Pubblicato il 21/04/2010 22:23:04
"Poesia non è un libero dispiegarsi dell'emozione, ma una fuga dall'emozione, non l'espressione della personalità, ma una fuga dalla personalità". Eliot con questa frase delude chi crede l'arte un libero e potente svolgimento di energie creative, un dispiegamento della personalità. Sapeva dell'aspirazione artistica qualcosa di prossimo al contrario, alla demolizione della personalità dell'artista. La vocazione irrompe nella vita di una persona spesso non adatta e schiva, come per esempio il profeta Gioele/Ionà, e la trascina lontano, mettendole in bocca parole non sue. Chi vuole sviluppare e approfondire la propria individualità scansi la poesia. Il poeta, infatti, non si esprime, ma si imprime in esseri umani remoti e sconosciuti. E' spinto da un impulso che non coltiva la sua personalità, la cancella. Al suo posto s'insedia una voce più antica che lo espone allo sbaraglio, all'incomprensione. Attraverso di lui qualcuno in ascolto può acquistare felicità, salvezza. Il poeta, il profeta può solo obbedire. Questo è il suo azzardo sicuro: assecondare la deriva di una chiamata ad escludersi, rinunciare a un magro se stesso per essere un riassunto di altre volontà.
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