Guido Brunetti
Il cervello uno e trino
La struttura del cervello è stata paragonata da alcuni neuro scienziati ad una casa costruita un po’ per volta nel corso degli anni. Uno dei più grandi autori delle nuove neuroscienze, Paul Mac Lean, concepisce infatti il cervello come una “struttura trinitaria”, consta di tre formazioni che nel tempo si sono sovrapposte: il cervello rettiliano, il cervello limbico o mammaliano e il neocervello.
La parte più antica e profonda del cervello viene designata come il cervello rettiliano perché il suo aspetto è simile a quello del cervello del rettile, una struttura coinvolta negli istinti primordiali, nella violenza e nell’aggressività dell’uomo, che avrebbe fatto la sua comparsa circa cinquecento milioni di anni fa. Questa area corrisponde all’ Es di Freud. Il cervello limbico si è formato fra trecento e duecento milioni di anni fa e corrisponde all’ Io freudiano. Il neocervello è la parte più grande dell’encefalo umano e appare circa duecento milioni di anni fa. E’ l’area più nobile del cervello, ci consente di pensare, capire, comunicare, ricordare, creare. Corrisponde al Super- Io di Freud ed è il luogo preposto alla coscienza morale, al giudizio e alla critica.
Tutte e tre queste strutture costituiscono un cervello funzionalmente “unitario", quindi un cervello “uno e trino”.
Ritroviamo questa concezione nella Santissima Trinità, in Platone che descrive il cervello come una coppia di destrieri guidati da un auriga e nel modello di Freud: Es. Io e Super-Io.
La trinità domina quindi la nostra cultura.
Nel numero tre deve esserci- ha scritto Vizioli- qualcosa di “magico”.
Il cervello umano, in sostanza, è una combinazione di bene e male, Eros e Thanatos, vita e morte, miseria e nobiltà, egoismo e altruismo, odio e amore. Quando di fronte a certe efferatezze, diciamo che si è liberato il rettile che è in noi, affermiamo- aggiunge il neuro scienziato Vizioli- una precisa realtà che Mac Lean ha scientificamente verificato, Platone intuito e Fred teorizzato.
Il cervello ha un peso che varia tra i 1.400 e i i 1.600 grammi, assomiglia ad una noce ed ha la consistenza di un avocado. Sono circa 100 miliardi i neuroni che compongono la sua struttura. I punti di contatto fra le cellule nervose sono costituiti dalle sinapsi. La trasmissione tra i neuroni o cellule è di natura elettrochimica, cioè consta di impulsi elettrici.
Ha un fascino ambiguo il cervello, può produrre- precisa Vizioli- la cappella Sistina o il Requiem di Mozart, ma anche Auschwitz, Hiroshima e la tragedia di Medea, la quale uccide i figli per vendicarsi di suo marito.
Dall’armonica integrazione delle funzioni delle aree del cervello, emerge quella che è certamente “la più grande meraviglia del creato”: il pensiero.
La mente umana rimane ancora una entità misteriosa, rappresenta una barriera che difficilmente, come sostengono autorevoli neuro scienziati, la scienza potrà superare nonostante l’impegno della filosofia, della teologia, della fede e della metafisica. I più grandi neuro scienziati, come Penfield, Sherrington e i premi Nobel Eccles e Sperry, dopo aver dedicato le loro vite allo studio del cervello e della mente si sono inchinati di fronte al mistero di queste due strutture. E’ un mistero che sempre suscita nei neuro scienziati un senso di meraviglia, soggezione e sgomento.
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