Pubblicato il 25/10/2024 22:20:15
Genova centro, 2024. Si respira aria discreta, i mezzi di trasporto sono silenziosi. Sempre più commercianti 'minori' devono chiudere per mancanza di clienti. I provvedimenti ecologici (sic) pretendono che per raggiungere De Ferrari, la nostra piazza che brulicava di gente, ci stipiamo negli autobus; in alternativa, ci sono le auto sempre più nuove e costose dotate dei dispositivi di legge, oppure lunghe camminate in un centro che non è più tale. Le librerie sono state uccise da Amazon and co. - all'infuori di una post moderna. Il nostro bel vecchio centro è morto: resta solo il Mercato Orientale, in attesa che se ne impossessino le grosse catene. Gli immobili, antichi e gloriosi, si avviano a diventare Bed and Breakfast. Le poche attività produttive sono relegate nei siti delle ex periferie operaie gestite da faccendieri – chiamiamoli così – e svogliatamente sorvegliate da burocrati. L'età mi impedirà di vedere l'avanzata della desertificazione I pochi turisti brancolano tra le vecchie chiese che, almeno, accogliessero ancora le molte genti che un tempo andavano a pregarvi per salvarsi l'anima. Fuori, di tanto in tanto, odi qualche scellerato che impreca: perché non è introdotto per legge umana il reato di bestemmia? Quei turisti, comunque, quando non sono aggrediti da altri scellerati fotografano i Rubens della Chiesa del Gesù pensando che siano dipinti di origine imprecisata: nel vecchio porto arriva infatti il turismo mercificato che non distingue un manichino dell'outlet da Fidia. A proposito di Grecia più moderna: i nostri salari sono tipo Atene ma i prezzi da Bruxelles. Le merci relegate in lontani terminal: spariti quindi anche i camalli comunisti ormai in qualche ricovero con il divieto di fumare. Boh! -Fine- POSCRITTO di Giuseppe Paolo Mazzarello Questo scritto non ha toni drammatici: eloquente l'immagine qui sopra di Leorchidea da Santo Domingo, dove questa sua giovane amica aspetta l'Autore di ritorno dalla sua città natale. Lo scritto è tuttavia evocativo: di buoni insegnamenti letterari alla Scuola dei Padri Gesuiti del già Istituto Arecco di Genova. Anche questa sua nostalgia è evocativa di solitudine: chi condivide, infatti, un progetto di cambiamento di questa realtà? Alla fine si tratta di un lamento: più da 'Satyricon' però che da 'Lamentazioni'. L'afflato religioso lo aggiungo io, che conosco la Buona Fede dell'Autore.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Giuseppe Paolo Mazzarello, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|