Pubblicato il 07/06/2011 17:17:36
Nel risplendere della pioggia Ti rivedo ancora, torni muto e dolce a cercarmi nella desolata ora della mia solitudine.
Oltre l’uscio dischiuso la tua valigia, il volto malinconico in fioca luce e la quiete del tuo incedere in ombra, poi l’illusione crolla come castello di cinigia.
Dolce il tuo sguardo si posa sul mio viso in carezza di luce, in bacio radioso di solare dardo.
Sorridi in silenzio e nell’eco del cuore mi giunge la sinfonia della tua voce in vivi accordi di vitale, appassionato colore.
Nell’anima mia smarrita la tenebra è fitta, brancolo nella notte fonda in febbrile veglia del fugace giorno, pura, nostalgica, disperata illusione.
Il varco della felicità esula arcano ora che sei perdutamente lontano.
Misterioso ed affascinante il notturno mio viaggio nello sguardo mesto d’azzurro viburno.
Verso Te anelo mio onirico miraggio fremente ed inquieta falena a dileguar dal cuore la pena.
Nessun treno nella notte ti riporterà da me.
Nessun’alba in lacrime di rugiada ti rallegrerà sull’agreste strada.
Nessun’ aurora saluterà in vermiglie nubi levate al vento come indomiti aquiloni il nostro abbraccio nel sogno evanescente del ritrovarsi.
E implacabile mi ferirà la luce crudele del giorno nello schiaffo abbagliante ai sogni quando sola mi desterò al mattino senza averti accanto.
Quando incomberà il feroce giorno e Tu nella diaspora del cuore da me non farai più ritorno.
Nessuna campanella all’antica stazione, nessun fischio del treno Ti ricondurrà indietro.
Gemerà triste e vuoto il binario nella vana attesa.
Ed insonne trascorro ogni notte come da bambina all’eco dei tuoi perduti passi sospesa.
Dispiegherò allora assiderate le mie ali all’elegiaco canto e Tu nel malinconico bacio dell’aquilone iridescente dei ricordi indosserai il diadema regale della mia nostalgia. Sarai al mio fianco mio sovrano ed insieme voleremo liberi nel cielo zaffiro dell’elegia.
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