Guido Brunetti
Kimi, un amore di cucciolo. Ciao
Un anno fa, il 15 novembre 2021, ci lasciava il nostro affezionato e amato cucciolo Kimi- sì, rimani sempre il nostro cucciolo-, il quale per quattordici anni ci ha donato un amore incommensurabile.
Caro Kimi, è lunga, ampia e durevole la scia di affetto, dolcezza, generosità che hai lasciato dietro di te. Una valanga di affetto. Giorni e giorni gioiosi, belli, gratificanti e trascorsi sotto l'ala della tua tenerezza.
Una condizione dello spirito, una tranquillità dell'animo, quello status che i filosofi greci chiamavano euthymìa, la serenità interiore in cui si è governati- precisa Seneca- dal "buon Dio".
Tanti momenti speciali che hanno generato in tutti noi forti sensazioni di benessere fisico e mentale e viva emozione. Sono stati dell'animo capaci di attivare- come mostrano le ricerche nel campo delle neuroscienze- il rilascio di dopamina, vasopressina e ossitocina, sostanze chiamate dagli scienziati molecole della felicità.
Il tempo- si dice- lenisce il dolore e l'angoscia, e invece è una perdita che continua a far male.
La tua scomparsa ha precipitato la tua famiglia- eri certamente uno di famiglia- in un dolore che non termina mai.
A cominciare da Valentino, il quale un giorno di tanti anni fa ti prese tra le braccia mentre giacevi in una pozzanghera bagnato e sanguinante in una stradina alla periferia di Napoli e ti portò a Roma. Proseguire con Anita, che ti ha sempre accudito e amato come solo una madre può fare. E terminare con chi scrive.
Una compagnia speciale, la tua.
Poggiavi, mentre scrivevo o leggevo, il tuo musetto sulle mie ginocchia, ti sdraiavi vicino alla mia poltrona, nelle passeggiate, ti giravi guardandomi con una tenerezza che mi è impossibile descrivere. Uno sguardo indimenticabile.
Caro Kimi, la tua presenza è sempre forte, viva, struggente. Una presenza gradevole, gioiosa, graziosa, tenera. Ma le voci di dentro, nell'intimo, esprimono una grande pena e tanta commozione. Un affetto senza fine. Un amore che sentiamo nell'animo, nella mente e nel cuore. Sarà sempre così.
C'è un altro, fondamentale elemento che ci conforta. La tua specie, insieme con altre creature "naturali", ha contribuito al progresso della scienza e della medicina, e alla comprensione del cervello umano e della mente; dunque all' evoluzione biologica e culturale dell' Homo sapiens.
Un grande merito, per noi motivo di onore.
Il tuo immenso calore affettivo, la tua giovialità, empatia, giocosità e mitezza evocano in noi i versi di Eugenio Montale: Ho sceso, dantoti il braccio, almeno un milione di scale/ e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Un vuoto incolmabile, che ci fa sentire più soli.
Gli scienziati affermano che nell'universo ogni animale ha un suo respiro. L'anima è tutta nel respiro, nell'alito. Secondo la tradizione universale, la vita è insufflata da un soffio divino, la vita stessa non è che un soffio, un respiro.
L'idea di uno spirito animale, spirito custode o spirito guida (daimon), che assume la forma di un uccello, di un cane o di una farfalla è una riflessione che affonda le sue radici in epoche antiche.
In tutti questi anni, ci piace immaginare, caro Kimi, che tu, proprio tu, sei stato il nostro daimon.
Ciao, carissimo, affettuoso e indimenticabile Kimi da Valentino, Anita e Guido.
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