Pubblicato il 26/05/2011 22:38:01
17 – LA MARCHETTA
‘Nge stia ‘na vota rint’à ‘nu paese re lu Celiento, ‘na fimmena bedda cchiù re lu sole re primmavera, ca’ lu marito l’avetta lassari pe’ ghire a la guerra a lu nimico sparari. La puveredda, senza nisciuno, pe’ sfamari li figghi a la casa, se ne jeva la sera ammienzo a la via, pi vennere l’unica ricchezza ca’ ‘nguoddo tinìa. Passao zi’ preveto, lu parrucchiano e pe’ tenere la fimmena a bada le ricette:” Sei su una cattiva strada!!!” Triste e scunzulata edda rispunnette: “E’ allu vero, ca’ sono tre ore ch’aspetto, e nunn’hau fatto manco ‘na marchetta!”
Catello Nastro
TRADUZIONE
Durante la Prima Guerra Mondiale, quando i mariti venivano chiamati alle armi al fronte, le mogli dovevano provvedere al sostentamento dei figli. Chi lavorava, o almeno possedeva un terreno con degli animali, poteva sfamare i figli. Le poverette che non avevano niente, spesso erano costrette a vendere i proprio corpo per procacciarsi il cibo. Il prete del paese visita una di queste per redimerla dicendole che sta su una cattiva strada. La buona donna risponde che quella è veramente una cattiva strada, perché da che sta lì, non ha trovano neanche un cliente…
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