Editoriale dell'eMagazine LaRivista n. 2/2014, anno II
a cura di Roberto Maggiani
L’opzione del dubbio
Di recente mi è capitato di essere invitato, come poeta e fisico, a un incontro tra poesia e scienza organizzato da un Liceo, è stato il culmine di un lavoro scolastico svolto dagli studenti. I ragazzi hanno individuato alcuni brani e, dopo averli letti e approfonditi insieme ai loro professori, hanno elaborato una vera e propria relazione critica, con tanto di agganci alla tradizione, che hanno esposto pubblicamente durante l’incontro. La fluidità del loro pensiero e della loro parola, insieme a una evidente onestà di esposizione, mi ha commosso, iniettandomi una buona dose di fiducia verso i giovani, il loro futuro e la scuola che li educa. Ci sono delle eccellenze, esistono! Scuole che propongono, alle giovani generazioni, riflessioni sulla ricerca poetica contemporanea.
Invitato come autore dei testi, nonostante me, sono andato con il solo intento di ascoltare, e ci sono riuscito, rimanendo molto, dico molto, edificato; ho potuto rivolgere ai ragazzi delle domande, verificando la loro genuina passione e preparazione.
A conclusione dell’incontro non sono però riuscito a trattenere una riflessione. Ho avvertito la spinta a dire loro, e al pubblico presente, che la poesia è di tutti perché tutti siamo poeti (non è però equivalente ad affermare che tutti sappiamo scrivere poesie), con ciò ho voluto appianare il podio sul quale mi sembrava fosse stato messo, sottilmente, il poeta. Ciascuno di noi ha la necessità, velata o manifesta, sopita o desta, della ricerca e dell’esplorazione.
Il genere Homo, da quando apparve lungo la Great Rift Valley, in Africa, e in particolare a partire da circa duecentomila anni fa con la specie Sapiens, avvertì la necessità di esplorare, cioè di cercare camminando. Si mosse dalla terra di origine raggiungendo tutti gli angoli del pianeta, fino a quelli più impervi, acquisendo conoscenza ed esperienza. E da allora non è finita, l’esplorazione continua, ci aspetta il Cosmo, Marte sarà la nostra prossima importante tappa esplorativa. Siamo, in sostanza, una specie “camminatrice”.
Ai ragazzi ho sottolineato che la poesia è la continuazione di quell’istinto esplorativo, una sua evoluzione; la ricerca appartiene loro in quanto esseri umani, ce l’hanno nel dna, e non potranno mai farne a meno: l’essere poeti ha radici proprio nel nostro essere costitutivamente camminatori-ricercatori. Ciascuno di quei ragazzi, come noi qui su LaRecherche.it e chiunque altro in ogni dove, nella vita percorrerà diverse strade ma la poesia sarà sempre quel passaggio aperto davanti a noi che rallegrerà, se non altro rasserenerà, la nostra esistenza, spogliandola della menzogna con il piacere della novità della scoperta: è una congenita ricerca della verità e, dunque, della bellezza… ma la bellezza ha una forma, pertanto anche la poesia deve averne una e chi tra noi scriverà esplicitamente poesie dovrà lavorare per cercare con serietà la propria, quella che esprime al meglio il cammino e la meta: armonia di forma e contenuto.
Ho detto ai ragazzi che alla base della ricerca c’è il dubbio, sia nella scienza che nella poesia. Senza il dubbio non c’è progresso né scientifico né artistico. Un poeta deve avere il dubbio sotto braccio, ogni suo verso deve esprimere dubbio. La certezza non appartiene al poeta né allo scienziato (ed ecco uno dei punti di contatto tra scienza e poesia). Chi scrive poesie deve dubitare che i suoi versi siano scritti in una forma che esprime bellezza. Il poeta, ma più in generale lo scrittore, non può essere succube dell’arroganza: né l’artista né lo scienziato possono permetterselo. La certezza è arroganza: la ricerca soffoca nel pozzo a basso potenziale dell’arroganza, la scrittura muore, tutto si ferma nell’autocompiacimento.
È importante, per chi scrive, in particolare su LaRecherche.it nella sezione “Poesia”, confrontarsi e fidarsi di chi scrive da più anni e ha un’esperienza comprovata di seria e riconosciuta ricerca poetica. Chi scrive nella sezione “Poesia” del sito non può permettersi di giustificare la propria scrittura con il solo metro, parziale, del proprio gusto, deve accettare la critica costruttiva che gli può essere mossa e mettersi in gioco, organizzare la propria intelligenza e sensibilità artistica al fine di comprendere dove “migliorare”, altrimenti potrà sempre pubblicare nella sezione “Pensieri”. Un pensiero è libero e soggettivo, una poesia non può essere libera né soggettiva ma, manifestandosi in una forma di bellezza rigorosa, oggettiva! E qui si scatena il finimondo.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda la Narrativa.
Anche quest’anno, con LaRivista, proponiamo alcuni testi pubblicati nel corso del 2014, che auspichiamo possano muoversi e muovere verso il dubbio coloro che li leggono e coloro che li scrivono. Esiste l’opzione del dubbio, una manna dal cielo. Da non confondere però con la sfiducia, al contrario, il dubbio di cui parlo porta con sé la fiducia. I testi e gli autori qui pubblicati non sono necessariamente i migliori, non lo sono senz’altro in senso assoluto, ma sono una selezione di testi e autori che ci danno un’idea della scrittura su LaRecherche.it, che può essere apprezzata o meno; si consideri che noi qui ci riteniamo in cammino, non già arrivati.
Chi non è presente nell’antologia non è escluso volutamente, non ci sono motivazioni personali, o di altra natura in senso negativo, ma solo pratiche, talvolta sicuramente di svista.
Da quest’anno abbiamo il Premio letterario “Il giardino di Babuk – Proust en Italie”. Vincere un Premio non significa essere il più bravo; ovviamente è tutto molto relativo alla giuria, alla fortuna di essere conosciuti e avere relazioni (e ciò non è da vedere in modo negativo). I gusti e le tendenze delle giurie non sono assoluti ma relativi. Per il nostro Premio abbiamo una giuria di tutto rispetto, molto diversificata e che legge i testi in concorso in modo anonimo, ciò dovrebbe far tendere a un giudizio il più oggettivo possibile… ma vedremo.
Infine, ringrazio tutti coloro che hanno partecipato, anche nel 2014, redattori, collaboratori, amici e non, a rendere LaRecherche.it un luogo di confronto sereno e in divenire, così come dovrebbe essere.
Nel solo 2014 LaRecherche.it ha raggiunto e superato il milione di visite. Invito a visionare le statistiche in fondo a questo e-magazine. Grazie e buone feste.
R. M.
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