi nel palio dei colori senza ombra di un nuovo giorno.
* L' Appennino è quello umbro- marchigiano che resta sempre nei miei sogni.
Id: 27004 Data: 21/08/2014 20:56:09
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Verso Castelluccio di Norcia
Veleggiavano in un cielo terso le nuvole sulla vetta, nel presepe animato dell' Appennino pascolavano le greggi. Ora che il sole si è eclissato da quando non sei più a me vicino in un esilio senza luce, dei giorni conto rimpianti e dileggi.
Il silenzio della montagna ci chiamò sull' altopiano, offrendoci un boccone di pane senza sale accompagnato da un sorso d' acqua di fonte, mentre il vento cantava tra le gole di roccia un'indimenticabile armonia.
Adesso che la malinconia mi assale, ritrovo i passi lungo il cammino di quella stagione chiamata nostalgia, quando il tuo abbraccio mi attendeva all' orizzonte e tutto era poesia.
Il profumo dell' atmosfera celestiale, nello stormire di papaveri e fiordalisi, tra l' oro senza tempo delle ginestre salutavano nell' idillio la nostra elegia.
Ed ora, alla luce balenante di un' estate raminga per la via, nella solitudine amica della mia casa il respiro si libra sulle ali del ricordo e ti raggiungerà ovunque tu sia.
E come allora ci ritroveremo a risalire dall' incanto dell' altopiano alla contrada arroccata di Castelluccio, dove il tempo giocando a scacchi col destino si è fermato.
Mi prenderai per mano in un silenzio sbocciato nella dolcezza dell' amore e la vita ci sorriderà per un istante placando il cupo sguardo e l' amaro cruccio.
Id: 26919 Data: 16/08/2014 22:01:59
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Sull altopiano
Vaga il pensiero in volo oltre la pioggia nell' ora d' ombra a me più cara, quando nel silenzio a sera la memoria sussurra in argentea roggia e tutto torna com' era.
Si dipana ancora, nel diadema dell' Appennino, tra le braccia del pianoro una strada in terra battuta dove occhieggiano papaveri e fiordalisi a salutare un giorno d' oro nel bacio dei Monti Sibillini.
Fermo immagine d' amore di quell' estate perduta, che mi campeggia in un sospiro nel cuore quando i nostri passi erano vicini.
E ora soltanto in sogno vanno i miei passi sincroni a i tuoi là sull' altopiano, dove maestoso il vento regna sovrano e nel ricordo mi parla ancora di noi.
Id: 26855 Data: 11/08/2014 21:12:16
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Sera al casale
Chissà se canta ancora l' assiolo là nella notturna distesa dell'uliveto ad accordare melodie malinconico e solo.
Sembra ieri quando mi sorrideva l' umbro Appennino ed il frinire di cicale si perde nel respiro del ricordo e tutto sembra vicino.
Chissà se fiorisce ancora in una festa d'oro rigogliosa la ginestra e ronza un' ape tra la lavanda mentre una donna guarda assorta il tramonto tra i fiori alla veranda.
Chissà se il vento mormora di nuovo la sua novella tra le fronde argentee del pioppo mentre il sole splende a raggiera.
Chissà se tornerò nel casale fra amici là sui Monti Sibillini ora che la nostalgia mi annoda la gola in amaro groppo,
a rammentarmi la fragranza perduta di estati felici quando dolce ed incantata mi accarezzava la sera.
Id: 26839 Data: 10/08/2014 16:30:02
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Addio senza parole
Sembra di toccar le nuvole in questo regno fra i monti dove precluso è l' orizzonte alla foce della vita che non conosce il domani.
Sembra di sfiorare il cielo in questo giardino senza sole quando accarezzo, foglie tremule, mamma, le tue mani.
Sembra un addio senza parole nel tramonto struggente di uno sguardo su un binario senza destinazione, il parco all' ombra della speranza dove tu,
mia piccola rosa d' inverno, mentre di rimpianto ardo mi sorridi vacua immemore di me e della tua storia, ormai ad irraggiungibile distanza.
A mia madre e a tutti gli ammalati d' Alzheimer
Id: 26498 Data: 13/07/2014 14:28:36
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Dove il tempo si è fermato
Entro con passo lieve nella grande stanza dove il tempo si è fermato, oltre le nebbie dell' assenza, a dipanare le stagioni assopite nel giardino segreto che Tu solo sai quanto io abbia amato.
S' apre per me soltanto, tra l' abbraccio d' edera, la porta del passato ed ogni ricordo si posa sul cuore malinconico come un fiocco di neve.
Dall' ingrandimento mi guardi e mi lambisce ancora l' onda del tuo sorriso, ora che sei lontano ed il tuo passo è sfiorato in carezza dal papavero e dal fiordaliso.
La musica in sottofondo nella sera trema nell' empito mai sopito alla lanterna fioca di ciò che è stato e che traluce da una foto in bianco e nero, in una biblioteca di nostalgia, all'ombra di questa dimora dove il canto del treno sui binari insieme al vento mi tiene compagnia.
Sulla scrivania ritrovo i tuoi occhiali e la pipa con il profumo amaro di rimpianto e tabacco a narrarmi in un sussurro di te, padre, al varco di pioggia e memoria in questi giorni solitari prima che la morte ti desse inesorabile scacco.
Id: 26454 Data: 10/07/2014 14:28:27
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Resta qui con me
Resta qui con me amica solitudine e berremo da un dolce calice di ricordi di un tempo ormai andato nel luccichio sui binari che ora sfuma nel seppia di una fotografia.
Siedi accanto a me e guardami con occhi d' infanzia chiari oltre il cancello chiuso nella ruggine amara di ciò che non è stato e i disincanti, all'ombra della malinconia, e brinderemo con un bicchiere di Brunello o di Chianti nella frescura della notte fra i pensieri in compagnia.
Solleva insieme a me il calice rosso in un baluginare di lucciole fra le siepi del rimpianto in un respiro bambino su lontani sentieri,
quando il ricordo spalanca le braccia nel profumo di glicine delle sere ed il cuore sperduto, nel frullo d'ali della poesia, celeste incanto, al passo d'ombra di ieri valica ogni assenza e ritrova l' antica armonia.
("Ho nostalgia di tutto, anche di quello che non ho vissuto" F. Pessoa)
Id: 26439 Data: 09/07/2014 15:04:39
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Verso Siena
Mi palpita nel ricordo il paesaggio nell' abbagliante fulgore di una lontana primavera in Terra di Toscana, luce della memoria che mitiga il nulla quotidiano nella sferza sul lago della tramontana.
Brillava il sole in un mattino terso, lieto era il nostro andare in un tenero bocciolo di ore, fra l' abbraccio verdeggiante delle colline, che nella nostalgia come la rondine nell' agreste incanto torna a volare.
I poggi a noi d'intorno fiorivano nella stagione dell'amore e s' aprivano in un digradare dolce e senza pari in un ventaglio vivido di colore, che ho serbato nello scrigno della reminiscenza fra i ricordi più cari.
Una distesa agreste di serenità senza fine, il fremito della brezza su un mare di ulivi d'argento, nell' aspra sera di solitudine una nota di rimpianto diviene concerto di un tempo che nella nostalgia indulge da galantuomo tra lo sguardo fragrante della verbena.
Ed eccoci insieme sull' agreste altura mano nella mano, dove magnifica signora si stagliò all' orizzonte Siena con l'armonioso profilo del suo Duomo nel risplendere del paesaggio toscano.
(A Te, mio re senza diadema...)
Id: 26417 Data: 07/07/2014 15:44:06
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Sera in un casolare in collina
La sera pervade in silenzio i sentieri nel fremito d' ali della civetta e confonde i passi e gli sguardi di oggi e di ieri.
Volge la sera ed imbruna i monti, accarezzando nella solitudine i pensieri.
La pioggia in tenue manto avvolge il Lema nella nebbia che nasconde la vetta, in una sinfonia di rimpianto.
Si accendono una ad una le luci nelle case sparse sulla collina e sembra la danza delle lucciole nel baluginare dei ricordi di una lontana festa bambina, quando un sorriso svelava un incanto.
Brilla una luce là sulla vetta, malinconica e un po' più vivida, illuminando solitario un casolare, dove forse un poeta alla bianca pagina il suo empito sta per affidare.
Chissà se nella tua casa fiorentina, ombreggiata di ulivi e querce, anche tu questa sera rammenterai l'autunno insieme nel palio dal fiammeggiante stendardo che chiamiamo amore...
Chissà se, mitigando la notte della lontananza, il cuore tuo sincrono al mio all'unisono tornerà a sognare...
Id: 26316 Data: 29/06/2014 11:01:36
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Compleanno
Ho acceso una candela anche quest'anno nella solitudine della mia dimora una fiamma a ricordarmi l'inganno del tempo che passa e non si ferma un'ora.
Ho colto una rosa di porpora per la mia festa e l'ho posata all'ombra del tuo riposo a rammentare l'antico amore che nel cuore resta nella nostalgia di un giorno solitario e silenzioso.
Alla stazione di chi resta il binario attende invano in abbandono nella carezza del papavero e della lupinella: altri anni si sono accomiatati.
Ho spento nell'anniversario una candela tra la scia dei giorni alla deriva cercando al sestante una stella, mentre all'orizzonte dei ricordi biancheggia una vela nella marea dei sogni naufragati.
( Nel giorno del mio trentanovesimo compleanno).
Id: 26291 Data: 27/06/2014 10:42:48
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Un filo d oro
Correva il filo, argenteo l' ago nell'ultimo barlume della sera.
Laboriosa la mano, nel volo dei ricordi mi sovviene al crepuscolo vago come rondine di una perduta primavera.
E ti rivedo in un angolo della stanza seduta alla finestra abile il ricamo, fine il rammendo, un sussurro di vento la tua voce nella stagione del biancospino e della ginestra.
Ora che la malattia ti sta ghermendo, ti ritrovo fra le rose in un giardino senza memoria, ultima foglia d' acero nell' autunno della mia nostalgia.
Era d'oro quel filo, luce in un ordito di malinconia e verso sera brilla sempre fra i ricordi nel sorriso caro di chi si è accomiatato, in un sospiro lungo la via.
Non l' ho più dimenticato; lo rivedo ancora il punto a croce di quel ricamo e in silenzio, all'ombra del rimpianto, nell' azzurro assorto del tuo sguardo, stringo con dolcezza, madre, la tua mano.
Id: 25908 Data: 31/05/2014 15:33:11
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Ti porterò
Ti porterò un ramoscello di ulivo benedetto scrivendo nell'inchiostro del cuore ciò che non ti ho mai detto.
Ti porterò il sorriso del papavero e nel bacio dei ricordi sarai al mio fianco come da bambina tra i castagni sul nostro sentiero.
Ti porterò la cerulea carezza del fiordaliso ora che riposi libero dall'umano affanno all'ombra del cipresso.
Ti porterò una rosa ed ogni petalo sarà un ricordo che sulla neve degli anni si posa.
Ti porterò il sospiro solitario della violetta perché oltre l' inganno della morte il mio cuore ad ogni alba ti aspetta.
Ti porterò in dono l' oro del girasole e in un empito di nostalgia, padre, l' antico amore ritroverà le parole.
In memoria di mio padre
Id: 25816 Data: 24/05/2014 14:57:37
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Dove ombreggiano gli ulivi
Dove sorridono le colline e occhieggiano i papaveri ti attende il mio cuore sognando antichi sentieri nei petali di ricordi dolci e amari.
Dove ombreggiano gli ulivi disseminati per i poggi s' accendono i casolari e sbocciano i giorni all' alba di una nuova stagione dagli occhi chiari.
Dove la torre s'addormenta nel ricamo rampicante delle rose rintocca l' ora tra i palpiti della sera. Sarà lieve la preghiera sulle ali della poesia per sussurrarti quanto io ti ami ancora.
Dove vola la rondine si spegne nei colori radiosi della colline il rimpianto.
Ritornerò al tuo fianco verso il francescano convento in cerca del nido perduto e la solitudine nell' abbraccio del vento si placherà in dolce canto.
Id: 25720 Data: 17/05/2014 14:33:25
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Ricordo
Affacciata al verone della sera nei colori della nostalgia dipingo la tela della mia storia tra i petali di ciò che resta di un giorno come tanti.
In indaco la tua immagine sullo sfondo tra i fiordalisi campeggia ora che sei soltanto palpito d'ombra che nel cuore in solitudine m' albeggia.
Amaro pensarti là, irraggiungibile nei Campi Elisi.
La pendola della memoria oscillando alla carezza lontana del tuo sorriso nella tremula luce del ricordo inesorabile rintocca dell'assenza l'ora,
mentre nell' abbraccio della sera, padre, a liberi e accorati versi affido quanto io ti ami ancora.
In memoria di mio padre, nel quarto anniversario della sua scomparsa. Memento Tui mihi semper.
Id: 25564 Data: 06/05/2014 14:40:41
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Nella luce dell’amore
Nella luce dell' amore
Ho intrecciato il tuo nome al mio cuore tra la selva di giorni trascorsi nella luce dell'amore.
Nella notte d' inquieta solitudine ti cerco oltre la nebbia del dolore.
Ho intrecciato il tuo respiro ai miei pensieri quando al tuo fianco sogno nell'autunno di indimenticabili sentieri.
Ho intrecciato con te il cammino quando mano nella mano ci perdiamo tra i colli nell'incanto di un tramonto fiorentino.
Ho intrecciato il tuo al mio sguardo quando mi osservi, illuminandomi di un barlume d'oro più del solare dardo.
Ho intrecciato un empito di libertà al tuo sorriso quando mi guardi con la cerulea dolcezza di un bambino e con te mi porti in paradiso.
Id: 25521 Data: 03/05/2014 12:27:28
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E la solitudine nel silenzio miete i giorni
Petali al vento dimenticati fra le braccia del bosco, sul sentiero dei passi perduti, la diaspora nell' ombra di una famiglia.
La burrasca ha mutato la rotta, ferito la vela, sferzando nell' urlo dell' onda la chiglia.
Sono rimasta io soltanto a tirare a sera, tra il frullo d' ali di una capinera, in secca la triste rete.
Eccomi qui, ultima sentinella, a scrutare nella valle della memoria la brumosa riva del Lete.
Sono rimasta io soltanto ad ordire la trama di un tempo andato, a decifrare la malinconia, dispiegando la tremula voce dei ricordi in canto.
E la solitudine nel silenzio miete i giorni di un' amara stagione, perdendo sempre più lontano la melodia di un tempo che ora è soltanto nostalgia.
Id: 25493 Data: 01/05/2014 10:47:31
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Al valico della nostalgia
Al valico della nostalgia oltre la bruma in dissolvenza appare il ritorno, quando il commiato avviene tra la fredda carezza della pioggia nell'occhiata malinconica e precoce del giorno.
La campanella già annuncia la partenza in un fremito di sguardi, in briciole di parole febbrili sparpagliate sul binario lucido.
Migreranno nella solitudine i miei giorni in cerca del sole, misurando dell' assenza le amare ore, lontane dal tuo sorriso.
Ti attenderò nel barbaglio di luce, nel colore sgargiante di vita delle viole vegliate del fiordaliso mentre dolce scende la sera,
tra il volo festoso di una rondine che torna al nido, in una stazione di frontiera.
A te, mia rondine
Id: 25461 Data: 28/04/2014 18:09:09
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Il giardino d’ inverno
Ho ritrovato i tuoi occhi, celesti aquiloni smarriti in cielo nel soffio di primavera.
Ho raccolto i tuoi petali caduti al gelo della malattia, posati in solitudine su una panchina prima che il vento li portasse via.
Ho accarezzato le tue mani nivee di bambina, bianche vele pronte a salpare ignare del domani.
Ho guardato i tuoi occhi, madre, nel giardino d' inverno e vi ho letto in un empito dell'amore il mistero infinito,
mentre la dolcezza di scricciolo del tuo sorriso, mi ha portato in eco il canto di un tempo svanito.
A mia madre
Id: 25414 Data: 24/04/2014 18:24:01
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Il passo della pioggia
Forse era un sorriso fanciullo fragrante di dolcezza fra le trine ombreggianti di un biancospino.
Forse era la primavera che mi camminava vicino, o l'andare mano nella mano lungo il viale della tenerezza negli scampoli di colore fiorito in un giardino.
Forse era il passo della pioggia o la luce dell'amore a farmi vestire della carezza di gioia e di sogno nel silenzio di un mattino.
Id: 25376 Data: 21/04/2014 22:01:23
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Londa dolce degli ulivi dargento
Un empito di nostalgia mi albeggia nel cuore in una manciata di solitarie ore.
Occhieggia nella mia malinconia un papavero amico, che mi riporta lontano su un sentiero antico.
E mi perdo nell'onda dolce degli ulivi d'argento, su strade di luce dove mi fu compagno nell'andare il vento tra il sorriso dei casolari.
E ancora più mi manca verso sera l'abbraccio senza fine di occhi d'autunno sinceri e cari, quando l'amore ci passò vicino come una rondine nella giostra di colori oltre la lacrima di rugiada a primavera nel respiro di un mattino.
Id: 25355 Data: 19/04/2014 21:36:08
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Preghiera per unamica
Giunge la sera, amica mia, e il tuo passo solitario s'affretta verso casa sul sentiero della malinconia.
Passano i giorni lungo i binari in una giostra di ricordi nei tuoi occhi febbrili rivolti all'orizzonte in cerca del domani.
Lo sai, amica cara, nel cuore cosa resta tra lo sgomento del timone vinto dalla sferza dell'onda amara quando si è sole nel coraggio disperato e tenace di nude mani a contrastare la tempesta.
Ti sia compagna nella sera, amica mia, la carezza di una preghiera che renda lieve il tuo cammino e dolce il ritorno come l'andare di un bambino nella festa di colori di un nuovo giorno.
Id: 25274 Data: 12/04/2014 10:50:59
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E nel silenzio ti ritrovo
Ottima consolazione sono i versi e compagna la poesia quando aspra la solitudine incombe e in un mare d'inquietudine i giorni sono dispersi.
Nel palpito del vespro ti cerco e poi ti scorgo nell'abbraccio del silenzio.
Il calice della memoria m'inebria di un tempo andato che adesso ha il sapore d'assenzio.
L'ombra dolcemente incede e mi è accanto mi perdo piano piano nell'onda d'oblìo poi fluttuo nella marea del rimpianto verso un tempo che fu soltanto tuo e mio.
Allora indugio alla stagione amata che ora è soltanto nostalgia mentre a sera ordisco la trama dei ricordi che senza te è sospiro e malinconia.
E nel silenzio ti ritrovo nel fremito degli ulivi al vento quando mi libero in un canto nuovo... Amarti è stato l'incanto di un momento!
Id: 25171 Data: 05/04/2014 10:52:29
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Volano a sera le mie nostalgie
Volano a sera le mie nostalgie sul sentiero rosso d'autunno lungo l'ombrosa passeggiata verso la pieve dove con te mi soffermai: possibile sia stato soltanto un sogno lieve?
Vanno a sera i miei pensieri lungo le contrade e le radiose colline dove con te sorrisi con lo sguardo all'orizzonte lontano e mi sentii felice come una rondine sfiora campi di grano.
Cercano i miei occhi a sera l'azzurro dei tuoi che tanto amai... E si perdono nel respiro del vento fra i castagni le mie parole nella carezza della nostalgia, tu lo sai nel profumo dei ricordi assopiti fra le viole...
Non potrò dimenticarti mai.
Id: 25106 Data: 01/04/2014 17:15:11
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Vento di ponente
Chissà verso quale altura, nell'abbraccio degli ulivi, approderanno a sera malinconici i tuoi passi, accompagnati dal bacio del sole languente.
Solitaria, nella carezza della tramontana, biancheggia la mia vela all'orizzonte in un palpitare di onde.
E mi sovviene di quella primavera lontana a San Miniato al Monte, breve incanto di un tempo disperso dopo il naufragio,
mentre a fior di labbra serbo la fragranza di glicine di quel bacio, benedetto dal celeste respiro di un cielo terso.
E resto qui ad ingannare a sera le mie tristi reti nel beccheggio dei ricordi come l'ultima sartìa
ora che il vento di ponente porta alla deriva in cerca di te, verso un reame di colline senza pari, la mia nostalgia.
E ancora alla mente torna il rimpianto dove mi è dolce fluttuare nell'alta marea di occhi chiari...
E la tristezza dispiega le ali al canto.
Id: 25050 Data: 28/03/2014 15:05:35
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Pioggia sui colli mugellani
E' una pioggia lenta e dolce di ricordi stamattina a rammentarmi il sorriso senza fine dei paesaggi toscani.
Si accendevano a sera i casolari illuminando la via, o forse era il balenìo di lucciole a rischiarare nella dolcezza di un momento la tua solitudine e la mia.
Era un nastro d'argento la strada per i colli mugellani in un abbraccio di ulivi e di cipressi dalla tenerezza senza pari.
Ed ora è la nostalgia ad ardere nella lanterna dei miei giorni soli ed amari insieme al rimpianto dell'armoniosa bellezza dei colli toscani.
Ancora sento il tepore profumato d'autunno delle tue mani, nella favola d'amore di ieri e di domani.
Id: 24980 Data: 23/03/2014 11:55:29
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A levante
Ho orientato le mie solitarie vele verso il primo raggio del giorno, quando nel brivido della tramontana al mio porto non è approdato l'abbraccio di un ritorno.
Ho sciolto al vento le illusioni e l'ultima gomena e lasciato alla deriva del cuore l'antica pena.
Compagno mi è il canto della sartìa nel beccheggiare della malinconia.
Ho dispiegato le mie rigenerate vele a levante nel bacio argenteo della marea.
Ho messo la nostalgia di te al sestante e i ricordi a prora, finché all'orizzonte la mia rotta incrocerà la tua nel palpito d'amore e di colore dell'aurora.
Id: 24963 Data: 22/03/2014 13:45:47
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Ed è ricordo
Sorride la memoria in una giostra di luce nell'incanto dei colli fiorentini.
E ancora ti rivedo, fermo immagine d'amore, lungo le strade radiose del Chianti, cornice palpitante di sogno di quei lontani mattini.
Voleranno di nuovo le sere al mio balcone, quando nel pensiero, rondine senza più nido,
sfiorerò l'Arno camminando al tuo fianco all'ombra dei filari verso il Girone.
Sarà il bacio del sole a ponente o la carezza di zefiro fra gli ulivi d'argento a raggiungerti nell' emozione di un momento.
Tu lo sai, amore, che il rimpianto è cosa vana ed ancora volgerà l'oro della primavera dal diadema di Fiesole in un digradare soave dei colli di Toscana.
Nell' empito solitario di noi mi parla l'onda azzurra e della nostalgia sento vibrare ogni accordo che l'eco d'amore di una dissolta stagione sussurra
quando a sera la tramontana geme malinconica dal lago.... ed è ricordo.
Id: 24832 Data: 16/03/2014 15:02:35
*
Dietro la maschera
E' l'inquietudine in un fruscio di seta di una maschera veneziana a sorprendermi allo specchio.
L'ultimo barlume della sera soffia il disincanto nel tocco della tramontana che reca la melodia di un canto lontano.
Dimmi cosa si cela dietro la maschera se mai solcherà l'orizzonte verso nuovi lidi l'esule vela.
Tu che sorridi nell'ombra del vero dimmi, padre, se vi è inganno e illusione anche nel passo della primavera
che improvvisa mi coglie
in solitudine nella malinconia della sera tra lo stormire di fronde sul mio sentiero tremulo di ricordi.
Id: 24721 Data: 09/03/2014 14:18:26
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Pasqua a Barberino di Mugello
Altri tempi, altra stagione la magnolia in bocciolo e la ginestra vestita d'oro accompagnavano il nostro andare sereno in un giorno di festa.
Ci accolse sotto un cielo terso dolce il Mugello in un sorriso senza eguali di colline punteggiate di cipressi.
Un bacio romantico innanzi alla torre a Cafaggiolo e nel silenzio l'amore prese il volo.
Poi fummo insieme nell'abbraccio della memoria a Barberino, che misurò della solitudine d'oggi i passi, la piazza antica ed il porticato baciati dal sole.
Come vedi nel ricordo, amore, sono sbocciate per te soltanto le mie parole!
Id: 24606 Data: 02/03/2014 14:05:55
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Neve allalba di marzo
Oltre le porte del sogno nell' ultimo sussurro della notte si posa irreale la neve.
Una voce lontana tocca le corde dimenticate di un perduto canto.
Come un bacio di commiato all'alba su un binario senza memoria ancora nel ricordo abbacina gli occhi
in un empito solitario tutto torna ed il cuore nei colori della nostalgia dipinge la tela della sua storia.
Id: 24591 Data: 01/03/2014 13:51:51
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Non ho il rimpianto di averti amato
Palpita nella sera di solitudine l'ombra tremula della mia nostalgia.
Nel volgere meridiano dell'ora di passanti distratti ed assorti sarà trafficata la fiorentina via.
Chissà dove andrà pensoso il tuo passo nel sorriso dei colli oltre il profumo di giardini in fiore ed il silenzio degli orti.
Non ho il rimpianto di averti amato e di pensarti quando di noi resterà il malinconico bianco e nero di un tempo andato
e nella sinfonia dei ricordi, amore, nella tenerezza struggente di un autunno lontano dai perduti sentieri tornerò a cercarti.
Id: 24502 Data: 23/02/2014 15:28:10
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Pioggia a San Miniato al Monte
Splende nella memoria un giorno d' oro dove il cuore si rifugia e trova dolce ristoro.
Poco importa se il cielo in una scura nuvolaglia è crucciato e a piena voce canta la pioggia. Il ricordo teneramente fluisce in sussurrante roggia.
Solenni le campane rintoccavano la Pasqua per Firenze in un'eco che si perdeva senza fine.
Dal sagrato ammirammo in un silenzio commosso d'emozione l'abbraccio senza pari delle colline.
Era indulgente compagna la pioggia a San Miniato.
Una carezza di stille d'argento benedì il nostro bacio.
Come vedi, amore, nel respiro della nostalgia ho tutto ricordato!
Id: 24482 Data: 22/02/2014 14:13:02
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Vento di primavera
Occhieggiano le primule in un tappeto d'oro e la sera riverbera di sogni, briciole di poesia e boccioli di parole.
Un volo di rondini intreccia nel blu i miei pensieri e li porta su dolci sentieri baciati dal sole.
Ti amerò nell'ombreggiare degli ulivi alle porte in fiore di una nuova stagione nel fremito dolce del vento fra le viole.
Sarà carezza d'estasi l'ansito d'amore sulla nuda pelle nel respiro del firmamento e nel sorriso delle stelle.
Id: 24448 Data: 19/02/2014 21:01:56
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Dove saranno le mie colline
Il sussurro del vento fra le querce dalle dorate chiome verso il francescano convento. Il riverbero del sole e la felicità mormora il mio nome.
Dolce rintocca l'ora mentre sboccia un pensiero nella notte tra l'eco della malinconia e il respiro di una stagione torna sulle ali del vento.
Risponde la campana di Sant'Emiliano e nella tremula luce dei ricordi s'illumina la via.
Dove sarà l'ombrosa erta che porta alla pieve se nel silenzio della mia sera la nostalgia mi accarezza il cuore come un fiocco di neve?
Dove saranno le mie colline nell'abbraccio del vento quando tra la morsa dell'inverno nella solitudine sul lago
il sorriso d' estate tra gli Appennini ritrovo nell'empito di un momento e rondine senza primavera vago.
Dove splenderanno i miei sentieri nel bacio degli ulivi d' argento?
Id: 24403 Data: 16/02/2014 15:52:22
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Sogno fiorentino
Sempre un ricordo mi canta nel cuore e mi sorride, fanciullo e birichino.
Reminiscenza d'altri tempi, lontana stagione di un sogno fiorentino, che bussa nella sera di solitudine sulle ali della malinconia alla mia porta.
Firenze nobile dama in un dolce respiro di colline campeggiava nel bacio autunnale. I tetti rosso mela luccicanti sotto la pioggia che unisce nel silenzio chi si ama...
E l' Arno romantico e lucente palpita nel paesaggio della mia nostalgia come il sospiro di una vela che dalla superba altura di San Miniato al Monte contemplammo nel sussurro della sera all'orizzonte.
Il treno affidò al binario di un arrivederci l' ennesima poesia e l'ultimo disperato abbraccio, memore di una manciata d' istanti che arde nel cuore più della brace.
Ma tu, amore, avverti insieme a me dei ricordi la sinfonia e in lontananza già mi leggi nel pensiero: sei un uomo perspicace!
Id: 24376 Data: 14/02/2014 19:02:18
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Quante stagioni
Estate, autunno, inverno e poi la primavera.
Tutto torna alla memoria nell'antica sinfonia dei ricordi sul far della sera.
La stagione del commiato però non la rammento. Ricordi tu qual era?
Inverno, primavera, estate, autunno e ancora inverno, poi la primavera.
Sento ancora il freddo della pioggia che mi sferzava in viso percuotere la mia incredulità ed il mio smarrimento all'alba lungo il viale deserto come il mio cuore annientato.
La stagione, però, non ravviso quale fosse....
Eri già, vela del mio rimpianto, irraggiungibile all'orizzonte
e quel passo lontano lo porto nell'anima, padre, insieme al tuo ultimo sorriso in un turbine di nostalgia, parole non dette e foglie rosse.
Id: 24332 Data: 11/02/2014 15:30:32
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Un riposo là sulla collina
Si posa gentile la neve in nostalgica carezza sull'orma di un inverno senza tregua che inasprisce la solitudine e la tristezza.
E' volato in un sospiro il tempo mite e buono dell'autunno e già la tua immagine nel ricordo sbiadisce come il riverbero tremulo del giorno fra le serene acque del Clitunno.
Giungerà soave la primavera in un rigoglio di colli e boschi vestiti di gemme a festa e ti recherà nell'incanto della sera la memoria di un tempo lontano.
Ora che nel cuore soltanto il rimpianto resta e vuota di gioia è la mia mano penso al tuo riposo, là sulla collina e nel pensiero vi faccio ritorno, padre, col passo di neve e l'empito d'amore di una bambina.
Id: 24298 Data: 09/02/2014 15:09:28
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Neve e poesia
Leggera riverbera la sera oltre il gelo della lontananza sullo specchio della mia malinconia.
E' inverno ancora e nella notte, amore, soltanto tu sei il mio rifugio e la mia aurora in un trionfo di luce che folgora ogni distanza.
Si posa piano la neve nel respiro della mia nostalgia, che sboccia in silenzio tra l'emozione di un ricordo nella solitudine dell'ora.
Sembra ieri che le strade del Mugello erano lo sfondo di un idillio sui sentieri della tenerezza e dell'armonia.
Ascoltano il mio canto il pettirosso fra le gemme della magnolia e assopite nel biancore le vette.
Bruciano nell'incendio del rimpianto in fondo al cuore le parole sospirate e non dette, che nella carezza del vento ti sfioreranno ovunque tu sia...
E' inverno, vero amore? Mi vestirò di neve e di poesia!
Id: 24282 Data: 08/02/2014 14:14:59
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Inverno
Lento sale il fumo dal camino.
Il paese ancora dorme vegliato dalla montagna nel primo mattino tra il profumo di pioggia e legna.
Un manto di nebbia avvolge i pensieri raminghi come i passi su perduti sentieri.
Il calicantus svetta dal muro di un giardino e nella quiete d'inverno narra di un tempo lontano che si sporge dalla balaustra della nostalgia sorridendo con l'incanto di un bambino.
Id: 24233 Data: 04/02/2014 13:09:13
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Memoria dell Appennino
In un sorriso di neve di un paesaggio bambino, il ricordo dispiega le ali al vento e mi perdo nell'abbraccio tra l'incanto toscano di un mattino.
Altri tempi, la medesima stagione, insieme si andava per i borghi, arroccati sui colli mugellani, nel trionfo dell'emozione.
Soave ci accolse nel silenzio Barberino, la piazza assopita nella neve, il paese che pareva un piccolo presepe nitido al pensiero come l'intreccio di tenerezza delle nostre mani.
Eccola, cara e viva al cuore, in orma lieve la memoria dell' Appennino.
Ora tutto è mutato, tra la pioggia fredda e mesta nella solitudine del Lago Maggiore, ma nel respiro del ricordo, lo sai, amore, ti ho sempre vicino.
Id: 24211 Data: 02/02/2014 13:30:24
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Rimembranza dautunno
L'abbraccio dell'appennino mi sovviene verso sera, in un digradare di colline ombreggiate di ulivi e cipressi, nella carezza del vento. Ricordi, amore? La memoria si è destata dolcemente in un momento.
Volano gli anni, ma noi siamo sempre gli stessi.
Mi palpita ancora nel cuore quell'autunno dal fiammeggiante colore, per le strade radiose del Chianti.
Quanti anni sono passati e altri ne sbriciolerà il tempo, chissà quanti!
Si accende la lanterna della nostalgia e rivedo noi presso l'antica badìa, lungo il viale sull'altura, rondini libere da ogni distanza.
Ed ora la rimembranza m'illumina il viso nella luce dell'amore e tu sei qui, con me, viaggiatore del sogno in una tremula sera, nella penombra malinconica della mia solitaria stanza.
Id: 24151 Data: 29/01/2014 16:33:35
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Il mare dei ricordi
A ritroso corrono le lancette della memoria e non recano conforto. Il pendolo, nell'ora del silenzio ricamato di malinconia, narra di un tempo che non è risorto.
La fragranza del calicantus per la casa solitaria nella penombra dolce si diffonde.
Nel controluce di nostalgia scende un empito in sospirata carezza.
Ecco l'ultimo sorriso di te mi albeggia nel cuore, oltre la nebbia degli anni, nitido fermo immagine d'amore.
Il profumo del rametto sparuto, nell'inverno della solitudine, in un crescendo di rimpianto s' effonde.
E torno a naufragare nel mare dei ricordi dalle inesorabili onde.
E mi smarrisco nell'abbraccio degli ulivi sui nostri sentieri di un tempo perduto, all'ombra di ieri quando tu, padre mio, c'eri!
Id: 24067 Data: 24/01/2014 18:43:15
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Il calicantus vestito a festa
S'effonde nel gelo di gennaio la fragranza del calicantus vestito a festa e nell'aria di neve un ricordo nel cuore assopito si desta.
Sono gemme di sogno, fioritura precoce, che al pensiero assorto recano l'eco di un sorriso, la tersa primavera di un'amata voce.
E chissà dove malinconico a sera andrà solitario il tuo passo, in lontananza nell'empito della nostalgia sincrono al mio.
Forse per i colli o al Girone, dove nel riverbero indimenticabile dell'Arno siamo ancora insieme tu ed io.
Fiorisce il calicantus, annunciando l'approssimarsi della stagione e la genesi di un nascente colore, che mi porterà ancora un empito di gioia nella carezza del tuo sguardo, amore.
Id: 23977 Data: 19/01/2014 16:21:37
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Sono rimasta io soltanto
Spente le luci, freddo il focolare, nell'inverno il cuore torna all'antica dimora e mai un istante nella solitudine smette di rammentare, nel sospiro di un crepuscolo di porpora.
Non arde più il ciocco d'ulivo nel camino e più non gorgoglia allegra la caffettiera, tra le voci assonnate nel primo mattino.
E' aspro l'inverno quando si è soli a cogliere gemme di brina e rimpianto. Scende in tenue carezza la sera alla lanterna della malinconia.
Si posa pian piano la neve per la via e, alla luce tremula del ricordo, infiamma il cuore di nostalgia.
Chi accendeva il focolare d'amore ora riposa in camposanto, in fondo al viale all'ombra del cipresso.
Sono rimasta io soltanto, al fuoco evanescente di un tempo assopito, a ricordare e a tessere nell'elegia l'antico canto, ora che tutto é finito!
Id: 23960 Data: 18/01/2014 14:23:03
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Ecco la neve
Ecco la neve che mi sorprende dolce, mentre il cuore sperduto alla malinconia indulge.
Si posa il ricordo di te in carezza lieve ed il rimpianto lascia nel gelo solitario orma mesta e greve.
Ed il primo treno in partenza all'alba, lungo l'antica ferrovia, diviene il ponte d'amore che ancora mi unisce a te alla stazione della mia nostalgia.
M'è compagna la neve nel silente mio andare, sulla strada assopita tra i boschi nella valle, ed il paesaggio del disincanto consola ed imbianca.
E al cuore tremante, confortato presso il focolare dei ricordi, più del bacio di un commiato in autunno, padre, la tua voce sovviene, strugge e manca.
(In memoria di mio padre)
Id: 23946 Data: 17/01/2014 15:17:28
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Per la solitaria via
Coglierò dell'inverno in silenzio l'armonia quando la brina, alla mia finestra, disegnerà la trama della mia malinconia.
Recherà il vento a te lontano la tenerezza del mio pensiero e sarà come se, sulla radiosa altura fra i colli, fossimo ancora insieme per mano.
Dipingerò oltre la neve dell'assenza, nella fragranza nascente del calicantus, il sentiero di luce d'una precoce primavera e ricamerò nella notte per te la mia nostalgia.
Poi, nel bacio azzurro della sera, ovunque tu sia, amore, ti cercherò nel palpito d'ombra, nell'abbraccio dei ricordi, nell'effluvio di un sogno, per la solitaria via.
Id: 23924 Data: 15/01/2014 16:39:17
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Ricordi, amore?
Chiara si staglia viva nel cuore la strada che mi riporta alla nostra stagione dall'indimenticabile fulgore.
Ricordi, amore?
L'altura serena dominava un sorriso di poggi il cui chiarore illumina la tenebra del mio oggi.
Dall'erta punteggiata di cipressi l'autunno tingeva di rosso incanto l'armonia della terra di Toscana.
Di quelle tinte radiose di speme mi ammanto e del calore del tuo sorriso tra una manciata di giorni insieme mentre nell'inverno della solitudine arranco al tocco gelido della tramontana.
(A Lorenzo)
Id: 23905 Data: 14/01/2014 13:45:39
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Abbracciami con lazzurro del tuo sguardo
Abbracciami col tuo sguardo da bambina puro di neve, ora che la malattia come vento d'autunno inesorabile ti porta via.
Accarezzami una volta ancora, asciugando le mie lacrime fanciulle tra i fiocchi della nostalgia con la tua voce lieve.
Tendi, flebile e stanca, vela prossima al commiato la tua mano verso la mia.
Ritrova la vitalità d'un tempo nei versi dei poeti che tanto amavi e che lungo la strada verso la scuola da bambina con dolcezza m'insegnavi.
Abbracciami con l'azzurro del tuo sguardo, madre,
e consolami perchè nel silenzio della notte, nuda e sperduta, tremo al plenilunio dei ricordi
e di tormento e rimpianto ardo.
Id: 23877 Data: 12/01/2014 10:16:06
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Era soltanto la neve
Era la danza di una magia fanciulla senza tempo nel bianco candore a librare in volo i sogni di una bambina.
Era la nivea trama ad accarezzare il bosco assopito nel gelo di un inverno cui il cuore ferito ancora brama.
Era il ricamo alle antiche finestre sbocciato in fiori di brina.
Era la voce del rimpianto che l'anima sola ancora chiama con bruciante orma.
Era soltanto la neve nel silenzio dei binari nella notte a recarmi l'eco nell'empito di un perduto amore del tuo passo lieve che più non torna.
(In memoria di mio padre, ferroviere
Id: 23860 Data: 10/01/2014 19:24:38
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Nostalgia
Non basta la dolcezza del ricordo l'abbraccio del paesaggio fiorentino oltre la valle del rimpianto a farti sentire a me vicino.
Non basta l'eco di un sorriso o il conforto di un'amata voce a recare alla tenebra dell'anima il sollievo della luce che diviene canto.
Non basta la carezza della neve a consolare senza di te la solitudine dei miei giorni stanchi.
Non basta il fischio del treno a placare il fremito del cuore che in silenzio sussurra quanto mi manchi.
Id: 23818 Data: 08/01/2014 14:20:02
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La nostalgia corre sui binari
Nel silenzio dell'alba fra volti sconosciuti la campanella alla stazione ha rubato al cielo il respiro di una stella nell'empito di un commiato.
Fugace il nostro abbraccio un bacio a fior di labbra e il tuo sorriso dietro al finestrino che in una lacrima nascosta dal fondo del binario con me ho portato.
Avrei voluto dirti tante cose care al cuore ma, tacendo, le ho affidate al vento di una sospirata primavera foriera del nostro nuovo incontro nella stagione del biancospino all'ombra del glicine in fiore.
La nostalgia corre sui binari, amore, e si confonde nella carezza di luce dei tuoi occhi chiari.
Dedicata a Lorenzo
Id: 23802 Data: 07/01/2014 14:24:47
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Sotto la pioggia allabbazia
Sul sentiero della nostalgia il ricordo dolcemente sorride ed un giorno insieme vola sulle ali fulgido di gioia nel cielo dell'elegia.
Erano sincroni i nostri passi nel gelo di gennaio sotto le mura dell'abbazia sopite nei secoli ad ascoltare preghiere e cauti passi.
Il campanile rintoccò l'ora di una stagione prodiga di doni quando la tua mano strinse la mia.
E c'inoltrammo nel silenzio perfetto del chiostro che mitigò dell'imminente commiato la malinconia.
Spalancò solenne le paterne braccia per noi il convento benedettino nel bacio della pioggia
di un inverno indimenticabile in cui l'amore sorridendo ci passò vicino.
Id: 23791 Data: 06/01/2014 19:14:55
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Nel sorriso di neve di un paesaggio bambino
Lento, in accorata preghiera, sale il fumo dal camino sincrono al pensiero, ricamando nella sera d'inverno l' ordito argenteo della nostalgia nel sorriso di neve di un paesaggio bambino.
E la pendola inesorabile, nella veglia di un tempo che non è risorto, rintocca l'ora della memoria.
Solitario un passante s'attarda per la candida via. Un cielo trapunto di stelle conforta il mio canto nella notte tinta di malinconia.
E mentre dalla chiesa s'innalza solenne il coro del Gloria al ricamo dei ricordi resto sospesa all'arcolaio senza fretta dell'elegia.
Il niveo quaderno, silente compagno, ascolta paterno le confidenze della mia storia.
Id: 23738 Data: 02/01/2014 21:04:41
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L ombra del silenzio
Fioca brilla la candela, sempre più lontana come dispersa vela, nel primo giorno dell'anno per un'anima sola.
Quando il calice della gioia è ormai vuoto e la casa silente narra di un passato sbiadito e remoto.
E mentre il cielo s' imbruna nel meridiano gelo la tristezza cade con livido velo nel ricamo di neve al valico della solitudine.
L'ombra del silenzio annuncia il passo della memoria.
Ora è il monologo dei ricordi la musica costante in vacue ore a dipingere di rimpianto la notte nell'eco di un amore.
Ora è il respiro della nostalgia a ghermire il cuore solo nella malinconia di un commiato dagli struggenti accordi.
Id: 23725 Data: 01/01/2014 18:25:17
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De profundis clamo ad Te, Domine
Dall'abisso della memoria nella tempesta una luce ho cercato tra sartìe spezzate le tue mani non sfioravano più le mie.
In un tempo senza tregua, prodigo solo di bugie e del ghigno di consunte maschere in un giorno che non è risorto esule dal conforto della storia dimmi, Padre, cosa resta?
Solo la notte del dubbio e della solitudine nel Getsèmani orfana del sollievo di preghiere.
Se la selva dell'amore s'infittisce in brughiera tra tenebra ed inganno non lasciarmi tra i flutti indarno in una nebbia che non annuncia il domani. Ascolta la mia voce ed il pianto nell'urlo del fortunale sarà canto nella carezza del tuo sguardo ai piedi della Croce.
Id: 23706 Data: 30/12/2013 19:44:23
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Dove portano i miei sentieri
Dove portano a sera i pensieri forse al bivio della nostalgia in cerca di un bacio smarrito tra le nebbie di ieri.
Cosa illumina ancora i nostri occhi neri forse l'illusione che ha ceduto il passo nel bosco tinto d'amaranto ad una solitudine vestita ormai d'elegia e canto.
Dove portano a sera, amica mia, i nostri rimpianti sulle note malinconiche e la scia di stagioni sbiadite, sempre più distanti.
Dove portano a sera i miei sentieri nell'empito di stelle, fra la neve e il respiro dei sogni in cerca dell'eco di un sorriso e dell'aurora di occhi sinceri.
Id: 23705 Data: 30/12/2013 19:42:19
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Canto orfico nel Natale
Ticchetta la pioggia alla finestra nel Natale del mio silenzio ed è musica che assopisce il dolore dai ricordi d'assenzio,
mentre le lancette della memoria corrono a ritroso e tu mi ascolti, mio unico interlocutore, laggiù sottoterra.
Batte fredda e dura la pioggia nell'abisso del cuore ed io, ultima vestale, arpeggio l'orfico canto.
Tu riposi in fondo al viale all'ombra del cipresso mentre il rimpianto invano cercando te nel gelido abbraccio invernale come un cane sperduto ancora erra.
Id: 23648 Data: 25/12/2013 21:14:08
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Dove un minuto vale un altro
Ho lasciato il sorriso nel riverbero della nostalgia alla linea d'orizzonte dove la tua strada incrociava la mia.
Ho lasciato lo sguardo nel frangersi dell'onda quando la reminiscenza l'anima di rimpianto inonda.
Ho lasciato i ricordi in fondo alla valle mentre la neve confonde i sentieri e le orme di stagioni andate si perdono nell'ultimo pianto di foglie gialle.
Ho lasciato i miei sogni nell'abisso del cuore ed ancora mi consolerà la neve nella carezza dal malinconico candore.
Ho lasciato me stessa in fondo al binario dove un minuto vale un altro in attesa che la notte dispieghi le vele al giorno e si plachi nella solitudine del respiro la tormenta del dolore.
Id: 23625 Data: 23/12/2013 19:40:07
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Una lacrima di tramonto in inverno
Una lacrima di tramonto in inverno riverbera nell'ultima spera del giorno il barlume dei ricordi.
E si rischiara il cammino quando a sera vanno i passi solitari sul selciato sospesi ad un ritorno.
Resta soltanto la carezza della neve, tra gli empiti del cuore, a parlarmi
nello sguardo del larice, fra il niveo candore assopito,
dell'eco di un sorriso
lasciato nella valle in un tempo ramingo ormai disperso
e dell'aurora di perduti occhi
che tra la neve ancora mi abbracciano nel bacio di nostalgia dei fiocchi.
(In memoria di mio padre)
Id: 23490 Data: 14/12/2013 14:14:30
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Ed è già sera
Non berrò della tramontana l'amara cantilena mentre una vela biancheggia all'orizzonte,
Mi sfiora appena l'ultima spera al crepuscolo in una stagione avara di sogni e parole.
Mi lambisce soltanto l'onda dei ricordi che si frange su un cuore solo, sperduto come un cucciolo in inverno....
ed è già sera!
Id: 23460 Data: 11/12/2013 17:22:41
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E soli si va incontro al mattino
Ha voce di piano il rimpianto lungo il viale d'inverno quando la malinconia ci prende per mano nel bacio di commiato del tramonto a raggiera .
Ha voce di flauto il ricordo di un tempo ormai sbiadito, esule e muto, abbandonato tra le ultime foglie d'autunno.
Ha voce d'arpa la memoria quando sferza la tramontana e soltanto la nostalgia canta nel vento sul far della sera.
Ha voce di violoncello il coraggio quando s'indossa la maschera nelle vesti del disincanto e soli si va incontro al mattino.
Id: 23459 Data: 11/12/2013 17:20:15
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Il sole di un perduto autunno
Non soccorre il tremulo barlume di una lanterna, quando si è soli nel disincanto della burrasca ed implacabile sferza ed urla l'inverna e geme l'ultima sartìa.
Non conforta il ricordo di passi al commiato che si allontanavano per la via, quando nella notte insonne il rintocco di una campana parla di un tempo che non è risorto.
Non basta il sospiro di nostalgia di un fiore, posato su una lapide, a portare sollievo alla tenebra di un carsico dolore.
Non serve la carezza di una rosa a recarmi l'aurora del tuo sorriso che su di me, come il sole di un perduto autunno, ormai più non si posa.
Tornerà la neve a consolare i miei sentieri solitari e stanchi.
Cadrà altra neve a sussurrare al cuore assiderato e sperduto nel rimpianto, padre, quanto mi manchi.
Id: 23420 Data: 07/12/2013 17:33:47
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Lultima guardiana del faro
La clessidra della memoria rovescia sull'anima nuda polvere di ricordi e granelli di disincanto.
Resto in veglia, nel silenzio della notte, ad ascoltare il mare della solitudine in questo tempo amaro,
ultima guardiana del faro.
Id: 23402 Data: 06/12/2013 14:43:50
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Ti sia compagna la neve
Ti sia compagna la neve, quando trema intirizzito il pettirosso nella veglia senza tempo al tuo sonno lieve.
Scenderà la neve nella stagione in cui d'argento s'ingemma il bosso e la valle della mia nostalgia verrà a consolare.
Mi stupirà la neve al passo della memoria quando sola, nella carezza del ricordo, in un candore di nivee trine a te tornerò a pensare.
In memoria di mio padre
Id: 23366 Data: 03/12/2013 14:11:26
*
Mattino dinverno
Il pensiero quieto sale intrecciandosi al fumo del camino e le ore si dipanano all'arcolaio della memoria nello specchio di gelo dicembrino.
Quando crepitando arde il ciocco d'ulivo in un mattino il ricordo ha il viso sorridente di un fanciullo e tutto sembra vicino.
Il viale della tristezza di un luogo come tanti si tramuta nell'ordito di vicoli del paese natìo.
Ed ecco che nell'abbraccio dell'Appennino andiamo mano nella mano nel bacio del sole tu ed io.
A Lorenzo
Id: 23337 Data: 01/12/2013 10:27:48
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Nell’inverno del nostro disincanto
Sono boccioli di brina e ricordi lungo i binari della solitudine sul fare della sera nell'inverno del nostro disincanto
a recarmi, nella carezza della neve, il sorriso senza tempo dei tuoi occhi chiari.
Ed il pensiero di te, affacciato al verone della mia nostalgia, al cuore sempre torna come una rondine a primavera.
A Lorenzo
Id: 23323 Data: 29/11/2013 19:17:50
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La ballata del tempo andato
Portami con te mentre volge la notte e già si allontanano i tuoi passi intrecciati ai miei sogni sul bianco selciato.
Sussurrami nel canto d'inverno dell'agrifoglio che non abbiamo soltanto sognato.
Stringimi a te per l'ultima volta e narrami tra il capolino della luna oltre la faggeta la ballata del tempo andato.
Id: 23294 Data: 27/11/2013 18:22:47
*
Cuore di neve
Si perdono nella neve i passi del rimpianto ora che oltre il Lete sei ombra palpitante di nostalgia e non ascolti più il mio canto.
Si confondono all'alba gli empiti del giorno quando fiori di ghiaccio ricama alla mia finestra la brina.
E ancora, padre, oltre il valico dei ricordi nella notte polare della solitudine attendo il tuo ritorno
con il passo di rugiada del sogno un sorriso all'ombra dei lillà ed il cuore di neve di una bambina.
Id: 23269 Data: 25/11/2013 19:55:01
*
Notturno
Non ha più voce la gioia.
L'ultima luce dall'opposta riva fioca appare in tenue balenìo.
Nel frangersi perpetuo dell'onda l'ora notturna cede alla malinconia tra il canto d'oblìo.
Lenti e pensosi vanno passi solitari per la via.
E mentre la notte i pensieri in un manto di tenebra avvolge il cuore sperduto nel respiro del ricordo all'anelito dell'aurora volge.
Id: 23250 Data: 24/11/2013 10:22:50
*
Ovunque tu sia
Cos'è questa tristezza che si annoda alla gola e dal cuore mi sale?
Sarà che sei lontano, oltre le nebbie della nostalgia nel respiro delle colline.
Cos'è questa malinconia che nel primo mattino mi assale in un crescendo di solitudine?
Oltre l'inverno della distanza sento il tuo passo accanto a me per la via.
Ti sfioro nell'abbraccio di un pensiero che ti raggiungerà e con te resterà, amore, ovunque tu sia.
Id: 23239 Data: 23/11/2013 11:55:50
*
Ed è il silenzio
Nell'alba tinta di malinconia sul selciato solitario risuonano ancora i passi di chi è andato via.
Ed è il silenzio che chiama, seduce ed incanta quando il rimpianto di nostalgia l'anima nella nevicata dei ricordi imbianca
ed il cuore si desta nell'inverno di un abbraccio lontano che più della luce manca.
Id: 23185 Data: 19/11/2013 19:28:14
*
Dolce sarà l’inverno
Nella stagione in cui fiori di ghiaccio sulla mia finestra ricamerà la brina sorriderò con gioia bambina.
Arderà allegro nella sera il ciocco crepitando nel camino ed il vento fra gli ulivi sussurrerà solo per me l'incanto dell'Appennino.
Dolce sarà l'inverno nel passo di neve del primo mattino. Mi desterò in un sogno e tu, amore, sarai di nuovo a me vicino.
Id: 23151 Data: 17/11/2013 14:02:03
*
Fioriranno ancora le tamerici
Si è perduta la fragranza del lillà
all’ombra del giorno
soffusa di nostalgia
da quando non sei più qua.
Fredda cade la pioggia
in assorti rivoli.
Resto sola
nella stagione dell’erica
mentre la rondine intreccia solitari voli
a narrare una malinconia antica
sul sentiero dei castagni
che anche tu conosci.
Fioriranno ancora le tamerici
tra l’oro prodigo di nuove stagioni,
libere dalla tormenta e da gelidi scrosci.
L’aurora di giorni felici
ci sorprenderà insieme
al passo della tenerezza
e il vento dileguerà all’orizzonte la mia tristezza.
Id: 23107 Data: 13/11/2013 21:02:56
*
Mi ondeggia nel cuore Piazza del Campo
Mi ondeggia nel ricordo Piazza del Campo
e il ricordo di noi tra la folla
è bacio di colore e vita
ora che la memoria m’assale in un lampo.
La dolce carezza delle colline
mi rischiara l’anima nella notte di solitudine
oltre l’erta salita.
La strada era un nastro d’oro
nell’ agreste incanto
e tu, in un sorriso d’autunno,
teneramente m’eri accanto.
Ed è il tuo abbraccio, amore,
che più mi manca
quando la nostalgia,
in una nevicata di ricordi,
il cuore m’imbianca.
Id: 23057 Data: 10/11/2013 13:35:13
*
Nel palpito della solitudine
Nel palpito della solitudine
ho smarrito il canto del giorno
e dolce aleggia la memoria nella sera
all’ombra di chi non ha più fatto ritorno
come la febbrile attesa di una mancata primavera.
Almeno nella nostalgia, ti prego, resta!
Ultima foglia vago nella nebbia dell’autunno triste e lieve
alla ricerca vana di un sentiero già perduto
quando anche il fischio di un treno nella notte
è ormai irraggiungibile e muto.
Ti troverò nel respiro del ricordo,
quando in silenzio
di un amore lontano si annoda il rimpianto
dopo che il sogno all’alba
contro la scogliera della vita si è infranto…
…ma almeno nell’illusione
ti avrò per un istante accanto.
In memoria di mio padre
Id: 23040 Data: 09/11/2013 11:17:06
*
Aurora amara
Ecco l’aurora amara di un nuovo anniversario
ora che io soltanto
mi attardo sul sentiero solitario.
E ti porto una rosa,
scarlatta come l’amavi,
per il tuo compleanno
ora che per te
si è placato l’umano affanno
e troppo presto da noi compagni di viaggio
ti accomiatavi.
Sulla tua lapide
lascio cadere piano un fiore
nella carezza del ricordo
tra petali d’amore.
E ancora ti rivedo
nel sospiro ventoso d’autunno
che accende la mia nostalgia
in una pioggia di foglie gialle,
ma come il sole di una perduta estate, padre,
il tuo passo è ormai
malinconicamente alle mie spalle.
Id: 22992 Data: 04/11/2013 20:41:09
*
Nellabbraccio silenzioso della valle
Mentre l’autunno posa malinconico i passi
mi manchi
mentre i minuti solitari,
viaggiatori affacciati alla balaustra del giorno,
nel disincanto attendono stanchi.
L’autunno d’oro del tuo sguardo
in un crescendo di ricordi
la mia anima di nostalgia incendia
più dell’estivo dardo.
E ti ritrovo,padre,
tra i respiri del cuore,
nell’abbraccio silenzioso della valle,
nella dolcezza della memoria
che ha il sorriso indimenticabile dei tuoi occhi
fragrante di vento e di foglie gialle.
Id: 22961 Data: 02/11/2013 13:46:12
*
Fiocco di neve
E’ un anno amico mio che come foglia d’acero sei volato lontano oltre il nostro sentiero.
Ora resto soltanto io a ricordarti ultima goccia di rugiada nella valle d’oblìo.
Compagno mio diletto negli anni più tristi ed oscuri mi brilla nel cuore come perduta stella l’ estate d’oro dei tuoi occhi dolci e puri.
E ancora ti vedo correre agile festoso lo scodinzolio inseguendo le poesie della tramontana che ascoltavamo insieme tu ed io.
E sento nel soffio del vento ancora al mio fianco il tuo passo ora che la malinconia d’autunno richiama da nord l’esule volo dello svasso.
E rivedo ancora l’oro fulvo del tuo manto anche adesso che come angelo devoto mi sei accanto.
Già un anno è trascorso dalla pioggia fredda e senza luce del nostro commiato. Chissà se mi attendi lassù nell’aurora oltre l’erta salita.
E quel tuo sguardo tenero ed indimenticabile testimone di un amore che una vita è durato
tra la selva delle memorie
come fiocco di neve nella carezza del ricordo sul mio cuore per sempre si è posato.
In memoria del mio Fuchs, splendido compagno di vita per 14 anni, ad un anno dalla sua scomparsa.
Id: 22947 Data: 01/11/2013 14:42:13
*
Nel manto dautunno
Nel manto d’autunno
di vivo colore
appare dalla finestra il Monte Lema.
Severo domina Luino,
una nube livida per diadema,
vegliando nella malinconia della sera le ore.
Eri qui anche tu nel canto d’estate
Ad ammirare con me il panorama
nel crepuscolare rossore
dell’alta vetta e della silente selva
che frastaglia l’alto crinale.
E ora che la nostalgia
ricama l’ordito delle mie giornate
osservo da sola il monte
nella quiete autunnale
vestito d’oro e scarlatto a festa.
E nel cuore,
musica senza fine,
esule rondine all’orizzonte
il ricordo di noi , amore,
mi resta.
Id: 22856 Data: 26/10/2013 17:38:29
*
A sera una rondine soltanto
Mesti vanno i miei passi
all’ombra del romanico campanile,
silenti testimoni di un amore antico.
Quieti vanno i miei passi oltre il cancello
segnato dalla ruggine
che parla di lacrime carsiche, rimpianto e solitudine.
Malinconici vanno i miei passi
e si fermano presso il tuo ultimo riposo
ora che l’autunno,
tra i petali desolati,
ti porge l’abbraccio del mio ricordo
nel tramonto mite e rugiadoso.
Nel sorriso sgargiante di un fiore
a sera una rondine soltanto
ti canterà in liberi versi, padre,
di un imperituro amore
nel vento di nostalgia
verso il tempo incantato di quando m’eri accanto
e la tua vita era la radiosa estate della mia.
Id: 22855 Data: 26/10/2013 17:30:17
*
A sera una rondine soltanto
Mesti vanno i miei passi
all’ombra del romanico campanile,
silenti testimoni di un amore antico.
Quieti vanno i miei passi oltre il cancello
segnato dalla ruggine
che parla di lacrime carsiche, rimpianto e solitudine.
Malinconici vanno i miei passi
e si fermano presso il tuo ultimo riposo
ora che l’autunno,
tra i petali desolati,
ti porge l’abbraccio del mio ricordo
nel tramonto mite e rugiadoso.
Nel sorriso sgargiante di un fiore
a sera una rondine soltanto
ti canterà in liberi versi, padre,
di un imperituro amore
nel vento di nostalgia
verso il tempo incantato di quando m’eri accanto
e la tua vita era la radiosa estate della mia.
Id: 22841 Data: 25/10/2013 15:52:36
*
Verso il passo dellautunno
Scende la pioggia dal malinconico canto
e sussurra per me soltanto
l’eco di una stagione fiorentina
volata via sulle note di una canzone lontana.
Nella fragranza di foglie cadute
ogni tempesta s’acquieta in una tregua arcana.
Mi sembra di averti ogni istante accanto
nell’allegria di una festa bambina.
.
E m’inoltro in una sinfonia di pensieri
verso il passo dell’autunno
cercando invano, amore,
i nostri radiosi sentieri
perdendomi nel riverbero del tuo sorriso
che si è posato sul mio cuore
nella carezza di ieri.
Id: 22812 Data: 23/10/2013 16:38:21
*
Verso il passo dellautunno
Scende la pioggia dal malinconico canto e sussurra per me soltanto l’eco di una stagione fiorentina volata via sulle note di una canzone lontana.
Nella fragranza di foglie cadute ogni tempesta s’acquieta in una tregua arcana. Mi sembra di averti ogni istante accanto nell’allegria di una festa bambina. . E m’inoltro in una sinfonia di pensieri verso il passo dell’autunno cercando invano, amore, i nostri radiosi sentieri
perdendomi nel riverbero del tuo sorriso che si è posato sul mio cuore nella carezza di ieri.
Id: 22797 Data: 22/10/2013 13:41:28
*
Sembra ieri
Sembra ieri che la primavera ti ha porto incredulo ed affranto il commiato.
Sembra ieri che te ne sei andato.
Ed ecco una lacrima di rimpianto accende un nuovo autunno nel colore della solitudine.
Presto il disincanto dell’ inverno nella veglia silente dell’erica ti troverà addormentato.
Ti ho cercato nella selva della nostalgia e tu nella carezza di un sorriso c’eri prima che il furore della tempesta ti portasse via.
Ti rivedo tra la neve degli anni sui nostri sentieri mentre ancora m’ albeggi nel cuore.
Come un treno già passato resti, padre, sovrano nella valle senza tempo dell’amore e musica costante dei miei pensieri.
Id: 22776 Data: 20/10/2013 19:07:38
*
Quel perduto autunno
Chissà verso quali orizzonti sarà migrato sulle ali esuli della rondine il mite autunno del tuo sguardo
ora che sei soltanto
il respiro del ricordo, il canto del vento fra gli ulivi nella tenebra di mille anni di solitudine.
Chissà se dove sei ti accarezza gentile il solare dardo con dorata spera e senza ombra di tristezza scende dolce la sera.
E mi manca, padre, il perduto autunno del tuo sguardo ora che di nostalgia,
come lanterna in abbandono di un faro desolato, nel silenzio della notte ardo.
Id: 22775 Data: 20/10/2013 19:05:21
*
Sera autunnale
Rintocca la campana nell’aria immota
e annuncia già l’arrivo dell’inverno.
Ascolto il fremito precoce di stagione nella casa vuota
che parla di ombre e ieri in eterno.
Di te mi giunge l’eco nel riverbero
di un autunno assorto
dimentico nel sonno dell’ acero.
Chiama la campana del santuario
un tempo mai risorto
e si perde il rintocco nella valle.
Avremo un altro giorno solitario
ad ascoltare le inquietudini per il viale.
A tessere la sera autunnale
saranno ore vacue ed amare
che avremo nel disincanto a confidare
soltanto alla diaspora di foglie gialle.
Id: 22660 Data: 12/10/2013 16:31:34
*
Neve sul Monte Lema
Volteggia il ricordo
foglia d’acero fugace
e alle porte del cuore la nostalgia preme
in una sferza di solitudine rovente più della brace.
Nel canto d’inverno,
incappucciato dalla prima nevicata,
si desta il Monte Lema
che guardavamo dalla finestra insieme.
Ricordi, quella Pasqua incantata?
Era la stagione della primula e della ginestra
ed ora il rimpianto di noi
scende sul cuore
col passo malinconico della neve.
Id: 22640 Data: 11/10/2013 13:56:08
*
Quando lamore
Profuma di quercia e di ulivo
la pioggia dei ricordi sul sentiero
dove c’incontrammo
nell’autunnale sorriso dell’acero.
E’ il mormorìo del vento
fra le dorate vigne del Chianti
e la spera del sole fra i poggi
nell’incontro di due anime anelanti
che illumina di tenerezza
la mia solitaria sera anche oggi.
Sa di pino, di glicine e di rimpianto
l’erta verso Fiesole
che accompagnò il nostro andare
in un silenzio dimentico di parole
quando l’amore librò in elegia il canto.
Id: 22595 Data: 08/10/2013 17:27:55
*
Pioggia di ottobre
Il passo di ottobre sa di pioggia
ora che le brume celano il sole
e le ombre ammantano sogni e immemori parole.
Il canto di ottobre sgorga gentile
come novella roggia
mentre il ricordo cede al rimpianto
e un nuovo autunno mi è malinconicamente accanto
mentre mi accarezza nel pensiero di te la pioggia.
La novella di ottobre
è naufragata tra le onde e la salsedine
nel Mar Mediterraneo
e lascia solo il posto
all’ amaro inverno e alla solitudine
di un tempo indifferente e reo.
Id: 22570 Data: 06/10/2013 18:43:30
*
E lottobre
E’ l’ottobre di bruma vestito a festa
è il calore di un abbraccio
che nel cuore dopo anni resta.
E’ il bacio della bellezza dei colli fiorentini
dall’armonioso panorama
è la voce della nostalgia
che sovrana mi chiama.
E’ la stagione mesta
della reminiscenza fanciulla di castagne arrosto e burattini
è il passo di neve dei ricordi
di giorni bambini che nel cuore lieve si desta.
E’ l’autunno che canta nella pioggia di foglie
dallo sgargiante accordo
è la nenia di disincanto
di un tempo che non è mai risorto.
E’ il volo di un sogno
reduce dalla notte del dolore,
è’ il sorriso di luce d’oro del tuo sguardo
che mi accarezza e mi protegge, amore.
Id: 22559 Data: 05/10/2013 16:02:33
*
Nostalgia a sera
Cos’è questa nostalgia che il cuore mi attanaglia…
Forse il ricordo di un autunno in Toscana
che l’anima ancora abbaglia.
Cos’è questo dolore che nel petto ancora preme…
Forse il canto della pioggia a San Miniato al Monte
di un lontano giorno insieme.
Cos’è che rapisce nel vento i pensieri
e solitari li porta là
nel verde Mugello dai ridenti sentieri.
Cos’è che scioglie in una lacrima furtiva il rimpianto…
forse la carezza del conforto
che nel pensiero mi sei accanto.
Id: 22523 Data: 03/10/2013 19:01:14
*
I girasoli
Dimmi dove si libra
il ricordo con i suoi voli:
forse per l’erta ombreggiata di querce
dove regna sovrano l’usignolo dai malinconici assoli.
Dimmi verso quale vetta osa l’amore
oltre l’abisso del rimpianto
al termine della brumosa valle del dolore
dimmi, te ne prego, che ti sarò accanto.
Dimmi dove tornano a sera tristi i tuoi passi
esuli come rondini
ebbre del sorriso sgargiante dei girasoli.
Dimmi se ci ritroveremo
alle porte di un tempo placato e felice
nel viaggio al termine della notte
e se intrecceremo tra le fronde del salice
nella sinfonia di un bacio
i voli del cuore in poetici assoli.
Id: 22510 Data: 03/10/2013 08:17:27
*
Petalo bianco
Petalo bianco
l’ultimo ricordo si è posato al tramonto
oltre la panchina d’autunno della nostalgia
sul tuo viso stanco.
Ieri eri bocciolo di rosa..
La vita che in sogno dipingevi da ragazza
ti pareva una primavera radiosa.
Ed è la malinconia di una fisarmonica
a raccontarmi la storia in bianco e nero
di una favola antica.
Mio piccolo asfodelo,
nel biancore di una corsia
in silenzio mi hanno sorriso
i tuoi occhi di cielo.
Dedicata a mia madre e a tutti gli anziani che vivono il calvario della malattia
Id: 22494 Data: 01/10/2013 18:58:59
*
L autunno dei nostri passi persi
Avrei voluto dirti
quanto t’amo
mentre si andava sotto la fiorentina pioggia
lungo gli ombrosi viali
ora che nel bacio della solitudine
il ricordo mi lambisce come argentea roggia
di quei giorni sereni costellati di momenti irreali.
Ma eri già sull’erta di Fiesole
solo e sovrano
e il tuo sguardo spaziava in silenzio ,
abbracciando Firenze nella piana,
sempre più lontano.
Avrei voluto confidarti in quella Pasqua di pace
nella carezza della pioggia tra l’ulivo benedetto
sulla scalinata di San Miniato
ed ora la nostalgia mi tormenta l’anima più della brace
naufraga di un tempo che non è tornato.
Avrei voluto stringere per sempre
il rifugio senza tempo delle tue mani
ma inesorabile il refolo inclemente di novembre
come foglie nella tempesta ci portava verso il domani.
Avrei voluto sussurrarti
che avrei dato il respiro
alla stazione per non lasciarti
e la mia lacrima si perdeva nel riverbero
del tuo sguardo di zaffiro.
Avrei voluto il coraggio
di salpare con te verso remoti lidi
nel profumo di bianche rose di maggio
seguendo il volo di rondini dai dispersi nidi.
Avrei voluto dirti…
e ora nel rimpianto vergo questi versi
che ti siano compagni
nell’autunno dei nostri passi persi.
Id: 22476 Data: 30/09/2013 13:18:44
*
Nel respiro di un ricordo
E’ qui al mio fianco questa domenica di pioggia di un settembre che ci dà il commiato.
Il lago è un incresparsi di onde dal manto bianco ed il cielo incappucciato, annunciando pioggia a catinelle,
colma il varco nel respiro di un ricordo tra oggi e ieri sulle orme di un giorno andato.
E mi riporta con te a quell’autunno profumato di querce fra i colli di Toscana dai rosseggianti sentieri nel bacio dell’ulivo all’ombra delle serenelle dove dispiega le ali al canto il tempo ritrovato.
Id: 22463 Data: 29/09/2013 14:02:32
*
Cè neve in fondo al cuore
Incombe l’inverno
in un esilio che non si arresta
e il vento sferza in viso.
E’ tempesta
e il gelo nei ricordi non s’allenta
ora che mi guardi con sorriso senza tempo
dall’azzurra distesa del fiordaliso.
Sarà la nostalgia che mi tormenta.
C’è neve in fondo al cuore, tu lo sai,
e l’anima si perde senza scampo
incespicando esausta sui picchi
nel disincanto amaro fra le cime
in un rovinare di grandine di memoria
dalle feroci schegge
lassù ove non fioriranno più i tuoi nevai
né farà festa a primavera per te il glicine.
O è soltanto l’eco di un amore
che mi accarezza e mi protegge
mentre m’illudo che un giorno mi riabbraccerai,
padre,
oltre la tormenta di solitudine.
In memoria di mio padre
Id: 22449 Data: 28/09/2013 16:08:09
*
Una bianca distesa
Corrono le ore come un bambino sulla sabbia.
Il ricordo il passo affonda e lo sguardo volge lontano inseguendo il sole nel meridiano bagliore nel lieve incresparsi dell’onda.
La memoria è dolente orma di una stagione che più non torna.
E la nostalgia si perde tra l’ andare ramingo nella nebbia.
Resto sola in un abbagliare di onde sulla distesa deserta costellata da passi bianchi.
Tu lo sai, mio angelo, quanto il tuo sorriso al cuore mio manchi.
Id: 22436 Data: 27/09/2013 18:47:18
*
Ala fine
Dimmi cos’è rimasto
dei ricordi e di rarefatte memorie
oltre la nebbia degli anni andati
sul sentiero della malattia dimenticati
nel silente parco dove fioriscono malinconiche le magnolie.
Dimmi cos’è sopravvissuto
oltre il gelo quotidiano
forse il riverbero di un autunno perduto
all’ombra della tua diafana mano.
Dimmi, madre, cosa resta
di un amore in bocciolo
oltre l’inverno ed il gelo
in cui ci siamo alla fine trovate…
Forse la musica al piano di un lontano giorno di festa,
forse il canto solitario di un usignolo
o forse il sorriso puro dei tuoi occhi di cielo.
Id: 22417 Data: 25/09/2013 17:13:25
*
L autunno
L’autunno reca in rugiada gemme di malinconia tra il muschio e l’ultima viola all’ombra silenziosa di una strada.
L’autunno ascolta l’eco del rimpianto nella solitudine della via quando nel volo del ricordo la tua nostalgia prende per mano la mia ed il sussurro dispiega le ali al canto.
L’autunno tingerà di calde note i boschi e l’ordito dei sentieri e in preghiera soli e a mani vuote colmeremo il nulla quotidiano con l’oro caro al cuore dei giorni di ieri.
L’autunno dipingerà di vivido colore le ore in bianco e nero sospese al pendolo della noia e nell’abbraccio di domani l’alba di un amore sarà luce, armonia e gioia.
Id: 22398 Data: 24/09/2013 16:59:15
*
E torna la campana argentea a festa
E’ lo scampanio della campana a festa
per l’aria settembrina
ad annunciare al cuore il sollievo
di un veliero che dispiega le vele al vento
dopo l’urlo feroce della tempesta.
E’ il tuo sorriso buono e premuroso
di quand’ero bambina
che mi guarda oltre il Lete senza tempo
a portarmi l’eco di un giorno gioioso,
dissolto nel divenire come il lampo,
che l’anima ancora commuove ed incanta.
E torna la campana argentea e festosa
a ricordarmi che la vita è fugace respiro,
a recarmi la tua memoria gentile
in carezza di zefiro
come l’estate perduta e rimpianta
al cuore sempre cara e radiosa.
Id: 22365 Data: 22/09/2013 13:33:38
*
E poi sarà lazzurro della sera
E poi sarà l’azzurro della sera
nel volo silente dei pensieri
a prendermi per mano
narrandomi di un’altra primavera
dileguata all’orizzonte dei ricordi
nella notte di un treno perduto
sempre più lontano.
E poi sarà l’autunno
nel palio dei colori fiammeggianti
a portarmi ancora il tuo bacio
nella festa di luce degli amanti.
E già sarà la festa senza baldoria
nel sussurro in elegia dispiegato in canto
di un amore che tesse in lirica la sua storia
fra i sentieri senza tempo dell’incanto.
Id: 22332 Data: 20/09/2013 14:01:40
*
E allora me ne andrò
E allora me ne andrò col passo d’autunno nella sera di foschia tra il manto scarlatto vivido percorrerò la via della malinconia.
E allora partirò all’alba sulle ali dell’elegia solitaria rondine senza più nido verso il respiro del nuovo giorno di radiosa malìa.
E allora sognerò ancora quando sull’erta fiorentina di pini e querce nella carezza della sera di porpora la tua mano stringerà la mia.
Id: 22320 Data: 19/09/2013 21:24:18
*
Tramonto
Il raggio verde del tramonto
la valle indora
nell’aria fresca di settembre.
Dal Carmine l’Ave Maria
rintocca l’ora
ed il viale solitario
nei colori d’autunno si tinge di malinconia.
Ed ecco l’ultimo sole
volge a ponente
in sfumature porpora e viola.
Anche tu
nel vespro di quieto silenzio
mi penserai
nel ricordo che placa e consola
e la tua nostalgia
mano nella mano alla mia
non sarà più sola.
Id: 22296 Data: 17/09/2013 23:00:17
*
E vola via come il ricordo
Alla stazione deserta
sul binario della nostalgia
mi richiama argentea la campanella.
Ecco l’aurora di un sorriso
sbocciare per me
in fondo alla banchina
nella primavera di un abbraccio
a Santa Maria Novella.
E il cuore ancora si perde al tuo fianco
sulle orme scarlatte d’autunno
per Fiesole e la superba erta
mentre l’Arno fluiva maestoso sotto il sole
nel flutto d’oro bianco.
Alla stazione della malinconia
mi attende solitario il trillo della campana,
ma il rimpianto di un tempo perduto, mio poeta,
è cosa vana
e vola via come il ricordo
nella fola amara della tramontana.
Id: 22276 Data: 16/09/2013 15:40:22
*
Un mare di ulivi dargento
Ora che il pendolo della memoria
corre all’incontrario
ricamando nell’ordito di nostalgia
il silenzio di un’ombrosa stanza,
un giorno di pioggia
solitario
s’illumina della luce lontana di un sorriso.
Ed torna l’estate
con il trionfo radioso del sole,
nella carezza del papavero e del fiordaliso
che accompagnava il nostro agreste andare nel vento.
E rivedo i colli
e Siena che si stagliava superba all’orizzonte
in un mare di ulivi d’argento
e mi perdo nel tuo abbraccio, amore,
nel bocciolo d’incanto di un momento.
Id: 22265 Data: 15/09/2013 18:04:41
*
Rose di settembre
Dove saranno andati i colori sgargianti dell’estate fra i petali di un sogno su una panchina in riva al lago dimenticati.
Forse insieme a te alla curva di San Martino fra le ombre malinconiche di un sorriso nel palio dei ricordi si sono assiepati.
Dove sarà sfumata la luce d’agosto nel respiro di un giorno.
Magari al mio fianco sul binario silenzioso che attende ogni istante il tuo ritorno
nello sguardo appassionato delle rose di settembre avvinte come il cuore a un ricordo all’antico pergolato.
Il mio cuore ti attende sempre… Come vedi, amore, nulla ho dimenticato.
Id: 22254 Data: 14/09/2013 23:55:50
*
Misurando solitudini gemelle
E chissà dove volge ora il tuo passo sincrono al mio misurando solitudine gemelle.
Chissà verso quale tosca contrada baciata dai caldi colori d’autunno nella carezza della rugiada fra il sorriso senza tempo delle colline belle.
E via lontano il tuo sguardo abbraccia Firenze adagiata nella piana la Cupola del Brunelleschi e Santa Maria in Fiore.
E ricordi quei mattini insieme freschi di pioggia, per l’erta scalinata di San Miniato al Monte quando la tenerezza compagna ci prendeva per mano, dipinti nelle sfumature radiose della gioia.
Nel pensiero, lo sai, non sono lontana volgiamo lo sguardo nella nostalgia al medesimo orizzonte nel respiro unisono dell’amore.
Id: 22232 Data: 13/09/2013 12:49:37
*
Nella selva più sola*
Il mattino di luce invita i miei passi
là dove il muschio e l’erica
ricoprono i sassi
confondendo l’ordito della via.
Mi vesto di quiete tra il respiro dell’elegia
nel bosco avvolto dalla prima luce
in petali di gioia che svela per me l’aria amica
mentre il sentiero già si colora dell’autunno d’oro.
E vago così libera
“nella selva più sola”
nel profumo di felce e castagno
in passi lievi di sogno sulle antiche radici.
Il sentiero della memoria,
caro al ricordo,
che vide uniti per mano i nostri giorni d’estate felici
quando il vento componeva nella tenerezza ogni segreto accordo.
Verso quel miraggio, amore,
il cuore in silenzio vola
in un tripudio di fronde dagli accesi colori autunnali
ove l’approdo sereno
nel bacio del sole non è mai lontano.
* Il titolo riporta un verso del Pascoli
Id: 22221 Data: 12/09/2013 16:54:18
*
E mi perdo in questa nebbia
Cerco ogni istante l’estate dal radioso ardore
e mi perdo in questa nebbia
che attende nel passo quieto della pioggia
un nuovo autunno dal rosseggiante fulgore.
E’ arduo non pensare a noi, amore,
in questa nebbia
che ancora ti cerca
nell’aurora di un sogno
nel respiro di un ricordo
tra gli spiragli del cuore
dove soltanto tu rechi la carezza del giorno
dileguando la notte del dolore.
Id: 22196 Data: 10/09/2013 12:46:12
*
Refolo dautunno
Giunge con passo estemporaneo
l’autunno
che oggi avvolge il lago
in un manto cinereo.
Cade la pioggia
ed ha un nuovo e dolce canto
che mi rammenta la voce profonda dell’amore
quando mi sei accanto.
E incede l’autunno
con malinconico refolo
per me soltanto
ora che i ricordi,
mentre volge lieve la sera,
accarezzo come il tuo viso lontano
nella tenerezza in assolo.
Id: 22162 Data: 08/09/2013 18:30:23
*
Mi sorprende la sera
Mi sorprende la sera
in solitaria carezza
e il battello va verso l’opposta riva
in una quiete ancestrale.
Un raggio d’oro sfiora il crinale
mentre le onde increspano il lago
nella serale brezza.
Cala il ricordo
nel bacio della tenerezza
che già precoce veste il manto autunnale.
E torna per un attimo il radioso miraggio dell’estate
che ha il timbro di violino di una voce,
la cascata d’argento del vernacolo fiorentino.
E incede la nostalgia
nella fragranza del glicine vespertino
che soltanto per me effonde il tocco inebriante
di quando mi cammini accanto
nello sfavillio di luce e gioia
di una fiorentina via.
Id: 22143 Data: 06/09/2013 23:38:15
*
Londa dei ricordi
E’ l’onda dei ricordi
tra le azzurre correnti di nostalgia,
il palpito di una vela verso l’orizzonte
lo stormire degli ulivi d’argento.
E nel picchiettare della pioggia settembrina,
fra le tonalità spente del lago,
l’estate toscana con fiammeggiante fulgore
torna in un momento
nello sfavillare di un cielo che negli assoli di turchino
il rimpianto come nubi sfrangia.
Era l’abbraccio colorato della folla
assiepata in Piazza del Campo,
all’ombra della Torre del Mangia,
l’empito dei gonfaloni delle contrade
al rullo dei tamburi
nel Palio delle emozioni
a sorprenderci alla Curva San Martino
in un momento.
Era l’amore
che ci sorrise bambino
a scrivere la sua poesia nel vento…
Id: 22123 Data: 05/09/2013 14:06:41
*
La nostra sera
S’ammanta il Monte Lema
dell’ultimo raggio di sole
in un velo di porpora.
Ecco con passo di rugiada
scende il vespro come una preghiera
fiorita di parole a fior di labbra
a narrare il canto d’estate ormai lontano,
a rammentare al cuore
in un ordito di ricordi e nostalgia
la nostra sera insieme com’era.
Id: 22113 Data: 04/09/2013 19:25:38
*
Dimmi cosè rimasto
Dimmi cos’è rimasto nel pianto silente dell’erica rinverdita. Come un treno perduto nella notte troppo presto s’è spenta la tua voce. Dimmi se al termine dell’aspra salita mi attende il respiro sereno dell’aurora con la sua luce e il sorriso di speranza di un nuovo sogno in fiore. Dimmi, padre, se davvero ci sarà una primavera senza fine libera dalla corona di spine del disincanto del giorno che muore e se troverà consolazione l’esule andare per vie ombrose e solitarie sotto il peso inesorabile della croce.
Id: 22070 Data: 02/09/2013 14:33:09
*
Profumo di castagno
S’inoltrano i miei passi nel bosco
e m’inebrio del profumo di castagno
e muschio verde.
In un gioco di ombra e luce
sulle orme evanescenti di una felicità
che non conosco
quando il giorno si perde
nell’incipiente colore d’autunno
sento la carezza di una voce…
Sei Tu forse, amore, che mi attendi
all’ombra dorata del noce?
Id: 22062 Data: 01/09/2013 19:41:50
*
E il palpito di una vela bianca
E’ il palpito di una vela bianca che si perde all’orizzonte , sulla rotta delle isole, nell’azzurra lontananza
in un ricamo argenteo di onde oltre la giostra di ombre e sole, sotto lo sguardo severo del monte, a farmi sentire l’eco di una romanza
placando la notte di ogni distanza nel tuo abbraccio, amore, che più di un sogno mi manca.
Id: 22048 Data: 31/08/2013 19:25:03
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Regalami una sera
Regalami una sera fra i poggi che sorridono in un occhieggiare di casolari.
Regalami una sera nel bacio indimenticabile dei tuoi occhi chiari.
Regalami una sera di sogni che si specchiano al chiaro di luna nell’Arno.
Stringimi a te, amore, fammi sentire che non ho vissuto indarno.
Regalami una sera sull’erta di Fiesole che abbraccia nello sguardo il panorama fiorentino….
Prendimi per mano e perditi con me oltre la valle d’oblìo fra i sentieri d’autunno nella selva incantata del Casentino.
Id: 22024 Data: 29/08/2013 23:12:19
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Già la sera il lago imbruna
Già la sera il lago imbruna
e il riverbero del giorno
si perde nella carezza dell’onda.
Sola osservo l’incresparsi del lago
attendendo l’aurora di un ritorno
nel fremito del pensiero triste e vago.
Già la sera nei colori della malinconia il paesaggio ammanta
mentre il battello va
lasciando quieta la scia.
Già la sera è al mio fianco decantando i ricordi
nel rimpianto che incalza.
Chissà dove incederà assorto il tuo passo
per la fiorentina via
nel profumo di querce e ulivi
che nel vespro dalle verdeggianti colline avanza.
Già la sera dipinge nel cielo i sogni ed il desìo
quando in un manto di stelle
verso l’opposta riva
navigavamo sulla rotta della tenerezza tu ed io.
Id: 22015 Data: 28/08/2013 21:38:59
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Come le rondini sul lago a primavera
Resto sola nella fresca fola d’autunno
innanzi alla riva
ammirando il lacustre paesaggio
mentre la memoria porta il pensiero alla deriva.
E l’immagine di noi, amore,
in un trionfo di luce e di colore
torna nel sospiro di un miraggio.
E ancora il vento increspa l’onda
e la vela della mia nostalgia dispiega
quando la folla dei ricordi
alla balaustra del rimpianto si assiepa.
C’è un luogo caro al cuore
dove senza l’ombra della malinconia o della tristezza
scende la sera.
S’andava nella carezza del sole e del vento
sul bianco battello verso la radiosa riviera
felici come bambini nell’esser fianco a fianco.
Tenero e gentile era lo sciabordìo
e il canto dell’onda
che nel bacio del tuo sorriso
di felicità l’anima ancora inonda.
E così dell’amore sfiorammo il sogno nella sera
nel riverbero dell’ultimo raggio di sole
come le rondini le solitarie acque del lago a primavera.
Id: 21995 Data: 27/08/2013 20:01:41
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Pioggia nella sera
S’è eclissato il sole nell’ ordito triste dei binari. In un occhieggiare di rossi fanali il treno ha portato via, amore, i tuoi occhi chiari.
E’ la pioggia gentile e senza fretta ad effondere l’effluvio di un sogno ramingo all’orizzonte mentre l’altra riva del lago s’ammanta di nebbia nella malinconia del ricordo.
E’ la pioggia che annuncia settembre a portarmi il canto e la luce delle nostre giornate quando in fondo al binario sai che t’attenderò per sempre.
E’ la pioggia nobile dal fiorentino incanto che mi riveste d’argento a recarmi la carezza della tua voce nel respiro d’un momento quando mi sembra d’averti ogni istante accanto.
E’ la pioggia nella sera a dipingere nei colori della nostalgia l’opposta riva a ricordare al cuore solo in un sospiro l’estate del tuo bacio com’era.
Id: 21980 Data: 26/08/2013 23:13:39
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Dei nostri giorni felici
Cosa resterà del radioso incanto di un ‘estate vissuta fianco a fianco?
Nubi d’oro di ricordi sfilacciati all’arcolaio della nostalgia quando l’alba il cielo tinge malinconica di bianco
o la tenera memoria di un bacio tra i sentieri della selva all’ombra secolare del faggio.
O soltanto lo stormire dei gattici al vento ammiccherà complice indulgente in un sorriso d’argento dei nostri giorni felici.
Id: 21889 Data: 19/08/2013 10:09:40
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Seguendo il fischio di treni lontani
Sono le piccole poesie che scriviamo
a portare una fresca fola di vento,
sarà nell’inverno un ti amo
a recare l’aurora in un momento.
Sono i nostri passi
nella polvere dei giorni andati
e i nostri occhi di fanciulli
volti al baluginio di sogni mai dimenticati.
Sono i nostri desideri arcani
a viaggiare nella notte
seguendo il fischio di treni lontani.
Sono le nostre mani
protese a cogliere le stelle
in un campo di papaveri
ad intrecciare
una ghirlanda di speranza nuova per il domani.
Id: 21675 Data: 02/08/2013 16:36:35
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Sera sul Monte Lema
Volge la sera, non quella di Gavinana, ma l’ora dei pensieri malinconici incede come in inverno la tramontana.
Stende la sera i colori soffusi d’elegia e sbiadisce la vetta del Monte Lema in una foschia tenue come sentieri di un tempo.
Eppure mi sembra di vederti per le vie della mia nostalgia mentre i tuoi passi sono vegliati dal bosco di ulivi.
Ricordi anche tu quelle sere?
Perdute come il volo di rondini, le nostre illusioni e dissolte primavere.
Id: 21667 Data: 01/08/2013 20:55:55
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Sento il canto del mare
Fragranza di salsedine, profumo d’onda, carezza di grecale. L’eco onirica di una conchiglia si sprigiona nella tua voce profonda.
Scivolano via come sabbia fra le dita i giorni insieme, amore della mia vita, nella felicità che sotto la pioggia d’estate il nostro passo è venuta ad incrociare.
E mentre un sorriso malinconico ti sfugge ed il tuo silenzio scioglie le ali alla poesia nel respiro della sera
sento il canto del mare
nella tua voce la carezza della marea d’argento che me l’ha fatto ricordare, nel tuo bacio l’emozione che all’orizzonte mi porta via.
Id: 21654 Data: 31/07/2013 21:31:03
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Lungo la strada del sogno
E’ la cascata rigenerante di un abbraccio un’ oasi di pace che , Tu lo sai, da sempre agogno.
E’ la carezza fresca della pioggia fragrante di glicine e rime sparse sulle bianche rose di giugno.
E’ il passo della felicità alla porte dell’alba mentre sul binario transita il treno per un viaggio senza ritorno.
E’ un sorriso che mi attende all’ombra del tuo sguardo lungo la strada del sogno.
Id: 21636 Data: 30/07/2013 16:40:18
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Piove
Piove e langue nella malinconia la lombarda strada
e il lucido commiato
mi riporta ancora all’agreste contrada.
Piove
e con passo lieve cammino senza meta
mentre nel canto del mattino
compagna mi è la pioggia
che l’inquietudine acquieta.
Piove e si rallegra oggi il cuore
e sulle ali del ricordo
torna ad un autunno dal radioso fulgore.
Piove ma non ci sono né querce, né gattici che in empito rammento
e lontani restano gli argentei ulivi
e tu con loro
nel respiro del mio rimpianto
che scioglie le ali al vento.
Piove e Luino s’adagia all’onda del lago
e chissà dove il tuo passo
verso quali vie, per quali fiorentini poggi
procederà, poeta, nel bacio di solitudine di oggi.
Piove nel profumo di sogno
e rivedo in un sorriso verdeggiare l’appennino
e sento tenera e premurosa la tua mano
che ogni istante agogno
a me vicino.
Id: 21615 Data: 29/07/2013 13:55:36
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E non abbiamo soltanto sognato
E non abbiamo soltanto sognato
Vorrei esserti accanto quando il primo sole nel mattino stende il suo bacio in un sorriso di colli sul panorama fiorentino.
Vorrei perdermi per i verdi viali del Giardino di Boboli e inebriarmi con te degli accordi dell’usignolo e dei suoi voli.
Vorrei dispiegare insieme a te le ali al lirico canto prima che la sera, sui binari tristi di una partenza, alla stazione della solitudine tinga di rugiada e di lacrime segrete l’alba del commiato.
Vorrei vivere con te il giorno senza l’ombra cupa del rimpianto e nel palio dell’emozione sorprenderci alla curva del Casato che il nostro amore è vero e senza fine e non abbiamo soltanto sognato.
Id: 21599 Data: 28/07/2013 13:18:00
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Londa dei pensieri
L’onda dei pensieri si frange sulla battigia della mia sera ed il lago è lo specchio malinconico dei miei occhi in un crepuscolo di cenere.
La magnolia langue nell’afa di monotone ore. Soltanto il bianco fremito d’ali di un gabbiano della calura non teme l’ardore.
La memoria cattura l’anima smarrita in un gioco di specchi abbacinante nel riverbero delle onde fra sogni infranti e nuovi aneliti.
E mentre lento il giorno come l’aliscafo sulle lacustri acque del vespro scivola via, quanti ricordi riporta alla mente, quanta passione…
e quanta nostalgia!
Id: 21593 Data: 27/07/2013 20:45:35
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Non torna
Non torna l’estate con la radiosa gioia di un tempo ma restano i ricordi nella cupa ala della tristezza.
Non torna l’aurora di un sorriso perduto sul limitare del sentiero in un bacio affrettato nel luogo ove la tenerezza si veste dell’azzurro fiordaliso.
Non torna il canto di una perduta armonia che risuona lontano nel palpito di tenebra della notte dispersa fra sogni dal fugace incanto.
Non torna il passo che l’anima fa trasalire ancora ma resta nel cuore l’orma e la malinconia di un solitario controcanto.
Id: 21578 Data: 26/07/2013 16:19:25
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Il canto di mille ulivi dargento
Sarà il verde abbraccio delle colline in un refolo fresco di speranza e di vento a farci cogliere in un momento l’agreste tregua dall’inquietudine.
Sarà l’estate di sole e papaveri, che alla fola clemente tornano a stormire, a donare all’amore nuove e rigenerate parole
Sarà il canto di mille ulivi d’argento a riportare il cuore smarrito sui cari sentieri in un’armonia di grilli e cicale prima che l’inverno l’anima in un dedalo di nostalgia e solitudine torni crudele a ghermire.
Id: 21568 Data: 25/07/2013 15:34:41
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Nellesule commiato dal giorno
Dolce pensare a te
nel silenzio del primo mattino
quando la rondine dispiega le ali ad un nuovo giorno
e nel fremito azzurro dell’onda
in un riverbero di luce d’oro dall’opposta riva
tutto sembra vicino.
Triste pensare a te,
adesso che sei soltanto ombra
nella selva della mia nostalgia,
ora che solitario va il mio passo sul quieto sentiero
accompagnato dallo scarlatto rimpianto del papavero.
Malinconico pensare a te
nel profumo aspro della memoria mentre si fa sera
e saperti a siderale, irraggiungibile distanza
empito di colore e di emozione
fra ricordi sbiaditi in bianco e nero
come l’ultimo bagliore del sole,
padre mio,
bacia nell’ esule commiato dal giorno la scogliera.
Id: 21558 Data: 24/07/2013 21:01:42
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Voce lontana
Si perdono i passi nella notte e la tenebra avvolge i pensieri mentre il campanile rintocca l’ora solitaria in cui langue nell’oscurità la meridiana.
E’ una voce lontana che torna a chiamare e si confonde nell’ onirico canto della mezzanotte arcana.
E’ una voce cara e indimenticabile che desta il cuore in emozione profonda e si perde in un mare di nostalgia tra i ricordi
dispersi all’orizzonte nella carezza dell’onda come petali caduti troppo presto al gelido refolo della tramontana.
Id: 21536 Data: 23/07/2013 11:38:17
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La campana del Carmine
Muto e desolato nella rassegnata occhiata all’onda azzurra del lago, prostrato dalla calura di luglio, langue nel parco del convento in abbandono il glicine.
Si effonde per l’aria mattutina la campana del Carmine. Voce argentea, voce serena, nota cristallina che non conosce tormento ed ombra e s’innalza limpida oltre le valle di nebbia della solitudine.
E l’attesa pervade l’atmosfera, forse di un viaggio, di un bacio, di un incontro o di un ritorno mentre il giorno fra boccioli di luce volge già malinconico a sera.
E intanto la vita scorre tra la pioggia d’estate, si frange contro i bastioni inesorabili del tempo come l’ onda.
Id: 21522 Data: 22/07/2013 09:22:29
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Rincorrevi le nuvole
Brilla ancora il sole, ma non è più le stesso, da quando riposi, amico caro, all’ombra del castagno e la selva piange in rugiada il tuo sonno, non il cipresso.
Non segui più come allora il mio passo, ed ecco che la nostalgia di te spicca il volo seguendo all’orizzonte il malinconico fremito d’ali di uno svasso.
Eppure rivedo ancora il biondo tuo regale manto, il musetto tenero, ridente, ad annusare agresti effluvi fra le viole e ti sento ancora accanto nel conforto dell’estivo sole.
Rincorrevi felice le nuvole, figlio del vento, nel canto lieto delle allodole di un giorno che pareva senza fine ebbro di libertà.
Ti giunga la carezza del mio ricordo oltre l’ombrosa valle della mia solitudine nello sguardo malinconico del lillà e pochi versi scritto con l’inchiostro del cuore…
Tu solo sai, amico mio diletto, non sono soltanto parole….
NOTA: Dedicata al mio Golden Retriever Fuchs, splendido compagno di vita ed Amico ineguagliabile per quattordici anni.
Id: 21505 Data: 21/07/2013 13:01:15
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Avrei voluto dirti
Avrei voluto dirti , Amore, quanto mi manchi quando l’inverno in solitario canto consola in tremuli fiocchi il cuore nell’incanto silente della neve che placa i miei giorni esuli e stanchi.
Avrei voluto sussurrarti tutta la passione di un sentimento che riluce più di una stella ma già triste l’Arno portava i nostri pensieri ed i nostri passi dal Girone al commiato alla stazione di Santa Maria Novella.
Avrei voluto dirti che sei la mia gioia nel tripudio di colore a Piazza del Campo ma la felicità di quei giorni insieme alla curva di San Martino fuggì via in un lampo e si staglia nella memoria all’orizzonte come Siena mentre dell’esilio di ogni giorno mitiga la pena.
Avrei voluto dirti, è vero, ma il rimpianto è cosa vana come i perduti passi di un tempo sul sentiero ora che la nostalgia di Te l’affido al vento insieme ai ricordi di quell’indimenticabile autunno sui rosseggianti colli di Toscana.
Id: 21488 Data: 20/07/2013 13:28:23
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Incontrai luomo, amai il poeta
Solitario va il mio passo verso sera tra i sentieri baciati dall’ombra nel silenzio della faggeta.
Il ruscello con sereno mormorìo accompagna i pensieri nella serale malinconia e l’inquietudine di un giorno qualunque acquieta.
Un’estate fa sul medesimo sentiero eravamo tu ed io. nella stagione che dietro a sé lasciò cenere e nostalgia librandosi poi, come rondine rimpianta, sulle ali dell’elegia.
E vago assorta e senza meta verso il fitto crinale ove il tuo respiro lontano è la mia ombra. Anche tu lo sai: incontrai l’uomo, amai il poeta.
Id: 21476 Data: 19/07/2013 16:00:51
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Loblìo che saremo
Non so se ci rivedremo.
Ai confini di un sogno o nel silenzio ombroso di un convento in abbandono arroccato fra colli di ulivi e querce papaveri e viole nel passo della gioia sfioreremo.
Non so se ci riabbracceremo.
Vorrei tanto sperare che al bivio dell’eternità il nostro cammino di nuovo incroceremo.
Non so dirti, padre mio, se marinai senza approdo, né porto in cui far ritorno, in mari tenebrosi ed incogniti per oscure rotte veleggiando nella notte del tormento alle prime luci del giorno ci incontreremo.
o se, petali nella tempesta, note dimenticate di una sinfonia incompiuta, rime esuli di una poesia dispersa soltanto oblìo saremo.
NOTA: il titolo è un celebre verso di Borges
Id: 21463 Data: 18/07/2013 21:08:13
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Controluce di nostalgiaa
Forse nel calare fragrante di malinconia del vespro andranno solitari i tuoi passi a Cafaggiolo e, magari, nello spiraglio di speranza di un giorno aspro ti giungerà in elegiaca carezza il mio pensiero in lirico assolo.
Si staglia nitida la sera nel passo celere dell’estate mentre la folgore annuncia il temporale.
Assorta alla mia finestra attendo un segno come un’esule capinera in una quiete claustrale.
E mi coglie il bagliore di un’estate trascorsa fra le tue braccia.
Un controluce di nostalgia ammanta il Monte Lema in un fremito lontano di foglie ed avvince il cuore che i ricordi in tremuli empiti sfilaccia.
Nel silenzio solitario della mia sera il pensiero di te, messaggero di felicità dal fugace vessillo, oltre la selva d’emozione chiamata Amore ne è l’emblema.
a L.
Id: 21438 Data: 17/07/2013 13:04:15
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Un cammino fragrante di felce
Ti vidi raggiante quel giorno, il sole benevolo in viso, ed agile il passo pareva andare all’orizzonte senza il peso fosco del ritorno nel silente sentiero del fiordaliso.
Sentii la tua voce da lontano: eri felice? ma già la tua figura si confondeva nel riverbero di onde tra le fronde malinconiche del salice.
Avvertii premuroso e indimenticabile su di me il tuo sguardo ora che sei lontano e lanterna di nostalgia nel rimpianto mi consumo ed ardo.
Udii il tuo respiro nei miei pensieri profumato di sogno e la tua carezza nelle ore inquiete ancora agogno
e quel cammino fragrante di felce tra la selva che ci accolse nel suo abbraccio prima che il ricordo ferisca l’anima sola come crudele selce.
a L.
Id: 21437 Data: 17/07/2013 13:00:06
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Ricordo il bagliore nel sole
Ricordo il bagliore nel sole della pietra grigio chiaro sullo sfondo armonioso di verdi colline e le erte vie ombreggiate di glicine nella carezza del vento.
E rivivo stagioni andate in un momento.
Quando freme l’emozione e si seminano nella nostalgia le parole rivedo in un empito
tra il volo della rondine oltre l’argentea onda di ulivi nella brezza un paese arroccato sull’appennino tosco.
Sento il respiro della pietra grigio chiaro e rivedo il tuo volto, foriero di tenerezza, che m’illumina come un faro
e il tuo sorriso mi indica il sentiero verso una felicità che ancora non conosco.
Id: 21419 Data: 16/07/2013 13:29:03
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Fiesole, per lerta
Era un sorriso fanciullo in un mattino che ci portava a Fiesole in un incanto verdeggiante di pini.
Erano i nostri passi bambini ad inerpicarsi celeri per l’erta di pietra ombreggiata dal glicine in fiore.
Era il complice sguardo di un antico lampione di palazzeschiana memoria ad occhieggiare lieto e lezioso lungo il cammino della nostra storia.
O forse era la stagione dell’amore dai radiosi sentieri a concedere un barlume di tregua
per una vita in trincea attendendo in veglia febbrile l’alba e lo squillo dell’ allerta.
Id: 21397 Data: 15/07/2013 10:17:14
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Il treno in lontananza
Il domani nebuloso resta sospeso in veglia d’attesa al soffitto.
Scivola via la notte in orme di ricordi balenanti come fiocchi di neve dalle pareti insonni della grande stanza.
Fischia remoto un treno misurando in empiti di solitudine la siderale distanza dalla felicità su binari deserti e in abbandono come l’ultimo fazzoletto di speranza.
In un esilio lungo una vita, abbracciami , tienimi stretta a Te, portami via, dona un respiro nuovo alla lontananza.
Id: 21343 Data: 12/07/2013 14:14:52
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Se tu potessi tornare
Se tu ci fossi ancora nei colori della nostalgia la lacrima d’un lungo abbraccio tingerebbe del tuo sguardo d’autunno l’aurora.
Se tu mi fossi ancora accanto coglierei le viole d’una nuova stagione e non le spine d’un carsico pianto che senza te non ha più parole.
Se tu potessi tornare indietro boccioli di luce e speranza avrebbe per me il giorno non ricordi taglienti come quotidiane schegge di vetro nella disincantata certezza del tuo non ritorno.
Se tu tornassi musica sospirata sarebbe l’incedere di primavera dei tuoi passi e alla luce del tuo sorriso ponti di gioia diverrebbero i disanimati sassi e dorata la mia strada.
Se tu potessi ritornare padre soltanto per un attimo la nevicata di rimpianto cesserebbe la valle della mia solitudine d’imbiancare e libero e rigenerato volerebbe al tuo fianco l’elegiaco canto.
Id: 21327 Data: 11/07/2013 15:20:41
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Sento il fischio del treno
Torna il ricordo tra fole di nostalgia nel trillo della campana che rammenta il giorno in cui andasti via.
Incalza la memoria sulle ali impetuose di baleno.
Resto sola a notte fonda sul binario del rimpianto mentre ormai irraggiungibilmente lontano sento il fischio del treno.
Soltanto la luce dei segnali ed il canto dei grilli tra le fronde di un salice a tenermi compagnia alla stazione in abbandono di un’infinita nostalgia.
Nel cuore nitida l’immagine di te ed un’unica certezza: ci ritroveremo.
Id: 21326 Data: 11/07/2013 15:16:31
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Sul sentiero della nepitella
Ecco il tuo sorriso che accende il mio cuore col bagliore di stella.
Ecco il tuo passo nel festoso viavai tra la folla sulle banchine a Santa Maria Novella.
Ecco il tuo abbraccio più caldo e premuroso del sole a donarmi il respiro di un sogno dall’incantevole altura di Fiesole.
Ecco la tua carezza e la tua voce d’autunno a recare consolazione ed armonia in una dolce tregua alla tristezza…
E il nostro andare sincrono ed emozionato nella selva della tenerezza sul sentiero della nepitella.
Id: 21291 Data: 09/07/2013 19:16:29
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Nel rimario muto di stagioni andate
E’ stato il viaggio sublime di un momento un abbraccio sbocciato all’ombra dorata del faggio.
Nel rimario muto di stagioni andate che all’antico nido non fanno più ritorno è bastata l’alba di un istante per scrivere un poema nel vento in un tramonto nitido sulle orme perdute del giorno.
Quante cose hai compreso di me nel respiro sotteso di uno sguardo sfiorato dal silenzio.
Quante emozioni ho raccolto e serbato nei ricordi di Te mentre il tuo passo malinconico si perdeva nel crepuscolo tra salici d’argento.
E nel breve sogno del trovarsi in un’ estemporanea felicità, caduco passaggio, al crocevia di una vita deragliata dai binari dell’illusione
ancora ti rivedo nella pioggia d’autunno sul sentiero della mia nostalgia foglia d’acero di un bruciante rimpianto, empito d’amore nel paesaggio.
Id: 21290 Data: 09/07/2013 19:09:31
*
Ti lascio una poesia
Ti lascio l’ombra di me scritta con l’inchiostro del cuore su un vecchio quaderno.
Ti lascio un sorriso alla stazione della malinconia dove la tua solitudine incrocia la mia.
Ti lascio il ricordo e l’attesa di noi per accarezzarti e consolarti nel gelido refolo di un solitario inverno.
Ti lascio nel bacio dell’elegia un ordito d’amore, rimpianto e nostalgia.
Ti lascio una poesia per illuminare la strada nella stagione in cui si avvera tutto ciò che aneli sia
fino al bivio ombroso dei lillà quando la tua mano, amore, stringerà di nuovo la mia.
a L.
Id: 21250 Data: 07/07/2013 11:49:49
*
Ritrova i passi il cuore
Chiaro il paesaggio sereno grigio pietra incastonato nel verde ridente dei poggi ancora affiora alla memoria.
E la nostalgia dall’inesauribile faretra scocca l’aureo dardo mentre nella contrada del rimpianto al palio della reminiscenza sola ancora mi attardo.
Ritrova i passi il cuore nel profumo di pini e di querce in quell’autunno di rosseggiante fulgore.
Ricordi?
La strada verso il Chianti era un nastro d’oro ed i casolari dalle colline con i primi pennacchi di camini fumanti salutavano il nostro andare nel volo di festose rondini.
Era il profumo incipiente della pioggia o l’empito di un bacio all’ombra di un cipresso gli sguardi indimenticabili e fugaci di amanti
a narrarci la gioia agreste di un mattino mentre i ricordi mi lambiscono dolcemente in argentea roggia di una stagione in cui l’amore ci passò vicino.
Id: 21249 Data: 07/07/2013 11:48:38
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E la tua ombra mi abbraccia ancora
E’ la carezza fragrante di nostalgia oltre un portico in abbandono di un gelsomino
a portarmi da te sul sentiero dei ricordi nel silenzio del mattino.
E’ una coltre cerulea di campanule a vegliare il riposo nel bacio del vento nello sguardo del sole.
E’ il volo senza più nido di una rondine dal romanico campanile a recarmi il muto commiato che come vedi non ho più dimenticato.
E’ il rintocco serale della campana che della malinconia dai pensieri d’inchiostro nel solitario passo segna l’ora.
E la tua ombra, padre mio, mi abbraccia ancora.
Id: 21229 Data: 06/07/2013 10:32:10
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Ed i giorni bambini prigionieri dellombra
Sferraglia malinconico e lontano nella notte un treno già passato.
Resta il dedalo dei ricordi nell’effigie inquietante di un volto di Medusa e tutto quello che dai rovi di ieri nel cuore ho serbato.
Torna la memoria con la burrasca d’emozioni nel ruggito sconvolgente dell’onda.
Incombe ancora il dolore di allora nel rintocco insonne della campana con voce cupa e tetra che l’anima di sconcerto ancora inonda.
All’arcolaio di ieri dipana la reminiscenza i giorni bambini prigionieri dell’ombra trascorsi nel gelo che nella casa di tenebra
percuoteva fanciulle ed indifese mani protese in un grido soffocato dietro le vetrate ad un fazzoletto di cielo un rifugio infranto nel pianto muto e senza speranza dei gerani.
Id: 21228 Data: 06/07/2013 10:28:50
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Vorrei perdermi con te
Vorrei perdermi con te, Amore, nella selva più segreta dove tra fiori spontanei sbocceranno nella sera baci di seta.
Vorrei perdermi con Te, sul sentiero del centenario faggio e sorridere al tuo fianco nell’argenteo canto della pioggia di maggio.
Vorrei perdermi con te, mio Poeta, oltre le betulle ed i noccioli tra le braccia dell’elegia dove, sul sentiero della tenerezza, andranno i nostri passi soli.
Id: 21039 Data: 22/06/2013 13:36:12
*
Ove sbocciano le viole
E’ un’ aria immota prima del temporale le ore vacue dell’attesa, assopite nella meridiana calura, tra le pagine di un libro a fare compagnia.
In un silenzio irreale un volo solitario di rondini verso la selva accompagna il pensiero in un ordito di nostalgia.
E l’anima dell’antico, agreste canto ancora, in un febbre di ricordi, ha arsura tra l’armonia di grilli ebbri di sole.
E ritrova il passo sereno nello sguardo del papavero sul perduto sentiero all’ombra di un abbraccio ove sbocciano le viole.
a L.
Id: 21037 Data: 22/06/2013 13:32:28
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Nellabbraccio dellelegia
Ora che sei soltanto il respiro di un ricordo, l’ombra di una lacrima, il bianco e nero del rimpianto, il bagliore indimenticabile di un sorriso nella dimora della mia nostalgia.
Ora che sei l’accordo che al cuore manca a completare la sinfonia in un empito della memoria nella carezza del vento della sera sei con me, padre, nell’abbraccio dell’elegia.
In memoria di mio padre.
Id: 21036 Data: 22/06/2013 13:27:56
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Vorrei perdermi con te
Vorrei perdermi con te, Amore, nella selva più segreta dove tra fiori spontanei sbocceranno nella sera baci di seta.
Vorrei perdermi con Te, sul sentiero del centenario faggio e sorridere al tuo fianco nell’argenteo canto della pioggia di maggio.
Vorrei perdermi con te, mio Poeta, oltre le betulle ed i noccioli tra le braccia dell’elegia dove, sul sentiero della tenerezza, andranno i nostri passi soli.
a L.
Id: 21019 Data: 21/06/2013 15:03:47
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Scende la pioggia nella mia sera
E’ lo stupore di una voce in bocciolo dallo sguardo fanciullo, l’argenteo scintillìo, un assolo di violino, mentre la rondine torna nel disincanto di ali in solitario frullo.
Cade lieve e senza rumore, come il rimpianto che lascia indelebile l’ orma, in stille di rilucente malinconia sul sentiero di un tempo in dissolvenza quando la tua mano gentile stringeva la mia.
Scende la pioggia nella mia sera in un contrappunto di nostalgia sulle ali dei ricordi a narrarmi di un tempo lontano quando l’amore ci sfiorò nel respiro di un sogno a primavera.
A Te, Poeta dell'anima mia.
Id: 20537 Data: 16/05/2013 20:48:38
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Un soffio di nostalgia
In silenzio nel respiro delle stagioni nasce l’elegia.
E mi ritrovo al tuo fianco sotto la pioggia d’argento nell’autunno acceso di colori viandanti in quell’agreste malinconia.
Ed ecco un soffio di nostalgia: l’aurora di un bacio e mi perdo con te per quella fiorentina via,
dove la tua vita, nel roseto sognante dell’amore, s’intrecciò indissolubilmente alla mia.
a L.
Id: 20463 Data: 14/05/2013 20:23:58
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Un sorriso di stelle
Erano le nostre sere d’estate fiorite di poesia e di musica nella fragranza di baci all’ombra dei lillà
tra il malinconico fischio di un treno fugacemente in transito per la felicità.
O forse era soltanto la fiaba antica di un sentimento il baluginio dei sogni dispersi dal vento
che ancora occhieggiano alla memoria come tremule fiammelle nel ricordo di un amore.
E ti amai perdutamente nel respiro delle stagioni sui sentieri cari al cuore in un sorriso di stelle.
a L.
Id: 20433 Data: 13/05/2013 15:41:50
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Niveo ricordo
E’ un ricordo leggero come la neve a posarsi sul cuore nel primo mattino lieve
con la voce emozionante di violino quando si viveva il tempo delle favole e ancora ti avevo vicino.
I nostri sorrisi bambini freschi e sognanti come la rugiada di primaverili mattini.
Una fotografia dai colori sbiaditi che ormai tendono al seppia mentre la nostalgia in crescendo l’immagine offusca ed annebbia.
E procedeva la nostra fanciulla processione nello scampanìo lontano quella domenica di maggio per la prima comunione
mentre la commozione freme nel volo di rondine prendendomi per mano.
Eravamo fanciulli di bianco vestiti come l’incanto dissolto di quegli anni troppo in fretta svaniti.
Id: 20412 Data: 12/05/2013 13:58:56
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Sulle ali dellelegia
Ti rivedo in un empito lungo l’erta verso le Porte Sante. E m’inerpico al tuo fianco in quel fiorentino incanto d’autunno rosseggiante.
Portami con Te sulle ali dell’elegia dove il crepuscolo teneramente effonde i colori della nostalgia.
Portami con Te per le vie fiorentine tra il vocìo dei passanti al mercato di San Lorenzo
nell’atmosfera di lieta euforìa nel bacio d’argentea pioggia verso il lungarno degli amanti.
Portami con Te sul Colle dell’Incontro dove sgorga pura la sorgente della Poesia nel tramonto d’oro.
Stringi dolcemente la tua mano nella mia e sulle onde fluttuati di un rivo canoro insieme a Te, Amore, fammi volare via.
a L.
Id: 20382 Data: 10/05/2013 20:42:00
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Oltre il crinale
E chissà cosa si celerà nella selva incognita oltre il crinale…. Forse il respiro quieto dell’arcobaleno dopo l’aspro concerto di un temporale
o magari la carezza del sole e il sereno canto di un mormorante rivo che vince l’urlo del fortunale.
E chissà se ritroveremo il radioso incanto di un pomeriggio autunnale che ci illuminò di tenerezza nel rosseggiante sorriso dei poggi, il cui ricordo rischiara la malinconia lacustre del mio solitario oggi.
E chissà se oltre gli azzurri monti le rondini serene vegliano il nido prodighe di nuove primavere e vergini orizzonti dispiegando le ali in voli ebbri di libertà a placare della nostalgia e del disincanto l’esule grido.
a L.
Id: 20362 Data: 09/05/2013 20:40:49
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Ti ho incontrato e ti ho amato
Ti ho incontrato nel malinconico proscenio tra i monti ed il lago in un riverbero di onde e ti ho sorriso nell’argenteo sciabordìo.
Il tuo abbraccio mi ha dischiuso nuovi orizzonti nel valico verso la valle di soave oblìo.
Chissà se sia stato solo un sospiro o davvero eravamo tu ed io….
So soltanto che ti ho amato in un silenzio lungo un sogno al tramonto sul lago, macchia d’amore, ammantata di dorato luccichìo.
a L.
Id: 20352 Data: 08/05/2013 21:22:07
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Al mio re di maggio
Candido come la neve era il tuo viso d’alabastro. Ora dormi nella bianca coltre d’un sonno lieve.
In lacrime di brina sorge il giorno, ma per te non vi sarà risveglio, né sospirato ritorno.
Nella luce del tuo ultimo sorriso ti spegnesti troppo presto in un cielo di tormento, mio rimpianto astro, nell’infrangersi d’un sogno troppo breve.
Soltanto lo sguardo azzurro del fiordaliso una preghiera a fior di labbra dinnanzi al cipresso che veglia il tuo riposo ti parleranno nella carezza del silenzio d’un amore senza fine.
Nel palpito dei ricordi fra le onde dell’incredulo addio in cui salpasti all’alba, mio malinconico re di maggio il tuo sguardo tinge dei colori brucianti della nostalgia il mare della mia solitudine.
In memoria di mio padre nel terzo anniversario della sua morte. 6 maggio 2010 - 6 maggio 2013
Id: 20322 Data: 06/05/2013 20:10:24
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Ascoltami
Giunge la sera sul lago tra i ricordi nell’ empito di onde dai bianchi ricami.
Tessono le rondini, in perpetuo volo, della malinconia cerulee trine.
Ascoltami.
Chissà se nel sorriso dei toschi poggi in un mare di ulivi d’argento nella tua solitudine gemella alla mia il vento ti sussurra di noi in un crepuscolo di rosseggiante nostalgia.
E fremono sull’ opposta riva di già lambita dalla serale ombra i ciliegi bianchi portando i pensieri alla deriva…
Quanto mi manchi!
Ed il pensiero di Te, amore, nella lontananza in un sospiro di vento lo affido all’empito tremulo dell’onda.
a L.
Id: 20320 Data: 06/05/2013 19:05:02
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Anniversario
E’ lo sguardo malinconico del glicine a narrarmi mille anni di solitudine nel volo desolato a sera della rondine esule da preclusi orizzonti, reduce dall’urlo biancheggiante della tempesta, memore del tuo dissolto sorriso.
Dimmi, padre mio,alla fine cosa resta? La musica lontana e il bianco e nero di un perduto giorno di festa.
E sono qui nella cerulea elegia del fiordaliso, mentre la primavera torna ancora, tessendo il canto in rigenerato colore,
a ricordarmi te, padre, nell’empito di un antico amore che traluce nell’aurora della mia nostalgia nel segno indelebile della tua assenza.
E sono tre anni che la tempesta, oscurando la luce di quel maggio troppo breve, alla deriva del rimpianto ti ha portato via.
In memoria di mio padre a tre anni dalla sua morte, avvenuta il 6 maggio 2010. "Memento Tui mihi semper"
Id: 20299 Data: 05/05/2013 10:18:43
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E ti rivedo in quel mattino
Fitta e silente la nevicata dei ricordi l’anima mia imbianca riempiendo di nostalgia sulle note di Chopin il silenzio della mia stanza.
E dispiega ali d’argento la memoria in quest’alba di neve che di rammentare mai si stanca nella tenerezza di un sogno lieve.
Ecco la luce del tuo sorriso ed il calore del tuo abbraccio che al cuore mio ferito e solo senza tregua da mille anni di solitudine manca nell’azzurro pianto del fiordaliso.
Il tuo passo nella neve in lontananza lascia orme brucianti nel cuore mentre la pendola della nostalgia rintocca nel rimpianto la tua sospirata assenza.
E ti rivedo, padre, in quel mattino nel tuo incedere sereno col tuo sguardo caldo di sole d’autunno nella luce dell’amore, sostenere il mio incerto procedere bambino.
E ti rivedo nel vento gelato mitigare la mia antica tristezza nell’inverno e nella carezza confortante una lacrima.
E ti sento in un empito d’amore come nel mattino di nivea vividezza in ogni respiro, padre caro, a me vicino.
E ti rivedo padre in quel mattino nel passo tuo irraggiungibilmente lontano già al valico mesto tra i fiocchi.
E l’ ultima immagine di te in dissolvenza più del niveo biancore mi abbaglia gli occhi.
In memoria di mio padre a tre anni dalla sua morte
Id: 20293 Data: 04/05/2013 16:32:15
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Sarà il vento della sera
Nel tremulo ricordo tra il respiro i primavera rivedo scarlatto e nobile il giglio di Fiorenza mentre le note di Chopin nel mio studio solitario accompagnano la malinconica eco della tua assenza.
Forse nel baluginio del primo mattino in un manto di rugiada accarezzata dalla pioggia mi ritroverò al tuo fianco per un viale fiorentino e lungo l’Arno seguiremo il trionfo cromatico del giorno.
E dolcemente ci perderemo in un bocciolo di ore per i viali in fiore del Giardino Boboli tra l’armonia del cuore ed i suoi lirici assoli.
Sarà forse il vento della sera, Amore, ad annunciarti lieto il mio ritorno e in Piazza della Signoria in un palpito di colore
nel gaudio segreto della nostra romantica sinfonia la tua mano teneramente stringerà la mia.
a L.
Id: 20269 Data: 03/05/2013 15:24:52
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Gli occhi di Morgana
Lo sguardo malinconico di una donna può svelare un universo sorprendente.
Nella luce di un pomeriggio settembrino tra il riverbero di onde gli occhi di Morgana brillavano come giade d’Oriente.
Nell’abisso solitario dello sguardo di donna disincantata non vi era lacrime di un angelo dolente
ma splendevano il coraggio, la tenacia e la fierezza di Atena dall’elmo lucente.
Dedicata alle donne libere.
Id: 20254 Data: 02/05/2013 14:31:00
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E chissà
E chissà dov’è migrata l’antica stagione nostra forse sul sentiero dei passi perduti nello sguardo senza tempo della ginestra
o forse su rigenerate remiganti inseguendo il volo delle rondini nel canto ancestrale di ombrose solitudini.
E chissà a sera dove si rifugeranno raminghi i nostri pensieri, Amore.
Forse al valico della reminiscenza sulle orme di noi cercando l’autunno di ieri
mentre i ricordi abbagliano nella luce di nostalgia in uno stormire di foglie dal rosseggiante, malinconico fulgore.
a L.
Id: 20253 Data: 02/05/2013 14:27:06
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Ali balenanti di luce
Hanno disciolto le ali al vento i giorni insieme ora esuli nella nostalgia in cerca di noi e di evanescenti orme fra la pioggia d’argento.
Il ricordo sorride malinconico fra le ombre e torna in soave, tenero ed appassionato concento, nel bagliore dell’alba nell’empito di solitudine in un momento…
Dammi un bacio ancora, amore, all’ombra del glicine e dispiegherò ali balenanti di luce al canto.
Id: 20231 Data: 01/05/2013 09:52:44
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Allombra di una lacrima
Ti ho portato una rosa scarlatta, l’ultima, colta nel giardino segreto dei miei ricordi, sbocciata al vento della nostalgia dove tu eri il sovrano.
Ho sentito per un istante sul mio viso l’autunno gentile della tua mano.
Ho lasciato cadere sul tuo agreste riposo quella rosa e una preghiera, padre mio, verso sera, nel rintocco di compieta nell’ora in cui la malinconia diviene più intima.
Possa vegliare il tuo sonno sereno e rugiadoso all’ombra di una lacrima.
In memoria di mio padre, a tre anni dalla sua morte.
Id: 20209 Data: 29/04/2013 20:11:17
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Avrei voluto dirti
Fitta la nevicata dei ricordi senza tregua sulla valle della memoria si posa verso sera e l’amaro disincanto del giorno attenua.
Quante stagioni sono passate da allora da quell’indimenticabile autunno, lo rammenti anche tu ancora?, per i rosseggianti poggi fiorentini che teneramente ci vide uniti e vicini.
Ho dimenticato le parole nel bacio di luce dei tuoi occhi dall’altura di Fiesole in un manto d’oro che avvolgeva Firenze adagiata serenamente nella piana.
Avrei voluto dirti quanto t’amo, mio poeta, e ho amato te soltanto nella carezza elegiaca della tramontana,
ma la voce mi è mancata e si è smarrita come i nostri perduti passi d’autunno.
Avrei voluto dirti… ma il rimpianto è cosa vana come la neve dal fugace incanto ora che la nostalgia vola in assolo fra i colli toscani rigogliosi di querce, cipressi e mirti.
A L.
Id: 20208 Data: 29/04/2013 20:02:01
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Senza lombra del rimpianto
Eccomi al tuo fianco, amore, nel mattino di luce senza l’ombra cupa del rimpianto nella festa cromatica dell’esserti accanto.
Carezza e bacio d’autunno è la tua voce mentre nella giostra di colore siamo nello stupore di un istante vicini e l’amore ci sorride ancora nella stagione in fiore del biancospino.
Per L.
Id: 20199 Data: 28/04/2013 17:49:33
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Dalla finestra
L’immagine di te riappare in un empito muto.
Il sole d’oro ricama la memoria di te che in gocce di rugiada s’addensa soave sui vetri.
Tre anni sono volati dal giorno del commiato sulle ali del ricordo nella malinconica sinfonia dei giorni andati.
Mi sembra di vederti affacciato, padre, mentre mi sorridi anche oggi alla balaustra di un tempo ritrovato sulle note frementi d’emozione dell’elegia .
Il raggio del crepuscolo di porpora si riflette sul vetro e Il cuore mio nella nostalgia di te incendia ancora.
Dalla finestra il tuo saluto…. e sono anni, padre mio, che ti ho perduto.
In memoria di mio padre, a tre anni dalla sua morte
Id: 20198 Data: 28/04/2013 17:40:53
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E il vento che fa musiche bizzarre
Malinconico perdersi in assorti pensieri sul lago tra le carezze della tramontana. Le onde si susseguono in bianche gemme sbocciate nel radioso sguardo del biancospino fra le valli nell’alto silenzio delle forre.
“E’ il vento che fa musiche bizzarre” in fole di ricordi che si affollano al cuore alla deriva in nostalgico sventolio di bianca spuma greve di tristezza e di zavorre.
E il vento accarezzava la valle in fiore. I candidi boccioli dispersi tra le solitarie forre come il nostro sguardo perso a ponente nel crepuscolo d’un amore che si smarriva nel commiato del giorno in dissolvenza.
Il titolo è un famoso verso del grande Vittorio Sereni. Omaggio al Maestro.
Id: 20186 Data: 27/04/2013 20:41:12
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Vola sulle ali del vento
Vola sulle ali del vento il desiderio di Te, mentre la malinconia si cela in un empito solitario fra stille d’argento.
Chissà dove si poserà con tenerezza d’autunno lo sguardo tuo pensoso ed assorto.
Forse all’orizzonte o forse in cerca di me, della mia primavera e di dolce conforto.
Tra la pioggia ti bramo, amore mio, ovunque tu sia
mentre le onde sono il leit motiv, oltre il crepuscolo di un ricordo, nell’anelito del tuo abbraccio della mia nostalgia.
Id: 20185 Data: 27/04/2013 20:37:13
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Una cascata di luce
I boccioli fra la rugiada del nuovo giorno si dischiudono in elegiaca dolcezza mentre il passo lieve di una stagione nel volo di rondini fa lieto ritorno.
Mi sorprende in una giostra di luce la tua carezza d’autunno svelata in un abbraccio, Amore mio.
Voglio perdermi con te nella selva d’oblìo ebbri di felicità, baciati dal sole, figli del vento, sul sentiero della tenerezza in una cascata di luce.
A Lorenzo
Id: 20175 Data: 26/04/2013 21:47:38
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Lalto silenzio delle valli
Quanti passi si sono perduti nella malinconica carezza di campestri fiori gialli sui sentieri di ieri.
Quanta memoria, dalla sguardo profondo, ha plasmato il volto dolente della storia che piange in rugiada i giovani fiori caduti fra le lacrime della storia.
Ora risuona solenne uno squillo di tromba, il canto della Libertà nell’alto silenzio delle valli.
In memoria dei Partigiani caduti per la Libertà
Id: 20145 Data: 25/04/2013 15:57:48
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Ritrovarti per caso
Ritrovarti per caso in una foto in bianco e nero dopo anni che sono rimasta io soltanto, reduce senza più illusioni, sul nostro antico, desolato sentiero.
Pensare a te, in un sospiro, in questo silente amarcord tra il volo dei gabbiani raminghi a nord.
Il tuo sguardo distante oltre il ponte a fendere l’inverno verso una nuova luce, di una stagione che non avresti più visto, all’orizzonte.
E ferma e sicura la tua mano ad indicare la direzione. Ora ti rivedo, in un palpito di mai sopita emozione, nel correre veloce del treno che con il suo mesto canto ravviva la mia nostalgia.
Affusolata e gentile, da pianista, la tua mano, padre mio…. Ma eri già presago e prigioniero di un destino amaro lungo la valle dove il Tempo abbraccia l’oblìo.
Al di là delle nebbie del Lete mi salutava nel tacito commiato la tua bella mano, in tono infinitamente caro, mentre il tuo passo varcava il valico d’ombra inesorabilmente lontano.
In memoria di mio padre Emilio.
Id: 20121 Data: 23/04/2013 15:21:43
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Il pianto carsico di una viola
Sera di pioggia, l’ennesima, sul lago mentre come un’anima bandita dal paradiso sola in cerca di Te e delle nostre orme senza domani vago.
Ed un pensiero con la leggerezza di piuma d’angelo verso Te vola.
E’ l’azzurro sguardo del fiordaliso a ricordarmi la carezza sul volto mio disincantato del tuo puro sorriso.
Sulle note di Chopin fra lo stormire di un salice rinverdito nel rintocco vespertino mi albeggi nel cuore,
mentre affido alla tramontana, mio scorcio d’infinito, per Te così lontano ma nell’ombra della tenerezza vicino il mio esule amore.
Id: 20116 Data: 22/04/2013 20:11:14
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Labbraccio della nostalgia - pioggia a Luino
Alle luci incerte di un mattino vago incombe la pioggia su Luino nella malinconia di un lucente lungolago.
Martella la pioggia in un refolo severo d’inverno tra la grigia nuvolaglia che ammanta il giorno.
Cade fredda la pioggia, come non mai, sui tuoi passi accompagnando il tuo ritorno.
Sferza la pioggia con la sua tristezza, anche tu lo sai, e batte forte in fondo al cuore mentre soli cerchiamo a sera al di là del lago, celata dalla nebbia, l’opposta riva
in un respiro di primavera e i pensieri nell’abbraccio della nostalgia, Amore, naufragano alla deriva.
Id: 20078 Data: 20/04/2013 12:17:46
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E chissà dove sarai
E chissà dove sarai in questa sera di pioggia in cui malinconico, ramingo con i tuoi pensieri, per i viali lucenti te ne vai.
Il bavero alzato e la triste tesa, come un bacio mai dimenticato, alla nostalgia del cercarsi sospesa e che nell’ anelito di noi in un miraggio ardente non passa mai.
L’ ombra di un ricordo ti è compagna, e le illusioni perdute scorrono rapide in mormorante roggia mentre leggera e lieve nel sospiro della mia carezza, Tu lo sai, la pioggia soave ti bagna.
Id: 20067 Data: 19/04/2013 20:19:51
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Se solo il Tempo ce lo concedesse
Quante cose di me ti direi che nemmeno sai mentre i tuoi occhi d’autunno si posano dolcemente sui miei e di tenerezza fiorirebbero i nevai.
Quanta passione nella danza delle stagioni e quanta luce ti donerei ancora, mentre solitario il tuo passo a sera si allontana nel tramonto di porpora e oltre i confini della notte malinconico te ne vai.
Quanti giorni vorrei dedicare a Te soltanto per tutta la vita mentre la nostalgia disperde gli istanti in mesta marea e ogni alba lontano da te risuona come via crucis infinita.
Del mio amore saresti il trionfante sovrano dalla coppa aurea e ne coglieresti i frutti d’oro e florida la messe.
Ti placherebbe dell’idillio il canto sul finire del giorno libero e sereno e veleggeremmo verso un nuovo giorno lontano, sempre più lontano, se solo il Tempo ce lo concedesse.
Id: 20049 Data: 18/04/2013 15:35:30
*
Se solo il Tempo ce lo concedesse
Quante cose di me ti direi che nemmeno sai mentre i tuoi occhi d’autunno si posano dolcemente sui miei e di tenerezza fiorirebbero i nevai.
Quanta passione nella danza delle stagioni e quanta luce ti donerei ancora, mentre solitario il tuo passo a sera si allontana nel tramonto di porpora e oltre i confini della notte malinconico te ne vai.
Quanti giorni vorrei dedicare a Te soltanto per tutta la vita mentre la nostalgia disperde gli istanti in mesta marea e ogni alba lontano da te risuona come via crucis infinita.
Del mio amore saresti il trionfante sovrano dalla coppa aurea e ne coglieresti i frutti d’oro e florida la messe.
Ti placherebbe dell’idillio il canto sul finire del giorno libero e sereno e veleggeremmo verso un nuovo giorno lontano, sempre più lontano, se solo il Tempo ce lo concedesse.
Id: 20048 Data: 18/04/2013 15:28:04
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Un sospiro naufrago nellazzurro
Eri lì assorto nei tuoi pensieri appoggiato alla ringhiera, la balaustra sul lago, culla e avello di un sogno fanciullo mentre già di scarlatto rimpianto il cielo s’imporporava a sera.
Eri lì, solo, mentre il mio sguardo lontano ti vegliava in premurosa carezza nel cuore in tenero, disperato assolo come la musica d’ autunno s’effonde nella brezza.
Ma la tua immagine dissolve già, amor mio, in un sospiro naufrago nell’azzurro nel muto pianto del lillà mentre confido al vento quanto ti amo in malinconico sussurro.
Id: 20039 Data: 17/04/2013 20:23:46
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Invano arde la lanterna
Per anni ho acceso il lume nella notte fonda affinché orientasse la tua rotta vincendo l’ira del fortunale, la furia dell’onda.
Da mille notti e innumerevoli stagioni Ti attendo dalla mia torre solitaria,
ma la tua vela non vedo biancheggiare all’orizzonte nel pianto della procellaria mentre l’immagine di Te nell’anima ferita dalla nostalgia albeggia.
In fermo immagine d’amore in empito d’emozione il tuo sorriso al cuore mio è stretto rosa rampicante di passione.
Ed è il bacio di luce della fiamma, tu lo sai mio diletto, anche questa notte ad alimentare la lucerna che ti sia compagna nel tuo veleggiare oltre l’urlo dell’inverna.
Invano arde la lanterna… Sei sempre più lontano nel respiro disperso di un sogno.
Nell’illusione d’aurora di un momento alla deriva del giorno naufraghiamo: un abbraccio, un muto commiato, un bacio a fior di labbra….
e già ci perdiamo.
Id: 20025 Data: 16/04/2013 16:17:51
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Una musica costante
Guardavi il lago quella mattina d’inverno e i tuoi pensieri sincroni ai miei li accarezzai a distanza nel vento.
Colsi la tenerezza dei tuoi occhi quel giorno e la nostalgia biancheggiava fra le onde all’orizzonte attendendo le rondini ed il loro ritorno.
Lo sguardo tuo assorto e profondo seguiva il fremito d’ali dei gabbiani e ponti di luce e speranza protesi verso il futuro erano le tue belle mani.
Scrutavi il lago con la malinconia di un re in esilio quel mattino. Nella rosa d’inverno delle nostre tenere ore ti fui vicino
e in un empito crescente d’emozione fosti per me una musica costante, la voce senza fine dell’amore.
Id: 20012 Data: 15/04/2013 20:09:39
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In un silenzio fiorito demozione
In un silenzio fiorito d’emozione torno da Te al passo di una nuova stagione.
Eccomi ancora nel tempo della primula e della viola ai confini della tua collinare dimora sola.
Un tappeto di campanule nello sguardo nostalgico del glicine in questo giorno di sole mi accompagna sul sentiero della solitudine.
Quieto e sereno il tuo riposo, Amico caro, nella selva radiosa dove la primavera ed il canto delle cince ti vegliano con tenera premura.
E ai piedi del grande castagno soltanto l’azzurra viola ed il ceruleo pianto di un nontiscordardime narra l’antica novella dei tanti anni felici fianco a fianco io e te.
Oggi compiresti 14 anni, compagno mio devoto e fedele. Ti giunga il mio ricordo.
Id: 19991 Data: 14/04/2013 13:29:13
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Nel giardino segreto
Nel giardino segreto del mio cuore in un silenzio lungo una vita ti ho amato.
Nella notte teneramente senza fine, complice un fiordaliso, sbocciò in fragranza d’estate la tua carezza sul mio viso.
Il tuo sorriso, Amore mio, oscurò la stella polare.
Oltre la tenebra ed il ghiaccio dei quotidiani inverni in cui torno a naufragare, m’illumino ancora del tuo sorriso… il mio scorcio di paradiso.
Id: 19980 Data: 13/04/2013 14:18:29
*
Mille anni di solitudini
S’ approssimò la tempesta nell’incombere di plumbee nubi sul sentiero che ci colse sul far della sera.
Ed il vento, che gelido nella memoria resta, sferzò e recise i bianchi fiori del melo nella furia improvvisa di un momento.
Il giorno dal sorriso ceruleo di primavera divenne cupo e nero.
E poi fu soltanto l’ esule volo di rondini ad annunciare nel disincanto di uno sguardo mille anni di solitudini.
Id: 19974 Data: 12/04/2013 19:16:25
*
Sotto la pioggia
Un velo di nubi e tristezza avvolge la sera nel manto di pioggia mentre radiosi e indimenticabili scorrono i ricordi in argentea roggia.
E’ musica dolce di piano in lenta sinfonia il sussurro di un adagio che coglie le ore della mia nostalgia come le onde consolano lo smarrimento dopo un naufragio.
Sotto la pioggia ti ho visto andare via mentre portavi con Te la luce, la primavera, l’ Amore e l’ultimo sogno della vita mia.
Id: 19955 Data: 11/04/2013 21:33:23
*
Lacrime nella pioggia
Dirupano gli istanti felici e già si perdono dietro l’ ultimo vagone del treno i balenanti ricordi.
Soltanto il ritmico occhieggiare del rosso fanale dà colore al bianco e nero mesto di questa giornata quasi invernale.
Piove oggi sui nostri visi in questa fredda primavera nella malinconia rinverdita dei salici mentre già triste incombe sul lago la sera.
Tra la pioggia i tuoi occhi premurosi hanno raccolto le mie lacrime, come si anelano le stelle dal girone della solitudine.
Vuote restano senza di Te le mie mani ed il tuo sorriso è un bagliore fugace e malinconico dietro il finestrino mentre il treno veloce via ti porta verso il domani.
Id: 19926 Data: 09/04/2013 17:40:50
*
Ed io ti cerco ancora
Nel fortunale alla deriva ti amai nello sferzare delle burrasca di porpora, nel blu profondo dove il sempre si confonde con l’alibi del mai.
Naufraghi senza più meta giocammo a dadi col destino la medesima sorte, figli della luce dando scacco matto alla vita e alla morte.
Severo il tempo che di noi, delle nostre illusioni e dei nostri corpi fa scempio, ma ti ho amato nonostante tutto, oltre la notte, la pioggia, la tristezza, il vero, il falso, dopo tutto….
E mi lambisce la tua voce nel riverbero del tuo sorriso oltre l’urlo della burrasca dal fatale flutto.
Sei sinfonia di luce che mi coglie nella solitudine siderale ogni ora ed io, Amore, ti cerco ancora.
Id: 19925 Data: 09/04/2013 17:34:50
*
Mandorli in fiore
Vivido lo sguardo di tua madre giovane intenta ad infornare il pane in impressione tremula d’amore fissa in empito di malinconia nell’anima ti resta.
Il respiro della memoria si perde lontano nella voce delle campane come tuo padre alla fiera del paese ti portava per mano nel radioso incanto fanciullo di un giorno di festa.
E la marea del rimpianto invincibile sale.
E ancora ti perdi sulle ali della nostalgia nel vento ricordando i primi passi di un perduto amore nello stormire degli ulivi d’argento
alla luce abbagliante dell’estate mediterranea tra i papaveri che occhieggiavano come i sorrisi dell’amata dal biancheggiante tratturo.
E resta il canto di un disperso amore smarrito tra la pioggia di tremuli petali e virginei baci tra i mandorli in fiore.
Id: 19876 Data: 04/04/2013 21:39:35
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E un silenzio
E' un silenzio costellato di emozione
tra le parole non dette
come i passi mai tornati nel volo di rondini
all'ombra di un antico verone.
L'innocenza ha lo sguardo di cielo dei tuoi occhi
e la tristezza ha la tua diafana mano d'alabastro
mentre gli anni si sono posati
in petali di malinconia
su di te con candido velo.
E' un silenzio fiorito di lacrime
di stagioni fanciulle
nelle segrete del ciuore costrette
all'alba assiderata della solitudine.
E' un silenzio lieve
con cui ti ho salutato, mamma,
in un giorno di sole
che abbagliava fra la neve
il cui ricordo l'anima ancora m'infiamma.
Id: 19690 Data: 22/03/2013 15:06:03
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Cafaggiolo
Ricordi la superba torre merlata nell’abbraccio di primavera il sublime incanto della nostra giornata?
Soave il Mugello ci accolse nel verdeggiare del paesaggio, olio su tela rinascimentale fiorentino, mentre senza fretta si andava quel mattino fra viali di glicine in fiore e pini.
Ed ecco la medicea residenza ci accolse con grazia silente là a Cafaggiolo.
E la memoria che si veste di rimpianto torna a quella giornata maestosa quando l’amore dispiegò le ali in lirico assolo.
Id: 14834 Data: 24/05/2012 09:43:43
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Musica nel mio silenzio
Petali d’un sogno rapiti dal vento, un cielo di nostalgia piange stille d’argento. La pioggia in sottofondo cancella un altro giorno dal sapore d’assenzio.
E ci accorgemmo in un crepuscolo di fuoco che nell’assedio del vivere nulla aveva più un senso.
Vola su sconfinati binari la memoria dei tuoi occhi infinitamente cari.
E l’immagine di te che te ne andavi un malinconico sorriso a mitigare la pena mentre alla cenere del rimpianto i miei sogni affidavi nel pianto di rugiada della verbena resta musica nel mio silenzio.
Id: 14793 Data: 21/05/2012 12:30:12
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Dolce la pioggia stamattina
Dolce la pioggia stamattina sussurra al cuore con la voce argentea di cascata alpina.
Mormora la pioggia senza fretta dipanando l’aureo filo della memoria diletta nel passo gioioso d’una bambina.
E’ la pioggia dal lieve canto a destare il cuore su un sentiero smarrito fra petali di luce nell’antico, onirico incanto.
Id: 14768 Data: 20/05/2012 10:01:06
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Quella nostalgia che dura da mille anni
Nella valle della memoria d’oro rosso e giallo vestita ricordo la dolcezza del tuo sorriso autunnale che m’accarezza nella quiete solitaria del raggio crepuscolare nello sciabordio di onde che lambiscono i miei pensieri prima che la vita ordisse la dolente trama dei crudeli inganni.
E di te mi resta la malinconica sinfonia del ricordo e quella nostalgia che dura da mille anni.
In memoria di mio padre
Id: 14740 Data: 18/05/2012 12:54:21
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Sulle ali della nostalgia
Spalancava le sue materne braccia ridente la terra di Toscana e la nostalgia sulle ali del ricordo vola lontana.
Dolce il sole d’autunno illuminava il nostro procedere con dorato dardo.
La strada era un nastro d’argento che si dipanava in un sorriso agreste di colli al nostro sguardo.
E soave giungemmo per i poggi a Ginestra fiorentina nel silenzio colmo d’amore della mattina.
Forse fu solo l’incanto di un momento.
Dell’aurora del nostro bacio fu testimone soltanto il vento.
Id: 14724 Data: 17/05/2012 15:34:24
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Terra di nessuno
Incombe la tenebra e l’orizzonte s’allontana sempre più distante senza stelle o chiarore alcuno.
Dileguerà la notte e giungerà l’alba in malinconica danza ma non sorgerà il giorno
in questa terra di nessuno, orfana di speranza, nei bianchi petali calpestati d’un sogno che non farà mai più ritorno.
Id: 14705 Data: 16/05/2012 10:56:58
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Nel fremito dei papaveri
Fremevano in una mare scarlatto i papaveri al vento.
Dolce il procedere fra gli umbri poggi nell’agreste concento, mi lambisce l’onda di nostalgia ancora oggi.
Il mio passo bambino a cogliere il rosso fiore, remoto pareva il domani con il suo disincantato dolore.
Tutto era armonia in quell’estivo mattino e tu mi eri vicino. La gioia dorata del sole, il tepore premuroso della tua paterna mano.
Ma fu solo l’incanto di un momento.
Il dispiegare le ali di un sogno dissolto troppo presto come l’antica luce d’amore nel tuo sorriso lontano in quell’indimenticabile giugno.
Id: 14676 Data: 15/05/2012 08:36:59
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Occhi tristi
I bianchi fiori nella pioggia muti compagni del commiato nel tenue profumo del biancospino furono cornice d’un addio senza parole quel malinconico mattino divenuto ombra memore nel mio silenzio.
Ricordo soltanto uno sguardo dolente i tuoi occhi tristi come un lontano canto quando per sempre m’allontanai e più non mi seguisti.
Id: 14659 Data: 14/05/2012 11:57:03
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Sarà con noi
Torna la fragranza del glicine ad effondere malinconici ricordi sul sentiero della mia solitudine.
Tornerà la memoria nell’alto silenzio delle valli a dispiegare abbaglianti ali.
Sarà con noi la dolce carezza delle piogge autunnali ed il passo tuo nel ritorno sarà sospiro di luce alle prime luci del giorno.
Id: 14640 Data: 13/05/2012 10:17:43
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Eccomi sola
Eccomi sola nella stagione del giglio in fiore nel giorno della memoria all’ombra d’un antico dolore.
Eccomi sola nella stagione del glicine in una fola di solitudine nel volo nostalgico d’una allodola.
Eccomi sola nella stagione della reminiscenza fra l’occhieggiare dei papaveri vividi e lo stormire a sera del salice malinconico ed assorto
dove il mio andare disincantato è amara coscienza dei sogni in cenere che non hanno più nidi, del tempo andato, d’un amore dissolto.
Id: 14619 Data: 12/05/2012 10:19:54
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Lincanto della prima neve
Soltanto il rintocco dalla romanica pieve fendeva l’aria nella contrada assopita fra il candido manto all’ora del mattutino.
Ogni passo era un sogno fanciullo che lasciava gentile l’orma ed il cuore nella notte solitaria per quel rimpianto sentiero torna.
Il nostro andare per l’antica strada era lieve come il tuo sorriso e la premurosa tua mano nella danza senza tempo della prima neve nel mio ricordo bambino che si perde nella nostalgia di te, come l’eco della campana di Sant’Emiliano, padre, lontano.
Id: 14605 Data: 11/05/2012 12:34:59
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Dalla valle della memoria
Dalla valle della memoria il tuo passo d’estate ancora mi porta il riverbero del sole la fragranza di dissolte giornate.
Dalla selva della solitudine giunge l’eco delle tue dolci parole in un tramonto di porpora che infiamma il cielo della mia malinconia.
Dalle nebbie dell’assenza il ricordo dipana nostalgia e la tua ombra diviene onirica presenza.
Dal mare del rimpianto la tua voce d’autunno scarlatto perduta risplende in un sospiro di luce si sublima in elegiaco canto.
Id: 14577 Data: 10/05/2012 08:18:33
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Il ricordo
Il ricordo ha voce di piano mentre in una cascata di silenti minuti la mente vola lontano e l’inverno del rimpianto si placa nell’autunno dolce della tua mano.
Il ricordo ha voce di flauto nel paesaggio della solitudine dove ogni volto perduto nello sfondo di nostalgia sbiadisce malinconico e muto.
Il ricordo ha voce struggente di violino quando rammento il tuo sorriso nel mesto mio mattino e m’illudo d’averti ancora vicino.
Id: 14292 Data: 24/04/2012 12:52:14
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La voce del mare
Un fremito di onde fra le fole del vento ridesta alla memoria l’antico sentimento.
Deserta e solitaria la spiaggia era in quel giorno d’autunno il nostro firmamento.
Era dolce il sole nel palpito d’azzurro del fortunale s’era placato l’urlo.
E il tuo sorriso il tuo sguardo chiaro su di me era carezza che si confondeva all’orizzonte nella melodia della brezza.
Soltanto il vento suonava musiche bizzarre lontane da noi le angosce e del vivere le zavorre.
E sublime la voce del mare dove nell’alta marea della nostalgia torno nel sogno in cerca di noi a naufragare.
Id: 14239 Data: 21/04/2012 10:17:36
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Prima che io vada
La carezza di rugiada si stende rilucente sulla via nell’ora della mia malinconia.
Freme di nostalgia il silenzio e dirupano i minuti nel rintocco argenteo della romanica badìa.
Sorridimi una volta ancora quando d’improvviso incrocerò nel passo esule la tua strada.
Sorridimi un’ultima volta prima che io vada.
Id: 14153 Data: 16/04/2012 15:22:12
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Già la sera è con noi
Già la sera è con noi nel volo della rondine sulle acque malinconiche del lago a sfiorare la nostra solitudine.
Già imbruna la montagna e lo sguardo si perde all’orizzonte.
E la badìa nella notte di nostalgia s’ammanta in trine di porpora.
S’effonde la voce cristallina della fonte come allora quando insieme vedemmo sbocciare l’azzurra sera e il canto soave d’un amore a primavera.
Id: 13833 Data: 30/03/2012 21:32:13
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Il giardino della maestra
S’affaccia alla balaustra della nostalgia un ricordo fanciullo dall’antica finestra spagnola.
E il ricordo vola.
Dietro le lenti uno sguardo sognante al mare Un cuore immenso con la purezza d’alpini torrenti che nella sacralità del silenzio mai ha smesso d’amare.
E fra le aiuole e il mediterraneo patio ecco affaccendata l’esile maestra, nel giardino solatìo.
Diafana come un giunco indomita come un’onda.
In un tripudio cromatico di rose e di viole, di glicine e lillà in fiore tutto torna, tutto rivive nel rigenerato profumo come il controcanto d’un perduto amore assopito fra l’oro della ginestra.
Ed eccola sola d assorta fra boccioli ed elegie la gentile maestra.
Ogni cosa remota rinasce nella fola del grecale. Dolce la malinconia come vento d’autunno tutto acquieta non fa più male.
Soave il vento lo sguardo mite e profondo di lei accarezza nei soffi vivaci della marina brezza.
Ed un pensiero lontano vola via fra le bianche trine di biancospino ombreggianti di rimpianto….
S’effonde l’elegia canto: quanti ricordi e quanta nostalgia!
Id: 13819 Data: 29/03/2012 21:39:54
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Amami ancora
Sussurrami ancora la favola antica nel sole del meriggio bianco mentre la primavera al dolce cammino insieme fianco a fianco ci invita.
Guardami ancora con la purezza malinconica del tuo sguardo; negli occhi tuoi di stella il ceruleo, soave dardo.
Abbracciami all’ombra silente del chiostro di Santa Maria Novella.
Narrami ancora sfogliando il libro dorato dei ricordi di quando eri bambino.
Ferma con me la fuga inesorabile del Tempo nell’eternità di un sentimento che affidiamo a maree d’inchiostro, nel passo di rugiada del mattino.
Portami con te nel bacio di luce ed ombra dei cortili fra i poggi sorridenti della tua Barberino.
Parlami ancora nella quiete sovrana mentre Firenze s’addormenta lontana nel crepuscolo rosso di porpora e s’accendono mille luci dall’agreste corona lassù fra i colli a Fiesole e Settignano.
Baciami ancora fra l’agreste incanto nel candido tripudio dei meli in fiore, dove ogni tua carezza è petalo scarlatto di segreto ardore.
Parlami con la tua voce, Poeta dissolvi l’oscuro dolore nell’elegiaco, lirico incanto.
Amami ancora nel giardino senza spine ed inganni del tuo cuore.
Di noi, del roseto delle nostre mani intrecciate profumerà il mattino nello sguardo malinconico del biancospino.
Id: 13781 Data: 27/03/2012 12:57:16
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Non piango più
Non gioco più. Sul tappeto verde le tue carte truccate da fallito baro smascherato alle luci del banco lo sguardo sfuggente e truffaldino.
Non mi sorprendo più per l’ennesimo millantatore indegno d’ascolto, d’amicizia, d’affetto o di disprezzo ma soltanto dell’elemosina di uno sguardo fiero e memore.
Non piango più dal giorno del dolente commiato dal vero Amore: da quando vidi l’ultimo re partire senza respiro all’alba nell’assedio finale della notte ammantata di blu.
Id: 13767 Data: 26/03/2012 15:35:05
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Portami con Te
Portami con te nel sorriso dei poggi. Illumina della luce del tuo sguardo il mio tenebroso niente di oggi.
Portami con te lontano.
Portami con te all’altura di Fiesole. Sussurra soltanto per me l’elegia armoniosa d’idilliache parole.
Portami con te sull’erta salita di querce e ulivi al Colle dell’Incontro.
Donami un bacio fragrante di speranza all’ombra della forsizia rifiorita.
Portami con te sulle strade di marittimi pini e pietra a Settignano e nel silenzio d’una romanica pieve prendimi per mano.
Fammi rinascere nella luce d’amore d’un volo lieve.
Id: 13748 Data: 25/03/2012 10:24:23
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Mattinata fiorentina
La carezza d’uno sguardo smeraldino lontano nella musica della tua voce sempre presente mi desta in un anonimo mattino, prendendomi dolcemente per mano.
E la memoria dispiega le ali Il cuore torna fanciullino. Tutto splende e si riscopre Nell’incanto fiorentino.
Procedevano sereni i tuoi passi, poeta. Dinnanzi a noi la strada si snodava come nastro di seta L’esser insieme era l’unica meraviglia, non importavano l’inganno della vita o la meta.
Il nostro andare oltre la collina di rosso e d’oro ammantata, splendeva intorno a noi nell’autunno la fiorentina mattinata.
Sublime e sovrana s’adagiava Firenze dalla nobile piana. Il Ponte Vecchio, l’Arno d’argento e la Cupola del Brunelleschi, ogni immagine era stupore e letizia nel vento.
L’abbraccio vivace della folla al mercatino di San Lorenzo, il chiacchiericcio vernacolare, la nostalgia di Te del tuo sorriso che al cuore mio torna puntuale a bussare.
Firenze nell’armonia policroma risplendeva nel sole prodigo di dolcezza autunnale.
Il silenzio mistico di Santa Croce quel ricordo andò nell’anima a suggellare nella francescana cromatica bellezza delle vetrate, nell’irripetibile soavità di quelle giornate.
Ancora mi palpita nel cuore Santa Croce, l’onda gentile ed avvolgente della tua presenza, e l’antico coro nel volo d’emozione, dove dell’Amore vero udimmo la voce non la fugace illusione.
Id: 13733 Data: 24/03/2012 09:55:54
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Kaddish: oggi come ieri bambini
Ancora la mala pianta dalle radici velenose che ieri ghermì piccoli gigli stipati in tragici vagoni soffoca ancora sogni fanciulli in ignari mattini.
Arde ancora vivido e memore il candelabro a sette braccia.
Aurea splende la Stella di Davide dal mare nero della Shoah, dalla foresta dei milioni volati nel vento senza sepoltura, né nome.
Non più l’urlo silente del fumo in volute di morte sui grigi cortili, andavano nel fango i passi bambini di agnelli alla mattanza, incerti sguardi senza più nido di fanciullini.
Danzava spettrale il biancore della neve, oltre i fiammeggianti camini. Neri cavalieri d’apocalisse in divisa d’orbace latravano feroci gli aguzzini.
Ad Auschwitz nella neve scalzi perirono a milioni la bianca voce di uccellini, nel buio atroce delle camere a gas denudati di logori vestitini.
Oh, “douce France”!
Nell’ infantile cinguettio di una scuola fra increduli raggi mattutini senza un perché preclusa ogni chance, oltre il filo spinato dell’indifferenza tragicamente si muore ancora oggi come ieri bambini.
In ricordo dei bambini massacrati in Francia dal terrorista islamico
Id: 13706 Data: 23/03/2012 11:22:37
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Niveo biancore
Mi perderò nel niveo biancore.
Tristi andranno i miei passi sul candido manto, oltre il greto del fiume assopito nell’illusione d’averti ancora accanto.
Incederanno solitari i miei passi nel giorno silente.
Sarà mio compagno l’invernale chiarore.
Ritroverò, nella musica del cuore e nel canto del pettirosso, le orme ormai dissolte d’un antico amore,
disperso nell’abbraccio elegiaco del bosco nell’ombreggiante silenzio della sera, in un canto segreto che soltanto tu ascolti sul far di primavera.
Id: 13685 Data: 22/03/2012 10:12:09
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Un giorno qualunque
Nella selva dei ricordi un giorno qualunque ti rivedrò.
Con te ali rigenerate al volo dipinte dei colori dell’arcobaleno dispiegherò.
Al termine della notte nei boccioli di luce dell’aurora nel placarsi della bufera del disincanto nel cadere della tormenta accecante di un rimpianto nel bacio di rinascita del mattino con te sarò.
Ti incontrerò prima che un’anonima stagione faccia capolino.
Nel silenzio sublime del bosco assopito nella neve l’amore ancora incrocerà il nostro cammino nel rifiorire malinconico del bucaneve nel sonno d’inverno del biancospino.
Id: 13646 Data: 20/03/2012 13:02:12
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Nel silenzio del mattino
Lievi i miei passi verranno da Te nel silenzio del mattino. Malinconici e carezzevoli come i fiocchi della prima neve si poseranno sul sonno tuo soave nello sguardo dolce del ricordo di un’aurora sull’umbro appennino.
Veglieranno scarlatti i petali vivaci del fiore il tuo riposo di giusto, ora che dove sorridi è eterna primavera e più non odi dell’assedio del vivere il quotidiano trambusto, nello sbiadire in bianco e nero d’un perduto amore.
Il sorriso delle solitarie primule screziate d’oro e di rubino nel bacio di rugiada del mattino ti recherà l’eco di sussurrate parole che soltanto per Te, padre mio, ho serbato nel mio cuore oltre le nebbie malinconiche della valle d’oblio.
Id: 13619 Data: 19/03/2012 09:24:18
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Armonia fiorentina nella pioggia
Sarà la pioggia dal brumoso manto a ridestare il cuore nell’elegiaco canto.
Sarà il ticchettio argenteo nella lombarda, grigia mattina a risvegliare la reminescenza della radiosa armonia fiorentina.
Quando per San Miniato e poi al Forte mi eri accanto nella pioggia profumata di marittimi pini e foglie morte.
Sarà la pioggia che il disincanto e la solitudine dilegua a donarmi la luce del tuo sorriso e del tuo sguardo celeste fiordaliso fra i ridenti poggi, a portarmi l’autunno gentile delle tua mani.
Sarà la pioggia soave e discreta a ricordarmi la dolcezza del tuo bacio di seta a sussurrarmi di un amore in crescendo nella giava di serene ore nella luce dorata a Santa Croce.
Sarà la pioggia di oggi o di domani che l’amarezza mitiga e dilegua a salutare il nostro incontro, nella cerulea carezza di un abbraccio, dipinto dei colori pastello d’un sospiro e di una tregua.
Id: 13589 Data: 18/03/2012 09:39:30
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Strada in Chianti
Ricordi l’autunno dalle scarlatte ali dispiegate, il sole carezzevole, la malìa di quelle giornate?
Indimenticabile la dolcezza del tuo sorriso nell’agreste incanto mi faceva sera sul viso sullo sfondo dell’ottobre dal vivace manto nel palio del colore.
E innanzi a noi amore il commiato delle meste rondini a sfidare il domani, nel dirupare della vita erano unite sul sentiero della tenerezza le nostre mani.
Dolce era l’andare per i dorati poggi, un nastro d’oro tra filari di viti e ulivi Ci abbracciava Strada in Chianti.
O forse era soltanto il volo del cuore, la tregua celestiale nella cascata argentea di istanti, baci furtivi nell’eloquenza sublime del silenzio, il rifugio elegiaco degli amanti.
Id: 13569 Data: 17/03/2012 11:05:29
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Orme nella neve
Fioriva vivace il bucaneve sui sentieri ammantati di tenerezza nella giava della neve.
S’addormentava la valle nella coltre di nebbia, trapuntata di sogni nella silente ora.
Dispiega le ali nell’aria opalina dell’alba un airone sfumato di cenere. E nel disincanto amaro torna la memoria di allora, di soavi sere prodighe di speranze e chimere.
Chissà se nel fremito di un’emozione nel ticchettare a ritroso delle lancette d’un perduto amore nella malinconia della sera qualche volta assorto, stanco e solo quel tempo dissolto come il sorriso d’un bambino ricorderai ancora.
Chissà se lo sguardo nostalgico del biancospino consolerà la solitudine come il bacio della neve di allora quando il tempo era fanciullo e l’amore ci passò vicino.
Id: 13563 Data: 16/03/2012 21:10:25
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Elegia nella sera
Vai, elegia nella sera. Vola soave come vento di primavera, riporta la memoria all’antico sentiero.
Vai nell’alto silenzio delle valli fra lo sguardo solitario delle viole, all’abbraccio del ricordo in bianco e nero.
Vai, oltre il fremito d’ali d’una capinera, nel passo malinconico del giorno a vegliare il sonno di chi non farà più ritorno.
Vola lieve come l’incanto della prima neve.
Fermati al camposanto, lassù in collina e resta alla nostalgia sospesa come la preghiera a fior di labbra d’una vecchina.
Trova una lapide e leggine il nome, uno soltanto. Ed al sorriso senza tempo d’un malinconico gentiluomo fermati accanto.
Veglia fino al vespro e poi ancora, nel tramonto del rimpianto che l’anima mia incendia ancora.
Posati soave come l’ultimo bacio d’amore.
Lascia cadere lieve scarlatti i petali d’un fiore, come fossero i frammenti del mio cuore.
Id: 13494 Data: 13/03/2012 14:13:48
*
La musica dei ricordi
Ha voce mesta la malinconia nel controluce d’oro dove ogni anelito della sera dispiega le ali in lieve elegia.
Ha voce struggente la nostalgia nel palpito di colore e luce in un autunno indimenticabile per la fiorentina via.
E’ abbraccio di tenerezza il ceruleo incanto del tuo sguardo mentre camminavi a me accanto e d’un amore senza paura s’incendiava il crepuscolo in Piazza della Signoria nel purpureo dardo.
Ed il vento serale accarezza rimpianti e pensieri nel palpito delle onde del lago e li disperde come i nostri passi d’un tempo per lontani, soleggiati sentieri.
Soave e sussurrata nell’azzurra fola la tua mano la mia solitudine accarezza e in un empito il cuore mio da Te vola
nell’infinito mistero dell’amore in cui i ricordi sono la musica e l’eco della tua voce è il bacio della mia tristezza.
Id: 13468 Data: 12/03/2012 14:41:03
*
Firenze
Firenze dall’altura dei poggi ci abbracciava nel saluto ventoso del biancospino.
Firenze splendeva dolce come una stella nell’agreste incanto chiantigiano del fiordaliso e della lupinella.
Firenze occhieggiava nel sorriso prendendoci per mano lungo l’Arno temibile sovrano.
Firenze è un sogno bambino d’un amore sbocciato nel silenzio d’un mattino nel palpito di sole autunnale fra le argentee fronde dei salici all’ombra del Convento di San Marco in quel giardino.
Firenze resta nella memoria sublime lirico incanto o forse eri Tu al mio fianco il volo della poesia soltanto.
Id: 13426 Data: 11/03/2012 09:20:16
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E il vento che fa musiche bizzarre
Malinconico perdersi in assorti pensieri sul lago tra le carezze della tramontana. Le onde si susseguono in bianche gemme sbocciate nel radioso sguardo del biancospino fra le valli nell’alto silenzio delle forre.
“E’ il vento che fa musiche bizzarre” in fole di ricordi che si affollano al cuore alla deriva in nostalgico sventolio di bianca spuma greve di tristezza e di zavorre.
E il vento accarezzava la valle in fiore. I candidi boccioli dispersi tra le solitarie forre come il nostro sguardo perso a ponente nel crepuscolo d’un amore che si smarriva nel commiato del giorno in dissolvenza.
Id: 13405 Data: 10/03/2012 10:03:27
*
8 otto marzo immemore
Instancabili al telaio le nostre nonne tessevano un sogno rivoluzionario. La giornata lavorativa di otto ore, ideali di scarlatto ardore.
Laboriose all’arcolaio le nostre madri ordivano la luminosa trama di lotte e battaglie. Di cortei e collettivi fiorivano le città nella brezza di mille mimose d’oro.
Gelida la primavera dell’odierno otto marzo nel graffio dell’ultimo inverno.
Mattanza sociale in balìa di un mercato del lavoro sempre più precario.
Raccogliamo la cenere dei petali dispersi d’un antico sogno al vento libertario dissolto alle luci dell’alba d’un giorno immemore e solitario.
Id: 13383 Data: 08/03/2012 21:17:09
*
Elegia nel manto di bruma
Già scende la sera e d’azzurro la valle silente imbruna.
Protese verso il cielo le gemme novelle tremano nel vento come illusioni cadute e malinconiche stelle.
Ti ho cercato nel manto di bruma all’ombra solitaria della pieve.
Ti ho atteso al bivio d’un sentiero sperduto, al limitare del bosco.
Nel bacio malinconico di commiato d’un giorno fosco non è giunto il tuo passo lieve come la neve.
Ti ho rimpianto nel velo di bruma.
E nella nostalgia di te la sera in soave elegia sfuma.
Id: 13323 Data: 06/03/2012 13:24:37
*
Il cammino del poeta
Dolce incede nel marzo ai suoi esordi il cammino del poeta. I colli premurosi t’accompagnano con sguardo di seta nel sereno volo perlaceo di fugaci tordi.
E vai nel silenzio degli ulivi d’argento per la viottola di campagna. Soave il pensier mio nel sussurro del vento t’accompagna.
Laggiù dalla piana Firenze nobile dama risplende, ed il rimpianto di noi verso il tuo andare solitario sui sentieri della tenerezza si protende.
Ed eccoci ancora nel ricordo palpitante come il maggio fiorentino, insieme a Santa Croce nel radioso incanto d’un giorno senza l’ombra di tristezza, tra lo sfavillio d’accesi colori nel tripudio di pura luce.
E dal cielo della mia nostalgia rondinella nel sospirato ritorno nel fremito d’ali d’emozione ti sono accanto per l’agreste via nel trionfo cromatico della primavera dei fiorentini colli a noi intorno.
Id: 13272 Data: 04/03/2012 10:40:10
*
Voglio amarti soltanto
Dall’altura verdeggiante di Fiesole empiti eloquenti cantano nel sole.
Solo per te distendo ancora le ali stanche al volo.
Il nome tuo di medicea memoria il cuore sussurra in lirico assolo.
E mi rigenero in un abbraccio al Giardino di Boboli nell’elegiaco canto della brezza d’autunno fra i viottoli.
Sfuma nella brumosa malinconia di ieri il disincanto in una lacrima celata.
Il rimpianto nella selva della memoria s’è assopito.
Chiaro il tuo sorriso sorge. Lo sguardo tuo soave nel cielo della mia solitudine albeggia, ed il dolore in tenerezza è placato mentre intorno a noi sboccia della primavera l’incanto.
Una carezza tua dilegua l’amaro stigma del pianto.
Ed il sole riluce ancora in un diadema di tenerezza oltre il crepuscolo nella dolcezza dell’ora del cuore che sussurra in elegiaco canto...
Restami accanto… …Voglio amarti soltanto.
Id: 13244 Data: 03/03/2012 09:29:41
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Tango
S’incendia la notte nel chiaroscuro d’un balera. La melodia avvincente d’un tango sinuosa avanza come radiosa primavera.
Petali scarlatti di passione fra le spine della tristezza dileguano nel volteggiare dei passi tra il fluire dei minuti.
Il tocco sensuale del tanguero, l’avvilupparsi di sguardi nel desiderio che dilagano in un incendio di sguardi eloquentemente muti.
Vola via la notte nell’arsura di tenerezza tra il velluto del cielo nero e sogni dispersi in sentieri sconosciuti.
S’annuncia l’alba con chiara tristezza nelle note in dissolvenza d’un tango, nel commiato senza parole degli amanti perduti.
Id: 13224 Data: 02/03/2012 10:03:06
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Non ha più passi
Non ha più passi il dolore perduto nella selva della memoria sul sentiero d’un infinito amore.
Non ha più passi la nostalgia smarrita nel bacio meridiano al tuo fianco per la fiorentina via.
Non ha più passi la malinconia nel sospiro di te fra i petali di luce del mattino bianco.
Non ha più passi il rimpianto nell’abbraccio della nostalgia di te nella carezza dell’elegiaco canto.
Id: 13199 Data: 01/03/2012 09:38:38
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Firenze mi palpita nel cuore
Distende l’ali la memoria nel fremito di nostalgia abbraccia la medicea signoria e la sua gloriosa storia.
E mi ritrovo accanto al poeta nell’andare gioioso per la via e ci perdiamo nella musica del vernacolo uniti dalla tenerezza in assolo.
Ed il ricordo di Te, Amore, prende il volo.
Il sorriso dei poggi Firenze dischiude ridendo materna le sue braccia e la nostalgia nel cuore strugge e fende la breccia nel rimpianto di noi dove ogni giorno vissuto è baluginante lanterna.
Nel malinconico confino sulle sponde del lago Firenze sublime dall’altura mi palpita nel cuore, nel ricordo del coro di Santa Croce, nel bacio agreste dei colli in Chianti, nell’abbraccio silente ed indimenticabile degli amanti.
Id: 13173 Data: 29/02/2012 14:25:42
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Oltre la sera
Sfuma in brumosa malinconia il giorno in lontananza fra le onde del lago.
Il sole esula oltre il crinale e la sera già imbruna il sentiero.
Vola il ricordo a siderale distanza. Si desta il cuore nel bagliore scarlatto d’un meriggio fiorentino palpitante d’emozione nel bacio radioso dei poggi,
il cui tenero rimpianto accompagna nella luce d’oro del tuo sorriso in dissolvenza lungo l’Arno a sera il mio solitario cammino di oggi.
Id: 13145 Data: 28/02/2012 20:34:50
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Ricordo
Ricordo il nostro abbraccio lungo l’altura del forte.
Mi strugge ancora nel petto la pioggia a San Miniato, il nostro procedere lungo le mura del convento di silenzio ammantato.
Sento ancora il canto dolce d’autunno nella danza scarlatta di foglie morte, mentre Firenze s’assopiva nel crepuscolo di porpora.
Il tuo sorriso sussurra al cuore come vento d’estate nell’elegia senza tempo di radiose, lontane giornate.
E ti rivedo malinconico e indimenticabile in quella fiorentina via, accanto a me nel palpito di un sogno al Giardino dei Semplici.
Suggello d’emozione della mia nostalgia il bacio tuo nel fremito di fronde d’argento dei salici.
Id: 13087 Data: 27/02/2012 16:49:25
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Nella sera del mio silenzio
Rintocca nella notte incombente la nostalgia, nell’aureo fluire di ricordi dal sapore d’assenzio.
Nel giardino notturno d’un amore intreccio soltanto per Te un diadema di fiordalisi e viole.
E mi ritrovo nell’empito di tenerezza mano nella mano con te nel vivido controluce d’ottobrino sole per la medicea via.
Sbocceranno nel firmamento avvolgente della mia solitudine i tuoi occhi carezzevoli di cielo, gigli senza tempo del mio rimpianto.
Ti sussurrerò in un abbraccio alle porte dell’alba dalla nobile fronte di Fiesole l’elegiaco canto che rinascerà nella cascata di purezza della tua voce .
Fiorirà improvvisa della fragranza sospirata d’ un ritrovato autunno all’ombra armoniosa di Santa Croce il nostro bacio nella sera del mio silenzio.
Id: 13056 Data: 26/02/2012 09:33:58
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Come quel giorno
Apriva materna le braccia dolce la compagna nell’agreste incanto estivo fra il sorriso dell’umbro appennino a noi intorno.
Tu mi eri vicino ed i nostri sguardi erano rapiti dal volo argenteo d’uno storno, cui il cuore spaesato nella reminiscenza ancora indulge.
Quanto tempo è passato….
Occhieggiavano scarlatti i papaveri che le mie mani di bambina raccolsero ed intrecciarono d’infantili sogni e amore in un diadema.
Eri Tu Priamo, il mio sovrano ed un tuo sorriso bandiva dal cuore la segreta pena.
Ma volò triste accanto a noi la calandra e l’antico sorriso fanciullo mutò nel mio mesto sguardo di Cassandra.
Gentile e premurosa la tua mano era il rifugio della mia vita fanciulla.
Il cielo di zaffiro in tempesta volse all’improvviso.
Già in malinconica dissolvenza balenava il tuo sorriso. Soltanto il mio passo smarrito procedeva nella tenebra del nulla d’un giorno incenerito.
Ti avrebbero vegliato, unica carezza al tuo riposo, l’ elegiaco canto e l’azzurro pianto del fiordaliso, compagni del mio andare esule senza la primavera del tuo ritorno.
Era la festa del cuore l’umbra campagna nel tripudio di colori e melodiosi cinguettii a noi intorno.
Nel passo malinconico degli anni nello scrigno della memoria Cassandra tutto ha suggellato.
Ed il cuore alato d’una donna ogni alba palpita di scarlatta nostalgia nel tuo ricordo e ti attende in sogno sul sentiero perduto padre come quel giorno.
Id: 13021 Data: 24/02/2012 13:32:24
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Memorie dun amore disperso
Arenato il sogno nel naufragio sulla scogliera dell’abbandono, soltanto il mare lambisce con dolcezza il mio disincanto e lenisce del fasciame spezzato di un cuore il tragico schianto nel mormorio d’onde, compagno discreto della mia sera.
Mi sorride con la purezza disarmante d’un bambino il Tempo sul sentiero radioso delle illusioni d’un idillio perso.
Ora che dal fortunale dei miei giorni lo sciabordio della reminiscenza biancheggia dal mare della solitudine riaffiora il canto sommerso.
Ed il ricordo del tuo sguardo vinto dalla paura mi brucia ancora l’anima come arroventata scheggia.
Oltre la carezza fugace del maestrale nel sospiro amaro di nostalgia novella Arianna ripenso al bacio d’ombra, illusione e fato d’un antico amore disperso al di là delle logore mura del nostro giardino che non ho mai dimenticato.
Id: 13007 Data: 23/02/2012 21:03:38
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Il lied del tempo perduto
Dalla valle brumosa dei ricordi mi guardi, triste angelo, dolente e smarrito col tuo sguardo malinconico e muto.
Del nostro antico amore rosa di’inverno nel giardino senza oblio di un bacio sbocciato nella danza di neve resta soltanto il nostalgico lied del tempo perduto.
Id: 12914 Data: 20/02/2012 08:58:10
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La musica della felicità
I tuoi passi sul viale del ritorno palpitano nel mio cuore, nel sorriso gioioso d’un abbraccio all’ombra delle querce in fiore tra il volo delle rondini in fremente stormo.
E saremo là ancora insieme nel tuo sguardo ceruleo di fiordaliso perduti in quell’abbraccio.
Nel giardino senza tempo sboccerà il nostro empito tra le candide rose di maggio nella luce dell’amore nella musica della felicità.
Id: 12884 Data: 19/02/2012 09:28:53
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Il dolce degli angeli
Pian piano cuoceva il dolce impasto allegramente nel forno.
Con il frullo d’ali gioioso d’una bambina m’affaccendavo impaziente intorno.
Il cinguettio infantile della mia voce, il sole a mezzanotte del tuo sorriso, mio rifugio, mia luce.
E ancora ti rivedo ad impastare, padre caro, l’umbra ciambella, negli occhi tuoi malinconici il chiarore fugace d’una stella.
Dorato l’impasto prendeva forma pian piano, la mia fragile vita nel nido della tua mano.
Ed ecco pronta la leccornia nell’indimenticabile fragranza, il dolce degli angeli.
Nella serata tiepida d’affetto ombre di malinconia incombevano in lontananza nel dileguarsi del tuo abbraccio diletto.
Partisti troppo presto, mia rondine, per altri irraggiungibili cieli, nel tramonto in fiamme della mia nostalgia.
Id: 12872 Data: 18/02/2012 14:49:08
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Una luce
Assorta nell’alta marea dei miei pensieri vago alla cinerea foce della memoria.
Nell’assenza, stilla in perle di rugiada la nostalgia di te. Dirupa un’altra giornata in febbrile attesa, invano.
Sei lontano….
Non più il faro rischiara questa notte di solitudine. Soltanto il volo intrepido d’un gabbiano è compagno alla mia muta inquietudine.
E dalla tenebra dei ricordi riemerge come la folgore l’incanto del tuo sorriso.
Una luce, un segno del cielo, tenero auspicio, carezza di primavera sul mio malinconico viso.
Id: 12824 Data: 16/02/2012 19:11:08
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Ai confini dellinverno
Sboccia un sorriso nel baluginare ceruleo del tuo sguardo radioso di stella.
Soave il silenzio tuo annuncia una lieta novella che freme nel volo fugace del pettirosso.
Crepitano i miei passi cercando Te ed il sentiero dei passi perduti, sulla brina e la neve estenuata mentre sospira piano nel gelo del laghetto ghiacciato la bianca giornata.
T’attenderò, oltre ogni effimero commiato, ai confini dell’inverno nel respiro screziato di luce e speranza dell’alba e coglieremo insieme le tenere gemme d’un nuovo giorno oltre il valico delle nostre solitudini.
Id: 12736 Data: 13/02/2012 14:29:45
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Fioriva il calicantus
Fioriva il calicantus profumo di vita rigenereta nel gelido inverno.
Le gemme sbocciate al cielo protese erano le mie speranze e le mie attese verso un incerto domani, protette dal nido amorevole delle tue mani gentili.
Fioriva il calicantus nel malinconico giardino la sua fragranza s’effondeva nell’ombra d’antichi cortili quando Tu m’eri vicino.
Crudele l’inganno della morte incombeva nella tenebra il generale gelo. Una bufera di neve, fiocchi implacabili come lame dispersero la dolce fragranza d’un capitolato reame.
Sulla nivea distesa, incredula e mesta all’alba d’un giorno desolato vedevo soltanto l’orma dei tuoi irraggiungili passi a siderale distanza.
Te ne andasti, padre lasciandomi in nostalgico ricordo carezza senza fine al cuore del calicantus la perduta, malinconica fragranza.
Id: 12704 Data: 12/02/2012 09:56:30
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Al mio re di maggio
Candido come la neve il tuo viso d’alabastro ora dormi nella bianca coltre d’un sonno lieve.
In lacrime di brina sorge il giorno, ma per te non vi sarà risveglio, né sospirato ritorno.
Nella luce del tuo ultimo sorriso ti spegnesti troppo presto in un cielo di sofferenza, mio tragico astro nell’infrangersi d’un sogno troppo breve.
Soltanto lo sguardo azzurro del fiordaliso una preghiera a fior di labbra dinnanzi al cipresso che veglia il tuo riposo ti parleranno nella carezza del silenzio d’un amore senza fine.
Nel palpito dei ricordi fra le onde dell’incredulo addio in cui salpasti all’alba, mio malinconico re di maggio il tuo sguardo tinge dei colori brucianti della nostalgia l’oceano della mia solitudine.
Id: 12679 Data: 11/02/2012 10:02:17
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Saffaccia il tuo sorriso
S’affaccia il tuo sorriso alla balaustra della mia nostalgia.
Si colora dell’autunno dei tuoi occhi la mia solitaria sera.
Risplende del tuo sguardo il caleidoscopio della mia memoria.
Si compone nell’ombra del nostro ultimo abbraccio la luce evanescente dei miei giorni.
Profuma dell’amara essenza del rimpianto di Te il primo bucaneve sbocciato fra i ghiacci del mio quotidiano inverno.
Id: 12643 Data: 09/02/2012 18:57:07
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La bianca distesa
Dove saranno andati i nostri anni radiosi nella luce della memoria ridestati.
Dove si saranno confusi i nostri passi sul sentiero d’un amore lontano smarriti.
Dove saranno finiti i nostri sogni dissolti alla linea d’orizzonte oltre la corsa sulla bianca distesa.
In questa notte d’attesa in silente veglia al mio sguardo malinconico proteso fra il candido volteggiare della neve al cielo e al ricordo del tuo sorriso sospeso.
Id: 12630 Data: 08/02/2012 21:20:32
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Dove vanno a sera i tuoi passi
Dove vanno a sera i tuoi passi alla fine del giorno, malinconica rondine che aneli alla primavera, alla luce, al ritorno.
Il tuo incedere di gentiluomo stanco sul bianco cammino di neve procede silente fino al sospiro del mattino.
Dove vanno a sera i tuoi passi verso lontani orizzonti. Sul sentiero della tua e della mia malinconia s’incrociano le nostre solitudini e si tengono per mano in silenzio per la via.
S’intrecciano i nostri pensieri là dove la vita e la morte hanno una sosta, nel nostro complice sorriso che dà scacco matto al Tempo in un abbraccio fra le nebbie dell’oblio.
Id: 12604 Data: 07/02/2012 20:39:49
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Allombra dei ricordi
Cala la sera nel dischiudersi del bucaneve e s’affaccia alla balaustra della memoria la nostalgia nel volteggiare della neve.
Sboccia nel cuore il ricordo dell’umbra contrada.
Tutto nel palio d’emozione pare vicino come l’occhieggiare d’un fanciullo birichino.
Il paese all’ombra della pieve assopito nella calura d’estate dormiva un sonno lieve.
La mattutina rugiada accarezzava i papaveri e la vista nel torpore delle colline assolate.
E sussurrano al cuore la nostalgia e la reminiscenza prima che la notte stenda il suo manto sul ricordo struggente che palpita nel rintocco di Sant’Emiliano in dissolvenza.
Id: 12568 Data: 06/02/2012 18:58:38
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Il pendolo dei ricordi nella notte di neve
Scende la neve senza fretta in candida carezza. Il pendolo dei ricordi ripercorre a ritroso i sentieri luminosi della giovinezza.
Avanza veloce nella notte la dorata lancetta e dispiega le ali la memoria d’un giorno radioso.
Cadeva anche allora la neve piano piano, il fiabesco volteggiare salutava in giorno d’infanzia festoso.
Le corse d’una bambina sul lucente slittino per la bianca distesa, il rifugio del tuo sorriso, il nido del tuo abbraccio, la primavera della tua mano che faceva sbocciare di letizia ogni mia infantile attesa.
Poi d’improvviso calò la tenebra In una notte polare senza tregua: più il tuo passo non m’era vicino.
Andasti via, padre, in un’alba di ghiaccio; da sola continuai a camminare.
La vita nel crepuscolo del sogno non era più il fanciullesco gioco.
E avanza il pendolo mesto e muto nella notte di neve senza posa che narra al cuore l’antico incanto.
Ti ho perduto e il tuo sorriso di quel giorno chiaro sulla neve m’ustiona l’anima nell’ incendio di nostalgia e rimpianto più del fuoco.
Id: 12546 Data: 05/02/2012 15:36:20
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Impressioni dun amore in inverno
S’andava nel giorno radioso con il cuore in volo e il passo alato di chi si ama.
S’andava nel giorno chiaro. Il gelo fendeva come una lama il respiro, ma non riusciva a separare la letizia delle nostre mani unite.
Su di me il sole gentile del tuo sguardo chiaro. Nel dedalo d’esistenza l’intreccio sorprendente delle nostre vite.
S’andava nel meriggio d’inverno tra fiori di brina e la danza soave della neve. Sul mio viso malinconico sbocciò per incanto l’antico sorriso di bambina.
Le trame degli ontani ammantate di neve al cielo protese parevano mani anelanti, prodighe d’attese.
Soltanto il bianco volo d’un airone nei pressi del lago di ghiaccio all’orizzonte d’opale stanco sublimò nel candore d’emozione il nostro tenero abbraccio.
Id: 12519 Data: 04/02/2012 09:34:36
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Verrà la neve
Cadrà la neve sui ricordi notturni, nostalgiche falene nel cuore solo balenanti.
I tuoi occhi torneranno a farmi sera sul viso, coglierò l’essenza tenera del tuo sguardo alla luce sospirata dei viburni.
Si poserà la neve sulla reminescenza dell’autunno in Chianti, il bacio di commiato del nostro amore sbocciato in petali d’emozione in cascata d’irripetibili istanti.
Verrà la neve a colmare le nostre solitudini siderali, dei nostri passi sincroni e distanti.
Tornerà la neve a consolare il cammino solitario dei perduti amanti.
Scenderà come preghiera la nivea, soave carezza sul nostro sguardo fiero che indomito guarda avanti.
Id: 12507 Data: 03/02/2012 19:19:45
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Lungo il viale bianco di neve
Lungo il viale bianco di neve malinconico va il mio passo nella quiete invernale.
Non odi tra le fronde d’argento il sospiro della memoria lieve?
Lungo il viale di candore ammantato procede il mio andare nel mattino di quiete irreale ovattato.
Non senti il respiro dei ricordi, che danza nella selva del perduto autunno di scarlatto fulgore?
Nel giardino d’inverno si posano i fiocchi di rimpianto in carezza di nostalgia sul cuore.
Tra la neve, nel miraggio bianco, soltanto per un istante mi rivedi al tuo fianco, amore?
Id: 12461 Data: 01/02/2012 19:29:38
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Lungo il viale bianco di neve
Lungo il viale bianco di neve malinconico va il mio passo nella quiete invernale.
Non odi tra le fronde d’argento il sospiro della memoria lieve?
Lungo il viale di candore ammantato procede il mio andare nel mattino di quiete irreale ovattato.
Non senti il respiro dei ricordi, che danza nella selva del perduto autunno di scarlatto fulgore?
Nel giardino d’inverno si posano i fiocchi di rimpianto in carezza di nostalgia sul cuore.
Tra la neve, nel miraggio bianco, soltanto per un istante mi rivedi al tuo fianco, amore?
Id: 12460 Data: 01/02/2012 19:28:54
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Elegia nella neve
Volteggia la neve lenta lenta, si posano i fiocchi piano piano.
Il paese al rintocco ovattato della campana nella nenia sussurrata d’inverno s’addormenta.
E scende la neve lenta lenta.
Cade la neve leggera e soave con battito d’ali di perduta chimera.
Torna il ricordo a prendermi per mano nell’ora soffusa di malinconia dell’Ave.
Brilla la vallata sotto al niveo manto.
Il mio passo solitario va assorto per l’agreste sentiero immaginando invano d’averti accanto.
Il pensiero, rondine tardiva, freme di nostalgia volando lontano.
Il cuore palpita il tuo nome fra l’empito dolente, tenero ed arcano nella cui luce non sei mai assente.
Id: 12435 Data: 31/01/2012 19:15:05
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Solo un ricordo e nulla più
Vaga la memoria bambina raminga e silente sulla distesa bianca.
Fra i sentieri nella luce d’inverno coglie nivei fiori d’un sogno troppo breve e della malinconica nenia del vento non si stanca.
Corre la memoria fra le argentee fronde della selva che la neve imbianca.
E invano cerca te nella carezza della sera alla linea all’orizzonte sfumata di rimpianto e di blu.
Tu che sei solo il fremito d’un ricordo e nulla più.
Id: 12408 Data: 30/01/2012 13:52:11
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Nevica come allora
Ricordi?
Come quel giorno nevicava ed al limitare del bosco d’argento il cuore incredulo e lieto tra i candidi fiocchi danzava.
Ricordi? La tenerezza per mano sul sentiero del sogno ci portava.
E cade la neve ancora sulla mia solitudine, sui ricordi che baluginano alla mente, rilucendo nella lanterna della memoria che arde nella silente ora.
Ricordi? Nevicava allora.
E oggi s’attarda mesto il mio passo solo per la bianca via.
E adesso vola il pensiero mio in assolo nel turbine di nostalgia, tra le nivee farfalle volteggianti sulle orme palpitanti della malinconia nel vento memore d’una antica elegia.
Id: 12389 Data: 29/01/2012 10:19:45
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La mia vela
S’ è infranto l’ultimo sogno sull’erto scoglio alla deriva d’un viaggio nel volo di libertà.
La mia vela verso l’infinito protesa biancheggia all’orizzonte di luce solcato dall’indomita chiglia.
Non restano che una manciata di sabbia, le illusioni disperse da una miriade di fole, il sapore amaro della salsedine, la carezza del grecale, il canto del mare che m’invita a ricominciare.
La mia vita in bianco e nero fra il pendolo della memoria e la sinfonia dei ricordi fermata nel candore d’ un foglio.
Id: 12370 Data: 28/01/2012 10:01:37
*
Una coltre di neve
Biondi campi di grano ad accompagnare il passo verso la sconfinata foresta.
La balalaika geme triste dall’ isbà nel ricordo d’un evanescente giorno di festa.
Il mormorio argenteo del Don, il triste canto degli alpini, la solitaria penna nera in testa.
Dove sono finiti tutti i fiori, dispersi dalla guerra, dall’oblio e dal vento, dove palpitavano al tramonto quei cuori, stelle malinconiche nel firmamento.
Nei dolenti declivi di Russia si sono oscurate. Velato di plumbea morte l’orizzonte, via si parte e più non si torna dal fronte, dal dedalo delle foreste innevate.
E poi l’urlo del vento dell’est, il generale inverno senza clemenza, il passo stanco di chi nella neve claudicante arranca e resta.
Una coltre di neve a vegliare il sonno degli alpini, parole in ghiaccio ammutolite d’un non ritorno a casa, un miraggio nella tormenta troppo lontano, la canzone d’un perduto giorno di festa un sogno assiderato nel sonno d’un campo di grano.
Id: 12349 Data: 27/01/2012 15:06:52
*
Il mare dei ricordi
La fragranza di te dal mesto calicantus d’inverno s’effonde nella sera.
La memoria di te si perde nell’ombra del mio sguardo all’orizzonte oltre la scogliera.
Fra le onde biancheggia aspra la nostalgia che mi trascina alla deriva nel mare dei ricordi.
Soltanto tu del cuore mio conosci l’armonia sussurrata ed i segreti accordi.
Resta solo l’amarezza d’un ultimo bacio mentre malinconica sale nell’anima l’inarrestabile marea di rimpianto in lento, elegiaco, solitario adagio fra i passi scalzi d’un perduto amore, quando tu compagno d'esilio camminavi al mio fianco.
Id: 12338 Data: 26/01/2012 21:23:45
*
Il volo del nibbio
Freme alto e mesto il volo argenteo del nibbio fra nubi evanescenti di ghiaccio sulla valle brumosa d’inquietudine nella notte senza luna del dubbio.
Id: 12271 Data: 23/01/2012 19:59:01
*
Un velo di brina
Un velo di brina ammanta i miei pensieri e si perde nella malinconia dei miei occhi neri mentre colgo i fiori della tristezza, nel volo di bianchi gabbiani che fende in fremito d’ali il silenzio invernale della mattina.
Un velo di brina accompagna i miei ricordi lassù sull’innevato crinale dei monti ai nostri autunnali, scarlatti sentieri di tenerezza.
Ricordi, ieri?
Una coltre di ghiaccio si stende sul cuore e sulle mani quando palpita la memoria di te, lontano, ai nostri dolenti passi nella tenebra solitaria esuli verso il domani.
Id: 12244 Data: 22/01/2012 12:47:55
*
Care, tosche contrade
E mentre la notte nell’inverno plumbeo sullo specchio argenteo del lago cade, vola la memoria dispiegando ali di luce alle nostre care, tosche contrade, ai tuoi occhi ridenti, miti e sinceri, alle strade d’oro della fiorentina campagna a ieri.
Ed eccoci ancora lieti ed erranti nell’agreste concerto dei poggi, nel sorriso dei colli chiantigiani a quelle giornate radiose malinconicamente perdute e lontane alla tenera unione, nel roseto palpitante d’emozione, delle nostre mani.
Id: 12225 Data: 21/01/2012 11:50:53
*
Bianchi sentieri
Soave il sussurro dell’inverno a sera mi mostra il tuo viso, sorridente e malinconico com’era.
La folgore del ricordo abbacina e rivedo la distesa innevata, la slitta, le corse e le risa d’una bambina sullo sfondo argenteo dei boschi.
Il tuo premuroso sguardo che vegliava, la tua voce dolce più dell’autunno che non mi abbandonava.
Timido sul nostro cammino scorgemmo un bucaneve, che raccolsi e ti donai, fra le tue mani riposi il mio sogno fanciullesco e lieve. La vita infranse la chimera relegandola nella nebbia dell’oblio.
E ancora mi palpita nel cuore l’immagine di noi, mano nella mano sui fiabeschi, nivei sentieri, quando Tu padre mio c’eri.
Id: 12185 Data: 19/01/2012 20:18:24
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Sei limmenso
Riverbera la fiaccola di nostalgia ogni barlume di luce nel solare dardo che cala vermiglio fuggendo all'orizzonte oltre la scogliera.
In ogni fremito del giorno che sfiora il mio respiro in ogni palpito ti sento, mentre il ricordo di perdute sere nel rosso d'autunno l'anima mia ghermisce con crudele artiglio.
Tu che sei voce d'infinito, il sorgere del sole ad libitum e nel giardino d'inverno della mia solitudine sbocci col candido incanto d'un giglio.
Nella tenebra dell'assenza prima che il mare si desti all'alba, nel canto senza tempo nell'elegia infinita d'Amore... ...sei l'immenso.
Id: 12161 Data: 18/01/2012 20:40:49
*
Musetto bianco
Ti ritrovo festoso ed allegro a sera, piccolo Amico, senza parole nel gioioso scodinzolio a recar luce di primavera.
Il palpito del tuo cuore, il leit motiv delle nostre serene ore.
La dolcezza del tuo sguardo si confonde nel muto incrociarsi d’intesa perfetta dei nostri occhi eloquenti.
Sfrenate le tue corse, in lieto zampettio nella neve danza senza tempo d’un sogno lieve.
Al mio fianco da sempre sull’erto sentiero della vita.
La tenerezza del tuo musetto bianco, amico mio diletto e sincero, risplende della nota di felicità che soltanto Tu al mio cuore rechi mentre il giorno dilegua stanco.
A Fuchs, il mio golden retriever
Id: 12142 Data: 17/01/2012 20:51:27
*
Lombra del sovrano
Vaga il pensiero ramingo, come un viandante stanco nel silenzio d’inverno.
Nel cuore la prima voce d’una viola sussurra dolce e malinconico l’andante.
Riposa il re nella coltre di brina scintillante.
Nel crepuscolo di nostalgia mi ammanto d’evanescente luce.
Calerà la notte d’inquietudine, di solitario smarrimento.
Tu sei con me, oltre la morte e l’umano inganno, in ogni palpito di vita del vento.
Mi rifugio sul sentiero innevato che nel ricordo ancora candido biancheggia.
Non cede il mio maniero all’assalto feroce. Dalle tenebre dell’oblio emerge alta, chiara, nobile, la regale voce.
L’assedio infuria, dilaga l’incendio, il corno per la valle capitolata riecheggia.
Stanca, ma non doma l’aurea elsa impugno, in alto fiero lo stendardo campeggia nell’infittire della battaglia intorno.
All’assalto trionferò, nell’alba di vittoria compirò l’epico ritorno.
L’ombra del sovrano su di me veglia, come il nascente sole d’un nuovo giorno.
Id: 12111 Data: 16/01/2012 19:19:45
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Il calicantus
Gemme di brina sui nudi rami si staglia nell’azzurro il calicantus solitario.
Tra ombra e luce d’un antico amore ascolta nell’elegiaco canto la malinconica voce.
Qualche timida arborescenza nel gelo occhieggia, recando al cuore l’antica, soave reminescenza.
Già la timida fragranza s’effonde alle nari e riluce la fiaccola del ricordo di giorni lontani, infinitamente cari.
Ed ecco vivida la memoria Illumina il cuore a giorno e per un istante Tu fai ritorno.
Le mie piccole mani di bambina protese a gli alti rami nello sfondo radioso di quei giorni preziosi e rari.
Dolci i fiorellini a stella, le tue braccia forti e premurose a sollevarmi a cogliere gioia e infantili sogni, nella dolcezza del tuo paterno sorriso caldo più di giugno, a raccontare in fiabesco sussurro la fanciullesca novella.
Ancora osservo il calicantus nel muto giardino, mentre geme la malinconia d’un altro inverno.
Ora che non sei più a me vicino, il tuo passo in altro ed irraggiungibile giardino celeste posa.
Non più il profumo dei nostri giorni insieme, ma l’azzurro fiordaliso t’accompagna nell’eterno incanto perdutamente lontano.
Langue la fragranza solitaria del calicantus, ricordando l’indimenticabile stagione quando la felicità ci sfiorò la mano, passandoci in silenzio accanto.
Alla memoria di mio padre Emilio.
Id: 12083 Data: 15/01/2012 09:50:25
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In riva al lago mi sono fermata e ho pianto
Dilegua in rossa malinconia il giorno. Scompare l’opposta riva in fumida bruma nel fremito d’ali muore un sogno fugace esule nel cinereo volo d’un gabbiano che svanisce nel cielo scarlatto di brace.
Si confonde all’orizzonte dei miei pensieri inquieti uno stormo, tra il blu e l’argento di una stagione che mai più farà ritorno.
In riva al lago mi sono fermata.
Invano ti ho atteso, il mio cuore tra le fole del vento, al tuo sorriso di stella lontana sospeso.
In riva al lago ho respirato la mia amara tristezza nell’invernale incanto fra le note dello struggente lied del beccheggio del non averti accanto.
In riva al lago inutilmente ti ho aspettato, mi sono seduta e ho pianto.
Id: 12077 Data: 14/01/2012 16:08:25
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Lultimo sole destate
Nella brina solitaria delle mie giornate lo sguardo ancora a Te anela, mio ultimo sole d’estate.
Un pianto carsico tenace, pietrificato il mio cuore vela da quando all’alba nella stagione senza nome dell’abbandono te ne sei andato.
E ti rivedo ancora padre in quel mattino di giugno nel trionfo di luce.
Il tuo sorriso il libro fra le mani mentre leggevi tra l’ombreggiare frondoso della bianca magnolia, Tu il respiro di letizia del mio giorno radioso.
In carezza di rimpianto mi giunge la tua perduta voce ora che, sentinella memore, veglio il tuo avello, accanto alla bianca croce.
E non mi restano che versi sulle pagine sussurrate parole, empiti dolenti, la dissolvenza del tuo tragico sorriso di commiato in evanescente immagine.
Sia carezza al tuo riposo una lacrima di porpora nel tramonto che il cielo della mia malinconia incendia nella vespertina ora.
La fragranza del tuo abbraccio rinascerà a primavera nello sguardo malinconico di solitarie viole.
Forse un giorno qualunque molto lontano all’alba ti riabbraccerò, nel mio viaggio al termine della notte, mio ultimo sole.
Id: 12059 Data: 13/01/2012 14:22:34
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Edelweiss
Nella linea blu all’orizzonte dove l’alba d’opale bacia il nuovo giorno.
Nel palpito d’amore, nella danza soave dell’invernale sole.
Dove fioriscono di luce gli azzurri nevai ti ritrovo nel passo alato del sogno all’ombra di tenere parole, negli empiti sussurrati della timida primavera tra i silenti ghiacciai.
Mi smarrisco nel ceruleo tuo sguardo mia Edelweiss.
Id: 12043 Data: 12/01/2012 21:09:39
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Al sestante
Dispiegata la candida vela il mio veliero audace nel sibilo della tempesta ho varato.
Nel mare d’ombra della mia solitudine t’ho incontrato.
Urla e freme il mare nell’onda che biancheggia. La tua voce d’autunno nella mia anima come la luce del faro riecheggia.
La mia rotta nel tuo sorriso di discreto gentiluomo hai dolcemente disegnato.
Al sestante oltre il fortunale, al di là del frangersi delle onde sulla scogliera nel tuo ceruleo sguardo, carezza di cielo, soave per me è il naufragare.
Id: 12024 Data: 11/01/2012 20:40:44
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Dove sacquieta londa
Dove s’acquieta l’onda lo sguardo mio nella nostalgia della notte si perde.
E ti ritrovo nella dolcezza vespertina che riverbera l’emozione delle nostre sere nel bacio argenteo del plenilunio alle acque del lago, nella carezza soave del vento.
Tu che nella sinfonia d’amore sei il sospiro tenero del pensiero nel rimpianto evanescente e vago ad libitum nel tenero, lirico crescendo ed infinito concento.
Id: 12004 Data: 10/01/2012 19:22:19
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Volo via
Veglia la nostalgia tra le fole tristi della sera nel manto di brina in cui incanto i miei sogni assopiti nell’invernale coltre.
Al di là della tenebra, del disincanto del gelo solitario mi libro all’orizzonte dispiegando rigenerate ali di luce
e volo via oltre il mare di nuvole, verso il sole… e oltre.
Id: 11985 Data: 09/01/2012 19:59:16
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Luniverso dei nostri giorni perduti
La campanella alla stazione scandisce inesorabile la manciata di brina solitaria degli ultimi istanti.
Sulla banchina in abbandono soltanto tu ed io. Alle nostre spalle nel giorno d’inverno la notte brumosa dell’ oblio.
Dolenti i tuoi sguardi mesti e muti scivolano via assorti sui binari.
Una lacrima nei tuoi occhi chiari compagna silente ai miei passi a sera senza te desolati e solitari brilla malinconica nell’universo dei nostri giorni perduti.
Id: 11963 Data: 08/01/2012 11:42:59
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Rien ne va plus
Ora che il treno inesorabile dal triste binario attende e la miriade di ultimi minuti insieme nell’aria tersa e gelida di gennaio all’orizzonte della mia solitudine si perde.
Ora che oltre il crinale innevato della mia nostalgia, rondine canuta, volerai anche tu...
Alla mesta roulette della vita con la tragica maschera che sorride e nasconde il segreto, antico pianto che, angelo mio, conosci e sai mitigare solo Tu….
Fischia dolente il treno « les jeux sont fait, rien ne va plus ».
Id: 11947 Data: 07/01/2012 13:13:52
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Epifania
Tersa l’aria nella mattina fende un cielo d’opale.
La luce d’un pallido sole illumina di mestizia in stille di brina e lacrime un commiato senza parole.
Il binario già attende mesto e solitario briciole di rime e promesse.
Candido il crinale dei monti nel diadema bianco di neve, ultimo valico d’un volo del cuore fragrante di bucaneve d’un sogno troppo breve.
Id: 11938 Data: 06/01/2012 19:42:00
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La lanterna del cuore
Una manciata di giorni riposa ai piedi dell’olmo nella coltre di brina.
Una pugno di mandorle e noci nella girandola amara dei commiati e dei ritorni, l’ordito di luce e tenerezza delle nostre voci, nell’anima mia silente ho suggellato nella danza di candida gioia della mattina.
Irreali e sospese le ultime ore insieme, in un palpito di sogno, rilucono nel candelabro dell’Amore.
Brilla malinconica la candela, un soffio di tristezza il mio sguardo assorto vela.
Terrò accesa la lanterna del cuore.
Arderà di nostalgia e rimpianto ogni sera, fino al sospirato giorno del candido sorriso del biancospino in cui mi sarai di nuovo accanto e nell’abbraccio senza fine mi terrai al tuo cuore vicino.
Id: 11905 Data: 05/01/2012 09:44:13
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Dalla finestra
Dalla finestra soave è il paesaggio al nostro assorto sguardo: una fiabesca scena d’inverno cui la nostalgia sempre farà ritorno prima che indori il solare dardo il principio del giorno.
Fumano alacri i camini sulla piazza della stazione assonnata nell’ora del primo mattino.
Innevato il monte Lema si staglia nel diadema delle cime d’intorno.
Fedeli e malinconiche , nel procedere delle stagioni, le azzurre vette attenderanno alla balaustra del cuore nella festa di primaverili colori il tuo ritorno.
E chissà se varcheremo mano nella mano lassù sul monte quei nivei sentieri.
Chissà se ritroveremo intatti e puri nella selva d’inverno fra la neve dei ricordi come i primi fiori del nuovo anno i nostri idilliaci sogni di ieri.
Id: 11888 Data: 04/01/2012 09:25:27
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Prima della partenza
Sfumano i giorni in fumida malinconia che il lago ed il nostro sguardo ammanta,
ora che la vigilia della partenza in triste melodia la voce struggente d’un violino al cuore canta.
Ci sarà ancora il sospirato ritorno? Di nostalgia e agrifoglio ghiacciato nel bianco e scintillante mattino il capo del nuovo anno adorno.
Malinconico questo tenue sole il nostro incedere accompagna nel cuore rifulge il vivido rimpianto dei colli fiorentini e della chiantigiana ridente campagna.
E via si va rondini solitarie in dissolvenza tu con la tua tristezza io con la mia, ciascuno col suo solitario tormento in gravi passi sulla brinata via….
Del sottile incedere nel giorno assorto dopo la festa compagno muto e fedele il nostro tenace e tenero sentimento, di cui testimone indulgente è solo il freddo vento.
Id: 11877 Data: 03/01/2012 12:10:25
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Prosit! Un brindisi per Te
Un brindisi memore innanzi alla tua foto ora che il tuo posto a capotavola, padre mio, è desolatamente vuoto nel mare di silenti ore.
La carezza sul mio viso dei tuoi occhi neri, nell’anima la fiaccola ardente e le braci del ricordo di quando tu c’eri.
Tremula la candela, il primo giorno dell’anno brilla a mitigare della vita il crudele inganno.
A recar paterna consolazione alla mia sovrana malinconia brinda con me il Tosco, luce cerulea di dolcezza nel giorno di tristezza fosco.
In alto i calici levati un velo di nostalgia nei miei occhi mesti.
E oggi come non mai amaro è questo Chianti ora che procediamo nel sussurro d’un intramontabile amore tenendoci in segreto per mano su sentieri invisibilmente paralleli infinitamente distanti.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 11850 Data: 02/01/2012 09:40:16
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Comè triste Luino la sera
Com’è triste Luino la sera nel baluginio di luci dall’opposta riva una fumida malinconia dal lago sale.
E per le vie deserte brillano argentee stagliandosi nel blu le luminarie del Natale.
Com’è triste Luino la sera mentre langue nel sogno d’inverno anelando a una lontana primavera.
Com’è triste Luino la sera assopita nella fragranza d’incenso. I nostri giorni nel turibolo della vita arsi, i nostri passi sui sentieri dell’amore dispersi.
Id: 11839 Data: 01/01/2012 09:54:12
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Quel che resta del giorno
La memoria seduta all’arcolaio del rimpianto a tessere l’ordito di nostalgia infaticabile resta.
La musica lontana nel baluginio fioco del Natale al rintocco malinconico della campana si dissolve.
Il sussurro di perdute voci sfuma nell’occaso fumido della festa.
Al principio dell’anno nel gelo dell’alba un binario vuoto e desolato attende invano il treno notturno di chi non farà più sospirato ritorno.
Il fischio dolente della partenza, lacerando il cuore, fende l’immota ora.
I miei occhi neri t’attendono ancora sui nostalgici, agresti sentieri nel sorriso fanciullesco dell’appennino, nel pianto solitario d’un muto giorno.
Quando l’Amore era un sogno senza fine, sbocciato nella fragranza di rose di giugno, un volo oltre l’orizzonte di solitudine e Tu nella carezza del fiordaliso camminavi a me vicino.
Id: 11830 Data: 31/12/2011 08:46:37
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Lied dinverno
Giornate vivide di luce nelle strade d’inverno spoglie e desolate si staglia la malinconia all’orizzonte nel gelo dell’alba che riluce in un diadema di montagne pallide anelanti ai colori dell’estate.
La nostalgia nel cuore con nenia natalizia stride in ore crepuscolari di tristezza fumide.
Il passo tuo nel sole di ieri perso in altri tramontati sentieri, l’immagine di te che irraggiungibile ancora mi sorride folgora il cuore nel rimpianto d’un perduto autunno e colma di languida solitudine in una lacrima furtiva l’iride.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 11817 Data: 30/12/2011 14:28:30
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Alle Porte Sante di Firenze
L’erta salita, l’imponente scalinata dal vivido candore ancora mi biancheggia di nostalgia nel cuore.
Firenze da San Miniato laggiù nella piana di bellezza palpitava, la giornata nella carezza di pioggia ci ammantava.
In silenzio mano nella mano all’ombra di secolari pini, nella solitudine senza varco la luce d’Amore ci sorprese malinconicamente vicini.
Id: 11796 Data: 29/12/2011 09:59:42
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Lospite dinverno
Fumano di candore antico durante la notte di vigilia i camini, nell’attesa dei tuoi sospirati passi ormai vicini, del chiarore d’un volto amico e sincero.
Dal sentiero del tempo perduto giunge nel dicembre l’angelo canuto.
Soltanto la stella polare in un sorriso languido e siderale annuncia il tuo arrivo ad illuminare di speranza l’alba mesta di solitudine del Natale.
Il lastricato risuona del tuo andare di viaggiatore senza tempo.
E nel gelo bianco del giorno ecco l’incedere soave e malinconico del diletto ospite d’ inverno.
Id: 11784 Data: 28/12/2011 08:53:13
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Un sogno e nulla più
Veglia la memoria nella notte santa, un bagliore nel cielo, e vola là rondine fremente a fendere della nostalgia il velo del cuore che nel palpito della memoria nell’ora malinconica s’incanta.
Oltre l’ombra degli anni, viva nella memoria ho l’umbra contrada di candore ammantata. Tornano i miei passi a tanti anni fa sul valico del rimpianto, all’argenteo sentiero di un Natale lontano.
Ed il richiamo struggente dei ricordi, dolce e paterno come un abbraccio indimenticabile mi sorride prendendomi per mano.
Era vigilia. La neve scendeva lenta lenta, la collina di bianco si vestiva. Il dolce paese nel dicembre assopito attendeva la mezzanotte nel rintocco lieve e solenne della campana.
Riluceva nel corridoio buio della vecchia casa la lanterna votiva.
Nell’antica dimora il calore della famiglia finalmente riunita; il sospiro della felicità al termine di un’erta e dolente salita.
Ardeva il ciocco nel camino, il nonno a rintuzzare il fuoco, la nonna e la zia ad imbandire la tavola con la bella tovaglia di lino.
I racconti di mio padre, il mio sorriso bambino, un sogno dormiva angelico nella culla fanciullo, e nella selva il canto mesto del chiurlo del rimpianto della primavera e di chi non tornerà più.
Nella tenebra della mia stanza mi desto al suono delle campane della mezzanotte. Gesù è nato….
Nel dolente palpitare del cuore solo, nella casa silente in abbandono, sfuma in lacrima furtiva il dolce passato, nella nostalgia bruciante che dell’anima mia possiede il passepartout.
Soltanto evanescente e dolce langue la stella cadente del ricordo nel malinconico cielo blu…. Era un sogno e nulla più.
Id: 11756 Data: 26/12/2011 09:17:29
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Riposi nel manto di brina
Riposi nella coltre di brina, fra stille di ghiaccio.
Non più ti rallegra il baluginio dell’aurora dicembrina.
Ed in silenzio innanzi al tuo marmoreo avello, padre, narro nel dialogo luminoso delle nostre anime la perenne, dolce novella del re bambinello nel chiarore notte di Betlemme.
Ora che riposi senza più l’ombra tenebrosa del dolore nel sorriso invernale dell’erica ti racconto la novella antica, che sia nenia al tuo sonno di giusto nello sguardo malinconico in veglia delle genzianelle.
Ti sia carezza il bagliore della cometa e l’ardente mio ricordo nell’imperituro Amore “che move il sole e l’altre stelle”.
Alla cara memoria di mio padre Emilio, nel secondo Natale senza di lui.
Id: 11747 Data: 25/12/2011 12:07:13
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Fremevano gli ulivi dargento
Fremevano gli ulivi d’argento per il dicembrino declivio e l’agreste erta abbagliante di niveo candore.
La memoria nel sospiro della nostalgia vaga, il cuore si desta librandosi all’orizzonte d’un antico amore.
Ecco dall’altura, nel sorriso dei poggi, dolce Trevi mi sovviene ancora oggi.
L’abbraccio dell’umbro appennino, le corse sfrenate ed i giochi in bianco e nero d’un bambino.
Fremevano nel soffio del vento tra le carezze della neve secolari, gli ulivi d’argento.
Assopita nella quiete notturna la contrada si destava pian piano un piccolo, soave presepe nel rintocco della campana del Duomo di Sant’Emiliano nel gelo d’avvento.
Ricordi quel giorno lontano? Ridevi fanciullo sulla povera slitta che sognavi d’argento nel declivio innevato dei colli.
La vita ti pareva un giorno d’oro, la speranza materna ti prendeva per mano, mentre le campane a festa dalla torre antica annunciavano del Natale il giubilo commosso, in solenne coro.
Sfrecciava la slitta fra le risa d’un bambino, sull’erta della secolare badia.
Ancora ti rivedo, mio angelo di luce in quel mattino, sorridente miraggio nella nevicata della mia nostalgia.
Id: 11723 Data: 23/12/2011 15:17:55
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Lombra del rimpianto
La notte della mia solitudine siderale non abbraccia mai l’ alba.
Mi desto nella desolazione di non averti accanto.
Nel meriggio di fredda luce invernale mi perdo nel dedalo dei ricordi, nell’ombra del rimpianto.
La nostalgia ha il tuo volto sorridente il tuo passo deciso, l’andatura guascona.
Firenze nell’autunno splendente sembrava una donna felice sotto un cielo di fiordaliso.
L’allegra parlata in vernacolo, per le vie affollate del mercato di San Lorenzo, nel cuore ancora mi risuona fendendo il gelo del mio silenzio.
La malinconia ha il tuo dolce sguardo quando perso all’orizzonte contempli il rosso levante, verso Fiesole, l’anima tua s’annega nel crepuscolare dardo.
Sbocciarono idilliache parole e petali di sentimento nel palpito d’autunno, nel bacio puro della prima neve, nel sorriso fragrante di tenerezza del calicantus, quando l’amore ci passò accanto e fiorì del cielo dei tuoi occhi l’elegiaco canto.
Id: 11710 Data: 22/12/2011 20:48:14
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Le ceneri del giorno
Dimenticato riposa nel manto di brina solitario l'olmo.
L'aria immota non freme d'un grido, d'un volo nel languido scintillio dell'agrifoglio.
Petali di disincanto spine di solitudine, ciò che resta del giorno.
Il tuo nome lontano il cuore mestamente ancora sussurra.
Soltanto Tu nella notte soave come la prima neve, con la tua divisa grigio azzurra, il tuo sorriso d'autunno sul sentiero del mio rimpianto farai nella reminescenza ritorno.
Alla memoria di mio padre, nel secondo Natale senza di lui.
Id: 11696 Data: 21/12/2011 20:50:05
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E chissà cosa resta
E chissà cosa resta del perduto cielo azzurro e terso dei tuoi occhi smarriti in un sorriso vacuo e nebuloso.
Solo l’eloquenza del silenzio, il fremito dell’anima in uno struggente sussurro.
E chissà cosa resta dell’oro delle tue chiome, della tua vita assiderata dalla malattia, della lontana musica d’un antico giorno di festa.
Forse nel ricordo brumoso, dalla selva della solitudine occhieggia ancora una malinconica stella.
O i sogni assopiti nell’inverno senza clemenza sul sentiero dei passi perduti nell’odierno nulla,
dove sbocciavano all’ombra del tuo sguardo fiero di fanciulla nella fragranza di speranza viole e nepitella.
Id: 11654 Data: 19/12/2011 18:47:48
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E come allora sorridi
La malinconia del mio sguardo spento, ghermito dalla tenebra, orfano di luce un giorno, nel passo gelido dell’alba.
Tremule e tristi brillano le candele d’Avvento, la tramontana porta l’eco d’una perduta voce lontana.
Tornerà il trionfo cromatico Nella fragranza di viole a primavera.
Volerà ancora nella porpora vespertina la rondine verso sera.
Canteranno di vita e di speranza melodiosi i nidi, i sentieri s’ammanteranno di nuovo di gigli e fiordalisi.
Tornerà la dolce stagione nell’elegiaco incanto. Soave sarà della valle il radioso risveglio nel muto pianto profumato del calicantus e del mio passo solitario nel mesto esilio del non averti accanto.
Chissà se dai campi elisi ancora m’ascolti e come allora sorridi.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 11626 Data: 18/12/2011 13:29:23
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Un sogno e poi nulla
Il ricordo è una nevicata di ricordi nel mattino. I tuoi passi ed i miei, padre, l’incanto d’un fiabesco sentiero di bianco ammantato il mio sorriso bambino nel tuo sguardo radioso come biancospino fiorito .
La tristezza è mia madre fanciulla che dipinge un acquerello da nulla.
La nostalgia è un sogno dissolto assopito nella culla.
La malinconia è un volo mai spiccato, un bacio perduto nel tramonto di lontane sere fra le gemme di brina del dimenticato agrifoglio.
La solitudine è il freddo avvolgente d’un focolare spento, una stella nella tenebra languente...
Il rimpianto del tuo abbraccio che all’alba mi ha lasciato, la memoria crudele che arde nelle meste candele d’Avvento, una poesia scritta con l’anima in fiamme finita in cenere….
La nostalgia è il tuo bacio in dissolvenza, la tua paterna carezza che in ogni respiro mi manca, l’ombra tua amorevole alla mia culla mentre la neve dei ricordi nella notte d’infinita assenza il mio sentiero di malinconia imbianca.
Il rimpianto è una nenia, il canto sommesso d’un pettirosso senza più nido che nel gelo d’inverno in volo esule frulla…
Il disincanto ha l’amaro tuo profumo d’un sogno dileguato e poi nulla.
Id: 11611 Data: 17/12/2011 13:48:59
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I colori del tuo inverno
Il cielo della mia tristezza si colora dell’azzurro intenso dei tuoi occhi tersi sul sentiero dei ricordi fugaci dispersi.
Bruma struggente le nubi cerulee del tuo sguardo assorto assopito nel giardino innevato d’un mattino mai sorto.
La malinconia si tinge dell’argento delle tue chiome.
La mestizia ha il flebile suono della tua voce, candido scricciolo ostaggio d’una selva ostile, senza luce.
La mia nostalgia freme nelle diafane farfalle di bianca magnolia, le tue mani, ostaggio d’ un tragico ricamo fra trine di solitudine, assenza, nella segreta senza speranza della malattia immemore di ieri, orfana dell’oggi e del domani.
Id: 11601 Data: 16/12/2011 14:53:21
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Il malinconico abbraccio dei ricordi
L’abbraccio malinconico della valle di brina ammantata colora d’argento e nostalgia la mia mattina.
Sul sentiero silente le ultime foglie ingiallite turbinano nell’eco dei tuoi passi in dissolvenza.
Vacue salgono al cielo le memori ore nel segno incolmabile dell’assenza.
All’orizzonte della mia solitudine spoglie le nere trame dei faggi si confondono con le perdute stagioni porpora nel bianco e nero d’un inverno senza fine.
Come il ricordo bruciante del tuo ultimo sorriso, padre mio, all’alba dell’addio m’incendia il cuore ancora.
Id: 11585 Data: 15/12/2011 20:57:21
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Dove a sera vanno i tuoi passi
Per gli agresti sentieri vanno i tuoi passi nel radioso giorno, nel risplendere della chiantigiana campagna che ti sorride intorno.
Lungo l’Arno mormorante t’inoltri solo verso il Girone, fra la sinfonia di ricordi nel caleidoscopio dell’emozione.
Ti è compagno il malinconico fremito d’ali di rondini in volo nella campagna assopita nel sole scintillante; ti segue l’ombra del mio cuore in dolce assolo.
Quando t’inerpichi assorto al francescano colle dell’ Incontro con passi gravi e stanchi per l’erta strada, ti sia carezza il mio ricordo nel bacio fragrante della rugiada che ti sussurri quanto mi manchi.
Dove alfine a sera vanno i tuoi passi mesti da te volano nel crepuscolo di nostalgia i miei pensieri E ti raggiungono sui verdeggianti sentieri Nei colli di pini e ulivi.
Tu, dolcezza del mio presente, come il sole di mezzanotte, rifugio di tenerezza e stella polare nella mia vita alla deriva resti.
Id: 11584 Data: 15/12/2011 20:55:04
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Ti porto con me
TI porto con me nel mattino di dicembre.
Sotto i miei passi il crepitio gelido del bianco manto.
Il sorriso azzurro dell’alba a levante mi sorprende nella nostalgia di te e mi sei accanto.
Nel silenzio fiorito di brina della valle sboccia il giorno incipiente.
A distanze siderali uniti nel respiro sei con me, mia stella di ponente.
Ti porto con me mio candido giglio nel canto gelido del vento, nel bacio d’ombra solitaria del cuore.
Mi avvince l’amaro profumo della tua lontananza, mia rosa di settembre. Tu che dell’amore sei trionfo di luce, fiorentina armonia e sublime concento.
Id: 11535 Data: 13/12/2011 21:23:19
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Firenze mi palpita nella memoria ancora
Firenze mi palpita nella memoria ancora sublime in quel nostro autunnale giorno nel risplendere di marmi policromi che sbocciavano in marmorei capolavori a noi intorno.
Ora al crepuscolo nella purpurea ora torno sola sul sentiero della nostalgia alla stazione fiorentina, tanto cara in ogni mio sospirato ritorno.
Il tuo sorriso luccicava in fondo al binario, la selva incantata del tuo abbraccio rischiarava il mattino mio gelido e solitario, caldo il novembre era per me più del maggio.
C’inerpicavamo poi a San Miniato: all’ombra del benedettino convento il tuo bacio nel ricordo imperituro ho suggellato.
Insieme si procedeva mano nella mano.
Musica dell’anima i nostri cuori unisoni felici e increduli d’un sogno d’amore che correva come un fanciullo verso il sole sui colli, lontano.
Soave e maestosa la Galleria degli uffizi ci accolse fra le sue armoniose braccia.
Dispiegava il nostro amore le sue ali di sogno, nello sbocciare niveo di gigli, fragranti di parole sussurrate e teneri auspici.
Id: 11510 Data: 12/12/2011 14:18:53
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Di brina ammantati
Di brina ammantati i miei pensieri assopiti al tuo fianco per gli agresti, chiantigiani poggi dai dolci sentieri.
Di brina ammantata la mia sera anelando a te mia fugace rondine d’una lontana primavera.
Di brina ammantati i miei rimpianti quando mano nella mano si procedeva insieme nel palpito dell’autunno dei colli fiorentini rosseggianti.
Id: 11492 Data: 11/12/2011 09:01:18
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Dicembre
Assiderate nel gelo della solitudine all’ombra del perduto autunno le viole di settembre.
Nel giardino del disincanto languono in gemme di ghiaccio e perle di tristezza.
Nella malinconica danza notturna dei candidi fiocchi dispiegano argentee ali le nostalgie nel cielo di dicembre.
Id: 11483 Data: 10/12/2011 09:35:43
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Quando il Natale era in bianco e nero
Il torpore d’un indifferente Avvento anima le strade di commerciale frenesia nelle serali ore.
Sul sentiero della memoria la mia nostalgia riprende il cammino per l’agreste via.
E mi ritrovo nell’agreste abbraccio d’un giorno di Natale nell’umbra contrada, tra i filari argentei degli ulivi.
Il soave rintocco della campana lieto e giubilante nell’austero dopoguerra annunciava la festa ormai lontana, mentre la malinconia per le strade erra.
Non c’erano regali, poche le leccornie, poveri i balocchi, ma il mattino riluceva di piccole stelle, i gioiosi sorrisi nei fanciulleschi occhi.
Una manciata di noci, una mela, un mandarino. Di poco si rallegrava il cuore bambino.
Fioche le luci, il santo giorno si riempiva della carezza dinnanzi al camino di perdute, familiari voci.
Ed ecco che il ricordo dilegua nel tramonto della mia nostalgia.
Clacson, luminarie, canzoni assordanti, addobbi scintillanti banalità e frivolezza per la via….
Dell’antica fiamma d’un lontano Natale d’amore resta solo nel cuore la baluginante lanterna nel bianco e nero di malinconia.
Id: 11471 Data: 09/12/2011 14:33:42
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Oltre gli azzurri monti
Vola il pensiero oltre gli azzurri monti, sognando la primavera, il domani e boreali orizzonti.
Mille voci per la strada sbocciano nella sera.
Soltanto tu la luce nel viaggio della mia notte senza sestante, finchè l’alba dolcemente cada nel bacio di porpora a levante.
A distanze siderali il tuo respiro si confonde col mio.
Di Te soltanto il malinconico sorriso si confonde nel gelo della via nel serale scintillio, fra il baluginare di luci della mia nostalgia.
Id: 11445 Data: 08/12/2011 13:56:21
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Occhio di cielo
Scende la sera d’inverno con nostalgico velo fra trine di malinconia e perle di brina.
Occhi di cielo, l’espressione dolce nella luce del vespro a sanare le dolenti ferite d’un esilio esistenziale infinitamente aspro.
Si smarrisce la parola ed il cuore indulge nella selva d’emozione dinnanzi ad uno sguardo d’aurora radioso e mite.
Chissà per quali erti sentieri ed impervie salite si saranno inerpicati sereni i tuoi passi, nel volo grigio di rondini e svassi,
nel dileguare di primavere nella fragranza amara di viole solitarie,
tu che sei il respiro di speranza e tenerezza delle mie sere.
Id: 11422 Data: 06/12/2011 20:55:16
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Sogni al vento
Una fola gelida di tramontana l’ultimo sogno sospinge alla deriva.
Dei gabbiani il volo frenetico e stridule grida.
Nell’amaro sentiero dell’andare in lontananza il passo si perde nel malinconico sguardo dell’erica all’orizzonte baciato dalle prime luci dell’alba.
Id: 11411 Data: 05/12/2011 21:08:40
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Il silenzio del mare
Nel mare del tuo silenzio torno a naufragare.
Onda senza più sogni mi trascino alla riva.
Travolte dal fortunale, lacerate le speranze mie, troncati ormeggi e sartie.
Le tue illusioni, ombra malinconica delle mie.
Lontano, sempre più lontano nell’amarezza tua invincibile vai alla deriva.
Nella burrasca dell’esistere m’infrango sulla scogliera del mio disincanto.
Soltanto nel maestrale del tuo sguardo riprendo a navigare e mi sorprendo nel canto del mare di nuovo a respirare.
Id: 11387 Data: 04/12/2011 19:43:45
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La carezza della neve
L’aria di neve pervade gentile il dicembre, dimentico del malinconico pianto d’appassite rose di settembre.
Il cembalo dei ricordi tintinna soave nella mattina.
Nel balenio della memoria, le tue alabastrine mani m’accarezzano anche ora che siamo inesorabilmente lontani.
Eleganti ed armoniose le tue mani da pianista, ombra delle mie, m’offusca nel rimpianto la vista che in dissolvenza si perde nell’opale del cielo.
E come l’incedere silente dell’inverno cadrà la prima neve a placare della tristezza l’ardente velo.
Nella dolcezza del sogno il bacio della nostalgia consolerà la valle ghiacciata della mia solitudine.
La musica indimenticabile suggellata nel cuore suonerà soltanto per noi.
Soave sarà la carezza del primo fiocco di neve.
Tornerà il sospirato tuo passo lieve a tingere di tenerezza il gelo solitario delle mie ore.
Id: 11366 Data: 03/12/2011 09:15:04
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Per il sentiero solitario
La bianca ghiaia segna il cammino dei miei passi assorti e pensosi nel freddo fumido del mattino.
Già l’agrifoglio rosseggia da un tappeto di muschio, mentre nel cuore della malinconia langue la porporina scheggia.
Vanno i miei passi per il bosco d’inverno nell’inverno dolente del cuore.
Nemmeno il canto del pettirosso risuona nel silenzio della brina d’intorno per il sentiero solitario d’un perduto amore che mai farà ritorno.
Id: 11344 Data: 02/12/2011 09:14:42
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Lagrifoglio
Crepitano i miei passi sul sentiero ghiacciato.
L’aria non freme d’un sussurro, d’un volo. Silente tace nel giorno persino l’usignolo.
Un altro inverno senza il sole del tuo sguardo è tornato prima della neve.
Procedo sola nell’abbraccio del bosco. Più non mi veglia l’azzurra viola assopita nel sonno lieve.
Soltanto occhieggia scarlatto tra le gemme di brina l’agrifoglio,
mentre la memoria il cuore indifeso ghermisce con crudele artiglio.
E sul sentiero d’inverno della mia solitudine si perde il nostalgico canto di chi esule va nell’alba di ghiaccio del non ritorno.
Id: 11321 Data: 30/11/2011 08:55:50
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Al sestante dell anima mia
Incombe il fortunale del vivere nel sibilo del vento sulla mia vela senza più rotta, spezzando furioso l’ultima sartia.
Tra il bianco bagliore delle onde Ruggisce il mare, rovinano i marosi nella notte di burrasca, inquietudine e frenesia.
Ed ecco dalla tenebra nel cielo di piombo si svela una luce. Gli occhi tuoi di polare stella m’accarezzano radiosi, mi soccorre la tua voce.
Ci sei Tu, soltanto Tu, ancora Tu, al sestante dell’anima mia.
Nell’abbraccio blu dell’orizzonte per sempre Tu alla deriva d’ogni umana certezza il nostro bacio dove il cielo sfiora il mare, nel palpito d’amore, allo zenit di poesia.
Id: 11302 Data: 29/11/2011 08:52:02
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Impavido
S’ammanta di nebbia la tenebra che incombe sul viaggio, e tu sfidi ancora il mare con Impavido coraggio.
Non più il dardo solare t’accompagna nel crepuscolo di porpora, solo il sibilo del vento ti urla che sei solo, ora.
Nemmeno la luna a rischiarare la rotta. Smarrito il sestante, i marosi ti ruggiscono contro mentre alla deriva sei sempre più distante.
Il tuo sguardo intrepido si perde nella notte ad una stella assopita anelante, ed il fortunale ti rapisce con urlo implacabile.
Ed ecco, sferzato dal vento e dalle onde, plachi la tempesta.
Grigio, stanco, ma non domo rialzi fiero la testa, riprendi sicuro il timone, viri.
Dominano di nuovo l’orizzonte, dolce signore delle maree, i tuoi occhi malinconici e solitari.
Dal mare diradate le nebbie, lontano il fortunale acquietato nel primo, carezzevole sole rinasce della vita il sublime grido.
Tu trionfi alla linea d’orizzonte sul pontile di comando, un sorriso celato da una lacrima...
…Impavido.
Id: 11281 Data: 28/11/2011 09:18:23
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Il viaggio
Ti rivedo alle prime luci dell’alba. Il passo deciso e grave, mio malinconico miraggio.
Palpiti ogni notte nel mio sogno nel profumo amaro di nostalgia, mia nivea rosa di giugno.
Fischia inesorabile il primo treno, dal binario gelido e mesto di un inverno feroce.
Ti affretti e mi giunge l’eco indimenticabile della tua voce, le ultime disperate parole prima dell’imminente viaggio.
Esule il giorno sfiora una notte d’abbandono che gela il respiro. Un dolente ed affrettato bacio di commiato invano insegue un ramingo sole.
Non c’è più tempo, il cammino è già segnato.
Resta solo l’arcobaleno in dissolvenza il ricordo evanescente del tuo sorriso nel tempio della mia memoria.
E ti allontani così senza voltarti indietro, mia ombra di bruciante nostalgia, un gentiluomo nella bruma della mia inquietudine.
Soltanto una lacrima di ghiaccio il mio sguardo annebbia, mentre bevo dall’ amaro calice rimpianto e rabbia nella notte senza fine d’una polare solitudine.
Id: 11266 Data: 27/11/2011 09:17:35
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Il volo della memoria
Immota l’ aria gelida e silente non freme d’un volo nel mattino dell’ultimo autunno languente.
Si desta la memoria dispiegando rifulgenti ali di fuoco nella nostalgia bruciante in assolo.
Il primo raggio di sole si frange nel bosco assopito in gemme di malinconica brina che d’oro accende.
Ed il ricordo nel cuore come un bambino gioioso ride, illuminando il giorno grigio e fosco.
S’apre innanzi ai nostri occhi, tra filari di marittimi pini e vigne, la strada d’argento nel verdeggiante Chianti.
Intorno a noi il canto d’emozione, l’abbraccio solatio delle dolci colline, il sorriso armonioso del paesaggio tosco:
rifugio dove la tristezza più non stride, nella sinfonia d’amore d’indimenticabili ore di tenerezza vivide.
Id: 11257 Data: 26/11/2011 09:18:49
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Canta gentile il ricordo
Canta gentile il ricordo cortese menestrello sussurrando al cuore, mentre la nostalgia affresca sulle pareti tristi della mia dimora un vivido acquerello nel bianco mesto di silenti ore.
Si dipingono della giada dei tuoi occhi i miei pensieri, quando nel palpito della memoria ripercorro al tuo fianco fra le querce del Chianti i nostri dorati sentieri.
S’accende della musica soave della tua voce il mio giorno, quando bastano le tue parole di tenerezza fragranti a cancellare il gelo dell’assenza e non siamo più distanti.
Nel cielo terso da te volo, piccola rondine sulla via del lieto ritorno.
Si tingono della luce del tuo sorriso le mie solitarie strade quando con il mattino radioso del tuo sguardo m’accarezzi, nel giorno rifulgente dell’esser con te dove la tenebra della mia inquietudine mai non cade.
Id: 11234 Data: 25/11/2011 08:54:34
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Vie
Chissà dove andranno i tuoi passi, lenti e pensosi lungo i filari dell’Arno tra caduche foglie e sassi, tra agresti armonie.
Scende la carezza dell’ultimo sole sui poggi, svetta alta e fiera Fiesole, mentre cogli come fiori notturni le mie sussurrate parole.
Eccoti al mulino del Girone, con lo sguardo assorto a sfiorare lo stormo dei miei lontani pensieri e l’ombra sfumata di dolcezza crepuscolare d’ogni mia recondita emozione.
Ognuno con la sua tristezza va verso sera dimenticato tra la folla indifferente per le vie.
Nel bacio del tramonto si prendono per mano le nostre solitarie malinconie.
Vola la mia nostalgia al tuo fianco ed eccoci passeggiare in Piazza di Santa Maria in Fiore sotto le arcate del Duomo.
Nello splendore dei marmi policromi i nostri cuori lontani palpitano nell’armonia dell’amore unisoni.
Id: 11218 Data: 24/11/2011 09:31:53
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Kyrie Eleison
S’innalza sublime il canto di gregoriana scuola.
Rispondimi, mentre T’invoco dal mio abisso sola.
Un ricamo d’armonia empie il chiaroscuro della navata fra luci e ombre.
Profumano dall’altare ultime, le candide rose di novembre.
E’ fragrante d’incenso la mia tristezza, che si perde oltre la vetrata rinascimentale del rosone nel mattino di radiosa vividezza.
Nel contrappunto del mio segreto dolore ascolta, Signore la mia voce.
La tenebra nella valle solitaria vela la notte d’inquieta attesa.
Sii Tu il mio faro, l’ infinita luce fino all’alba di rinascita dell’anima mia fragile nella ricerca di Te silente come farfalla notturna alla lanterna sospesa.
Id: 11201 Data: 23/11/2011 12:35:59
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Fragranza di malinconia
La malinconia occhieggia nelle rosse bacche d’agrifoglio dall’uscio socchiuso del rimpianto, fra le ceneri d’illusione perduta posate sulla dimenticata soglia.
La tristezza profuma di cipresso e di pino nella mia sera, quando per agresti sentieri nell’aria fredda di un anonimo giorno ancora camminavi a me vicino.
La nostalgia si perde nelle brume là, nella silente brughiera.
Freme l’ assenza, compagna del mio cuore dolente e dispiega le ali la memoria nell’ ora implacabile d’un agosto lontano che dal silenzio dell’anima riprende voce,
sotto lo sguardo dei colli assopiti nella canicola della stagione di luce d’una solitaria ed assolata erta.
Id: 11187 Data: 22/11/2011 08:35:32
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Il sentiero dei ricordi
Rammenti? Dolci i poggi ci sorridevano in perle di rugiada rifulgenti nell’autunno d’oro.
S’inoltravano i nostri passi nell’agreste incanto della natura in soave coro.
Nel cuore di tenebra dell’oggi s’accendono come fiaccole di rimpianto quei fugaci, effimeri momenti.
Si andava all’ombra del querceto. Terso il cielo del mattino splendeva specchio sereno d’un giorno quieto.
Erta la salita nel filare dei marittimi pini, si andava mano nella mano lo sguardo fiorito di sogni ottobrini, l’entusiasmo rapito di bambini.
Cometa di rimpianto e nostalgia d’un giorno d’oro inesorabilmente lontano.
E mentre m’inerpico sola per l’austera salita fitta di spine e rovi di prealpini, ombrosi sentieri sento ancora il calore autunnale della tua mano,
m’illumino ancora del sole radioso di noi, dei nostri giorni, del nostro amore…..
del sogno dissolto, di ieri.
Id: 11173 Data: 21/11/2011 09:27:12
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Sei limmenso
Azzurro pallido il cielo di novembre nel mattutino freddo scolora.
Vela nella tempesta sferzata senza più porto all’ultimo lido, nel disincanto amaro del’esistere da te approdo.
Il cielo terso e indifferente anela ai raggi scarlatti e porpora del sole d’estate nel silenzio dell’ora incombente.
E mentre nella giava di solitarie stagioni trascorro vuote e grigie giornate, mi perdo nel vento del nord in nubi lievi d’argento e d’oro di rimpianto mentre ti penso.
Rondine di nostalgia volo verso l’orizzonte, verso te, mio sole, che più del cielo sei l’immenso.
Id: 11149 Data: 20/11/2011 08:28:57
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Lultima rosa
Nella carezza gentile d’un autunnale giorno, un semplice dono floreale un sospirato auspicio, il librarsi sulle ali d’un felice ritorno.
L’ultima rosa del giardino assopito nel manto di brina. Un sorriso di fanciullesco, rinascimentale incanto il protendersi tenero del bocciolo dalle mani di una bambina.
Vermiglia del crepuscolare bagliore del sole, dorata come la strada senza ombre dell’infanzia, emozionante nella musica della memoria.
Screziata dei colori dell’iride, la rosa del commiato fra spine di solitudine si tinge dei colori dell’arcobaleno.
Sguardi commossi un bacio affrettato nella malinconia del sole in declino oltre il crinale dei monti d’un giorno fugacemente sereno esule verso solitari orizzonti.
Id: 11140 Data: 19/11/2011 08:50:12
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Per la dolce erta
Ancora c’inerpicheremo per la dolce erta nel verdeggiare dei poggi, fra l’ombreggiare di marittimi pini e tamerici nella superba corona dei colli toschi.
Il sole di nuovi giorni dileguerà la gelida bruma dei miei giorni inquieti e foschi.
Ancora saliremo oltre San Miniato ed il rinascimentale forte, nel trionfo dell’amore che dissolve la morte.
Felici d’esser insieme con passi di gioia costelleremo Pian de’ Giullari, perdendoci nell’ autunnale palpito d’un abbraccio.
Tornerò a respirare destandomi dall’incubo nel soave sogno, nel tenero inverno avvolgente dei tuoi occhi chiari.
Id: 11125 Data: 17/11/2011 20:40:52
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Luce di novembre
Sinuosa la danza blu di onde mi sorprende in sfavillio di luce d’ inoltrato novembre nel bacio soffuso del sole.
Il bruno scarlatto nell’abbraccio del crepuscolo accompagna i miei passi nella malinconia di sempre.
Lontane e raminghe le rondini sono volate via nel fremito inquieto d’ali esuli oltre l’orizzonte d’oro.
E tu con loro.
Id: 11095 Data: 16/11/2011 14:13:46
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Controluce
Langue l’autunno nel pianto silente di foglie. In frammenti di tramonto l’oro malinconico del noce rifulge.
Dove si sarà dissolta dei nostri giorni insieme l’antica, calda luce?
Resto sola nell’ultimo barlume tra fole gelide di scarlatto fulgore.
Rapiti i miei pensieri nel controluce ardente della mia nostalgia volano verso te nell’evanescente chiarore.
Come foglia raminga senza requie sospinta dal vento inclemente mi rifugio nella selva incantata delle tue braccia, amore.
Id: 11087 Data: 15/11/2011 16:04:40
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Mille gru
Mille viali abbiamo attraversato fianco a fianco nella pioggia radiosa degli ultimi dardi crepuscolari.
Mille sogni si disegnano nella dolce smorfia sorridente del tuo musetto bianco.
Mille gru dal mio cuore solo quando ti guardo in un palpito nel tuo scodinzolio tenero e devoto verso un domani di speranza prendono il volo.
Mille sentieri valicheremo ancora vicini nell’abbraccio delle valli d’oro.
E s’accenderanno del dolce autunno dei tuoi occhi miti e neri, nell’andare festoso dei tuoi passi per le fulgide stagioni di oggi e di ieri mille luminosi mattini.
Id: 11070 Data: 14/11/2011 19:24:34
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Dove portano
Dove portano della nostalgia i dolenti passi ritrovo il sorriso agreste della fanciullezza di ieri nella corsa a perdifiato fra gli ulivi d’argento.
Dove mi conducono malinconici gli occhi nella carezza grigia delle umbre contrade, si smarrisce il cuore in volo fra le antiche, dolci strade baciate dal vento.
Dove recano del rimpianto i teneri sentieri, mi perdo nella luce d’autunno evanescente, nella fiaccola d’amore d’un giorno d’ oro che pareva senza fine quando tu c’eri.
Id: 11039 Data: 13/11/2011 09:57:22
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Ultimi petali dautunno
Volano via gli ultimi petali d’autunno nel vento della mia malinconia.
Si confondono nella volta opaca ed indifferente d’un cielo di madreperla.
Vanno i miei passi senza fretta pensosi e solitari. Lontane le contrade, i vicoli ombrosi, le antiche scalinate dei Lari.
Giunge la sera silente cullando fra onde di ricordi il tuo sorriso in dissolvenza, perduto in una selva senza luce di nostalgia stridente.
Id: 11024 Data: 12/11/2011 09:15:50
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Si andava
Si andava all’ombra di secolari querce, mano nella mano, su un tappeto di caldi colori per i sentieri soleggiati del Chianti nell’autunno rosseggiante.
Si andava nel palpito d’amore sulle strade della tenerezza, volando nel fremito d’un bacio all’orizzonte albeggiante.
Si andava, ricordi? nel palio d’emozione a cogliere i giorni dorati d’ottobre nella vendemmia serena d’indimenticabili ore.
Si andava fianco a fianco con l’anima che cantava verso l’altura di bellezza senza pari del Piazzale Michelangelo e oltre.
Lassù gli ombrosi pini tra il verde incanto di Pian de’ Giullari nel mattino radioso dal sorriso di fanciullo di luce bianco.
Io e te, amore, leggeri come fiocco di neve col passo alato in un idilliaco sogno di dolcezza lieve.
Id: 11013 Data: 11/11/2011 17:33:13
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Come il sole allimprovviso
Dissolve il grigio di novembre nell’oro scarlatto del carpino bianco.
S’incendia nel dardo del sole il mattino assorto e bianco.
Sussurra l’autunno il dolce canto tra il fogliame per gli ombrosi sentieri dell’ assopito bosco.
Aspro il novembre nel paesaggio prealpino, indulge il cuore nei ricordi allo sguardo radioso dei poggi fiorentini, allo splendore dorato dell’appennino tosco.
Ed ecco il tuo sorriso torna ad illuminare come il sole all’improvviso il mio giorno malinconico e fosco.
Id: 10985 Data: 10/11/2011 12:43:00
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Memorie vane
Incedono i miei passi sul mesto fogliame nel riverbero infuocato dell’ultimo sole.
Ondeggiano nel cielo al crepuscolo terso di malinconia nubi lontane.
Vanno pensosi i miei passi calpestando ceneri di ricordi, petali caduchi d’illusione nel turbine autunnale di memorie vane.
Id: 10962 Data: 09/11/2011 11:59:44
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La pioggia nel parco
Sogna il parco nella pioggia d’autunno.
Il pensiero assorto si perde nel dissolversi del colore scarlatto in ruggine e bruno assopito.
Lontano va ramingo il giorno.
Ticchetta ogni stilla d’argento, eco di voce diletta.
Scivolano via nel pomeriggio brumoso e silente le ore.
Nere trame i rami del faggio al cielo di perla levati sussurrano una preghiera.
Le ultime foglie del solitario faggio languono in terra sparse.
Chissà dove sarai tu adesso, nella dolce carezza della sera sui toschi poggi, mentre ti perdi fra i sentieri costellati dai nostri passi di ieri, profumati di ricordi e solitari cipressi.
Id: 10951 Data: 08/11/2011 15:57:41
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Rifugio dellanima mia
Si andava fianco a fianco uniti nell’abbraccio dell’autunno d’un quieto mattino tosco che indugiava sereno e stanco.
Lassù sui poggi, oltre l’impervio declivio c’inerpicammo su per le antiche, mamrmoree scale.
Superbo il paesaggio delle dolci colline del chianti nel vento tiepido accarezzava i nostri rapiti sguardi d’amanti.
S’accendevano i poggi di caldi colori: macchie di giallo, ruggine e rosso vivo.
Nel palpito dei cuori pareva una festa.
Oggi che il freddo e plumbeo autunno lombardo indifferente i boschi indora, da te volo, rifugio dell’anima mia, nella nostalgica ora.
Di quelle tenere illusioni, di quei giorni radiosi, effimeri come un sogno della luce d’amore sul tuo viso soltanto il ricordo bruciante nella tramontana del mio rimpianto resta.
Id: 10934 Data: 07/11/2011 12:35:01
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Sul sentiero daceri rossi
Rammenti quel giorno il fulgore fiammeggiante d’autunno che risplendeva a noi intorno?
Il radioso sorriso dei poggi non m’abbandona mai nella memoria nemmeno nella nebbia malinconica d’oggi.
Le rondini in fremente volo annunciavano l’arrivederci.
Il cuore nel balenare d’un tenero attimo non si sentiva solo all’ombra dell’illusione di non perderci.
Un pianto carsico pietrificato, bruciante mi stride nell’anima.
Quanto vorrei, invano, che accanto a me, amore ancora tu fossi.
Andavano soavi e lievi i nostri passi nello sguardo paterno d’autunno.
Le nostre mani intrecciate erano ponti d’idilliaca speranza verso il domani nel crepuscolo struggente d’un bacio sul sentiero d’aceri rossi.
Id: 10910 Data: 06/11/2011 09:54:30
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5 novembre
Son qui con gli occhi stanchi di mestizia tersi, fragile come la bambina che tanto amavi allora.
Bianchi nella neve del rimpianto i crisantemi ti vegliano nel mio perenne ricordo ogni ora.
Il vento scarmiglia le mie brune chiome.
Nel bianco e nero d’un eterno silenzio dal marmoreo biancore spicca il tuo nome.
Ed il tuo sorriso ancora mi fa sera sul viso.
Dove sarai, nei campi elisi, ascolterai il mio canto?
Ti placherà nella dolce consolazione del giorno d’oro senza fine l’azzurra carezza dei fiordalisi?
Dove saranno finiti i petali di cenere, i fiori di ghiaccio dei nostri giorni bruciati e persi?
Guardo la vita dietro un infrangibile vetro.
Indietro non si torna.
Sul cuore mio assiderato resta indelebile la tua orma.
Mai più mia rosa di maggio potrai sul viale della mia malinconia far ritorno nel controluce al tramonto delle mie nostalgie.
Mai più nel rintocco della mesta mia ora le tue mani stringeranno le mie.
Eccomi qui con un bouquet di rose scarlatte per dirti quanto mi manchi ancora.
Resto qui sola a stillar lacrime in carsici e dolenti fiumi di porpora.
Eccomi qui a gridare al cielo che ti ha portato via il volo tarpato, il sogno infranto, il sorriso in tenebra oscurato, il passo falciato.
Il sole nella notte dell’abbandono folgorato.
Il mio respiro senza Te soffocato….
Piangono i crisantemi nella pioggia battente, gemme d’inquietudine, petali di ruggine….
Armonia silente della mia solitudine.
Id: 10888 Data: 05/11/2011 10:00:13
*
Novembre
Riposa il paese nel primo mattino di sogni e rugiada ammantato.
In lontananza riecheggia nell’insonnia vagabonda qualche passo sul selciato.
Tutto tace nella fredda carezza novembrina come in un piccolo, antico, dimenticato presepe.
Dolce nenia in ancestrale sussurro scende la pioggia sulla contrada assopita.
Il cuore langue nella landa della memoria, selva d’inverno intirizzita nella neve dei ricordi.
Mi desto nel gelo siderale della tua assenza, mentre rintocca dal campanile l’ora di nostalgia sfumata.
Incede sulle ali della solitudine il mattino bianco.
Un autunno fa amore, eri al mio fianco.
M’accompagna gentile la pioggia sussurrando il tuo nome.
Nel manto della mia malinconia il rosso tappeto di foglie riverbera la lanterna d’emozione ed elegia.
Ed ecco soave cade l’autunnale pioggia.
Dove sarai tu,
che della balenante felicità, nel mio universo di disincanto sei cometa bruciante di rimpianto, fiaccola di speranza e carsica, impetuosa, nostalgica roggia.
Id: 10880 Data: 04/11/2011 16:11:48
*
Nella luce doro
Mi sussurra di te il bosco nella malinconia dell’ora.
Mi rifugio all’ombra d’inquietudini tra le fronde porpora del faggio.
Foglie ruggine stormiscono al vento, risuona il canto della solitudine.
Ti vedo nel trionfo radioso che dardeggia le nubi danzarmi nella mente, mentre l’ultimo autunno rifulge di colori incendiando il cielo della mia nostalgia.
Ed il pensiero di te lontano si perde.
Ti vedo camminare assorto nel sorriso dei poggi, negli occhi l’espressione greve di malinconia, la tua, goccia nel mare della mia.
T’inerpichi solo per il declivio verso la romanica pieve, dei tuoi passi solitari riecheggia nel giorno la via.
Dolce l’abbraccio del tosco appennino, nello sguardo tuo la purezza ed i sogni alati d’un bambino.
Fianco a fianco procediamo ed ecco ci accoglie materna l’agreste strada di Barberino.
Ti sento incedere nel cuore solo, illuminarmi di dolcezza nella luce dell’autunno d’oro d’un attimo di tregua meridiano.
Con te, amore, mano nella mano emozionante è l’andare sull’antica strada tosca.
Sul nostro sentiero per la selva della tenerezza soavemente ci perdiamo ed il cuore mio desolato a sera nel ricordo radioso di noi si rifugia nella sera lombarda fredda e fosca.
Id: 10860 Data: 03/11/2011 12:38:11
*
Corsi, ricorsi e concorsi
Nell’aurea fiamma di vichiana e lungimirante memoria contro la scogliera d’un presente misero e fosco s’infrange la storia.
Arrugginita la mente nell’ assopito pensare, la moltitudine stanca si svaga in un mediatico lupanare.
Esauriti per pudica inverecondia nel rossore di consapevolezza i filosofici corsi ed i ricorsi,
la mesta nave senza nocchiero s’avvia verso la palude di lussuriosi festini, reality show e cosmetici, grotteschi, televisivi concorsi.
Id: 10834 Data: 02/11/2011 09:00:04
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Dacci oggi il nostro nulla quotidiano
Dai rovi del dolore all’alba ghiacciata del disincanto, nel dedalo d’inquietudine ombra fra le nebbie dell’abbandono T’invoco, mio Signore.
Il sole si spegne oltre il valico dei monti sempre più lontano, velato da nubi cineree nella brace d’incertezza.
Non sento più da troppo tempo la tua voce, ammutolita nella selva ombrosa della divina indifferenza.
Dacci oggi il nostro nulla quotidiano.
Id: 10807 Data: 01/11/2011 09:12:51
*
Impressioni al calar del sole
Il sole mi abbacina implacabile lo sguardo negli ultimi riverberi di porpora del radioso dardo.
Raccolgo le evanescenti impressioni d’un autunnale giorno in tinte di sfumato rimpianto.
Vago assorta e solitaria nel turbine di foglie scarlatte e dorate a me intorno.
Il sole balenando mi abbaglia ancora in nostalgico bagliore.
Mi trafigge l’ultimo raggio incombente mentre disincantata, ma non doma, rialzo la testa.
Nella voce grave della campana dai malinconici rintocchi ti rivedo, mia rondine, volare mesta verso un lontano, irraggiungibile orizzonte e il sole in declino mi brucia nel ricordo dell’ultimo tuo sorriso ancora gli occhi.
Id: 10791 Data: 31/10/2011 13:54:10
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Un altro autunno
Un altro autunno mi langue alla luce malinconica di fiammella dentro, come nenia lontana mentre guardo la mia vita passare assorta dietro un vetro.
Perduto quel rosso autunno nel rifulgere meridiano di scarlatto e oro quando macchia d’amore ci specchiavamo in un abbraccio nelle azzurre acque del Clitunno.
Un nuovo, inesorabile autunno da sola mentre il cuore sussurrando, ferito dispiega le ali del ricordo e da Te in cerca di rifugio vola.
Id: 10768 Data: 30/10/2011 09:35:25
*
Verrò da te
Verrò da te nel manto roseo dell’aurora, mentre il novembre tinge in petali porpora la mia nostalgia di te.
Verrò da te nello sguardo suffuso di rugiada del mattino.
Soltanto i nostri passi si perderanno per l’agreste, dorato sentiero nell’ incanto palpitante di tenerezza d’averti vicino.
Verrò con te nello sfolgorio cromatico delle vetrate in Santa Croce, dove musica ed estasi sarà nel silenzio il bacio della tua voce.
Verrò da te nel sorriso d’autunno dei fiorentini poggi.
Da te, Amore che dalle nebbie malinconiche del passato mi fai rinascere nel mattino radioso.
Tu che sei alba di speranza, fiore di luce, carezza di sole, palio d’emozione e di colore nel bianco e nero del mio malinconico oggi.
Id: 10752 Data: 29/10/2011 17:25:44
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Di te
Di te sussurrerò all’alba di malinconia, ora che l’autunno tinge di porpora e rosso fuoco il mio andare solitario per la via.
Nei miei passi gravi di tristezza l’eco dei tuoi nello sguardo freddo del giorno.
Di te assente ammanterò di luce languente il gelido mattino.
Al primo raggio di sole svelerò l’incanto d’autunno del tuo perduto sorriso.
Di te che ritrovo nel pianto elegiaco di dolce azzurro del fiordaliso.
Di te mormorerò alla notte soave in ascolto che nella tenebra del cuore mio cade.
Ora che sei soltanto la mia ultima lacrima, ombra del mio rimpianto nel regno di Ade.
Alla memoria di mio padre.
Id: 10736 Data: 28/10/2011 19:12:43
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Eccoti
Eccoti a dar respiro all’illusione.
Tenero come l’autunno il tuo passo lieve ammanta di nostalgia il ricordo come il primo fiocco di neve sulla mia silente strada.
Tu che m’accarezzi gentile ed amorevole in stille di mattutina rugiada.
Eccoti nel fremito d’ali della malinconia a dar sollievo all’inquietudine.
Tu soltanto il sovrano caduto sul campo della mia solitudine.
Eccoti ad illuminarmi lo sguardo e l’anima di lacrime e rimpianto.
Il cuore mio disperso che esule invano anela a Te nella tragica diaspora dei giorni bruciati dall’incendio d’averti perso sussurra nell’equinozio d’autunno il tuo nome in preghiera ed elegiaco canto.
Id: 10717 Data: 27/10/2011 20:35:52
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Ti sento
Ti sento riscaldarmi nel grigio freddo del mattino.
Mi lambisce l’onda gentile, l’eco delle tue parole torna a confortarmi.
Nel focolare della rimembranza fumavi la pipa malinconico e silente accanto al grande camino.
Dolce il tuo passo, sole d’autunno mi è vicino nel giorno indifferente e bianco.
Ti sento respirare fra i pensieri. M’ inerpico ancora al tuo fianco tra filari di faggi e betulle per gli antichi, indimenticabili sentieri.
Ti sento palpitare fra i rimpianti, nel tramonto accecante delle dolenti nostalgie.
Tenere le tue mani prendono le mie ed insieme procediamo padre nel turbine autunnale delle nostre malinconie, nell’illusione che si incrocino ancora le nostre disperse vie.
Id: 10677 Data: 26/10/2011 09:08:02
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Attimo onirico
Nel sogno dispiego bianche ali al volo folgorando siderali distanze.
Di luce meridiana di primavera e delle nostre antiche risa risuonano nella musica del cuore le ombrose, silenti stanze.
Nel sogno valico tutte le barriere.
Profuma di perdute carezze il sentiero dei faggi d’autunnali sere.
Nel sogno si colmano divari.
M’illumino nel tramonto dei tuoi occhi malinconici e cari.
Nel sogno dirupano i dolenti confini.
Oltre ogni abisso d’assenza al termine della notte polare della nostra solitudine ci destiamo nel bacio dell’aurora inesorabilmente distanti infinitamente vicini.
Id: 10663 Data: 25/10/2011 14:23:21
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Viale al tramonto
Foglia raminga nel bosco dei ricordi resisto al vento prima che l’inverno il cielo di neve imbianchi e stinga.
Nella nostalgia di Te fra petali bianchi di luce un nuovo giorno senza colore inizia mentre vanno i miei passi disincantati e stanchi.
Foglia solitaria, malinconica ed ingiallita vago sul viale al tramonto nell’autunno della nostra mestizia, nel fugace volo della vita.
Quanti mi manchi.
Id: 10646 Data: 24/10/2011 17:30:49
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Tregua dautunno
Ci sorrideva magnanimo e paterno l’autunno sul dorato sentiero dei faggi.
Benevolo il sole ci accarezzava negli ultimi evanescenti raggi.
Erta la salita ci donò il superbo panorama del lago, una luccicante balaustra sull’inquieto nostro domani.
Teneramente le tue cercavano le mie mani.
Sbocciò nella dolcezza fragrante di foglia il tuo sorriso. Si dischiuse all’ultimo raggio di sole il nostro abbraccio, palpitante fiore d’autunno mentre già declinava malinconico il giorno.
Chissà se i nostri esuli passi insieme alle rondini sul quel sentiero di tregua avrebbero mai fatto ritorno.
Id: 10627 Data: 23/10/2011 14:21:41
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Prima che la notte inesorabile cada
Mi vestirò del velo nebbioso d’autunno, di trine di silenzio e solitudine.
Di gemme di rimembranza nel diadema della malinconia ornerò le mie chiome.
Di lacrime di rugiada ammanterò l’oro screziato di scarlatto del ricordo, ora che sei perdutamente lontano.
Sola, foglia nel turbine dell’esistenza vagherò nel bacio di luce del mattino.
Al bivio della nostalgia incrocerò nella visione del rimpianto il tuo lieve passo, gentile come fiocco di neve,
e mi perderò nella dolcezza di luce del tuo sorriso prima che la notte inesorabile cada e ancora si divida per sempre la nostra memore strada.
Id: 10598 Data: 22/10/2011 08:36:10
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La porta del paradiso
I cancelli del paradiso nella ruggine dell’abbandono cigolano appena.
Un lungo filare di faggi cela nel palpito del cuore il pianto segreto, l’ombrosa pena.
La porta del paradiso resta chiusa nella Babele di voci di un’ umanità dimenticata e dolente.
In punta di piedi sono entrata dalla candida soglia. Il tuo volto sofferente, una maschera deturpata dal dolore mi guardava assente, tenera, agonizzante foglia.
Dov’era la dolcezza del tuo viso, assiderato dal gelo degli anni, piccolo e mesto fiordaliso?
Il biancore alle pareti si staglia nell’urlo della malattia contro il cielo terso, nel fulgore rosso sangue d’un morente e malinconico autunno.
Id: 10582 Data: 21/10/2011 15:16:07
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Crescendo
Fredda la corrente azzurra del lago i miei pensieri lambisce appena.
Nell’ultimo scarlatto dardo del sole vago al crepuscolo come falena nello stormire delle fronde d’acero.
Rifulge nello splendore dei colori attorno a me l’autunno mentre riecheggiano i nostri passi sul perduto sentiero della tenerezza.
Nel bianco e nero dei ricordi procedo sola nel malinconico crescendo.
Di Te occhieggia porporina la mancanza nel campo ombroso della solitudine.
Al vento confido del cuore mio la pena nel crescendo della mia nostalgia.
Id: 10557 Data: 20/10/2011 12:42:20
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Compagna la pioggia
Compagna la pioggia mi sussurra di Te nel cielo plumbeo della nostalgia.
Scende piano nel fulgore cromatico d’autunno sfiorando il mio cuore lieve come musica lontana nella sinfonia di solitarie ore.
Soave la pioggia bacia il volo di esuli rondini nell’ alba tersa della mia tristezza.
Crepitava di serena gioia là fra gli umbri poggi il camino nelle dolci sere.
Le mie infantili mani fra le tue ad afferrare sogni ed evanescenti chimere.
Torna ora a fumare il camino nella gelida assenza d’oggi.
La fiamma antica del focolare d’antico amore dispersa lassù fra i dolci colli non illuminerà il desolato cuore mai più.
Id: 10539 Data: 19/10/2011 09:31:42
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Il sentiero silente
Il sentiero silente mi ricongiunge al bosco.
Mi sorprende l’abbraccio caldo dei colori accesi dell’autunno rifulgente
che ha la tua perduta, amara fragranza nel mio grigio giorno malinconico e fosco.
Mi smarrisco immemore di un’effimera felicità, quando inconsapevole camminavo lungo la selva ombrosa di sussurrate ore.
E Tu in un sorriso folgoravi nella luce dell’amore ogni siderale distanza.
Id: 10524 Data: 18/10/2011 14:36:46
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Rosseggiare dottobre
Langue l’ultimo mesto verde nel dorato occhieggiare d’autunno fra le fumide ombre .
Soave nel mattino il passo mio di rugiada torna agli antichi luoghi, all’agreste strada nella valle silente che muta colore.
E l’eco della memoria d’un presente dolore nell’ondeggiare dei ricordi in un azzurro pomeriggio
nei campi di solitudine come canto lontano di spigolatrice nel rosseggiare d’ottobre malinconico si perde.
Id: 10509 Data: 17/10/2011 17:13:16
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Sogno
In sogno t’ho visto ancora, mentre di lacrime di rimpianto s’ammantava la porpora della solitaria mia aurora.
In sogno nel fremito d’ali della nostalgia m’ eri accanto.
La passeggiata all’ombra delle querce a Trevi, l’amata nostra umbra contrada.
T’incamminavi solo, sereno e distante nel mattino d’oro senza fine fra stille di rugiada.
Ancora nel sogno mia stella cadente m’eri vicino in ombra azzurra nell’universo della mia solitudine ed il tuo nome il cuore mio in pianto di stelle ogni istante sussurra.
Indimenticabile la tenerezza senza tempo del tuo sorriso nel biancore delle siepi fiorite di biancospino, nel palpito d’infinito amore presso le francescane mura del convento di San Martino.
Insieme io e te nel radioso incanto agreste dell’ umbro mattino.
Id: 10491 Data: 16/10/2011 09:39:18
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Allorizzonte terso di nostalgia
All’orizzonte terso di nostalgia le mie rondini fugaci scomparvero nell’addensarsi cupo di nubi minacciose fra i dispersi nevai della solitudine.
Nel vento gelido d’autunno giunge al cuore ferito la carezza dei ricordi.
Malinconiche foglie disperse dalla tramontana i compagni d’allora, soldati in trincea, son tutti morti.
Mai più rifioriranno di sogni ed idilliache illusioni del cuore in abbandono gli assiderati rosai.
Lo splendore effimero di quel perduto autunno in dissolvenza non tornerà mai.
Id: 10480 Data: 15/10/2011 09:08:11
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La prima pioggia dautunno
Sorprende come un bacio d’amore.
Gentile, in argentea carezza la prima pioggia d’autunno ammanta di nostalgia i viali all’alba assopiti senza rumore.
E vola il pensiero ai perduti giorni d’un altro fugace autunno.
All’allegro crepitio del focolare, al rosseggiare della brace, ai racconti accanto al camino quando Tu mi eri ancora vicino.
Vola il cuore oltre la tenebra solitaria al nostro nitido specchiarci ombra palpitante d’amore nelle azzurre fonti del Clitunno.
Id: 10464 Data: 14/10/2011 09:18:35
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Alla ricerca del Tempo perduto
Il ticchettio gentile dalla bianca parete in un sussurro scandisce nella silente dimora la quiete, tinge di nostalgia del cielo il mattutino barlume azzurro.
Sembra la dolce carezza d’autunnale pioggia e della mia malinconia fluisce inarrestabile la roggia.
Vanno le lancette del pensiero a ritroso nel tempo ovattato, senza fine del ricordo.
Vola la mente a quel pomeriggio radioso a quella musica del cuore di cui Tu resti per sempre soave melodia ed accordo armonioso.
Id: 10450 Data: 13/10/2011 08:36:55
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Quellimmagine di te
Quell’immagine di Te m’abbaglia come il sole a mezzogiorno.
Il sorriso tuo si staglia contro il cielo blu della mia solitudine.
E fra le trine del ricordo nel macramè della memoria in un palpito di nostalgia resti per sempre Tu.
Il saluto tuo la carezza d’autunno di commiato mi bruciano l’anima come l’infuocato dardo d’agosto.
Mai più, mia sospirata rondine farai nel mio orizzonte d’abbandono ritorno.
Alla memoria di mio padre
Id: 10438 Data: 12/10/2011 13:48:41
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E Tu con loro
Rintoccano le campane nel mattino. S’effonde la voce nell’ottrobrina aria.
Ed il ricordo dolce mi prende per mano, sul principio della mia via solitaria.
Ricordi le campane di Santa Maria in Valle?
Si destava l’umbra contrada d’autunnale veste ammantata in gocce di luce d’oro nella danza di foglie per l’ombrosa strada.
Soltanto il volo delle rondini fendeva il giorno sereno nell’agreste armonia in coro.
In un lampo il cielo s’oscurò, giunse la tempesta.
Dileguò nella notte polare del dolore il lieto giorno del cuore in festa.
Scomparvero all’orizzonte della mia solitudine le malinconiche rondini e Tu con loro.
Id: 10415 Data: 11/10/2011 09:01:46
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Soltanto il vento
Vivida l’immagine d’un pomeriggio dorato nello stormire romantico del fogliame mi risuona dentro, come la tramontana sussurra dolce la sua nenia tra fiori del rododendro.
Incedeva magnanimo sovrano l’autunno.
Come vedi, non ho dimenticato.
Malinconiche le rondini volavano esuli in cerca d’altri orizzonti, lontano.
Sulla riva i nostri passi soli.
Onde increspavano il lago in candide trine, come struggenti fazzoletti d’addio.
Nello sfondo di zaffiro un palpito d’emozione il sorriso profondo dell’Amore ci sorprese insieme, tu ed io.
Correva innanzi a noi la strada, un nastro d’argento lanciato verso i sogni del domani.
Rose di sentimento unite dai rovi della solitudine si cercavano le nostre mani.
Uno sguardo tenero, un silenzio emozionato la carezza d’un nascente sentimento veleggiava nella fredda brezza.
Sullo sfondo del lago del nostro bacio allo zenit di tenerezza fu testimone soltanto il vento.
Id: 10389 Data: 09/10/2011 09:44:43
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Mi manchi
vento d’autunno avvampa nella lanterna malinconica del mio cuore la fiamma del rimpianto.
Un’altra stagione senza averti accanto mi sfiora appena nel bianco e nero d’abbandono.
S’incendia nella porpora dei ricordi la mia pena in ardente crepitio dal dolente suono.
Due autunni fa nella selva ormai perduta di un Amore senza fine eravamo insieme Tu ed io.
Quando a sera solitari e stanchi sull’erta strada della nostalgia tornano i miei passi
e in stille d’illusione ammanto i miei mattini freddi e bianchi….
…quanto mi manchi.
Id: 10371 Data: 08/10/2011 10:02:17
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Ci sorrideva il tempo
Ci sorrideva il tempo nel fulgore di primavera.
Ogni petalo,ogni canto era soave tenerezza nei colori soffusi della sera.
Sembrava la vita un giorno d’oro senza fine. E tu eri al mio fianco, mi prendevi per mano.
S’oscurò in un istante L’azzurro cielo. Nubi plumbee all’orizzonte.
Eri già perdutamente lontano, guadavi l’argenteo fiume.
Incredula Ti guardavo nella notte angosciosa d’inquietudine.
Sui miei occhi cadeva della tristezza il lugubre velo.
La melodia del cuore, il palpito d’Amore d’improvviso tacquero nel silenzio greve nel crudele ghigno della Morte.
Id: 10345 Data: 06/10/2011 15:00:49
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Il giardino dimenticato
Sonnecchia il giardino nella luce pomeridiana d’ottobre in un gioco cromatico di luci ed ombre.
Nelle botti dimenticato laggiù nel cascinale al profumo di muschio e foglie il vino invecchia.
Sussurra il bosco al limitare di rosse fronde la nenia delle stagioni in una quiete celestiale.
Soltanto il vento visita ancora il podere lasciato incolto.
Il tempo come un vecchio si è assopito ai piedi del fico presso l’orto.
Giunge l’eco dell’estate lontana.
Incede gentile l’autunno, e l’antico ciliegio già indora.
Cresce l’edera sulle ombrose mura della dimora in abbandono nella dolcezza crepuscolare dell’ ora.
Si tinge di ruggine la siepe di bosso.
La porta sprangata è ormai nel pianto antico di perduti passi di chi non tornerà mai.
Soltanto il canto del pettirosso nella soave solitudine effonde la musica dell’assenza e della malinconia nell’agreste luogo.
Id: 10335 Data: 05/10/2011 16:26:18
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Ascoltami
Dalla valle d’oblio invano Ti cerco nella notte avvolgente.
Non mi rispondi.
Sorridi mesto e dolente.
Dove sei, mio Dio?
La tenebra del disincanto vela il mio sguardo.
Non odi da lassù il mio carsico pianto?
Ascoltami. Rispondimi. Portami in salvo.
Id: 10315 Data: 04/10/2011 19:26:00
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Il candelabro della memoria
Gocce di rimpianto in stille di solitudine scivolano sul bianco lino dal candelabro della mia memoria.
Vola al pensiero a Te perdutamente lontano.
Gli occhi anelano a Te invano….
Intorno a me l’universo della solitudine, un mare di tenebra.
Id: 10304 Data: 03/10/2011 20:07:36
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In cerca delle tue evanescenti orme
Silenti e meste le antiche mura dell’ombrosa nostra dimora nella sussurrata melodia della memoria risuonano di emozioni ormai mute.
Si spegne la scia dei ricordi nell’universo della mia nostalgia.
La vecchia pendola scandisce del rimpianto di Te l’infinita ora.
Le lancette a ritroso segnano il mio sospeso tempo.
Sei lontano, inesorabilmente lontano.
Tu, mio interlocutore nei Campi Elisi guardi malinconico e soave mi sorridi.
Ombra mia, in un sospiro scompari nel mare di vento dei fiordalisi nell’ondeggiare di melanconici campi color zaffiro.
Più non posi gravi passi d’umano dolore sulla terra.
Ed il cuore mio ramingo nel pianto di stelle di Te in cerca delle tue evanescenti orme come un esule senza tregua desolatamente erra.
Id: 10285 Data: 02/10/2011 10:00:47
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Doro il commiato
D’oro il commiato del solitario vagare nell’ultimo sole.
Sul lago un controluce di malinconia. Nel sussurro del vento i nostri eloquenti sguardi senza parole pioggia d’emozione e di luce per la via.
Dolce incede ottobre, all’orizzonte di porpora confuse in lontananza le nostre ombre.
Rosseggia di rimpianto il crepuscolo, nel bacio della tenerezza esula il giorno.
Resto sola foglia d’autunno dispersa lungo il viale al tramonto.
Al crocevia della malinconia attendo nella sera silente il tuo ritorno.
Id: 10279 Data: 01/10/2011 14:49:04
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Nella selva della memoria perduta
Nella selva della memoria perduta di bruma ammantata ti sei assopita, rosa dalla neve degli anni assiderata.
Un crinale di monti delimita il tuo reame. Scivolano via i ricordi nel vento freddo come malinconico fogliame.
Il tuo sguardo azzurro si perde all’autunnale orizzonte volando ai fumidi monti.
Chissà se dell’antico mio amore bambino nella tenebra della malattia dimenticato piccola farfalla notturna, ti giunge la rugiada di lacrime, il singulto
e del tuo nome, madre il dolente, orfano sussurro.
Id: 10234 Data: 28/09/2011 13:41:05
*
Mattino dautunno
Sospeso il cuore mio vela di tenerezza all’orizzonte d’autunno terso e vago.
Palpita la malinconia sulla distesa increspata del lago.
Si perde il pensiero mio nell’onda azzurra
nella carezza del vento nell’abbraccio del ricordo nel bacio della nostalgia
che di te in ogni mio respiro sussurra.
Id: 10212 Data: 27/09/2011 11:19:27
*
Nel viale della nostra solitudine
Indora l’autunno i miei pensieri.
Tu cammini solitario per malinconici sentieri.
Lenti e pensosi i tuoi passi per la notturna via, colonna sonora della mia nostalgia.
Sboccia in autunno all’ombra d’uno sguardo il nostro abbraccio.
Rosa tardiva, fola fugace, foglia d’acero posata
nel viale della nostra solitudine.
Id: 10197 Data: 26/09/2011 12:58:35
*
Chissà
Chissà se t’inebria dell’autunno il profumo di fogliame e caduto glicine nell’aspro sapore della solitudine.
Chissà dove andranno i tuoi passi per le vie della nostalgia questa sera.
Chissà quale manto d'ombra antica ammanterà la malinconia dei tuoi pensieri.
Chissà se una stella amica rischiarerà il tuo cammino sui solitari sentieri.
Chissà se ti sfiorerà il bacio sensuale della notte e fra le braccia appassionate del sogno approderai a me navigando segrete rotte.
Id: 10175 Data: 25/09/2011 09:22:16
*
Vento dautunno
Si colora il mio autunno del tuo sorriso.
Rosseggia nelle botti il Brunello, vanno i tuoi passi lontano nella notte della nostra solitudine.
Tu che nel mio cuore sei musica senza fine, sei la pagina nivea mai scritta, l’alba di rinascita sul campo di battaglia, dopo la sconfitta. Negli occhi tuoi il primo raggio di sole indora l’ombra malinconica d’antiche, tenere parole.
Splende l’ultimo barlume del fugace settembre a me intorno.
Un tuo sguardo brilla d’incanto di bosco, m’illumina di luce gentile foriera d’una stagione radiosa che non conosco.
T’attendo sul sentiero della nostalgia, foglia d’acero sospesa al vento carezzevole del tuo ritorno.
Id: 10164 Data: 24/09/2011 09:13:36
*
Rondini
Un chiarore di dolcezza nella sera. Un sorriso radioso barlume di sollievo nella bufera.
Soavi, fragranti di lillà le tue parole effondono incanto di primavera.
Il tuo sguardo orizzonte sconfinato d’inebriante libertà.
T’allontani malinconico nella notte, il pensiero librato verso sconosciute rotte.
Volano fugaci verso l’alba le rondini, ombre raminghe di solitudine a conquistar luce, cieli e nuovi giorni.
Id: 10154 Data: 23/09/2011 13:56:22
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Soltanto per Te
Una stilla scarlatta del tuo sangue tinge la candida tela della mia solitudine.
Una perfida spina di rosa a ferire la nivea seta del tuo manto,
Il fremito d’amore d’un abbraccio ad unirci per sempre mentre nell’ombra dell’angoscia di perderti ti sono accanto.
La cometa balenante che sorprende dei tuoi occhi di stella rifulgente illumina l’universo della mia malinconia.
Il tuo respiro fragrante di viole e papaveri luce delle mie notti inquiete ed insonni.
Il palpito del tuo immenso cuore musica costante della mia vita.
Il tuo gioioso scodinzolio moto perpetuo dell’esistere meraviglioso insieme a Te, Angelo mio.
Una carezza soltanto per Te, Amico mio.
Al mio Fuchs, dolcissimo Golden Retriever, reduce da un incidente.
Id: 10135 Data: 22/09/2011 08:34:11
*
Fragranza di nostalgia
Corre le memoria per gli autunnali sentieri. Nel cuore solo l’eco malinconica di ieri.
Ed ecco la romanica pieve, il rintocco della campana vegliava sull’umbra contrada con argentea voce lieve.
Mi destavo nel sogno, percorrevo le strade della mia nostalgia.
Nell’antica dimora ticchettava l’antico pendolo.
Il profumo di lavanda nella serena atmosfera, tutto era come allora nell’elegia della sera.
Dolci le parole la nonna e la zia già affaccendate in cucina, sulla credenza un vasetto di fragranti viole.
Per la casa i giochi ed i sogni dimenticati all’ombra di una bambina.
Gli umbri poggi, gli uliveti accarezzati dalla tiepida brezza.
Il profumo del dolce dei morti, la rocciata, che indorava nel forno.
E per esuli sentieri nel cuore s’affacciava inesorabile la tristezza. Mai più i tuoi cari passi da me avrebbero fatto ritorno.
Id: 10100 Data: 20/09/2011 09:02:23
*
Musica lontana
Sfuma nella bruma d’autunno l’ ultimo barlume di sole dell’estate.
Danza il vento solitario, compagno della mia malinconia.
Dove saranno le tue mani, il tuo sguardo le tue risate?
La nostalgia m’incendia l’anima con bruciante raggio, nell’attesa vana di radiose giornate.
Dolce nella sinfonia del rimpianto m’accarezza la tramontana.
Mi porta l’eco sospirata della tua voce, musica perdutamente lontana.
Id: 10091 Data: 19/09/2011 08:15:27
*
Profumo di pioggia
Nell’aria mattutina il profumo della pioggia, fragranza d’autunno inebria l’anima d’una dolce malinconia
Eco di fugaci passi, sguardi perduti per la via, nel cuore fluisce dei ricordi la struggente roggia.
Trine di bruma ammantano il monte il velo d’opale della mia nostalgia preclude lo sguardo al fumido orizzonte.
Id: 10075 Data: 18/09/2011 09:29:21
*
Effluvio dautunno
Nel silenzio il bosco settembre già indora.
S’alza il canto dell’allodola nella solitaria ora.
L’allegro vocio dalle cantine, i passi allegri per la contrada, splendeva il giorno che pareva senza fine sulla nostra malinconica strada.
Nell’aria la fragranza inebriante del mosto, l’incanto dei nostri baci perduti all’ombra dell’antica quercia.
La speranza effimera ci colmava le mani Prodighe del domani. L’effluvio del mosto deliziava le nari.
Dileguava il sole nell’illusione d’ un effimero agosto, riecheggiava il pavè di smarriti passi al cuore sospirati e cari.
Giungeva dolce l’autunno nella malinconia di rose di tardivo settembre, nel gioco di luci ed ombre.
Mi perdevo nell’onda di tenerezza di tuoi occhi chiari.
Id: 10067 Data: 17/09/2011 09:16:03
*
Seffonde nel rosa di perla
S’effonde nel rosa di perla l’argenteo rintocco della campana.
Un barbaglio malinconico nell’oro del tardivo raggio riverbera il tuo perduto sorriso, mia rimpianta rosa di maggio.
Ed ecco ancora il richiamo della mesta campana oltre le nubi di porpora.
Pare una voce che ridesta i ricordi della mia vita dispersa e lontana.
Si staglia nei riflessi carminio del cielo il campanile, lassù sul colle l’ultimo sentiero dell’umano nostro cammino.
E vola il cuore mio, rondine esule alla macchia d’austeri cipressi, si posa fra i petali di scarlatta rosa che veglia il tuo riposo nel silente cimitero.
Id: 10058 Data: 16/09/2011 11:48:45
*
Malinconico canto
Sereno il tuo canto mi svegliava al mattino.
Soave frullo d’ali vinceva ogni mio mesto pensiero, conducendomi teneramente per mano sul radioso sentiero d’amore.
Dolce sciabordio d’onde tu eri il primo raggio di sole, la sinfonia di palpitanti ore.
Le tue parole destavano emozioni profonde.
Serena melodia risuonava il tuo cantare dalla stanza accanto, nelle prime ore soffuse era gioia ed incanto.
Malinconico il ricordo del tuo canto nel gelo del mio risveglio solitario ora m’appare, quando sola nel grigio mattino di perla mi desto nel palpito di nostalgia e rimpianto senza averti più accanto.
Id: 10043 Data: 15/09/2011 11:08:42
*
Nella nevicata dei miei ricordi
Con passo lieve andasti via nell’alba di malinconia.
Con passo leggero T’allontanasti fra le ombre sull’ arcano sentiero nella nevicata dei miei ricordi.
Invano rimasi ad attendenrti nella valle del Tempo sulla strada della mia solitudine.
Con passo di danza dileguasti il sogno, nella fola del vento in lacrime celate di rimpianto ancora a Te agogno.
E nel mio respiro Ti sento accanto nella giava delle stagioni, nell’incedere dell’autunno rifulgente.
Oltre ogni umana distanza resti Tu soltanto Tu il mio anelito fremente.
Id: 10030 Data: 14/09/2011 13:35:06
*
Senza sole
Triste la mia casa senza luce. Tutto tace nell’eco dolce d’autunno della tua voce.
Langue la dimora dell’abbandono, soltanto di ricordi fugaci il sussurrato suono.
Il vento scuote l’atmosfera desolatamente immota, ma senza Te è il regno della nostalgia, un’ammiraglia alla deriva, vuota.
Mesta la mia casa senza sole.
Trame di nera tenebra e solitudine anche a mezzogiorno, il Tempo è assopito le stagioni sospese nel sospiro del tuo ritorno.
Id: 10014 Data: 13/09/2011 08:58:44
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Incombe lalba
Incombe l’alba senza far rumore, nel frammento d’infinito l’eterno dirupare degli ultimi minuti d’Amore.
Sulle evanescenti ali della notte nel segreto di fiori chiusi si separa il cammino in lacrime di rugiada risplende mesto il mattino.
L’ombra malinconica dell’addio, l’ultimo bacio, i nostri sguardi smarriti perduti all’incrocio col beffardo destino.
I tuoi passi tristi sulla solitaria strada nella malinconia di un sussurrato adagio.
Id: 10002 Data: 12/09/2011 08:35:16
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Ad occhi chiusi
Ad occhi chiusi fra le ombre del rimpianto ti vedrò andar via sulla strada lastricata della mia malinconia.
Ad occhi chiusi in un palpito ti vedrò tornare per i sentieri del cuore, al maniero solitario della mia nostalgia,
Amore.
Id: 9992 Data: 11/09/2011 09:40:43
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Portami con Te nellautunno
Portami con Te nell’autunno di scarlatto fulgore.
Sorridimi con l’argentea dolcezza dell’Arno, illumina la tenebra di solitarie ore.
Portami con Te nella campagna tosca, dove nessun rimpianto il cielo offusca.
Portami con Te nel soleggiato Chianti, all’ombra dei filari i nostri passi d’amanti.
Portami con Te nell’agreste incanto.
S’acquieterà il mio male oscuro e s’alzerà in volo con dolce sussurro dell’Amore l’elegiaco canto.
Id: 9987 Data: 10/09/2011 10:01:06
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Il candelabro a sette braccia
Riluce nella notte della mia nostalgia il candelabro a sette braccia.
Tremolano nella tenebra della solitudine i ricordi.
Arde nella notte del rimpianto l’aureo candelabro della memoria, ultima rimembranza del passato.
E dal cuore solo nel buio dimenticato s’alza un antico, malinconico canto.
Id: 9963 Data: 08/09/2011 09:01:45
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De profundis clamo ad Te
De profundis clamo ad Te.
Portami in salvo sulla riva al termine della tempesta, mio re.
Soccorrimi alla deriva.
Mi perdo foglia d’autunno dimenticata in un viale silente al crepuscolo.
Ora che della burrasca dell’esistere mi lambisce il frangersi dei ricordi in lacerante frastuono.
Vago senza meta nell’oblio di me stessa.
Mi è compagno malinconico in sguardo di cobalto il lago.
Ovunque Tu vada ricorderai la mia voce, dell’effimera nostra felicità il canto, la melodia, il suono?
Ovunque Tu migri mia rondine, verso quale remoto orizzonte
invoco il tuo abbraccio, l’autunno del tuo amore, la primavera del tuo perdono.
Id: 9955 Data: 07/09/2011 20:14:54
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Settembre
Avanza in punta di piedi con passo radioso di stella settembre senza far rumore.
Scivola gentile in carezza d’attimi fugaci la pioggia d’autunno in fondo al cuore.
Il sorriso abbagliante della vita in cascata argentea di teneri baci.
Nella penombra della stanza l’antica, idilliaca novella s’illumina della folgore del tuo sguardo, nei tuoi occhi la luce di primavera del fiordaliso.
Su muri di edera e di rose rampicanti le nostre avvinte ombre fiamme danzanti.
Macchia di desio ad accendere di passione la silente sera nel palpito d’amore la fragranza eterea d’un sogno sbocciato nel nostro segreto paradiso.
Id: 9936 Data: 06/09/2011 18:36:44
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Un altro giorno
Un altro giorno espiando l’inestinguibile condanna.
Ergastolo e confino di un cuore solo che non ti ha più vicino.
Un altro giorno nell’angusta gabbia.
Arde il sole con dardo implacabile. Sfuggono come ombre nella notte le parole d’un destino deprecabile.
L’ennesimo calice di cicuta ed assenzio nella tenebra d’oblio d’un anonimo silenzio.
La camicia di forza sempre più soffocante d’un desolato giorno, andavano mesti i tuoi passi verso l’orizzonte del mio rimpianto senza più ritorno.
L’ulteriore fremito di rabbia stormisce fra le solitarie trame del salice.
Nei miei occhi d’Euridice arsi di febbrile attesa d’un vano domani brucia nel vento dei ricordi un pugno di nostalgia e di sabbia.
Id: 9918 Data: 05/09/2011 14:57:11
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Maioliche azzurre
Torno nel sogno alle gioiose corse d’una bambina per i ridenti poggi umbri.
Lo splendore scintillante di rugiada della mattina un giorno radioso che pareva infinito e senza ombre.
Ed i giochi nelle grandi stanze gli affreschi sulle mura palpitava il cuore di felicità libero dalla nera trama dell’angoscia e della paura.
La stanza dei ricordi i ninnoli in maioliche azzurre… Belle le statuine sfiorate nell’incanto di mani bambine.
La dimora della mia nostalgia disabitata da anni è ormai e quella porta per me s’aprirà soltanto nel sogno, lo sai.
Ci sarai Tu nella serena dimora là a sorridermi accanto al camino nell’ardere del ciocco di ginepro, dolce il tuo sorriso s’illumina nella fiamma
e del rimpianto di Te, il cuore mio s’infiamma nel volo d’una rondine che più al nido non tornerà….
Volo tra le tue braccia una volta ancora nel sospiro malinconico d’un sogno….
…papà.
Id: 9888 Data: 03/09/2011 10:15:03
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Binari
Dileguava il fremito inquieto della mia notte nella trama dei binari.
Fermo immagine d’amore il sorriso nel mare d’emozione dei tuoi occhi chiari.
Lo sferragliare delle rotaie, il leit motiv di passate giornate perdute al vento nel canto malinconico della ghiandaia.
In fondo alla gelida tenebra della mia solitudine sorgeva la carezza d’aurora, la luce d’estate dei tuoi occhi infinitamente cari.
Id: 9878 Data: 02/09/2011 18:17:19
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Il viale dautunno del cuore
Sarò con Te nella danza del vento.
Nel bacio di tenerezza accarezzerò i tuoi capelli d’argento.
Sarò con Te nel trionfo del sole, nel sussurro della tramontana nello sbocciare di dolci parole.
Sarò con Te nella malinconia di sempre, mia sospirata rosa di settembre
Sarò con Te scarlatta foglia d’emozione nel viale d’autunno del cuore.
Nel bolero di onde, mi perderò alla deriva del tuo sguardo nella selva incantata delle tue braccia, Amore.
Id: 9853 Data: 01/09/2011 08:44:50
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La rosa dinverno
Scende la neve degli anni ad incanutire i tuoi bei capelli castani. Nei tuoi occhi assorti, distanti l’antico incanto giovanile del celeste fiordaliso.
Sul crinale dei monti oltre la tua finestra Nel fumido mattino Si destano di vita la valle, i boschi.
Vagano nebbiosi ricordi lontani di remoti giorni foschi.
Piccola rosa d’inverno prigioniera nei rovi del mio rimpianto spine di solitudine ti precludono l’incerto passo.
L’onda azzurra del tuo sguardo dolce ed innocente sul mio come malinconica foglia d’autunno si posa.
Il bacio di Giuda, nel cuore il marchio infuocato della colpa. Rei i miei passi nell’andar via.
L’ultimo tuo sorriso, il bagliore azzurro il tremito della tua mano in struggente saluto.
Mia rosa d’inverno nel giardino della mia nostalgia ti ho perduto.
Un bacio, una lacrima, una preghiera di perdono in un muto sussurro….
E sono fuggita via ombra senza requie nella lanterna di malinconia del tuo sguardo azzurro.
Id: 9842 Data: 31/08/2011 15:48:44
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Santa Croce
Soave il verde fogliame sussurra lungo il viale alberato del mio mattino solitario.
Cammino nella carezza della brezza azzurra sull’eco malinconica del passato, muta tessitrice di memoria all’arcolaio.
Una fola di vento e nel palpito di nostalgia tutto in un respiro è ridestato.
Mi chiama a sé l’ombrosa Chiesa del Carmine, il volo radente d’una rondine, il richiamo ancestrale della solitudine.
Ed ecco dalla navata s’effonde la voce maestosa dell’organo.
Soavi gli arpeggi l’anima dai tenui raggi dorati sfiorata vola ai radiosi nostri sentieri fra i toscani poggi.
E la nostalgia mi porta lontano sull’onda del pensiero alla carezza di luce del tuo sguardo amorevole e sincero.
E mi ritrovo accanto a Te mano nella mano nella palpitante bellezza di Santa Croce,
dove nel gioco di luci delle vetrate le emozioni si libravano in volo colombe d’armonia destate.
Santa Croce al termine del tenebroso tunnel la sospirata luce, rifugio incantato nel mio cuore dove della letizia ascoltammo insieme Amore la sublime voce.
Id: 9822 Data: 30/08/2011 08:45:54
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Nel segno del Tao
Fedeltà, dedizione, amore senza fine.
Nel cellophane opaco, la morsa di solitudine, abbandonato dall’oltraggio umano e carnefice d’inettitudine.
Gettato in un cassonetto al pari d’un rifiuto, invano cercavi il conforto d’una gentile mano.
Guardo le immagini del tuo ritorno alla vita e sboccia per Te la Primavera, splende l’aurora nella selva di carezze di premurose mani.
Il tuo sguardo mite di angelo senza cielo, Amico sconosciuto lo suggello nel cuore
ed il respiro mio in lacrime fende della tristezza il velo si scioglie in liberatorio singulto prodigo di Speranza muto.
Id: 9816 Data: 29/08/2011 13:57:12
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Il sonno dellangelo
Biondo dorato d’un campo di grano, occhi rifulgono color bosco incantato.
Un’occhiata mia dolce, il tuo respiro lieve come fiocco di neve.
La melodia dell’amore suona ed il cuore tuo immenso nel palpito di tenerezza indulge mentre fuori il fortunale dell’esistere sibila e tuona.
Nella carezza del tuo sguardo un giorno di tempesta è illuminato.
Il tuo allegro scodinzolio corrispondenza instancabile d’affetto, il tuo passo fedele a me accanto nella tenebra dell’inesorabile assenza mio angelo diletto accende la vita nel sole dell’incanto.
Sogni quieto e dolce su un fianco, mio angelo assopito nell’incedere dell’alba. Piccola sentinella all’ultimo baluardo sull’ aspro crinale della vita avanzi con me nel mattino bianco dal dorato dardo.
S’illumina il giorno negli occhi tuoi splendenti di stella.
Mormora fra le nere trame degli alberi il vento l’antica, soave novella, bacio di sollievo alla tenebra gelida d’inquietudine.
Id: 9804 Data: 28/08/2011 09:44:07
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Essenza di glicine e lavanda di Provenza
Danza in boccioli di luce il sole nella tua stanza.
Porta la gioia lontana di remote giornate, l’eco allegra d’antiche risate.
Lo sguardo malinconico di un bouquet di viole veglia la tua foto che mi sorride.
Nel cuore il rimpianto in grido di rondine stride.
E resto qui sola e triste come nel lago dimenticato un fior di loto.
Entra in gentile carezza il vento nella tua camera, cantando la nenia della mia nostalgia, fruscia fra i libri sulla tua scrivania.
Tutto è immoto da quando sei andato via.
Effonde soave il vento il profumo della sera. Essenza di glicine e lavanda di Provenza, il Tempo sospeso nell’amara condanna della tua assenza.
Id: 9795 Data: 27/08/2011 08:47:31
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Ultimo girone
Le porte dell’inferno s’aprono nello sferragliare d’un enorme cancello verde.
Pochi passi disperati varcano la soglia e la Speranza nell’ultimo battito d’ali nel filo spinato della psicosi prigioniera si perde.
Ultimo girone d’inferno.
Esule il sole soltanto ghiaccio, eterno inverno nel gemito del vento.
Un lungo corridoio senza fine né luce, muffa nel tenebroso seminterrato. Soltanto grida, inferriate di ruggine, pareti imbottite.
Fra mura bianche dimenticate creature spettrali s’aggirano inquiete nella muta alienazione l’urlo di Munch, le illusioni alle sponde del letto legate.
Dilegua la Speranza nell’ultimo girone dell’oscuro male celato.
Le porte dell’inferno all’ombra di desolati faggi di lacrime e passi senza ritorno costellato.
Id: 9783 Data: 26/08/2011 09:42:16
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Padre
M’inoltro nella notte foglia d’autunno raminga. Fuggo sotto lo sguardo malinconico della luna ombra solinga.
Adesso che innanzi a me la selva d’inquietudine nella tenebra s’apre.
Ora nella folgore del rimpianto di disincanto ardo.
Anelando al porto sicuro del tuo sguardo, cerco la tua mano come allora, Padre.
Id: 9758 Data: 25/08/2011 09:21:20
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Azzurro
Azzurro il mare del tuo sguardo, l’onda del rimpianto sale nella malinconia dei tuoi occhi, mentre ti resto accanto nell’afa della corsia in un giorno irreale.
D’azzurro si tinge il tuo sorriso l’innocenza e la purezza d’un bambino, lo sbocciare nell’aurora d’un celeste fiordaliso.
Azzurro il colore della speranza quando con passo malfermo e tenace valichi ogni barriera e distanza.
Azzurro l’oceano senza fine d’Amore quando guardi la tua minuta Atena per cui palpita il cuore e la primavera del suo sorriso lenisce della malattia l’ingiuria e la pena.
Id: 9743 Data: 24/08/2011 09:10:21
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Via del Bischeraccio
Si sa, la mente del Poeta passi non posa sulla terra, e più che fra umani sentieri fra le celesti sfere erra.
Il Poeta smemorato nel bel mezzo d’un sonetto le chiavi di casa per la via ha dimenticato.
Lacrime di coccodrillo sull’oggetto perduto “Ed ora che farò? Cambiare la porta blindata? La spesa onerosa è assicurata!” si lamenta il povero Poeta con l’aria di un pulcino sperduto.
E via nei giorni seguenti Perlustra le vie, affigge annunci sui pali. Le sue tribolazioni giungono all’alte sfere celesti.
Compare l’angelo in candido frullo d’ali. All’alba si para innanzi al Poeta tutto imbronciato e porge le chiavi sospirate
“A tutti le scatole quaggiù e lassù hai calpestate. Tieniti le chiavi, benedetto figliolo. Da oggi la via verrà a Te intitolata, un dono per le tue prodezze da smemorato, un piccolo tesoro.
La prossima volta attaccatele al collo con un campanaccio…. E’ proprio vero che il giallo insoluto si conclude con un bella risata in Via del Bischeraccio”.
E così l’angelo spazientito nel blu s’invola in pieno giorno ed il Poeta esterrefatto e lieto verso casa lesto lesto fa ritorno.
Id: 9732 Data: 23/08/2011 09:29:04
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Fiume carsico
Scorre nel cuore mio il fiume carsico dei ricordi.
Fra le anse della solitudine la nostalgia si frange in impetuosi flutti e mi porta lontano alla deriva del rimpianto.
Tra onde di memoria amaro il sapore dell’assenza ti sono accanto, nell’incanto crepuscolare in dissolvenza.
Fluisce senza fine il fiume carsico nel dolce canto antico, ogni onda al cuore una carezza, il riverbero del tuo volto il mio arcobaleno evanescente.
Nel bianco e nero dell’anima ancora insieme Tu ed io.
Id: 9724 Data: 22/08/2011 09:18:47
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Mia stella marina
Eccoti a colmare di dolcezza le mie insonni notti. Sulla scogliera della mia inquietudine il sussurro tuo nella marea di tenerezza si frange.
Soave il tuo bacio profuma di grecale e di speranza, insieme ci libriamo in volo vincendo ogni distanza.
Lo sguardo tuo il mio mare di giada.
L’onda del tuo sorriso alla deriva della tenerezza mi sospinge oltre la burrasca, il porto delle nebbie, nel blu lontano dalla rada.
Nell’abisso malinconico del mio cuore campeggi Tu mia stella marina.
Nel pensiero di Te si placa il fortunale. La carezza del tuo sorriso annuncia l’aurora vicina.
Id: 9715 Data: 21/08/2011 09:30:16
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Sogno damore
Dispiega le ali al volo la nostalgia di Te in frullo di seta.
Il pensiero di Te dolce carezza il cuore solo acquieta.
Dischiude i petali del desio la rosa scarlatta nell’aurora di fragrante brezza.
Nel sogno d’Amore avvinti Tu ed io ebbri di tenerezza.
Id: 9707 Data: 20/08/2011 08:48:18
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Scricciolo canuto
Scricciolo canuto mesto il tuo cinguettio nel mattino nel cercare il nido d’infanzia perduto.
A Te vicino prendo fra le mie la tua mano diafana d’alabastro e dai tuoi occhi azzurri un sorriso dolce infantile m’accarezza.
Ed ecco s’affaccia la memoria alla balaustra in dolci canti e sussurri.
Il ricordo dei tuoi giochi nelle corti a Milano nel bianco e nero d’un dileguato aprile.
Piccola rondinella, ricordi il Naviglio della Martesana, la tua gioiosa corsa? Lontana la crudele malattia che t’avrebbe ghermito nella fatale morsa.
Quel tuo amorevole abbraccio mai sbocciato nell’ombra desolata della mia infanzia mi brucia il cuore ancora.
Ora sorridi distante, più non mi ravvisi e con passo di fanciulla nel silenzio dell’aurora raccogli per la festa un bouquet di fiordalisi nell’ultima malinconica ora.
Id: 9697 Data: 19/08/2011 13:24:41
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Mala tempora currunt
Ignara la povera lettrice alla civica biblioteca chiese delle Myricae. Nel trasecolare degli addetti sull’autore l’attonita utente esclamò con stupore: “Suvvia, è opera pascoliana!”.
Risposero al limite del grottesco: “Ne abbiamo una copia sola In volumetto striminzito. Pascoli? E chi se lo fila?
Autore ormai dalla nebbia degli anni inghiottito, superato. Abbiamo Dan Brown e tutti i best sellers americani. Pascoli, ormai da decenni è tramontato insieme al Carducci, autori desueti e lontani”.
E la desolata lettrice scovò nel seminterrato della biblioteca, accanto al distributore del caffè e ai bagni l’opera omnia del Carducci.
Forse della Memoria e dei Poeti relegati negli scantinati siamo immemori ed indegni.
Gli Spiriti dei Forti parlano alle menti illuminate dei vivi oppure alla loro beata stoltezza.
Ci perdonino i padri della letteratura italiana: il Carducci, il Pascoli dimenticati negli scantinati all’ombra d’indifferente clausura in una modernità che esalta il volgare e l’immondezza.
“ E queste son due, come le vostre e le tue: due nostre lacrime amare, cadute nel ricordare”.
“Mala tempora currunt” classica perla di rara saggezza, ma che tristezza!
Id: 9689 Data: 18/08/2011 09:11:20
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Nellillusione di averti ancora accanto
Mi coglie l’alba nel dedalo ombroso dei ricordi. Dal manto del dormiveglia incede a cauti passi l’aurora vermiglia.
E Tu, padre mio per mano mi conduci all’ombra dei filari d’ippocastani nella carezza dei tuoi occhi infinitamente cari.
Pioggia d’oro sul tappeto scarlatto di foglie d’autunno, la selva soave del nostro abbraccio. Il riverbero del tuo viso nelle azzurre fonti del Clitunno.
Alla fine dell’ esule mio andare ti ritrovo nel bacio del sole presso le mura del francescano convento di San Martino.
M’illumino del giorno del tuo sguardo, torno a respirare dello spensierato sorriso bambino nel soave palpito di tenerezza d’averti vicino.
Dilegua al giorno l’onirico incanto. Mai i tuoi passi ed Il sorriso tuo faranno da me ritorno.
In lacrime di rugiada si scioglie il mio pianto.
Al vento dei sereni umbri poggi affido il mio elegiaco canto, il riverbero d’emozione di Te nell’illusione d’averti ancora accanto.
Alla memoria di mio padre Emilio.
Id: 9681 Data: 17/08/2011 08:40:23
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Una passeggiata al tuo fianco
Per verdi prealpini sentieri abbiamo camminato instancabili compagni fedelmente insieme per anni oggi e ieri.
Nebbia malinconica la mia vita remota, quando Tu non c’eri mi giunge l’eco d’una stridente nota.
L’abbraccio di dolci valli, il sorriso di ranuncoli d’oro.
Sei Tu il mio inestimabile tesoro.
Le orecchie soffici a penzoloni, occhi nocciola, il mio mare d’infinite emozioni che nel tuo allegro incedere non mi lascia mai sola.
Uno sguardo colmo d’amore d’affettuosa simbiosi nella tormenta d’inquiete e solitarie ore.
Mio angelo biondo certo non hai le ali, ma il tuo allegro scodinzolare occhi d’autunno dolce e profondo è il bacio della Vita che mi vuole amare.
Una passeggiata al tuo fianco: ecco il sorriso della gioia l’occhieggiare complice del papavero e del fiordaliso nel mattino di rugiada bianco.
Dedicata al mio Fuchs, dolcissimo Golden Retriever di 12 anni
Id: 9671 Data: 16/08/2011 09:39:43
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Fragranza di viburno
Effonde dolce fragranza il viburno in sguardo di zaffiro. Torna la memoria nel sospiro d’incanto notturno.
Brillava nella notte il lume, soave e fioco.
L’umbra contrada addormentata pareva un piccolo animato presepe, scintillava quieta fra gemme di rugiada.
Lucevano in cielo le stelle, deserta la marmorea grigia strada le antiche corti nello sguardo dei fiordalisi sussurravano romantiche novelle.
All’erta il cane stanava la lepre fra i meandri frondosi della siepe.
L’allegro crepitio del ciocco nel camino, profumavano di lavanda e d’amore familiare le lenzuola di lino.
Si perdeva la ninna nanna fra le antiche volte, di giorno le immense stanze il teatro d’infantile gioco, il palpito del perduto nido.
Ora nella notte della mia solitudine, ricordo il mio sogno bambino.
C’eri Tu a vegliare il mio febbricitante sonno, la tua mano a rincalzare le coltri dell’infantile lettino, il bacio della buona notte al puerile visino.
Soavi i ricami delle lenzuola della nonna punto a croce.
Ed ecco nella tenebra gelida della stanza l’aurora del tuo sorriso, mia rimpianta luce a portar il trionfo del sole nella carezza di lontane, indimenticabili, paterne parole.
Id: 9663 Data: 15/08/2011 09:01:21
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Nella carezza del raggio dombra
Nell’abbraccio del sole ti ho raggiunto tra i fiori di luce ed i candidi petali tremanti del giunco.
Il tuo bacio, il mio approdo di tenerezza ai lidi d’oblio.
Nella carezza del raggio d’ombra ti ho incontrato, Amore.
Tra gemme del domani e spine del passato, il ricordo diviene ombra, grave l’eco del dolore.
L’abbandono fra le tue braccia deriva d’estasi irresistibile, argentea onda.
Id: 9655 Data: 14/08/2011 08:58:37
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Voli
Freme il volo della capinera, dolce bacio di nostalgia sui ricordi della mia sera.
L’ultimo raggio di sole d’oro si spegne sulle ali di rondine all’ombra del campanile, la solitudine in assolo.
Frulla il volo dell’usignolo nella porpora del crepuscolo, malinconico canto del mio cuore solo.
Guizza il volo del gabbiano tra fiori di luce.
Nel riverbero d’ondoso rimpianto la carezza della tua voce folgora ogni distanza.
Mio arcobaleno lontano nel sorriso del Tempo mi sei accanto.
Id: 9644 Data: 13/08/2011 09:05:00
*
Leco di Santa Maria in Valle
La carezza autunnale della tua voce a portare nel cuore mio ghermito dal flutto di tenebra la rimembranza della remota luce.
I nostri passi sincroni per il viale all’ombra dei marittimi pini in dolci filari.
L’appennino umbro in dolci voci e suoni, il bacio radioso dei tuoi occhi infinitamente cari a proteggere i miei passi bambini tra fiordalisi e papaveri.
Malinconica la sinfonia di ieri mi riconduce su radiosi, agresti sentieri.
L’eco gioiosa di Santa Maria in Valle annunciava lieta il mezzogiorno. Il sorriso di maestose querce il ruzzolare di ghiande e galle.
Lontano e nebuloso appariva il mesto nostro commiato nel giorno d’oro senza fine, dal singulto della mia nostalgia ridestato.
Cammino sola per l’antico e lacustre viale immerso nella malinconia abissale del mio anonimo giorno.
Soltanto del vento m’accarezza la fola.
Mai più giungeranno sospirati i tuoi passi sul viale del ritorno.
Id: 9639 Data: 12/08/2011 12:27:39
*
Ricordo
Il canto del mare abisso di tenerezza della tua voce a lambire il mio sogno di bambina dall’immensa stanza accanto.
Lo scoppiettare del ciocco del camino le voci dei nonni ad ammantare di tepore il mio mattino.
Lontana, remota, nebulosa l’ombra cupa del dolore al di là dell’orizzonte doveva ancora venire.
La nonna paziente che non smetteva alacremente di cucire.
Il soffitto popolato di angeli ridenti dagli affreschi. I nostri passi per le marmoree scale della contrada nei mattini d’autunno freschi baciate di rugiada.
L’antica, signorile umbra dimora a colmare di dolce rimembranza Il gelo siderale odierno nelle notti insonni, la solitudine della mia stanza.
Dispiega l’ali l’elegiaco canto e mi ritrovo nel sorriso mattiniero d’agreste incanto.
Il mio sguardo infantile a cercare la carezza dei tuoi occhi neri.
La mia mano di bimba, nella tua amorevole e paterna.
L’occhieggiare di scarlatti papaveri nel caleidoscopio della nostalgia che arde nel cuore, malinconica lanterna.
I nostri fiabeschi sentieri Tu l’abbraccio di felicità la cometa indimenticabile del mio ieri…
Quando Tu, Papà c’eri.
Id: 9632 Data: 11/08/2011 18:48:52
*
Notte di San Lorenzo
Illumina la galassia del tuo sorriso l’oceano oscuro della mia solitudine.
Tu che nel cammino incerto e amaro splendi nella tenebra d’inquieto e naufrago vagare mio faro.
La notte mi sfiora appena, mi passa accanto piano. Nella fola di fresco vento il calore soave d’autunno della tua mano.
Stanotte la pioggia fatata di stelle cadenti.
M’inebrierò fra onde di tenerezza nel mare di giada dei tuoi occhi d’incanto rifulgenti.
Id: 9616 Data: 10/08/2011 09:36:58
*
In lontananza
Il crepuscolo in dissolvenza assorto in lacrime di porpora della sera che danza
nel segno dell’assenza.
Come un film muto passano in bianco e nero i ricordi sulle meste pareti nell’abbandono del tempo d’una stanza.
Tace la colonna sonora Perduta ogni armonia.
In lontananza l’alba vermiglia fra petali di fiordalisi svela la sua malìa.
Soltanto il rimpianto si perde nell’ombra del mio sguardo che affiora dal mare nero di malinconia nell’onda di nostalgia che avanza.
Il respiro Sospeso ai fili di seta dell’aurora di Te palpita nel dirupare dell’ ora. Incombe sovrana l’incolmabile tua assenza.
Mi ritrovo sola come Arianna sulla battigia.
Crolla l’ultima illusione Fra i candidi petali di magnolia In pianto di fiordalisi e soffi di cinigia.
Dissolvenza.
Id: 9609 Data: 09/08/2011 14:32:16
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Alba di pioggia
Scintilla la pioggia nel silenzio dell’alba piano, invano cerco nella solitudine siderale il calore della tua mano.
Ticchetta gentile sul lucido pavè.
Ricordi i nostri giorni insieme, il sorriso radioso delle lacustri sponde, i nostri sguardi d’amore ardenti la scia del battello persi nello sciabordio delle onde?
Ed eccola cheta cheta illumina della mia solitudine l’oscura ora, scende soave carezza dal palmo alabastrino della tua mano.
La pioggia d’argento mi sussurra di Te, Amore ed ancora mi pare d’averti vicino.
Ogni goccia rifulgente mi porta la luce del tuo sorriso l’eco della tua voce profonda, sonora e diletta.
Scende la pioggia gentile tenue stemperando i colori aspri della mia nostalgia senza fretta.
Id: 9590 Data: 08/08/2011 08:52:43
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Malinconici passi
Malinconici i tuoi passi nella frenesia della stazione centrale si attardano sul binario del rimpianto nella bruma dei ricordi che ammanta l’andare in un velo di pioggia quasi autunnale .
Una fola di tenerezza, il volo radente d’una capinera tra i fili sopra i binari e nella carezza del ricordo ti sono accanto, sfioro in un bacio il mare di giada dei tuoi occhi chiari.
Malinconici i tuoi passi misurano l’assenza dolente sui sentieri della mia nostalgia ed il palpito del pensiero diviene elegia.
Già domani ti condurranno nell’assolato verde sorriso nel trionfo di luce dei fiorentini poggi.
Ed il ricordo nel bacio della nostalgia è già dolore.
Il domani nel fischio malinconico del treno è già oggi.
Malinconici i tuoi passi ti porteranno all’altura al palpito di luce di San Miniato al Monte.
Guarda lontano Amore, e ti raggiungerò nel bacio del tramonto nel trionfo di tenerezza rondini all’orizzonte.
Id: 9576 Data: 07/08/2011 09:13:24
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Il fischio del treno
La voce lontana d’un ferroviere lungo la linea di perde nel canto dei grilli a placare l’inquietudine delle sere.
Il trionfo del verde nel bacio fugace delle ultime viole, scenario d’un malinconico addio senza parole.
Lo sguardo scarlatto dei papaveri lungo le traversine macchiate di ruggine
a dar un sorriso di luce alle nostre mattine nel giorno senza fine della solitudine.
Lo sguardo desolato e spento del primo binario presagio del domani mesto e solitario.
Il fischio del treno.
Inesorabile la felicità con ali di fenice evanescente nel singulto del rimpianto partiva con Te nella folgore d’un baleno.
Id: 9563 Data: 06/08/2011 09:15:12
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Il lungo addio
Nell’aria d’opale il lago effonde la quiete autunnale nel romantico rondò di onde.
Il tuo sorriso amore riverbera nelle acque in tenue dissolvenza, annunciando malinconico l’alta marea dell’assenza.
Mi sferza il viso la fresca fola, gentile e premurosa la carezza della tua mano presaga del triste commiato, i tuoi passi domani sul sentiero della mia tristezza sperduto e arcano.
Compagno nello sciabordio d’argento mi sarà il lago.
Al vento della solitudine affiderò per Te il pensiero che si perderà nel palpito d’onde all’orizzonte al largo.
Nell’aria incede la pioggia, l’atmosfera già settembrina annuncia dei ricordi la roggia lacrima di rugiada nella mattina.
Gocce di nostalgia scintillano prologo d’un lungo addio nell’eco dei nostri passi.
Malinconica la via mentre esuli d’amore tenendoci per mano procediamo inesorabilmente sempre più distanti,
rondini di solitudine all’orizzonte lontano.
Id: 9546 Data: 05/08/2011 09:42:03
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Il canto dei girasoli
Incombe la sera sui nostri esuli passi nel bacio vespertino dei monti.
Si spengono i sogni in foschi orizzonti.
Volgono mesti il capo i girasoli orfani di luce e del volo di rondini.
Andiamo silenti sulla bianca strada verso il domani ombre fuggenti.
Misuriamo infinite distanze in assonanza nei passi sincroni delle nostre invalicabili solitudini.
Ci accompagna lo sguardo triste a sera dei girasoli nel malinconico disincanto di porpora il singulto d’addio di onde inquiete si va soli.
Id: 9538 Data: 04/08/2011 09:09:38
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Amico mio che te ne vai
Dolce e buffo, lo sguardo allegro d’Harry Potter, le lunghe e soffici orecchie a penzoloni.
Eri Tu il mio magnifico “Botter” che spiccava corse sfrenate e balzi su crinali e burroni.
Vispo e impertinente Border Collie tenero e vivace Setter. Compagno unico ed inestimabile, il mio Botter.
Vita cinica e bara che ti sfugge fra le dita, come un misero soldo.
Questa ballata la dedico a Te che riposi nel campo silvestre del mio cuore fra siepi di selvatiche rose incolto.
Ti sia carezza la mia lacrima amara.
Sei stato l’aurora d’un cammino amaro e fosco.
Ora riposi nel sonno lieve, ti desterai al canto del pettirosso nell’incanto fatato della prima neve.
Dormi nella culla verde del castagno, nel bacio dorato del sole nel gioco d’ombre, luci e canti, nell’abbraccio silvestre del bosco.
Mio Argo devoto e fedele, attendimi al termine della burrasca sulla banchina del porto.
Al termine della notte, io inquieto Ulisse tornerò da Te e insieme navigheremo nel trionfo di vento e luce al soave sventolio di bianche vele….
..Per sempre insieme Tu ed io.
Id: 9526 Data: 03/08/2011 09:06:54
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I nostri giorni
Rondini al vespro a sfiorare tenebre e solitudini in volo su acque opaline a fendere il destino aspro in sogni di cenere.
L’ultimo sole d’un bacio nella malinconia d’evanescenti sere.
Turbine di petali, parole in sussurro fra pagine in bianco e nero l’aquilone all’orizzonte dei nostri giorni rapito dallo sguardo del cielo azzurro.
Si va ognuno per il suo inquieto ed ombroso sentiero di disincanto.
Si sfoglia il glicine del tempo ramingo sospirando improbabili ritorni.
Fermati, abbracciami, cogli l’inesorabile fluire del Tempo.
Stringimi a Te. Amami. Restami accanto.
Id: 9514 Data: 02/08/2011 09:47:49
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Serale elegia
Dolce carezza l’estiva sera in petali di soffusa luce.
Mia rosa languente nell'anima ferita dei ricordi sei soave sorgente.
Aria fragrante che imbruna i monti il rintocco della campana s’effonde nel vespro con argentea voce.
Cala soave la sera al di là del convento del Carmine, sale al cielo dal sussurro della navata una preghiera acquietando la mia solitudine.
Vola malinconica la capinera cercando nuove albe ed orizzonti in fremente sospiro mentre la notte ricama i sogni nel velo di zaffiro.
S’assopiscono i boschi sul crinale stanco erra inquieto lo sguardo oltre la selva di nostalgici pensieri quando ancora si percorreva i dorati sentieri della vita fianco a fianco.
Mio onirico incanto, mio sogno sublime all’alba sei volato via.
Non mi resta che il profumo di Te tra il pianto del gelsomino notturno nella voce dell’elegiaco canto.
Signora Malinconia Ti porterà nella carezza del vento il mio bacio per la solitaria via
nello sguardo amorevole di stella ovunque Tu sia.
Signora Nostalgia, l’ombra gemella dell’anima mia.
Id: 9489 Data: 31/07/2011 09:31:12
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Sciabordio
Lenta la nave scivola verso il meriggio d’estate, l’incendio di porpora nell’abbagliante incanto di fugaci giornate.
Nel tuo sguardo di giada le amarezze e le attese le angosce in effimera tregua assopite al refolo della tramontana sospese.
Teneramente ci perdiamo nel riverbero dorato delle onde nella dolcezza del mormorante sciabordio il canto di ore nel cuore suggellate.
Il vento sussurra l’ancestrale nenia persi gli sguardi all’orizzonte Tu ed io.
Via lontano si va gabbiani di solitudine a fender l’aria nel crepuscolo di nostalgia.
Già imbrunano i monti e là si spengono le acque del lago.
Il tuo sorriso riverbera nei miei occhi del divenire l’enigma, il dolente dipanarsi della memoria dell’inevitabile commiato l’infuocato stigma.
Incombe il domani nei nostri passi separati ed esuli verso il futuro nebuloso e vago ce ne andiamo raminghi e soli.
Eccoci alla deriva d’oblio.
Dolce e malinconico ci culla nel plenilunio l’argenteo sciabordio.
Id: 9487 Data: 30/07/2011 23:23:15
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Calice di tristezza
Rosso brillante di Montalcino a stemperare nostalgia eco di perduti passi di chi non cammina più a noi vicino in bianco e nero di solitudine nel grigio mattino.
La tristezza d’infinite sere annega il rimpianto nella nebbia della memoria in fondo al bicchiere d’inquietudine.
S’annullano distanze s’annegano disincanto e malinconia nel canto desolato del calice.
Ci siamo persi nel gioco degli specchi a cercarsi invano i nostri occhi.
E ora amaro più dell’assenzio l’ultimo bicchiere di Chianti.
Mi perdo nell’abbraccio del tuo silenzio.
Nel mare di solitudine colmo il calice della tristezza delle nostre sere.
Eccoci: infinitamente vicini e inesorabilmente distanti.
Id: 9460 Data: 29/07/2011 10:04:35
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Una stella a ponente
Nel cuore dolente intrappolato nei rovi dei ricordi sanguina sempre una rosa languente.
Dal firmamento di solitudine occhieggia nel manto di malinconia una stella a ponente.
Nella sensuale seta blu della notte dilegua il sogno perduto nel raso d’appassionate onde su arcane, biancheggianti rotte.
Un bacio di rimpianto e nostalgia al suo amore lontano nel cielo di zaffiro dei ricordi rondine esule volato via.
Giorni e notti di tenerezza rifulgente.
La carezza delle mani il gioco d’ombre e luci sensuale dietro il fusuma, brune chiome disciolte sul tatami.
La tristezza di oggi in mille gru, le illusioni perdute in dispersi origami alla burrasca d’oriente.
Splende solitaria una stella a ponente.
Palpita d’argento sospirando un ritorno.
Affida un bacio all’alba sussurrata, in miriade di diamanti il cuore infranto.
Una rosa scarlatta nell’amara assenza della donna amata sospira all’elegiaco canto del vento.
Id: 9452 Data: 28/07/2011 09:40:18
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La selva malinconica dei miei pensieri
Nel nulla del mio vivere fra petali d’esistenza, nei rovi del mio esule andare
Ti ho cercato.
Non c’eri.
Eri al di là della cortina abbagliante del sole, nel mare nero delle mie desolate ore.
Dov’eri?
Oltre la brumosa, irraggiungibile cortina dell’assenza.
I tuoi occhi dileguavano all’orizzonte della mia inquietudine come stormo di fugaci passeri.
M’inoltro sola nella selva malinconica dei miei pensieri.
Tu m’attendi alla sorgente argentea della vetta.
E nel tuo sguardo dell’Amore la sublime carezza.
Il cuore mio si placa e più non langue nella cupa alba di tristezza.
Rinasco rondine a primavera nel canto sussurrato di tenerezza della tua voce diletta.
Oltre solitari sentieri, nel primo dei miei pensieri Tu già c’eri.
Id: 9415 Data: 27/07/2011 09:39:04
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Nel bianco e nero dun bacio in fondo al binario
Tra il vociare dei viaggiatori ti ho cercato, sul nastro grigio del binario interminabile nell’afa di fine luglio addormentato.
Milano Centrale.
Il fascino, il benvenuto frenetico tra le volte e le vetrate. Soffiavo sulla cenere anonima Pandora delle mie meste, trascorse giornate nelle gocce di nostalgia in lacrime di porpora.
Tra la gente distratta intenta a trascinare la valigia Ti ho aspettato e l’emozione cresceva come magnolia di cinigia, palpitavo nell’ansioso batticuore come rosa scarlatta.
Sul binario dell’alta velocità il treno in soffio di velluto si fermava già.
Ed il mio cuore il tuo nome sillabava nel ritrovarsi in un sorriso radioso e muto. Inconfondibile il tuo incedere, caro e familiare il tuo passo.
Eccoci insieme ancora noi. Alla vita crudele e beffarda scacco matto.
Tra la folla Ti ho riabbracciato.
Il tuo sguardo chiaro, mio mare di giada mi ha lambita nel tramestio di passi nel nevrotico viavai.
La carezza d’autunno del tuo sguardo, Amore fra migliaia di occhi sconosciuti nemmeno fra miliardi di passeggeri nella stazione della mia solitudine la confonderei mai.
Ed il bianco e nero soave e sublime del nostro bacio in fondo al binario nel fermo immagine del cuore non lo dimenticherò mai.
E con Te compirò l’avvincente guado, sarò la tua compagna di viaggio.
Abbracciami ancora, non lasciarmi mai.
Fai rifiorire il roseto spento dei mie occhi, assiderati in solitari nevai.
Insieme a Te mia candida rosa di maggio che come l’incanto lirico dell’autunno non resti ma malinconico e pensoso nel vento vai.
Id: 9404 Data: 26/07/2011 09:25:36
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In nome del popolo italiano
Silenzio in aula, s’acquieta anche l’ultimo mormorio, si spengono le frasi sussurrate dalla valle d’oblio.
Nel freddo autunno d’un inizio novembre un fiume in piena di tensione, in prima fila le parti civili i parenti delle vittime, senza lacrime ,né parole, fra le mani rabbia, dolore negli occhi inquieti pugni di sabbia.
Entra la corte, tutti in piedi alla lettura della sentenza.
La ferma voce del presidente un velo di calce sull’incendio di sofferenza: non colpevoli, tutti assolti i dirigenti, contumaci, imputati dal sangue blu, stirpe eletta d’eccellenza.
Negli occhi dei figli e delle vedove lacrime avvampano dalle braci, l’ennesima pagina delle archiviate stragi.
Ed eccolo lì in prima fila nella sua toga nera l’eroe borghese che accende di speranza e dignità la tenebrosa sera.
Eccolo il pubblico ministero, dagli occhiali dal riverbero d’oro a svelare con tenace audacia il mistero, la cortina di omissioni, il muto di omertà, i colpevoli silenzi della fabbrica dei veleni, le dimenticate morti sul lavoro.
Eppure la colpa è delle vittime, non hanno alcuna colpa i responsabili, sono tutti innocenti come Nostro Signore, loro.
Nella polvere e nella nebbia le parti lese, il mai sopito ed inascoltato dolore.
La stretta di mano ai familiari, nel cuore il ricordo dei 157 operai avvelenati dal petrolchimico, il respiro falciato da polveri letali.
Ed i passi dell’eroe, del novello Prometeo si allontano per i corridoi in attimi irreali d’un giorno lugubre e reo.
Il lavoro senza tutele, né salute. Il turno in fabbrica cannibalesco nemico, tra il grigio della polvere l’alacre opera di mani perdute, il biancore accecante delle tute.
Giustizia è fatta, in nome del popolo italiano.
Un Paese moderno, progredito e civile.
Nessuno dei dirigenti condannati in appello sconterà un solo giorno di galera.
Tutti a godersi la vita all’estero tra campi da golf, residenze reali e drink in crociera gli imputati miliardari i rei del disastro ambientale di Porto Marghera.
E delle 157 vittime sul lavoro, le vita falciate dalle polveri cancerogene resta solo la malinconica fotografia le lacrime dei familiari naufraghi nel mare di solitudine,
il bacio fatale del cloruro di vinile.
La sirena del turno, la fabbrica oscura li ghermiva per sempre, li portava via inesorabilmente sempre più lontano, ultime rose dimenticate nella pioggia mesta di novembre.
Giustizia è fatta, in nome del popolo italiano.
Il processo per le 157 vittime del Petrolchimico di Porto Marghera e disastro ambientale si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati eccellenti. Per non dimenticare chi muore sul lavoro o a causa degli effetti del lavoro.
Id: 9388 Data: 25/07/2011 00:19:24
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Argo
Argo il mio nome, un cucciolo senza pace e nemmeno più dimora.
I miei occhi di brace instancabili brancolando nella tenebra
ti cercano ancora.
L’orecchio teso ai tuoi passi in improbabile ritorno.
La notte è infinita senza Te, misero Narciso che nel mio sguardo colmo d’amore e fedeltà non vedevi altro che te.
Guarda i miei occhi:
li vedrai riflessi nelle notti tue insonni in mille abbaglianti specchi.
Non abbassare il capo davanti al mio sguardo: la Memoria all’improvviso ti folgorerà in impetuoso dardo.
Strappa in mille pezzi la mia foto, non v’è conforto o speranza per un cuore arido, traditore, desolatamente vuoto, incapace d’amare.
Con te non volevi portarmi in vacanza al mare, ma il mio uggiolato ti raggiungerà a qualunque distanza.
Il mio pianto il mio sguardo dolce,devoto, fedele, caldo al sole dell’Amore non lo potrai mai tacitare…
Hai aperto lo sportello sul ciglio d’una strada oscura nel buio senza fine m’hai relegato.
Il profumo della paura non m’ha più lasciato.
Ti ho aspettato e t’aspetto ancora.
Tremo come foglia nel bosco gli alberi mi fanno da riparo, ma il gusto dell’abbandono è acre, terribilmente amaro.
Corro veloce verso la radura e lì t’aspetto
Da stanotte mi rifugerò in giacigli di fortuna come un clochard, un mesto randagio senza tetto.
Io ero il tuo amico diletto….
Per Te il respiro avrei dato, il battito del mio cuore sillabava il tuo nome, nel linguaggio di emozioni dell’amore.
Ero il tuo cucciolo, la tua miniera d’affetto.
E tu nel rifiuto d’ogni pietà un cuore di pietra senza l’ombra della pena mi hai lasciato in tutta fretta legato alla catena
accanto al cassonetto.
Tutto solo spaurito nella notte resto qua.
Forse un’anima sensibile che legge nei miei occhi lo sconcerto ed il dolore, un autentico Amico, fra le sue amorevoli braccia, nella sua casa e nel suo cuore
come raggio di sole dolcemente mi accoglierà.
Ed insieme correremo felici verso le nubi bianche all’orizzonte e ci riposeremo fianco a fianco dandoci la zampa
all’ombra dei lillà mentre il crepuscolo carminio in incendio di colore e di serenità divampa.
Id: 9381 Data: 24/07/2011 00:23:22
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Ragazzo del 99
Senza più nome, soltanto la mostrina di riconoscimento, nell’ultimo fugace sguardo l’ombra d’inquieto tormento.
L’elmo lucente sulle brune chiome ragazzo del 99 in trincea unico tuo compagno nell’inferno di fuoco e dinamite il vento.
Urla, spari, detonazioni.
Come foglie d’autunno precarie le giovani vite.
Ordini in lingua germanica portati dalla tramontana, nell’anima il gelo d’una guerra incomprensibile ed arcana.
Lontane le canzoni alla radio nel tepore del casolare la domenica mattina, il volto puro d’adolescente sfigurato dal terrore tragica maschera deturpata dalla smorfia di dolore e odio.
Una notte senza fine.
Velata la luna, oscurate le stelle solo la luce del nemico razzo ad illuminare la trincea nell’abisso di disperata solitudine.
La minestra fredda ed insipida nelle gamelle il sapore acre della vendetta freme le ali un’altra giornata al massacro senza pietà, né fretta.
Sedici anni appena fanciullo figlio del contado, niveo fiore d’appennino.
La lettera di chiamata il pianto dell’usignolo nell’autunnale mattino.
E via, uno zaino logoro, le scarpe nuove il vestito della festa.
Tutto il paese emozionato e silente a salutarti alla stazione, l’abbraccio di chi verso il nulla va, la lacrima celata di chi resta, il bianco sventolio di fazzoletti d’addio della povera, buona gente.
E la tua fanciulla vestita elegante, un bacio affrettato di tristezza grondante.
Poi il fischio inesorabile del treno e via verso il Piave l’ecatombe di Caporetto.
Nel girone infernale insieme ai compagni verso l’inferno t’avvii con passo pensoso e grave nell’urlo della bora d’inverno.
All’orizzonte d’opale e di neve lo sbuffo della locomotiva il respiro ansante, ultima malinconica eco di vita del vaporetto.
Nell’aria l’odore della morte, non il turbine dorato e scarlatto di foglie d’autunno, il tanfo venefico dei gas nervini, la frenesia disperata dei militi fanciulli.
Battiti affrettati del cuore il profumo nel bosco silente di pini, dove si giocava ignari e felici da bambini disperati respiri, gli ultimi.
Lacrime materne di commiato dell’aurora l‘ abbraccio del cielo indaco, l’assalto dalla trincea de profundis in prima linea il bagliore della baionetta.
Già lontana ed irraggiungibile come un sogno all’alba la primavera della tua adolescenza diletta.
Un ultimo sguardo al cielo, si ode lo sparo, una folgore ti trapassa al cuore.
Cadevi nel fango esanime milite ignoto fiore scarlatto d’onore.
Finiva la tua vita nella rapsodia rachmaninoviana del giorno più lungo, funesto ed amaro nella tristezza senza fine.
Lucenti binari verso il niente la Transiberiana del soffocato dolore senza il conforto dell’ultimo bacio d’amore, senza la carezza radiosa della stella di ponente.
Terminava nella neve e nel fango la tua vita,
“due mesi dopo la guerra era finita”.
Id: 9367 Data: 23/07/2011 00:33:41
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Quinta elementare
Campeggia il tuo sorriso nel bianco e nero della foto che dalla parete non smette sulla mia solitudine dolcemente di vegliare.
La prima neve sotto le guglie della Madunina, il giorno di Natale le gioie e le attese nello sguardo scuro d’una bambina.
Una vita povera, speranzosa, umile, alacre, con poche pretese.
La sera sul Naviglio della Martesana, lo sguardo all’alba ancora assopita e lontana.
Il tuo antico nome, anagramma del mio si perde nella dissolvenza brumoso d’estiva aurora carminia.
Un sorriso dolce, languido che l’ombra opaca della stanza non smette di rischiarare.
La quinta elementare il tuo traguardo conseguito.
Gli inizi del secolo, Milano nell’alba industriale. La miseria, l’approssimarsi della guerra E la memoria nel bianco e nero di anni remoti liberamente erra.
Una foto color seppia, una bimba alta, bruna, timida con fiocco e grembiule i capelli ornati di viole in mezzo ai numerosi compagni.
Arcigno e severo lo sguardo della grigia maestra, lo sguardo fanciullesco oltre l’inchiostro ed il calamaio nella gioia della neve lenta lenta che turbinava fuori dalla finestra.
Foto ricordo della classe quinta, alla periferia operaia di Milano, il volo della ghiandaia al bosco di nostalgia lontano.
Quarta figliola di famiglia contadina, finita la scuola già andavi a lavorare bambina.
Le sere a ricamare corredi nuziali al lume a petrolio d’una consunta, povera lanterna, mentre nella piana gemeva gelida l’inverna.
Piccole, candide mani d’alabastro a correr veloci sulla macchina da cucire, fanciulla sartina, nel tuo bel vestito la domenica alla messa fra i bruni capelli il setoso celeste nastro.
Ed il tuo instancabile desiderio di conoscere da autodidatta a piedi alla piccola biblioteca parrocchiale i libri il tuo tesoro nella sporta di tela scarlatta.
E già calava la sera sulla tua esistenza. L’ultimo volo di bruna, dolce capinera fra la nebbia in dissolvenza.
Le domeniche sul sagrato della chiesa la pudica passeggiata insieme ai severi fratelli nel chiarore lombardo della piazza.
E d’estate alla fabbrica del riso nel vercellese già partivi, laboriosa, mite ragazza nel tuo vestito di tela turchese, in tasca qualche monetina di risparmio per le frugali spese.
Il pianto mesto del fischio del treno e via si partiva alla monda, rondine prigioniera del dedalo di profitto moderno.
Lontano il fumo del focolare, nel cuore il desiderio del rientro al nido familiare, il calore del casolare nelle sere nevose nel vento d’inverno.
A trentanove anni dileguava troppo presto il sogno della tua fugace vita.
Nella pioggia fredda d’un maggio, orfano dei colori di giugno la carezza del tuo sorriso incenerita.
Il tuo canto risuona ancora nel silenzio ombroso oltre il pergolato di glicine nell’antica corte, nel verde occhieggiare dell’orto.
Profuma di Te la modesta casetta a ringhiera, lo stridore dei filobus sui binari, Milano s’assopiva nella sera, il turbine di foglie morte.
L’armonia d’un sorriso fragrante di lillà nei balli paesani nell’allegra corte, colmo di luce e d’amore che vince lo sguardo cupo, ingannatore il gioco crudele e baro della morte.
Alla memoria di mia nonna Erminia, ex mondina ed operaia.
Id: 9353 Data: 22/07/2011 09:54:45
*
Per non dimentiCARLO
Genova che sorride adagiata sul mare nobile dama che non abbassa lo sguardo che non vuole dimenticare, il ricordo ferisce come abbagliante lama.
Genova del G8 cinta d’assedio, sbarre, cancelli, grate, inferriate.
Genova dei mille volti radiosi, mani protese, mani intrecciate, mani amiche i colori, la musica, le voci, il canto del mare per le vie antiche.
Genova, fiore di vetro nell’orgia del potere stretto, asfissiata nella cortina del Palazzo. “Danni collaterali”, l’odio dentro facce sfigurate in ghigni infernali impeccabili in grigio doppiopetto lo sprezzante, squallido sghignazzo.
L’urlo della marittima sirena a stridere nell’aria con furore.
Lo sconcerto, la pena, il fremito d’ali del dolore, il volo insonne, inquieto di falena.
Candido volo di gabbiani un decennio di silenzio e d’oblio dal deserto rosso di quei giorni lontani.
L’abbraccio del porto a piangere in petali di gigli bianchi un ragazzo morto.
Il commiato dei camalli il riecheggiare commosso della sirena, il pianto ombroso dei carruggi mentre nelle ultime fatali ore di sangue si tinge la rena.
Verso il Golgota sali, giovane Icaro dispieghi disperate, fiammeggianti ali insieme ai giovani compagni intrappolato nella zona rossa verso la morte fuggi.
Genova ,nobile signora d’antica virtù marinara ad assistere al massacro dolente ed amara.
Il cerchio di fuoco si fa sempre più stretto corrono rei i minuti di quel 20 luglio maledetto.
Mai più il tuo sorriso a tinger di sogni e speranze il giorno diletto, serrato il pugno d’un esule giugno.
Ed ecco Piazza Alimonda, le grida, le cariche, i passi ferali, manganelli levati, scudi, assetto di guerra di cilena memoria,
già lontani nel rimpianto del bianco e nero sospirato i tuoi anni di bimbo a giocare nel soleggiato cortile dimenticato.
Quel giorno incredulo avresti scritto Tu giovane morituro la storia.
Il tuo viso sotto tiro, il riverbero già evanescente d’un sorriso puro la vita d’un ragazzo nel mirino.
Uno sparo riecheggia fende l’aria ed il rimpianto la Memoria lacera il cuore come impazzita scheggia.
Cadevi esanime nell’afa di un giorno qualunque sul caldo selciato sullo scarlatto asfalto.
Nudo, esanime, bianco d’alabastro il colore della morte, rosso vermiglio il destino baro dal crudele artiglio.
Finiva in tragedia il giorno. A sera per Te a casa non ci sarebbe stato ritorno.
In fretta nella cronaca nera un trafiletto ad archiviarlo.
Piazza Alimonda ribattezzata Piazza Carlo Giuliani, in alto in pugno chiuso una selva di mani.
L’ abbaglio di stella della folgore, l’urlo della Memoria, a tinger d’amaro disincanto dal sapore d’assenzio la tragica storia…
Per non dimentiCARLO.
Alla memoria di Carlo Giuliani, assassinato a Genova il 20 luglio 2001.
Id: 9338 Data: 21/07/2011 09:38:30
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Dissolvenze
Nella tenebra fugace degli anni sfrecciano radiosi come treni nella notte i ricordi.
Dissolvenze.
Il sentiero d’autunno dell’amore stilla di nostalgia all’ombra dorata della faggeta.
Riminiscenze.
Nel rimpianto d’un sospiro il bacio tuo l’abbraccio fragrante di maturo ardore che l’arsura di tenerezza del cuore disseta.
Non v’è appello, lo schiocco secco dei colpi senza attenuanti.
Inappellabili, arcigne sentenze.
Ombra nel kafkiano castello il Tempo vola via reo, fugace e menestrello.
Silenti presenze.
Ancora il tepore della tua carezza nel cielo di zaffiro. Ti sento accanto oltre il velo di nebbia d’ogni tristezza.
I tuoi capelli d’argento le mie brune chiome i nostri sguardi l’un all’altra anelanti i passi perduti nel canto elegiaco del vento.
Dirupò tutto nel commiato alla stazione.
Uno sguardo di lacrime celate disperato il binario ti guardava andar via nel riflesso del mio sguardo dolente e accorato.
Coincidenze.
Ho perduto il biglietto smarrito nell’alba del bacio tuo diletto, ancora il tuo profumo nel gioco d’ombre e luce del colle in fiore fiorentino, il palpito di tenerezza del tuo bacio nel mattino.
L’altura di San Miniato, i nostri occhi ebbri di letizia persi all’orizzonte, il mio cuore il tuo reame di dolcezza sconfinato.
Partenze.
Sospeso l’orario, bloccato l’orologio alla stazione.
Eccomi al crepuscolo solitario unica passeggera in transito nella sala d’attesa deserta della serale desolazione.
Crepuscolari iridescenze.
Freme ramingo il cuore. Ti cerco con sguardo febbrile in fondo al binario.
Cala la notte nel mio incedere solitario, custode di malinconiche ed inesorabili assenze.
Sipario.
Ombre argentee danzano oltre i binari, nel caleidoscopio dei ricordi il bacio dei tuoi occhi infinitamente cari.
Dissolvenze.
Id: 9333 Data: 20/07/2011 13:37:27
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Treni di solitudine
Pendolari dell’anima fremente dallo sguardo spento c’incontriamo nella stazione abbandonata dove risuona soltanto il canto del vento.
Vetri rotti, abbandonate panche le nostre mani desiderose d’amore dimenticate e stanche.
In tasca biglietto logoro per chissà dove.
La destinazione ignota anelando ad aurore nuove.
Crolla in petali di cenere all’orizzonte la fosca nuvolaglia.
L’ennesima giornata vacua e vuota si spegne nell’ultimo raggio grigio d’un sole che più non illumina, né abbaglia.
Esuli di giorni amari sul treno delle nostre solitudini in estemporaneo viaggio.
Ramingo il sole nel fremito della tendina dal finestrino il paesaggio in fuga le corse nel prato d’un bambino.
Sul nostro viso il medesimo disincanto la stessa tristezza abbandonata sui grigi sedili.
Corre veloce e malinconico il treno su sperduti binari l'occhieggiare di rossi fanali i nostri sguardi esuli da distanze siderali.
Ci guardiamo senza conoscerci seduti fianco a fianco nella sinfonia dei ricordi d’una lontana fanciullezza all’ombra di fioriti cortili.
Specchi d’inquietudine si riverbera la ruga d’una vita in invalicabile solitudine.
Dalla silente condanna non si evade. Splenderà forse il sole domani sul bianche, calcinose strade e noi saremo in perpetuo cammino esuli e lontani.
Id: 9322 Data: 19/07/2011 13:21:25
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Rem tene, verba sequentur
Nei meandri dell’inconscio le quinte della cultura le segrete del sapere.
Il fascino misterioso dell’excursus.
Estasi mentale, dotta disquisizione, dell’intelletto sublimato il sorprendere, la folgore della conoscenza a dar fiaccola di speranza alla più cupa e precaria esistenza.
Ed eccoci nella dissonanza nell’ensemble di stridente polifonia, oltre ogni distanza l’assolo della poesia, reduce dalla tormenta della malinconia.
Rem tene, verba sequentur.
Ci si smarrisce nel gioco delle maschere nei riverberi abbacinanti di luce negli specchi.
Comparse, mercenari o figuranti nella metamorfosi del verso nell’inganno della rima nel mare della lirica
a scrivere della parola scaturita nell’anima la fiamma purificatrice della Poesia, l’ultima o la prima.
Ode, canto, sonetto, verso libero o psicotica eresia.
Canto orfico o elegia, tenebrosa saggezza o sibillina follia.
Chi pensate che il Poeta sia?
Saggio, millantatore, ergastolano o figlio dimenticato della contemporanea schizofrenia?
Ci si finge Prometeo ed il fuoco si ruba agli dei nel severo ed arcigno sguardo d’Ecuba l’incenerirsi d’anni silenti e rei.
Ilio in assedio, la civiltà al rogo, via, l’ebbrezza la frenesia d’un dissennato ipnotico gioco delle parti, dormi, sogna, Intramontabile fanciullo, nell’incubo del giorno non destarti.
La danza in costume la rievocazione storica del verso, l’assolo di solitudine davanti al bicchiere vuoto il ghigno perfido riflesso nello specchio d’un riso amaro nato già vecchio.
Ebbri di solitudine febbricitanti d’inquieta rabbia, si procede, spento ed oscurato l’antico faro.
Le illusioni crollano all’alba come infantili castelli di sabbia.
Sospirando un giorno diverso un destino meno cinico ed avverso, scrivendo l’ultimo verso….
Dispiegando le ali nel pindarico audace volo d’Icaro il sognatore, il visionario il Poeta, … fremito d’ali dell’esistere nel palpito di vita del verso….
Il canto di Libertà: la commedia degli errori troppo rumore per nulla
apologia del diverso che alla deriva dell’esistere fuori dal coro nel male di vivere si annulla.
"Il poeta è un fingitore. Finge a tal punto che diviene dolore, il dolore che davvero sente." F. Pessoa
Id: 9305 Data: 18/07/2011 09:41:33
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Giullare dellanima mia
Mani gentili, grandi, morbide e fragranti di foglia verde. Sgraziate e goffe dicevi le mani del contado non quelle d’un pianista o d’un poeta.
Mani che sanno affrontare la tempesta, allegre e vivaci dei dì fugaci di festa, mani che affrontano il fortunale ed il guado nell’audacia di chi nella burrasca resta.
E la nostalgia nel dedalo dei ricordi di giorni andati nel soffio del Tempo si perde.
Mani cortesi, delicate, senza fine.
Il tocco di seta la tenerezza dei tuoi gesti l’antica arsura di tenerezza d’un cuore in fiamme disseta.
Una carezza tua a dileguar la notte della solitudine, a placar in soave ombra di dolcezza ogni turbine d’inquieta amarezza.
Mani soavi, profumate di foglia d’autunno, mani indimenticabili che portano il cuore nel canto di fonti silvestri per le sorridenti contrade del Chianti a coglier violacciocche e rose segrete del nido sospirato.
Mani sapienti ed audaci a tracciar arcane rotte all’aureo sestante.
Le tue mani mia oasi d’armonia sussurrante.
Del rifugio radioso delle tue braccia nell’incendio porporino della nostalgia provo inesauribile sete.
Dove sarai diletto giullare dell’Anima mia, Tu che della mestizia e dell’abbandono nella carezza d’un sorriso sai fare fiordalisi di rime bouquet di viole del pensiero in versi
E della desolante malinconia nel naufragio di nostalgia dei miei occhi a Te anelanti e dispersi dispieghi ali sublimi d’Elegia.
Sospirata e struggente l’acquietarsi, infinitamente dolce e sorprendente insieme il ritrovarsi .
E il cuore da Te vola nello stormo di rimpianto e crepuscolari pensieri all’agreste elegia.
La selva soave delle tue braccia m’accoglie ogni ora.
Nella foresta nera del tuo bacio mi rifugio ancora nell’abbraccio della nostalgica mia sera,
diletto giullare dell’anima mia.
Id: 9291 Data: 17/07/2011 09:38:19
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Allombra di occhi neri
Nel fremito d’ali di rondini torna l’abbraccio della memoria a vincer la tenebra di giorni, la condanna di solitudine.
Rintoccava lieta all’antica torre l’ora il volo d’uno stormo l’anziana che dalla fiera con quieto passo per il viottolo faceva ritorno.
E vedo le corse gioiose d’una bambina a tinger d’oro e d’azzurro l’agreste incanto dell’umbra mattina, il cuore placato nel ricordo dal nostalgico sussurro.
L’ombra maestosa del Duomo di Sant’Emiliano la carezza del tuo sorriso per le marmoree scale d’antichi vicoli si procedeva sereni mano nella mano.
Giochi d’ombra e luce, l’iridescente rosone l’incanto d’armonia del rinascimento il palpito d’ineffabile emozione.
Lo stormire degli ulivi nel vento l’ondeggiare di vivide impressioni fra i colli di sole e d’argento.
Dalla piana Santa Maria in Valle nel tocco meridiano d’argentea campana, ogni ansia pareva remota e lontana.
L’allegro mio cappello di paglia fiorentina dal nastro scarlatto, lo sguardo d’una bimba al panorama dei colli e della dolce contrada entusiasta e stupefatto.
Mi fermavo per i campi di tenue verde a cogliere violacciocche e papaveri, ed ancora l’anima nel buio degli anni in singulto emozionato ritrova la fiaccola della speme e in accorato sospiro di malinconia si perde.
Allora, Padre mio nell’abbraccio del cuore eravamo insieme.
All’ombra dei tuoi amorevoli occhi neri nella contrada di felici ed esuli ore su agresti, perduti, irraggiungibili sentieri.
Alla memoria di mio padre Emilio.
Id: 9278 Data: 16/07/2011 10:07:40
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Notturno
Nell’incedere d’arpa della notte fra note d’armonia silvestre, vago ninfa solitaria sul sentiero agreste ai confini del bosco.
Alla ricerca disincantata d’una felicità che non conosco. S’avvicina su argentei destrieri nel plenilunio della Memoria l’incantato landeau.
I ricordi, le amarezze dei giorni andati delle illusioni perdute arderanno nelle fiamme vive d’un falò.
M’illuminerò nella danza dorata del sole nascente nell’aurora del tuo sorriso, Amore.
Sarà il placarsi del cuore la Vita e la gioia riconquistate in un bacio all’ombra fragrante dei lillà.
La pioggia radiosa d’oro d’un nuovo giorno il fremito d’ali delle rondini in sereno ritorno, il passo fatato verso l’orizzonte di libertà nell’eclissi del dolore.
Id: 9262 Data: 15/07/2011 09:56:10
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Nel raggio dombra delladdio
Lacrime stillavano dal cuore incredulo.
Un commiato senza parole, all'alba d'opale sospesa alla pioggia la tristezza in assolo.
Grido mesto di rondini a sfiorare il cielo.
Nell'ombra delle nostre solitudini lo sguardo triste di viole dal capo chino.
Né Tu né io avremmo mai dimenticato quel mattino.
Il soffio del vento spegneva l'evanescente fiammella d'un sogno bambino.
Sul primo binario ombreggiato dall'ecilissi della partenza il fremito degli ultimi minuti.
L'eloquente dialogo negli sguardi profondi dei nostri cuori sincroni e muti.
Silente il primo treno attendeva vuoto e solitario.
La clessidra ormai agli ultimi granelli non c'era più tempo né scampo né via di fuga.
Nel cuore il fermo immagine del tuo ultimo sguardo, il rifulgere d'una lacrima celata nei tuoi occhi di stella.
E l'epilogo imminente, in tutta fretta nel raggio d'ombra del nostro ultimo abbraccio
d'Amore fragrante m'illumina perenne il cuore, dove la tua immagine campeggia ogni ora.
Nell'anima desolata infissa l'ultima dolente croce, l'eco profumata di tenerezza della tua autunnale voce.
Il tuo nome all'alba nell'urlo di rabbia e sconcerto contro il cielo ho gridato.
Indifferente, remoto, distante, muto Dio la mia disperazione non ha ascoltato.
E scalza m'incamminavo sul sentiero di Memorie d'un tempo ramingo braccato e perduto.
I passi dell'esule sovrano che andava via, lo scarlatto manto cosparso di lacrime del mio rimpianto, nell'alba sfumata di pioggia incessante e malinconia.
L'eco di dolore di quei passi mi riecheggia nella mente.
Il volo cinereo di svassi nella valle di tenebra di laceranti ore.
Il Tuo ricordo mi palpita nel cuore.
Portami via nel viaggio alle porte della notte, dilegua la burrasca e la folgore inclemente del dolore.
Portami con Te nel silenzio dolce del mattino, nella luce dell'aurora.
Parlami,
sorridimi,
abbracciami
un'ultima volta ancora.
Id: 9243 Data: 14/07/2011 09:59:15
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Il trenino in vetrina- Milano del 12 dicembre
Per le strade del centro Milano s’affrettava nel natalizio viavai, luminarie accese, nell’aria il profumo dei forni le consegne dei prestinai.
Già dalle prime mattutine ore Milano al lavoro correva quel 12 dicembre dell’alta marea putrida e nera che viscida fatalmente avanzava nell’ombra dell’agguato del terrore cieco incombeva.
Non posavo ancora su questa terra fanciulleschi i primi passi nel cammino pellegrino, ancora lontano lo sbocciare del mio sorriso bambino.
Ma del tuo racconto Padre la cronaca di quel giorno, uno scenario di sangue l’odore di morte e polvere da sparo scenario d’un massacro della guerra metropolitana sull’asfalto nello sguardo indifferente d’un cielo cobalto porto indelebile il ricordo.
E gli anni settanta con passo frenetico e appassionato dei cortei, i cineforum, le assemblee, i collettivi lo sventolio di scarlatte bandiere nei ricordi fan ritorno rondini di Vita e di speranza in trionfante stormo.
Troppo giovani allora i miei occhi, ancora infantili, riluceva la giovane calda estate dei tuoi ventenni, non ancora i miei persi nel gioco di luci e ombre nella guerra dei bottoni dei cortili.
E la Memoria erra lontana.
Gettava quel giorno l’ultimo raggio il dicembrino sole a Milano nel frenetico viavai, dalla Pirelli alla Falk laboriosa la Milano operaia che non riposava mai.
Quasi al termine la giornata di lavoro un bimbo per mano al papà verso la banca nella vigilia del Natale che avanza.
Il baluginare delle luminarie il sorriso infantile d’una gita nella vivace città.
E gli occhi fanciulleschi bramano la vetrina a rimirare il bel trenino elettrico che entrava nel plastico in galleria, lucente e rossa l’allegra e laccata carrozzeria.
Un bimbo col naso appiccicato gli occhi golosi e anelanti alla vetrina, Milano madre abbandonata che lacrime amare avrebbe pianto al crepuscolo dietro le nubi dalla plumbea cortina.
Il sorriso del padre, la carezza antica “Te lo porterà in dono Gesù Bambino. Ora andiamo via, la banca ci aspetta”.
Ed il bimbo nel sincrono sorriso il passo vivace e speranzoso affretta.
E mentre il giorno dell’ultimo barlume di Vita e speme il meriggio imbianca il bimbo ed il padre entrano in Piazza Fontana nella sede della Banca dell’Agricoltura.
Una borsa di pelle nera sotto il tavolo ignara ed assassina giace.
Una lunga fila, l’attesa, il chiacchiericcio I progetti per l’imminente festa di Natale e poi il bagliore d’una folgore l’inferno, la tenebra, il fiume rosso d’un dilagante dolore inarrestabile sale.
Poco dopo le sedici la deflagrazione le urla lo sconcerto il blasfemo scempio.
L’infamia del terrore cieco, colpire gli indifesi con bestiale fendente cinico e bieco.
Un fulgore di morte non la nascita nel fuoco d’una stella feriva al cuore nell’oltraggio della strategia della tensione nell’empio massacro la Milano bella.
La piovra nera infame ed eversiva soffocava il sogno della Capitale Morale, la Milano della Resistenza sfregiata come sovrana naufraga alla deriva.
La ferale violenza nel sangue e nella morte annegava il sogno d’un bambino…
Dietro la vetrina dei sogni in cenere sarebbe restato l’allegro trenino….
Mai più per mano al padre a casa avrebbe fatto ritorno.
Il bimbo si sarebbe risvegliato dopo giorni di coma confinato per sempre nell’esilio d’un limbo sordo nel bianco lettino d’ospedale.
Il padre non l’avrebbe più riabbracciato quel tragico Natale, nel bacio di brina dell’orfano mattino.
Le bandiere nello sventolio di rabbia in Piazza Fontana, la folla visi di muto sconcerto assiepata nel soffio della tramontana.
Bianchi lenzuoli fra le macerie le vittime mietute dai Campi Elisi con mesto sguardo osservavano le umane miserie.
Nel cielo s’accendeva una nuova stella, piangeva colpita al cuore Milano bella.
Dissolvenza.
Piazza Fontana, una tragedia nella tragedia. Quella di Enrico, un bambino di 10 anni a cui l'esplosione dell'ordigno portò via una gamba, l'udito ed il padre. Per non dimenticare le vittime innocenti ed i loro familiari.
Id: 9235 Data: 13/07/2011 09:50:17
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Meridiano damore
Vago petalo di magnolia oltre l’ametista sfumato di malinconia nel manto cobalto del lago.
Nel fremito d’inquiete onde il cuore nei sospiri della notte si confonde verso Te zenit di tenerezza, mia rosa dei venti, meridiano d’amore.
Dove sarà il chiaro tuo sguardo d’alba, profondo e puro?
E vola il pensiero ramingo oltre cortine e l’ ostile muro degli inganni del giorno.
Da Te mia stella di levante farò ritorno nel sussurro dell’alba, nell’aurora di rugiada scintillante.
L’ultimo tocco d’azzurro geme la nostalgia in soave mormorio.
La burrasca più non temo nell’urlo furente della folgore vivo e di libertà fremo.
Alle spalle la brumosa cortina di prigioniere ore, apre l’orizzonte a nuovo ardore.
Finalmente vele dispiegate, vento a favore salpo le ancore.
Il bacio blu della notte s’effonde nel profumo d’alghe carezze di salsedine e grecale.
E volano via nel fremito di procellarie giornate inutili, arse di sole irraggiungibile,raminghe in turbini d’emozioni solitarie.
L’insonnia ha il richiamo di sirena l’abbraccio del porto per un cuore naufrago alla deriva incanto e speme ma non ancora vinto, rassegnato o morto.
Al tuo fianco mi ritroverai saremo ancora insieme nell’amaro sguardo di esuli marinai.
Me ne andrò leggera come fiocco di neve, dolce sarà il maestrale nel bacio del giorno lieve.
E mi sospinge il vento sempre più lontano verso sperdute rotte nella linea blu di simbiosi appassionata fra cielo e mare.
Laggiù oltre l’orizzonte rondinella senza tregua ti vengo a cercare.
Nell’aureo tratteggio del sestante, seguo la tua rotta verso di Te, mio Comandante.
Alla deriva dei ricordi, nel faro dimenticato d’un’estate perduta fra le tue braccia ancora mi vengo a rifugiare.
Nella lanterna rifulgente delle emozioni Cassandra senza più reame trovo tregua.
Mentre le movenza sensuale della notte dal bacio di seta l’arsura di tenerezza del cuore disseta il sogno dilegua.
Insieme sfioreremo le stelle.
Le tue mani e le mie unite oltre la burrasca di mille nostalgie.
Dolce e tenero l’abbandono nell’abbraccio che del desio di noi onda di passione mi fa palpitare.
Nel beccheggio dell’ultimo capitolo della notte che ti fa mio mi lascio nel sussurro salmastro delle sartie da Te amare.
E nel sublimarsi di sensi fra le tue braccia nel palpito dei nostri corpi avvinti rose scarlatte di passione l’intreccio delle nostre anime.
Mi desto nel sogno d’amore tra le fole gentili del vento.
Mentre voce del nostro sentimento risuona discreto e romantico il canto in sottofondo del libeccio.
Dal porto perso nel blu l’occhieggiare del faro tra le mie braccia Tu, chiarore della mia notte
il tuo sorriso d’emozione la mia voce d’un Amore oltre tempo e spazio ardente luce.
Id: 9225 Data: 12/07/2011 15:15:34
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E corre la locomotiva
Una vita spezzata nell’agonia di pioggia dell’alba si spegneva.
Il canto dei grilli fra i binari nelle radiose sere d’estate il rifulgere dei sogni morituri nell’aurora di occhi malinconici ed amari.
Partiva il primo treno al termine della notte dal deserto binario.
Una vita finiva nel silenzio carnefice e reo nel rantolo atroce e solitario.
Tragica fine d’un libero pensatore libertario. La concitazione, le urla, i colpi, le percosse e fatale la spinta.
Piangeva l’alba lacrime di porpora d’angoscia dolente la strada in vermiglie macchie tinta.
Non avresti più fatto correr via sogni e desideri, spenti per sempre le stelle rifulgenti dei tuoi occhi neri.
Non avresti più fatto correr via veloce la locomotiva. La nera piovra fatale la tua vita ghermiva e strozzava.
Dalla Stazione di Milano Centrale il viavai di vita, al silenzio di morte il ticchettio dell’orologio a muro, l’interrogatorio nel locale fumoso e oscuro.
Solo la lampada al neon accecante, la Vita fuori treno già all’orizzonte sempre più remoto e distante.
Uscivi di casa presto nei freschi mattini, dalle case popolari a ringhiera, l’allegro fischiettare sulle scale del ritorno a tarda sera.
Carezzevoli le mani il sorriso di stella polare d’un padre buono, lo stridore dei treni alla stazione l’ultimo vitale suono.
Inconsapevole, disperato l’ultimo bacio alla donna amata ai bambini prima d’iniziare il turno
il saluto in carezza fragrante di tenerezza delle tue gentili mani, l’abbraccio fragrante d’amore del padre perduto che mai più avrebbe fatto a casa ritorno.
I bimbi nel pianto angelico d’infantili, nivei fazzoletti già orfani domani.
E dal portone centrale il macchinista anarchico sale.
L’interrogatorio, la cella di tortura, l’abuso, la ferale violenza.
Una finestra cigolando di scatto s’apre.
L’ultimo volo dell’agonizzante angelo nero, il pianto di rose scarlatte sul selciato dalla morte macchiato di vermiglio.
L’ultimo disperato abbraccio di un padre che se ne va al piccolo figlio, s’accende nel singulto orfano una stella malinconica nel bacio occhieggiante di luce lassù in alto.
Il ticchettare monocorde della pioggia sul lucido asfalto.
Dissolvenza.
Id: 9196 Data: 10/07/2011 09:27:55
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Lultimo treno è già passato
Mi perdo nella notte della memoria sul binario morto della nostalgia.
Nel taglio di violenta luce del mattino Il sogno in agonia di ombra onirica Gìà è svanito, corre veloce e libero il treno in transito, lo sferragliare delle rotaie, il gemito dei binari…
Si perdono nel profumo della notte i nostri malinconici sguardi solitari.
Divelti tralicci d’illusione e linee aeree corrono via in fuga giornate frenetiche e ree.
S’addensano all’orizzonte di porpora a occidente nubi e memorie.
Dove rifulgerai ora, mia stella di ponente?
Alle propaggini estreme della ferrovia, la verdeggiante scarpata che di primavera fiorisce di ginestre, primule e glicine ancora mi sussurra di Te nella soave nenia dell’elegia….
E s’effonde nell’aria notturna l’amara fragranza della mia solitudine.
La ruggine ruba lucentezza e stridore ai binari, scambi scrostati dalle ingiurie del Tempo dove mai saranno i tuoi occhi amati?
L’orologio alla stazione scandiva i giorni precari.
Ora s’è fermato sospeso ai ricordi nel sussurro dolce dell’emozione.
E mi perdo nella nostalgia abissale, mi confondo nella quiete della notte irreale.
Dove brillerà la luce siderale di stella dei tuoi occhi infinitamente cari?
L’ultimo treno della felicità inesorabilmente è già passato.
Nemmeno più lo sguardo del capostazione veglia sul binario dimenticato.
S’assopisce la stazione nell’abbraccio d’edera nella giava del tempo che va nel manto della notte blu.
E fra i sentieri della tenerezza mi sorridi tu, della mia vita sole e arcobaleno, vento lontano di rimpianta dolcezza, perduta nella fragranza intensa d’antiche viole.
Resto qua sola nella desolata sala d’attesa nella fredda luce al neon, palpito di rimpianto nell’eco perduta della tua voce al filo d’Arianna delle emozioni dissolte sospesa.
Il treno della gioia deviato su un’altra linea nella notte passerà.
Il treno della Memoria si ferma al primo binario. Il trillo della campanella dei ricordi fende il silenzio grave e solitario.
Della mia vita in default nel cigolio di porte inesorabilmente chiuse alla spalle stilo in passivo l’inventario.
Tu m’attendi nei fiori di luce nei petali di sole dell’ombrosa, dolce valle dove fluisce il fiume in argenteo gorgoglio.
Un giorno forse, saremo ancora insieme Tu ed io.
Il treno dell’amore perduto langue sul binario morto malinconico e muto.
Attendo in solitudine sulla banchina il bacio radioso dell’aurora, il sole nascente della mattina, che il nome tuo in carezza di luce nel bacio dei ricordi mi porterà….
Resto qui in compagnia della tua amorevole ombra che di nostalgia il profumo nella notte dell’anima mia effonderà…
Ancora t’attendo oggi e fino all’eternità nella bruma di malinconia sul ponte dei Ricordi…
…Papà.
Id: 9188 Data: 09/07/2011 09:48:01
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Lasciatemi divertire! Omaggio a Palazzeschi
Se la vita è surreale visione sintesi improbabile assonanza d'opposti,
ci si accalca infervorati alla stazione, nel teatro gremito, nel treno che ha già fischiato sempre irraggiungibili i posti.
Ci siamo persi nel gioco d'ombre e luci delle maschere.
Nella cena di gala la tua immagine fugace nel riflessi rifulgente degli specchi nel trompe d'oeil nei meandri reconditi della conviviale sala.
Risate, calici levati in brindisi, voci alterate volti dall'euforia deturpati smorfie e discorsi impostati, non spontaneità e sorrisi.
Sarà che odio il barocco l'ostentazione, l'eccesso, l'autoproclamazione, la farsesca approvazione.
Il gotico, il silenzio, la tenebra, la disincantata tristezza la valle d'ombra di gran lunga mi è più congeniale.
E mentre volge al termine la serata grottesca e paradossale, affondo nella mia malinconia abissale.
Dove sarà la il primo movimento in sottofondo il bacio melodioso del vento.
Dove sarà il manoscritto perduto del poeta fiorentino, brilla lontano l'argenteo archetto s'innalza sublime la voce nel silenzio assordante di giorni amari l'armonia sorprendente d'uno Stradivari.
La fiera della vanità imperversa l'orgia della superbia non raffinata sinfonia di violino ma lo sgangherato assolo di trombone, d'ogni bellezza, armonia ed elegia pacchiana negazione.
In quella via non più in tre caro Palazzeschi, mio giglio fiorentino a sfogliare fra bianchi petali di rimpianto il non ti scordar di me d'un commiato nel bacio rugiadoso del mattino.
Si rimase soltanto in due, le mie mani in ultima carezza a stringere con amore le tue.
E dal cielo due stelle cadenti, quattro lacrime di Pierrot amare stillate dai nostri occhi nel ricordare.
Mio caro Palazzeschi in fondo al viale del Giardino di Boboli il violino nel Canone dei Ricordi non smette mai il la malinconico refrain di suonare.
E nel giardino d'inverno del rimpianto il mio cuore fra i viali principeschi all'ombra del tuo sguardo di giada ai piedi della quercia veglia intento ad aspettare
e Te non smette ancora d'amare.
Liberamente ispirata a "I fiori" di Aldo Palazzeschi e "Via" di Ardengo Soffici.
Id: 9176 Data: 08/07/2011 14:13:11
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Langelo dagli occhi tristi
Le ali tue dal fulvo manto celate, mio biondo angelo dalle soffici orecchie a penzoloni dal vento gentile accarezzate.
Lo sguardo tuo, il mio mare d’autunno dorato increspato dall’onda d’abissali emozioni.
Un tuffo nel mare nero del tuo sguardo che rischiara il gelo della mia solitudine nel bacio di solare, gioioso dardo.
E se l’anima indulge sui nostalgici, mesti sentieri la carezza dolce dei tuoi occhi neri lenisce l’amarezza del rimpianto dei nostri giorni di ieri.
Il palpito del tuo cuore, insieme a te fugaci attimi celestiali, una goccia di miele nell’assenzio inesauribile del dolore.
A sera lieto e festoso il tuo scodinzolio al mio ritorno, fianco a fianco in interminabili passeggiate sul sentiero erto della vita tu ed io.
Lieve con le tue zampette bianche in sfrenate corse nel prato a rincorrer aironi e sognanti nuvole, danzi nell’aria con leggiadria d’un fiocco di neve.
Coda a pennacchio da brioso bersagliere in avanscoperta felice della campagna del vento e del sole, a scoprire il colore e gli effluvi di primaverili sere.
Scuri, braci ardenti i tuoi occhi quando scaldi a sera il mio assiderato cuore adagiato ai miei piedi nella serena calma domestica di silenziose ore circondato dai tuoi balocchi.
A notte fonda sogni, e gli occhi miti e languidi alla perduta nostra Sirio agogni….
Seduto al buffet della stazione Ai miei piedi, accanto al tavolino Lo sguardo dolce e malinconico tuo All’orizzonte erra….
E ti rivedo cucciolo festoso accanto a chi ora non farà ,mai più ritorno.
Non posa egli più passi sull’umana terra, ma in ogni palpito del cuore, nel bacio di luce del nuovo giorno ancora ci è amorevolmente vicino.
Al primo mattino accompagna l’alba la nostra passeggiata mattiniera il cuore indomito tuo come il mio invano spera.
Non hai dimenticato l’amaro sapore dell’ultima carezza, del re che in esilio è andato….
E non è più tornato….
Più non potrai accorrergli festoso incontro e nel tuo immenso cuore Il Ricordo lanterna che arde e nostalgico contrappunto che nel cinguettio all’aurora in lacrime di rugiada si perde.
Il buio, la casa vuota, l’abbandono la calda coperta di Linus la tua calda compagnia, al termine del lavoro da Te a sera mi rifugio accolta dalla tua festosa allegria….
L’ora del mio rientro scocca, mi ricevi lieto e scodinzolante col tuo pupazzetto in bocca….
Nei tuoi tristi occhi si specchia dei miei la malinconia, procediamo insieme nell’inganno mesto dell’alba per la silente, solitaria via.
Dedicata al mio Fuchs, splendido golden retriever mio compagno di vita da oltre 12 anni
Id: 9164 Data: 07/07/2011 10:30:43
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Concerto fiorentino
S’innalzava dalla navata silente voce dell’organo sacra ed arcana.
Ed i miei occhi brancolano nel buio tra l’assiepata ed assorta gente.
Dove brillerà ora il tuo sguardo, cometa distante nel cielo ferito della solitudine, mia stella di rifulgente disincanto?
Nei palpiti del cuore riecheggia il concerto fiorentino il vivido incanto d’un terso, ottobrino mattino.
Nell’oscurità mistica Il prisma iridescente di luce, una voce antica si ridesta nel torpore degli anni andati.
Ed ecco il verde argenteo della collina il silente incedere dei benedettini frati di San Miniato al Monte che svettava dall’altura.
Il mio sguardo estasiato dalla fiorentina bellezza, gioia pura, stringevi dolce e premuroso la mia mano nell’ombra fluttuante lungo i filari di marittimi pini, livida e scura.
Il tuo abbraccio d’autunno fragrante d’amore più del primaverile zefiro, i miei occhi accarezzavano il mare di giada dei tuoi in emozionato sospiro.
Tra le volte affrescate nel profumo d’incenso e cera bruciata il baluginare fioco delle candele.
Dispiega ali di fuoco nell’incendio della nostalgia la Memoria ed il cuore vola alle soavi sere, all’incanto agreste, al sorriso autunnale dei poggi nello scarlatto manto quando mano nella mano camminavi con me al tuo fianco.
Buia e mesta la lombarda navata, freme la malinconia dalla rimembranza ridestata.
E l’anima s’illumina accoglie il fiore di niveo stupore nel silenzio.
Una perduta voce, l’organo nell’arpeggiare divino il sublima bacio d’infinito in Santa Croce.
I dardi del sole tra le antiche vetrate, le mie angosce nella luce serena al sole di un’effimera speranza dileguate.
E mi rifugio fra le tue braccia ancora nel tuffo di porpora del sole dietro i poggi, nel tramonto mio fosco e solitario di oggi.
Ondeggia mesto e malinconico il lago, aleggia un pensiero d’amore vago all’orizzonte.
E fiore di rimpianto la musica lontana e perduta del fiorentino incanto.
L’armonia segreta nel cuore mio suggellata in lacrima argentea e muta.
La musica riecheggia dolce e nei giochi di luce ed ombra dei ricordi inquieto il cuore si placa ed indulge.
Carezza d’infinito la tua voce nel presente oscuro che l’anima graffia e dileggia, bacio di luce quella musica distante e soave che accompagna il mio incedere solitario e grave.
Fioriva in petali di luce lo scarlatto giglio fiorentino, il sorriso di vita e gioia negli occhi d’un bambino.
Il mormorio dell’ Arno oltre il rimpianto nel fluire della vita dal crudele inganno, quando sulle strade della tenerezza camminavamo vicino ancora fianco a fianco.
Quando in un bacio sotto le arcate del Ponte Vecchio la fenice in fuga della felicità ci sussurrava dolce all’orecchio.
Id: 9156 Data: 06/07/2011 10:26:11
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Il silenzio eloquente dun gentiluomo
Il tuo silenzio di seta era il canto del mare.
Irresistibile e suadente richiamo melodioso di sirena che incantato dell’anima leniva la pena.
Nella tenebra di solitudine approdo al lido del Ricordo mio faro dov’è dolce all’anima desolata naufragare e l’arsura mia d’amore si disseta.
Mi sorride nell’inverno senza fine del cuore il bucaneve.
E mentre la nostalgia con richiamo di rondine in esilio stride danzi nella mente dolce e malinconico come la prima,notturna, silente neve nel radioso sorriso dell’infanzia.
La memoria di Te m’abbraccia forte e soave nel turbine di rimpianto nella fragranza d’acero scarlatto di giorni andati, sogni smarriti e foglie morte.
Vanno lievi sul sentiero della nostalgia i miei passi all’ombra d’un addio perduti.
E ancora m’accarezzano indimenticabili i tuoi occhi d’autunno malinconici e muti.
La tua voce profonda e calda più del tramonto al mare mi lambisce come travolgente onda.
In carezza di rimpianto ogni notte nella terra di nessuno tra la veglia ed il sonno Ti rivedo
quando bimba smarrita nella notte di tenerezza Ti correvo scalza incontro e tra le braccia tue mio nido amorevole volavo.
Mai più, mio settembre di boccioli anelato farai da me ritorno e le mie nostalgie fremono all’orizzonte in stormo.
Fioriranno la viola ed il biancospino nel vento gelido dell’assenza al nuovo sole.
Nel bacio del vespro soltanto una rosa e una lacrima ardente lascerò cadere sulla fredda lapide dove Priamo sovrano riposa.
Gemmerà in nivei fiori di rimpianto il biancospino e nel sospiro di nostalgia T’avrò vicino.
Nella carezza di sussurrate parole brillerà forse ancora all’ombra del nostro perduto sorriso l’ultimo sole.
Il palpito lacerante del rimpianto è sinfonia di ricordi.
Vola la mente dal deserto dell’oggi all’alveo del fiume di lacrime prosciugato d’un pietrificato, antico, celato pianto…
Il respiro sull’altare di un dio indifferente e crudele immolerei per riaverti soltanto un giorno a me accanto.
Amavi il Poeta De Andrè il turbine scarlatto e d’oro d’autunno, tua figlia.
E mentre il silenzio mi parla di Te nel manto scarlatto della rimembranza la tua assenza l’anima artiglia resto qui sola nella segreta della distanza.
Nel dedalo inevadibile del dolore come rondine ferita che senza Te più non vola.
La tenebra fitta, soffocante non si vuole dileguare.
Mi libero nel nostalgico pensiero mio sogno folgorato, mio giglio reciso mio mosaico infranto.
Ti sia carezza d’amore il mio elegiaco pianto ora che Ti raggiungo soltanto con l’orfico canto.
Mio sovrano esule che non smetto in un solo sospiro di cercare.
E nel giardino segreto d’un palpito nel volo del Ricordo nello sguardo di malinconia ardente nel bacio del sole oltre la collina continuo ad amare.
Nell’abbraccio senza fine s’innalza l’emozionante concerto del cuore d’un abbraccio del padre alla sua bambina, sinfonia sublime d’amore, luce d’oro della mattina.
Id: 9141 Data: 05/07/2011 10:13:06
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Un cappello di paglia fiorentina
Vola inesorabile come folgore la Memoria tra le radure brumose dei disincanti e degli amari giorni del dolore sotto la pioggia sfiora dolce lo sguardo spento e commosso.
Ed ecco le corse spensierate d’una bambina per gli assolati poggi. Diadema delle brune chiome un bel cappello di paglia fiorentina dal fiocco rosso.
L’allegro tramestio di passi infantili per i viali della nobile Fiorenza. Nel sole dell’infanzia accanto a lei per mano la paterna presenza.
Palpita nell’anima di donna ferita il ricordo dalle ali di fuoco, nel lieto incedere d’una stagione dell’esistenza che pareva festa di gala e lieto gioco.
Un padre e la sua bimba a passeggiare all’ombra verdeggiante dei marittimi pini verso San Miniato e il Forte Belvedere per l’armoniosa salita, la simbiosi di due anime l’assonanza di due cuori vicini.
Piazza Santa Croce nel sorriso di primaverile luce, il viavai vociante del mercato, all’ombra delle rinascimentali volte la serenità del Tempo Ritrovato.
Insieme a Santa Maria Novella per il chiostro ed il porticato, ogni istante di quel giorno nel bianco e nero della Memoria nel prezioso scrigno ho suggellato.
La frescura del convento e del museo, l’iridescente baluginio del rosone, mano nella mano nell’andante dell’emozione, del Tempo volato lontano.
La cena insieme nel ristorantino, il volto fanciullesco di gelato impiastricciato, il tuo sorriso divertito e rilassato.
Accanto alla statua del Divin Poeta Dante, le carezze di seta della sera nello zefiro la gioia splendente del mio ieri bambino, della vita che iniziava a passo festante.
E Tu, mio faro, a me vicino, il tuo volto sorridente e mite, infinitamente caro m’illuminava di pace serena.
Sconosciuta e remota In quei giorni radiosi Era del cuore la futura incombente pena.
Allegro per i viali affollati Il nostro andare, la sinfonia di ricordi nell’anima immortalati cui il cuore non smette commosso di tornare.
Dolce e indimenticabile Il bacio radioso del sole, dal caldo dardo, le fole del vento d’aprile agitavano in Piazza Signoria Lo scarlatto giglio sul nobile stendardo.
Ogni tassello torna Si ricompone il mosaico nel cuore Nel primo movimento della mia nostalgia.
Ma già volgeva il meriggio d’oro Al bacio di commiato della sera. Sul mio capo fanciullesco, dalle brune chiome un’allegra paglia fiorentina dal nastro rosso, la carezza tua amorevole, la mia risata argentina.
Quel cappello D’antica memoria Fragrante di perduta felicità Lo conservo ancora adesso Come un tesoro.
Ora Che nel gelo del mio inverno Son rimasta sola, e Tu sereno siedi al consesso d’angeli e visi amati che più i passi non posano per le antiche vie, ad una fola di vento gentile nel rimpianto di Te di quegli anni affido le mie elegie, il mio malinconico canto del nostro perduto fiorentino aprile.
E il cuore vola oltre l’azzurra immensità, occhieggia ancora il giglio di porpora al vento.
Ti attendo ancora in Piazza della Signoria nel dilagare della mia nostalgia che incendia di dolcezza la solitaria mia ora nel palpito del tuo indimenticabile sorriso, che nell’anima mia sempre carezza d’ aurora sarà….
Ora e sempre…. …Papà.
Id: 9124 Data: 04/07/2011 13:30:18
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Mi sospinge verso Te
Mi sospinge verso di Te la tramontana del mattino.
Ogni onda del lago mi lambisce piano mentre incedo sola nel mattino d’acquerello tenue e vago.
Della mia vita lontana, in cenere e brace resta lo sbiadito sorriso bambino, la nivea magnolia orfana nella valle di tenebra dove brancolo senza requie.
Ed il rimpianto nel fiore di neve, la giava d’un inverno come sogno sussurrato e lievein delebile alla Memoria, mentre solitaria e triste fiorisce all’ombra della tua assenza la mia magnolia.
Chissà se nei verdi campi Ti veglia lo sguardo del frondoso ontano nello stormire del fiordaliso al vento V’è pace nella tua eterna dimora.
Tu che nel cuore mio sei rimasto rosa di nostalgia, spina di rimpianto, struggente ed elegiaco concento.
Chissà se nel minuetto delle stagioni nella carezza del ricordo nel bacio gentile del vento hai trovato la pace al tuo umano tormento.
E il cuore in fiamme dispiega ali di fuoco e di rimpianto bruciante e a Te vola con fremito anelante.
Ora che sei perdutamente lontano stanca, fredda e vuota è la mia mano nel tessere di lacrime e riembranza la tela scarlatta del rimpianto, ora che oltre ogni infinita distanza soltanto ci unisce l’orfico canto.
Darei il respiro per averti soltanto un giorno al mio fianco. Ed il ricordo di Te Priamo diletto danza nel minuetto di rugiada del mattino bianco.
Mi sospinge verso di Te il maestrale dell’anima mia, dal cuore di tenebra della mia solitudine abissale ti ritrovo in ogni petalo di ricordo in ogni fiore della memoria in ogni baluginare d’elegia.
Mi porta da Te il vento di ponente.
Dal mare dei ricordi approdo stanca e mesta alla tua riva, mia baia sospirata nella luna d’emozione rifulgente.
Della vita, dei sogni, delle illusioni perdute, dell’amore in cenere alla fine della sinfonia dell’esistere cosa resta?
I petali appassiti, la musica lontana, i passi perduti della muta e dileguata festa.
E rinasco in Te, nell’abbraccio tuo che profuma di mare.
Mi placo in Te rifugio dell’anima mia, nel palpito malinconico dell’Amare, nel meriggio d’oro senza fine del ritrovarsi dove il sole d’un abbraccio non può mai tramontare.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 9105 Data: 03/07/2011 09:54:28
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La stazione della mia nostalgia
Ti ho cercato alla stazione tra la folla accalcata sotto la pensilina.
Ho comprato un biglietto sola andata al botteghino dei sogni per raggiungerti ad ignota destinazione.
Il fremito dolente nell’incendio avvampante del rimpianto soltanto un istante vorrei rivederti….
La banchina affollata del primo binario, il mio sguardo ansioso e commosso la gioia trepidante d’una bambina.
Era dolce e radioso il mattino allora.
Orfano di luce, derubato del tesoro della tua voce ora nel caldo soffocante di luglio, la memoria mi lacera l’anima in crudele artiglio.
Un gruppo di ferrovieri in divisa grigio azzurra S’avvicina E la nostalgia all’anima ferita il nome tuo Ogni istante sussurra.
E mi rivedo bambina, ad attenderti col treno in arrivo sulla grigia banchina.
Il dardeggio caldo del sole, volano verso Te perdutamente lontano esuli e raminghe le mie parole.
Non sei Tu l’uomo sorridente Nel binario deserto, lontano.
Invano a Te protendo la vuota e stanca mano.
La squadra del turno del mattino s’inoltra in fondo al binario e ti rivedo a tracciare percorso ed orario d’un treno in itinere, nell’scuro disegno della vita nostra, del destino cinico che i candidi sogni di nere lacrime inchiostra.
Senza Te orfane e nelle cenere del rimpianto delle mie sere.
Fremono nel vento della solitudine scarlatte bandiere.
Le emozioni in coro valicano inarrestabili le frontiere….
Un gruppo di ferrovieri sorseggia un caffè, nell’afa estiva, un attimo di ristoro…. Ma tu non sei più insieme a loro.
T’attendo ancora sul binario desolato della mia nostalgia rovente di solitudine e d’amarezza da quando sei andato via.
Ti cerco nella fotografia dai contorni rubati dal tempo, prima che l’inesorabile signora della tua vita facesse scempio.
E ti ritrovo nei pixel vividi della memoria, nel bianco e nero del mio batticuore, nel fermo immagine d’amore che nell’anima mia sospesa resterà.
Come il trillo della campanella al primo binario, dove ogni alba il cuore mio desolato t’attende invano e solitario….
Il treno di nuovo giungerà, nel viavai dei pendolari. Invano con lo sguardo velato di lacrime cercherò l’aurora dei tuoi occhi d’autunno infinitamente cari.
Tu fra loro non sarai…. Nell’allegro vocio che l’antica stazione di frontiera animerà….
M’ammanto della luce del tuo caldo e radioso ricordo, m’inebrio della carezza del tuo sorriso nella tenebra della mia anima, solare dardo che nella notte polare della mia solitudine soave sole di mezzanotte sarà ….
Ora e sempre…. …Papà.
Id: 9086 Data: 02/07/2011 13:34:14
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Cassandra e la fenice dei giorni perduti
Eccomi fra la polvere dei ricordi a far mandala con la cenere delle chimere arse, le rovine dei miei sogni dirupati nell’incendio del divenire in fiori di fuoco ed ardente passione nella brama di Vita sbocciati.
Ikebana di disincanto con petali e corolle in vivide disillusioni nell’infiorata del rimpianto sparse.
Volti amati e perduti figure dileguate danzano nella memoria come anonime comparse.
Nel vento della nostalgia sento la tua carezza d’autunno a me accanto ed il turbine dei ricordi porta i miei pensieri lontano all’orizzonte soave.
L’assenza incede col passo d’inverno nel passaggio in ombra desolato e grave.
Su quale deriva arcana saranno le tue bianche vele mio Capitano che palpitano nel cuore della mia nostalgia nel mare increspato da onde d’inquietudine delle struggenti sere.
Su quale pergamena traccerà la rotta l’aureo tuo sestante.
Si perde nel blu all’orizzonte della notte il mio sguardo a Te anelante, celata nell’abisso di solitudine la mia pena.
Ed ancora canto il tuo ricordo nella nenia d’amor perduto, dimenticata sirena.
Ed eccomi come Cassandra alla deriva delle illusioni sull’argentea, desolata riva, ad inseguire con lo sguardo malinconico di pietrificate, nascoste lacrime
la rondine fugace degli anni svaniti e muti la fenice dei giorni perduti l’aquilone dei sogni inceneriti sfuggirmi di mano, dileguare nel maestrale all’orizzonte remoto ed arcano.
Occhieggia il sole fra nubi di piombo, Tu fermo immagine d’amore sospeso sul palpitante sfondo d’onde, malinconia e vento.
Nel fremito del sogno idilliaco reduce ed esule sempre più lontano allo zenit della nostalgia nel bacio del cielo indaco.
Id: 9078 Data: 01/07/2011 13:55:40
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Il canto di Ulisse
Parlami di Te, novello Ulisse.
Con occhi profondi e colmi d’amore tua Penelope dipingerò la tela della sera d’indaco.
Delle lacrime degli achei, incastona il diadema incandescente della nemesi, culla nel bacio del placarsi i tuoi occhi nei miei.
Sussurrami della vita, della guerra, della morte e dell’amore nel mormorio misterioso degli alisei.
T’ascolterò per infinite ore ed il vespro avrò la cascata di fanciullesco riso di Telemaco.
Narrami d’epici perigli d’un uomo che nella selva tenebrosa del dolore fece rinascere nell’alba d’audacia il suo cuore lacerato da rovi di disincanto e menzogneri artigli.
Nella burrasca dell’esistere sfidò il fortunale e sopravvisse.
Guardami negli occhi, malinconico Ulisse. Della tristezza remota Lenisci nel mio sguardo la cupa nota, respira l’estate, il sogno nuovo, nella marina brezza.
E narrami la profezia ombrosa che l’oracolo di Delfi ti predisse. Narrami il trionfo dell’uomo scaltro e d’ingegno che i troiani sconfisse.
Sussurrami del tuo coraggio che spezzò delle velleità e della ipocrisie l’arrugginito, antico ancoraggio.
Inebriami nella fragranza della tua voce soave carezza il tuo sguardo di mare nell’ estiva luce.
Cantami della melodia segreta dell’amare, portami con Te nel sogno di libertà alla deriva.
Lenisci nei miei baci il dolore bruciante dell’ abbandono, il sapore di salsedine d’amara solitudine incantati nell’armonia dell’argenteo ondoso manto che s’estenua alla riva.
Cantami di Te Ulisse, nel bacio della notte nella fragranza del sogno, nel fulgore del purpureo vespro emozionante.
Orienta Tu le vele, disegna le affascinanti arcane rotte all’aureo sestante.
Stringimi nell’abbraccio che sfuma i sogni di cobalto nello sciabordio del mare.
Indicami il lido, l’approdo, il faro dell’abbandono dove torniamo esuli a naufragare.
Sii Tu mio malinconico Ulisse nella tenebra della tempesta accecante il rifulgente incanto, il sorriso di sospirata stella di levante.
Id: 9066 Data: 30/06/2011 15:30:56
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Il tuo silenzio nella sera
Il tuo silenzio ha petali bianchi nella sera.
Nell’infiorata solitaria ho incrociato il tuo andare per le desolate contrade dell’anima mia.
Il fremito di viburni azzurri annuncia il tuo sguardo d’amaro disincanto che nutre i versi dell’elegia.
Stride la rondine voce di tenebra, volo disperato nell’assolo d’inquietudine.
Palpita la nostalgia nell’incanto di agresti, melodiosi sussurri.
La sera sboccia nel tuo nome, il vento effonde la fragranza di perdute rose e segreta emozione.
Cammini al mio fianco, sul sentiero d’ombre della silente faggeta non sei dal mio cuore lontano.
Sotto l’ontano dalle rinverdite fronde mi prendi teneramente per mano e della notte senza fine, nell’inganno dell’esistere sfogli petalo dopo petalo il fiore.
Tu che nel divenire affronti a viso aperto la sorte ed il dolore, Tu che audace sfidi la morte.
Canti con me nel contrappunto d’aspre ore, nel frangersi estenuato d’onde sulla scogliera di cenere delle nostre solitarie sere.
Tu che nel grido frenetico di vita sei fiammeggiante ardore e nella brama del vivere sei stella nascente d’ appassionato fulgore.
Il tuo silenzio ha carezza di seta e di broccato, mentre il mio cuore palpita dei tuoi passi sul bianco selciato.
Il tuo silenzio fiero e tenace dispiega ali iridescenti di chimera.
M’infiamma di passione il cuore il tuo sguardo d’ardente brace di chiara giada, illumina di tenerezza la calcinosa disillusione della mia strada.
Lo sguardo tuo fragrante di mare m’inebria alla deriva dove m’è soave naufragare.
Mia malinconica rosa del deserto nella tempesta della solitudine un pugno di sabbia negli occhi il sole accecante dai feroci dardi.
Mio fiore segreto dai petali scarlatti nei recessi del pensiero nell’incendio di rabbia e ribellione dell’anima negli abissi sconfinati della tristezza dai tenebrosi anfratti t’ho scoperto.
Tu che nella valle d’ombra della mia anima sei il libero canto del mare aperto, regale giglio armonia senza fine e sublime concerto.
Id: 9054 Data: 29/06/2011 17:44:43
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Lesule
Dilegua la festa.
Di noi, degli Amori, passioni, affanni, nella valle di tenebra d’isolamento cosa resta?
Forse il malinconico canto d’Orfeo nell’ostile vento erto d’inganni.
Tacciono le viole, ammutolita l’armonia, perduti gli accordi, soffocate in silenzio irreale le parole.
Nel bel mezzo della sinfonia l’oltraggio, il blasfemo affronto, l’eresia.
Due ceffoni al grande Toscanini tra le risa ed i fischi di squallidi gerarchetti lacchè e caini.
E l’anima d’artista si ribella, vola via in esilio. Rifulge l’orgoglio suo più d’una stella, nel vespro vermiglio.
La musica è finita, i suonatori se ne vanno, malinconico il passo in lontanza del direttore d’orchestra.
Il Maestro se ne va, il pubblico mediocre nella palude dell’ipocrisia resta.
Inventario nella fiera delle vanità.
Destino bieco, cinico, nello zelo subdolo e sicario.
Volano via gli spartiti al vento. Nel cuore La carezza d’armonioso concento la bacchetta aurea i gesti armoniosi in levare del direttore d’orchestra, la sua voce diletta.
La sonata è terminata, i musicisti se ne vanno, stendono il velo ambiguo della vita dell’amaro e perfido inganno.
E inesorabile la nave nel candido sventolio di fazzoletti d’addio si stacca dal porto lambita dall’ondoso sciabordio, lasciando orfana la soleggiata banchina.
Già lontano l’esule nel saluto commosso.
Il fiore scarlatto agitato nel vento da una bambina, nel dardeggiare del sole vola il cuore ferito disincantato ma mai rassegnato o morto.
Ed il ricordo è già dolore, la Memoria Penelope al malinconico telaio.
Sipario.
Id: 9042 Data: 28/06/2011 14:53:55
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Genetliaco di nostalgia
In punta di piedi, senza fretta nel malinconico silenzio mi guarda il giorno del mio compleanno dal consueto sapore d’assenzio.
Il genetliaco della mia nostalgia anche quest’anno è giunto in un fremito di ciglia.
Il ricordo nella struggente sinfonia di un’ alba indaco l’anima artiglia ora che attendo sola l’incombere della notte al desolato crocevia dell’esistenza.
Vola via raminga la vita nel segno del disamore e dell’assenza.
In alto l’amaro calice berrò fino all’ultima goccia, mentre sul ponte della Memoria fluisce impetuosa e devastante della rimembranza la roggia nel pianto del salice.
Dove saranno le rose bianche il dolce bouquet che ogni ventisette giugno compravi soltanto per me, la carezza angelica delle tue mani da pianista alabastrine e stanche.
E la bella pergamena di carta di Firenze, le genziene blu da diadema al giglio fiorentino, le parole amorevoli che scrivevi nel bacio di luce dell’estivo mattino.
Mi pare nel pianto rugiadoso dell’aurora d’averti ancora vicino, oltre il tunnel dell’angoscia del mio oggi di giorni incendiati respirando veleno e grisù.
C’inerpichiamo sereni e placati insieme per gli agresti sentieri degli umbri poggi.
Dove sarai ora mia rondine, Tu?
Le rose nivee le rivedo ancora nel palpito del mio cuore.
Ogni anno nell’abbraccio d’ombra d’estemporanee tregue mi restano soltanto in pioggia malinconica di candidi petali e spine nei rovi senza tregua della mia solitudine.
Soltanto per Te mio esule sovrano sbocciano ancora nel crepuscolo di lacrime di porpora.
Oltre la vita dal fatale inganno nella nostalgica remora fremono nella fragranza dei ricordi soltanto per Te nel sospiro della sussurrata ora.
Adesso che il tuo sentiero senza stelle è perdutamente lontano nell’ombrosa quiete del cipresso
e solo nella memoria ti sorrido mi perdo nel profumo millenario del tuo abbraccio ti prendo per mano, mio amato e rimpianto re di maggio.
Id: 9029 Data: 27/06/2011 15:02:24
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Rapsodia marina
Dolcemente nell’aurora d’una partenza dispiega candide vele giugno.
Le antiche sartie beccheggiano in nostalgico lamento. Nel balenare dei Ricordi ombra amorevole Ti sfioro soave come il vento.
Malinconica Penelope all’arcolaio della Memoria tesso l’iridescente ordito nel canto elegiaco d’un perduto febbraio che ancora mi sussurra in onde d’argento al cuore la tela incompiuta d’un Amore infinito, sfumato d’ombra e dolore.
Sulla banchina resto sola. Negli occhi il rimpianto e la sabbia dei ricordi in crudele pugno.
Un volo di pensieri effimero all’orizzonte cobalto si perde come i nostri disperati, appassionati baci sull’autunnale sentiero all’ombra degli aceri in fiamme fra i dardi del sole.
Nell’incendio dilagante della solitaria mia nostalgia il mio cuore fremente da Te vola e nell’abbraccio del Pensiero fra le tue carezze si estasia Amore e si consola.
Mia nivea magnolia di giugno tra i dolci, assolati poggi.
Ti sia bacio il mio pensiero nel desolato oggi in solitudine, Ti sia conforto il nostro indimenticabile abbraccio nella pioggia ametista del glicine in fiore, i nostri ritrovati passi d’amanti sul sentiero della tenrezza.
Ti sia carezza il mio sorriso nel palpito appassionato d’un Amore lontano che in bacio d’emozione dilegui dal tuo sguardo di giada ogni malinconica remora, ogni ombrosa tristezza.
Id: 9011 Data: 26/06/2011 09:46:29
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Lurlo della folgore
Dove sarai ora mia rosa dei venti, mentre la sera tinge di vermiglio la parete scrostata della mia cella d’isolamento e la Memoria di noi mi lacera il cuore con affilato artiglio.
Ti rivedo signore degli alisei, inquieto e fugace a disseminar frenetici passi e rime i tuoi occhi di brace persi nella malinconia dei miei, il nostro ultimo bacio l’universo imploso della nostra solitudine.
In quale remoto braccio segregato anche tu languirai nella nostra quotidiana galera.
Come vedi non t’ho dimenticato, non ti scorderò mai.
Mia rosa dei venti in balia della tempesta, prigioniero del fortunale.
Ragazzo vestito alla marinara l’elegante cappello di paglia in testa che attende trepidante il dì di festa.
Fra le labbra la viola della vita ingannevole ed amara,
Nel dileguare tempestoso delle illusioni guardi volar via nel crepuscolo incendiato delle emozioni l’aquilone fugace dei tuoi sogni fra pugni di cenere e rabbia che negli occhi come sabbia ostile resta.
Nell’anima in fiamme il falò indomabile della nostra nostalgia.
D’illusioni bruciate al fuoco del divenire di giornate arse restano le nostre anime dolenti di ferite di salsedine cosparse.
L’ardore giovanile disperso rincorrendo il vento dei sogni per le vie, i baci rubati all’ombra dell’ antico giardino.
Bruciamo di rimpianto e rabbia affondano i nostri passi nella fredda rena .
La folgore del perduto Amore acceca del cuore desolato l’ascosa pena.
Ed ora che siamo reduci, raminghi e dispersi ognuno prigioniero nella tenebra indecifrabile del proprio dolore indugiamo nel ricordo a quei giorni di primavera fugaci e tersi.
Quando amarsi era un gioco la corsa fanciullesca nella pioggia d’oro del sole tra le fronde bianche di fiori del ciliegio nel mattino e l’esistere il radioso sorriso d’un bambino.
Id: 9000 Data: 25/06/2011 09:12:04
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Fra le tua braccia alla deriva
Portami con Te oltre la burrasca nella linea d’ombra del fortunale.
Levami il gusto amaro della Memoria che sa d’assenzio e di marasca.
A fior di labbra sussurrami elegie.
Dilegua nel fuoco d’una risata irriverente e caustica velleità ed ipocrisie. Le tue mani stanche riposeranno nel roseto dimenticato fra le mie.
E sarò il tuo lido d’estasi, malinconico abbandono, sospirato approdo.
L’abisso di malinconico disincanto del tuo sguardo in baci fragranti di salsedine saprò placare….
Fra le mie braccia nel contrappunto del sole dal fiammeggiante dardo più non temerai di lasciarti amare.
Per i tuoi occhi, tesoro dagli abissi del mare al sestante del sogno disegnerò avvincenti rotte.
Ad una ad una coglierò stelle baluginanti e nell’onirica porpora ne farò un bouquet da donarti nel sospiro della tenera, idilliaca ora.
Salperò le ancore Delle tue remore ed ansie Sarò lo sguardo discreto in veglia d’ortensie zaffiro nel giardino reale d’ombre blu.
Alla fine nel sospiro d’emozione rigenerante mi sorriderai placato nell’estasi senza fine d’un bacio Tu.
Le indomite vele dispiegherò, in spume d’onda e venti profumati Teti diverrò.
Del canto di maree, sirene e lidi sconosciuti ti canterò. Nella carezza di seta d’un sogno d’amore sensuale e fragrante T’incanterò.
Alla deriva nel mare della passione veleggeremo insieme allo zenit di segrete ore sulla rotta arcana d’estemporanea emozione,
vincendo il Tempo che delle nostre vite crudele tiranno fa lauto convivio e scempio.
Id: 8986 Data: 24/06/2011 08:16:52
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Il mare dei ricordi
Nel mare dei ricordi la nostalgia mi sospinge alla deriva.
Il fremito d’ali dei gabbiani Fende l’azzurro, sfida il cobalto.
Il sole implacabile scocca feroci dardi dal suo dominio celeste.
Ed il tuo sorriso nella luce abbagliante m’abbraccia in soave sussurro, vincendo delle onde impetuose l’urlo.
Chissà su quale remota rotta veleggerai, ora che siamo inesorabilmente dispersi e lontani.
Il canto della corrente la carezza onirica della tua voce mi lambisce nel blu rifulgente.
E un altro giorno in fuga sulla scogliera desolata della mia sera si frange. Il palpito della malinconia incendia di porpora il crepuscolo della mia solitudine.
Ed il petalo scarlatto del rimpianto Verso il tuo evanescente miraggio vola Allo zenit terso nell’elegiaca ora.
Dove sarà il tuo porto nelle nebbie del rimpianto disperso?
Il mio cuore nell’attesa senza fine di Te come un antico faro abbandonato nel gemito del vento, nella sferza delle correnti di nostalgia langue.
Id: 8964 Data: 23/06/2011 09:02:47
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Allombra del sentiero perduto
Alla deriva d’un viaggio sconosciuto, al sestante d’un sogno smarrito, nella brace di un’illusione in cenere dirupata.
L’ultimo amaro calice di disincanto d’un fiato ho vuotato.
La notte alle porte della sera s’è soffermata.
Nel deserto abbagliante della solitudine, nel vicolo cieco dell’Amore nella strada senza fine del tempo bruciato nella tormenta accecante dell’inquietudine
Ti ho cercato.
Tra le conchiglie spezzate e le promesse svanite il tuo nome ho scritto nel vento in fole di rimpianto e di rabbia.
Ed il tuo sorriso in ricordo mi è giunto nel riverbero del sole come un pugno di sabbia negli occhi.
Ti ho aspettato.
Invano.
Eri già esule e ramingo a distanza siderali, dispiegate in fugace volo le tue ali.
Sul binario deserto la campanella sempre più incalzante, nella memoria la tua voce sempre più fioca.
Il lampeggiare rosso del segnale nel buio fremeva.
Eravamo già a distanza abissale nei miei occhi la malinconia d’una stella che si spegnava.
Restavo a cercarti nei meandri dei Ricordi, nel dedalo della nostalgia, nella folgore dell’assenza, al crocevia del rimpianto.
Profumava di lacrime segrete quel bacio di commiato.
Nella pioggia fragrante del glicine in fiore, avvinta al pergolato l’ultima carezza d’Amore.
Un singulto soffocato nell’abbraccio senza parole.
Quel nostro sguardo disperato e muto lasciato all’ombra del sentiero perduto.
Id: 8956 Data: 22/06/2011 15:02:19
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Le carezze della notte
Profuma d’ambra la tenebra, dolce abbandonarsi all’oblio, la luna ammanta la nostra nudità con argenteo scintillio.
Nel bacio violetto della stanza sogniamo insieme nel palpito d’ombra.
Nell’infinito mistero del firmamento la passione danza.
Stelle fiammeggianti di desio al ritmo d’onde travolgenti accendiamo il cielo nella folgore, liberi e placati nel refolo del vento finalmente Tu ed io.
Mentre la notte dal fascino fugace dilegua l’alba inesorabile avanza, effimera la nostra tregua il tuo corpo fremente si fonde col mio.
Rose scarlatte rampicanti nel giardino segreto dell’amore, petalo per petalo sfogliamo il fiore della passione.
Prodighi di desideri destati nel primo raggio d’alba i nostri sogni nascenti, carezze messaggere d’ardente emozione polvere di stelle sul mio corpo nudo baciato dai tuoi occhi di desio rifulgenti.
Id: 8948 Data: 21/06/2011 15:03:51
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La linea dombra
E ci troviamo naufraghi d’esistenza nell’infuriare della burrasca.
Nel cuore la soave sinfonia dei ricordi, l’estate perduta, il plumbeo disincanto dei giorni odierni all’amaro gusto di marasca.
E si va reduci nella tormenta oltre la linea d’ombra senza ritorno. La nostalgia l’anima esule allo zenit della solitudine di rimpianto incendia.
Grevi i passi, nel cuore dei giorni perduti la cenere, il rimpianto, sogni dileguati fremono nella memoria in dolente, fugace stormo.
E nell’infuriare della tempesta si va nella neve accecante, la meta sempre più distante.
Chissà chi si salverà e chi nella bianca distesa la disperata resa nel sonno consolatore capitolerà.
Id: 8934 Data: 20/06/2011 16:38:32
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Nel bacio dombra
Irresistibile il vento della sera mi porta l’eco delle tue parole, Amore.
C’inerpichiamo silenti per i desolati vicoli, le solitarie, antiche scale del cuore, raminghi fra disincanti ed inganni, bianchi i nostri passi nella cenere e polvere di perduti, amari anni.
Dispiega le vele al viaggio affascinante il cuore mio e veleggia con Te sulle oniriche, sensuali rotte d’arcano oblio.
Nel bacio d’ombra Ti sono accanto, nella carezza del vento che ti reca premuroso il mio elegiaco canto.
La fola gentile ti sfiora nella quiete soffusa del vespro. Danzano i minuti e il cuore mio da Te vola.
Boccioli di luce petali d’estate antiche emozioni rigenerate.
Nel bacio d’ombra Ti sono accanto.
Tenero il sorriso della notte, complice, veglia il dischiudersi d’un romantico sogno fra i petali indaco del viburno.
Persi nello stupore d’un abbraccio cogliamo dolcemente l’incanto.
Ambrosia e nettare le parole sussurrate dalla tua bocca mentre l’ora del sogno d’amore dalla torre solitaria rintocca.
Dalle mie labbra coglierai il fiore inebriante della notte, confuse al vento, disperse nella soave brezza marina le rime d’una notte d’amore senza fine.
Un bacio interminabile, tenero, appassionato sarà messaggero d’un “Ti amo”.
Estasi di sensi incantati saranno le carezze di seta fremito sulla pelle che l’arsura di dolcezza disseta.
Il nostro rifugio d’amore nel talamo di petali di rose, gigli e viole.
Oltre la lieve cortina le nostre ombre sincrone nella sera unite nella danza sensuale, macchia d’emozione e di puro ardore nel canto sublime del mare.
Rifulgeranno le stelle musica divina le tue sussurrate parole, nella cascata d’emozione la notte d’idilliaco stupore, il trionfo di stella ardente d’ amore.
Id: 8918 Data: 19/06/2011 08:03:03
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Euridice nel manto di pioggia
Infuria la pioggia nel giorno senza tregua e dall’anima prigioniera la fiaccola della Speranza dilegua nella sera.
Riappari come stella cadente nei miei pensieri i tuoi occhi infinitamente cari annunciavano l’addio.
Rifulgi come cometa del rimpianto e l’anima indulge s’alza in volo nel fremito malinconico l’orfico canto.
Con gli occhi sospesi all’orizzonte attendo invano.
Non vi sarà alcun ritorno, sei perdutamente lontano.
La rondine prigioniera nel regno d’Ade più non illuminerà nel volo di gioia il cielo della mia solitudine.
Cala la pioggia incessante e colpisce il cuore smarrito nel velo di bruma mesta nella valle del dolore.
Resto sola sotto la pioggia nel balenante luccichio.
Le nere chiome di tristezza intrise le nostre strade inesorabilmente divise.
Percuote le pioggia l’anima sola.
Nel silenzio assordante d’ore vuote il cuore nel dedalo della Memoria sui dorati sentieri dell’Amore da Te vola.
E mi ricordo la pioggia d’allora quando con l’ombrellino scarlatto Ti correvo incontro all’uscita della scuola, gioiosa allodola tornavo fra le tue sospirate braccia all’amorevole nido.
Lo scintillante incanto della mattina, la fragranza del tuo bacio, il calore del tuo abbraccio, il paradiso di felicità d’una bambina.
Scendeva allora la pioggia gentile nel tuo sguardo come carezza, picchiettava vivace cheta cheta, la pioggerella di primavera rallegrava il cuore e lo sguardo nella sera.
Fianco a fianco la mia piccola mano fra le tue sulle strade luccicanti della gioia che pareva senza fine s’andava lieti e sereni noi due.
Sferza ora la pioggia come implacabile sciabola, scura e greve come piombo fuso, infierendo sull’anima nel remoto orizzonte ormai precluso.
Ed il nostalgico rimpianto dispiega le ali ferito di fenice e riaffiora nel ricordo della perduta pioggerella cheta cheta d’allora.
Chissà se dove sei, al termine della tempesta l’arcobaleno in gentile carezza lo sguardo tuo d’autunno allieta ed il sole ti rallegra in bacio soave di luce ancora.
Id: 8906 Data: 18/06/2011 09:28:38
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Unora soltanto
Mi perdo nel sussurro del verde sentiero nei meandri fioriti del silvestre incanto in cerca del bacio tuo sincero.
Fra le carezze di nostalgica rugiada m’illudo mio faro di vederti balenare nella mia oscurità accecante, di ritrovarti al bivio tenebroso della mia solitudine.
Il tuo sorriso di stella a rischiarare i miei passi incerti sull’erta strada.
Dove sarai, rifugio dell’anima mia?
Disegna l’inquietomio sguardo l’aurora In lacrime di porpora Di rimpianto mi consumo Lanterna dimenticata Ed ardo.
Un’ora soltanto perdermi vorrei nel tuo abbraccio, un’ora soltanto da Te volerei, mio giglio colto nel rimpianto del perduto maggio.
Appassito il bouquet di viole la ghirlanda di genziana e mughetto di perdute parole
che ti recai in dono, mio diletto. I tuoi dolenti passi nell’andare nel cuore mio sono ferita, stridente suono di un’anima al vento gelido dell’abbandono.
Ogni istante Tu onda dei miei pensieri, signore delle maree dei miei desideri mi palpiti nel cuore,
riemergi silente divinità ancestrale dal mare dolente del mio silenzio che l’anima in ferite di fuoco mi strina.
Ogni notte la voce tua, mia dolce cometa l’arsura di tenerezza dell’anima mia disseta,
mi richiama alla speranza nella tenebra del dolore d’un cuore che ogni attimo a Te anela e nell’incubo dell’assenza Ti ama.
A Te dispiego la candida vela nella marina immensità,
seguendo lo zenit della nostalgia verso di Te veleggio seguendo la tua arcana rotta, mia esule sovrana maestà.
Ed ancora Ti cerco nella selva tenebrosa del lacerato mio cuore.
Ti ritrovo nel bacio di luce senza fine del nostro sublime ed elegiaco Amore. Con l’anima infiamme rimbocco la tua coltre di rose bianche e d’iris blu, a sera tiro le mie tristi reti cercando la carezza delle tue mani stanche.
Un’ora soltanto tienimi fra le tue braccia ancora.
Fammi rinascere nell’autunno radioso del tuo sorriso nell’agreste incanto del ritrovarsi, raccogli le lacrime dei miei giorni senza Te arsi.
Incastonale nel diadema d’un bacio, danza con me nel crepuscolo d’ illusioni cadute.
Nell’ aurora soave del tuo sorriso illumina i miei sogni nel vento dell’emozione come petali sparsi.
Un’ora soltanto nel giardino segreto della Memoria che arde nel cuore restami accanto, mia stella d’infinito amore.
E mormora il mare la mia nostalgia che s'alza in volo in elegiaco canto, oltre la marina immensità....
Sussurro nella melodia dell onde oltre il riverbero azzurro il diletto nome tuo....
....Papà.
Id: 8901 Data: 17/06/2011 17:46:20
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Souvenir autunnale dAssisi
Mi sussurra di noi il primo mattino.
Fra le carezze del sogno mi pare, nel bacio malinconico dell’alba, d’averti vicino.
Nella volta celeste della mia solitudine l’anima in fiamme torna a volare nella lontana rimembranza della serenità agreste.
Assisi dolce s’adagiava al nostro sguardo nel giubilo di festa.
Del palpitante tripudio di vivaci, lieti colori ora soltanto lo sbiadito ricordo nella nostalgia d’un bianco e nero resta.
E nella veste setosa s’onirico incanto mi desto nel radioso mattino con Te al mio fianco.
Il radioso chiarore del tuo sorriso sul bianco sagrato la Basilica Superiore la nostra armoniosa cornice la tua amorevole presenza il mio celestiale fiordaliso, il viso puro d’una bimba felice.
Ancora insieme per i vicoli fragranti di storia, per le marmoree scale.
Vola la Memoria dispiegando le ali, la rondine del mio rimpianto freme nella nostalgia abissale.
L’antico Convento dei Frati Francescani ci accoglieva quieto e benevolo, al riparo dalla burrasca amorevolmente protette fra le tue le mie infantili mani.
Santa Maria degli Angeli ci abbracciò soave nella sera, malinconico fra i marittimi pini, nel silenzio degli umbri poggi il primo baluginio della sera.
Eravamo insieme Tu ed io, ancora nel Ricordo mi rifugio, ancora Ti cerco mia dolce valle d’oblio nella tenebra accecante del mio oggi.
Ed il souvenir che Tu Padre mio scegliesti per me, il francescano simbolo di Vita.
Il Tau lo porto ogni istante stigma di perduto chiarore nell’anima mia fenice tarpata, incenerita.
Per sempre per le antiche contrade d’Assisi nei vicoli struggenti dell’anima sola mano nella mano Tu ed io.
La francescana croce nel cuore mio a Te anelante, il pianto mio muto ai piedi dell’antico noce, nel ricordo di quell’autunno fugace, evanescente luce dissolta.
Resta con me Te ne prego
Non dileguare nel crepuscolo della mia solitudine.
Parlami Padre mio ancora una volta, placa l’incendio dilagante della mia inquietudine.
All’ombra del dolore la voce tua, carezza di Vita mi sussurra ogni istante nel radioso incanto dello sguardo tuo rifulgente, inestinguibile, ardente fiaccola di perenne Amore.
Alla cara memoria di mio padre Emilio
Id: 8881 Data: 16/06/2011 08:06:27
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Rincorrendo gli aquiloni dei nostri giorni perduti
Cenere dei sogni sulle rovine degli anni andati, il volo dei desideri dalla realtà contro il filo spinato d’ogni giorno di prigionia folgorato.
E mi ritrovo ai piedi del tempio sperduto,ù Dolente vestale Unica, dimenticata custode Del canto d’un passato ammutolito.
Il gorgheggio del nostalgico usignolo nella sera dal vento del feroce divenire dilaniato.
I miei occhi mesti, di lacrime ingemmati all’ombra d’opale dei candidi ciliegi in fiore nello stormire del vento.
Al mio fianco La katana dell’onore, il kimono della purezza d’un giglio.
Il cuore ferito Abbaglia nel turbine di fiocco di neve.
E l’anima fremente in fiamme, con ali di fuoco vola via lieve.
I miei passi d’ardente frenesia sulle spiagge deserte della mia solitudine, la rabbia, il disincanto, lo sconcerto senza più parole.
Le emozioni, nel silenzio, sussurrano e gridano da sole.
Lontane A distanza siderale le stagioni D’appassite viole Inaridite nella siccità dell’indifferenza.
Una vita nell’attesa nel segno dell’assenza al pendolo della Memoria sospesa.
Inesorabili, fugaci i minuti il fatale conto alla rovescia, del rimpianto bruciante lacrime di fuoco e di magma la devastante scia.
Impossibile la fuga, preclusa ogni via.
Fra le macerie del passato scalza cammino sulle braci d’attimi vissuti.
I miei occhi tristi, disincantati, muti rincorrendo invano gli aquiloni fugaci dei nostri giorni perduti dileguati ad irraggiungibile distanza.
Soltanto una donna oltre la scogliera tra le fiamme dei ricordi resta sola
nella pioggia d’autunno, in fondo al viale degli amori perduti nell’andante malinconico della sera.
Stille di vivido rimpianto, l’ultimo grido delle rondini voce tremula d’elegiaco pianto.
L’incedere della donna oltre il ponte, le sguardo perso all’orizzonte.
La strada lucida d’inquietudine, l’ultimo treno verso il domani già in partenza, l’eco grave dei passi d’una inesorabile solitudine….
….Dissolvenza.
Id: 8861 Data: 15/06/2011 15:39:59
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Eccoci
Colpo di scena nella serale ora. L’Italia s’è desta alla buon’ora?
Il nano più non sghignazza, ammutolito tace, da giorni più non starnazza. Ad Arcore, alla faraonica villa tutto sprangato, altrimenti col giramento di eliche in Olanda sarebbe volato!
Prima il ventennale ardore l’assolo di trombone, ora il silenzio della sconfitta del povero fanfarone.
I proclami, le chiassate le favole risibili del contratto con gli italiani dimenticati in soffitta.
Nella sera il “coupe de théatre” il misero buffone non si dà ragione, nè pace.
E dal traballante trono il pesante deretano in terra batte, leva le scarpette col tacco e va a mettersi le ciabatte.
Povero Grande Puffo, oltraggiato e beffato! Seduto in terra vieppù risibile e buffo, il popolo è irriconoscente ed ingrato!
Eccoci qui come trent’anni fa.
La stessa audacia e idealità d’allora.
Solo qualche ruga in più, qualche illusione in meno l’amaro disincanto il nostro sguardo logora, mentre in fila si scende al capolinea dal treno.
Il nostro passo silenzioso sul selciato di rugiada ammantato nel primo mattino.
A milioni, anonimi. schivi, discreti, i visi onesti dell’Italia che lavora le mani candide, determinate che di lottare per i diritti non smettono un’ora e di passione s’accendono ancora.
Il nostro incedere veloce risoluto in agili falcate.
A piedi, in bicicletta col tram in treno, correndo oppure quieti e senza fretta.
Ci avevano propagandato a reti unificate: “Andate al mare, o lassù sui monti. Tacete, guardate il grande fratello nella celluloide soffocate il vostro orizzonte, asfissiate il cervello! Lasciate perdere i seggi!”.
E il popolo sovrano d’improvviso si stancò di beffe, raggiri e dileggi e librò liberi i pensieri in volo oltre l’orizzonte lontano.
A milioni tutti a votare, e pazienza, in altri giorni, s’andrà in montagna o al mare.
Non sudditi ma cittadini titolari di diritti a dipingere di nuovi, brillanti colori ed aria pura i freschi radiosi mattini.
Un popolo assopito che si desta e torna a decidere e a contare.
Sotto braccio il giornale la sigaretta accesa, nella quiete d’una domenica irreale la vittoria del domani alle nostre azioni in trepidante attesa.
Expedit! Veni, vidi, vici.
E l’alta marea del libero pensiero del dissenso critico silente ma inarrestabile sale e il servilismo ipocrita sommerge.
Rieccoci come negli anni settanta alla Stazione Centrale o a Roma Termini il fiume democratico della dignità e della consapevolezza che attraversava le città nel carminio corteo il giorno dello sciopero generale.
Rieccoci, oggi come allora, allegre e vivaci le nostre voci sorridenti i nostri visi nel riverbero ondoso del fiume in piena della riscossa morale e civile che dilaga.
In alto sempre le bandiere scarlatte il vessillo della rinascita color porpora sulle nostre gambe cammina più spedito e ardito ancora.
Id: 8848 Data: 14/06/2011 14:40:55
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Come eravamo
La Memoria talamo insonne di spine e setosi petali, abbaglia il cuore in ricordi ed immagini immortali, evocati dal calore d’una perduta voce.
E s’addipana il filo della Storia e ci ritroviamo all’arcolaio a filare i ricordi nella stanza grigia e anonima di giorni mesti e sordi.
Vestiamo l’abito di fatica di operai della Rimembranza, disincantati tessitori di smarriti amori e perduti ideali ardori.
E vola il pensiero Più in alto della burrasca Oltre ogni distanza.
Lenti nella polvere barbagli di sole., dardi di Luce son passati inesorabilmente nella girandola del Tempo gli anni.
E dai filmati in bianco e nero forte, sicura, ferma s’alza ancora la tua voce di leader autentico e fiero.
L’ultimo segretario generale nell’abbraccio appassionato della folla, l’alta marea di commozione che travolgente sale.
“Compagni, lavorate casa per casa, strada per strada, azienda per azienda”.
La folgore improvvisa il malore, l’aggravamento, il decesso.
T’attendeva quieto il riposo il camposanto di Prima Porta, all’ombra d’una maestoso cipresso.
Accorse il Presidente l’anima incredula, in fiamme di un ex combattente per la Libertà.
Il bacio suo paterno sulla fronte tua ormai gelida nel soffio della morte, la tenebrosa signora dispiegava le ali già nel cielo d’estate delle rondini incredule le grida.
L’ultimo volo sull’aereo presidenziale l’Italia attonita assisteva nell’alba incredula dalla frenesia irreale.
Pioveva a Roma quel giorno, una bacio di stille scontillanti ad ammantarti come un sovrano nel malinconico ritorno.
A salutarti i mesti filari di pini marittimi, a darti l’estremo, commosso saluto i primi.
Vola la memoria alla folla assiepata, fremente nella gremita Piazza San Giovanni, l’ondeggiare commosso della gente, la carezza scarlatta delle bandiere.
Il corteo funebre le note alte dell’Internazionale, il bacio del Presidente Partigiano al feretro “il più amato” volato inesorabilmente lontano.
Minuto, mite, tenace timoniere oltre la burrasca il tuo sorriso forte e fiero di resistente e partigiano conquistava l’orizzonte nella giava d’infinite sere.
E la folla ti salutò, oltre un milione, in una selva di pugni levati dispiegate come audaci vele al vento le rosse bandiere l’assolo dell’emozione.
E del Comitato centrale lo stato maggiore.
Nilde Iotti ammantata di lutto tornava la Memoria alle esequie del Migliore nell’impetuoso flutto della storia.
La tua scomparsa l’afasia la diaspora il grande freddo, orfana del Padre Storico la sinistra smarrita e disorientata a cercare il coraggio e la coerenza delle tue idee e l’audacia ferma nel sospiro del cielo indaco di novella idealità.
Nella bruma caliginosa degli anni, nella malinconia viva dei ricordi il palpito scarlatto delle bandiere a Piazza Giovanni, la selva di pugni in alto levata, le note dell’Internazionale fra le lacrime dalla folla sussurrata.
Quel lontano 13 giugno nel nome tuo, “il più amato” sempre vivida resterà nel rosso sorriso della bandiera, nella selva di pugni dei Partigiani,
che alfine nel bacio di primavera impavidi e audaci entravano nelle città in avanguardia di Libertà a far volare lontano il vento ed i sogni nel respiro d’idealità della sera.
Id: 8829 Data: 13/06/2011 07:49:58
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Profuma di tiglio in fiore
La nostalgia ha l’intenso profumo del tiglio in fiore. Nell’infanzia lieto annunciava l’imminente vacanza, la fine della scuola le ferie al mare.
Ora nel canto bianco dell’anima sola è il profumo del rimpianto e del Ricordo che al cuore mio non cessa di sussurrare, nella lanterna di malinconia dell’anima non smette di ardere.
L’amara fragranza s’effonde per la mattutina aria nell’andante d’antico amore.
I miei mesti passi sul selciato candido in visita alla tua dimora solitaria.
Per l’aria tersa della rondinella sperduta il fremente volo, il lacerante grido al vuoto nido.
Un bouquet iridescente di orchidee rampicanti, le amavi tanto, depongo con mano tramante, costellato di lacrime brucianti.
I miei occhi mesti di rondine nella tenebra accecante Ti anelano, mia stella rifulgente, nella notte senza fine della mia solitudine.
Invano.
Freme soltanto la carezza del Ricordo, la malinconica consolazione d’elegiaco canto.
Nel giardino della memoria la serra d’inverno del cuore del Rimpianto di Te intatto e virginale custodisce il Fiore.
Il pensiero ramingo erra lontano ora che non posi più passi Sull’umana terra, perduto sovrano.
Nel parco regale la nostalgia sboccia nel niveo pianto del giglio bianco, languono orfani i fiori d’attimi vissuti.
Vola il cuore al sorriso antico delle viole al tepore indimenticabile, d’abbraccio avvolgente delle tue paterne parole.
Quando per i sentieri perduti dell’Amore camminavamo fianco a fianco e di tenerezza e di gemme di rugiada s’ammantava nell’eco dei nostri lieti passi il mattino bianco.
Id: 8819 Data: 12/06/2011 08:23:31
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Prigioniera di Medea
Una dimora dimenticata nella tenebra asfissiante della follia.
Nello sguardo di Medea dilagava furente ed inesorabile l’incendio d’apocalisse della schizofrenia.
Ognuno sentiva i richiami e le invocazioni d’aiuto d’una bambina, ognuno voltando lo sguardo l’inconsapevolezza simulava.
Ciascuno omertoso si fingeva sordo nel silenzio colpevole e muto, cancellava correo con mano crudele dal viso infantile il sorriso nel terrore perduto.
Calava il tragico sipario nel colore scarlatto di sangue sulla fanciullezza rubata, dell’indifferenza carnefice la fatale cortina sul respiro soffocato d’una bambina. Ed il cuore nella Rimembranza d’anni infernali ancora indugia e langue nelle notti arse d’insonnia e di solitudini abissali.
Entro le arcigne mura la dolente prigionia una bambina senza voce ostaggio indifeso della materna schizofrenia..
Prigioniera di Medea forgiando in lacrime ed infantili sogni infranti l’armatura argentea di Pentesilea.
Estemporaneo paradiso i tuoi passi notturni, nel cuore mio ancora li sento effonde il vento della nostalgia il profumo rimpianto d’azzurri viburni.
Ma Tu più non torni…
Le carezze tue profumavano di viole era no il mio respiro di ridenti boschi, luce di conforto e di Speranza all’oscuro tormento dei miei giorni cupi e foschi nei tuoi anelati ritorni.
Il mio rifugio fra le tue braccia la mia Libertà.
Rondine smarrita volavo a sera mio angelo sospirato, Tu la mia fragranza di primavera che più non tornerà.
Ora l’immensa dimora langue nel quieto silenzio incombe implacabile la Memoria dal sapore d’assenzio della solitaria e malinconica mia ora.
All’alba sei volato via rapito dal rogo devastante della malattia.
Il mio cuore dal dolore arso, a cercare le tue orme sul sentiero dei Ricordi d’amare mie lacrime cosparso.
Ed ancora mi smarrisco nel tiepido incanto del Tuo abbraccio mia scarlatta rosa al giardino in abbandono del mio cuore strappata crudelmente in maggio.
Ma è solo la carezza evanescente del Ricordo.
Dolente Euridice resto nel regno d’ombra e Memoria nella dimora delle Tenebre vestale e depositaria della Rimembranza fatale.
Alla luce balenante d’un perduto lontano Amore, avvinta dal manto invincibile del disincanto e del dolore plumbeo e sordo
alla voce tenera che implora del palpitante e fremente cuore che vive e s’illumina della cometa amorevole tuo radioso ricordo.
Id: 8804 Data: 11/06/2011 10:16:48
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Il sentiero dautunno degli amanti
Ed eccomi persa ancora nel sorriso ottobrino dei poggi Tu al mio incedere vicino, la fragranza della tenerezza m’avvolge di luce nella tenebra del mio oggi.
Cascata di gioia, di vivace allegrezza la tua profonda voce, a dileguare dall’anima mia in ombra la pervicace tristezza.
Il tuo sguardo chiaro lo specchio del mio s’andava mano nella mano verso il bacio dorato della mattinata, insieme nello scintillare della pioggia a inerpicarci verso San Miniato al Monte per l’erta scalinata.
Firenze dalla piana l’idiliaca, indimenticabile cornice, i nostri baci all’ombra dei marittimi pini la felicità evanescente di fugaci attimi.
E poi nel crescendo d’emozione varcammo insieme le Porte Sante, ed il cuore scandiva la passione palpitante.
Argentea la pioggia cadeva fitta la chimera d’Amore volava indomita irraggiungibile ed invitta.
Dei nostri giorni perduti ascolto ancora oggi l’indimenticabile, struggente roggia nella sincope dei miei dilemmi muti
Intenta all’opera intesso trine di ricordi, merletti di nostalgie fiorentine, di cui ammanto il grigio cielo della mia solitudine, dipingendo di nostalgia nel nome tuo, Amore la volta celeste della mia sera.
E vola a ritroso la Memoria, nell’incedere malinconico dei miei passi nella fola gelida d’inverno, nel soffio gentile di primavera, ventaglio iridescente di stagioni del cuore.
Ed eccomi smarrita sui sentieri del memoria nell’agreste dolcezza delle tosche colline nell’incanto senza fine delle armonie fiorentine.
Ed eccomi a sorriderti sul sagrato romanico dell’antica pieve di Greve in Chianti.
Ad attendere il tuo bacio, foriero d’un sogno lieve infinitamente dolce nella carezza dell’abbraccio tuo che non ho più dimenticato.
Andavano quieti e sereni i nostri passi per gli agresti sentieri.
All’ombra del tuo sguardo di giada del nostro romantico ieri, nel bacio elegiaco della rugiada i nostri cuori tremanti l’un all’altro a cercarsi come notte insegue il giorno anelanti.
La tenera voce tua Nel rimpianto di ieri Ancora mi chiama, nell’eco infinita di chi si ama e di desio si bramava.
A ritrovarsi sul viale dei passi perduti nella malinconica giava sul sentiero d’autunno degli amanti.
Id: 8795 Data: 10/06/2011 15:19:58
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Nostalgie crepuscolari
S’alzano lievi come farfalle crepuscolari i miei pensieri nel cielo carminio del vespro.
Volge a sera il giorno solitario ed aspro in secca tiro le mie meste reti.
Il pianto dolce della risacca l’ultimo dardo di sole vermiglio accende di colore le bianche pareti della mia solitudine.
E nel cuore mio riarso dilaga l’incendio di Te, fiammeggia la nostalgia.
Come folgore di rimpianto nella tenebra della notte sei apparso, mio Orfeo.
Resta con me.
Fermati.
Non andare via.
Destami nel bagliore d’emozione del tuo vitale canto.
Tendimi la mano,
amami,
salvami.
E scalza lo sguardo malinconico ed amaro riprendo l’erta via dell’esilio ed un barlume di serenità al cipiglio crudele, il ghigno feroce dell’esistenza matrigna torno a mendicare.
Lungo gli impervi sentieri dell’incolmabile assenza.
Lontana la dolcezza del nostro sentiero perduto fra gli aceri scarlatti, il tepore dorato d’ottobre gentile della tua voce, l’incanto d’irripetibili attimi forieri di baci sbocciati all’ombra di sogni rarefatti.
Il silenzio assorto del mio cuore silente pianta nel campo desolato e ghiacciato della mia vita l’ennesima croce.
La tua figura amata nell’ultimo bacio del sole che s’allontanava oltre il solingo noce.
Eri già inesorabilmente lontano oltre il fiume più non udivi il mio pianto di stelle, la mia voce.
In volo cerco il sorriso dei tuoi occhi d’autunno infinitamente cari, spiraglio di luce nella tenebra senza fine dei miei giorni amari.
In volo freme lo stormo dei desideri compatto in cerca di Te oltre l’orizzonte.
Ritroverò il sospiro dell’aurora il respiro di speranza del giorno nel bacio di luce del tuo abbraccio,
ponte di speranza in alto levato contro il sole nascente incendiato di ardore scarlatto nel sospirato ritorno.
In volo allo zenit del fortunale Ti ritrovo nel turbine dell’incontro nella tempesta la nostra malinconia in assolo…
Per sempre continuerò Te ad amare e nell’ombra dolce del tuo sguardo dove la notte è carezza ed estasi non tenebra o desolazione.
Mia maestosa quercia in Te il mio rifugio la mia incantata selva per sognare.
Nel tripudio cromatico d’autunno senza fine l’idilliaca emozione all’ombra degli aceri culla il nostro canto dell’estasi sublime d’Amare.
Scende l’argentea pioggia del plenilunio il volo notturno di baci emozionati freme nel baluginio languido di stelle su teneri sentieri.
Id: 8779 Data: 09/06/2011 17:06:54
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Sullara implacabile della Nemesi
E ancora la Memoria dell’ orrore e dell’incredulità il filo dei ricordi all’ arcolaio della tenebra dipana.
Le quattro piume del disonore tributo severo della sorte al turpe traditore,
che per un fiorino vendette il sole sospese la morale impiccandola ad un tiglio.
Annegò la Verità deturpando la Pietà nella piena psicotica di false parole nel labirinto d’evanescenti rime.
Prigioniera nel dedalo della Rimembranza crudele del bestiale Minotauro dalle umane sembianze, il sorriso suo arsenico e fiele, il passo ferale incombe nelle regali stanze.
Cosa resta di me, nel pianto d’aurora di porpora? Petali d’un giglio per efferato gioco strappati, dispersi alla tramontana.
Sorrisi nivei d’un tempo innocente perduto, il sospiro soffocato nel rantolo d’agonia dal ghigno dissoluto della maschera oscena d’ipocrisia.
Soltanto i lupi in sguardo d’argento nella notte veglieranno il mio cammino, libero da dubbi e tormento.
La luna velerà di nubi Il mesto sguardo e veloce come folgore scoccherò della Nemesi l’infuocato dardo.
Il vento gemerà cantando le gesta. Il coraggio audace d’una donna oltre il feroce assedio vittorioso, resistente ed imperituro resta.
Sarò Brunilde dall’argentea armatura, cavalcherò indomita la folgore nella sconfinata radura.
Il mormorio delle fronde, lo scintillio del fiume in impetuose onde saranno i compagni del solitario andare.
Dal Palazzo della Menzogna nel giardino dell’inverecondia il vile tiranno andrò a spodestare, l’arrogante e cinico suo ghigno alla gogna.
La tramontana sarà vestale della silente ora nel compiersi del fatale epilogo.
Nessun grido, tacerà anche del gheppio il volo.
Il cuore di tenebra della notte s’illuminerà del bagliore implacabile della Katana.
E cadrà il sangue laido ed immondo dell’usurpatore, in cenere dileguerà la Memoria.
L’oltraggio e l’orrore s’assopiranno nel sacro fuoco purificatore sull’ara implacabile della Nemesi.
Id: 8767 Data: 08/06/2011 15:15:38
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Nel risplendere della pioggia
Nel risplendere della pioggia Ti rivedo ancora, torni muto e dolce a cercarmi nella desolata ora della mia solitudine.
Oltre l’uscio dischiuso la tua valigia, il volto malinconico in fioca luce e la quiete del tuo incedere in ombra, poi l’illusione crolla come castello di cinigia.
Dolce il tuo sguardo si posa sul mio viso in carezza di luce, in bacio radioso di solare dardo.
Sorridi in silenzio e nell’eco del cuore mi giunge la sinfonia della tua voce in vivi accordi di vitale, appassionato colore.
Nell’anima mia smarrita la tenebra è fitta, brancolo nella notte fonda in febbrile veglia del fugace giorno, pura, nostalgica, disperata illusione.
Il varco della felicità esula arcano ora che sei perdutamente lontano.
Misterioso ed affascinante il notturno mio viaggio nello sguardo mesto d’azzurro viburno.
Verso Te anelo mio onirico miraggio fremente ed inquieta falena a dileguar dal cuore la pena.
Nessun treno nella notte ti riporterà da me.
Nessun’alba in lacrime di rugiada ti rallegrerà sull’agreste strada.
Nessun’ aurora saluterà in vermiglie nubi levate al vento come indomiti aquiloni il nostro abbraccio nel sogno evanescente del ritrovarsi.
E implacabile mi ferirà la luce crudele del giorno nello schiaffo abbagliante ai sogni quando sola mi desterò al mattino senza averti accanto.
Quando incomberà il feroce giorno e Tu nella diaspora del cuore da me non farai più ritorno.
Nessuna campanella all’antica stazione, nessun fischio del treno Ti ricondurrà indietro.
Gemerà triste e vuoto il binario nella vana attesa.
Ed insonne trascorro ogni notte come da bambina all’eco dei tuoi perduti passi sospesa.
Dispiegherò allora assiderate le mie ali all’elegiaco canto e Tu nel malinconico bacio dell’aquilone iridescente dei ricordi indosserai il diadema regale della mia nostalgia. Sarai al mio fianco mio sovrano ed insieme voleremo liberi nel cielo zaffiro dell’elegia.
Id: 8754 Data: 07/06/2011 17:17:36
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Dallopposta riva
Il mio incedere solitario nei boccioli di Luce del primo mattino.
Il passato mi sorride con la tenerezza d’un bambino mi corre incontro mi prende per mano e sui sentieri della nostalgia soave mi conduce lontano.
Nel fiume in piena del divenire, nel dirupare del Tempo dalle rovine dei sogni alla polvere dei desideri mi sembra d’averti vicino.
Inesorabile la vita fugge e non s’arresta un’ora.
Mi sorridi malinconico e dolce nel bacio dorato dell’aurora dall’irraggiungibile, remota riva.
Esule petalo di primavera vago nel primo mattino, nel turbine dei pensieri fino a sera.
Il mio incedere solitario lambito dal vento.
Gli occhi all’orizzonte eloquenti testimoni del fiume carsico del mio pianto.
Soltanto Tu Angelo muto in veglia ascolti il mio elegiaco canto nell’abbraccio dell’aurora vermiglia.
Penelope senza età ad intessere il kimono Della mia malinconia al telaio, l’iridescente trama dei Ricordo all’arcolaio a comporre il vivido obi.
E rubini di scarlatto appassionato nel mio sguardo d’ardente brace reduce d’un sogno incenerito ai miei rosei lobi in pendagli di porpora di rimpianto ho sospeso.
Una nube di passeri ondeggia e vira, fremono in cerca di Te i miei pensieri e l’Anima inquieta sospira.
Lo sguardo mio nell’incanto lacustre di spenti colori si culla in soffuse trine di luce.
Nel Ricordo di Te languono mesti i fiori in desolato abbandono, l’aria non risuona d’un grido d’un volo, il cuore si desta nell’eco della tua calda, autunnale voce.
E l’anima raminga esule vaga sull’opposta riva baciata dal primo sole.
Sei inesorabilmente lontano, nella carezza del vento il tocco gentile di seta della tua mano.
Naufraga di Te mi perdo come foglia d’ acero nel turbine dei pensieri sul perduto sentiero.
Nella selva ombrosa della Memoria, nel mare della nostalgia, nel fremito del rimpianto
alla deriva in cerca di Te resisto, Luce della vita mia, Capitano dell’Anima mia.
Id: 8745 Data: 06/06/2011 19:28:03
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Dolce la carezza tua nella pioggia
Dolce la pioggia mi porta la carezza tua, ora che la burrasca del divenire ha lacerato le vele, spezzato l’albero maestro sconvolto la navigazione devastando del mio naufrago veliero l’antica e intatta prua.
Stilla la pioggia Goccia dopo goccia, compagna del mio esule vagare.
Dal cielo plumbeo il tuo sguardo mio sospirato sole non smette premuroso di vegliare.
E nel calare di stille d’argento balena lontano all’orizzonte il sorriso tuo, s’alza dolce e fragrante di conforto l’abbraccio del paterno vento.
Incede la pioggia con ritmo soave, lontano il ricordo d’un commiato l’eco del tuo passo dolente e grave nell’andare.
Riaffiora lontano il Ricordo, la tenerezza di luci ed ombre.
Un meriggio d’amore la fragranza smarrita d’inebrianti viole d’un perduto aprile s’affaccia alla balaustra della Memoria.
Ammanta la pioggia i miei passi ingemma d’argentee stille la candida magnolia.
Canta l’andante struggente la pioggia e s’infittisce nella nostalgia lacerante che il cuore ferito inasprisce.
Reca la pioggia I’abbraccio tuo nel Ricordo, la carezza tua gentile che m’illumina l’anima nell’eco malinconica e lontana degli chansonniers.
La melodia allegra di Charles Trenet nella voce tua gioiosa mia carezza di Luce
quando s’andava per i sentieri della tenerezza mano nella mano nel dedalo dei dolci ricordi d’infanzia io e Te.
Dolce, indimenticabile il lento girare sul grammofono del rimpianto dei dischi di vinile, che risuona nelle ombrose e immense stanze della vuota dimora, dove il cuore mio orfano T’attende ogni notte ancora Destato dal nostalgico canto.
Incombe la pioggia sul sogno infranto ora che nella tempesta senza fine non sei più al mio fianco.
Sussurra la pioggia recando la mia ultima, floreale, elegiaca carezza al tuo sereno riposo, nella quiete pura che freme soltanto del malinconico canto dell’usignolo.
Nella sera del camposanto ogni istante il Pensiero vivo di Te freme le ali nei rimpianti in bruciante stormo.
E la notte nel bacio commosso di rugiada, nello sguardo verginale dell’alba si dilegua cedendo il passo al giorno.
La mia nostalgia in esuli ricordi si libra in volo.
Soltanto nei sogni mia sospirata ed esule rondine farai da me malinconico ritorno.
Id: 8717 Data: 05/06/2011 09:04:27
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Una manciata di ciliegie
Una manciata di ciliegie il gusto aspro della nostalgia dei nostri anni insieme storni di passo inesorabilmente volati via.
La diaspora dei cuori nella burrasca l’amaro retrogusto della marasca in questo dedalo di malinconia senza fine nella sinfonia struggente di solitudine.
Ricordi?
Le tue grandi mani gentili da pianista a coglier per la sua bimba gli scarlatti frutti, le corse fanciullesche negli antichi cortili, il futuro dai nebulosi flutti, le tue braccia amorevoli a farmi da caldo manto da sicuro rifugio nel gelido crepuscolo ametista.
Rammento la dolcezza del tuo sorriso, la profonda nenie delle tue parole nelle notti d’inverno che in quiete di sonno sereno annebbiavano la fanciullesca vista il magico vento delle tue favole.
Una sguardo tuo E il fiordaliso della felicità Illuminava la mia tenebra di triste quotidiana realtà.
L’antico giardino Rinverdito nel giugno La vita che nella dolcezza della tue mani era carezza Di Speranza Non fendente di desolata assenza.
Fremeva nel vento il bel giardino, un padre e la sua bimba mano nella mano nel dolce canto del mattino.
Oggi, libero ed evanescente passeggi solo per i ridenti, assolati poggi.
Oltre l’antico muro del Camposanto occhieggiano scarlatte le ciliegie dalle fitte fronde, ed il cuore commosso s’abbandona alla deriva d’emozioni profonde, nel radioso incanto del Ricordo indugia.
Con mani tremanti raccolgo i frutti color rubino e nel fremito della nostalgia mi pare d’averti vicino. Assaggio gli intensi frutti ed il cuore mio annega nella rimembranza dagli impetuosi flutti dell’inesorabile nostra distanza.
Non più dolci, ma infinitamente amari nel segno indelebile della tua assenza il gusto d’assenzio del rimpianto.
Dove brillerà la luce d’autunno dei tuoi occhi infinitamente cari?
Il profumo nostalgico degli anni perduti mi inebria le nari.
Il frutto del mio rimpianto le ciliegie rosso rubino mi sussurrano di te nel pianto melanconico di rugiada d’ogni mio estivo mattino.
Fra lacrime celate le ciliegie cadono con dolce tonfo, nella fola di zefiro ancora la dolce carezza della tua mano bussa struggente la Memoria al cuore
eco d’un amore lontano ed immortale effonde il sinfonico trionfo.
A Te, mio carissimo Papà.
Id: 8710 Data: 04/06/2011 09:48:52
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Da Te esuli i miei passi
Nel bacio di commiato della notte al mattino splende il primo sole sugli assopiti gigli nell’incedere tenue del giorno.
E nel bacio soave della rugiada Ti sento vicino.
La Memoria con sguardo feroce d’Idra il cuore indifeso germisce con crudeli, rapaci atrigli, della fugace esistenza capovolta la precaria clessidra.
Il sentiero dei ricordi nella notte della mia desolazione è dirupato, smarrita ho attraversato brancolando nel buio, accecata d’oscurità da quando te ne sei andato.
Dove vaghi ora, mio Orfeo nel regno d’Ade confinato?
Da Te i miei esuli passi sui candidi minuti sassi fanno all’alba ritorno.
La carezza d’una lacrima disseta il nostalgico pianto di gigli bianchi che lascio per Te Insieme ad una preghiera ed una Poesia…..
E il fremito d’ali d’uno straziato dolore Vola alto ed infinito nell’elegia, oltre la muraglia del camposanto di montagna il sussurro dispiega l’armonia in orfico canto.
E incombe inesorabile la sera nel dischiudersi d’azzurri viburni della mia malinconia.
Un anno è arso nel rimpianto da quando sei andato via e m’aggiro come ombra inquieta nell’oscurità…..
A Te, allo zenit dei miei pensieri rivolgo lo sguardo, Sirio mia….
Vorrei raggiungerti ma il varco oltre la notte dilegua già…..
Nel pianto iridescente dell’aurora Ti rivedo nell’abbraccio dei Ricordi e la Rimembranza tua è carezza, luce, Speme, Vita, amorevole tregua dal quotidiano assedio.
E nel sussurro del vento nel sorriso del sole Ti cerco ancora, nello struggente bacio del crepuscolo di porpora che il cielo della mia solitudine incendia già….
Ti sento palpitare in ogni mio respiro…. Oltre la selva tenebrosa della desolazione mi attendi premuroso e sorridente all’ombra della siepe dei lillà….
Quanto mi manchi…. ….Papà.
Memoria Tui mihi semper cara erit
Id: 8701 Data: 03/06/2011 14:08:04
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Nel canto sublime del mare sovrano
Ascolta, Amore rifugio dell’Anima mia il canto sovrano del mare, che nell’inquieta notte di lontananza nell’amarezza di ombre d’assenza nel fremito d’ali del sogno fra onde di desio e dolcezza Ti viene a cercare.
Dal mare Ti giungerà la carezza del maestrale l’aurora d’un nuovo giorno sulle ali del bacio mio danzerà lieve.
Indimenticabile il pensiero di me Ti sfiora con la dolcezza d’incanto del primo fiocco di neve nel sonno quieto dell’inverno.
Ascolta, mio Comandante l’ elegiaco canto che ti sussurra il vento e t’avvince con la forza appassionata d’una rosa scarlatta di palpitante, idilliaco sentimento.
Come rondine sospirata da Te Capitano dell’anima mia farò finalmente ritorno.
Mai più ci separeranno i venti inclementi, le correnti avverse quando nella macchia d’amore le nostre anime unite insieme saranno nell’estasi d’amare dolcemente perse,
quando nell’urlo della burrasca lo sguardo mio si specchierà nel tuo ed insieme nell’incanto dei sensi approderemo all’esotico lido, naufraghi di passione nel dolce sciabordio.
Ascolta il canto dolce della marea il contrappunto della risacca abbandonati all’abbraccio ardente della Memoria amante appassionata e casta diva.
Danzeremo insieme nel grido dei gabbiani sul mare di rifulgente, purpurea lacca.
Unite nella nascita d’una chimera le nostre mani su cui non calerà né l’abbandono, né la malinconia della sera ma solo il manto grigio azzurro della risacca.
Sogna con me fra le mie braccia, Amore lasciati trascinare nello sciabordio delle onde con me alla deriva, alla linea dell’orizzonte d’oblio.
Soltanto il canto del mare la carezza delle onde accompagnerà il nostro anelato naufragare, liberi d’amare Tu ed io.
Destati, Amore nella notte d’inverno della nostra solitudine al richiamo soave dell’onda azzurra che nel bacio fragrante di salsedine, desio e passione il nome mio nel canto irresistibile di sirena sussurra.
Annega, Amor mio del disincanto e della tristezza del cuore infranto nell’abisso di tenerezza la pena.
Veleggia con me oltre il cuore di tenebra della notte verso l’aurora emozionante di libere ed avvincenti rotte.
Id: 8687 Data: 02/06/2011 11:23:00
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Sarà il vento
Sarà il vento di stanotte a condurmi al tuo dorato sestante mia rosa dei venti.
Fra le tue argentee chiome la carezza del mio pensiero, la fola gentile e profumata di levante.
Al tuo fianco veleggeremo nell’onirico incanto sui mari d’oriente , seguendo sensuali rotte nel blu di fascino sognante.
Comandante della mia nostalgia, con Te sulle ali del grecale nel soffio del sentimento portami via.
Sarà il vento di domani a portarmi l’effluvio dei sogni e dei desideri arcani,
che fioriranno come stelle marine nella carezza delle tue mani che avranno fragranza inestinguibile di glicine e viole e accanto alle mie intirizzite dalla tormenta del dolore saranno rifugio, eden in carezze di luce al cuore vicine.
Nell’ombra amorevole delle tue parole il sapore di salsedine del nostro bacio senza fine sarà tregua alla diaspora della nostra solitudine.
Sarà il vento dell’estate a sussurrarmi di Te nel mormorio del salice verdeggiante.
Il mio sguardo smarrito Ti cercherà anelante nel riverbero azzurro di onde, il balenare lontano del tuo sorriso foriero d’emozioni profonde, celate dal mistero idilliaco d’ acque blu fonde.
Sarà il vento d’autunno a condurmi al tuo sospirato abbraccio nel tuo solitario maniero, al cospetto del tuo sguardo regale, magnanimo e fiero.
Il tuo radioso sorriso mia scarlatta rosa di settembre sarà estasi incanto, luce
che dileguerà dal cuore mio mestizia, disincanto e tetre ombre.
Nella notte infinita dalle carezza di seta fatta per amare,
il pensiero tuo l’arsura di tenerezza disseta.
Nel bacio del vento di Te continuerò a sognare
e verso di Te continuerò a veleggiare mia destinata meta.
Id: 8677 Data: 01/06/2011 17:00:25
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Bon voyage, signori del palazzo
Scusino, le vostre riverite signorie del palazzo, l’audace voce….
Il menestrello dalla feroce penna di Pasquino non tace, a voi l’inverecondia e l’imbarazzo….
Non il volo d’un maestoso albatro, ma un piccione azzoppato in risibile svolazzo.
Dal trono il piccolo satrapo è cascato tra i fischi e le risa della folla in gran sollazzo.
Il pesante cerone da pupazzo, sgonfiati i bargigli da tacchino il demenziale riso in cruccio indignato s’è tramutato…
Lesa maestà? No, finalmente il grottesco in farsa declina già, impazziti gli orologi fra risa, uova e pomodori, a reti unificate valvassini e paggi a tessere apologie ed elogi…..
E avanti a proclamar bischerate!
Dalla sala dell’incoronazione confinato nell’umile tino, piange l’incorreggibile reuccio bambino.
Per anni ci avete irriso depredato soggiogato defraudato destituito asfissiato con volgare sghignazzo con squallido spasso e chiassoso sollazzo.
Ahi, desolata Italia nostra nobile e casta dalle brune chiome di Berenice, oltraggiata e beffata, imbellettata e messa alla berlina come meretrice.
Avventurieri, piduisti ed arrivisti all’arrembaggio….
Tace ora nell’ombra d’un uragano che annuncia libere correnti aria pura il ghigno di silicone e cartapesta come pallone sgonfiato sfigura….
Tacciono i cortigiani fanfaroni di regimetto, silenti le strombazzanti fanfare a festa, senza parole persino il minuscolo inetto….
Sta zitto , imbronciato il risibile ometto.
Scusino, le Loro riverite Signorie, ormai siamo ai supplementari.
Per voi imbarco immediato, di fair play non siate avari…
Il destino è proprio folle ride come un pazzo….
Ecco i biglietti sola andata, sistemate il bagaglio e buon viaggio,
Signori del palazzo.
Id: 8666 Data: 31/05/2011 15:30:47
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Orfico canto del perduto amore
Nella notte di bruma del dolore erro raminga mi coglie l’alba ombrosa e solinga
nella speme d’un tuo sorriso che il mio cielo plumbeo nell’eclissi della solitudine di luce e colore tinga.
Dalla tenebra della mia segreta il cuore mio al tuo sguardo radioso di seta anela.
E verso di Te l’anima mia la bianca, indomita vela dispiega.
Un giorno sul sentiero dell’Eterno saremo di nuovo insieme.
Mai più ci coglierà la sera l’amarezza del commiato, la solitudine dell’inverno.
Senza fine sarà la nostra passeggiata fianco a fianco nel meriggio dorato di primavera.
Si libera il mio elegiaco canto, oltre la fortezza ineludibile del disincanto e dell’isolamento.
Chiudo gli occhi sul ponte dei sospiri nella frenesia di urla e passi concitati d’ un medievale arresto.
E ti ritrovo sorridente e rimpianto fra i baci spumeggianti delle onde Tu che dal nord ovest della mia anima mio maestrale anelato spiri.
Come un sogno dileguato troppo presto, come l’autunno rimpianto e ricordato
nella cella segreta d’inquiete ore si libera dolce l’orfico canto del perduto Amore.
Id: 8657 Data: 30/05/2011 16:27:07
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Sulle ali della nostalgia
Sulle ali della nostalgia volo lontano si desta la Memoria e mi prende per mano.
E mi ridesta nella luce autunnale d’una mattina nella grande dimora umbra, la voce dei nonni in bisbiglio gentile dalla cucina dove carezza premurosa era l’ombra avvolgente, non tenebra gelida ed amara del presente.
E dalla stanza accanto alla mia ecco il fremito del rimpianto, s’alza profondo ed armonioso un canto.
Le note dolci, in melodia sussurrata della tua voce cara m’accompagnano nell’odierna condanna infinitamente amara.
Come vedi la canzone che mi cantavi non l’ho mai dimenticata.
Sulle note degli chansonniers, Chevalier mi par ancora di udire, la voce tua trionfo di luce e calore d’una domenica mattina, mentre alla specchio ti sistemavi la cravatta.
Il passo scalzo giù dal letto la corsa fra le tua braccia, il tuo sorriso mia palpitante rosa scarlatta mio giardino incantato d’imperituro Amore regno di fugace gioia d’una bambina .
Ti ritrovo nell’onirico rifugio di luce ed ombra, torno al tuo sospirato regno, mio amato sovrano.
Non urla minaccio più il fortunale s’acquieta la burrasca tace l’ascosa minaccia, non nevica più sferzata la fiorita frasca, freme gentile nel vento la fronda.
E nel sogno m’abbandono serena alle tua braccia, mia deriva di Libertà nostro regale manto blu è l’onda.
Non temo al mio fianco ci sei Tu, nel sussurro d’emozione profonda, non sibila più il fortunale.
D’inquietudine più non fremo sei Tu il mio lido di luce la carezza profumata di mare della bonaccia
che nel ricordo continuo ad anelare, nel sogno continuo a cercare e nel cuore mio dalla valle di tenebra continuerò per sempre ad amare.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 8645 Data: 29/05/2011 08:55:33
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Borgo di San Fermo vecchio
Un sorriso vitale di carminio colore
per Te solo, Amore
il palpito del Ricordo nel bacio dorato del solare dardo.
Le mie labbra come roseo calice dischiuso profumate di petunia, della nostalgia in assolo ascolto l’incancellabile nenia.
S’andava nel meriggio di calda primavera mano nella mano nel profumo inebriante d’un fiorito faggio, protetti dalla dolce pioggia nel filare dei castagni, i nostri cuori volavano sulle ali iridescenti di chimera.
Ed il ricordo tuo arde nella desolata lanterna dell’anima mia incendiata e nelle fiamme di nostalgia Ti rivedo, mio porto, mio lido sospirato, mia isola incantata, mio miraggio agognato.
Il nostro bacio all’ombra del maestoso rovere stagliato nell’incendio del crepuscolo.
Indimenticabili le note e gli accordi frementi d’emozione, la dolcezza amica come musica lontana di perdute sere.
L’ombroso sagrato della silente chiesa di rossi mattoni, laggiù nella valle il fieno dorato a baciare papaveri e fiordalisi in dolci covoni.
Un abbraccio emozionato il cuore sospeso in trepidante attesa d’un domani idilliaco che esule da noi sarebbe naufragato…..
Il mio incedere solitario nella malinconica strada del borgo vecchio, il ricordo della tua voce culla dei miei sogni profonda come il mare che mi sussurrava teneri, indimenticabili carmi catulliani all’ estasiato orecchio.
Volò esule ed in lacrime ramingo da noi orfano in una zana vuota adorna di fiori azzurri il nostro idilliaco domani, ebbro di ninna nanna remota, prodigo di teneri sussurri.
Prima dell’ incombente addio un abbraccio disperato fragrante di lacrime nel mesto volo del gheppio.
L’ultimo nostro bacio nel riverbero d’azzurre acque del prealpino lago increspato di nostalgia e tristemente muto
presagio d’un commiato inesorabile, struggente e vago
della mia malinconia e del mio rimpianto erede e argenteo specchio d’ Amore perduto.
Id: 8631 Data: 28/05/2011 09:20:53
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La segreta
Incombe dal lago fredda l’inverna,
mentre nel buio dell’abbandono arde nel mio cuore il tuo Ricordo,
caleidoscopio di nostalgia nella fiammeggiante lanterna della memore anima mia.
Volge l’ora in cui il cuore i mesti petali del rimpianto in seta di tristezza sfoglia.
Il ricordo turbina nel vento con la malinconia d’autunnale foglia.
Scocca l’ora che alla mente la dolcezza antica e perduta richiama ed il crudele niente quotidiano sferra il fatale fendente con feroce lama.
La rimembranza mi prende per mano con la soavità splendente d’un bambino e sui sentieri della Memoria mi porta lontano.
Danza l’ora foriera d’onirico incanto, si schiudono nella notte i viburni azzurri.
L’aria risuona di celati usignoli tra le fronde di melodiosi sussurri attendendo invano anelati ed impossibili ritorni.
Straniera in terra di nessuno m’aggiro per le tristi strade della mia sera.
Dove sarai, malinconico Orfeo, prigioniero del regno delle ombre, ostaggio di Ade?
Incede l’ora che abbraccia il soave oblio, e Ti rivedo nel radioso bacio dell’estate.
Il verdeggiante sorriso dei poggi gli scarlatti papaveri mano nella mano sul bianco sentiero Tu ed io.
Indugia l’ora che ispira la malinconia del mio pietrificato pianto.
Il tuo incedere audace nell’andare oltre l’azzurro fiume del guado scolpito nel mio cuore. Fiume di pietrificata lava, che l’anima mia non cessa un solo istante di ardere e tormentare.
Nella segreta desolata d’un cuore in abbandono nella tenebra d’inquietudine non so più dove erro, quali chimere inseguivo, chi sono….
E del fortunale d’una lacrima ascolto l’assordante plumbeo suono nel beccheggiare degli ormeggi indifesi nelle onde furenti di tempesta.
Id: 8620 Data: 27/05/2011 14:41:37
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Memoria allombra del salice in fiore
Ricordi? il rivo d’argento lambiva il salice in fiore.
L’armoniosa corrente cullava fra le soavi anse i germani, eterei i nostri giorni senza il brumoso presagio del domani.
Memoria struggente di un’ estate fugace suggellata nel cuore.
L’occhieggiare gioioso del sole l’eco indimenticabile delle tue dolci parole.
La Luce d’un giorno che pareva senza fine, ogni mestizia bandita oltre il crinale delle verdi colline, e le nostre anime vicine.
Le mie piccole mani ad offrire a te, mio sovrano un bouquet di scarlatti papaveri, si smarriva lo sguardo mio nell’universo del tuo, all’ombra fresca e rassicurante dei tuoi occhi neri.
L’arcobaleno d’un sorriso paterno trionfo d’un amore senza confine, autunno d’un sentimento che non conosce eclisse o inverno.
E le corse d’una bambina a coglier fiori campestri a sfiorare la cometa evanescente della felicità.
E la tua presenza, mia ultima estate di sole prima dell’oscurità.
Le tue mani gentili, premurose profumate di sogni e di rose a cingere la fanciullesca fronte nel diadema intrecciato di tenere fronde.
Il bacio d’un sorriso m’incoronava regina d’illusione,.
L’abbraccio tuo fragrante di glicine il mio incantato reame, uno sguardo tuo la Voce del Mare, la cui rimembranza un’anima in burrasca riesce a placare.
Ora che il rimpianto stilla in pioggia incessante dal cielo senza azzurro della mia solitudine,
nella diaspora dell’assenza a Te vola il cuore, mio Priamo, nel battito d’ali della nostalgia in fremente sussurro.
E all’ombra malinconica del salice in fiore piango brucianti lacrime.
M’accarezza dolce il miraggio del tuo sorriso perduto,
nell’evanescente crepuscolo di porpora del mio capitolato reame, mio indimenticabile sovrano fra spine di rimpianto e petali di cenere muto.
Ricordo di un incancellabile Amore palpitante nella giava di nostalgia del cuore.
"IL PASSATO E' MORTO E SEPOLTO, MA NULLA E' PI§ REMOTO DEL RAGAZZO CHE FUI" George Bernanos
Id: 8596 Data: 25/05/2011 15:14:48
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Canto malinconico della faggeta
S’inerpicava erto il sentiero fra i castagni oltre i pini, il volo d’usignoli melodiosi compagni.
Il nostro passo sincrono agile di sfida a coglier l’essenza malinconica di dorati mattini.
La tenerezza del bosco nel diapason d’emozione rapiti dal tenue richiamo della ghiandaia.
Fra le tue labbra di fiore di sospirata vetta un bacio a fior di labbra un sussurrato ti amo proferito dalla tua voce diletta.
Il rivo argenteo d’un sogno d’amore arcano ci conduceva lontano.
E ancora ad inoltrarci verso la sommità lassù protesi all’azzurro crinale nella dolcezza che pareva senza fine d’un giorno autunnale.
Ma già la pesante nuvolaglia di piombo fuso s’approssimava all’orizzonte.
Il tuo sguardo nel gioco di bruma confuso già s’allontanava verso una nuova meta.
Partivo nel silenzio eloquente d’un addio senza parole verso l’esilio nell’infuriare del fuoco del fronte orientale.
Sola restavo sul sentiero, il cuore disilluso in grido sconcertato soffocato e muto nella pioggia d’ora della faggeta.
E già dileguava l’illusione idilliaca dell’autunno nel tetro inverno dall’inclemente rigore.
Sfumava l’elegiaco canto, volgevi altrove il tuo passo.
La tua figura lontana campeggia nella mia anima fiaccola eterna.
Non m’eri più accanto nella triste fola di tramontana, si spegneva nella tenebra del rimpianto del cuore l’ardente lanterna.
E spira da nord nell’estenuarsi di primavera l’inclemente inverna
ed il ricordo d’un Amore perduto l’arsura di tenerezza d’un cuore in abbandono disseta,
nel canto malinconico della solitaria faggeta.
Id: 8586 Data: 24/05/2011 15:19:57
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Indomito vigore
Verdeggia il minuto castagno con indomito vigore, la tenacia e la pazienza forgiata nell’inverno del dolore.
Impavido esule dal bosco dallo sguardo protettivo delle viole orfano del nido memore d’indimenticabili baci di ombre e sole.
Esili, tenaci, resistenti foglioline sbocciate in tenero diadema, il virgulto rifiorito della Vita emozionante canto ed emblema, carezza di tenue colore in solitarie mattine.
Né gelo o tramontana o sferza inclemente di neve son riusciti a soggiogarne la forza vitale. Proteso fiero al celo il giovane arbusto erede d’un sogno lieve.
E soave a fine maggio rispunta foglie e germogli novelli con rinnovato coraggio nello zefiro dei ricordi menestrelli.
La gentile mano dell’ufficiale che premuroso ne interrò le indifese radici nel sonno del Tempo memore riposa serena all’ombra dei salici in fiore.
La mano cortese del capitano dispiegava bianche, impavide vele all’orizzonte, nel commiato d’un candido fazzoletto d’addio nel pianto celato d’una anonima banchina in un porto di nebbie lontano.
Nella valle d’oblio oltre l’orizzonte ora coglie eterni fiordalisi nell’ombroso incanto fra l’occhieggiar dei sorrisi di sole dei verdeggianti Campi Elisi.
Sorride e freme nel vento il giovane vittorioso castagno sull’inverno, l’incredula malafede, l’inganno, la stolta ignoranza, la paura di chi vive succube del pregiudizio nel pantano dei luoghi comuni e nel moralistico, asfittico stagno.
L’audacia invincibile d’un Amore puro dal sorriso radioso d’un bambino che si guarda nel prodigio dell’esistere intorno vincendo ogni avversità e distanza.
Amore sovrano le ali dispiegate d’un sogno vero frementi di passione arcobaleno nell’oscuro mistero della vita.
Amore arcano che dilegua fiero meschinità e sudditanza in fuga sul mendace sentiero.
Trionfa nei colori della stagione ridestata nel palpito del verde l’audace castagno, proteso all’azzurro il canto della Vita.
Nel volo di Speranza alla luce splendente del giorno delle rondini in primaverile, tripudiante ritorno.
Id: 8564 Data: 22/05/2011 08:44:02
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Il mio sole di mezzanotte
Capitano, mio capitano salpato all’alba incognita verso l’orizzonte burrascoso e arcano.
Crudeli rotte t’hanno ghermito nel setoso mistero della notte.
Cosa resta di me smarrita nella tenebra della tua assenza?
Struggente il blu della tua marinaresca divisa in dissolvenza.
Indimenticabili le tue premurose mani mi donavano l’incanto della notte, erano tenera ombra nido e fremito di letizia sul fanciullesco volto.
Ancora Tu a dar eco di rimpianto e voce ad un’inesorabile assenza, nel mio mare di solitudine.
Per sempre Tu il mio perduto lido, il mosaico dell’emozione dissolto,
per sempre Tu rifugio dell’anima mia.
Nel palpito del sogno ogni notte il tuo sorriso lontano carezza di luce sul mio viso.
Il Ricordo di Te s’innalza impetuoso e teneramente mi prende per mano nella nostalgica fola.
Cosa resta della mia vita in cenere dopo il dolente commiato?
Un cuore muto ed infranto come un vecchio violino di corde e voce ammutolito nella soffitta di solitarie ore dimenticato.
Inondami l’Anima di Luce.
Nel mio desolato silenzio sii armonia e amorevole voce, mio sole di mezzanotte, sii il mio magnifico vento.
Guardami, illuminami trovami, salvami.
Capitano, mio capitano portami con Te sul veliero d’onirico incanto verso incognite, inebrianti rotte.
Non dileguarti all’alba nel bacio del ricordo. Non confinarmi in esilio nella gelida ombra del malinconico fiordo.
Resta al mio fianco, sorridimi nel bacio di porpora dell’aurora.
Nel mare d’infinito, nascente incanto sii il mio sole che m’inonda l’anima di felicità una volta ancora
fra onde cristalline d’elegiaco canto nell’aria tersa e sublime della sussurrata ora.
Alla tua memoria, mio carissimo Papà. Capitano, mio Capitano.
Id: 8552 Data: 21/05/2011 10:49:53
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Nel riverbero delle onde
Sensuale come un sogno all’alba palpita il mare in splendore d’orientali ori e seta.
Avvincente come musica antica ed arcana la Memoria all’arcolaio della nostalgia l’aureo filo dei Ricordi addipana e nel novello desio la trama vivace nel canto delle onde confonde.
Come vedi non sono lontana….
Ed il cuore di solitudine riarso l’arsura di tenerezza disseta.
Dove sei
a sfidar l’orizzonte, signore degli alisei, che ogni alba parti indomito per l’incognito fronte.
T’inebria il profumo di salsedine, il mormorio del maestrale lenisce l’amaro gusto d’assenzio della solitudine.
Fermo e fiero al sestante a tracciar indecifrabili rotte T’accarezza con la passione d’amante il mare sussurra di bruciante desio la notte.
All’orizzonte si staglia il veliero nell’onirico incanto…..
E nel tepore d’estate del sogno, nel profumo di fresia, magnolia e scarlatta rosa m’illudo d’averti accanto,
Tu mio miraggio in cui il cuore mio si rifugia e indomito osa.
Soltanto Tu
ad accendere di Luce lo spento mio mattino a dar canto e voce al silenzio del mio lacustre confino.
Finalmente Tu
a dar sublime nuova emozione ad un bacio mai dato,
Tu la tenerezza struggente d’un malinconico adagio.
Nel riverbero delle onde dorato lo scintillio d’argenteo incanto i flutti.
Nel crescendo d’emozioni profonde scorgerai evanescente lo sguardo mio,
nel bacio dell’aurora a te accanto, nel mare d’Amore alla deriva di sensuale oblio
nel palpito appassionato delle onde ombra di desio finalmente insieme fiamme di sensi incantati Tu ed io.
Id: 8542 Data: 20/05/2011 16:35:28
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Burrasca di porpora
Mare di porpora l’incendio dei sensi dilaga.
Le nostre anime fra onde d’argento e ricami biancheggianti l’affascinante mormorio del vento, i nostri corpi a cercarsi nel dedalo del desio l’uno dell’altra anelanti.
Estemporanea tregua nella sussurrata ora. Fiori notturni d’iridescenze evanescenti s’intrecciano ai nostri sguardi seducenti.
Al ritmo incalzante di tango nell’occhieggiare d’una fiammeggiante rosa il cuore libero dai veli del giorno dispiega le ali ed osa.
Palpita nel silenzio della stanza macchia d’amore la nostra ombra bolero di passione danza.
Fragranza di viola l’ambra della mia pelle il desio vola raggiungendo le stelle.
Profumo inebriante di baci nell’ombra della passione sbocciati, carezze d’orientale seta i nostri corpi frementi.
Rose scarlatte avvinte all’infinito mistero protese, dal domani nel sogno d’Amore placate le inquietudini e le attese.
Nell’aria complice il tuo sorriso sensuale, le mie chiome d’Euridice il nostro riconquistato paradiso.
Nei petali di seta d’una notte d’Amore dischiuso l’incantevole fiordaliso nel fugace momento di felicità celestiale, la forza avvincente dell’Amare.
Sullo sfondo il palpito di onde, il canto sublime del mare.
Id: 8524 Data: 19/05/2011 08:30:02
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Nel breve anelito dellaurora
Tremule di passione le stelle.
Il fremito dei baci e delle carezze di seta sulla mia pelle.
M’avvolge il manto del sogno in ricami d’argento e broccato in disegni d’orientale ardore.
Dove sei, Amore?
Nel breve anelito dell’aurora ti bramo nel palpitante desio di porpora.
Il volo spezzato, l’incantesimo infranto il fugace rifugio precluso, il segreto pianto.
E via a contare le meste ore d’un eden assediato, nell’esilio del cuore senza fine.
Nel malinconico pianto del glicine il tuo sorriso lontano l’assolo della mia solitudine.
Il mosaico in polvere e schegge devastato d’un sublime sentimento all’alba soffocato.
Ti cerco nella sussurrata ora affido di Te il mio pensiero al malinconico canto del vento.
E al porto sicuro Del tuo abbraccio Volgo gli occhi,
a Te, mio anelato faro mio soave miraggio.
Nel bacio di lacrime che costella il mio cuscino sei Tu l’ultimo struggente volo vespertino,
sei Tu il radioso sorriso di speranza il trionfo del sole nascente al mattino.
Sei Tu l’incendio di porpora che dilaga nel cuore.
Dalla notte all’alba nel bolero d’inquiete, appassionate ore
Stella mia, T’agogno ancora.
Id: 8513 Data: 18/05/2011 15:07:11
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La svolta
Milano nel vento primaverile laboriosa corre fino a sera.
Milano liberata del 25 aprile sospirata figlia, erede memore e fiera.
Milano dei navigli delle ombrose corti della case a ringhiera.
Il sorriso limpido d’un uomo nell’ora vespertina Piazza Duomo in festa nello sventolio di bandiere Milano nel disgelo torna nel maggio regina il diadema dell’idealità e del coraggio in testa Milano ritrova il suo sereno cielo .
La Milano da ri-bere confinata nel cassonetto dalla Milano da ri-pensare per decenni gabbata, umiliata e depredata.
Milano parte civile.
Dolce il mattino di maggio splendente Milano si desta dolce occhieggia la nuvola vermiglia, Milano respira sorridente.
Per valli e monti risuonava il canto della riscossa, i figli del vento entravano sui camion nella città espugnata le campane del Duomo a festa, spirava il vento di Libertà a caro prezzo pagata.
Il carnefice ghigno ferale immondo e fiacco non più il grottesco fez ed i neri stivali d’orbace lustrati a lacca
a Piazzale Loreto finiva calpestato, relegato gettato in anonima, squallida,catartica fine d’un ventennio brutale, turpe e vigliacco il regime della scempiaggine.
Sessant’anni dopo Milano si desta nel sorriso dell’aurora gli occhi rifulgenti di stella,
Milano che lavora, lotta, resiste ancora in alto fiera e vittoriosa la testa.
Nel vento inebriante per le vie del centro la piazza della Madunina in giubilo la società civile erede di quel 25 aprile Milano democratica del Noi Insieme.
Milano trionfa e freme Milano alla riscossa nel palpito scarlatto di novella Speme sventola occhieggiante come allora la bandiera rossa.
Id: 8506 Data: 17/05/2011 15:18:20
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Taccarezza il mare
T’accarezza il mare nel dolce sussurro.
Fremono le onde in spuma d’argento si frangono, lo sguardo tuo indomito salpa per nuove rotte oltre l’ ondoso manto infinito.
Librati in volo nell’estasi dei sensi all’orizzonte verde- azzurro.
Lasciati sedurre dalla marina brezza, il canto di levante a lenire la celata tristezza.
Lasciati avvincere nel fascino arcano dal tocco di seta. Il sestante misterioso ed inebriante d’una indecifrabile meta ti prende irresistibilmente per mano.
Assapora La fragranza di salsedine, il profumo intenso ed amaro della nostra solitudine.
Perditi con me alla deriva del sogno.
Volgi lo sguardo a levante.
Allo zenit mi vedrai stella di malinconia variabile sorriderti nel balenio della notte nell’indimenticabile istante.
La nenia del vento ti rechi il mio bacio.
Nel turbine di tenerezza Del marino canto S’innalza armonioso l’adagio.
Nell’abisso d’idiliaco incanto socchiudi gli occhi e nell’abbraccio del maestrale ti sarò accanto.
Nel palpito di baci fra onde d’argento, sulla tua levantina riva sarà dolce per me naufragare.
Novella Teti nel malinconico disincanto dallo specchio grigio-verde tornerò a sorgere vestita d’acque cristalline.
“Dammi un bacio, poi cento poi mille” quindi una galassia ancora.
Rinasci con me nell’incanto del mare nella sussurrata tenera ora del cuore che verso l’inebriante Libertà torna a salpare.
Id: 8492 Data: 16/05/2011 08:03:16
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Il mio re di maggio: lultimo sovrano
Ogni notte il pensiero mio esule vola a Te, mio re di maggio, all’ultima tua alba, al tuo resistente coraggio.
Non l’elegante residenza storica di Cascais accoglie il tuo riposo ma un quieto Camposanto di collina.
Nell’ombra avvolgente della malinconia il radioso tuo sorriso non m’abbandona mai, m’accarezza dolcemente come quand’ero bambina.
Dalla notte all’alba durò il feroce assedio alle porte del reame…
Concitazione, passi frenetici, ferro rovente, l’anima in fiamme, odore di polvere da sparo, a ricordare che l’addio al sovrano perdutamente amato non potremo mai dimenticare.
Il commiato ha il sapore di cicuta, fatale ed amaro.
La morte è rossa e blu nera. S’accende il ricordo nella mesta sera.
Il distacco ha il sapore acre d’assenzio, al termine della burrasca, soltanto il silenzio, il muto disincanto….
Il silenzio di morte.
Dalla notte all’alba resistette indomito l’assediato reame.
Impavido il Re combatteva, il barbaglio del primo solare raggio, il bacio del cielo la preghiera a fior di labbra allo strenuo, silente coraggio.
Frusciava inquieto ed attonito il fogliame, gemeva il vento nella selva, capitolava il reame.
Incredula Cassandra assistevo alla fine del mio regno, la mia anima ti donai nell’ultimo disperato abbraccio in pegno.
Quel che resta del mio cuore Ti apparteneva.
Si chiudeva con le epiche tue gesta il marziale canto.
La tua vita in polvere d’astro incenerita, stella cadente che nel tenebroso mare del nulla si spegneva, nel baluginio d’elegiaco pianto.
Eroico la spada in alto levata combattevi senza tregua
Priamo, Padre, sire, resistente come una quercia nel campo di battaglia la ferma tua falcata di polvere di morte ammantata.
Fiero e audace lo sguardo. Alla fine dell’offensiva lo sguardo pietoso dell’alba l’ultimo tuo respiro affannoso leniva.
Il corpo del re caduto sul campo di battaglia, le lucenti armi in pugno,
le fresie mai sbocciate d’un malinconico giugno t’avrebbero reso omaggio.
Cassandra desolata e china ad ammantare nella coltre di bianche rose ed iris nell’ultimo floreale commiato il regale corpo dal vento accarezzato.
Eri il re in esilio e nel pianto del crepuscolo vermiglio pronuncio il tuo nome.
All’alba ti sei accomiatato dal vitale cerchio mentre sale l’alta marea d’ antica e mai sopita emozione.
Mia candida rosa recisa in maggio, il canto del vento effonde l’amara fragranza del tuo strenuo coraggio.
Le tue amorevoli parole avvinte si stringono all’aureo arco nel giardino segreto della mia solitudine, sbocciano in orfico canto muto.
Eri il sovrano senza corona ed il Ricordo del sorriso tuo perduto come vedi ancor non m’abbandona.
Eri il sovrano senza inquietudine E la voce tua Mi giunge Alla deriva della mia solitudine.
Eri il sovrano saggio e clemente che salomonicamente aiuta e perdona.
Ed il Ricordo tuo in un rimpianto purpureo di crudeli spine, in una folgore di lacrime come vedi ancora mi emoziona. Ogni istante palpiti nella mia anima nell’ombra del dolore, ti ammanti di luce, all’Amore perduto rechi nostalgica voce.
Per sempre ti porterò nel cuore mio malinconico Sovrano,
che guardavi mesto e consapevole il trionfo dell’aurora, miraggio arcano.
Nello sguardo la tristezza e il disincanto d’un ragazzo che vede l’aquilone della sua vita e dei suoi sogni sfuggirgli lontano inesorabilmente.
Alla memoria di mio padre Emilio (5 novembre 1948 - 6 maggio 2010), il mio re di maggio.
Id: 8479 Data: 15/05/2011 02:17:18
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Elegia damore nella pioggia
Sferza la pioggia gli ulivi d’argento, le frondose chiome dal maestrale agitate.
Riposano nel contrappunto goccia dopo goccia le chiantigiane contrade di pioggia ammantate, brillano come nastri di seta nel vento le agresti strade.
Dei nostri giorni insieme ricordi, Amore?
I nostri passi di foglie lievi sotto la pioggia verso l’elegante altura di Pian de’ Giullari i nostri baci palpitavano nel sogno d’Amor cortese.
Respiravamo idilliaca tenerezza, mi specchiavo nel lago di giada dei tuoi occhi chiari.
Fluisce la soave roggia nel minuetto di sussurrate ore.
Io son con Te a distanza ed il sorriso tuo lontano accende la fiaccola della speranza nella tenebra della mia immensa stanza.
Mi smarrisco nel desio di Te di noi in ogni fola di vento.
Incombe il temporale su Luino assopita, soave l’abbraccio di pioggia sull’agreste contea di Firenze nel maggio rinverdita.
Osservo malinconica lo scintillare di stille nel luccicante canto.
Nel sussurro dei ricordi Ti rivedo nel campestre, fiorentino incanto.
Disseta la pioggia il tosco appennino, picchietta lieve sui dolci poggi.
Sorgerà il sole domani in radiose carezze dai dardi di seta.
A cercarsi all’unisono le nostre esuli mani, mentre saremo inesorabilmente lontani….
Chiudo gli occhi inspiro il profumo amaro della nostalgia.
E nel cinereo disincanto di oggi il fiume di giada del tuo sguardo infinitamente caro, m’illumina l’anima,
ed il rimpianto spicca il volo dispiegando le celesti ali dell’elegia.
Dolce la pioggia scende gentile sui fiorentini colli in fiore.
Veglio sui tuoi sogni assopiti al sole d’aprile.
Chiudi gli occhi Amore, abbandonati all’onirico incanto.
Ti sia carezza il mio bacio di palpitante, tenero ardore.
Sogna con me, Amore.
Fra le braccia sensuali della notte mi ritroverai nell’emozionante adagio, nel sorriso d’una stella malinconica Musa appassionata al tuo fianco.
Id: 8466 Data: 14/05/2011 09:19:26
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Limmagine di Te
Riverbera ogni istante nel mare nero dei miei occhi l’immagine di Te, anelito sussurrato della sera.
L’alta marea di nostalgia mi lambisce il cuore nel bianco e nero di solitarie ore.
Palpita nell’anima mia La silente presenza tua.
Riverbera nell’anima in fiamme l’immagine di Te che dolce mi sorridi perdutamente lontano.
Fermo immagine d’emozione nella tenebra d’esilio m’avvolge di luce su struggenti smarriti sentieri mi porta teneramente per mano.
Rinasco nell’eco d’Amore della tua voce armonioso canto d’autunno, novella Teti fra le argentee onde della Memoria.
M’abbaglia l’immagine di Te nel rimpianto stridente che il cuore indifeso artiglia.
Eri il sorriso della mia vita.
Ora soltanto cenere di rimpianto, solo il crescendo d’orfico canto.
Lo sguardo tuo accende l’arcobaleno dei ricordi, incendia il crepuscolo della mia nostalgia.
L’immagine di Te nella vividezza d’un meriggio fra onde di Rimembranza alla deriva della tua assenza.
Naufragando nel mare di tenebra dei miei occhi il Ricordo tuo m’illumina l’anima, nel mistero d’Amore cui nemmeno la morte suggella la fine.
Freme con ali di fiamma nell’ora della malinconia il vivo pensiero di Te….
E nel maestrale di nostalgia ovunque Tu sia s’alza il vento dell’elegia.
Dispiego ali di fuoco eterea Anima mia, e verso Te volo via.
Id: 8459 Data: 13/05/2011 18:56:10
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Le viole che non colsi
Il giardino segreto dell’abbandono d’edera e rose rampicanti è ornato.
Profumano lavanda e mughetti, occhieggiano ciclamini e fiordalisi s’assopiscono accanto al fresco riparo delle siepi ricci e fulvi cagnolini.
Fremono nello zefiro le verdi fronde, le lussureggianti chiome sono ostello di melodiosi fringuelli.
Boccioli e germogli si dissetano all’ombra del maestoso larice presso celati, mormoranti ruscelli.
Nel giardino della Memoria fiorisce di nostalgico amore la magnolia.
Nel sospiro e nel rimpianto del Sovrano in esilio il Tempo insieme al mio cuore attendendo il regale ritorno all’ombra del salice s’è addormentato.
Sgorga la cristallina sorgente d’emozioni profonde. Le rimembranze son prive di rapaci artigli, fremono i sogni ed i desideri tra i rami rinverditi dei tigli.
Fioriscono nell’intensa essenza di rose amare i baci che non mi hai dato.
Stormisce nel vento il glicine d’un abbraccio a lungo sospirato nella notte senz’alba della nostra solitudine.
Si ode il melodioso ricamo dell’usignolo il malinconico canto, di solitarie rondinelle i frementi voli.
Mormora il vento la struggente melodia fra i verdi rami del nocciolo giunge del pettirosso il cristallino assolo.
Stilla dal cuore in gemme di rugiada la segreta malinconia.
D’ogni palpito andato provo bruciante nostalgia e del ricordo mi è dolce annegare nel memore flutto, nella nenia del passato l’anima smarrita indulge.
Fremo nel vento delle tue riecheggianti parole.
Amo le perdute viole, disperse nel vento del rimpianto
che sogno ancora ora che non sei più al mio fianco…
Amo le segrete viole appassite al sole d’una felicità perduta
che non colsi.
Id: 8445 Data: 12/05/2011 09:00:54
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Il perduto sentiero
Gioiose di speranza le corse d’una bimba per gli estivi poggi nell’agreste sorriso di papaveri rossi.
Una paglia di Firenze dal nastro scarlatto fra le brune, fanciullesche chiome.
Dolce e protettivo lo sguardo paterno, a vegliare quel fanciullesco incanto fino all’inverno.
Il cuore la folgore di nostalgia abbaglia vedo ancora balenare fra i sentieri quella bimba gioiosa dalla fiorentina paglia.
Oltre le brume dell’oblio nel meriggio che pareva senza fine insieme Tu ed io.
Oggi per la campagna assolata freme tutto un occhieggiare di ranuncoli d’oro e l’emozione al sole è ridestata.
Il mio cuore vola ancora nella nostalgia di bambina fra il verde sospiro dei poggi.
Per l’aria serena degli usignoli risuona il melodioso assolo.
Stormiscono le fronde il profumo di robinie in fiore s’effonde.
Incedo sola sul nostro antico sentiero.
Raminghi i miei passi son tornati inseguendo il riverbero dei nostri giorni dileguati.
Il sentiero erto della Memoria mi conduce da Te compianto sovrano, dal reame capitolato inesorabilmente lontano.
Il sentiero aspro del rimpianto mi porta in esilio sempre più arcano.
Lacrime celate e di nostalgia soffocano il respiro dell’emozione l’effluvio.
All’ombra del verdeggiante declivio accanto all’ontano balena il dolce sorriso tuo perduto, ancora mi protendi la mano in struggente saluto.
Id: 8438 Data: 11/05/2011 20:17:37
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Magnanimo pareva il Tempo
Divinità temuta degli inganni, ineffabile lo sguardo di sfinge dall’eterno enigma.
A noi mortali le lacrime, la frenesia, gli affanni del dolore le stigma.
Magnanimo pareva il Tempo Giano bifronte. Ben presto si sarebbe oscurato nelle nubi di tragica burrasca il tuo orizzonte.
Inquietante signore metà in luce metà in ombra l’ambiguo viso con uno sguardo lo stelo della tua esistenza avrebbe reciso, come il vento impetuoso stronca un fiordaliso.
Pareva clemente il Tempo negli occhi il bagliore violento del lampo.
Con furtiva mano da baro già aveva capovolto la clessidra, scivolava via inesorabilmente la sabbia d’oro della tua vita, agli sgoccioli estremi, prosciugata la cristallina fonte nel fiume del dolore amaro.
Sulla riva oscura t’attendeva per il guado il ghigno feroce l’implacabile Caronte.
La fatale signora di tenebra vestita le stelle oscurava, nella notte alle tue porte bussava.
Nel viale all’alba silenzioso la strada deserta l’eco malinconica dei tuoi passi il profumo struggente di foglie morte, il destino vegliava in allerta.
Arsi nel sole d’un luglio lontano i miei sogni inceneriti dalla notte all’alba dileguati.
Il tuo sorriso evanescente mi brucia l’anima.
Il dolce tuo ricordo sulla spiaggia dell’estate perduta mi prende per mano nello sguardo luminoso d’una stella ad oriente.
E l’anima in fiamme come fuoco sacro s’estingue in cenere muta.
Il turbine del vento effonde la fragranza dell’emozione ridestata nel fugace momento.
E nel bacio d’addio della notte al giorno l’eco struggente dei tuoi passi nell’andare nel mio cuore fan ritorno.
Nel primo dardo del sole l’eco incancellabile della tue parole, di rimpianto e nostalgia mi consumo ed ardo.
E il maggio in fiore sussurra di Te nell’agreste, elegiaco concento, mormora il tuo nome il vento nella sinfonia di solitarie ore, nell’eclissi del dolore.
Id: 8418 Data: 10/05/2011 15:43:27
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Viale fiorentino
Ricordi?
Il dolce risveglio del mattino, il sereno andare per l’elegante viale fiorentino.
La fragranza intensa del caffè la raffinata vetrata dell’ antico Bottegone tutto sovviene alla Memoria nel fremito dell’emozione.
L’abbraccio di luce intorno a noi il sorriso di colore.
La fiera di San Lorenzo, l’allegro vocio, il soave ricamo di lievi ore mano nella mano s’andava Tu ed io.
Le canzoni dei passanti fischiettate per la strada, ovunque sul marmoreo selciato il bacio dellamattutina rugiada.
Maestoso l’Arno S’offriva al nostro sguardo Nel rifulgere del sole nell’autunnale dardo.
E risplendeva nobile Firenze nella sublime antica armonia.
Il tuo sguardo protettivo il mio sorriso macchia di tenerezza, l’eco dei nostri passi sul lastricato della via.
E il bacio indimenticabile al Giardino dei Semplici, l’abbraccio di dolcezza ammantato all’ombra dei frondosi salici….
Il bacio tuo non l’ho più dimenticato e nel sogno d’amore insieme a Te istantanea in bianco e nero cara al cuore l’ho suggellato…..
Incancellabile il Ricordo d’un mattino fiorentino. La fugace felicità ci camminò vicino.
L’amorevole sguardo tuo di chiare acque di mare mi protegge come ombra fedele ancora oggi nel mio inquieto andare,
Avverto sempre l’autunnale tepore della tua mano, nel dedalo d’incolori ore mentre cammino malinconica lontano dal radioso incanto dei fiorentini poggi.
Fermo immagine d’amore nella tenebra desolata di oggi.
Id: 8406 Data: 09/05/2011 08:56:10
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Volo da Te
Si dischiude in un bacio di palpitante colore nella porpora del rimpianto la ceneraria, tingendo di nitida nostalgia l’aria fresca e solitaria.
Volo da Te nel mattino di luce, lo zefiro messaggero mi porta la dolce musica, l’eco antica d’amore della tua voce.
Dinnanzi ai miei occhi si stende in argenteo nastro il tenero sentiero dei Ricordi ed il tuo sorriso m’accompagna nella notte nel dolce baluginio di malinconico astro.
Vola da Te nella pioggia dorata del sole malinconica rondine in cerca d’u rifugio.
Volo da Te oltre il ceruleo orizzonte. Il presente ammutolito inerte foglia morta giace più non tuona l’urlo violento di Caronte.
Volo da Te nel primo mattino.
Lo sguardo di primavera il bacio fragrante della viola e mi sembra ancora d’averti vicino. S’acquieta la mestizia dell’anima mia sola.
Soave la rimembranza mi prende per mano vincendo ogni distanza col sorriso abbagliante d’un bambino.
Allodola inebriata di luce vago libera sul fiorito sentiero della Memoria fino a sera.
Volo da Te nel mattino radioso, ed il Tempo suona la giava di memore menestrello.
Il canto dell’usignolo solitario sul cipresso veglia il sereno tuo riposo.
Volo da Te oltre il malinconico cancello fra le carezzevoli ombre del quieto viale silenzioso.
Alla cara memoria di mio padre Emilio nel primo anniversario della sua scomparsa
Id: 8398 Data: 08/05/2011 08:17:13
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Volo da Te
Si dischiude in un bacio di palpitante colore nella porpora del rimpianto la ceneraria, tingendo di nitida nostalgia l’aria fresca e solitaria.
Volo da Te nel mattino di luce, lo zefiro messaggero mi porta la dolce musica, l’eco antica d’amore della tua voce.
Dinnanzi ai miei occhi si stende in argenteo nastro il tenero sentiero dei Ricordi ed il tuo sorriso m’accompagna nella notte nel dolce baluginio di malinconico astro.
Vola da Te nella pioggia dorata del sole malinconica rondine in cerca d’u rifugio.
Volo da Te oltre il ceruleo orizzonte. Il presente ammutolito inerte foglia morta giace più non tuona l’urlo violento di Caronte.
Volo da Te nel primo mattino.
Lo sguardo di primavera il bacio fragrante della viola e mi sembra ancora d’averti vicino. S’acquieta la mestizia dell’anima mia sola.
Soave la rimembranza mi prende per mano vincendo ogni distanza col sorriso abbagliante d’un bambino.
Allodola inebriata di luce vago libera sul fiorito sentiero della Memoria fino a sera.
Volo da Te nel mattino radioso, ed il Tempo suona la giava di memore menestrello.
Il canto dell’usignolo solitario sul cipresso veglia il sereno tuo riposo.
Volo da Te oltre il malinconico cancello fra le carezzevoli ombre del quieto viale silenzioso.
Alla cara memoria di mio padre Emilio ad un anno dalla sua scomparsa.
Id: 8397 Data: 08/05/2011 08:15:36
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Nostalgia umbra
La tenebra notturna s’illumina d’emozione nella soffocante ombra, ricordo od onirica visione?
Palpita di luce eco amorevole di familiare voce la Memoria d’una radiosa stagione in Umbria.
Verdeggiano dolci nel sorriso d’un bambino gli umbri poggi.
Ed il cuore s’acquieta nella burrasca del dolore.
La frenesia inquieta di oggi cede il passo alla quiete campestre di ieri.
Nel fremito del soave vento tutto risplende di vita, ogni emozione si ridesta in un momento.
Trevi svetta alta ed irraggiungibile là sulla collina. Ecco il romanico campanile del Duomo di Sant’Emiliano, e la commozione dei ricordi mi prende per mano con sguardo intenso e chiaro.
Rammenti la tersa immensità?
Lassù per i verdi sentieri S’andava insieme lontano.
Rammenti, carissimo papà?
Laggiù la via Flaminia giace nel dorato solare incanto di luminosi dardi.
Montefalco vigila dall’estremo poggio la contrada rivale,. Scintilla soave nella brezza mattutina l’umbra bellezza ammantata di serenità irreale nel dipanarsi delle ore della mattina.
Si desta piano l’antica contrada, i passi sui marmorei viali i fiori dischiusi nel bacio della rugiada. Incede il giorno nella danza dell’aurora carminia.
Ecco si popola di laborioso andare il nastro d’argento, la sottostante via Flaminia.
All’orizzonti si stagliano nobili e distanti Assisi e Perugia e nel giorno terso la carezza del ricordo lenisce la malinconica uggia del fugace eden nel dirupare del Tempo inesorabilmente perso.
Sullo sfondo del panorama azzurro il mormorante fluire del Clitunno. Dolce, inebriante smarrirsi nell’armonioso incanto d’autunno.
Le fronde s’agitano nel vento, l’abbraccio emozionante della memoria d’infanzia freme in tenero sussurro.
E nel dorato risplendere del giorno m’inerpico solitaria per la salita fra i poggi nell’argenteo stormire degli ulivi.
Ed ecco tornano i miei passi alla quieta altura, il cuore vola commosso oltre le pietrose mura del Camposanto.
La sagoma argentea degli ulivi m’accompagna dolcemente e torna la Memoria a quando eri al mio fianco. L’agreste sentiero salivamo insieme con agilità incessante nella perfetta simbiosi d’una comunione di sentire nel silenzio eloquente che ci rendeva un’unica anima palpitante.
Poso un fiore sulla tua esule, lacustre, marmorea dimora.
Vola il pensiero a Te, alla lontana ,ultima dimora dei nostri cari nella mestizia senza parole dei miei giorni incolori ed amari.
Un giorno anche Tu sull’umbra altura sereno riposerai e col sorriso di quand’eri fanciullo con lo sguardo radioso immemore degli umani affanni la Flaminia dominerai.
Sia suggellato il dolce, commosso ricordo nel fremito d’ali dell’ elegia.
Agreste il canto fra gli accordi di malinconiche ore l’eco d’umbra nostalgia sussurra al solitario cuore.
Nel palpito lacerante del rimpianto mi sembra ancora nella carezza del vento d’averti accanto.
Id: 8389 Data: 07/05/2011 14:24:18
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Rosso fuoco il colore del rimpianto
Una coltre di rose bianche ed iris ametista accompagnò il tuo ultimo viaggio.
L’agonia nella notte irreal non domò il tuo coraggio.
Al cielo di zaffiro affidasti il tuo ultimo respiro, io una preghiera di sconcerto.
Ma il cielo remoto ed indifferente non ascoltò la supplica. L’alba nemica ghermì la tua vita.
I passi sulla candida ghiaia del cimitero, dileguavi per sempre alla mia vista, t’inoltravi solo sull’inaccessibile sentiero.
Il gelido vento l’estrema disperata carezza al mio turbamento.
Le mie mani stanche i miei occhi increduli di lacrime arsi a salutarti con un pugno di terra.
E la Memoria nella notte della mia insonnia in cerca di Te come rondine senza nido all’orizzonte erra.
Il domani S’appressa alle porte della notte già.
Nel silenzio del cuore un anno è volato dalla tua dipartita, papà….
Soffi di cenere e rovine quel che resta della mia vita.
Rosso fuoco il colore del rimpianto il pianto d’elegiaco afflato di scarlatte dalie ora che non cammini più a me accanto.
Fiori dai mille petali sospirati a forma di nostalgica stella cui raccontare la mesta novella.
Lascio cadere sul tuo tumulo una manciata di scarlatti petali, tra i frantumi del mio cuore, ti cerco nella tenebra di una segreta d’angosciose ore.
Tu il mio dono d’ali perduto nella malinconia senza più lacrime di un floreale commiato muto.
Ricordando con il cuore in fiamme il primo anniversario della morte di mio padre Emilio.
Id: 8373 Data: 06/05/2011 07:01:27
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Taccarezza lalba
T’accarezza l’alba nella coltre dei sogni.
Riposi fra lenzuola d’onirica tregua il tuo guanciale color cielo l’ultimo raggio della luna d’argento la sognante illusione dilegua nel tenue velo.
T’abbraccia dolce il vento del mattino, nello sguardo di mare dei tuoi occhi l’entusiasmo appassionato d’un bambino.
Nel palpito d’un rimpianto mai sopito ecco risplende sospirata la tua dolce Barberino.
T’ascolta attenta la tramontana nel meriggio dorato.
Si desta la Memoria I ricordi ti prendono con tenerezza paterna fra le braccia e nel fremito del Tempo ti ritrovi sul sentiero dei sospiri nel soave passato.
La tua scuola, le gioiose corse in grembiule e fiocco di un bambino, i poggi, la campagna, la romanica chiesa e l’ombroso sagrato….
Nella malinconica sinfonia dei ricordi il dolore dell’oggi s’assopisce placato.
E all’ombra della maestosa quercia sotto l’antico porticato l’incanto d’una volta è rinato.
Nello sguardo struggente d’amore foriero nel sorriso malinconico d’una giovane donna il Tempo ritrovato ti attende sull’agreste sentiero, al limite del bosco di ulivi.
Tramonterà il sole in pioggia di raggi dorati nel bacio di porpora e d’ametista di fragranti viole.
Nella malinconia del crepuscolo dei giorni andati le nostre solitudini s’inebrieranno di sole. Dolce sarà il sussurro d’amorevoli parole.
Nel palpito di tenerezza d’un abbraccio ci saremo ritrovati.
Id: 8356 Data: 05/05/2011 08:10:30
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Il canto del lago
M’inebrio di luce, incantata.
Nel canto del vento dal lago mi giunge ridestata la tua voce, d’antica emozione ammantata.
Mi smarrisco nella struggente fola.
Nel dedalo ombroso di nostalgia mi desto
sola.
Freme e s’increspa in onde d’argento il lago.
Dal giorno nella carezza del tramonto in fugace pensiero divago.
Nel palpito di onde balena il ricordo in malinconico scintillio, in dorato occhieggiare.
E da Te fra le tue braccia fragranti d’Amore il cuore mio torna esule a naufragare.
Un meriggio ventoso che pareva senza fine sulla riva del lago la tua solitudine s’univa in macchia d’amore alla mia.
Cullò il vento i nostri sogni intrecciati alle fronde del salice verde.
Eravamo insieme Tu ed io. E la Memoria nel mare di nostalgia si perde.
Ingannai me stessa, il cielo ed il Tempo.
Capovolsi l’universo, donandoti baci profumati di stelle.
Scambiai illusioni e speranza al mercato della vita, diedi scacco matto alla morte, vinsi l’inganno dell’età, folgorai fra noi ogni terrena distanza.
Il pendolo del Tempo al cuore mio affidai affinchè Tu mi restassi accanto.
Intrecciai per te una corona di fragranti serenelle, accarezzai il tuo viso malinconico nel sorriso della luna nel bacio delle stelle.
Ma dileguò il sogno in orfico, disperato, elegiaco canto.
L’ultima onda di rimpianto sospinta all’orizzonte nell’abbraccio di porpora del sole in declino si perde.
Il bacio del vento scompiglia tenero la bruna mia chioma come le labbra tue sincere….
E ti sento vicino nella soffusa malinconia nel silenzio infinito delle mie sere.
Il sussurro fresco della tramontana l’evanescente mio rifugio d’obilio…
Una manciata di tramonti poco tempo or sono si contemplava insieme il crepuscolo dalla riva lacustre d’ombrosa inquietudine….
Del fluire della fugace felicità l’aureo suono
La voce onirica del lago, del rimpianto lo struggente canto nel vento sboccia l’elegia.
TI ritroverò nell’aurora splendente della mia nostalgia.
Poche sere fa nei granelli infiniti del tempo eravamo insieme Tu ed io nel ritmico ondoso incanto di tenere ore.
Lo sguardo mio naufraga all’orizzonte…. E m’illudo Amore d’averti ancora accanto.
Id: 8348 Data: 04/05/2011 19:00:13
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Invitta valchiria
Invitta, disillusa e stanca mai rassegnata o sconfitta.
Arco argenteo, elmo,aurea spada e folgorante sagitta.
Valchiria, progenie eletta d’Atena e Ares a vendicare in battaglia l’oltraggio, l’ascosa pena.
Frenetiche nello spasimo le ali dispiegate controvento fra il sibilo ed il ruggito della vita col suo tormento.
Verso l’infinito e oltre a fender dei disincanti la plumbea coltre.
Via si procede procellarie d’argentea temerarietà nell’occhio del ciclone sfidando indomite la burrasca del mare che incupisce già.
Oltre l’urlo del fortunale al di là dei violenti marosi, nel mare color pece indomite figlie del temporale, signore della folgore.
SI balena in tempesta, il coraggio d’un cuore in avventuroso volo.
La rinascita in assolo una donna sola lo sguardo marziale all’orizzonte più forte della sferzante fola a domar il fortunale in alto fiera la testa.
Le battaglie si vincono al primo squillo di tromba, nel passo audace all’offensiva la folgore violenta rimbomba, inabissando i disincanti alla deriva.
Si squarciano le nubi il sole trionfa nel tripudio radioso sull’inquietudine la tenebra e l’ombra del dolore e la sua perenne memoria.
Nella pioggia dorata di dardi del giorno luminoso si volta pagina, si scrive nella gloria la novella storia.
Id: 8340 Data: 03/05/2011 19:38:11
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Volto di Medusa
Freme il salice nel vento, le frondose chiome prostrate all’inclemente fola, nelle ore di un giorno senza viso, né nome.
Soltanto un volo inquieto di rondine sfida l’aria tempestosa audace e sola oltre il burrascoso turbine.
Remota la requie, preclusa ormai la pace della selva, soltanto il grigio fuso del mattino fosco, nello stormire di fronde confuso.
Sferza il vento la nobile chioma d’argento nel fluire del rivo antico ogni tassello del mosaico combacia nell’inquieta figura di luce ed ombra.
Nella girandola di giorni anonimi e amari s’accendono alla Memoria i volti tristemente muti, perdutamente cari.
Ed appare il passato dal volto di Medusa bruciante, ogni Ricordo una granitica pietra scagliata ad infranger le spente acque d’una quiete apparente, ogni Rimembranza la forza devastante della folgore l’abbaglio del lampo.
L’orizzonte livido di pioggia sempre più distante, nel canto in crescendo dell’inquietudine ali dispiegate ad altro cielo, ali anelanti al fugace scampo.
Id: 8320 Data: 02/05/2011 08:11:24
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Primo maggio della Memoria
Occhieggiano nel barbaglio del sole, vicino al cipresso i vivaci gerani
ora che siamo inesorabilmente lontani.
Rossi gerani tornano a sbocciare nel soffio di primavera come donne di passione palpitanti nella sera.
Un sorriso di fiammeggiante colore Nel fremito del rimpianto Lascio Alla tua foto accanto Nella stasi del dolore.
Un fulgido sguardo carminio di vita scocca il sole il radioso dardo ora che il tuo irraggiungibile sentiero si snoda pianeggiante nel verde, senza più l’erta salita di penosi affanni.
Il tuo elegante vestito blu del primo maggio lo rivedo ancora.
La rosa scarlatta all’occhiello appuntata m’illumina nella porpora della nostalgia, insieme alla tua carezza che proteggeva nella luce del paterno amore la mia giornata.
Da un anno le rose rosse stingono il fiammeggiante idealistico ardore nel mare sconfinato della mia malinconia, nella burrasca senza fine d’un rinnovato dolore.
Scarlatti i gerani vegliano il tuo riposo, in questo primo maggio, nel ricordo dei lunghi anni del tuo silente lavoro , dell’alacre operosità delle tue affusolate mani.
Eri il signore dell’alba, in partenza col primo treno e la notte destata accoglieva il tuo ritorno sereno e stanco….
Il tuo sguardo rivedo nelle lacrime di rugiada del memore mattino bianco.
A fior di labbra dolce il tuo sorriso. Nella malinconia dell’oggi la canzone che cantavi
a sera rincasando m’appare come fenice sospirata….. Come vedi la tua melodia mi brucia nel fuoco del rimpianto il cuore….
Nel silenzio della notte nell’occhio di tenebra l’ho custodita….
Nell’anima in fiamme la porto insieme alla tua Memoria amata…
Come vedi non l’ho più dimenticata.
Alla cara memoria di mio padre Emilio
Id: 8308 Data: 01/05/2011 09:49:34
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La pioggia nellaria
La pioggia nell’aria scuote il cembalo dei ricordi nella mattina assorta e distratta.
Si desta in gemme di rugiada la mia malinconia rosa languente nel giardino della memoria dimenticata all’ombra della tua carezza evanescente.
Ogni rimembranza risuona nel sonaglio d’argento. Eco di voci, balenio di luci confuse dal vento.
Ogni amara fragranza mi parla di Te, esule signore m’abbaglia il bruciante Ricordo del tuo perduto sorriso, del tuo sguardo mite e lontano nella selva d’incantate ore.
Ferita dai rovi dell’assenza nel dedalo invalicabile di spine della lontananza la mia mano.
Sferza la mia anima la pioggia nell’aria nell’incedere fragrante di primavera lo sguardo malinconico dell’iris blu illuminerà il mio cuore desolato nel silenzio soave della mia sera.
Dalle rovine del Tempo nella sinfonia incompiuta dei miei burrascosi giorni il più struggente dei rimpianti
per sempre Tu.
Profuma di pioggia la mia tristezza nella sera, nel passo di giava di primavera ogni suono mi sussurra di Te mio amato e perduto sovrano.
Piove come allora.
Percuote la mia anima ogni stilla d’argento. Nella desolata ora del memore turbamento mi parli ancora Tu, diletto signore ostaggio del tirannico vento.
Scende alfine la pioggia sul cuore in frantumi come petalo di rosa gentile.
Il Ricordo tuo nel languire dell’ultimo giorno d’ aprile sarà carezza senza fine per l’anima mia
che nella luce della tua silente presenza tornerà,
nel silenzio della stagione senza nome, della mia solitudine a fiorire.
Id: 8295 Data: 30/04/2011 09:32:54
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Giaggioli in fiore
Schiudono mesti le fresche corolle i bei giaggioli in fiore.
Soave rifugio ai tormenti gli agresti sentieri, boschivo rifugio alla tormenta implacabile del dolore.
Le primavere sognate di ieri le radiose estati fugaci dissolte nel volo di storni cinerei dai voli neri.
Gli interminabili inverni quotidiani il cuore ghermito dalla Memoria dagli artigli feroci, ferite dal ghiaccio perenne del disincanto assiderate, reduci mani.
E il cielo risplende Di silvestri canti, di luci, di cinguettanti voci….
Dileguati nella cenere del Tempo irripetibili istanti, travolti dalla piena del divenire...
Addormentarsi, sognare, immemori del tormentoso soffrire.
Ed eccoli nostalgici i solitari giaggioli in tripudio zaffiro di sbocciato splendore, fioriscono in cromatico giubilo, sfidando dell’esistenziale tempesta l’urlo ed il sibilo.
E fugge lo sguardo di malinconia ai verdi monti, alla silvestre via.
Rondini i miei inquieti occhi esuli a cercare orizzonti dissolti e rimpianti voli.
Come petali nel vento di nostalgia perduti languono i mesti giaggioli dalla pioggia rovinati e caduti.
Tarpate ali di mesti usignoli, soffocati i melodiosi canti in silenzi grevi di morte, desolatamente muti.
Id: 8285 Data: 29/04/2011 20:00:35
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Pianto di rondine
Langue malinconico il canto della rondine nella selva della Memoria, ammantata di bruma di rimpianto riecheggia nel giorno desolato e fosco.
Perduto il nido, smarrita ogni direzione fremente il volo nel dirupare d’ogni illusione, del Ricordo il lacerante grido inonda melodioso e struggente il silenzio del bosco.
Svettava maestoso il larice della foresta il sovrano, fra i suoi rami soave e malinconico il silvestre concerto.
Pareva il crepuscolo sospeso e lontano gorgheggiava argenteo l’usignolo nell’agreste contrappunto vivaldiano.
Volava al suo quieto rifugio a sera la rondinella, l’accoglieva fra braccia frondose paterno ed amorevole il larice nel bacio radioso d’una stella.
Dalla notte all’alba Nello sguardo incredulo di gelida primavera la tenebra della sconcerto squarciata dalla folgore.
La tempesta improvvisa la quiete devastava il sovrano larice in terra nell’uragano d’angosciose ore rovinava.
Nostalgico il pianto della rondine orfana del nido senza requie erra, il silente passo del destino sul tragico scenario di muta guerra.
Schianto e stupore attonito il nobile larice abbattuto, le vigorose chiome al terreno prostrate, l’incendio dilagante del passato e d’incolori future giornate.
Crudele ed implacabile la scure del destino, nel bosco desolato bandito soave l’ incantesimo il Ricordo è cenere, rimpianto e confino.
Vola esule la solitaria rondine verso l’orizzonte della sua inquietudine.
E vaga ancora in cerca del perduto nido disperata la rondinella, oscurato il bacio argenteo della sua stella.
Il bosco risuona nell’incerta, livida ora del canto della Memoria e del rimpianto quando l’alba di lacrime solitarie il cielo scolora.
Id: 8270 Data: 28/04/2011 20:08:52
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Nel rimpianto del lillà
Appassito il bel lillà dopo il commiato, languono i fiori in ruggine d’abbandono nel giardino desolato della solitudine.
Sfiorita la fragrante serenella nel passaggio fugace dell’evanescente tuo sorriso di balenante stella.
Il Tempo alle porte della notte s’è fermato nel bianco e nero d’un bacio nel cuore suggellato.
Il giorno del tuo arrivo la mia dimora profumata dai rami a grappolo di gemme ametista che parevan eterne,
all’ombra dell’addio rapite dalla piena della Memoria che fluisce in crudele rivo.
In piedi sull’opposta tua riva ti guardavo scomparire nella selva dei ricordi ammantato di nostalgica bruma….
E amare lacrime ho pianto nella bruciante illusione dal volo tarpato d’averti ancora accanto….
Ed ogni notte sogno Te, noi, il nostro ultimo bacio nell’indaco sguardo del glicine in fiore.
Dopo l’estivo solstizio forse farai ritorno nella stagione della lavanda.
Migrano all’orizzonte da Te i miei rimpianti in fremente stormo.
Presto forse farai ritorno nel trionfo cromatico della magnolia in fiore….
Spiccheranno all’alba d’estate i nostri soavi sogni in volo, quando sorriderà radioso al nostro tenero abbraccio benevolo il girasole.
Id: 8246 Data: 27/04/2011 16:53:42
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La campanella
Trillava alla stazione la campanella d’argento…. Cristallino il suono si perdeva nel vento.
Sul primo binario la carrozza attendeva memore come una donna abbandonata nel palpito di malincuore.
Il treno sotto il sole T’accolse solitario.
Le mie mani tremanti avviluppate dai fili di seta del rimpianto le ultime, sussurrate parole….
Il meriggio del volger d’aprile assolato fermava nella Memoria l’istantanea in bianco e nero del nostro commiato.
Un bacio disperato fragrante di tristezza, nella cornice rampicante del glicine il fiore.
Il rivo desolato delle mie lacrime, le tue nel cuor di poeta celate, le mie meste domande senza risposte nel libro senza epilogo del’amore trai petali della tristezza riposte….
Abbagliava il cielo azzurro nel pomeriggio di tersa vividezza….
Affrettato l’abbraccio all’ombra della pensilina, logorata dalla ruggine, l’anima mia ferita dalla solitudine.
Ecco di nuovo il trillo della campanella argentina.
Mesto il tuo incedere solitario, ti guardavo andar via dal fondo calcinoso del binario, mia rondine dileguata nel cielo senza tregua della nostalgia.
Il treno già in movimento, nel fischio del mio rimpianto le tue ultime amorevoli parole disperse come poesie al vento.
Dal finestrino la carezza del tuo saluto riprendevo malinconica ombra disincantata la via tortuosa del dolente esilio muto.
Ti strappava al mio abbraccio il treno in corsa sempre più lontano, alabastrina, protettiva e dolce, levata in saluto la tua mano.
Soltanto l’occhieggiare dei rossi fanali il conforto del Ricordo d’indimenticabili giorni celestiali.
Laghi di libertà i tuoi occhi chiari, i tuoi sguardi le mie dispiegate ali…
Dal fondo del binario io ed il fedele biondo compagno dagli occhi mesti a tinger di nostalgia il giorno solitario come perduti fiori campestri.
Ed alla stazione anonima di confine nell’assolo di solitudine per tutti i giorni in bianco e nero della mia vita Ti attenderò sempre….
…Mia sospirata, anelata, diletta rosa di settembre.
Id: 8237 Data: 26/04/2011 20:07:41
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Oggi come allora
Un occhieggiare sorridente e fiero nella mattutina ora sventola nel vento la bandiera rossa ancora.
Il Ricordo nella chiara chioma del salice tra le fronde del rimpianto torna dolce a stormire e nell’anima mesta riluce.
Col cuore fremente di nostalgia nell’eco amorevole delle tue parole rondine senza nido volo via.
Seguo febbrile le tue orme sul sentiero della Memoria nel soave fiorire dell’ultimo aprile.
Stamane vivace di voci e di colore il corteo nel giorno della Liberazione per le vie si snodava.
Macchia di vita e di Libertà nel Tempo fugace e reo e al dolente ieri la mente richiamava.
M’inerpico insieme ai compagni sull’erto sentiero d’un passato glorioso e fiero. Al mio fianco silente il Poeta che la sferza della solitudine rende bacio di seta.
Eccoci al Sacrario dei Caduti della Gera.
Nel tuo Ricordo tenero m’avvolgerà l’abbraccio fragrante di Rimpianto della sera.
Gli scorsi anni portavi Tu lo stendardo dei Partigiani, sorge il giorno dal radioso dardo.
Fremono Nello zefiro i verdeggianti ontani.
Noi due non saremo mai lontani.
Nella scarlatto sventolio unite le nostre mani.
Risuona dolce Rossa Primavera ed il vento mi sussurrerà di Te Nella solitaria e desolata mia sera.
Riecheggia emozionante il Silenzio e la Rimembranza vince il sapore d’assenzio d’ ogni oscura distanza.
Poi struggente il baluginio del sole sul mio malinconico viso.
Ecco nel canto di primavera di nuovo la carezza del Tuo sorriso.
Id: 8220 Data: 25/04/2011 17:02:48
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Il cielo cinereo
Il cielo cinereo dipana i pensieri dispersi sui passati sentieri nell'incombere del Tempo reo.
Aria grigia, immota stamattina risuona l'ora sospesa e vuota.
Timido il sole fa capolino esitante.
Freddo e silente il focolare il cuore esule torna a bussare all'uscio dischiuso della Memoria anelante.
Nel cielo d'opale un volo di rondine sparuto mi rammenta il nido abbandonato, il sogno perduto.
Lo scampanio lontano lieve ed argenteo annuncia la resurrezione.
Dileguata all'aurora ogni illusione il mattino risuona d'un malinconico andante muto nell'occhieggiare mesto delle viole.
Più non risplende il tuo sorriso ad accarezzare il mio stanco viso.
Ti sia compagno il Ricordo e lo sguardo malinconico del fiordaliso
che sul tuo letto di fiori e candidi sassi lascio cadere insieme ad una lacrima ad una preghiera
nel volo esule della capinera, nel passo nostalgico di primavera nella carezza soave della sera.
Alla cara memoria di mio padre Emilio
Id: 8210 Data: 24/04/2011 09:27:29
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Ti sia carezza
Una pioggia fine scintilla stamani nel sottofondo della mia solitudine,
ora che più non posi lievi i tuoi passi sui sentieri umani.
Una pioggia mesta riluce stamattina nel muto desolato tacer di campane nella speme d’una remota resurrezione alla vigilia della grande festa.
Una pioggia d’argento mi sussurra di te ora che ti è compagno il vento ed un fiore ed una preghiera lascio cadere sul desolato, candido pavè che accoglie il tuo quieto riposo.
Ora che nel disincanto e nella perdita di Te levare lo sguardo al cielo m’è diventato fendente crudele e doloroso.
Una pioggia triste brilla nell’aria ora che inesorabilmente lontani vivo l’eco dolente della mia vita in cenere e fremo nella pioggia come malinconica rondine solitaria.
Una pioggia sfumata d’ametista splende in fondo al cuore nel contrappunto vivo del dolore
ora che arcobaleno di nostalgia Ti sei dissolto nel rimpianto alla mia vista.
Pioggia silente sull’imminente Pasqua, la prima senza averti accanto, la candida magnolia del giardino in abbandono memore del tuo sorriso di malinconia rifulgente.
Ti sia carezza la pioggia di primavera ora che sereno hai guadato il rivo dal fluttuare profondo.
M’inoltro nella selva dei ricordi sola mesta compagna la nostalgica allodola che geme dal severo cipresso.
Nella mia sera in cui fra rimpianti e ombre creatura senza età e senza illusioni fra le rovine del Tempo mi confondo.
Alla cara memoria di mio padre Emilio
Id: 8201 Data: 23/04/2011 14:45:39
*
Lascia che sia
Lascia al mondo la banale corsa, l’affanno insoddisfatto, la quotidiana frenesia.
Dalla tormentata residenza sul lago D’inquieta Malombra prigioniera dei fantasmi di lucida follia, fendi l’ombra nell’incipit del giorno vago,
con me fuggi via.
Lascia alla selva della memoria Ai ricordi La struggente nostalgia.
Lascia che il futuro, bimbo orfano pianga solo sul tumulo paterno di ieri, in desolate lacrime di bruciante rimpianto.
Lascia a noi oggi insieme il varco audace di radiosi e limpidi primaverili sentieri.
Lascia ai denigratori ed agli stolti il loro castello di carte e di pregiudizi.
Lascia a noi Lo scacco matto contro il destino beffardo e la morte.
A noi il salto audace oltre solitudine e precipizi, nell’emozione di stelle alpine celate nella fragranza del sentimento teneramente colte.
S’innalza dolce nella notte silente l’indimenticabile sinfonia nell’armonioso Canone di Pachelbel avvincente, sboccia la tua carezza sublime.
Nella selva dell’idillio, al riparo dell’ombrosa radura avvinti in un bacio salvifico d’oblio insieme Tu ed io.
Oltre l’inganno del tempo, i giochi d’acqua e luce d’instanti evanescenti un amore senza fine che ruba l’eternità alle stelle rifulgenti.
Insieme Tu ed io dove non esiste il perché, la ragione, il dirupare dell’oggi, il domani, né ieri, né notte tenebrosa ed oscura.
Soltanto le chiare acque serene del lago al di là delle rovine del Tempo d’un sentimento che non teme paura…
Lascia che sia.
Id: 8192 Data: 22/04/2011 10:22:26
*
Nel preludio della sera
Il dolce intermezzo d’archi nel preludio della sera annunciava nella fragranza del sogno l’incedere di primavera.
Nel vespro di cobalto sfumato il battello all’orizzonte disegnava a fior d’acqua nel sussurrante lago la candida scia d’un desio crescente e vago.
Insieme mano nella mano s’andava lontano, fluttuanti nella nostra malinconia, avidi di sole, muti ed afasici d’inutili parole.
Era forse l’incanto della notte dal sorriso di rosea magnolia seducente.
Era forse il baluginio nero argenteo del lago scintillante, a cancellar le orme del tempo reo.
Le nostre figure, danzanti nell’oscurità, ombra d’amore, macchia fremente di felicità.
Era forse il sorriso tuo di celeste quiete rasserenante, il tuo sguardo di dolcezza confortante.
Era forse l’abbraccio tuo d’emozione avvincente nel baluginio di tenebra e luce, carezza d’eden la tua voce.
Nella luce soffusa di un bacio alla luce d’oro del lampione.
All’ombra della poetica, pensile terrazza, nel trionfo dell’emozione d’un indimenticabile idillio stella nascente.
Id: 8173 Data: 20/04/2011 23:09:50
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Langelo bianco
S'innalza nel mesto bacio di commiato della notte al primo mattino il mio muto canto.
Disserro gli occhi nell'ora incerta fra sogno e realtà sospesa e Ti ritrovo a me accanto,
nell'onirico stupore dal sussurrante incanto
Un barlume di luce livida viola e fra le tue braccia mi desto nell'ora malinconica in cui il ricordo vola.
Nel tuo abbraccio fragrante si lavanda in fiore radioso come i colli chiantigiani,
Mi sveglio in un sospiro di conforto Amore....
Ma già la tregua dell'oggi dirupa nel deserto angoscioso del domani, nel battito d'ali del Tempo siamo già inesorabilmente lontani.
E l'aurora è cascata di luce nel canto di primavera, tu riposi immemore ancora e la tregua dilegua nell'invincibile sera dalla dolente ora.
Illuminami nel caldo meriggio del sorriso tuo , mio eden perduto, accoglimi nella soave valle d'oblio dell'amore, dolce Angelo canuto.
Mi stringo ancor più smarrita e malinconica nel tuo abbraccio, Angelo bianco, accoglimi nel dolce tuo rifugio, fragrante d'evanescente speranza.
Stringimi forte, con la passione e la dolcezza dell'autunno fra i poggi ebbri di radiosa e lieta vividezza.
Vinci con me l'avanzare incontrastato del Tempo, incenerisci ogni distanza, dipingi nei colori del paradiso, le pareti incolori di questa desolata stanza.
Stringimi forte, Amore dissolvi i rimpianti profumati nel turbine di foglie morte che danzano silenti nella mia solitudine,
cancella dall'anima mia l'ombra malinconica dell'indissolvibile dolore.
Nel cuore stilla una lacrima di porpora languente, ogni ricordo, ed istante perduto una fiaccola spenta che nel rimpianto sfavilla.
Resta, mio dolce signore nel regno senza Tempo. Portami con Te nella libertà carezzevole del vento, nel bagliore di vita del lampo.
Sii per me l’arcobaleno di quiete rasserenante, l’universo di tenerezza rifulgente.
Id: 8153 Data: 19/04/2011 15:18:50
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Milano, stazione centrale
Mesi di tenebra lontani, poi una mattina qualunque a ritrovarsi le nostre mani.
Un secolo di nostalgia s'è consumato, fino a quando
nel radioso meriggio il mio cuore come rondine in festa fra le tue braccia è volato.
Procedevi dal fondo del binario solo, il mio sguardo di letizia in assolo.
Un bacio fragrante di serenelle, dolce e radioso il tuo sguardo lucente in palpiti d'emozione più delle baluginanti stelle.
Sbocciava nell'incanto improvviso del ritrovarsi la primavera nella frenetica corsa di Milano.
Soave dai mille colori la sfumatura della sera la tenerezza amorevole della tua carezza sul mo viso, dispiegava le ali l'immortale idilliaca chimera
Id: 8146 Data: 18/04/2011 17:15:02
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Il paradiso in un abbraccio
Suona nella notte con trillo d’argento la campanella alla stazione…
E ridesta l’assopito cuore alla remota marea d’emozione
Nel gioco del vento Passato e presente si tendon la mano, ombre e luci si confondono nell’alba d’opale, si ridestan nella memoria antiche e perdute voci.
Nella selva dell’angoscia dal cuore di tenebra dei giorni remoti dell’infanzia una fiaccola di dolcezza,
Il tuo sorriso il mio arcobaleno incantato, l’oasi della tenerezza.
L’abbraccio tuo all’uscita della scuola il mio paradiso riconquistato.
Bello, dolce e comprensivo mi attendevi oltre il cancello nella tua divisa di ferroviere grigio azzurra.
Fra le tue braccia volavo con la gioia primaverile d’un fringuello ed il nome tuo in lacrime di rimpianto il cuore mio ancora sussurra.
La miriade di giorni e di notti a guardar dalla finestra il balenio dei riflettori spettrali gialli e bianchi.
Fischiavano i treni alla stazione nell’urlo stridente della malinconia sognavo di raggiungerti a Milano, fuggir via mentre il passo ferale incombeva con feroce frenesia….
Prigioniera di Medea l’infanticida, la vastità tenebrosa dell’infantile paura a soffocar nel silenzio le grida.
Priamo amato eri inesorabilmente lontano….
Senza di Te le porte dell’inferno domestico serrate, l’incendio da incubo reale era irrimediabilmente dilagato.
I sogni d’una bimba feriti da crudeli artigli ghermiti. Le gioie della fanciullezza dileguate, dalla lucida schizofrenia soffocate.
Miraggio era il volto tuo, il rassicurante cielo azzurro della tua mano, che non percuoteva, ma accarezzava. Il braccio tuo che non costringeva, ma proteggeva.
Lo sguardo tuo di dolce autunno che le lacrime nello zefiro di dolci parole asciugava….
L’abbraccio tuo lo sogno ancora tutte le notti nelle brevi tregue dall’insonnia che mi divora.
L’abbraccio tuo mio paradiso perduto lo sogno ancora e mi rivedo bimba correr scalza accanto alla porta per darti il bacio del buon rientro….
L’abbraccio tuo lo sogno ancora adesso che più non vi sarà il sospirato ritorno, ora che riposi quieto e sereno all’ombra del maestoso cipresso.
Id: 8120 Data: 17/04/2011 09:54:16
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Investimenti talebani
Al dileguare dell’alta marea mormora soave la risacca, le reti tirate in secca.
La quiete delle onde cela burrasca, il canto del mare l’urlo della tempesta.
Il destino divaga, ritarda, ma non pecca.
Anche laggiù fra le desolate remote alture, il fato ricama oscure trame.
Spuntava nel primo mattino il pulcioso turbante. Baldanzoso e giulivo, vile serpe strisciante comico il passo da cappone saltellante.
Brunilde correva veloce al volante, varcando in nuvole di polvere l’orizzonte.
Tappeto in spalla, compra prezzo stracciato, risibile accattone da mercatino dell’usato, lo sguardo idiota e supponente da pagliaccio attempato.
Attraversava la strada incauto, con passo furtivo da lestofante il risibile talebano imbronciato.
Destino esilarante nel disegno arcano, incombeva con rombo di tuono il carro armato.
Brunilde guerriera domina la piana, incede inesorabile come saettante folgore.
Ecco avanzare il pidocchioso turbantello dalla consunta trama. Il lampo riluce nel diabolico, femmineo sguardo dall’inclemente, furiosa brama….
Lapsus freudiano, la mano del Golem o il piede del destino gioca le sue carte nella memorabile ora?
Non il freno sfiora, bensì tutto gas all’acceleratore, ed il motore vola e ruggisce….
Il talebano attraversava saltellante le strisce, il carro armato passava rombando in frastuono marziale.
Brunilde, valchiria implacabile al volante, nella cinica risata del destino, o ghigno di strega scacco matto giocando, il destino che non fa una piega...
Talebano nel mirino….
Svolazzano al grigio orizzonte afgano, sassi e sterpi, il cinereo volo d’un cormorano….
Sulla strada polverosa…. ….strisce di talebano.
Id: 8108 Data: 16/04/2011 15:48:59
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Alla fine della notte
Malinconica la luna accompagna il mio andare nella luce d’argento.
Cavalcherò la folgore nel rinnovato ardore forgerò le mie invincibili armi nella fucina tormentosa del dolore.
Sarò valchiria, strega ed angelo sterminatore, sarò il volto enigmatico d’imperscrutabili ore.
Dell’armatura il fugace balenio nel velo nero della notte dell’elmo di valchiria il luccichio.
Lontana dalla valle d’oblio, il tempo dirupa, la vita rovina, mi segue apprensiva l’ultima stella vespertina.
La maligna ombra del male di vivere anima i miei passi,
s’appressa il carnefice il volto ferale l’urlo agghiacciante dell’umana belva m’aggiro sperduta nella tenebrosa selva.
Esule nel mio smarrimento, tanto esausta d’aver domato ogni recondita paura nella notte del disincanto vago allo scoperto nella brumosa radura.
Il futuro dall’oscuro disegno nel fiume eloquente del silenzio m’attende al varco.
“Ibis redibis non morieris in bello” mormorò enigmatica la sibilla, dall’anima fremente il ricordo in lacrima stilla.
L’angelo nero s’insinua nel fieno, la fine vicina, la notte svela uno squarcio di blu sereno ad oriente.
Ed il cuore mio s’ammanta della luce siderale del tuo sorriso rifulgente.
M’inerpico veloce sull’erto monte, impugnando l’elsa, in alto la spada a fender l’immoto orizzonte.
Ad Atena sacrificherò la mia esistenza dileguandomi nel primo dardo di luce all’alba,
l’ultimo mio respiro nella carezza di rugiada.
Ti ritroverò ad attendermi al bivio boscoso dell’ombrosa strada.
Non cederò all’infernale assedio, continuerò nella resistenza, esalerò l’ultimo respiro con le armi in pugno.
E voleremo insieme all’orizzonte nell’aurora scarlatta di giugno, ci ricongiungeremo nella sinfonia senza fine delle stagioni.
Id: 8088 Data: 15/04/2011 15:05:23
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Armonia fiorentina
Passeggio con Te a distanza mentre in punta di piedi primavera sull'infiorata distesa danza.
Palpiti sincroni i nostri solitari cuori sempre in prima linea fra illusioni, battaglie ed evanescenti ardori.
Un'altra giornata affacciata alla balaustra della mia nostalgia in fedele ed incrollabile attesa...
L'ennesima ora alla nuvola della speme sospesa...
Presto saremo di nuovo insieme nel giardino in fiore dell'incontro, ti riabbraccerò con l'entusiasmo di sospirato ardore .
Accarezzerò il tuo quieto respiro per ore.
Procedi svelto ed agile nel verdeggiare fremente dei poggi, il canto dolce degli ulivi nel vento ti è soave compagno.
Dal prealpino lago ti seguo ad occhi chiusi anche oggi.
T'inerpichi sulla collinosa altura all'ombra delle antiche querce respirando il fresco silenzio delle fronde nell'abbagliante giorno di primavera radiosa.
Sorride maestosa Firenze dalla piana, e la nostalgia il filo aurea dei ricordi dipana.
Un giorno qualunque in Santa Croce udimmo insieme nel mistico incanto d'un coro d'angeli la limpida voce.
E nella chiesa il dardo luminoso del sole fra le policrome vetrate era danza catartica d'emozioni ridestate.
Ed ecco il tripudio di canti e colori del maggio fiorentino, il vocio, il palio, le antiche fragranze, e ti ritrovi ragazzino vestito alla marinara in Piazza della Signoria fremente in festa.
E malinconico, oltre la fiorentina piana vola il tuo sguardo al camposanto, alla tua contrada poco lontana, vegliati da querce, cipressi e ulivi dove riposano coloro che più non posan su questa terra passi infelici e grevi, ma veglian lievi nel silente incanto di romaniche, tosche pievi.
Procede stanco il tuo passo del tuo agreste incedere, sasso dopo sasso nell'interminabile bacio del ricordare, sul livido acciottolato il cuore commosso alfine è placato .
Fermati al chiostro, accanto al marmoreo colonnato siedi alla serena ombra del luogo del tempo ritrovato, e ti avvolgerà la luce del mio sorriso di marina onda.
Respira lo zefiro e la mia carezza Ti sarà compagna in dolce sospiro, lenimento alla serale tristezza, in argentea emozione profonda.
Inspira l'armonia fiorentina, la malinconia disperdila al vento, portami con Te nella dolcezza vespertina.
Id: 8081 Data: 14/04/2011 13:56:16
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Medea
La tenerezza che nell’infanzia mi negavi, nel dedalo dell’indifferenza ti trinceravi.
Una bimba dal muto canto, il deserto della tristezza a celare il pietrificato pianto.
Una figlia di cristallo, dimenticata e trasparente.
Nel tuo sguardo indifferente avvampava l’ira, la furia inclemente, nel cuore d’un bimba dilagava l’incendio sconcertante della paura.
Le lacrime infantili orfane d’una tua carezza, che non sbocciò mai i tuoi occhi chiari, trasparenti il gelo grigio azzurro d’alpini nevai.
Il sorriso in lugubre cruccio deturpato, il gioioso canto dell’infanzia in silente prigionia soffocato.
L’abbraccio profumato di dolcezza che sempre hai omesso, nel cuore ferito ho suggellato.
Spietata valchiria forgiasti la mia argentea armatura, la mia strenua combattività di Pentesilea ogni giorno alla guerra, nella frenetica furia.
Ed ora che l’anima nella fucina della memoria, ustionata erra…. Ora che nella torre d’avorio del nulla t’ho relegata, avverto ancora l’eco delle lacrime lo stillicidio dolente di quand’ero indifesa bimba, prigioniera della tua lucida follia.
Ora che sei impotente con la tua fatale frenesia.
Ora che da lontano nella solitudine siderale,
di te mi sento carnefice e rea,
per te
provo infinita, commossa pietà,
misera Medea.
Id: 8064 Data: 13/04/2011 08:46:57
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Mia rosa dei venti
La tramontana nel fremito azzurro del lago scompagina i fogli malinconici della mia inquietudine nel libro dei ricordi.
Ed il pensiero mio vola da Te nel carezzevole sussurro delle onde nel crepuscolo soffuso di rimpianto vago.
Lacerata la pergamena, d’evanescenti istanti dissolti nel cuore solo resta l’ombra dell’ascosa pena.
Soltanto un anno è passato, ma nell’anima mia in cenere sembra un incendio dilagato per lustri….
La tetra condanna a vivere senza Te nell’illusione nostalgica d’averti ancora accanto, il cuor mio langue e s’inganna.
Mia rosa dei venti perduta nella notte di burrasca oscura fra inesorabili marosi di rimpianti e tormenti.
Accecato nell’urlo della tempesta ogni mio orientamento nel fortunale, alla deriva mi trovo a navigare….
Impossibile l’approdo, unico compagno il de profundis del mare.
Nel concento d’onde e maestrale mille anni durerà il mio smarrimento, la mia solitudine abissale, il mio vano cercare la tua voce nel canto inquieto del vento.
Alla memoria di mio padre Emilio (5 novembre 1948- 6 maggio 2010)
Id: 8057 Data: 12/04/2011 16:03:49
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Resta con me, Amore
Chino e pensoso il capo nel tuo malinconico andare, mille voci e volti la mente tua nel palio dei ricordi s’appressano ad affollare.
Nel fremito della memoria un battito d’ali e ragazzo per la sospirata Barberino ti ritrovi a passeggiare.
Il berretto sulle ventitré nel soave sole di primavera dagli agresti poggi, Firenze sullo sfondo maestosa sorride per te.
Ti abbracciano nel mormorante stormire gli ulivi d’argento, sul tuo malinconico viso la mia carezza nel vento.
Ed il cuore tuo nel nostalgico canto della sera da me sulle lontane, spente acque del lago torna a volare nel fremito di desio vago.
Non andare.
Delle stolte risa e dei malevoli sospetti dei denigratori del nostro sentimento ridi, scuoti noncurante le spalle, affida la loro banale insipienza al vento.
Fermati con me
nel dirupare rovinoso del tempo.
Abbracciami
e in un frammento d’infinito come Prometeo ruba l’infuocato, divino lampo.
I disincanti gli inganni della vita, i mille affanni affidali su un guscio di noce al mare….
Ascolta nel sussurro tenero della notte la mia voce,
lasciati amare.
E nell’urlo minaccioso del furtunale che annuncia implacabile tempesta, con l’entusiasmo d’un ragazzo tieni fiera ed alta la testa.
Sospendi il tempo ai fili di seta d’idilliaco stupore.
Resta con me,
Amore.
Id: 8037 Data: 11/04/2011 08:46:55
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Labbraccio
Urlava il fortunale nei giorni di tempesta, agonizzava nell’alba la speranza.
Le cataratte del cielo aperte, gelida pioggia incessante senza tregua, che nel cuore memore ancora non dilegua.
Era in maggio. Incredula , attonita, gli occhi inquieti, una donna sulla battigia, il volto sferzato del vento, il cuore alla deriva del turbamento, l’ultimo sogno capitolato come torre di cinigia.
I lunghi capelli Scarmigliati dal vento, le evanescenti illusioni bruciate dalla folgore d’un momento.
Avanzato carcinoma, nessuna speranza il velo del dolore ad abbrunare la china chioma.
Nell’ora dell’incredulo, lacerante stupore, un uomo a salpare da remota distanza, a portar la luce nella tenebra disperata d’una luttuosa stanza.
All’orizzonte di piombo fuso nella fucina del cielo, l’impavida, candida vela.
E l’anima in un sospiro di sollievo dal manto asfittico della disperazione si svela.
Gettò le ancore l’impavido capitano, accorso da molto lontano, sfidando il mare in burrasca.
Uno sguardo di profonda commozione, un sorriso caldo più del sole una parola di conforto a Priamo agonizzante che sul campo di battaglia sarebbe caduto….
E alla mesta Cassandra nel manto nero di stelle ammantata un silente abbraccio che dall’urlo frenetico della burrasca l’avrebbe salvata, nel crepuscolo della speranza di quel tragico maggio.
Id: 8026 Data: 10/04/2011 09:35:09
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La sera attese invano
Vestivi di blu notte. Ed ora la mia sera sfuma nel colore intimo del rimpianto, ed il silenzio mormora l’orfico canto.
Vestivi blu notte. Elegante la tua giacca, dopo la burrasca dell’addio resto sola sulla riva il mare s’acquieta in malinconica risacca, l’anima mia naufraga alla deriva.
Il tuo gilè di velluto, i bottoni diamante nel cuore l’eco del tuo dolente incedere sempre più distante, il riverbero di stella del tuo sorriso perduto.
Vestivi blu quel tragico giorno. La cravatta grigia, crollava l’ultimo sogno, torre espugnata, dirupata in mesta cinigia.
Andasti nello sguardo triste dell’alba, ed invano la sera attese in lacrime di sconcerto, lo sguardo attonito d’Arianna abbandonata il tuo ritorno.
La tramontana sferzava crudele il solitario olmo.
Posavi già i tuoi quieti passi negli azzurri sentieri sereno ed immemore degli affanni dei disincanti di ieri.
Id: 8005 Data: 09/04/2011 08:54:14
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Sussurrando del nostro amore
Soave aprile tinge il cielo di cobalto, dispiega le ali la mia nostalgia verso Te a sera, a quel luminoso meriggio nella chiantigiana contrada in fiera.
Del bacio tuo sincero serbo il radioso ricordo nell’agreste incanto del sentiero.
Inaspettato fiore d’autunno il nostro amore, fiorito per incanto nella valle desolata del dolore.
Quel giorno che pareva senza fine insieme nel Chianti, nel palpito di colore e l’allegro vocìo dei passanti.
Nell’anima mia custodisco il mosaico d’armoniosi, irripetibili istanti.
Verso le antiche pievi che spuntavano come viole dai verdeggianti poggi, s’inerpicava il nostro lieto cammino in passi lievi.
Ci vegliava un cielo di smalto azzurro, da tela rinascimentale, nel cuore una serenità celestiale.
Infinito, soave l’abbraccio tuo nei pressi del rivo, nel canto antico del mulino.
Nel palpito di nostalgia volo da Te, mio rifugio d’oblio.
Il soffio del vento m’accarezza nel malinconico andante di solitarie ore,
ed eccoti vicino in quell’abbraccio senza fine
nel mattino primaverile di radiosa vividezza mentre canta il mulino sussurrando del nostro amore.
Id: 7991 Data: 08/04/2011 08:39:08
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Il canto del mattino
Dilegua la notte nel primo baluginio di luci.
Il primo mattino mi parla di Te, che nel mondo onirico passeggi come un bimbo smarrito, vegliato distanza dal mio sguardo attento, intenerito.
E la primavera in lieve passo nel faggio gemmato danza.
Attorno a me Nell’aria silente una selva di voci.
Gorgheggia in cascata d’argento il chiurlo e del dolore acquieta il remoto urlo.
S’innalza un soave concerto nell’alba di primavera al cuore vicino.
Si desta la speranza nell’occhieggiare fioco d’una stella del mattino.
Risponde in melodioso contrappunto l’usignolo dal cipresso, in virtuoso , malinconico assolo, e il passato torna in un istante, nel fluire mormorante a un dipresso.
Il Ricordo incede struggente, guarda con la purezza d’un fanciullo, accorre da lontano.
S’avvicina irruente, dolcemente mi sorride, prendendomi per mano.
Dalla selva della memoria il primo movimento, dolce il risveglio di primavera in armonioso concento.
Di merli ed allodole gioioso l’intermezzo eloquente più d’inutili parole.
Dal bosco s’ode poi il maestoso finale, e tutto è dolce carezza nell’alba dalla quiete celestiale.
Il mattino nell’emozionante canto, Amor mio mi sussurra di noi.
Spettatrice muta ed assorta eesto in veglia palpita emozionato in contemplazione il mio cuore, tenace in ascolto.
E giunge da levante il bacio radioso dell’aurora vermiglia.
E la sinfonia si compie nel tempo immoto ed arcano, una fola di vento m’accarezza piano….
Non sei lontano nel mormorio dello zefiro il tenero tepore della tua mano.
Id: 7984 Data: 07/04/2011 14:38:21
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Lultima vestale
Silente vestale nell’anima celo della memoria l’indelebile stigma.
Alle idi d’un mese immemore scorre il fiume assordante d’inquiete ore.
A viso fermo capo scoperto, dal livido pallio svelato,
l’ultimo sacrificio si compie nel tempio dimenticato, alla divinità di lacrime e umana sofferenza mai paga.
La volta a crociera di bianche giunchiglie adorna, scalza procedo.
Nell’esule viaggio, si va soltanto, non si torna nella desolata sera.
D’ogni giorno rimane cenere effimera e lavica orma.
Del dio del dolore e della solitudine custodisco l’oscuro tempio, ultima depositaria.
Nel cuore pietrificato dei ricordi irrompe il rivo di magma, la rimembranza m’ustiona l’anima.
Tagli di luce si confondono in giochi d’illusione ad inquietanti ombre sotto il colonnato.
Nulla ho dimenticato.
M’aggiro sola nel desolato tempio.
L’aria immota non freme d’un canto, d’un volo.
La statua del dio guarda remota dall’ombra nell’inquieto esistenziale enigma, con feroce indifferenza, il vento accarezza le pure ninfee dissolvendo la dolce essenza.
Il tempo dirupa l’antico tempio, dirupa statue e mosaici.
Nel gemito del vento che sibila e soffia, la burrasca del divenire la caducità della vita sommerge e graffia.
La vita di me con ghigno crudele ha già fatto scempio.
Id: 7966 Data: 06/04/2011 09:18:59
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Luce di primavera
Luce di primavera nel meriggio risplende ed il mio cuore speranzoso t’attende.
Il cielo zaffiro abbagliante di cromatica vividezza, culla i nidi in soave cinguettio.
Dal prato il dolce occhieggiare di mille ranuncoli d’oro, la natura si ridesta in emozionante coro.
Nel bosco verdeggiante dello zefiro il sottofondo, lo stormire dei colori in silente festa.
Viole intrecciate al ciclamino, canta melodioso il pettirosso, argentea voce del mattino, fra le betulle ancora assopite.
Le corse a perdifiato nel cortile della scuola, l’eco di risate infantili, il fremito della vita in palpito pulsante.
Fiorisce con roseo incanto il pesco, il palpito d’entusiasmo nel sorriso fanciullesco.
Oltre il crinale dei monti, vola un inquieto sguardo.
In cerca del respiro azzurro di nuovi orizzonti, scocca il sole il radioso dardo.
Dove saranno in questo giorno d’ agreste armonia le tue mani, a dirigere dell’onirico palpito la sussurrante sinfonia.
Nel crepuscolo che malinconico danza, verso i sorridenti poggi volgerai malinconici i tuoi pensosi occhi chiari
nuvole d’inquieta brama, fiori di speranza nel domani dai sentieri solitari.
Id: 7956 Data: 05/04/2011 19:31:28
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Una lacrima furtiva
Una lacrima furtiva, un pugno di terra, la silente signora dallo sguardo mesto, la Memoria sui dolenti sentieri torna.
Nel dedalo del rimpianto l’anima mia smarrita in cerca di Te erra….
Nel mio cuore ferito la tua indelebile orma….
Di rose bianche e iris blu la tua coltre che con mani tremanti rimboccai a vegliare il tuo riposo in quello spettrale giorno con sguardo attonito ed incredulo.
Il maggio con inclemente folgore Oscurava il mio cielo, spegneva il mio sole, crudele disperdeva e strappava sogni e viole.
Alla deriva la burrasca dell’esistere il mio cuore nell’abisso della desolazione sommergeva .
E di lacrime rabbiose, sconcertate, impotenti lasciai fluire un rivo…..
Quell’alba di maggio insieme a Te, mio perduto Priamo morivo.
Id: 7931 Data: 04/04/2011 09:04:11
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Una donna alla finestra
Una donna alla finestra sola. Compagna la nostalgia.
Ultima malinconica viola sferzata dall'esistenza dalla crudele fola.
I ricordi s'affollano per la via gremita. Freme in folgore e palpiti d'acceso colore il palio della vita.
Ecco la giostra efferata. Si parte all'offensiva fieri e spietati, lancia in resta...
Nella cenere degli abbandoni, del cuore memore fitto di croci d'una donna, cosa resta nel baleno di remote voci nella notte polare del dolore?
Veglia con occhi severi e stanchi d'Atena, ad urlare in assordante silenzio dell'anima la pena.
Sentinella all'ultimo baluardo, scocca il sole l'infuocato dardo.
Il gran viva vai del corso. Il rumore, la corsa, l'affanno, nello sguardo disincantato di lei svelato l'ultimo inganno l'infinita vanità del tutto.
Se la morte si sconta vivendo, chi non paga con la propria vita, espia piangendo lacrime di fuoco, perse all'orizzonte cinereo e vuoto.
Attende la donna alla finestra negli occhi profonda amarezza, infuria il mare in tempesta.
Di lontano il canto d'un usignolo, ingiallisce in pioggia d'oro la ginestra nell’illusione effimera di primavera,
ma nel cuore la solitudine in assolo
già calata è la sera.
Id: 7918 Data: 03/04/2011 09:46:33
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Al primo narciso
Al primo narciso sussurro la mesta novella.
Delle mie lacrime per Te s’ammanta la primavera in boccioli e gemme del mio rimpianto.
Al vento sussurro l’elegiaco e malinconico canto.
Alla primula confido i ricordi di Te, il tuo nome nel cielo zaffiro dipingo con colori di rugiada.
Alla genziana dallo sguardo di zaffiro Affido un nostalgico sospiro.
In ogni palpito di vita rigenerata m’ammanterò del tuo respiro.
Vegliano tristi i miei solitari passi scarlatti papaveri nel mormorio dell’argenteo rivo nei fossi.
Ti è affettuoso compagno nel verdeggiante campo lo stormire soave del vento ed il dolce sguardo, carezzevole miriade scarlatta d’un mare di gigli rossi.
Nel malinconico sorriso d’una stella la tua amorevole carezza Ancora sul mio viso.
Id: 7906 Data: 02/04/2011 09:56:43
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Malinconici compagni i fiordalisi
Si perdono nel pianto di rugiada del biancospino, gemme di ricordi e spine avvelenate di rimpianto.
Inesorabile come il tramonto arrivò l’addio, nel candido mattino.
Al boscoso bivio si separò per sempre il nostro cammino per una vita condiviso fianco a fianco Tu ed Io.
Danzò crudele la tenebrosa signora nell’inganno di fredda luce d’un mattino stanco.
Disgiunte le nostre mani, s’andava raminghi ed esuli, col cuore in abisso verso il domani.
Più non parli, ma alla memoria sussurri, nel respiro indaco del cielo sfumano i tuoi occhi d’autunno nella fragranza perduta d’ iris azzurri.
La mia malinconia in cerca di Te sui sentieri soffusi di tenerezza della sera erra.
Più non posano lievi i tuoi passi su questa terra, fiocchi di neve rapiti dal vento.
Ora sei vivo nella memoria indimenticabile, mio verdiano concento.
Chissà se nella valle di luce l’argenteo rivo dolce il canto ti sussurra, recandoti il profumo del tempo andato, l’eco della mia voce il calore delle nostre mani, figlie del sole, orfane delle tue parole?
Chissà se al termine delle inquiete rapide m’attendi alla foce d’un incognito varco, nel radioso bacio d’un nuovo giorno?
Chissà se anch’io alla celeste dimora Padre farò un giorno il sospirato ritorno?
Chissà se nel sereno vagare t’accarezza il riverbero del mio sguardo nel sentiero fra gli assorti narcisi.
Chissà se il vento freme nel rimpianto di Te e stormisce piano la rinata Speranza
Chissà se nel tuo elegiaco andare Ti giunge il palpito inquieto del mio desolato cuore e Ti son compagni i malinconici fiordalisi,
d’un paradiso perduto che nell’assenza di Te soffoca nella tenebra del mal di vivere e nell’agonia di giorno in giorno muore.
Id: 7899 Data: 01/04/2011 16:48:08
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Il mosaico infranto
Frenetico s'affretta il giorno nella quotidiana corsa, la memoria il cuore brucia come stella arsa.
Dolente incombe il giorno nell'aggirarsi fra le caduche illusioni e i sogni in silenti tumuli, via si va mesti e soli.
Invano m'affanno intorno al mosaico infranto, fra nostalgia e tristezza inesorabilmente tace l'elegiaco canto.
Ordisce crudele la vita l'ennesimo inganno, dopo il fremito d'ali della serenità la tristezza dall'acre sapore di fiele.
Senza scampo, né rifugio alcuno, né spazio infinito calo il Ricordo dal lugubre velo di lacrime intriso.
Invano m'affanno intorno al mosaico devastato, inesorabilmente troppo tardi ormai il treno ha fischiato, mesto saluto d'un commiato affrettato.
Fra la polvere e le logore, consunte tessere cerco di ricomporre l'immagine Tua, mia ultima carezza d'illusione in dolenti sere.
Ma il tuo sorriso perduto è ormai nell'evanescente Ricordo, un soffio di tramontano ed il regale manto giace silente ed arcano.
Sferza della solitudine l'inclemente fola, ed il Sovrano in esilio lontano in altri campi posa i suoi passi.
Continuo il mio penitente viaggio sola.
Al dolce inceder suo canta di malinconia l'argentea roggia, fioriscono di rimpianto in brune viole nella dolcezza del suo sguardo i mesti sassi.
Nella tristezza del mosaico muto scomposto, infranto calpestato, si perde l'eco tacita del mio pianto...
Il tuo volto dilegua nell'aurora dall'ingannevole bagliore...
Fra tessere non ricomponibili sfuma il tuo sorriso perduto nell'ombra cupa e in dissolvibile del mio dolore.
Attorno a me il silenzio si veste di cappa asfissiante e desolata bruma.
Il re giace nella cripta di tenebra, più non lo desterà la carezza d' aurora radiosa.
Non vi sarà il sospirato ritorno, annega nel mare di rimpianto il naufrago mio cuore.
Id: 7873 Data: 31/03/2011 09:29:08
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Allombra dei lillà
Incede soave primavera nel niveo sguardo d’anice stellata.
Si desta soave la Natura di gemme e boccioli ammantata.
Giunge la sera con passo d’astro baluginante, s’assopisce la ginestra in fiore, nell’aria soffusa la campana del vespro, eco di tacito dolore irrompe devastante il ricordo implacabile ed aspro.
A Te mia Sirio lontana Rivolgo lo sguardo implorante, all’orizzonte cupo e soffocante.
Nella valle della memoria una donna incede stanca. Nel cuore il calvario d’una via crucis in cui nessuna croce manca, sospira la sera fra le siepi di biancospino.
E torna la folgore della Rimembranza, quel tragico primaverile mattino….
All’alba del tuo commiato prima della fugace partenza l’ultimo tuo abbraccio m’è mancato….
Per pochi istanti M’ero assentata Ed i tuoi passi erano già distanti….
Sulla soglia al mio ritorno la notizia: te n’eri andato, ed il rimpianto per quel bacio mancato l’anima con tenaglia incandescente del rimorso mi strazia.
Non ero là, al tuo fianco….
Nel crudele taglio di luce del giorno bianco, il vento rapiva la tua voce….
Volevi salutarmi ma implacabile la tempesta il ponte fra noi dirupava già…..
Dall’opposto versante Ti vedevo in lontananza scomparire alla mia vista, sempre più distante nelle lacrime dell’aurora ametista…
Ora m’attendi sereno e sorridente all’ombra del fragrante lillà, nel palpitante abbraccio d’un ritrovarsi che più non finirà.
Sopravvivo nella Speme del nostro lieto convivio, un giorno senza tramonto di nuovo insieme…..
….Papà.
Id: 7861 Data: 30/03/2011 14:31:50
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Autunno a Pian de Giullari
Quel mattino d’autunno nella pioggia argentea in stille di rimpianto diapason d’emozione si fa sentire, mia soave tregua.
Ora a Te mi ricongiungo nell’elegiaco canto, nel crepuscolo che cela il mio pianto.
Si procedeva lieti a Pian de’ Giullari con il sorriso radioso di gioiosi scolari in gita. Sospesa al vento, fra cineree nubi la nostra vita, il nostro sguardo bramava l’orizzonte oltre l’erta salita.
Accompagnati dai severi cipressi in malinconici filari sostammo nella quiete del colle, assaporando la sinfonia memorabile d’attimi rari.
S’andava mano nella mano sotto la pioggia a Pian de’ Giullari.
Soave, Amore accarezzava la cetra, s’incedeva insieme fra i poggi di pini e di pietra.
Indulgente Eros suonava l’armoniosa giava, nel dolce contrappunto del cuore.
Sotto la pioggia a Pian de’ giullari la carezza radiosa dei tuoi occhi infinitamente cari.
Lucente la strada, sbocciava l’abbraccio nostro fra i dorati filari.
Mi specchiavo nel profondo incanto del tuo sguardo di giada.
Sotto la pioggia a Pian de’ Giullari fluiva dell’idillio la sussurrante roggia.
Insieme a varcare la contrada della tenerezza.
Nel fiorire dell’ultima Speme dolcemente insieme su indimenticabili sentieri chiari….
Là eravamo, incuranti del nebuloso avvenire speranzosi ed ignari.
Là ci amammo perdutamente sotto la pioggia d’autunno a Pian de’ Giullari.
Id: 7853 Data: 29/03/2011 20:23:46
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Infinito concento
Giace nel sonno eterno fiero il sovrano, nello scarlatto mantello ammantato. Rosso fuoco il colore del rimpianto avanza il giorno fioco in elegiaco canto. Nel pianto di rugiada calata è la notte sulla sua strada. Riposa sereno, degli affanni e lutti il cuore placato. Riecheggiano i passi dolenti del crudele commiato sul pavè, nell’assenza dell’amato re di lacrime lastricato. Vinto il nemico sul campo di battaglia, caduto, prostrato, annientato, in distesa verdeggiante di pace tutto è mutato.
Muto e spento l'urlo di guerra ormai incede il fiero comandante fra celestiali, azzurri nevai.
Sorride gentile il fiordaliso nel dolce bacio di luce al dormiente viso. Non riecheggia l’aria più del marziale grido, mormora dolce il canto del’argenteo rivo, nel cristallino gorgheggio dell’usignolo giace il re solo. Soave,il riposo del giusto Sovrano, la carezza della sera al suo ineffabile sorriso arcano. Di Lui il Ricordo ustiona l’Anima. L’ardente lanterna di rimpianto infuocato, in cremisi bagliori la nostalgia inonda di luce il crepuscolo di bruma offuscato . In crescendo verdiano del Don Carlos s’alza solenne la tenorile voce. Il Ricordo tuo, compianto Re imperitura nostra Luce, ci prende per mano sul mesto selciato di lacrime celate nel rimpianto lastricato del Tempo immemore, andato e mai più ritrovato. Volge a ponente il marzo nel fragrante incanto di boccioli, candidi come le regali mani tue d’alabastro. La nostalgia l’anima sferza, sorridi malinconico da lassù, irraggiungibile astro. Lo Spirito s’effonde nel bacio del maestrale il palpito di Te aleggia nel soffio di Vita del Vento. Del nome Tuo immortale Memento, nell’armonioso pianto di Te, struggente ed infinito concento.
Id: 7834 Data: 28/03/2011 16:35:21
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Le teste di legno fan sempre fracasso
Nel palco d’onore ammutolito il re Travicello caduto ai ranocchi, si gode l’esilarante clamore.
Seduto e rilassato si gode il barocco spasso.
Papere starnazzanti in variopinto, pacchiano costume di scena, sedicenti cigni agghindate da far strabuzzare increduli occhi, un’autentica pena.
Starnazzi striduli, non lirici, maestosi voli. I versi muti e remoti languono soli.
Stucchevoli ampollosità, effetti scenici rococò, ambiguità levantine, vecchiume bizantino.
Non d’Apollo l’aurea cetra, né di Diana l’argentea faretra, ma un decadente palcoscenico di cartapesta.
Avanti, leggiadri e giulivi, inizia la carnevalesca festa!
Etoile di cartone in parata, incede strombazzante la sfilata.
La nobiltà obbliga, l’élite inebria il lusingato mascherone, restaurato al silicone non fa una ruga per carità!
E chi afferma il contrario peste lo colga, un silenzio impaurito dalla servile folla lo accolga per lesa maestà!
Soltanto nel buio In un angolo confinata l’arte scuote il capo sconsolata e mesta.
Sotto le luci spicca un ghigno idiota, compiaciuto fra bouquet, rose, scambi d’inchini, frizzi e lazzi, un esilarante divertimento si sa.
Le teste di legno fan sempre fracasso, fra acclamazioni, riverenze, genufessioncelle, battimani e cerimonie avanti con la farsa, s’apre il sipario del farsesco spasso.
Id: 7816 Data: 27/03/2011 10:29:30
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Senza tregua
Dilegua la notte nel pianto silente della viola.
Sferza dal lago l’umida, fredda fola
E il cuore stanco in cerca d’altri liberi orizzonti da Te vola…
E mentre m’illudo che il tuo amorevole sguardo ancora mi segua m’accingo nella lacrima dell’alba che il sogno invola all’ennesima,strenua campale giornata.
E sul malinconico mio viso indosso la maschera nel sorriso sereno mi fingo.
L’aurora in nubi di plumbeo disincanto già dilegua.
Infuria la battaglia, la dolcezza del ricordo il cuore indifeso artiglia. Dal crinale desolato della montagna occhieggiano ginestre in aurea cascata.
Dai fiorentini poggi s’apre la dolce strada nel varco della tenerezza, dove premuroso m’attendi nel primaverile sussurro della mattinata.
M’inoltro sola in prima linea, avanguardia della mia malinconia…
…senza tregua.
Id: 7803 Data: 26/03/2011 09:17:40
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Ormai è troppo tardi
Nella mattina silente con l’anima in cenere scrivo per Te mio muto interlocutore malinconici versi, miei indulgenti amici in desolate sere.
Nella tormenta accecante dei ricordi, invano cerco i tuoi radiosi occhi dispersi.
Un anno dal tuo commiato è voltato, nel dedalo del mio rimpianto l’ardente dolore non s’è placato.
Vegliano attenti dalla scrivania iris blu, compagni della mia nostalgia.
Carezza d’indaco al mio sguardo stanco, s’effonde nell’aria mesta fragranza di rimpianto nella tacita casa solitaria.
Ricordi? Erano gli stessi fiori, con il pianto di rose bianche di lacrime fragranti, la mia ultima carezza a Te, nell’incredulità d’ore angosciose.
S’effonde nell’aria l’amara fragranza del mio incolmabile rimpianto, ora che passeggi sereno nel celestiale incanto, ad inesorabile distanza.
Accanto alla tua fotografia chinano mesti lo sguardo gli iris blu, nell’esule primavera della mia anima soltanto Tu il perduto fiore.
Ora che nell’universo della mia solitudine malinconica stella in veglia silente m’accarezzi da lontano aon paterno, amorevole sguardo.
Ora sussurro invano il tuo nome, e candela tremula affronto sola la vita dalla gelida fola….
Ora nel mio dolente vivere all’ombra del tuo dolce ricordo di struggente nostalgia ardo….
Ora che il sole indulge nella rinascita di primavera con benevoli, vitali dardi….
Ormai è troppo tardi.
Alla cara memoria di mio padre Emilio, per sempre nel mio cuore
Id: 7796 Data: 25/03/2011 11:12:53
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Insieme nel canto di primavera
Si desta dolce la primavera nel primo mattino. Lo sguardo malinconico dell’alba Sussurra di Te.
Silente l’aria incedo pensierosa per la strada quieta e solitaria.
Tenue scintillio di rugiada, nel Giardino dei Semplici, persi nel romantico abbraccio Tu ed io.
Palpita un’ombra d’appassionato colore per il fiorentino viale d’autunnale splendore, eccoci insieme,Amore.
Gorgheggia melodioso da lontano l’usignolo, il lago di zaffiro sullo sfondo, t’accarezza il mio pensiero in un sospiro.
Cammini solo per l’agreste viottolo nella mattina, danza a pas des deux la primavera vicina.
Canta nostalgica l’allodola dal prealpino tiglio, e nella dolcezza melodiosa il rimpianto lacera il mio cuore con crudele artiglio.
Dilegua già celere il giorno, le ombre di nostalgia s’affollano a noi intorno.
T’affretti solo per la via, in compagnia delle querce in dolci filari, ti prendono per mano ricordi infinitamente cari.
Per l’antico viale incedi solo nella malinconia della sera.
Ti sfiora soave la mia carezza nel malinconico canto dell’usignolo.
Incedi assorto nei pressi della romanica pieve in preda alla dolce nostalgia che t’accarezza al crepuscolo nel bacio del vento lieve.
Il fiorentino abbraccio dei poggi lo sguardo severo dei cipressi, il cinguettio dei nidi, la fugace lacrima di oggi mitigata dal sorriso di ieri.
Respiri la quiete agreste di primavera, nella cromatica sinfonia sbocciano malinconiche l’elegiache parole all’ombra di fragranti viole, ecco dell’allodola il fremente, nostalgico volo.
I nostri cuori uniti a distanza canteranno insieme nel sole in amorevole assolo.
Id: 7779 Data: 24/03/2011 08:18:25
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Una luce
Nebuloso il domani, nell’occaso i sogni nostri reduci nel disincanto sempre più lontani.
A sera cerco nel malinconico vespro le tue dolci mani,
tenero mio rifugio dal giorno campale Nel desolato vuoto al dileguare della tempesta mi guida il tuo sguardo, mio ultimo faro .
Dove splenderà il raggio limpido del tuo sorriso d’autunno dal volto chiaro?
Nel crepuscolo solitaria rondine vago, nel fremito d’ali della mia inquietudine odo l’eco mesta della tua solitudine.
Nel bacio azzurro dell’orizzonte al lago sospiro in cerca del tuo sguardo infinitamente caro.
Al termine della notte una luce al varco della selva del Ricordo mi ammanterà di Speranza.
Giungerà, dolce preghiera al vespro la carezza della tua voce nel palpito tenace del cuore mio, disincantato, ma ancora in prima linea che Ti attende al limite d’ogni dolente distanza.
Sarai Tu Il mio rifugio, il tuo bacio la dolcezza rigenerante dell’anelata tregua.
E nell’incontro con Te, il cuore mio come petalo di candida magnolia nel vento della tenerezza insieme a Te danza…
Nel respiro del sogno, nella luce agreste di Greve, Tu ed io, nell’effluvio di primavera fra le carezze di Zefiro lieve.
Id: 7772 Data: 23/03/2011 14:29:40
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Contrade chiantigiane
Nitidi sentieri s’apriranno in primavera per noi soltanto.
Il sorriso lezioso d’aprile nel fremito d’ali del tempo e ti sarò di nuovo accanto.
Oltrepasseremo il varco del disincanto nelle grida malinconiche di rondini. L’intrecciarsi delle nostri mani, spartiremo le nostre solitudini, reduci di ieri.
Mi vestirò nella luce dei tuoi caldi occhi chiari.
Nella contrada della tenerezza all’ombra della romanica pieve ci abbandoneremo insieme nello stormire del vento fra narcisi dorati al dolce sogno lieve.
Nella fugace radiosità d’un tenero attimo finalmente placati.
Sarà rigenerante cascata di cromatico incanto. Nel palio emozionante del batticuore t’avrò di nuovo accanto.
Soave il tuo bacio sarà respiro a dileguare la cenere dei miei anni amari, a ricamar in trine di sogno il cielo zaffiro.
Mi accarezzerai nella calda luce dei tuoi occhi colore del mare.
Fianco a fianco ci accoglierà festosa Strada in Chianti nell’agreste abbraccio di verdi filari.
Insieme all’unisono i nostri cuori solitari nel tenero incanto palpitanti dispiegheranno le ali.
Vegliati dall’antica torre, persi nell’infinito istante d’un abbraccio, ombra d’amore ci confonderemo nei colori della sera, nell’assorto viavai dei passanti.
Id: 7763 Data: 22/03/2011 20:06:52
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Il giardino dei ricordi a Barberino
Con passo di stella incede madonna primavera.
Tu passeggi assorto sul lungarno nella dolce carezza della sera.
Lontana io vago col mio cane per la prealpina brughiera.
Mi confondo nel blu vespertino cogliendo petali di rimpianto nel silenzio del fugace inverno.
Sorridi distante e nel fremito dell’emozione mi sei vicino….
Al lago affido la mia malinconia nel sospiro d’amore ci unisce la sera, mentre t’avvolge il bacio di colore, l’allegro vocio di San Lorenzo in fiera.
Ti segue il mio pensiero mentre agile svolti sull’agreste viottolo con passi svelti ed occhi puri, fanciulleschi.
Ti confondi tra la folla, lo sguardo all’azzurro cielo all’ombra della cupola del Brunelleschi a fender dell’inquietudine il velo.
E la malinconia del tuo cuore prende il volo….
Eccoti, palpito d’indomita anima in Piazza Santa Croce accanto alla statua del divino Poeta mentre t’accarezza soave la sera nella gentile brezza dal tocco di seta.
Madonna primavera in punta di piedi avanza mentre t’inoltri in preda a nostalgici pensieri nel bosco argenteo d’ulivi….
Guardami nel gioco sinuoso d’ombre sono accanto a Te vincendo ogni crudele distanza….
Cogli i miei baci fra le scarlatte rose selvatiche, nell’inebriante, tenera fragranza. Perditi nella cenere del mio sguardo,
t’amerò per sempre.
Prendimi per mano, Amore inerpichiamoci per i colli Verso le pievi antiche, nei nostri luoghi del cuore.
Rapito dal rimpianto di ieri t’inoltri pensoso e malinconico tra la macchia dai dolci sentieri.
L’abbraccio premuroso dei fiorentini poggi al poeta, sorride lezioso il contado tosco nel miraggio sospirato della meta che dilegua la mesta bruma del rimpianto fosco.
Ed ecco baluginano le luci di Barberino, chiudi gli occhi e ti ritrovi ragazzo a giocare a pallone con gli amici nel verde spiazzo.
Avvampa il cuore e freme di lacrime nella nostalgia tremula. Troverai me sul sentiero, la tua piccola primula, nel giardino dei ricordi della dolce Barberino.
Prendimi per mano, Amore cogliamo insieme un bouquet di sogni e di stelle nella notte incantata dalle sussurrate, tenere ore fino al mattino.
Id: 7722 Data: 20/03/2011 09:20:10
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Silente augurio
Malinconica osservo la mia vita dalla finestra. Senza di Te mesta fiorirà quest’anno la ginestra.
Non più il gioioso filiale bacio d’augurio, ma il gelo siderale del silente augurio, al termine del tuo terreno esilio.
Di bocci ingiallita nel tuo rimpianto, livida ed incolore la mia vita dalle oscure ore nel dedalo invalicabile del dolore.
Quest’anno la mesta festa nel sospiro della mia nostalgia arrivata è già.
Gli auguri più non ti posso fare.
Soltanto una rosa di cremisi lacrime di rimpianto sulla gelida tomba ti posso portare, lasciandola cadere insieme ai frantumi del mio cuore in petali di cenere, in gemme assiderate di segreto pianto.
Più non farà ritorno la perduta primavera di quando m’eri accanto.
Il glicine della mia solitudine senza te incolore e senza fragranza
rifiorirà, nella malinconica e dolce carezza dell’indelebile ricordo tuo, ….Papà.
Id: 7700 Data: 19/03/2011 08:11:46
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Ora e sempre
Fiorirà candida magnolia la Speme, di nivei petali accarezzerà il malinconico sguardo mio, stanco nell’incedere silente del mattino bianco.
Volgerò gli occhi all’orizzonte blu e ti troverò al mio fianco.
Finalmente Tu…
Insieme percorreremo nel meriggio di sole sfumato d’azzurro i sentieri del Chianti.
Nel sussurro emozionato di dolci parole sbocceranno mille baci di tenerezza anelanti.
Mi dirai ti amo. Risponderò con uno sguardo eloquente nel silenzio d’oro prendendoti la mano.
Insieme andremo lontano oltre i ridenti poggi nel Chianti per gli agresti sentieri a vivere irripetibili istanti, immemori del dolore di ieri inebriati del chiaro incanto dell’oggi.
E improvviso miracolo del cuore, mi donerai un bacio all’ombra della quercia di ruggine sfumata.
Nel dono d’ali del tuo abbraccio mi sentirò placata.
Sboccerà il mio sorriso, al tuo sguardo di soave fiordaliso.
Ti aspetto nella sinfonia del cuore sui sentieri della tenerezza sospirata.
Argentea cascata d’emozione il nome tuo nell’assonanza perfetta del silenzio, dilegua la memoria dall’acre sapore d’assenzio.
Nell’incanto d’un nuovo giorno di calda luce ammantati ci troveremo sugli agresti sentieri di fiori chiari
a varcare l’orizzonte come rondini d’idilliaco stupore, finchè la notte non ci separi ora e sempre Amore.
Id: 7690 Data: 18/03/2011 09:13:30
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Rosso come allora
Mi smarrisco nel color porpora del rimpianto ora che non cammini più a me accanto.
Ricordi? Era giorno di mercato a Luino, bimba felice mi tenevi premuroso per la mano a te vicino.
Un brillante voto nel tema d'italiano all'uscita della scuola mio angelo paziente mi attendevi.
Un tuo sorriso la fragranza amorevole del tuo abbraccio, un bacio sulla guancia ed i lunghi giorni di Quaresima senza Te parevano lievi nella danza di fiabeschi fiocchi di neve.
Ricordi? A Luino era giorno di mercato e dalla scuola sulla via del ritorno Insieme il mercato avevamo attraversato.
Scendeva soave la neve tutto pareva ovattato di candido manto imbiancato.
Alla bancarella degli ombrelli sgranai i miei occhi fanciulleschi scuri affascinata dall'arcobaleno rifulgente dai mille colori puri.
Un ombrellino rosso sgargiante mi occhieggiava lezioso ed ammaliante.
Con un bagliore negli occhi sorridesti indulgente leggendo nel mio pensiero e subito mi comprasti l'ombrellino rosso fiammante.
Oggi nel rimpianto porpora una pioggia gelida incombe su Luino e la gelida fola di struggenti ricordi sferza il mio viso.
Il vento da est disperde una lacrima nella diaspora di nostalgici pensieri mentre attraverso le vie del mercato sola nel mesto mattino.
Non più il caldo autunno della tua presenza mi consola.
Vivo nell'esilio perenne della tua assenza.
Ora ti ho perduto, ma vivo è il dialogo delle nostre divise anime sofferto e muto...
Rosso come allora un ombrello occhieggia e il dolore dei ricordi fa sanguinare il mio cuore come crudele scheggia.
Si tingono di porpora le lacrime della mia nostalgia, ora che angelo mio sei volato via.
Un ombrello rosso ho comprato ma triste e freddo nel viola solitario il brillante vivo fiamma è sfumato .
Dilegua in freddo inverno per me il colore all'ombra della tua incolmabile assenza nell'ora infinita del dolore.
Ora che il sole senza Te si è oscurato.
Il sorriso tuo di calda estate nel ricordo sbiadisce e il tepore della mano tua più non mitiga il gelo delle mie giornate...
Incedo nel deserto della mia solitudine a rapide, inquiete falcate.
Langue il ricordo mesto e muto, sbiadisce il rosso della foggia ora che ti ho perduto.
E nel malinconico andante della memoria mi confondo come ombra nella pioggia incessante.
Id: 7672 Data: 17/03/2011 09:22:52
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Il sussurro dei ricordi
Si desta mesto il giorno nel bacio della pioggia. Scende delicata in carezza di velluto la tua soave voce illumina il mattino grigio e muto.
Incedo assorta fra le stille d’argenteo luccichio.
Resta con me sii il mio giglio di sospirata primavera.
Nel mio cuore riecheggia il malinconico andante dei ricordi in fluente roggia.
Un mese fa, il battito d’ali del tempo sul sentiero della tenerezza insieme Tu ed io.
Id: 7659 Data: 16/03/2011 12:33:02
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Fragranza di pioggia
Il rimpianto ha fragranza di pioggia nella sera.
Nell’incolmabile lontananza freme il mio cuore. Ancora ti vedo nel grave passo del dolore.
Assiderata la mia esule primavera senza Te più non tornerà…
Chinano mesti il capo i bianchi gelsomini sui solitari sentieri in cui vago in preda a malinconici pensieri.
Indulgente in sguardo di zaffiro paterno il lago raccoglie per Te il mio struggente sospiro.
Nella carezza di Madonna Tristezza mi sorridi nel palpito delle onde in nostalgica vividezza.
Il dolente maggio bussa alle segrete porte nel pianto di rugiada della candida rosa in agonia.
Eccomi in fuga sulla notturna strada nell’alba crudele del commiato che incombe già….
Sul sentiero lastricato di lacrime della mia nostalgia quanto mi manchi…. ….Papà.
Id: 7651 Data: 15/03/2011 12:41:27
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Coglion donore
Raffinata kermesse nel pomeriggio di primavera, auditorium gremito s’accede su invito, il divertimento è garantito.
Artisti, personalità, signore ingioiellate come alberi di Natale tintinnanti ed addobbate. La créme della società si mostra in sfavillante nobiltà.
Luci ad affetto, s’apre il sipario con voce gracchiante alla luci della ribalta ecco l’inetto.
Vestito elegante blu gessato, 10 euro appena al mercatino dell’usato.
Il ghigno idiota in viso stampato, serioso e superbo, portamento rigido e ingessato.
Pensa del suo nulla tutto lusingato “Ecco il pubblico ad acclamarmi son tutti qui per me degli artisti io sono il re!”.
E tutto zelante, calato nella parte, inizia a recitare per il nervosismo saltella la misera, istrionesca stella nella sua grottesca arte.
Smorfie ridicole sotto il pesante mascherone, un divertimento da ricordare oltre ogni previsione.
“Essere o non essere, questo è il problema! Se sia più nobile….. Perire, dormire…..”
Ma i versi shekespeariani troppo e complessi per la sua testa di legno gli sfuggon via, inciampa nella giubba e cade, fra l’ilare allegria.
E il buffone s’indigna in tutto il suo comico sdegno.
E sul più bello della farsa il dramma sopravviene il black out della memoria, tace il pagliaccio pieno d’imbarazzo. “Allora, ti decidi? O si fa meditazione? Impara la parte, macchietta da strapazzo!” sibila una signora indispettita dalla prima fila.
Schiamazzi, fischi, risate dalla folla. Con vocetta stridula il buffone barcolla “O vili canaglie! A me che son un fior d’artista! Sapete i miei riconoscimenti, lunghi più della spesa al centro commerciale una lista! Del mio talento artistico vi faccio immenso onore!”
E la vocetta diventa ancor più bianca, in falsetto, uno spasso perfetto!
Tuona un signore maestoso dalla voce profonda, il misero buffone spazzato via dall’immensa onda dell’ironia. La platea in lacrime per le risa.
“Ma vai al circo, inetto! Quale onore e onore, la tua esilarante buffonaggine t’attribuirà il Coglion d’onore!”.
Povero accattone, fra pomodori e uova il gessato di quarta mano tutto sporcato, torna mesto e indignato a mettersi in vendita al prezzo più stracciato al mercatino del terzo mondo dell’usato.
Id: 7638 Data: 14/03/2011 09:57:26
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Elegia in Greve in Chianti
Ricordi, Amore? S’andava mano nella mano per le agresti contrade di Greve in Chianti.
Era giorno di mercato e la gioia come bimba felice ci sorrideva lungo la roggia dal ponte affollato.
Dolce lo zefiro ci accarezzava. Il cuore nel ricordo indelebile si culla ed indulge nel grigiore di silenti ore.
Nel mattino lontano i nostri baci emozionati in cima ai verdi poggi, all’ombra dell’antica quercia m’illuminano della tua amorevole dolcezza anche nel solitario oggi.
Noi perduti nel fugace paradiso d’un abbraccio vegliati del leccio, i nostri occhi a fondersi increduli e d’emozione muti, nell’angoscia dell’inesorabile perdersi.
Il mio sguardo di primavera assiderata colmo di lacrime mentre incombeva l’inevitabile commiato.
Ricordi? Era giorno di mercato e madama solitudine incombeva in agguato.
Sogno dolcissimo dileguavi nella mia lacrima furtiva, lenti e tristi i tuoi passi nell’allontanarsi sul selciato.
Ricordi? era giorno di mercato e la tristezza ci attendeva nel vicolo d’ombrosi rimpianti popolato.
Nella fragranza disperata nell’ultimo bacio per sempre nel mio cuore t’avrei portato.
“Ti regalo in mio ricordo una viola del pensiero. la mia voce lontana illuminerà la tua solitudine nel greve giorno mesto e sordo”.
Malinconico sorridesti scuotendo mestamente la canuta testa: “Amor mio, il ricordo della perduta festa rende la rimembranza ancor più amara…. La tua viola morrebbe nella nostalgia di Te, s’appassirebbe nella struggente lontananza….”.
Mi ritrovai sola in lacrime d’infuocato rimpianto. già t’eri allontanato nella malinconia del crepuscolo in assorto incanto.
Il nostro ultimo bacio di lacrime d’addio profumato.
Nel cuore mio dolente sboccia ogni febbraio quella viola del pensiero, che non t’ho donato.
E nel soave ricordo tuo il mio cuore è lacerato.
Piango nel gelo siderale della solitudine ora che siamo distanti a ripensarti lontano.
Ti rivedo sul sentiero allontanarti con passo fermo e dolente accompagnato della sguardo mio, mia cometa di malinconia rifulgente.
E volo da Te ferita rondine nel fugace tenero abbandono,
sul nostalgico sentiero nel sospiro malinconico del nostro Amore, foglia d’acero rapita nel disincantato vivere dalla turbinosa roggia di Greve in Chianti.
Marina Pacifici
Id: 7632 Data: 13/03/2011 18:56:59
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Una serata al Palazzo Verbania
Non un fiabesco ricevimento, ma divertenti personaggi che per una sera dal quotidiano tedio sciolgono gli ormeggi.
Cineforum sul Risorgimento, fuori la sera, il lago nel notturno baluginio, nell’aria la fragranza di primavera.
Lontani gli affanni del giorno, un barlume di speranza in fugace ritorno.
Cinque amici in discreta fila a ravvivare in allegria un auditorium di giurassica monotonia, una catartica risata che il cuore allieta in briosa compagnia.
E sedute accanto in femminea complicità due donne dal medesimo nome eredi dello stesso baro destino, tenaci e fiere consapevoli stelle del mattino.
Provate, mai rassegnate o sconfitte indomite nelle quotidiane battaglie, nel coraggio d’ogni giorno invitte.
Nel sorriso malinconico e amaro Si Svela nel loro sguardo La primavera dal volto chiaro.
Dolce incedeva la sera. Soltanto per qualche ora il tepore dell’amicizia a sospendere il gelo siderale della solitaria mestizia.
Un minuscolo bouquet di liete e serene ore, l’angoscia nell’ombra del dolore tacitata.
L’incanto della notte nel blu lacustre di splendore ammantata.
Marina Pacifici
Id: 7607 Data: 12/03/2011 09:27:35
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Rinascita
Petalo dopo petalo ancora in gemma langue l’inverno nel mormorio della solitudine dallo stridulo lemma.
Dileguati i sogni gli occhi volgo febbrili al cielo cercando nuovi aneliti, Tu il mio nostalgico sospiro.
Fremito di colori novelle fragranze di primavera la speme in bocciolo, dei nostri baci risplenderanno le stelle nel sussurrato, dolce oblio della sera.
Respirerò incanto nel tuo sorriso soave e carezzevole alla mia anima, celeste fiordaliso nella meraviglia d’averti accanto.
Percorreremo lieti sentieri mano nella mano.
Nel radioso manto del tuo sguardo di giada lieve e soleggiata sarà la strada. Nel fremito di tenerezza immemori d’ogni mestizia insieme prenderemo il volo.
Nel silenzio del dolore mi spoglierò d’inquieta tenebra, mi vestirò di luce ed il mio cuore rigenerato non si sentirà più ferito e solo.
Marina Pacifici
Id: 7594 Data: 11/03/2011 09:43:50
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Balaustra di nostalgia sul lago
Affacciata alla balaustra di nostalgia lo sguardo mio malinconico il lago all’orizzonte della lontananza perlustra.
In ogni carezza di vento ti sento accanto eppure sei distante all’opposta riva delle nostre solitudini parallele.
Nell’aria vespertina il canto della capinera langue nel solitario mio cuore.
Mi sorridi malinconico e distante dallo struggente lido del mio rimpianto.
Protendo a Te disincantata la mia mano e nel fremito della nostalgia mi sei in un palpito di desio accanto.
Geme mesta l’allodola. Dilegua il sogno vano di Te nella mia sera.
Sei perdutamente lontano.
Procedo sola per la malinconica via nella fragranza precoce di primavera.
Sospesa al tuo sguardo assorto incombono le ore nel murmure del lago.
Nel sussurro del cuore ti trovo all’orizzonte vago allo zenit della mia solitudine, mio sospirato ed evanescente Amore.
Marina Pacifici
Id: 7573 Data: 10/03/2011 08:27:56
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Portami con Te nel fiorentino incanto
Portami con Te nel fiorentino incanto, fammi sorridere dell’allegro brio del vernacolo.
Sorprendimi nel palpito di colore del tosco elegiaco canto, nel rinascere di nuova stagione fermati un istante a me accanto.
Portami con Te nel verde splendore dei poggi, sui sentieri di primavera dal volto chiaro.
Conducimi con Te nell’ antica Barberino. Col tuo passo agile e gioioso portami con Te per l’agreste, soleggiato cammino.
Donami un bacio appassionato all’ombra della quercia dorata nel sorriso campestre in Chianti.
Ammantami nel tuo abbraccio d’aurora incantata. Scrivi nelle nuvole elegie sii il mio soave rifugio, fammi sentir amata, intreccia sol per me un corona di viole.
Accarezzami nell’amorevole palpito delle tue parole.
Sorridimi nel caldo autunno d’oro del tuo sguardo di giada, fermo e fiero.
Portami con Te presso l’antica pieve, dove correvi da ragazzino sul radioso sentiero, vestimi della dolce luce dei tuoi occhi nel silente mattino.
Sul campo di strenua battaglia scaglia con me del coraggio indomito l’infuocato dardo.
Portami con Te per le sonore vie del centro. Ai cancelli del Giardino dei Semplici vola via con me nell’emozionante batticuore, all’ombra dei viali ferma l’inesorabile fluire del Tempo nella soavità d’attimi celestiali.
Portami con Te lungo l’Arno sull’antico lastricato del Ponte Vecchio non ricorderemo mestizia o disincanto.
Abbracciami nel tuo dolce incanto di giardino d’inverno fragrante di rose rifiorite, intrecciate nella serra segreta le nostre vite.
Nel chiaro splendore di Fiesole sussurrami tenere parole. Decantami raffinate elegie, accarezza nel tuo tepore d’autunno le mie malinconie.
In indissolubile varco di speme fondi le tue mani alle mie.
Ancora noi per sempre insieme.
Portami con Te nella medicea residenza a Cafaggiolo. Nel lieto fremito di rondini placheremo per un istante le nostre solitudini.
Donami un abbraccio che sospenda alla balaustra di tenerezza le ore, sii il mio magnifico signore.
Giungerà la notte nell’argenteo scintillio della luna sul Ponte Vecchio.
Arriverà il mesto commiato ma noi persi nell’eternità d’un bacio non vi presteremo orecchio.
Marina Pacifici
Id: 7552 Data: 09/03/2011 08:13:15
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Verso lorizzonte e oltre
Lontane le forche caudine, non più subalterne.
Cristalline sorgenti di speranza perenne, stelle alpine fra azzurre vette di solitudine.
Strappato dell’ipocrisia l’ultimo velo, valchirie indomite figlie del vento e della folgore a conquistare fiere l’altra metà del cielo.
Nell’avvincente sfida d’ogni giorno tenaci rondini nella stagione del ritorno.
Né Messaline, né Arianne, né Calpurnie, né ancelle in rassegnata gonna.
Avanguardie in veglia a cogliere sogni, spemi e rose vincendo delle vita le tempestose fole.
Sole, armoniose e resistenti viole fra le selve del disincanto a combattere ancora, tingendo di nuovo cromatico incanto l’aurora.
Nel vento di libertà fieramente noi Donne.
Marina Pacifici
Id: 7539 Data: 08/03/2011 08:53:19
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Le ali della Libertà
Imperversa la burrasca infuria il fortunale indomita e mai rassegnata mi levo in volo nel grido del maestrale.
Procellaria pugnace sfido la tempesta, in alto la spada riluce l’argentea elsa.
La primavera Nella quiete di bonaccia più non tornerà, sfiorito per sempre il soave passato all’ombra dei lillà.
Cavalcando la folgore si parte all’offensiva con l’audacia di valchirie fiere verso l’incognito orizzonte si va.
Il coraggio strenuo di chi parte all’avanguardia nella notte oscura.
Femminile progenie d’ Atena e di Marte al cielo la spada levata senza tremore o paura.
Oltre gli inganni dell’esistenza, le ingiurie ed i dileggi, nel cuore la pietrificata pena disciolgo gli ormeggi le chiome disciolte dal vento alla prua, nel fiero e tenace sguardo d’Atena.
E via nell’azzurra carezza della marina immensità. Soltanto la strenua volontà di donna al sestante si salpa nel bacio del grecale dispiegando indomite ali di Libertà.
Marina Pacifici
Id: 7523 Data: 07/03/2011 14:29:40
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Le ali della Libertà
Imperversa la burrasca infuria il fortunale indomita e mai rassegnata mi levo in volo nel grido del maestrale.
Procellaria pugnace sfido la tempesta, in alto la spada riluce l’argentea elsa.
La primavera Nella quiete di bonaccia più non tornerà, sfiorito per sempre il soave passato all’ombra dei lillà.
Cavalcando la folgore si parte all’offensiva con l’audacia di valchirie fiere verso l’incognito orizzonte si va.
Il coraggio strenuo di chi parte all’avanguardia nella notte oscura.
Femminile progenie d’ Atena e di Marte al cielo la spada levata senza tremore o paura.
Oltre gli inganni dell’esistenza, le ingiurie ed i dileggi, nel cuore la pietrificata pena disciolgo gli ormeggi le chiome disciolte dal vento alla prua, nel fiero e tenace sguardo d’Atena.
E via nell’azzurra carezza della marina immensità. Soltanto la strenua volontà di donna al sestante si salpa nel bacio del grecale dispiegando indomite ali di Libertà.
Marina Pacifici
Id: 7521 Data: 07/03/2011 14:25:07
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La solitudine delle viole
Occhieggia sgargiante e vivace la mimosa dal crinale della montagna.
Nella malinconia dell’aria immota la memoria l’anima indifesa artiglia.
Una donna sola s’inerpica per la via, sua compagna l’amica malinconia.
Sale vacua in cielo l’ennesima ora vuota, l’aria tersa e serena risuona del muto grido immota.
Fra pochi giorni nella logora consuetudine giungerà per noi la banale mimosa.
Di giallo conformista si tingerà il nulla quotidiano.
Ci sferzerà il disilluso viso il giallo insignificante nello schiaffo del dejà vu
dimentico dell’inquietudine, dell’amaro disincanto di noi
solitarie viole del pensiero disperse dal vento dell’esistere sull’erto, ombroso sentiero.
Marina Pacifici
Id: 7500 Data: 06/03/2011 09:32:27
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Diecimila anni
Diecimila anni ti ho atteso mio signore nel palazzo della suprema armonia.
Fra petali di loto e orchidee accarezza con baci palpitanti la mia malinconia.
Anelante il tuo sguardo come lanterna di soffuso desio in silenzio per Te ardo.
Il mio kimono di seta blu notte avvolge nel sensuale incanto ore appassionate alla volta di sognanti rotte.
A piedi scalzi sui tatami, nel mare di porpora del desio a intrecciarsi le nostre mani.
Bambù, candide giunchiglie e mille gru di carta di riso fremono nel vento al languido sorriso di candidi crisantemi.
I miei occhi nei tuoi eloquenti di tenere spemi.
Diecimila anni durerà il nostro ardore, nell’abbraccio appassionato all’ombra dei ciliegi in fiore.
Sulla pergamena negli ideogrammi dell’anima scrivo il Tuo nome senza ombre o inganni, nella luce del cuore.
Ovunque Tu vada il vento d’oriente ti porterà la mia carezza, un bacio profumato di primavera si poserà sui tuoi occhi di giada.
Diecimila anni e ancora saremo insieme nel bacio radioso del sol nascente.
Diecimila anni nell’emozionato, complice batticuore.
Diecimila anni non basteranno a narrare del nostro Amore.
Marina Pacifici
Id: 7485 Data: 05/03/2011 14:57:57
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Ibis redibis non morieris in bello
“Ibis redibis non morieris in bello”
L’inverno l’estremo fendente sferra.
Nella morsa del gelo silenti avanguardie si parte nella tenebra per la quotidiana guerra, gli occhi invano rivolti ad una scheggia di cielo lontano ed assente.
Dio assiste distratto ed indifferente al massacro, la carneficina nel ghigno di Caronte.
Il sole remoto brilla sempre oltre la collina, all’irraggiungibile orizzonte.
Disincantati si va all’offensiva, i cuori alla deriva.
L’aria tersa non freme d’un grido, d’un volo.
La carezza della rugiada nell’ illusione dispersa.
Il pianto melodioso dell’usignolo nelle lacrime carminio del tramonto la malinconia in assolo.
Marina Pacifici
Id: 7471 Data: 04/03/2011 14:27:04
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Alle porte della notte
Sussurrerò il Tuo nome alle porte della notte.
Mormorerò per Te il mio Amore oltre la fortezza di filo spinato di disincanto e dolore.
Ai confini del sogno ti ritroverò, mio valoroso capitano salpato nella burrasca verso remote rotte.
Alla carezza malinconica della tramontana affiderò per Te il mio bacio che ti sfiorerà sulla tua via lontana.
Al limite della nostalgia, nella selva dei ricordi, la tua mano dolce e forte stringerà ancora la mia.
Valicherò la muraglia della mia solitudine con il mio sguardo bramoso di vita. Pietra su pietra scalerò le tenebra della mia inquietudine.
Alla frontiera del rimpianto varcherò la ferrea cortina e ti sarò per sempre accanto nella danza radiosa della mattina.
Marina Pacifici
Id: 7464 Data: 03/03/2011 19:38:36
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Blu notte
Sogno fra le carezze di seta della notte.
Veleggio verso avvincenti rotte solcando mari inesplorati.
Approdo ad esotici lidi del desio, inebriandomi dei tuoi baci ardenti ed appassionati.
Alfine del viaggio Tu ed io. Eccoti, soffuso d’aurea dorata nel sole nascente impavido al sestante del destino.
Mi perdo nell’oasi del tuo abbraccio, m’illumino nel mattino.
M’avvince il blu della notte nel setoso manto di segrete ore.
Sei vicino, mio Ulisse.
Respiriamo insieme l’estasi dell’amore nel sussurrato incanto.
Marina Pacifici
Id: 7438 Data: 02/03/2011 08:44:01
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Vento di ponente
Il vento di ponente mi porta il tuo profumo del soave autunno agreste.
Dove sei mia stella alpina?
In quale alpestre crepaccio ti nascondi. Dilegua dal mio cuore la morsa del rimpianto di ghiaccio.
Il vento di levante mi reca la carezza della tua voce.
Nel crepuscolo vermiglio celo i miei occhi stanchi, prodighi del giorno.
Alla sera indaco affido la speranza del tuo ritorno.
In Te mi rifugio, le tue braccia forti e dolci il sospirato porto in cui riparo, l’isola incantata in cui il cuore mio indulge nella sferza del vento di burrasca amaro.
Il tuo sguardo la galassia luminosa in cui l’anima mia fende la tenebra di solitudine e rifulge.
Marina Pacifici
Id: 7434 Data: 01/03/2011 19:20:13
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Verso sera
Verso sera frementi d’infinito varcheremo mano nella mano la scogliera inseguendo l’orizzonte.
Verso sera la sinfonia dei ricordi nella carezza della tua voce sarà abbraccio di primavera.
Verso sera lo sguardo Tuo sincero nel volo dell’emozione ci condurrà sull’agreste, chiantigiano sentiero.
Verso sera le mani tue intrecciate alla mie saranno ali di speranza nel domani.
Il sorriso tuo, mio autunno rifulgente di dolci auspici sarà foriero.
Verso sera percorrerò la malinconica strada della nostalgia che mi sussurra il tuo nome diletto.
Oltre oscuri sentieri della vita mi troverò al tuo anelato cospetto.
Verso sera nel palpito del cuore che ancora sogna, lotta e spera rinascerò nel tuo abbraccio.
Come onda d’emozione alla soave melodia della voce mi ricongiungerò a Te, Amore.
Marina Pacifici
Id: 7415 Data: 28/02/2011 15:15:03
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E milludo daverti vicino
Mi desto nell’incedere dell’alba dai quieti passi nella calma irreale.
L’ultimo quarto di luna in fugace commiato tramonta nel cielo opalescente della mia nostalgia.
Malinconico il mio sguardo ti cerca, mia anelata cometa rifulgente.
Sei distante.
I miei occhi t’anelano invano. Il cielo langue nell’abbandono della notte.
Al sestante della mia solitudine Il tuo sguardo di stella Scruta l’orizzonte a levante.
Sei perdutamente lontano, mio Starbuck sul vascello del mio rimpianto a cavalcar l’onde di remote ed arcane rotte.
Il mio pensiero nel sospiro di Te sfuma nel cielo zaffiro… La carezza dell’aurora e m’illudo d’averti ancora vicino.
Marina Pacifici
Id: 7398 Data: 27/02/2011 10:02:34
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Padre
Padre a fior di labbra invocherò il Tuo nome mia sospirata preghiera nella malinconia della sera.
Padre, piange silente l’aurora. Arde della Memoria l’ inestinguibile lanterna ora che vegli nel regno d’Ade.
Nell’agonia della notte indelebili le orme di Te sulla strada della mia nostalgia ti cercherò ancora, Padre.
Le tue alabastrine mani dolcemente a me protese ponti di speranza verso il domani.
Nella serena penombra soffusa di quiete del nostro incontro ascolterò le tue parole, gemme di saggezza.
Padre, nell’abbraccio del tempio dileguerai la mia tristezza nel solenne canto del Kirye eleyson.
Padre, alla luce soffusa del candelabro a sette braccia mi sorriderai, mio dolce autunno.
L’eco della tua voce sarà carezza di zefiro che placherà la mia interiore burrasca.
Padre, al convivio pasquale siederemo insieme alla tavola imbandita dei nostri cari spezzeremo il pane.
Padre, lieti e liberi sorrideremo delle angosce lontane, dimentichi degli anni amari all’ombra del frondoso olmo.
Sarà carezza di luce il tuo sorriso, canterà lieto l’usignolo sboccerà l’azzurro fiordaliso.
Ci ritroveremo alla fine del viaggio, il fortunale placheremo con indomito coraggio.
Alla casa tua celeste, farò finalmente sospirato ritorno, Padre.
Al bivio di tenebra m’attenderai Tu Padre mio….
Ci riabbracceremo al termine della notte ….non ci lasceremo più.
Marina Pacifici
Id: 7388 Data: 26/02/2011 09:51:34
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Terrazza Liberty
Ricordi, Amore? L’incantevole stupore della sera sotto una pensile terrazza, ci colse con il palio di colore d’anelata primavera.
Rammenti quei fugaci istanti? Quanti baci palpitanti di tenerezza appassionata mentre innanzi a noi l’azzurra distesa del lago danzava nel vento di dolcezza increspata?
Ricordi quella notte fatata?
Rammenti il sussurro di soavi parole profumate d’idilliaca speme.
Ricordi la rifulgente felicità d’esser insieme?
All’ombra della terrazza liberty, gemma lirica del luinese Poeta, sbocciavano i nostri baci nell’abbraccio d’autunno.
Fragranti d’illusioni care al cuore nel sospiro del vento e di carezze di seta nostalgiche come il perduto amore.
Marina Pacifici
Id: 7372 Data: 25/02/2011 14:50:54
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E Tu mi sorrideresti
Non il mesto pianto di candidi crisantemi a rammentare il rimpianto dei tuoi gentili anni falciati da troppo brevi spemi.
Nella tua nuova serena dimora per Te, mio Priamo lontano intreccerò ghirlande di gigli, viole e iris, screziati di blu e indaco, nel tremito emozionato della mia mano.
Ora che sei volato lassù dove il giorno dilegua stanco, nel regno quieto, libero da tenebra, angoscia e affanno.
Ti ho perduto da quasi un anno. La tua esistenza recisa dal crudele male, silente nel fatale inganno.
Sarà l’azzurro incanto del fiordaliso a recar l’ultima mia carezza al tuo malinconico viso.
Sarà il pianto tacito della rosa a portar dolente colore al campo di battaglia dove il sovrano mai dimenticato riposa.
Lo scarlatto sorriso dei papaveri a rammentarti amati sentieri. Le corse d’un ridente fanciullo per gli umbri, agresti sentieri.
Saranno lacrime di porpora di rose fragranti di nostalgia a ricordarti il sussurro della tua Cassandra che in Te si rifugia ancora….
Sarà il profumo di ghirlande agresti a rammentarti i luoghi diletti e perduti, a ricordarti i miei palpiti per Te sopravvissuti….
Sarà l’incanto d’umbre pievi campestri l’abbraccio dolce di malinconici sentieri silvestri…. E Tu mi sorrideresti.
Marina Pacifici
Id: 7356 Data: 24/02/2011 16:13:14
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Soltanto il vento
Una lacrima di malinconia protegge il tuo ricordo fra le ciglia.
L’alba dilegua il sogno variopinto aquilone nell’impetuosa tramontana.
Giunge dolce l’eco della mia vita ormai lontana.
Desolata Cassandra incedo nell’aurora vermiglia.
Ed il rimpianto di Te l’anima mia artiglia.
Geme mesto il canto dell’usignolo, della memoria lo stormo dei ricordi nostalgico s’innalza in volo.
La rondinella solitaria fende l’azzurro. II tuo nome sospiro in un sussurro cercandoti nel blu, mia perduta stella.
Soltanto il vento m’ascolta e m’accarezza il pensiero di Te con gentile fola…
Risplende un’altra giornata Nel palio di colore a me indifferente In te mi rifugio Mi placo nel tuo amore…
L’ennesima illusione di cenere Langue e crolla. Mi desto nell’incolore mattino…. …E sono sola.
Marina Pacifici
Id: 7339 Data: 23/02/2011 08:38:34
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Per me soltanto
S’apre per me soltanto la porta nella casa della memoria. Aleggia la nostalgica fragranza di foglia d’autunno ingiallita.
La pendola rintocca l’ora perduta della dissolta mia vita nella mesta dimora senza Te silente e vuota.
M’accarezza la musica della tua voce lontana in una lacrima ancora….
M’inoltro sola nel regno d’ombra. Mi lambisce l’eco della tua voce travolgente onda ed il mio cuore da Te vola….
Si disserra l’antico uscio del radioso ricordare per me sola, della memoria mi sferza il cuore la dolente fola.
Stridono i ricordi nell’anima sui vecchi cardini.
I miei sogni dissolti e logori assopiti all’ombra dei tuoi occhi nel lago di giada della tenerezza.
Dilegua nel tuo abbraccio, angelo mio, la tenebrosa tristezza.
M’inoltro sola nella valle dallo struggente vocìo. Fremono le nostre solitudini Sull’erta via dell’esilio, che conosce rifugio od oblio.
Si va tristi e muti ma non si torna. Il passato nel solco del ricordo lascia indelebile orma. Dove saranno i nostri giorni perduti?
Insieme a sconfinata distanza Tu ed io, dolenti rondini disperse nel mare di malinconia, sferzate da burrasche d’inquietudine.
Naufraghi anonimi a vivere fugaci tregue d’effimeri attimi.
Nel sospirar tramontate primavere nel segno del rimpianto e dell’assenza delle nostre solitarie sere.
Marina Pacifici
Id: 7337 Data: 22/02/2011 19:57:25
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Binario 9
Nei vividi colori della memoria palpita il bianco e nero del nostro commiato.
Alla stazione la frenesia Corse, passi affrettati. I tuoi occhi di giada In amorevole benedizione Su di me posati.
Fra tanti visi sconosciuti e anonimi Il tuo volto amato. Nel nostro abbraccio fremente d’emozione fermati per sempre quegli attimi in un bacio fragrante di lacrime .
La tua tristezza la mia, lungo il binario mano nella mano, il mio singulto muto il tuo dolce sorriso.
“Au revoir, mon amour” Mi sussurravi piano, mentre scivolava via come rimpianto d’autunno la carezza di seta della tua mano.
Oltre il vetro nei tuoi occhi sfumava l’emozione.
In stille di pioggia o pianto la bruma malinconica del tuo sguardo spegneva la romantica illusione.
Il tuo passo mesto vedevo andar via sul binario della nostra malinconia.
Veloce il treno con passo di Mercurio inesorabile mi portava via.
Dal finestrino sorridevano i radiosi poggi nell’arrivederci nel bacio commosso della notte al mattino.
In pianto radioso nasceva l’aurora e nella carezza dei colori mi eri vicino.
Correva celere il treno sempre più distante. Il mio sguardo di malinconica speranza anelante.
Nel mio cuore risuonava mesto l’andante del sospirato ritrovarci.
Marina Pacifici
Id: 7319 Data: 21/02/2011 20:05:46
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Extrema Spes
Sussurra la pioggia il canto della memoria nel mesto giorno nel cielo orfano del volo.
Risplendi in me, mia lanterna di nostalgia. M’illumina il tuo volto infinitamente caro lenisce il sapore del giorno amaro.
Mormora piano e in ogni stilla malinconica sento la carezza della tua mano.
Scorre dei ricordi l’impetuosa roggia. Del mio rimpianto la piena, ascolta angelo mio la mia silente pena.
Non sei scomparso del tutto. oltre l’ansa l’argentea cascata della Speme, il riverbero del tuo dolce sorriso vedo nell’azzurro flutto…
E la mia angoscia nella tua assenza dal ricordo di Te della tua viva, eterna presenza è mitigata.
Un giorno baciati dal sole d’infinita primavera nei Campi Elisi passeggeremo ancora
Insieme.
Nella soffocante trama di dolore e disincanto che m’avviluppa questa la mia ultima Speme,
Tu la carezza del ricordo nella mia sera.
Marina Pacifici
Id: 7301 Data: 20/02/2011 10:20:51
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Addio, mia rondine
Il calicantus fiorito il malinconico canto della capinera attende.
La nostalgia in squarci di luce l’anima mia fende.
E mi rifugio nell’eco soave della tua voce.
Nel mio cielo desolato a primavera più non farai ritorno, mia dolce rondine.
Il fremito d’ali del tuo commiato palpita nel blu della mia solitudine.
Come vedi nel mio cuore mio giglio rimpianto in lacrime di muto dolore ti ho suggellato.
Dal gelo dell’oblio nel giardino d’inverno ti ho protetto nell’autunno senza fine d’un Amore eterno.
Tu, della vita mio fiore diletto.
Nella mia memoria per sempre Tu ed io.
Insieme nella carezza di luce del tuo viso che mi sorride nella malinconica lacrima d’un evanescente ricordo ti ho ritrovato.
E come alfa ed omega, principio e fine, per prima e per ultima Ti ho amato nel rifulgente universo della nostra solitudine.
Marina Pacifici
Id: 7289 Data: 19/02/2011 15:22:40
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Canto dAmore
Dolce la tua carezza d’autunno ammanta di fiori i solitari ghiacciai nel gelo del mio disincanto.
Quando nel radioso calore della tua voce colmi il vuoto insostenibile della distanza, il deserto di ghiaccio delle mie ore.
Basta un tuo sorriso a far germogliare nel mio cuore la speranza.
Quando la selva delle mie malinconie ammanti di viole e le mie mani stanche e ferite non lasci mai protese e sole.
Quando mi rigenero nell’emozione intensa del tuo abbraccio sotto lo sguardo indulgente del dorato leccio.
Quando nella musica d’una tua parola il mio cuore libero e felice si libra in volo.
Quando l’autunno caldo del tuo sorriso ridesta la mia esule primavera.
Quando ti trovo nel sussurro della sera.
Quando nell’oceano mesto d’una lacrima nella fredda notte d’ogni commiato te ne vai….
Nell’Amore per Te spazia libero il pensiero Oltre gli alpini nevai… Ti ritroverò Ovunque tu andrai.
Quando m’abbraccia l’aurora e so che da me tornerai, mi prendi dolcemente per mano su agresti sentieri verso antichi borghi.
Quando i tuoi occhi si posano amorevoli sul mio viso nel bacio incantato di mille fiocchi di neve…
Quando ti rivedo fra il palpito delle lacrime di gioia,
so che son nata per Amarti nella distesa sconfinata oltre tempo e spazio, oltre il disincanto, il dolore, la solitudine e lo strazio.
Stringimi nel tuo abbraccio che sussurra nella dolcezza… Non lasciarmi mai.
Marina Pacifici
Id: 7274 Data: 18/02/2011 19:49:23
*
In Te mi rifugio
In Te mi rifugio mia Gerusalemme terrena. Fra le tue braccia il mio Eden.
Soltanto Tu della mia anima desolata lenisci la pena.
Soltanto Tu alla fine della valle oscura tenace m’attendi.
Tu, la soffusa luce di tenerezza il sereno tepore della mia sera, l’autunno rifulgente nella sua cromatica dolcezza.
L’ottobre caldo delle tue parole mitiga il gelo del mio disincanto, ricompone il mosaico infranto delle mie emozioni.
Profondo il tuo sguardo colore del mare legge nel silenzio dei miei occhi il celato pianto, e la tua mano dolcemente mi porta con sé nell’agreste incanto.
Rinasco nel tuo abbraccio fra carezze fragranti di rose d’ottobre.
Un tuo radioso sguardo dilegua le mie tenebre.
Fra le tue braccia la mia libertà.
Nell’essenza delle viole le nostre anime malinconiche e gemelle s’uniscono in palpitante macchia d’amore…
Si rigenerano nel bacio della tenerezza, e nel radioso rifugio del cuore non sono più sole.
Marina Pacifici
Id: 7251 Data: 17/02/2011 14:53:46
*
Passaggio in ombra
Il tuo incedere nella pioggia luccicante illumina del rimpianto di Te i miei sogni ora che sei distante.
Cade la pioggia goccia dopo goccia nel fluire incessante dei ricordi in malinconica roggia.
Stilla la pioggia e nel manto di solitudine il dolore in breve tregua sospende.
Scrutando il valico all’orizzonte resto sospesa al tuo sguardo d’autunno mentre l’anima mia il passaggio in ombra attende.
Incombe la pioggia e sferza forte il cuore in malinconica favilla la fragranza mesta di foglie morte.
Dalla tenebra solitaria il tuo sguardo di stella scintilla. Nel profumo della nostalgia la mia ferita duole.
Il tuo sorriso, l’eco amorevole delle tue parole nei miei più cari ricordi palpita e risplende.
Marina Pacifici
Id: 7238 Data: 16/02/2011 19:39:47
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Rosa di maggio
Squarci di luci e ombre m’attanagliano l’anima sospirando la dolcezza autunnale del settembre.
La crudele tramontana t’ha sferzato, mia rosa di maggio.
Fra le lacrime e cenere di rimpianto rivedo la vela dispiegata del tuo indomito coraggio.
Marina Pacifici
Id: 7216 Data: 15/02/2011 20:36:44
*
Good bye, my darling
La primavera in punta di piedi faceva capolino.
E Tu mi eri vicino. Il tuo sguardo radioso fra la gente la tua mano nella mia mio giglio d’ autunno rifulgente.
Della grande città la frenesia una serata grigia,
crollava l’illusione romantica camelia di cinigia.
L’ora del commiato incombeva. Andavo via nel crepuscolo di mestizia sospirato la carezza del rimpianto sul cuore scendeva.
Alla stazione intorno a noi un gran via vai.
Il tuo malinconico sguardo non lo dimenticherò mai.
Intorno a noi un celere tramestio, ancora insieme per pochi minuti Tu ed io.
Spuntavano stelle cadenti di lacrime dai miei occhi illuminavano nostro abbraccio fragrante d’amara solitudine.
Macchia d’amore in bianco e nero, ti accarezzavo con lo sguardo in fondo al binario.
Palpito del mio cuore sfocato dalle lacrime ti vedevo andar via,
col tuo passo malinconico e solitario per il desolato sentiero della nostalgica sera.
Marina Pacifici
Id: 7203 Data: 14/02/2011 22:19:35
*
Eri al mio fianco
M’accarezzava la fragranza notturna.
Con Te volavo al blu orizzonte nel sospiro indaco languiva il sogno vago.
Mi rigeneravo nella cascata d’argento d’idilliaco stupore.
Lo sbocciar del tuo bacio messaggero d’Amore stella d’emozione fiorita a fior di labbra nella carezza del vento.
Mi destavo nel sogno d’amore alle porte del mattino bianco…
E Tu Amore mio eri al mio fianco.
Marina Pacifici
Id: 7182 Data: 13/02/2011 18:42:57
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Viaggio al termine della notte
Nel bianco e nero dei miei anni perduti il tuo volto fra i ricordi più cari nel mio cuore ho suggellato.
Ora che i nostri cammini son separati rivivo il malinconico andante dei nostri anni fugacemente volati….
Tu il mio dono d’ali tragicamente infranto…
Lacrime di fuoco ustionano il mio niente quotidiano ora che non mi sei più accanto.
Angelo mio, ovunque tu sia ascolta il mio celato pianto….
Echi di rimpianto della mia fanciullezza, brevi frammenti in bianco e nero nella luce amorevole del tuo paterno sorriso, effimero rifugio alla mia solitudine.
Attendimi al varco sull’ombroso sentiero accanto ai frondoso ontano.
Attendimi nel mio viaggio al termine della notte. Come da bambina dilegua i miei incubi.
Accarezzami nel tepore Della tua infinita dolecezza, dissolvi in lacrime catartiche la mia invincibile tristezza.
Accoglimi fra le tue braccia profumate di viole,
rasserenami al caldo autunno delle tue parole…..
Prendimi per mano sii per me l’aurora nel giorno arcano.
Marina Pacifici
Id: 7140 Data: 11/02/2011 04:32:25
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Il Tuo silenzio
Assordante il Tuo silenzio nel mare in tempesta dell'umano dolore.
Invano cerco la Tua voce nella tenebra brancolo anelando uno spiraglio di luce.
Dalla Croce Ii tuo volto sublime coronato di spine mi sorride dolente.
Ma rimbomba d'angoscia il Tuo silenzio e nella solitudine dal sapore d'assenzio il Tuo Amore inerte e muto malinconico e desolato, amaro disincanto di paradiso inesorabilmente perduto.
Signore delle lacrime padre assente desolatamente senza voce nella selva di tenebra del nostro dolore.
Dalla volta oscura dell'abside mi guardi inerte e taci e nel Tuo silenzio agonizzano con Te i colori dell'iride dei miei grigi giorni anonimi e fugaci.
Marina Pacifici
Id: 7129 Data: 10/02/2011 10:52:03
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Era ieri
Ora che nella tenebra solitaria remoti i tuoi occhi di stella anelo sinceri.
Inesorabilmente divisi i nostri sentieri, ricordi? Nel primo dei miei pensieri già c’eri…..
Rammenti? Era ieri….
Il tuo passo silente nell’andare lieve e gentile come la prima neve lasciava nel mio cuore indelebile orma.
Volava via con Te la primavera che per me più non torna.
Ora che son sola la soave stagione s’affretta a far di nuovo capolino. Nel vento che reca novelle gemme langue il mio tormento, celati graffi d’inquietudine nel non averti vicino.
Amaro giungerà il maggio Con la mesta essenza di lacrime mi rifugerò nel caldo crepuscolo del tuo sguardo infinitamente caro.
Nel niveo sorriso della rose rivedrò l’alba della tua partenza nell’assolo della mia solitudine.
Dolente, anonima, priva di colore incederà la primavera.
Sussurrerò il tuo nome a fior di labbra nella carezza fragrante della sera,
ed il tuo ricordo nel giardino dimenticato del mio cuore rinascerà in sospirata preghiera.
Marina Pacifici
Id: 7117 Data: 09/02/2011 13:59:01
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Tempus fugit
La tramontana l’anima sferza, smarrita la via mestra.
Perduta la bussola foglia d’autunno vago senza orientamento, volteggio come solitaria lacrima nel vento, mi celo nel zaffiro respiro del lago.
Nel maggio si separarono tragicamente i nostri sentieri. Quasi un anno nel rimpianto di Te è stillato e nel dolore che non conosce tregua era ieri….
Sei volato via come rondine in autunno gentile sogno che all’alba dilegua nell’aurora di nostalgia.
E ti ritrovo nelle lacrime di rugiada dei miei mesi anonimi e incolori, mesti come i tuoi passi stanchi.
Nelle illusioni assiderate in brina d’ogni mia mattina ti sento malinconico andante dei miei giorni soli.
Nel palpito ferito del mio cuore, nel volo fremente di gabbiani all’orizzonte esuli… Quanto mi manchi!
Marina Pacifici
Id: 7107 Data: 08/02/2011 21:08:24
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Fragranza dinverno (seconda parte)
Amara essenza di caduca speme nel segno ombroso della tua assenza, sognando nel pianto d’aurora d’esser ancora insieme.
Sorridono mesti I bei fiori stellati. Freme nella tramontana il calicantus in fiore.
Con Te volava via fenice in fiamme la felicità inconsapevole ed arcana.
Partivo raminga per l’esilio malinconica rondine nel fortunale d’ amare ore.
T’accomiatavi nel gelo di un’alba senza parole in uno sguardo struggente all’ombra del salice….
Per sempre il tuo sguardo nel nostalgico incanto delle viole.
Ricordi, i nostri giorni andati? Non potrai rammentarli più nel sorriso triste della verbena, lenisci ti prego la mia pena….
Le tue belle mani da pianista in assolo mi facevano sera sul viso. Langue il mio cuore al crepuscolo nel sospiro del cielo ametista.
Cammineremo là in campi verdeggianti fra fiordalisi ed asfodeli un giorno di nuovo insieme.
Lo stormire dei rami fioriti nella malinconia mormora il tuo nome.
Grida lo sconcerto dei tuoi brevi giorni inceneriti, geme il rimpianto di Te, mio sogno all’alba dileguato.
Mi rifugio nella fragranza struggente di viola delle tue amorevoli carezza perdute…. La tua ombra luce d’autunnale meriggio ora che mi ritrovo sola.
Nel deserto ghiacciato della mia desolazione, come cometa baleni lontano sorridendomi sereno oltre le siepi di lillà.
Profuma di lacrime e d’amore infinito il nostro ultimo abbraccio
che nel mio cuore albeggia già, insieme al tuo indelebile ricordo…. Ora e sempre…. ….Papà.
Marina Pacifici
Id: 7094 Data: 07/02/2011 20:38:07
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Fragranza dinverno (prima parte)
Mi parla di Te il calicantus in fiore.
Mi sorprende il crepuscolo d’una lacrima nell’effluvio nostalgico delle tue lontane parole.
Fragranza d’inverno mi sussurri ancora al cuore, t’affacci alla balaustra infranta nel faro della mia solitudine.
Tu il perduto giglio del mio interminabile inverno. Tu il mio rimpianto eterno.
S’effonde nel desolato giardino di febbraio il mio pianto silente nella veglia del calicantus in fiore.
Soltanto una preghiera in soffocato singulto per te posso mormorare all’ombra del cipresso.
Nel palpito disperato del mio cuore che Te non smetterà mai d’amare.
Farà capolino in punta di piedi novella primavera,
ma inverno senza fine sarà per me che non t’ho più vicino nel sussurro dei ricordi
che mi stormisce nel cuore nella solitaria mia sera dal cupo dolore.
Mrina Pacifici
Id: 7070 Data: 06/02/2011 09:49:13
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Al varco
Nuovi fiammeggianti giorni mi stupiranno nel baluginio di stelle alle porte della notte.
Al termine dell’amaro esilio, il tuo, il mio sul solitario cammino t’aspetterò io.
Oltre sperdute rotte nel sospiro di cielo e mare il colore della nostra solitudine tinge di tenero incanto la notte.
Ti riabbraccerò al tuo ritorno, mia malinconica rondine e dolce sarà la sera nel nostro bacio fragrante di primavera.
T’attenderò al varco oltre l’oscuro sentiero, cascata di luce sarà il tuo sorriso sincero.
Rinasceremo nel bacio d’indaco e zaffiro. Alla deriva, spogli da ogni struggente mestizia.
Lontani da ogni malinconia nel respiro d’infinito. Liberi dalla plumbea cappa della quotidiana anossia.
Marina Pacifici
Id: 7054 Data: 05/02/2011 09:35:48
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Verso arcani orizzonti
Verso arcani orizzonti mi libro in volo con invitte ali, alla volta di radiosi trionfi.
Brancolo nel buio del desolato inverno anelando le tue mani, noi due, domani…
Oltre il campo di battaglia indosso armatura ed armi il mio sguardo vaga al di là della nuvolaglia in cerca del tuo sguardo chiaro che non smette d’incantarmi.
La carezza della tua voce, nel gelido inverno, fulgido autunno di luce, sussurro d’emozione in soave andante, al cuore infinitamente caro.
E via elsa in pugno si va all’offensiva nell’alba di malinconiche lacrime di rugiada ammantata. Attendimi al termine della mia Eylau, sii la mia sorgente purificatrice, la mia rigenerante cascata.
Marina Pacifici
Id: 7047 Data: 04/02/2011 21:11:43
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Allombra dei salici
Sul calendario della mia mestizia col lapis d’argento oltre le porte del tempo e dello spazio il tuo nome per sempre ho suggellato.
Il quattordici di febbraio non sarai a me accanto ed all’arcolaio della mia nostalgia affiderò il mio rimpianto.
TI riabbraccerò all’ombra dei salici in fiore ed infinito sarà il nostro bacio d’elegiaco incanto.
Fra i palpiti dolenti della distanza giungerà la ricorrenza di chi si ama.
La sconfinata tua mancanza nell’abisso di solitudine fende il mio cuore con crudele lama.
E l’eco delle tue amorevoli parole mi sboccerà nel cuore Con la fragranza di precoci viole.
Mi donerai fiori t’invierò un libro di poesie nel profumo floreale fra le rime leniremo le nostre malinconie.
Nella carezza sussurrante della nostalgia di noi le tue dolci mani d’autunno sfioreranno le mie.
Marina Pacifici
Id: 7027 Data: 03/02/2011 17:34:34
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In ogni mio respiro
Nel pianto di rugiada del giorno accarezzi i miei pensieri. Nel manto di stelle della notte ti cerco su onirici sentieri.
Come raggio verde sospesa all’aurora rivedo il nostro abbraccio all’ombra del dorato olmo.
L’eco della tua voce nel dedalo della mia nostalgia si perde.
Volano da Te i miei rimpianti In stormo, il tuo sorriso palpita in ogni mio respiro.
Di Te la mancanza tesse il malinconico ordito all’arcolaio, nell’assolo della mia solitudine.
Ti riabbraccerò nella notte di zaffiro, ti bacerò nel vento di ponente ti stringerò nel bacio del sole al mezzogiorno.
Resto qui a scrutare le nebbie della mia inquietudine attendendo l’aurora radiosa del tuo ritorno.
Mi perdo nel caldo ricordo, m’inebrio della rimembranza del tuo sguardo di giada, il gelo desolato riempie di silenzio la mia stanza.
Fragranti di sogno i nostri baci sull’argentea strada, di soave luna iridati.
E tesso la trama della mia nostalgia. Nel cuore lacerato di chi in esilio ama al mio malinconico telaio.
Tu, mia speranza di disgelo, respiro l’infinito nei tuoi occhi che riverberano un sospiro di cielo.
Tu, il giglio reale nel giardino in abbandono del mio cuore.
Tu, il sole di mezzanotte del mio livido gennaio.
Marina Pacifici
Id: 7010 Data: 02/02/2011 13:50:39
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Sogno
Nel manto brumoso Trevi era avvolta in una quiete celestiale, allegro fumo di camini scoppiettanti accesi, profumo di querce ingemmate di rugiada e foglie morte.
Fui di nuovo presso l’alta muraglia del convento francescano. Il rimpianto il cuore indifeso artiglia.
Lungo la passeggiata di San Martino all’ombra delle querce secolari Fra le carezze del vento Inspiravo la dolcezza del mattino In attimi infinitamente chiari.
Il cuore sussurrava il tuo nome diletto. D’un tratto con agile passo per le antiche scale, oltre l’arco varcai il ghetto.
L’ ancestrale scalinata m’accolse con l’abbraccio ad una figlia dopo la diaspora ritrovata. Nel ghetto una pace irreale
Ecco nel vicolo di pietra grigia la casa dei nonni. In lacrime di gioia il dolore celato si svela nella danza opale dell’alba di cinigia.
Bussai al portone di fulvo ulivo dal tempo liso. M’aprì la zia Elvisia Con il suo dolce sorriso: “Marina! Finalmente sei tornata! T’aspettavamo…. Entra, la cena è quasi pronta!”.
E alla soave sua voce nell’anima il rimpianto del suo materno bacio perduto in orme di nostalgia lascia l’impronta.
Accogliente il tepore di quiete serena. Nella fragranza di legna bruciata non mi sentivo più sola, i miei cari eran tutti all’opera di buona lena.
La nonna Rina intenta a ricamare, la zia Elvisia affaccendata a cucinare, il nonno Antonio il ciocco ardente del camino a rintuzzare.
E al centro della stanza la tua immagine cara che mai smetterò d’amare e nel mio cuore continua a palpitare.
Eri in piedi di fronte al camino, ordinando ciocchi di legna. Fumando la pipa sorridevi:
“Bambina mia, bentornata!”. E nel fremito dell’emozione volai come malinconica capinera nel nido fra le tue braccia, indimenticabile mio rifugio nella sera.
Nel paterno tuo abbraccio viola a primavera ero rinata.
E poi fra sorrisi ed abbracci tutta la famiglia a tavola intorno al rurale desco.
La candida tovaglia di Fiandra, i tuoi occhi di dorato autunno, di nuovo insieme Priamo e Cassandra.
Fuori, sui tetti d’antica pietra come carezza lieve scendeva gentile la prima neve.
Dolce incanto d’un sogno troppo breve.
Qui nella casa della mia desolazione al termine del nulla quotidiano mi perdo nella dolcezza di quel sogno lontano.
Nella stanza mi guardo smarrita intorno. Spento il focolare, fredda l’insapore cena alla tavola vuota.
Nel sogno Trevi, la nostra casa e Tu mia stella perduta nel mio cuore ferito continuate a brillare.
Da voi all’antica dimora paterna nel volo dell’emozione anelo presto di tornare.
Sognando il dolce ritorno mi guardo mesta intorno…. E mi ritrovo sola.
Marina Pacifici
Id: 6995 Data: 01/02/2011 14:47:48
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Era routine, pura routine
Lungo i binari morti sul treno del silenzio giungo al raccordo ferroviario di Auschwitz, e la Memoria urla nell’acre odore d’assenzio.
Il treno sferraglia varcando il lugubre portale, la consapevolezza dell’orrore l’anima artiglia nel cielo plumbeo ed invernale.
All’ombra dei camini volge lo sguardo mio. E rivedo per la selezione in divise spettrali vecchi e bambini, nel silenzio rassegnato di Dio il crepuscolo di quei giorni infernali.
E dolenti vanno i miei passi grevi. Affondavano appena nel fango gli angeli di Birkenau, lo scalpiccio di infantili zoccoletti sui sassi dei viali di lacrime e dolore lastricati fra le urla e le manganellate dei kapò.
I bimbi da Auschwitz mai tornati, come fiori mai sbocciati dai passi lievi, fremito d’ali di piccoli sogni dalle spemi troppo brevi.
Assassinati da Mengele e altri macellai su tavoli operatori e rudi assi, nel dolore e pietà che non si placheranno mai.
“Era routine, pura routine” confessò un aguzzino al processo di Francoforte “ A noi ufficiali medici il potere divino di vita e di morte….. Scegliere chi andava a vivere a sinistra chi a morire a destra. Eseguivamo gli ordini” indifferenti alle mute urla negli occhi di anziani, malati, bambini.
Vite spazzate nella bufera del genocidio come inermi foglie morte nei forni crematori bruciate.
E Dio remoto e assente guardava dalla cerulea finestra…. “Ragazzi, le lacrime non bastano”. Scrisse sulle pareti del block 11 della morte un prigioniero.
Dispieghi le ali di fuoco la Memoria. Arda il braciere del Ricordo della Shoah nella mesta consapevolezza di generazioni intere.
Risplenda la dorata stella di Davide che nell’anima tutti i nomi delle vittime imprime e si smarrisce in pianto sul desolato sentiero costellato da milioni di croci della storia.
Di quei bambini risplenda nell’aurora il perduto sorriso, lo sguardo dal terrore ottenebrato, le cinguettanti voci nel pianto in veglia del celeste fiordaliso.
Marina Pacifici
Id: 6987 Data: 31/01/2011 15:10:58
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Ritorno a Trevi
Trevi nel manto di bruma novembrina. Ombre di nostalgia e polvere di sogno mi restavano in fragranza di rimpianto nella mattina.
Al paese della mia famiglia alle radici al borgo natio tornavo.
Fra i soavi poggi d’oblio le nostre passeggiate fra gli uliveti, ancora insieme Tu ed io.
M’attendevano I miei cari, sorrisi anelati, volti amici.
E nel cuore risuona ancora l’andante fanciullesco all’ombra dei sogni infantili nel crepuscolo carminio di giorni felici, nell’elegiaco, indimenticabile affresco..
Trevi, la sospirata meta, il mio rifugio agreste al termine del dolente esilio.
Il ricordo di Te nell’anima mia palpita vivo. M’inoltro con Te fra gli uliveti nell’occhieggiare di cremisi papaveri ad attinger fresca speranza nel dolore della tua assenza dal pozzo sorgivo della Memoria.
I nostri sorrisi raminghi per gli umbri, verdegggianti poggi, sollievo alla tenebra del mio desolato oggi.
Insieme per candidi sentieri. Tu, io Ieri.
Marina Pacifici
Id: 6956 Data: 30/01/2011 09:38:52
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E Tu eri al mio fianco
Il ricordo si tinge d’un caro colore, sfumato di lacrime nell’acquerello del perduto amore.
Ti rivedo ancora in divisa grigio- azzurra di ferroviere.
E il cuore smarrito in palpiti di nostalgia il tuo nome sussurra nelle solitarie mie sere.
Grigio aviazione, la tua uniforme nel fremito dell’emozione. I tuoi passi nella mia anima indelebili sentieri han varcato, disegnando indelebili orme nella bianca distesa.
E il cuore mio veglia ogni notte Per Te in nostalgica attesa…. L’aurora vermiglia dilegua poi in bruma di solitario disincanto Ogni onirica illusione
Scende nel cuore la tua rimembranza, costante carezza oltre ogni umana distanza.
S’acquieta il dolore mio nella valle della memoria. Malinconica nevicata di ricordi, struggente sinfonia nei miei giorni cupi e sordi.
Da lontano scorgo ancora una divisa blu, s’offusca di rimpianto lo sguardo mio nel mio cuore per sempre Tu.
Lungo il binario dei ricordi un padre e la sua bambina. Per mano Tu ed io, a tinger d’effimeri sogni e caduche speranze il ceruleo ordito della mattina.
Frenetica, elegante, armoniosa la stazione centrale di Milano ci accoglieva nell’alba radiosa.
Quel mattino lontano fra baci di commiato il treno s’allontanava dal binario stanco
I tuoi dolci occhi d’autunno dorato mi proteggevano in paterno manto….
Quel ricordo insieme al tuo abbraccio nel mio cuore ho suggellato. Sorgeva il sole nel mattino bianco…. …E Tu eri al mio fianco.
Alla cara memoria di mio padre Emilio. Marina Pacifici
Id: 6938 Data: 29/01/2011 10:08:23
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Kaddish
Riecheggia di perduti passi la desolata stazione di Oswiecim, in Polonia, di lacrime e sofferenza lastricata.
Nell’interminabile notte d’inverno dal lugubre viaggio di solo andata, non tornava più nessuno.
Destinazione Auschwitz, partenza dai sotterranei del binario 21.
Con ali di fuoco e cenere vola la Memoria nel fremito dell’emozione, Al dolore eterno Dell’ Olocausto, all’annientamento di milioni di persone.
Auschwitz, porta dell’inferno, di lapidi ebraiche lastricate le strade. Di ghiaccio, camini e filo spinato Golgota ed Ade.
L’ultimo viaggio riecheggia nello sferragliare sui binari. Caronte urla in lingua sconosciuta, infera e temuta.
Selva dolente di visi d’agnelli semiti sconosciuti e ancor più cari verso il nulla deportati alla mattanza.
Anni amari, nel fumo dei lager milioni di fiordalisi inceneriti.
Petali di cenere, soffiava il vento di ponente nelle infernali sere all’ombra dei camini.
Il crepuscolo in agonia gemente si specchiava nel riverbero pallido dei volti di vecchi e bambini in fila per la selezione.
Contro il reticolato le ali spezzate agonizzava ogni illusione.
Shoah la pagina tristemente nota nei passi disperati, nel gelo del campo fra la mota.
Il libro nero di filo spinato cinto in cui nessun nome manca. Piange l’alba e il cielo di lacrime diamantine la tenebra imbianca.
S’apre l’ultimo vagone piombato del silenzio reo, dell’oblio complice del rimosso passato.
E in silenzio muto recito il Kaddish, l’ antica preghiera dei miei avi
per il tragico commiato d’intere generazioni che nel cuore mio orfano del mio nome semita perduto ho suggellato.
Triste violino muto fra ingialliti spartiti kletzmer e polvere ed oblio in una soffitta del ghetto dimenticato.
Kaddish, la preghiera ebraica peri morti.
Marina Pacifici
Id: 6918 Data: 28/01/2011 08:43:47
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San Salvatore al Monte, Firenze
Nell’autunnale mattino scintillava Firenze nella pioggia l’incanto d’averti vicino.
Nel dolce mormorio dell’Arno, insieme Tu ed io c’inoltrammo per l’armoniosa salita oltre Piazzale Michelangelo, laggiù la nobile Firenze ammantata nel brumoso velo di malinconia.
Mano nella mano s’andava per la via verso le pievi, nel volo della tenerezza i nostri passi lievi.
Tra filari di cipressi i nostri passi svelti nella fragranza autunnale un silenzio di mistico incanto.
E Tu mi eri accanto…
Sul declivio di dorati poggi San Miniato nella pioggia scintillante e San Salvatore al monte alle Croci.
L’indomani il nostro commiato nell’anima il riverbero, la carezza del tuo sguardo amato e caro.
Nel gelido inverno desolante dall’incedere tetro e amaro, mi rifugio nel rifulgente ricordo del nostro autunno.
Le nostre voci, quel meriggio lontano all’ombra della pieve alle croci m’illumina il cuore.
La luce crepuscolare del nostro abbraccio mi rischiara nella tenebra ancor oggi.
Quella passeggiata fiorentina insieme nell’autunnale mattino non potrò mai dimenticare.
Firenze nel nostalgico, brumoso manto insieme al tuo sorriso nel mio cuore continua a palpitare.
Malinconica illusione d’averti accanto prossimi autunni insieme mi fa sognare, nel dolce incanto dell’Amare.
Id: 6904 Data: 27/01/2011 09:42:15
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E Tu mabbracceresti
Nel sussurro notturno ti rivedo, mia struggente visione.
Dolce il tuo sguardo mormora alla mia anima. Effimera tregua, la carezza d’ Amore infinito che vince il mesto addio.
Nell’onirico incanto insieme Tu ed io, oltre l’aurora che i sogni dilegua.
Portami con Te nei Campi elisi. Il grano, le viole, i fiordalisi sfiorano i nostri piedi scalzi, accarezzano le nostre bianche vesti.
Dopo il tragico commiato, l’umana separazione nell’eloquenza del silenzio colmo d’Amore mi abbracceresti.
Il gelo siberiano della nostra desolata casa vuota m’avvolge.
Sei lontano…. E nel pianto d’aurora il mio sguardo stanco in cerca di Te all’orizzonte volge.
Il vuoto della tua stanza all’ombra dell’incolmabile assenza mi lacera.
Non lasciarmi sola nella malinconia della mia sera.
Smarrita nella valle di tenebra della mia inquietudine in palpiti di rimpianto sussurro il tuo nome…
Nel soave incanto fragrante di viole sbocciate al dolce zefiro delle tue parole,
nella carezza di luce del tuo paterno sguardo mi desterei al termine del dolente traguardo.
Ti chiamerei in fremito d’emozione….
…. E Tu m’abbracceresti.
Id: 6886 Data: 26/01/2011 09:26:35
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La coltre bianca
Ricordi? Il tepore della casa nella sera, il baluginio dei nostri baci tanto cari al cuore, la luce soffusa di tenero incanto….
Mi pare d’averti ancora accanto.
Rammenti? Rabbrividivo nella sera, m’ammantasti con la coltre bianca, sognavamo insieme perduti nell’abbraccio d’amorevole speme.
Ora nella gelida mia casa l’aurora il cielo di nostalgia scolora.
Nell’universo della mia inquietudine il tuo abbraccio, la tua carezza nella sera son l’autunno che più mi manca e Tu sei la stella che il cielo della mia solitudine imbianca…
Id: 6869 Data: 25/01/2011 08:57:57
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Il sentiero dei ricordi
Incede il poeta nel mattino solo, con passi lenti e misurati. Ed ecco oltre l’agreste viottolo nel palpito di rimpianto risplende Barberino.
I volti amati, l’eco di voci care ora mute, la dolce carezza di nostalgia stilla in gocce di radiose giornate perdute.
S’affretta il poeta nel mattino tra i pini della macchia e nel cuore si ridesta il sorriso di quand’era bambino.
Nella fragranza dei ricordi il passato torna, tutto è vicino.
Vola il cuore là, alla soave Barberino, alle corse d’un fanciullo nell’occhieggiare di papaveri rossi tra gli ulivi, al radioso sorriso dei poggi.
Cammina il poeta per l’agreste strada e la nostalgia offusca in lacrime lo splendente sguardo di giada nel’assolo della solitudine.
Fra i dorati sentieri della memoria s’inoltra il poeta ancora otre il gelo solitario di oggi, l’infinito abbraccio dei ricordi, il crepuscolo malinconico di ieri.
Id: 6863 Data: 24/01/2011 13:37:18
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Il giardino della memoria
Ricordi? Le antiche vie del paese, i volti amici, le nostre giovanili attese, ombre malinconiche dei nostri giorni felici.
Ed ecco nel palio dell’emozione vivida palpita la nostra Barberino nel fulgido splendore autunnale.
Rimembranza di gioventù che dilegua ogni distanza, nel mio cuore per sempre Tu.
Ricordi? Le pietrose scale il bel giardino. La bruma di nostalgia dal cuore sale.
Rammenti? I diosperi, il susino I peri nell’angolo. Palpita il ricordo in struggente assolo.
I baci tuoi sinceri coloravano il mattino all’ombra della ginestra. Da lontano mamma Amelia ci guardava col sorriso severo di maestra.
Risplendeva il cielo turchese culla del nostro amor cortese. M’inebriavo della luce del tuo sguardo di giada, mano nella mano ci s’incamminava per l’antica strada.
Ricordi? Il nostro abbraccio lungo una vita presso il ciliegio, bianco nella neve testimone del nostro amore lieve, della primavera di un’emozione che non è mai finita.
Ricordi? Rinverdisce ogni ora il bel giardino nella mia nostalgia in fiore. M’inebrio della fragranza nell’incantata ora del nostro malinconico Amore.
A Te che sei l'incanto d'autunno
Id: 6835 Data: 23/01/2011 09:47:27
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Ben oltre lautunno
Ben oltre l’autunno rifulgerà il sole. Ai caldi raggi d’ambra sbocceranno le viole del nostro Amore.
Ben oltre l’ottobre d’oro e porpora fioriranno le nostre rose nella fragranza di tenere, sussurrate parole.
Nell’incantata ora al di là di tempo e spazio dilegueremo le ombre amandoci per sempre.
Nel manto scarlatto d’aceri il fremito dei nostri baci sinceri dilegueranno la bruma dalla malinconica selva di due solitudini parallele.
La tua, la mia, all’ombra di ieri. Portami con Te illuminami del soave tuo bacio di fulgido autunno su incantati sentieri.
Donami l’aurora della tua dolce carezza, destami in una cascata di baci nel sogno d’Amore.
Id: 6815 Data: 22/01/2011 09:32:15
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Il profumo dei ricordi
I tuoi occhi di giada sinceri, ancora accarezzano i miei rimpianti e melanconici pensieri.
Io, Tu, ieri….
All’ombra del susino in fiore i bei diosperi vegliavano silenti lo sbocciare del nostro Amore.
Ricordi? L’antica strada, il verdeggiante orto. Il rimpianto nostalgico di noi come vedi non è ancor morto.
Rammenti? Soave la nostra Barberino rifulgeva in primavera fra colori, voci e volti amati di letizia si popolava la dolce sera.
Mentre nell’anima balenava del sogno d’Amore la sospirata, effimera chimera.
Rivedo ancora il susino in fiore di candide gemme vestito.
Il malinconico, niveo colore del nostro Amore assopito come un bimbo nel giardino della memoria.
Ricordi la nostra storia?
E nella solitaria mia sera che resta dei nostri giorni, della perduta primavera?
Di nuovo vola il mio cuore al luogo incantato, all’agreste rifugio del nostro Amore.
M’illumino del nostro primo bacio, fremente d’ ardore, fragrante di pura illusione.
E nel palpito della nostalgia tutto torna vicino con struggente orma.
E procediamo fianco a fianco nella ridente Barberino, nel bacio di rugiada del mattino bianco.
M’inebrio del profumo dei ricordi. Mi perdo nel riverbero del nostro abbraccio ai piedi della scarlatta quercia.
Mi ridesto nella musica sublime della tua voce, nel canto della roggia presso il mulino…
E piango amare lacrime nel livido grigiore d’inverno nel gelo della mia solitudine.
Ti rivedo sorridermi sul sentiero ombreggiato dal maestoso noce. Il bacio tuo sincero, la carezza della tua voce.
Rondini esuli i miei pensieri prigionieri del dolce dedalo dei ricordi, di noi, di ieri.
Teneramente ci teniamo per mano nel radioso sorriso dei poggi.
E c’inoltriamo per l’antica strada verso la silente pieve, nell’incanto d’un sogno breve.
A Te, Angelo mio d'autunno...
Id: 6794 Data: 21/01/2011 14:28:18
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Le souvenir et le regret aussi
Sospesa all’insonnia notturna scruto nel mio recondito scrigno d’emozioni nell’aurea urna incastonata di zaffiro.
E ti ritrovo in ogni mio nostalgico sospiro…..
Il tuo ricordo m’accende nelle segrete ore.
Mi brucia l’anima la memoria nella dolce giava della nostra intensa storia.
Mi brucia l’anima il ricordo dei baci sbocciati all’ombra del glicine in fiore.
Nella fragranza di solitudini gemelle parallele le nostre esistenziali inquietudini. Mi sorridi e nel muto sorriso soffochi interiori grida in celato pianto.
Del tempo tiranno che inesorabile fugge e nell’urlo di vita il tuo animo indomito rugge.
Mi brucia l’anima il tuo sorriso, carezza d’autunno mentre t’abbraccio all’ombra dei salici alle fonti del Clitunno.
M’ustiona il cuore il tuo malinconico sguardo, nella consapevolezza mesta dei nostri sentieri che un dì si divideranno.
In silenzio m’infiammo di desio e fremente ardo, illudendomi che per sempre sarai mio.
Nella gelida notte oltre la tormenta di nostalgia ti cercherò per gli oscuri viali della mia malinconia e ti ritroverò ovunque Tu vada, Anima mia…..
Ogni notte dell’anno, nel palpito di struggente rimpianto nell’anelito vano ad averti ancora accanto.
Nel fremito del batticuore, per sempre il tuo sguardo di giada, Amore….
Id: 6776 Data: 20/01/2011 20:29:55
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Malinconica visione
Nel riverbero delle spente acque d’ottobre il tuo volto evanescente dipingo. Nell’autunnale incanto risplendono le fonti del Clitunno.
Nell’estasi dell’illusione mi fingo.
Di Te il pensiero, mio faro, irradia di speme il mio incerto cammino, mentre incedo sul silente sentiero della mia solitudine.
La tua voce, mia rosa scarlatta di settembre priva di spine nel mio cuore freme all’ombra della mia inquietudine.
Sull’erto, desolato sentiero ti sento accanto. Nel candido mattino, mi disseto alla fonte del tuo volto malinconico ed amaro.
M’accompagni invisibile nel sole del tuo sorriso infinitamente caro all’ombra dei dorati castagni.
Nella solitaria vita mia attorno a me il palpito di luce nel palio di colore dell’autunno, la carezza infinita del tuo amore, mia sospirata via.
Sfioro in nostalgica carezza il riflesso dei tuoi occhi chiari, e la luce si confonde, mestamente scompari.
Malinconica visione ti trovo ogni notte nei miei sogni. Nell’abbraccio d’emozione soltanto Tu sai quanto t’agogni.
Id: 6760 Data: 19/01/2011 13:50:28
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Dove comincia la notte
Dove comincia la notte, nel profumo d'azzurri viburni si perde lo sguardo mio....
Approdo alla valle d'oblio dei nostri emozionanti giorni che più non torneranno, mentre malinconico a passo di giava incede l’anno.
Insieme Tu ed io, rose intrecciate inseparabili a vincer male di vivere e solitudine.
Una rosa bianca l'altra scarlatta avvinte nel fremito del cuore mentre l'alba bianca il cielo trascolora.
Nel fugace sogno d'Amore, sublime, effimero rifugio nel tenero sussurro della nostra incantata ora.
Id: 6740 Data: 18/01/2011 09:02:34
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Saccende il mattino
S’accende il mattino nella malinconia d’un pallido raggio.
Nella carezza della tua voce ti sento vicino, nell’aurora radiosa dei nostri giorni ieri struggente miraggio.
S’illumina il mattino della mia nostalgia. Alla luce del tuo lontano sorriso vago sola per la via.
M’abbraccia il ricordo l’illusione d’esser insieme mano nella mano. Nel fremito d’ali dei tuoi anelati ritorni Tu, mia soave speme.
Id: 6724 Data: 17/01/2011 09:35:02
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Sogno di porpora
La notte nella carezza di seta zaffiro mi sussurra ancora di Te nel fremito d’ali del mio respiro. Nell’incanto onirico insieme io e Te.
Di Te sognerò nell'alba di porpora nel gemito ventoso della notte di gennaio.
Nella mia desolata ora m'ammanto di solitudine e gemme di pianto tesso il delicato ordito del nostro perduto Amore all'arcolaio del mio rimpianto infinito, al tombolo del mio cuore smarrito.
Mormorami fole carezzevoli d' emozioni ancora nel dedalo d'inquietudine fermati nell'istante senza fine d'un bacio a me accanto. Nella selva del tacito dolore ascolta il mio muto disincanto, sii luce siderale, mio astrale chiarore.
Illuminami nell'aurora boreale dell'Amore.
Id: 6712 Data: 16/01/2011 09:43:42
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Iris blu
Esulano all’orizzonte le mie illusioni stanche nel bacio dell’alba.
Sei lontano, nel giardino dimenticato del mio cuore fra maestose siepi di rose bianche.
Ricordi? Il mio ultimo dono per Te, il mesto giorno dell’inesorabile commiato.
Rose bianche ed iris blu, ultima mia lacrimosa carezza al tuo volto amato. Ti ritroverò nell’eterna primavera e soave sarà la mia sera.
Nel muto dialogo d’anime con Te, mio rimpianto e perduto Priamo. All’ombra del glicine in fiore m’attenderai Tu.
Nell’infinito abbraccio m’illuminerai nella luce dell’Amore, nel profumo di nivee rose ed iris blu.
Rinasceremo nell’eterna aurora nello sguardo in veglia d’iris blu lungo il fiume azzurro.
Non ci lasceremo più.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 6698 Data: 15/01/2011 09:47:43
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Il confine dellintesa
Procediamo insieme mano nella mano.
Stelle di disincanto nel nostalgico baluginio del cosmo indifferente Tu ed io.
Stelle dimenticate nella galassia d’oblio, infinitamente vicine perdutamente lontane a distanze siderali nell’universo delle nostre solitudini.
Mi specchio nelle mestizia del tuo sguardo dolcemente caro. Nei miei occhi il riverbero di malinconia, insieme nell’abbraccio amaro lungo il crepuscolo del nostro viale d’autunno.
Nel regno dell’illusione dell’Amore siamo insieme avvinti. Il mio disperato abbraccio, l’ultima carezza al tuo diletto viso e sfumo già in dissolvenza nella giava dell’addio.
Volo rondine esule a siderale distanza e tu t’allontani assorto e solo.
Vicini nel palpito del cuore, inesorabilmente lontani nella landa innevata del commiato intrecciamo le nostre stanche mani nel ghiaccio dell’abbandono assiderate.
Lontano l’orizzonte precluso al nostro mesto sguardo il confine dell’intesa del nostro quotidiano fronte nella penombra di questa malinconica stanza.
Id: 6686 Data: 14/01/2011 14:41:48
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Deserto di porpora
S'estenua la mia notte d'isonnia nell'alba che langue nei palpiti della mia nostalgia.
In rimpianto carminio nubi di lacrime e sangue al mal di vivere la strenua, frenetica resistenza.
Procedo all'avanguardia all'orizzonte sfumato di cobalto il vessillo del coraggio in alto!
Nel deserto di porpora resisto ultima procellaria nella burrasca.
Sola, provata ma mai rassegnata nella mia silente ora.
Dipingoo di nuovi colori l'aurora nell'audacia di donna iridata...
Dopo la battaglia in alto il vessillo, ancora!.
Id: 6678 Data: 13/01/2011 21:33:40
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I colori della speranza
Nella linea all’orizzonte indaco dove il cielo abbraccia dolce il mare volgi lo sguardo stanco. Alla deriva del dolore strenua resistenza per non naufragare. Tu, indomito soldato bianco in alto lo stendardo d’indomito coraggio.
Nel bacio di commiato della notte al mattino procedi verso il tuo destino.
Nel viaggio verso l’ignoto domani, la selva serena di amiche mani protese.
Nella danza dell’alba dalle lacrime di rugiada, nel sospiro candido dell’alba s’apre la tua strada.
Lo svincolo della tangenziale, uscita Milano.
Nell’aurora d’una mattina irreale d’un giorno anonimo di cinigia.
Lontano, sempre più distante.
La valigia dell’umano calvario sempre più pesante.
La speranza si tinge d’un femmineo sguardo di giada, il minuto angelo ti siede accanto dolce, il cuore un palpiti di tenerezza indulge.
La speranza si colora delle candide pareti d’un ospedale nella tenace, eroica lotta di chi soffre in silenzio nella livida ora.
E contro il Moloch sanguinario della malattia Non smette di lottare Non abbassa il capo con rassegnata resa.
La vita all’enigma del divenire sospesa, alla conquista d’un anelito di vita.
Stilla la febbrile attesa dalle carezze del vento di gennaio. Risplende l’arcobaleno di speme infinita nelle gemme precoci di sospirata primavera che nel tuo fiero sorriso di resistente tenacemente rifulge.
A chi tenacemente lotta contro la malattia. A chi lottava. Alla memoria di mio padre.
Id: 6667 Data: 12/01/2011 14:24:15
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Memento Tui
Il rimpianto si trasfigura nel tuo volto amato e perduto.
La nostalgia s’ammanta del tuo sguardo nel mio singulto soffocato e muto, in ogni tuo vivido ricordo nel presente afono e incolore
Che mi sfiora sordo. Ascolta, mio soave angelo il mio malinconico canto….
Il vento gelido confonde le mie celate lacrime Con la brina della mia solitudine sui sentieri del passato cristallizzate.
E torna la crudele Memoria che m’attanaglia il cuore. Nel fremito d’inquietudine, nella morsa della nostalgia di Te, mio primo ed eterno Amore.
Nel riverbero del lago, all’ombra salice in fiore abbracciami ancora. Nella carezza dei ricordi dilegua come bruma al sole Di Te il rimpianto e l’incolmabile assenza dal lacerante dolore.
Consola il mio pianto nel vento di nuove stagioni. Restami accanto nella giostra iridescente, avvolgimi di luce nell’arcobaleno di vivaci emozioni, sbocciate alla musica sublime della tua angelica voce.
Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 6647 Data: 11/01/2011 10:10:19
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Nella malinconica sera a Barberino di Mugello
Son qui nella stridente dissonanza del mio disincanto.
Ascolta il mio elegiaco canto al di là d’ogni lacerante lontananza.
Il mio cuore nella nostalgia di Te s’ammanta, nel tuo vivido ricordo s’incanta.
L’illusione dirupa attorno a me come effimero castello di cinigia.
L’abbraccio caldo il bacio tuo sincero. Attendo il tuo ritorno, mia sospirata primavera, sul nostro idilliaco sentiero nella tristezza della mia solitaria sera.
Volano via frementi cercando Te i miei pensieri in struggente stormo, nel riverbero dei nostri teneri, indimenticabili momenti.
Abbracciami ancora, sfiorami nella tenerezza d’un palpito all’ombra del dorato olmo, stringimi forte nella fragranza autunnale di foglie morte.
Nel bacio di suggello d’un Amore infinito passeggeremo mano nella mano fra i ridenti, agresti sentieri del nostro Mugello.
Ti ritroverò nella malinconica sera a Barberino. Ovunque il sussurro del tuo amato nome fra gli armoniosi viali di pietra.
Ovunque il tuo angelico sorriso nello sguardo sublime d’un ridente bambino, nell’abbraccio radioso d’un primaverile mattino.
Id: 6635 Data: 10/01/2011 09:51:29
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Tremula luce di nostalgia
Della candela trema la luce nella penombra della mia solitudine fioca voce.
Delle disillusioni mi ritrovo mesta vestale nella mia bottega artigiana fragrante di tessuti e quiete irreale.
Il tuo sorriso nella porpora di rimpianto abbraccio nel cobalto del mio elegiaco canto. Vola da Te il mio cuore in struggente sospiro. Ricamo il tuo diletto nome con oro e zaffiro, Amore.
Dei sogni dileguati all’antico telaio di bambù tesso la logora trama. Nel gelido gennaio il caldo abbraccio, il rifulgente autunno dell’Anima, per sempre Tu….
Al tombolo dei desideri infranti palpita il mio malinconico cuore in assolo in cerca dei tuoi occhi emozionanti.
Cala la pioggia goccia dopo goccia mentre intesso il kimono della mia nostalgia.
Dei nostri giorni perduti riecheggia la sinfonia in struggente roggia. Il tuo amato volto disegno al mio vecchio arcolaio.
Sola fra le carezze di seta dei nostri ricordi nel malinconico gennaio.
A Te, mio dolce angelo per sempre.
Id: 6622 Data: 09/01/2011 09:56:47
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Dilegua lalba
Dilegua l’alba i sogni della notte imbiancando il cielo. Nella fugace tregua a Te, mia Sirio anelo cercandoti invano.
Sei inesorabilmente lontano, mio rimpianto Aiace. Fra le mie lacrime scorgo il baluginio del tuo elmo lucente, il pianto dell’aurora la carezza del tuo sguardo nel commiato dolente.
Artiglia il giorno i miei sogni nel sospiro del mattino. Fra le mie malinconiche ciglia ti sento ancora vicino.
Addipana il giorno i desideri della notte, l’eco struggente della mia vita lontana mi libera su rigeneranti rotte nella fredda fola di tramontana.
Sfilaccia il giorno i miei sogni sul crudele telaio. Fra le tue braccia la dolcezza rifulgente dell’autunno che mitiga il gelido, solitario, mesto gennaio.
Accarezza il tuo angelico sguardo di caldo autunno la mia malinconia.
Prendimi per mano nel soave settembre.
Fra rose nivee portami con Te lontano, nell’Amore per sempre.
Id: 6611 Data: 08/01/2011 10:01:25
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Notte di seta
Lieve scende dal cielo la prima pioggia dell’anno infittendo nel mio sguardo il malinconico velo, scoccando del rimpianto l’infuocato dardo.
Cala la bruma di nostalgia Nei miei passi per la serala via. Della nostalgia la mia anima s’abbruna, di Te il ricordo mi sfiora cuore, con angelica piuma.
Dei nostri giorni insieme cosa resta? Mestizia del Natale dopo la vigilia e la frenetica festa. Tu, lontano, mai distante mia ultima speme rifulgente.
Separati nel respiro vicini. Per mano andiamo silenti sul sentiero tenero ed arcano Dei nostri candidi mattini splendenti.
Baciati dalla neve nell’incanto del nostro idilliaco sogno lieve.
Giungerà la sera nella dolce carezza della tua voce, rigenerante palpito di gioia nello stridente dolore.
Le tue serene parole, anelito di luce prima fioritura di sospirata primavera. M’inebrio nel bacio blu della notte di seta nel tuo sublime abbraccio che il cuore placa ed acquieta.
A Te, Angelo mio. Per sempre
Id: 6599 Data: 07/01/2011 13:10:23
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Malinconica sinfonia
La malinconia ha i tuoi lineamenti, la nostalgia m’attanaglia il respiro, il rimpianto di Te il mio lacerato cuore artiglia nel rilucente pianto.
Nella selva di tenebra palpita il lago di zaffiro dei miei notturni tormenti la dolce carezza del tuo sguardo.
Nell’anima della speme accende la fiaccola mentre nel talamo di spine e disincanto, sfinita m’assopisco sola… alla notte sussurro quanto T’amo.
Sorge nostalgico il primo sole nella danza d’inverno. L’abbraccio di brina il bacio del vento, l’eco delle tue struggenti parole, nel fugace, malinconico momento.
Nella mia anima imperiture viole nel tuo indelebile nome, Luce d’eterno Amore.
Nel riverbero di Te, nella malinconica sinfonia dei giorni andati, nell’aurora del tuo sorriso ancora io e Te liberi e placati, mano nella mano fra azzurri campi di fiordaliso.
Id: 6578 Data: 06/01/2011 10:08:10
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Macramè
M’accarezza il niveo lenzuolo di lino. Nel profumo di lavanda mi sembra d’averti vicino.
Il calore del tuo abraccio fragrante del tuo angelico bacio. Liso e stinto il broccato del mio passato, la seta dei miei ricordi….
Fra luci ed ombre della memoria pioggia dorata di luce, l’autunno rifulgente della tua voce.
Nel macramè del mio rimpianto Tu il malinconico e sospirato Re.
A Te che nel mio cuore sei dolcissimo e soave autunno, raffinato sonetto scritto su carta fiorentina.
Id: 6567 Data: 05/01/2011 13:59:06
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Madama Butterfly
Giorni di cinereo rimpianto sospesi. I ricordi, i disincanti, i sogni infranti. La mia vita senza Te fra ombre cinesi.
Madama Butterfly scruto l’orizzonte che t’ha portato via. Il tuo commiato non lo scorderò mai, mio Aiace, ostaggio del crudele Caronte...
T’attendo ancora sulla riva argentea della mia inesauribile nostalgia, per Te il coro a bocca chiusa la perfida morte t’ha ghermito nel volto di Medusa.
La tua vita giglio reciso in primavera. Fra lacrime di fuoco affido il rimpianto di Te al crepuscolo che langue fioco, alla mia muta, disperata preghiera.
Il tuo bel viso malinconico l’aurora del tuo sorriso, la fragranza della tua sciarpa blu, carezza del tuo amorevole sguardo sul mio viso….
Nel mio smarrito cuore ogni palpito sussurra il tuo nome. Oltre ogni lacerante lontananza Tu, l’armonia che placa ogni dissonanza…
Nel giardino d’inverno del mio cuore, tuo il passe partout Oggi e per sempre, al di là d’ogni assiderante dolore ancora e soltanto Tu, l’Amore.
Id: 6560 Data: 04/01/2011 21:21:39
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Lalba della mia nostalgia
Nubi d’inchiostro s’addensano sulla mia inquietudine. Sei lontano in questa tenebra accecante di solitudine.
Alba di brina, cristalli di rimpianto, vago come fiocco di neve nella mattina.
A Te, mio muto angelo, perenne interlocutore affido il mio pietrificato pianto nella landa innevata del perduto amore.
Incedo, dopo di Te, seguendo le tue indelebili orme nel mio cuore, ultima foglia in agonia nel mio infinito inverno di struggente nostalgia.
Il lago palpita nel livido colore. Intorno a me tutto è dolente sopore.
All’ombra della carezza del tuo sguardo di giada nell’aurora della mia tristezza
indosso l’armatura, in alto la spada e l’elmo lucente, per affrontare l’ennesimo giorno dell’interminabile esilio.
La mia vita desolato campo di battaglia, inesorabilmente per sempre senza di Te.
E mentre il sole nella mesta ora dietro le nubi del mio disincanto languiva, il tuo sorriso
di rimpianto e lacrime l’aurora della mia solitudine imporpora di palpiti d’infinito e nostalgico Amore ancora.
Alla memoria di mio padre Emilio. Per sempre nel mio cuore.
Id: 6527 Data: 03/01/2011 10:00:41
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Memoria Tui mihi semper
Le lancette del mio cuore nel ghiaccio dei ricordi si son fermate all’ora in cui ti sei congedato.
Vivo l’incolore presente nell’ombra dell’ indimenticabile nostro passato. Vola la memoria a ritroso nella valle desolata del mio celato pianto.
M’illumino nell’ emozionante incanto del tuo sorriso radioso, come vento m’accarezza l’illusione d’averti ancora accanto.
Danza l’inverno fra le ciglia malinconiche dell’aurora che avanza con passi d’argentea brina. Tu, il mio eterno sole nella tenebra di solitudine che in manto di silente neve m’avvolge. Lo sguardo mesto a Te, Sirio mia in singulto muto volge.
Cammino al tuo fianco verso la rosea mattina dal nostalgico sentiero bianco nell’aurora della nostra comunione d’anime senza fine.
Alla cara memoria di mio padre Emilio
Id: 6520 Data: 02/01/2011 09:10:16
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Ieri
Vola esule lo stormo ferito dei miei pensieri all’orizzonte di ghiaccio del mio cuore desolato.
Per sempre Tu, ancora noi. Insieme Ieri, mio autunno perdutamente rimpianto e amato.
Con Te agonizzava la mia ultima speme la tua memoria m’illumina ogni istante e mi sostiene.
L’eco delle tue lontane parole nella crudele primavera assiderate viole del maggio dolente in cui ti sei accomiatato nel silenzio lacrimoso d’un bacio all’ombra sbocciato.
Freme la mia incenerita anima al ricordo dell’ultimo nostro capodanno ma è nostalgico, struggente inganno.
Incedi ancora con passi lievi di malinconica neve nel mio lacerato cuore. Il tuo sorriso carezzevole nell’alba del mio interminabile dolore canto del cigno d’un sogno disperatamente troppo breve.
Il mio singulto muto, il tuo amorevole, infinito abbraccio nel volo fremente dell’anno in cui t’ho perduto.
Fra lacrime di lava nel mio pietrificato pianto stringimi ancora, sussurra al mio cuore. Restami invisibilmente accanto nell’aurora senza fine del paterno, sublime Amore.
Alla cara memoria di mio padre Emilio. Memoria Tui mihi semper
Id: 6508 Data: 01/01/2011 10:05:19
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Salomè
Danzo la giava dell’inquietudine. I miei sguardi dall’universo desolato della mia solitudine ti colpiscono come infuocati dardi in questi giorni mestamente muti e sordi.
Vorticano al passo di fremente danza i miei veli, ammantano di lutto i tuoi feriti pensieri.
Oltre ogni vicinanza inesorabile l’infinita, incolmabile distanza. E tutto diviene cena di beffa, follia e ipocrisia nella sera invernale abbrunata dalla nostra malinconia.
Frastuono nell’inganno della torre di Babele odi il mio disperato grido nell’assordante, rassegnato silenzio d’interminabili, oscure sere.
Eccomi, sul palcoscenico vuoto disincantata Salomè.
Cala il sipario il pubblico va via. Ho perduto anche Te nel male di vivere della mia tenebrosa frenesia .
Mi celo dietro le quinte dei miei tramontati sogni.
Stella mia lontana, all’ultimo passo di giava non saprai mai fra lacrime di fuoco e pietrificata lava quanto infinitamente nel rimpianto io T’agogni.
Id: 6503 Data: 31/12/2010 08:45:33
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Amaro Chianti
Baluginano le luci stasera volano i ricordi. I miei occhi tristi si perdono nel fondo del bicchiere nella musica indimenticabile di smarrite sere. La memoria sospira con frementi accordi nella mia tetra dimora.
Angelo mio, ascoltami ora. Lontana, remota la mia primavera esule insieme alla speme troppo breve nell’assiderarsi di precoci, disincantate viole sferzate dalla tramontana. Di una ragazza prigioniera che anelava di varcar libera la frontiera.
Non lasciarmi sola se io ti lascio solo. Ascolta il palpito ferito del mio cuore il mio celato pianto d’allodola in nostalgico assolo.
Desolato nella sera l’ultimo brindisi, mesti e malinconici i nostri taciturni visi a distanza in questa gelida stanza senza tempo, orfana di speranza. Amaro Chianti nel riecheggiare di domani dei nostri passi inesorabilmente divisi e distanti.
Id: 6501 Data: 30/12/2010 21:48:33
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Nel ricordo di Te
Mio candido giglio falciato in maggio, la morte t’ha ghermito con crudele, inesorabile artiglio.
Aiace all’assedio hai resistito con indomito, fiero coraggio. All’alba ti congedavi dal mesto campo di battaglia della tua Eylau. Nel mio cuore del vessillo scarlatto d’ imperituro Amore il giglio reale per sempre Tu.
Nell’angoscia delle mie notti bianche rivedo la tua agonia, Anima mia! Il tuo armonioso volto sfigurato in una maschera di dolore, le tue mani stanche d’alabastro fra le mie.
Per me soltanto le tue ultime, amorevoli parole, sublimi, accorate, indimenticabili sinfonie.
Nei miei sogni m’illumino del radioso arcobaleno del tuo sorriso autunnale, infinita carezza sul mio viso.
E splendi ancora nella mia anima, anelato mio sole, mi rassereno nello zefiro primaverile delle tue parole.
Le tue mani da pianista, candide come neve, nel tuo sguardo l’incanto dell’aurora d’ametista.
Nel giardino segreto del mio cuore, Tu, per sempre Tu Il nobile signore, Tu, in eterno Tu Il rimpianto sovrano.
Nella selva incantata d’infinito Amore, prendimi per mano come quand’ ero la tua bambina. Portami con Te, sul sentiero lontano nel bacio radioso e felice della nostra ritrovata mattina.
All'imperitura memoria di mio padre Emilio per sempre nelmio cuore.
Id: 6480 Data: 29/12/2010 10:27:59
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Canto del Natale daltri tempi
Riluceva il semplice dolce nella lucente carta d'argento. Un bimbo dopo la messa lo stringeva come un tesoro, indimenticabile Natale d'infanzia nei canti solenni del coro.
Scricchiolava il panforte fra le mani infantili, pure e nude. Nella luce vivida dei ricordi il cuore scopre il suo mattino e indulge. Il sorriso puro d'un bambino, l'agreste bellezza dell'antica Barberino.
Mugello, dolce terra dove il cuore sulle ali della nostalgia erra. D'un tratto le memorie d'altri Natali risorte mentre per la gelida aria la soave nenia canta il vento.
Struggente il passato non è più lontano e sul sentiero della malinconia prende il Poeta per mano.
Nella luce gioiosa del Natale, la tenebra della guerra e della miseria s'eclissa. Un bambino dimentica la pena quotidiana nell'entusiasmo fanciullesco della festa.
Dopo tanti anni la dolcezza della memoria resta. Il gelo, l'inclemente inverno, l'oblio del caminetto ardente nell'attesa della primavera dai rosei fiori di pesco...
Scoppiettava allegro il ciocco nel camino dal cielo d'opale scendeva la neve con serenità celestiale La famiglia attorno alla tavola imbandita, una calma irreale, le voci, le risate, i volti amati, il calore che dura una vita...
Ora vuota e desolata l'antica dimora. Spenta la lanterna ed il focolare, i volti amati e perduti nei campi elisi poggian il cammino.
Nella carezza della nostalgica ora il cuore del Poeta non smette dolcemente d'indugiare e si commuove nell'incanto del ricordo dei Natali a Barberino, nello struggente canto della memoria ogni palpito è vivo e vicino.
Una noce con un soffio di zucchero caramellata, la tovaglia di fiandra, i volti ridenti l'allegro vocio riecheggiano dai ridenti poggi del Mugello.
E l'anima del Poeta sospira, freme nella memoria che il filo dei ricordi addipana, dalla fiamma del rimpianto riportata in vita.
E incede assorto il Poeta nel sussurro della fanciullezza che l'anima soavemente acquieta.
Compagni per la solitaria via il bacio della malinconia e la carezza della tramontana.
Poesia nata dal racconto di un Natale a Barberino di Mugello, vissuto da un amico Poeta. Felice anno nuovo a voi tutti.
Id: 6459 Data: 27/12/2010 13:01:29
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Natale a Barberino di Mugello
Cielo plumbeo, canti di giubilo nell’incanto il passato rivive. La memoria addipana il filo aureo la nostalgia nel cuore stride.
D’improvviso tutto è vicino ecco sorride nei dolci poggi Barberino. La rimembranza si staglia fra i monotoni colori di oggi e il soave seppia sfumato di ieri, nella malinconia fra struggenti sentieri.
Indulge il cuore del Poeta sfiorato dai ricordi dalle carezze di seta.
Natale a Barberino la trepidante gioia negli occhi di un bambino.
L’antica casa, il tepore familiare l’estasi fanciullesca del sognare.
La messa alla mattina nella pieve del paese, sul sagrato l’eco dei passi come nivei fiocchi lieve. Le corse fanciullesche verso la familiare dimora il cuore malinconicamente sogna ancora.
Le indimenticabili donne della famiglia. La mamma Amelia, la nonna Elvira l’anima nel rimpianto ancor sospira. La zia Beppina, la sorellina Franca, struggente scende come nevicata di ricordi sul cuor del Poeta, la nostalgia dalla carezza d’alba bianca.
Dalla finestra della cucina sorrideva l’orto nella coltre invernale dispiega la malinconia le candide ali. Nell’angolo il bel susino lo sguardo attento del Poeta bambino.
Il pozzo, dei diosperi il filare, le figure amate e perdute fra le lacrime del silenzio che nel poetico cuore continueranno a palpitare in singulti lievi.
Angeliche presenze mute che riposano nell’agreste incanto all’ombra delle tosche pievi nella premurosa veglia al malinconico Lorenzo.
Poesia nata dal racconto di un Natale d'infanzia vissuta da un mio caro amico Poeta.
Id: 6451 Data: 26/12/2010 09:24:34
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Il Natale della memoria
Spira inclemente stamattina nel giorno del Natale dal lago la tramontana.
E mi riporta con gelida fola, in quest’atmosfera irreale, ai Natali di quand’ero bambina.
Con triste carezza ora che son sola la memoria vola lontana a quando s’era insieme, Tu, mia sospirata e rimpianta speme.
E rivedo Te che tornavi a sera dal lavoro con l’ultimo treno notturno. Nel cuore le emozioni struggenti in coro al sole radioso del tuo sorriso, mio celestiale viburno.
Ora che t’ho inesorabilmente perduto, la nostra casa senza Te fredda ed immensa. Il Natale del mio presente è mesto e muto, orfano in luttuoso velo della tua dolente assenza.
Mi rifugio allora nel Natale della memoria, m’inebrio del tuo sorriso mi commuovo nell’eco della tua voce. Il tuo abbraccio paterno il mio nido. Il nostro eterno Amore quercia centenaria. Fra noi il muto dialogo d’anime rigenerante brezza nell’asfittica solitudine, le nostre voci musica di perduta felicità nell’aria.
E sogno ancora fra le tue braccia come allora nel tuo ricordo per sempre.
Approdo alla quiete serena del dolce lido nella fragranza anelata del rimpianto profumato di celate lacrime nostalgia e rose di settembre.
Id: 6445 Data: 25/12/2010 10:00:58
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Sarà forse
Sarà forse la bruma dicembrina ma nell’anima mia sola sento la carezza della mestizia stamattina che mi sferza con crudele fola.
Sarà forse la nevrotica corsa della gente, il chiassoso tramestio per la via, ma nel mio sguardo ombroso di disincanto anelo alla valle d’oblio, mi rifugio nella selva silente della mia malinconia.
Sarà forse il Natale che s’avvicina nel frenetico baluginio di luci, nel frastuono di voci, luminescenze violente come il lampo.
Sarà forse la carezza della nostalgia, la folla vociante per la strada, mi rifugio nella dolcezza infinita dell’abbraccio nostro, nel profumo di baci di primaverile rugiada mentre danza la neve fra nubi d’inchiostro.
Il cuore ferito e silente nasconde una lacrima conserva le sue croci nella quiete d’un piccolo camposanto, all’ombra dell’anima.
Sarà forse il vento di domani giorno santo a cui affiderò le mie pietrificate lacrime e il mio rimpianto.
Come soave autunno giungerà la tua voce inattesa e la tramontana mi porterà la fragranza di felce e foglia della tue dolci mani e l’essenza segreta d’inebrianti viole delle nostre amorevoli, tenere, sussurrate parole.
Id: 6432 Data: 24/12/2010 10:06:53
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Nel Palazzo dInverno
Incede il dicembre nella candida giava.
Fra passi di neve il controcanto di baci fatati. Ci destiamo nel sogno lieve, cuori nel giardino d’inverno per incanto sbocciati nell’inclemente stagione greve.
Gelo, inganno e disillusione intorno a noi, una landa di ghiaccio desolata.
Reduci di passato disincanto e tradimento, tenaci nella tormenta avanziamo, nella rigenerata emozione, per la scintillante distesa imbiancata mano nella mano.
Insieme, nel candido esilio d’un idilliaco sogno lieve conquistiamo il Palazzo d’Inverno, sfidando bufera e vento coronati da splendenti diademi di neve, sovrani di sublime Amor eterno.
Id: 6415 Data: 23/12/2010 10:18:33
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Stagioni del cuore
Nell’incedere della primavera in fiore il tuo dileguarti, Amore.
Penelope nella mia malinconia guardavo all’orizzonte le tue vele dispiegate andar via….
La speranza prigioniera d’Ade Ghermita dall’implacabile Caronte…. Di Te la struggente nostalgia inguaribile.
Arrivò l’estate dal sole fiammeggiante. nel silenzio degli ulivi d’argento Il mio cuore volava da Te nella sinfonia del sentimento. Da Te, rapito dagli Alisei, smarrito nel burrascoso vento.
Giunse l’Autunno nell’incanto di fiammeggiante fulgore. In idilliaca visione Il tuo nobile volto rividi nel riverbero delle azzurre sorgenti del Clitunno.
Arrivò l’inverno con piglio austero e per incanto ti ritrovai sul ghiacciato mio sentiero.
Una donna, un uomo dopo il naufragio tenacemente resistenti ancora. Rigenerati nel crepuscolo d’un bacio avvinti nel tenero abbraccio, nel sussurro del mare di porpora.
Un tuo sorriso di sentimento puro fragrante, la felicità sbocciata all’improvviso. Non esiste distanza siderale o tempo desolante. Noi due, lo stesso cuore palpitante…
Ovunque tu vada accanto a te mi troverai.
Nella carezza della neve nel bacio di rugiada, nell’urlo del vento.
Insieme mano nella mano oltre la tenebra d’ogni inganno e turbamento sull’emozionante strada.
Suonerà per noi il Canone nel fremito dell’emozione nel sussulto del cuore, nella carezza del mio sguardo ora e sempre, Amore.
Id: 6409 Data: 22/12/2010 15:10:25
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Niveo bacio di nostalgia
Riposa ancora la vallata avvolta nella candida coltre. La carezza di neve nel rimpianto di Te come nostalgico fremito d’ali si posa.
Nella silente ora il mio sguardo disincantato di nostalgia s’ammanta all’orizzonte livido nel mattino di ghiaccio guarda oltre.
E ti raggiungerà, nel volo del cuore ovunque Tu sia Amore nell’aurora di neve danzante, nel palpito della mia malinconia.
Id: 6403 Data: 21/12/2010 18:59:27
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Bianchi i miei mattini
Bianchi i miei mattini, allo zenit d’opale volgo i miei occhi stanchi. Fra le cineree nubi s’assopiscono i miei sogni, come assorti bambini.
Nivei i miei mattini, nell’anelito vano ad esser vicini fra il gelo e il ghiaccio della mia desolazione cerco l’autunno dolce della tua mano.
Languono senza Te i miei mattini bianchi di solitudine ammantati. Nel volo d’esule rondine, i miei sguardi di disincanto velati, fremo all’orizzonte di nostalgia…. Quanto mi manchi!
Id: 6390 Data: 20/12/2010 15:07:07
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La tormenta
Infuria la tormenta, ombra nivea, dispersa vago nel vento cercando invano un rifugio.
Sibila il fortunale, mentre arranco nella tempestosa distesa dell’esistenza l’oscuro male, nella landa di ghiaccio del divenire sospesa.
Incombe la neve accecante m’inerpico sulla vetta nel fremente ansito. E Tu mia stella di levante, dell’estrema speme il soave emblema, risplendi e m’accarezzi l’anima.
Carezza angelica all’ascosa pena nel bacio d’emozione infinito, nel palpito di struggente malinconia il cuore tremando si rasserena
Id: 6374 Data: 19/12/2010 15:25:53
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Nostalgia dicembrina
Fiocco di neve nell’aria tersa vago nella mattina di dicembre in malinconica rapsodia assorta e dispersa.
Palpita nella memoria la tua immagine nitida in me sempre.
Dell’incolmabile assenza le assordanti grida le tue parole, rimpiante rose di settembre.
Il mio cuore giardino di ghiaccio desolato, in mesto abbandono l’eco della diletta tua voce perduta nella mia anima musica, vitale suono sempre viva, mai muta.
Ondeggia il lago in minuetto sfumato di zaffiro. Della nostalgia freme il mio sospiro. La carezza dei ricordi, Tu in ogni mio respiro.
Memoria tui mihi semper cara erit. Alla memoria di mio padre Emilio
Id: 6364 Data: 18/12/2010 09:45:46
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Ricama la brina
Ricama la brina la mia malinconia incastono il mio diadema di Cassandra in fiori di ghiaccio e solitudine per la via.
L’oscura notte di manto blu tutto avvolge. Piange mesta la calandra, il mio sguardo disincantato alla linea blu dell’orizzonte volge.
E si posa allo zenit dell’inquietudine Dove sei sospeso Tu, nelle tue ore insonni e frementi ad est fuggono i tuoi occhi, mie sospirate stelle rifulgenti.
Disegna la brina il mosaico delle mie perdute illusioni nel tenue acquerello della mattina il soffio del vento effonde le mie mute emozioni.
Mormora la tramontana di Te la mia nostalgia senza tregua.
Al pianto d’aurora affido per Te il mio bacio che Ti sfiori l’anima nella desolata ora mentre la notte dilegua.
Al vento gelido affido il mio pensiero che ti accarezzi con la mia dolcezza sul tuo solitario e malinconico sentiero
e nel sogno ti faccia palpitare nell’infinita ombra del vero l’estasi d’Amare.
Id: 6354 Data: 17/12/2010 13:35:37
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Dicembre
Dolce inverno nell’approssimarsi del solstizio, danzano nel vento le ultime foglie d’oro nell’incedere del nostro amore il crescendo di vivide emozioni in coro.
Soave inverno riecheggia la melodia che la tramontana sussurra nell’incedere delle stagioni, uniti in eterno.
Nel tenero bacio sbocciato nel meriggio d’oro dal canto cristallino dell’onda azzurra che si frange all’orizzonte arcano al controcanto del nostro idilliaco dicembre.
Le nostre spemi intrecciate bucaneve nella selva di solitudine i nostri sguardi volgon lontano.
E via si vola man nella mano alla linea blu del cielo fra sospiri di nostalgia d’emozioni rigenerate.
Indimenticabile incede con niveo passo dicembre sospingendo allo zenit la chimera d’Amore. Nell’infinito incanto fugge ramingo gennaio, torna nostalgico dicembre nel malinconico ricordo mi sarai accanto…. Nella giava delle stagioni del cuore ci ritroveremo per sempre nel tempo senza amari inganni, Amore.
Id: 6349 Data: 16/12/2010 15:10:44
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Rose dinverno
Ora, raminghi e distanti, nella bruma di nostalgia i tuoi passi in lontananza nel mio cuore riecheggiano.
Mesto pianto di foglie in invernale agonia nella carezza del vento ti sento alla mia anima accanto, per la desolata via.
La crepuscolare ora incombe sull’indifeso cuore che in ogni sospiro d’infinito ti cerca, Amore.
La neve turbina via nel fremito del vento, candidi cristalli le mie memorie il tuo amato volto radioso emerge dalle ombre del mio turbamento.
Nella selva dei ricordi mi ricongiungo a Te nell’autunno d’un abbraccio senza fine. Tra fiori di felce e giunco, fragranza segreta di solitudine.
Lontani, eppur vicini nella sinfonia di dolce malinconia. ad intrecciarsi nel gelo della distanza idilliache rose d’inverno le nostre tremule mani.
Id: 6339 Data: 15/12/2010 14:01:14
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Insieme sullinnevato sentiero
Disegni onirici sulla brina, soffusa atmosfera di sogno, nella gelida tramontana tutto mi parla di Te.
Nella dicembrina mattina di rimpianto ammantata la dolce carezza della tua mano agogno, la nostalgia di Te come sole d’autunno m’avvolge.
E nel tuo abbraccio il cuore in tenerezza indulge. La tua anima alla mia vicina nell’eco calda della tua voce amata…
Insieme sull’innevato sentiero soave la selva del sentimento , verso l’aurora d’incanto iridata noi, liberi nel vento.
Sussurra l’emozione in ogni palpito del cuore, ora e sempre il tuo nome, Amore.
Id: 6333 Data: 14/12/2010 09:35:35
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Rosseggiava Cafaggiolo
Rosseggiava Cafaggiolo nel palio di colore smarriti nel maestrale d'Amore.
Intorno a noi il Mugello dolce e risplendente nel sorriso agreste dei poggi un bacio fragrante d’ardore, rifugio in cui il cuore ancora indulge, lo sguardo d’amanti languente.
Insieme come adolescenti d’altri tempi s’andava nel romantico abbraccio ai piedi della scarlatta quercia il tempo nel frammento d’infinito incanto s’acquietava nell’estasi cromatica d’un dorato campo.
Eri a me accanto, Amore nell’indimenticabile giava d’autunno del maestrale crudele che le nostre illusioni portava via.
Per sempre il tuo bacio Nella mia anima greve di nostalgia In lacrime di rimpianto invano ora ti vorrei accanto….
La landa desolata della mia anima Dove Tu sei e sarai sempre Il magnifico sovrano, e il mio cuore solitario la tua rinascimentale signoria.
Nella malinconia fragrante d’autunno la carezza ancora della tua mano. Mi perdo nel sospirato ricordo del nostro indimenticabile Amore Inesorabilmente lontano….
Id: 6327 Data: 13/12/2010 13:32:21
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Cafaggiolo nel sogno damore
Risplendeva nell’abbraccio rinascimentale Cafaggiolo. All’ombra dei cipressi severi c ’inerpicavamo per silenti sentieri.
Un meriggio di serenità celestiale, cielo smaltato da Luca della Robbia il tuo magnifico sorriso illuminava il mio viso di carezza d’indaco, su di me la carezza dei tuoi occhi amorevoli e sinceri.
Simbiosi di due anime in volo, dell’esistenza tregua all’uggia, i nostri cuori in idilliaco assolo.
Fra le antiche strade, cinquecentesche pievi i nostri passi di letizia lievi. L’esser insieme fugace incanto d’un sogno breve.
Mormorava la roggia, girava la ruota del mulino, l’emozione d’averti vicino nel tuo sguardo la purezza d’un bambino.
Il tuo nome nel profumo di fiordaliso delle tue carezze nel cuore ho conservato. Il tuo bel viso nella mia anima come Sindone in eterno ho serbato nel crescendo della mia solitudine.
In ogni fremito di malinconia In ogni stilla di dolore In ogni lacrima di nostalgia In ogni palpito d’ardore Per sempre Tu,Amore.
Id: 6310 Data: 12/12/2010 11:43:01
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Minuetto di malinconia
Voleranno le stagioni sulle ali frementi del sentimento a passo di malinconico minuetto nel cuore il tuo nome sospiro affido al vento il bacio per Te in soave afflato .
Ruit hora, diruperanno gli anni nella giostra della vita dai tanti inganni perenne il tuo volto amato nell’anima mia sorride sincero, la nostalgia ,con pianto di rondine, in stille d’amarezza stride sul mio solitario sentiero.
Saremo per sempre insieme d’autunno a primavera nel nostro eterno Amore che vince la tristezza della nostra malinconica sera.
Si leverà la mesta tramontana, dei giorni vissuti insieme il dolce sussurro il ricordo dell’ultimo abbraccio sfumerà in lacrime zaffiro il cielo d’ azzurro.
Saremo ancora insieme foglie di novembre l’un all’altra anelanti nel turbine del crudele destino separati.
Nostalgico canto di solitudine, senza fine il bacio dei tuoi occhi amati nel fremito di commossa inquietudine.
Eterna simbiosi d’anime disunite, a sfiorarsi nel maestrale di nostalgia, dolenti viole. Lontane nel rimpianto a resister all’esistenza dall’ inclementi fole per sempre unite nell’idilliaco, catulliano canto.
Id: 6303 Data: 11/12/2010 09:01:20
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Au revoir
Il tuo sguardo malinconico perso all’orizzonte indaco.
Un bacio fremente di celate lacrime fragrante in fondo al cuore fra i ricordi più teneri suggellato nel giorno stanco.
Il treno mi portava via verso occidente.
Nel mesto giorno solitario, sperduti fra tanta frenesia di gente, a vegliar il triste commiato il tuo passo grave in fondo al binario la carezza del tuo soave sorriso di stella rifulgente .
Au revoir
Id: 6297 Data: 10/12/2010 20:15:35
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Convivio di malinconia
Lacrime del poeta, mesta la cena l'anima fremente alla fioca luce vola come falena inquieta.
Dolce e nostalgica la tua voce, vino rosso rubino nei tristi calici in alto levati attendendo invano giorni sereni vicini al mistero dell'Amore, inesorabilmente infelici .
Tremante come foglia alla tramontana fra le mie la tua mano. Le mie carezze di seta sollievo al cuor trafitto dall'ascosa pena.
All'ombra della malinconia i nostri visi. Nostalgico l'ultimo brindisi, amaro il raffinato Chianti nel sapore d'assenzio dei nostri giorni inesorabilmente distanti.
L'alta marea d'emozione commossa nei tuoi occhi color del mare. Naufrago dolcemente con Te alla deriva d' un sentimento che non si può mai dimenticare...
Nell'abbraccio dell'invernale sole la carezza infinita delle tue parole come l' emozionante sguardo di commiato che mai smetterò d' amare e nel malinconico andante del mio cuore in perenne esilio ho suggellato.
Id: 6282 Data: 09/12/2010 09:38:02
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Polifonia in Santa Croce
S'innalzava solenne in Santa Croce la mistica polifonia. Nella mia tenebra di desolazione filtrava dal rosone del cuore serena luce.
Fra le navate armoniosi accordi giornata d'opale d'indimenticabili ricordi una quieta celestiale. . Il sorriso malinconico dell'angelo dallo sguardo di giade chiare dolce carezza d'Eden smarrito nel dedalo di nostalgia di memorie infinitamente care, un muto singulto nel riverbero indaco delle vetrate policrome, assolo di colori della mia inquietudine.
In sottofondo l'armonioso organo eloquente sguardo senza parole la dolcezza della tua mano gentile come autunnale sole.
L'anima in estasi dispiega le ali al volo fremente Tu, barlume d'ultima, accorata speme nell'interminabile oscurità di solitudine.
Estemporanea tregua d'esser fugacemente insieme contrappunto d'emozioni sussurrrate nell'aria sulla quarta corda d'un giorno vivido che il cuore nella brumosa malinconia non scorda...
Sii, mio angelo soave lanterna che arde rifulgente. Come neve ammanta di gioia il mio passo grave nell'esilio di tenebra solitaria della mia sera,
in cui mi smarrisco nel fremito di nostalgia fra le ombre di chi va e chi resta la tua sublime voce letizia di campane a festa.
Id: 6278 Data: 08/12/2010 20:52:07
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Di noi il ricordo
Di noi il ricordo bruciante mi strina l'anima. Mi stringo a Te nella carezza di malinconica lacrima.
Dei nostri giorni felici insieme senza domani perduti inesorabilemte nella bruma di ieri a cercarsi febbrilmente invano le nostre stanche mani.
Tu, mia ultima, sospirata speme sui ghiacciati sentieri della mia solitudine l'anima freme nel nostalgico rimpianto dell'abbraccio di commiato.
Suggello nel muto pianto del desolato cuore il fermo immagine del tuo volto amato. Finchè vivrò nel palpito mesto del mio batticuore ora e sempre Tu... Amore.
Id: 6268 Data: 07/12/2010 17:38:33
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Firenze, alle Porte Sante
Sereni ammantati di pioggia scintillante mano nella mano si procedeva per la silente salita verso le Porte Sante.
All'ombra dei cipressi austeri sbocciava una tenera carezza fra le dita. I marmorei viali felicità perduta ieri il rimpianto dispiega malinconiche ali.
Dolce ed interminabile il tuo bacio il cuore si smarrisce nel nostalgico adagio nel riverbero di laghi di giada dei tuoi occhi emozionanti e chiari.
Insieme al camposanto delle Porte Sante, nel dicembre di pioggia il cuore vola all'orizzonte d'opale sognante. Cinerea carezza del mattino invernale sospira nell'elegia d'un muto canto fra stille di struggenti ricordi in roggia.
Dove saremo, Amor mio, domani raminghi e solitari a cercarsi nella bruma del rimpianto invano le nostre disunite mani.
Nell'esilio di giorni dolenti ed amari l'anima muta costellata di croci, soave memoria di baci eco d'amata e perduta voce al cuore desolato indimenticabili e cari.
Id: 6255 Data: 06/12/2010 17:45:25
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Baluginio di luci
Incede il Natale sulla slitta d'argento, dispiegando fiabesche ali danza la neve nel vento. Per le vie di luminarie un frenetico scintillio muta l'anima attende silente nella selva d'oblio, la carezza di care nostalgie. Per le strade di luci il baluginio, il sussurro nel cuore di perdute voci tanto amate nell'eco struggente dei ricordi ridestate.
Id: 6251 Data: 05/12/2010 20:39:30
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Baluginio di luci
Incede il Natale sulla slitta d'argento, dispiegando fiabesche ali danza la neve nel vento.
Per le vie di luminarie un frenetico scintillio muta l'anima attende silente nella selva d'oblio, la carezza di care nostalgie.
Per le strade di luci il baluginio, il sussurro nel cuore di perdute voci tsnto amate nell'eco struggente dei ricordi ridestate.
Id: 6244 Data: 05/12/2010 00:36:50
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